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L'Italia del Sud si sta "desertificando"


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Perché il fascismo avrebbe trascurato il Sud

 

Certamente Autarchia-battaglia del grano e protezionismo etc finirono per sostenere produzioni

antieconomiche ed estensive, al di là di ogni proclama anti latifondista del regime ( i cui primi

provvedimenti del 1940 rimasero inattuati a causa della guerra )

 

Il controllo del regime sull'emigrazione, che per ragioni di prestigio nazionale doveva essere contenuta

frenò le dinamiche salariali del bracciantato agricolo, che perse anche il contratto collettivo nazionale

la possibilità di costituire cooperative per occupare le terre incolte o promuovere scioperi agrari etc

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ma ho letto quello che scrivi su Facebook. Non desidero che mi tagghi più, io con i razzisti non voglio averci nulla a che fare. Chiaro?

 

E cosa scrivo, di grazia, su Facebook? In cosa ti ho taggato? Non vuoi avere nulla a che fare coi razzisti e sei il primo regionalista razzista anti-settentrionale, complimenti per la coerenza.

 

 

Grazie ilromantico, eravamo tutti ansiosi di sentirti spiegare di come la Spagna non abbia problemi di regionalismo e separativismo, almeno da noi nessuno ha fatto morti, eravamo troppo impegnati a gesticolare

 

Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale".

 

Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud. 

 

ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :)

Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale".

 

Secondo me tu vivi in Bolivia, non in Spagna. Baschi, catalani, galiziani, valenciani odiano Madrid, il governo centrale, la monarchia (i Borbone) e la Castiglia, simboli ed enti di un dominio secolare su parte della penisola iberica (un po' come certi meridionali e secessionisti vedono i Savoia e Roma/città del Nord) e ci sono movimenti separatisti/indipendentisti di una certa influenza pure in Andalusia e alle Canarie. La tua esterofilia non ti permette di vedere la realtà delle cose e sai solo vedere unicismi negativi nell'Italia. Nello Stivale non c'è turismo interno? Dico ma da quando non abiti più qui? Dagli anni Cinquanta?

Edited by Rotwang

Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud.

 

ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :)

Errore mio, dio mi scampi di parlare come marchionne come fai tu

 

 

In secondo luogo loro sul separatismo hanno avuto i morti, noi i cori da stadio.

Fai prima ad ammettere che hai parlato senza pensare a cosa dicevi.

 

Volendo poi passare al campo delle lezioni di morale, é osceno che tu mi accusi di ribattere con argomenti drammatici quando confronto i prodotti dei due regionalismi e immediatamente ribatti agli stessi argomenti parlando dei morti di mafia e brigatismo. La tua scialba disonestá intellettuale prevaricatrice non é neppure in grado di evitare di contraddirsi nel giro di 10 parole.

Edited by Demò

Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale".

 

Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud. 

 

ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :)

 

Guarda che in Spagna hanno serissimi problemi con il separatismo altro che Italia, io certi discorsi li ho sentiti eccome! Non posso minimamente credere che tu questa cosa non l'abbia notata, è assurdo, è lapalissiana e a volte difficile da comprendere per uno straniero. In Catalogna non è che c'è un odio, c'è proprio il sentirsi qualcosa di assolutamente diverso.

 

Per quanto riguarda le contrapposizioni Nord-Sud sono vecchie come il mondo, in Francia è all'inverso con un Nord più "arretrato" rispetto al Sud e con uguali "discriminazioni", bonarie come poi sono bonarie anche quelle in Italia, le vere divisioni interne in un paese non sappiamo nemmeno cosa sono se paragonate ad altre realtà. In Germania la situazione non è dissimile tra est e ovest, non ne parliamo del Belgio dove si è stati ad un passo addirittura dalla rottura, vogliamo poi parlare del Regno Unito o dell'Irlanda? No perchè poi si potrebbe andare avanti con Romania e Transilvania, , Moldavia e transnistria, Svizzera e i suoi cantoni, Nord e Sud degli Stati Uniti, senza arrivare a casi patologici come l'Ucraina come vedi è talmente comune la cosa da sembrare una regola!

