Hinzelmann Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 Perché il fascismo avrebbe trascurato il Sud Certamente Autarchia-battaglia del grano e protezionismo etc finirono per sostenere produzioni antieconomiche ed estensive, al di là di ogni proclama anti latifondista del regime ( i cui primi provvedimenti del 1940 rimasero inattuati a causa della guerra ) Il controllo del regime sull'emigrazione, che per ragioni di prestigio nazionale doveva essere contenuta frenò le dinamiche salariali del bracciantato agricolo, che perse anche il contratto collettivo nazionale la possibilità di costituire cooperative per occupare le terre incolte o promuovere scioperi agrari etc Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 7, 2015 Author Share Posted September 7, 2015 ma ho letto quello che scrivi su Facebook. Non desidero che mi tagghi più, io con i razzisti non voglio averci nulla a che fare. Chiaro? E cosa scrivo, di grazia, su Facebook? In cosa ti ho taggato? Non vuoi avere nulla a che fare coi razzisti e sei il primo regionalista razzista anti-settentrionale, complimenti per la coerenza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 Grazie ilromantico, eravamo tutti ansiosi di sentirti spiegare di come la Spagna non abbia problemi di regionalismo e separativismo, almeno da noi nessuno ha fatto morti, eravamo troppo impegnati a gesticolare Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale". Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud. ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 7, 2015 Author Share Posted September 7, 2015 (edited) Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale". Secondo me tu vivi in Bolivia, non in Spagna. Baschi, catalani, galiziani, valenciani odiano Madrid, il governo centrale, la monarchia (i Borbone) e la Castiglia, simboli ed enti di un dominio secolare su parte della penisola iberica (un po' come certi meridionali e secessionisti vedono i Savoia e Roma/città del Nord) e ci sono movimenti separatisti/indipendentisti di una certa influenza pure in Andalusia e alle Canarie. La tua esterofilia non ti permette di vedere la realtà delle cose e sai solo vedere unicismi negativi nell'Italia. Nello Stivale non c'è turismo interno? Dico ma da quando non abiti più qui? Dagli anni Cinquanta? Edited September 7, 2015 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 (edited) Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud. ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :) Errore mio, dio mi scampi di parlare come marchionne come fai tu In secondo luogo loro sul separatismo hanno avuto i morti, noi i cori da stadio. Fai prima ad ammettere che hai parlato senza pensare a cosa dicevi. Volendo poi passare al campo delle lezioni di morale, é osceno che tu mi accusi di ribattere con argomenti drammatici quando confronto i prodotti dei due regionalismi e immediatamente ribatti agli stessi argomenti parlando dei morti di mafia e brigatismo. La tua scialba disonestá intellettuale prevaricatrice non é neppure in grado di evitare di contraddirsi nel giro di 10 parole. Edited September 7, 2015 by Demò Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale". Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud. ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :) Guarda che in Spagna hanno serissimi problemi con il separatismo altro che Italia, io certi discorsi li ho sentiti eccome! Non posso minimamente credere che tu questa cosa non l'abbia notata, è assurdo, è lapalissiana e a volte difficile da comprendere per uno straniero. In Catalogna non è che c'è un odio, c'è proprio il sentirsi qualcosa di assolutamente diverso. Per quanto riguarda le contrapposizioni Nord-Sud sono vecchie come il mondo, in Francia è all'inverso con un Nord più "arretrato" rispetto al Sud e con uguali "discriminazioni", bonarie come poi sono bonarie anche quelle in Italia, le vere divisioni interne in un paese non sappiamo nemmeno cosa sono se paragonate ad altre realtà. In Germania la situazione non è dissimile tra est e ovest, non ne parliamo del Belgio dove si è stati ad un passo addirittura dalla rottura, vogliamo poi parlare del Regno Unito o dell'Irlanda? No perchè poi si potrebbe andare avanti con Romania e Transilvania, , Moldavia e transnistria, Svizzera e i suoi cantoni, Nord e Sud degli Stati Uniti, senza arrivare a casi patologici come l'Ucraina come vedi è talmente comune la cosa da sembrare una regola! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ilromantico Posted September 7, 2015 Share Posted September 7, 2015 @iron84 Le contrapposizioni sono vecchie come il mondo. Il razzismo e lo snobbismo verso il nord e il sud l'ho visto solo in Italia. Inutile citare situazioni come la Scozia o Catalunya che c'entrano come i cavoli a merenda. Il problema non sono le dicerie e gli stereotipi nord/sud, esistono anche qui volendo. La vergogna italiana è che non esiste patriottismo, ma si ragiona per regioni. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ciuciuta Posted September 8, 2015 Share Posted September 8, 2015 (edited) Ho letto che l'analfabetismo al Sud nell'età Borbonica era maggiore che nel resto d'Italia. Vero. Ma cerchiamo di dare dei dati un poco più ampi perché altrimenti il divario potrebbe sembrare notevole quando in realtà lo era solo marginalmente. Per le fonti consiglio il volume statistico della Storia d'Italia pubblicata da Einaudi (il numero 20). Nel 1871 l'analfabetismo medio in Italia era del 75%. Nel Regno Borbonico superava prevalentemente 80% ma non nel Golfo di Napoli (che tra le altre cose rappresentava l'area demograficamente più rilevante) dove l'analfabetismo era tra il 60 e 80% esattamente quello presente in gran parte della Toscana dell'epoca, tanto per intenderci. Anche l'area del Palermitano e la costa settentrionale della Sicilia avevano gli stessi dati propri della Toscana. L'analfabetismo oltre l'80% riguardava inoltre altre zone che del Regno borbonico non facevano parte, estendendosi lungo l'Adriatico sino ad Ancona e comprendendo nel centro Italia quasi tutta l'Umbria. Edited September 8, 2015 by ciuciuta Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 8, 2015 Share Posted September 8, 2015 Nel 1871 l'analfabetismo medio in Italia era del 75%. A me risulta il 69% per il Regno d'Italia nel 1871 contro l'80% della Campania l'85% della Sicilia e Abruzzo, l'87% della calabria, l'88% della Basilicata Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ciuciuta Posted September 9, 2015 Share Posted September 9, 2015 A me risulta il 69% per il Regno d'Italia nel 1871 contro l'80% della Campania l'85% della Sicilia e Abruzzo, l'87% della calabria, l'88% della Basilicata Il dato statistico di quegli anni non è completamente affidabile e scientificamente rilevante, anche la mia fonte lo indica. Quello che mi premeva sottolineare, visto che non venivano indicati i dati di confronto è che, la percentuale di analfabetismo della provincia di Napoli o Palermo (tra il 60 e l'80%) era la medesima rilevabile in toscana e veneto....nel 1871 Non è che nel centro (ma anche nel nord) la percentuale era di un 20% (rilevata ad esempio in Prussia) rispetto ad un 80% e oltre del Sud... il dato era molto più livellato. percentuale oltre l'80% che riguardava, fidandosi delle fonti, anche parte delle marche e l'intera Umbria... Infine ricordiamo che la percentuale di analfabetismo più elevata nel 1871 (superando il 90%) era quella della Sardegna, passata sotto i Piemontesi dal 1720... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 9, 2015 Share Posted September 9, 2015 Sono d'accordo sul fatto che l'Italia da sempre è una gradazione al ribasso dal Nord fino al Sud Non sulle comparazioni che fai, perchè non ha senso paragonare i dati di un capoluogo di regione con quelli di una regione intera, essendo il problema in tutta Italia la creazione di un sistema di istruzione di base nelle aree rurali o nei Comuni di campagna La percentuale più alta nel 1871 a me risulta in Basilicata, la Sardegna mi viene data all'86%, ma non lo vedo rilevante il divario è minimo Detto per inciso non ha senso dare allo Stato un ruolo in questo differenziale, perchè l'istruzione elementare fino al 1900 era un servizio Comunale, un onere a carico dei Comuni Il problema quindi nasceva dal fatto che i Comuni, ricchi e avanzati del Nord aprivano scuole elementari, quelli poveri di campagna e del centro sud non ce la facevano Il problema in Prussia era stato risolto attraverso un tassa sulla proprietà immobiliare che gravava sulla nobiltà terriera e sulla chiesa luterana che di fatto otteneva in cambio di partecipare agli organi locali e alla amministrazione scolastica ( la qual cosa era ovvio più un interesse della chiesa che dei nobili ) Un sistema del genere però era inattuabile in Italia dove la chiesa era in conflitto con lo Stato --è già tanto fargli pagare l'IMU nel 2015 e la nobiltà terriera meridionale gestiva latifondi estensivi poco redditizi e non era affatto disponibile a versare tasse per un numero alto di scuole, che vi sarebbero insistite sopra Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