 

 

@iron84

Le contrapposizioni sono vecchie come il mondo. Il razzismo e lo snobbismo verso il nord e il sud l'ho visto solo in Italia. Inutile citare situazioni come la Scozia o Catalunya che c'entrano come i cavoli a merenda. Il problema non sono le dicerie e gli stereotipi nord/sud, esistono anche qui volendo. La vergogna italiana è che non esiste patriottismo, ma si ragiona per regioni.

Ho letto che l'analfabetismo al Sud nell'età Borbonica era maggiore

che nel resto d'Italia.

 

Vero. Ma cerchiamo di dare dei dati un poco più ampi perché altrimenti il

divario potrebbe sembrare notevole quando in realtà lo era solo marginalmente.

 

Per le fonti consiglio il volume statistico della Storia d'Italia pubblicata da Einaudi

(il numero 20).

 

Nel 1871 l'analfabetismo medio in Italia era del 75%.

Nel Regno Borbonico superava prevalentemente 80%

ma non nel Golfo di Napoli (che tra le altre cose rappresentava

l'area demograficamente più rilevante) dove l'analfabetismo

era tra il 60 e 80% esattamente quello presente in gran parte

della Toscana dell'epoca, tanto per intenderci.

Anche l'area del Palermitano e la costa settentrionale della Sicilia

avevano gli stessi dati propri della Toscana.

 

 

L'analfabetismo oltre l'80% riguardava inoltre altre zone che

del Regno borbonico non facevano parte, estendendosi 

lungo l'Adriatico sino ad Ancona e comprendendo nel centro

Italia quasi tutta l'Umbria.

Edited by ciuciuta

 

 

A me risulta il 69% per il Regno d'Italia nel 1871 contro l'80% della Campania l'85% della Sicilia e Abruzzo, l'87% della calabria, l'88% della Basilicata

 

Il dato statistico di quegli anni non è completamente affidabile e scientificamente rilevante, anche la mia fonte lo indica.

Quello che mi premeva sottolineare, visto che non venivano indicati i dati di confronto è che, la percentuale di analfabetismo della provincia di Napoli o Palermo (tra il 60 e l'80%) era la medesima rilevabile in toscana e veneto....nel 1871

 

Non è che nel centro (ma anche nel nord) la percentuale era di un 20% (rilevata ad esempio in Prussia) rispetto ad un 80% e oltre del Sud... il dato era molto più livellato.

percentuale oltre l'80% che riguardava, fidandosi delle fonti, anche parte delle marche e l'intera Umbria...

 

Infine ricordiamo che la percentuale di analfabetismo più elevata nel 1871 (superando il 90%) era quella della Sardegna, passata sotto i Piemontesi dal 1720... 

Sono d'accordo sul fatto che l'Italia da sempre è una gradazione al ribasso

dal Nord fino al Sud

 

Non sulle comparazioni che fai, perchè non ha senso paragonare i dati di un

capoluogo di regione con quelli di una regione intera, essendo il problema in tutta

Italia la creazione di un sistema di istruzione di base nelle aree rurali o nei Comuni

di campagna

 

La percentuale più alta nel 1871 a me risulta in Basilicata, la Sardegna mi viene data

all'86%, ma non lo vedo rilevante il divario è minimo

 

Detto per inciso non ha senso dare allo Stato un ruolo in questo differenziale, perchè

l'istruzione elementare fino al 1900 era un servizio Comunale, un onere a carico dei

Comuni

 

Il problema quindi nasceva dal fatto che i Comuni, ricchi e avanzati del Nord aprivano

scuole elementari, quelli poveri di campagna e del centro sud non ce la facevano

 

Il problema in Prussia era stato risolto attraverso un tassa sulla proprietà immobiliare

che gravava sulla nobiltà terriera e sulla chiesa luterana che di fatto otteneva in cambio

di partecipare agli organi locali e alla amministrazione scolastica ( la qual cosa era ovvio

più un interesse della chiesa che dei nobili ) Un sistema del genere però era inattuabile in

Italia dove la chiesa era in conflitto con lo Stato --è già tanto fargli pagare l'IMU nel 2015

e la nobiltà terriera meridionale gestiva latifondi estensivi poco redditizi e non era affatto

disponibile a versare tasse per un numero alto di scuole, che vi sarebbero insistite sopra

Detto per inciso non ha senso dare allo Stato un ruolo in questo differenziale, perchè l'istruzione elementare fino al 1900 era un servizio Comunale, un onere a carico dei Comuni

 

Interessante l'analisi del caso Prussiano, conoscevo solo il dato statistico.

 

In merito alla questione Stato/Comuni non condivido integralmente la tua tesi,

se intendi la questione generalizzata a tutto lo stivale... 

 

Mi limito a citare l'incipit del saggio di Rosalba Graglia e Giuseppe Ricuperati

"E' difficile negare, almeno per il Piemonte, la Lombardia e il Veneto lo spessore

anche temporale di antiche riforme scolastiche promosse dallo Stato.."

Segue tutta la disamina delle diverse aree geografiche.

 

In merito alla comparazione, hai effettivamente ragione, la mia analisi può essere

sbagliata... traeva ispirazione dal fatto che i miei riferimenti statistici sono su base provinciale...

e le province di Napoli e Palermo risultano sorprendentemente diverse da quelle del resto

d'Italia dove invece esiste una certa uniformità tra capoluoghi e provincia.

Un'altra singolarità riguarderebbe nel centro Italia una piccola porzione della Toscana...

Edited by ciuciuta

Certamente un ruolo "promozionale" degli Stati Preunitari dopo

l'illuminismo vi fu, come anche laddove giunse, un primo abbozzo

di modello francese-napoleonico ( Repubblica Cisalpina poi Regno

d'Italia ) di pubblica istruzione

 

Ad esempio nel Lombardo-Veneto con la restaurazione la scuola

fu riaffidata agli ordini religiosi, ma non furono chiuse le scuole che

si erano aperte e venne mantenuta la gratuità degli insegnamenti

elementari.

 

Ma ad esempio nel Regno di Sardegna era gratuito solo l'insegnamento

nelle prime due classi delle elementari, giusto il minimo per non essere

del tutto analfabeti e questo fino al 1848 e l'insegnamento era affidato ai

Fratelli delle Scuole Cristiane

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_delle_scuole_cristiane

 

In Toscana l'insegnamento era affidato ai Padri Scolopi e il Granducato si fece

carico dello stipendio dei maestri ( ma da qui a dire che esistesse un obbligo

dei padri scolopi di aprire scuole in campagna o nei piccoli comuni ce ne corre

ovviamente si privilegiava l'apertura di scuole medie o superiori a pagamento per

i borghesi )

 

Il concetto è che mancava l'idea della funzione pubblica e del dovere di stabilire

una rete scolastica uniforme sul territorio, era tutto rimesso alla iniziativa degli

ordini religiosi, i quali si concentravano sulle città o nei comuni in cui l'ordine

poteva trarre profitto da un cursus di studi completo

Per quanto riguarda le contrapposizioni Nord-Sud sono vecchie come il mondo, in Francia è all'inverso con un Nord più "arretrato" rispetto al Sud e con uguali "discriminazioni", bonarie come poi sono bonarie anche quelle in Italia, le vere divisioni interne in un paese non sappiamo nemmeno cosa sono se paragonate ad altre realtà. In Germania la situazione non è dissimile tra est e ovest, non ne parliamo del Belgio dove si è stati ad un passo addirittura dalla rottura, vogliamo poi parlare del Regno Unito o dell'Irlanda? No perchè poi si potrebbe andare avanti con Romania e Transilvania, , Moldavia e transnistria, Svizzera e i suoi cantoni, Nord e Sud degli Stati Uniti, senza arrivare a casi patologici come l'Ucraina come vedi è talmente comune la cosa da sembrare una regola!

 

In Francia non è proprio così, il sud è generalmente meno produttivo del nord, ci sono alcune aree particolarmente ricche come la Costa Azzurra, almeno in certe città, ma il reddito è più basso della media nazionale. La parte nord è sempre stata industriale, mentre il sud vive principalmente di turismo, la regione con il pil pro capite più basso è la Linguadoca-Rossiglione, la più ricca l'Ile de France.

Io credo di non sostenere cose azzardate o sconosciute se dico che la politica di affidare l'istruzione ad ordini religiosi e di non alfabetizzare la popolazione fu consapevolissima e voluta sia prima che dopo l'unificazione, allo scopo di non mettere in pericolo l'ordine sociale facendo circolare idee rivoluzionarie....se il paese avesse avuto un alto tasso di alfabetizzazione i Mazziniani ci avrebbero regalato un'altra Italia.