ciuciuta Posted September 9, 2015 Share Posted September 9, 2015 (edited) Detto per inciso non ha senso dare allo Stato un ruolo in questo differenziale, perchè l'istruzione elementare fino al 1900 era un servizio Comunale, un onere a carico dei Comuni Interessante l'analisi del caso Prussiano, conoscevo solo il dato statistico. In merito alla questione Stato/Comuni non condivido integralmente la tua tesi, se intendi la questione generalizzata a tutto lo stivale... Mi limito a citare l'incipit del saggio di Rosalba Graglia e Giuseppe Ricuperati "E' difficile negare, almeno per il Piemonte, la Lombardia e il Veneto lo spessore anche temporale di antiche riforme scolastiche promosse dallo Stato.." Segue tutta la disamina delle diverse aree geografiche. In merito alla comparazione, hai effettivamente ragione, la mia analisi può essere sbagliata... traeva ispirazione dal fatto che i miei riferimenti statistici sono su base provinciale... e le province di Napoli e Palermo risultano sorprendentemente diverse da quelle del resto d'Italia dove invece esiste una certa uniformità tra capoluoghi e provincia. Un'altra singolarità riguarderebbe nel centro Italia una piccola porzione della Toscana... Edited September 9, 2015 by ciuciuta Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 10, 2015 Share Posted September 10, 2015 Certamente un ruolo "promozionale" degli Stati Preunitari dopo l'illuminismo vi fu, come anche laddove giunse, un primo abbozzo di modello francese-napoleonico ( Repubblica Cisalpina poi Regno d'Italia ) di pubblica istruzione Ad esempio nel Lombardo-Veneto con la restaurazione la scuola fu riaffidata agli ordini religiosi, ma non furono chiuse le scuole che si erano aperte e venne mantenuta la gratuità degli insegnamenti elementari. Ma ad esempio nel Regno di Sardegna era gratuito solo l'insegnamento nelle prime due classi delle elementari, giusto il minimo per non essere del tutto analfabeti e questo fino al 1848 e l'insegnamento era affidato ai Fratelli delle Scuole Cristiane https://it.wikipedia.org/wiki/Fratelli_delle_scuole_cristiane In Toscana l'insegnamento era affidato ai Padri Scolopi e il Granducato si fece carico dello stipendio dei maestri ( ma da qui a dire che esistesse un obbligo dei padri scolopi di aprire scuole in campagna o nei piccoli comuni ce ne corre ovviamente si privilegiava l'apertura di scuole medie o superiori a pagamento per i borghesi ) Il concetto è che mancava l'idea della funzione pubblica e del dovere di stabilire una rete scolastica uniforme sul territorio, era tutto rimesso alla iniziativa degli ordini religiosi, i quali si concentravano sulle città o nei comuni in cui l'ordine poteva trarre profitto da un cursus di studi completo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabius81 Posted September 10, 2015 Share Posted September 10, 2015 Per quanto riguarda le contrapposizioni Nord-Sud sono vecchie come il mondo, in Francia è all'inverso con un Nord più "arretrato" rispetto al Sud e con uguali "discriminazioni", bonarie come poi sono bonarie anche quelle in Italia, le vere divisioni interne in un paese non sappiamo nemmeno cosa sono se paragonate ad altre realtà. In Germania la situazione non è dissimile tra est e ovest, non ne parliamo del Belgio dove si è stati ad un passo addirittura dalla rottura, vogliamo poi parlare del Regno Unito o dell'Irlanda? No perchè poi si potrebbe andare avanti con Romania e Transilvania, , Moldavia e transnistria, Svizzera e i suoi cantoni, Nord e Sud degli Stati Uniti, senza arrivare a casi patologici come l'Ucraina come vedi è talmente comune la cosa da sembrare una regola! In Francia non è proprio così, il sud è generalmente meno produttivo del nord, ci sono alcune aree particolarmente ricche come la Costa Azzurra, almeno in certe città, ma il reddito è più basso della media nazionale. La parte nord è sempre stata industriale, mentre il sud vive principalmente di turismo, la regione con il pil pro capite più basso è la Linguadoca-Rossiglione, la più ricca l'Ile de France. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 11, 2015 Share Posted September 11, 2015 Io credo di non sostenere cose azzardate o sconosciute se dico che la politica di affidare l'istruzione ad ordini religiosi e di non alfabetizzare la popolazione fu consapevolissima e voluta sia prima che dopo l'unificazione, allo scopo di non mettere in pericolo l'ordine sociale facendo circolare idee rivoluzionarie....se il paese avesse avuto un alto tasso di alfabetizzazione i Mazziniani ci avrebbero regalato un'altra Italia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted September 11, 2015 Author Share Posted September 11, 2015 i Mazziniani ci avrebbero regalato un'altra Italia. I matrimoni gay nel 1870. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sampei Posted September 11, 2015 Share Posted September 11, 2015 I matrimoni gay nel 1870. Oscar Wilde avrebbe fatto turismo lgbt da noi <3 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted September 11, 2015 Share Posted September 11, 2015 (edited) Oscar Wilde avrebbe fatto turismo lgbt da noi <3 Già lo fece, era habituè di Napoli e Capri si rifugiò da noi dopo essere stato condannato in Inghilterra, l'Italia era tra i pochi stati al mondo a non prevedere il reato di sodomia. Stette lì con il suo amante in una casa a Posillipo a godersi gli alimenti che la moglie gli passava (chiamalo fesso). Matilde Serao si scagliò contro la presenza di Wilde a Napoli, dicendo che era portatore di peccato e perversione, ad ogni modo l'Italia allora era friendly per gli standard del tempo. Edited September 11, 2015 by Iron84 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 12, 2015 Share Posted September 12, 2015 Fece un viaggio a Napoli e Capri, che si concluse male ma è vero che restò un habituè dell'Italia Però il viaggio a Napoli e Capri andò male perchè Wilde pretese troppo, cioè la possibilità di continuare la sua vita di prima, viaggiando in coppia con Bosie sperando di poter pubblicare le sue opere in Italia per non dover dipendere da lui e nel frattempo, campando della rendita di Bosie, smarchettare selvaggiamente in hotel di lusso, dove altri turisti lo riconoscevano il che avvenne a Capri Fu cacciato da Capri, ostracizzato dai letterati napoletani ( Serao ) e privato delle rendite, il tutto in effetti senza interventi della polizia ( si mosse l'ambasciata d'Inghilterra ) Gli andò "meglio" da single e con meno pretese, con la piccola rendita della moglie viaggiando in bettole ( anche se dalla corrispondenza emerge uno stillicidio di furti subiti dai marchettari che frequentava ) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Iron84 Posted September 12, 2015 Share Posted September 12, 2015 Non so se fossero pettegolezzi del tempo ma si racconta che Wilde ci avesse dato dentro alla grande e non solo con il suo amante, insomma non amava passare inosservato. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pix Posted September 12, 2015 Share Posted September 12, 2015 Le cretinate di odio/rivalità e assurdo razzismo tra Nord e Sud io le ho sentite solo in Italia. Senza dubbio ci sono correnti separatiste tra 2 comunidades (catalunya y país vasco, soprattutto nella prima), ma nessuno fa ridicolo razzismo tra Nord e Sud. Difatti in Spagna c'è molto turismo interno, al contrario in Italia non è raro sentire dei cretini che non vanno in Sicilia perché c'è la mafia" o a Milano "perché c'è il grigiume ed è una città industriale". Sul fatto dei morti, è patetico e da viscidi ribattere con argomenti drammatici. In ogni caso, a me pare che tra brigate rosse e mafia di morti in Italia ce ne siano stati a valanghe. Per il resto è altrettanto triste sottolineare come lo Stato italiano abbia lasciato la patata bollente della Mafia al Sud. ps. si dice SEPARATISMO ripassa il dizionario d'italiano :) Lasciali perdere, è tempo sprecato con loro. Che poi se non gli dai