Oscar Wilde avrebbe fatto turismo lgbt da noi <3

 

Già lo fece, era habituè di Napoli e Capri si rifugiò da noi dopo essere stato condannato in Inghilterra, l'Italia era tra i pochi stati al mondo a non prevedere il reato di sodomia.

Stette lì con il suo amante in una casa a Posillipo a godersi gli alimenti che la moglie gli passava (chiamalo fesso).

Matilde Serao si scagliò contro la presenza di Wilde a Napoli, dicendo che era portatore di peccato e perversione, ad ogni modo l'Italia allora era friendly per gli standard del tempo.

Edited by Iron84

Fece un viaggio a Napoli e Capri, che si concluse male

ma è vero che restò un habituè dell'Italia

 

Però il viaggio a Napoli e Capri andò male perchè Wilde

pretese troppo, cioè la possibilità di continuare la sua vita

di prima, viaggiando in coppia con Bosie sperando di poter

pubblicare le sue opere in Italia per non dover dipendere da lui

e nel frattempo, campando della rendita di Bosie, smarchettare

selvaggiamente in hotel di lusso, dove altri turisti lo riconoscevano

il che avvenne a Capri

 

Fu cacciato da Capri, ostracizzato dai letterati napoletani ( Serao )

e privato delle rendite, il tutto in effetti senza interventi della polizia

( si mosse l'ambasciata d'Inghilterra )

 

Gli andò "meglio" da single e con meno pretese, con la piccola

rendita della moglie viaggiando in bettole ( anche se dalla corrispondenza

emerge uno stillicidio di furti subiti dai marchettari che frequentava )

Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale".

 

Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud. 

 

ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :)

 

Lasciali perdere, è tempo sprecato con loro. Che poi se non gli dai ragione dicono pure che sei anti-settentrionalista. Ma ti rendi conto? Detto da uno che come prima cosa su Facebook ti dice: "Ah ma non sembri meridionale, hai la pelle bianca". =_="

Lo dico qui e solo adesso: io non sono anti-settentrionalista o anti-veneto o anti-cina. Se proprio devo essere un anti, potrei essere un anti-italiano, perché nel 2015 mai possibile che in questo Paese ci sia ancora la diatriba Nord-Sud, etero-gay, bianco-nero, straniero-estero? Ma anti-italiano non lo sono, perché generalizzare non è nel mio stile di vita. E a dirla tutta, le mie origini sono franco-germaniche ma non vado in giro a dire: "Fate schifo al c---o, la Francia e la Germania sono un'altra cosa!". E sapete perché? Perché non mi va di regredire alla quinta elementare! Quindi, non capisco come in un forum ben gestito una discussione del genere possa rimanere all'impiedi e come gli utenti che vaneggiano sul Sud non siano ancora stati ripresi. Voi vivete al Sud? No? Allora perché perdete tutto 'sto tempo a diffamarlo? Cosa vi brucia? Ma se davvero vi rode il sedere per qualcosa, sono fatti vostri e esonerateci dal leggere certo pattume fatto discussione.

Scusate anticipatamente se come al solito uso un tono acido ma vorrei dire la mia su questo topic . Io dico che quello che sta succedendo in italia ha un solo colpevole : la testa piena di cacca degli italiani . Si perche' noi italioti non ragioniamo piu' sui perche' ma solo sugli effetti . I perche' del disastro italia e' l' italianita' stessa . I nostri nonni i nostri padri e noi purtroppo ragioniamo con il metro del fotti il tuo prossimo , fotti lo stati , pensa alla panza piena . Questi sono le cause del perche' abbiamo il debito piu alto al mondo , abbiamo avuto 50 anni di dc 20 di psi e 20 di berlusconi . Questi personaggi hanno sempre detto che e' giusto fottere e noi italioti li abbiamo votati sempre . Ci siamo costruiti la bara e scavato la buca da soli , ora siamo un paese di furbissimi abbiamo il 95 % di proprietari di casa ( pensa alla panza piena) abbiamo distrutto un paese fra i piu belli al mondo ( fotti li stato ) . E alla fine cosa abbiamo in mano siamo un po piu ricchi ? Ma di che ? ,.avere una casa di proprieta' ( che e' il male assoluto ) rubare le tasse e comprarsi il macchinone , osteggiare ricchezza che non abbiamo e poi ci rendiamo conto che la societa' borghese capitalistica basata , in italia sul fotti fotti , cosa ci ha dato ? Qualche soldo in tasca e tanta disperazione . Se non si fanno piu i figli non si crea piu nulla al nord e al sud , dato che moltissimo pil al nord e' dovuto a lavoratori stranieri e ditte estere . E' perche' la societa odierna fa schifo , fa schifo al sud come al centro come al nord . Piu siamo diventati pseudo capitalisti piu siamo diventati canaglie e menefreghisti . Ma fare un figlio e dire che in futuro gli lascio la casa vuole dire che un futuro non l ha ! .