ragione dicono pure che sei anti-settentrionalista. Ma ti rendi conto? Detto da uno che come prima cosa su Facebook ti dice: "Ah ma non sembri meridionale, hai la pelle bianca". =_=" Lo dico qui e solo adesso: io non sono anti-settentrionalista o anti-veneto o anti-cina. Se proprio devo essere un anti, potrei essere un anti-italiano, perché nel 2015 mai possibile che in questo Paese ci sia ancora la diatriba Nord-Sud, etero-gay, bianco-nero, straniero-estero? Ma anti-italiano non lo sono, perché generalizzare non è nel mio stile di vita. E a dirla tutta, le mie origini sono franco-germaniche ma non vado in giro a dire: "Fate schifo al c---o, la Francia e la Germania sono un'altra cosa!". E sapete perché? Perché non mi va di regredire alla quinta elementare! Quindi, non capisco come in un forum ben gestito una discussione del genere possa rimanere all'impiedi e come gli utenti che vaneggiano sul Sud non siano ancora stati ripresi. Voi vivete al Sud? No? Allora perché perdete tutto 'sto tempo a diffamarlo? Cosa vi brucia? Ma se davvero vi rode il sedere per qualcosa, sono fatti vostri e esonerateci dal leggere certo pattume fatto discussione. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
gattosc71 Posted September 12, 2015 Share Posted September 12, 2015 Scusate anticipatamente se come al solito uso un tono acido ma vorrei dire la mia su questo topic . Io dico che quello che sta succedendo in italia ha un solo colpevole : la testa piena di cacca degli italiani . Si perche' noi italioti non ragioniamo piu' sui perche' ma solo sugli effetti . I perche' del disastro italia e' l' italianita' stessa . I nostri nonni i nostri padri e noi purtroppo ragioniamo con il metro del fotti il tuo prossimo , fotti lo stati , pensa alla panza piena . Questi sono le cause del perche' abbiamo il debito piu alto al mondo , abbiamo avuto 50 anni di dc 20 di psi e 20 di berlusconi . Questi personaggi hanno sempre detto che e' giusto fottere e noi italioti li abbiamo votati sempre . Ci siamo costruiti la bara e scavato la buca da soli , ora siamo un paese di furbissimi abbiamo il 95 % di proprietari di casa ( pensa alla panza piena) abbiamo distrutto un paese fra i piu belli al mondo ( fotti li stato ) . E alla fine cosa abbiamo in mano siamo un po piu ricchi ? Ma di che ? ,.avere una casa di proprieta' ( che e' il male assoluto ) rubare le tasse e comprarsi il macchinone , osteggiare ricchezza che non abbiamo e poi ci rendiamo conto che la societa' borghese capitalistica basata , in italia sul fotti fotti , cosa ci ha dato ? Qualche soldo in tasca e tanta disperazione . Se non si fanno piu i figli non si crea piu nulla al nord e al sud , dato che moltissimo pil al nord e' dovuto a lavoratori stranieri e ditte estere . E' perche' la societa odierna fa schifo , fa schifo al sud come al centro come al nord . Piu siamo diventati pseudo capitalisti piu siamo diventati canaglie e menefreghisti . Ma fare un figlio e dire che in futuro gli lascio la casa vuole dire che un futuro non l ha ! . Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted January 28, 2017 Author Share Posted January 28, 2017 non si può negare il fatto che quando si tratta, oggi, di sganciare la pecunia, questa venga indirizzata facilmente verso il nord Perché al Nord spesso i soldi vanno dove devono finire e vengono ben spesi, al Sud vengono quasi sicuramente rubati dai politici barlettani. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted January 28, 2017 Author Share Posted January 28, 2017 (edited) Classico esempio di fondi sprecati per realizzare opere nazionali : http://www.liberta.it/2017/01/28/sporcizia-e-degrado-a-pochi-metri-da-piacenza-sud-e-lungo-la-tangenziale/ Questo è il massimo della crisi di rifiuti che può esserci al Nord, qui c'è stata una segnalazione di un sottopassaggio pieno di rifiuti, dopo pochi giorni lindo e pulito come prima. A Barletta so che ci sono rifiuti dagli anni '70 mai raccolti, perché? Poi perché studi a Torino? Studia a Bari, capra. Edited January 28, 2017 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted January 28, 2017 Author Share Posted January 28, 2017 http://www.barlettaviva.it/ireport/marciapiedi-stracolmi-di-rifiuti-in-via-dimiccoli/ http://www.barlettanews.it/barletta-5-stelle-turismo-business-dei-rifiuti-volano-delleconomia-barlettana/ http://www.traniviva.it/notizie/cumuli-di-rifiuti-davanti-ai-cassonetti-di-trani-ma-made-in-barletta/ http://www.barlettanews.it/strade-cittadine-invase-dai-rifiuti-la-nuova-figura-del-cittadino-spazzino/ http://www.barlettaviva.it/notizie/ancora-problema-rifiuti-a-barletta-cattive-condizioni-in-periferia/ http://www.barlettaviva.it/notizie/beccati-dalle-foto-trappole-i-cittadini-che-abbandono-i-rifiuti/ http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/bari/cronaca/16_dicembre_20/rifiuti-mare-ira-ambra-segno-barletta-fatta-ripulire-scogliera-9ec1c932-c6ef-11e6-b0af-1d2a5f8ba042.shtml Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted January 29, 2017 Share Posted January 29, 2017 Capisco che ci siano scintille d'amore ma meglio quietare gli animi di rotwang per un po'. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted February 27, 2017 Share Posted February 27, 2017 Nel 1740 a Schio Nicoló Tron impiantó una fabbrica tessile con tecnici e macchinari inglesi, fabbrica che nel corso degli anni cambió piú volte proprietà fino a diventare la Lanerossi Nicolò Tron, detto "el paron de la repubblica" era il capo della fazione conservatrice del Senato veneto e sosteneva la necessitá di costruire una nuova prosperitá per la nazione veneta basata sull'industria Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted February 27, 2017 Share Posted February 27, 2017 Esatto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Rotwang Posted February 27, 2017 Author Share Posted February 27, 2017 (edited) I terroni per sentirsi orgogliosi citano intellettuali meridionali del passato e li mescolano con una presunta età dell'oro del Mezzogiorno prima dell'Unità, mettendoci in alto i Borbone (solo perché fu l'ultima dinastia regnante locale prima dell'unificazione) come fautori di tale sviluppo culturale, politico, sociale ed economico. Uno sviluppo che tuttavia non c'è mai stato neanche per sbaglio negli ultimi trecento anni. L'italiano medio e quindi, a maggior ragione, il meridionale medio, in una società disgregata di un Sud urbanizzato e non più solo rurale è più difficilmente educabile e civilizzabile oggi rispetto a un secolo fa, perché era più facile educarlo contro gli ultimi latifondisti che non contro una superstizione e un'ignoranza che nell'epoca del benessere e del consumo sembrano non più tangibili ma disperse nell'interlink. Questo non fa altro che alimentare convinzioni erronee in questi cittadini, che sono assolutamente privi di qualsiasi conoscenza storica e mettono insieme certe nozioni proprio dal web per costruirsi una nuova identità socio-politica da anteporre allo Stato centrale e ai cattivi settentrionali, quindi condividono link e scrivono post neo-borbonici e incolpano Garibaldi, gli industriali milanesi e la massoneria piemontese. Proprio la mancanza di una rieducazione di massa dello Stato italiano su questa massa di persone, perlopiù sottoccupati e disoccupati, di terre di un'ignoranza ancestrale e dalla mobilità sociale da sempre molto molto scarsa, unita ad uno scarno finanziamento delle sue strutture e di un suo sviluppo portarono all'arricchimento e al potenziamento delle organizzazioni criminali locali, che diventarono protettrici di larghe fasce di popolazione povera, analfabeta e timorata. Edited February 27, 2017 by Rotwang Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted February 27, 2017 Share Posted February 27, 2017 Non so perchè vi siate interessati così tanto a Barletta, tuttavia la situazione di Barletta è particolare, nel senso che si situa in una regione recentemente in relativa ascesa economica, rispetto al resto del Sud Al contempo però rappresenta la Provincia pugliese più in difficoltà La ragione - credo - sia da collegarsi al fatto che era una provincia votata al tessile ed al calzaturiero e quindi ha sofferto di una deindustrializzazione abbastanza massiccia ( come tutto questo settore in tutta Italia ) Può essere che la crisi nel barlettano sia iniziata prima, rispetto a Toscana Veneto etc. temo però che il destino del comparto sia oramai segnato pressoché ovunque Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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