  • 1 year later...

non si può negare il fatto che quando si tratta, oggi, di sganciare la pecunia, questa venga indirizzata facilmente verso il nord

 

Perché al Nord spesso i soldi vanno dove devono finire e vengono ben spesi, al Sud vengono quasi sicuramente rubati dai politici barlettani.

 

Questo è il massimo della crisi di rifiuti che può esserci al Nord, qui c'è stata una segnalazione di un sottopassaggio pieno di rifiuti, dopo pochi giorni lindo e pulito come prima. A Barletta so che ci sono rifiuti dagli anni '70 mai raccolti, perché?

 

Poi perché studi a Torino? Studia a Bari, capra.

Edited by Rotwang
  • 5 weeks later...

Nel 1740 a Schio Nicoló Tron impiantó una fabbrica tessile con tecnici e macchinari inglesi, fabbrica che nel corso degli anni cambió piú volte proprietà fino a diventare la Lanerossi

Nicolò Tron, detto "el paron de la repubblica" era il capo della fazione conservatrice del Senato veneto e sosteneva la necessitá di costruire una nuova prosperitá per la nazione veneta basata sull'industria

I terroni per sentirsi orgogliosi citano intellettuali meridionali del passato e li mescolano con una presunta età dell'oro del Mezzogiorno prima dell'Unità, mettendoci in alto i Borbone (solo perché fu l'ultima dinastia regnante locale prima dell'unificazione) come fautori di tale sviluppo culturale, politico, sociale ed economico. Uno sviluppo che tuttavia non c'è mai stato neanche per sbaglio negli ultimi trecento anni. L'italiano medio e quindi, a maggior ragione, il meridionale medio, in una società disgregata di un Sud urbanizzato e non più solo rurale è più difficilmente educabile e civilizzabile oggi rispetto a un secolo fa, perché era più facile educarlo contro gli ultimi latifondisti che non contro una superstizione e un'ignoranza che nell'epoca del benessere e del consumo sembrano non più tangibili ma disperse nell'interlink. Questo non fa altro che alimentare convinzioni erronee in questi cittadini, che sono assolutamente privi di qualsiasi conoscenza storica e mettono insieme certe nozioni proprio dal web per costruirsi una nuova identità socio-politica da anteporre allo Stato centrale e ai cattivi settentrionali, quindi condividono link e scrivono post neo-borbonici e incolpano Garibaldi, gli industriali milanesi e la massoneria piemontese. Proprio la mancanza di una rieducazione di massa dello Stato italiano su questa massa di persone, perlopiù sottoccupati e disoccupati, di terre di un'ignoranza ancestrale e dalla mobilità sociale da sempre molto molto scarsa, unita ad uno scarno finanziamento delle sue strutture e di un suo sviluppo portarono all'arricchimento e al potenziamento delle organizzazioni criminali locali, che diventarono protettrici di larghe fasce di popolazione povera, analfabeta e timorata.

Edited by Rotwang

Non so perchè vi siate interessati così tanto a Barletta, tuttavia

la situazione di Barletta è particolare, nel senso che si situa in una

regione recentemente in relativa ascesa economica, rispetto al resto

del Sud

 

Al contempo però rappresenta la Provincia pugliese più in difficoltà

 

La ragione - credo - sia da collegarsi al fatto che era una provincia

votata al tessile ed al calzaturiero e quindi ha sofferto di una deindustrializzazione

abbastanza massiccia ( come tutto questo settore in tutta Italia )

 

Può essere che la crisi nel barlettano sia iniziata prima, rispetto a Toscana Veneto

etc. temo però che il destino del comparto sia oramai segnato pressoché ovunque

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