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Cosa pensate dell'origine dell'omosessualità?


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Se il tema è già stato affrontato, come penso, chiedo al moderatore di cancellare la discussione.

Mi avvicino adesso a questa realtà e ho dato un'occhiata a Wikipedia come punto di partenza.

C'è scritto che per quanto riguarda l'origine di questo orientamento sessuale c'è chi parla di qualcosa di innato, e chi dice che omosessuali si diventa.

Voi cosa ne pensate?

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Essendo un carattere presente in molti gruppi animali anche a noi molto prossimi e la chiara correlazione genetica fra fratelli, gemelli eterozigoti e monozigoti, direi che è più che evidente la forte componente innata (con fattori sia genetici che epigenetici).
Poi, come gran parte dei caratteri fenotipici, c'è di sicuro anche una componente ambientale.
Insomma, come tutte le cose in natura, è un gran macello.

E` una storia molto antica. Migliaia di anni fa i grigi decisero di fare questo esperimento. Fecero si` che il biberon piacesse a tutti, anche a chi un biberon gia` ce l`ha. Ma non tutti furono prescelti. Continua...

L'orientamento sessuale è un gusto

e sui gusti non si deve discutere.

 

Io preferisco il Chianti al Prosecco

ed è impossibile sapere

se le persone che amano il rosso

siano nate in questo modo

o se il gusto si sviluppi col tempo.

 

Forse un giorno smetteremo di chiederci l'origine dei gusti sessuali:

in fondo dell'origine del gusto per il vino non è mai importato a nessuno.

Secondo me una domanda di questo tipo avrebbe senso solo se giustapposta a tutte le varietà di orientamenti sessuali possibili. Chiedersi quale potrebbe essere l'origine dell'omosessualità avrebbe un senso se e soltanto se al contempo ci si chiedesse anche quale potrebbe essere l'origine dell'eterosessualità, della bisessualità, della pansessualità e via discorrendo. Io personalmente avrei posto la domanda in maniera un po' diversa, magari del tipo:

 

Cosa pensate dell'origine dell'orientamento sessuale?

 

Ma questo penso sia in funzione del fatto che, per quanto io mi sforzi, non riesco a concepire la sessualità come un'insieme di etichette ma la considero al pari di uno spettro ottico.

 

Per il resto quoto quanto detto sopra da Almadel...anch'io preferisco il Chianti al Prosecco! :D

IvanUlgamoth

Non conosco la questione sotto il profilo genetico-biologico, ma secondo gli antropologi quando nasciamo siamo una sorta di tabula rasa. Ciò che è "innato" è la pulsione sessuale, ma il suo oggetto è determinato culturalmente (dico culturalmente in senso lato, cioè non geneticamente). Banalmente l'eterosessualità è più diffusa per permettere la riproduzione, ma nelle singole realtà sociali, sia umane che animali, ci sono situazioni in cui la riproduttività deve essere alta ed altre in cui essa deve essere ridotta. In questi ultimi casi l'omosessualità ha più spazio ed è più diffusa.

Provo ad essere più chiaro: non so se sapete dei famosi montoni froci. Sembra che i montoni domestici siano gli animali fra cui è più diffusa l'omosessualità, ma il motivo è quasi puramente ambientale. Essi vivono in un habitat povero di risorse, che permette solo ad un tot di individui di sopravvivere. Se questi montoni fossero tutti eterosessuali e si riproducessero tutti, il loro numero supererebbe la soglia che il loro habitat può mantenere. Di conseguenza, la loro omosessualità è indotta "socialmente", cioè paradossalmente la specie sopravvive proprio in virtù della loro diffusa omosessualità.

Un discorso simile vale per diversi gruppi indigeni di Nuova Guinea e Melanesia: si tratta di gruppi sociali composti da pochi individui dediti alla guerra. Poiché di guerra e di caccia/raccolta non si vive molto, anch'essi devono mantenere il loro numero entro una certa soglia, e pertanto non possono riprodursi ad oltranza. Fra loro dunque l'omosessualità diventa una pratica rituale e legata all'attività bellica, perché se avessero troppi figli la loro società e il loro habitat non permetterebbe loro di sopravvivere.

Io credo che al giorno d'oggi, nel mondo globalizzato, stia accadendo una cosa simile: si è sempre più perso l'interesse nell'avere figli, mettere su famiglia è sempre più difficile... e perciò sono sempre più numerose le persone omosessuali!

Poi credo che a livello personale molto peso abbiano le esperienze e gli affetti, soprattutto in età infantile... cioè noi nasciamo con l'impulso sessuale innato, ma senza sapere cosa ci attrae; il "quid" si forma successivamente, e poi non può essere modificato. In poche parole: si diventa omosessuali, così come si diventa eterosessuali e bisessuali. Almeno, io la penso così! ;)

Parlando di fattori ambientali sempre su Wikipedia fanno riferimento a problemi ormonali già durante la gravidanza.

Poi nel corso della crescita c'è quella famosa immagine dell'ambito familiare: padre assente e madre autoritaria e possessiva.

Personalmente per me questa domanda non ha molto senso, Nietzsche se non erro disse che dipendeva da fattori psicologici, altri da fattori ormonali e altri perché dicono addirittura che sarebbe una soluzione naturale al sovrappopolamento, infine c'è la chiesa che dice che è una scelta personale ( influenzata da forze maligne ) io però mi accosto con la teoria enunciata dal dottor @Lavipera

Come già sottolineato da qualcuno lo sviluppo si costituisce come interazioni reciproche tra aspetti genetico-biologici e fattori ambientali(rappresentazioni mentali,esperienze di vita,cultura etc ...) 

Vorrei porre l'accento su due punti però:

 

1)il fatto che vi siano delle correlazioni tra omosessualità e numero di omosessuali nello stesso nucleo familiare non è per forza da ricondursi ad aspetti meramente genetici.(in famiglia non si condivide solo il patrimonio genetico,ma molto spesso anche le condizioni di vita,relazioni,schemi mentali etc ...)

 

2)La percezione di esser sempre stato gay NON si costituisce affatto come la prova che gay si è e non si diventa. C'è sempre un momento antecedente alla consapevolezza di quella percezione(che ricordiamo come tutte le percezioni non coincide con la realtà!). Più che altro(e molto banalmente per tutti noi che l'abbiamo vissuta) direi con ASSOLUTA certezza che non dipende da una nostra scelta.

 

3)Non è comunque una domanda insensata secondo me. Già solo il fatto che etero o LGBT si pongano la questione dice comunque qualcosa di una situazione complessa e dice qualcosa di un bisogno di capire da dove arrivi una condizione che, in modi diversi ,comunque condiziona l'esistenza di una persona e in senso più ampio della società.

Che si nasca omosessuali non sembra sia mai stato dimostrato, anche se potrebbe essere, come potrebbe essere che si nasca già inclini a delinquere oppure a comandare o ad ubbidire o a suonare il violino o a dipingere o a studiare matematica ecc.:

c'è una disposizione naturale maggiore in alcuni che in altri per queste cose e, se c'è. quanto incide il caso, l'ambiente, la volontà del singolo?

Forse ci sono numerose concause e quindi la faccenda è diversa da persona a persona.

Del resto per alcuni si può anche parlare di scelta, nel senso che è possibile che qualcuno, pur sentendosi eterosessuale, voglia sperimentare anche atti omosessuali e quindi, dopo averli sperimentati, non gli dispiaccia il ripetere tale esperienza.

 

Comunque credo che un'omofobia bimillenaria, soprattutto in ambito cristiano e mussulmano, abbia avuto un effetto rigorosamente alternativo tra i due comportamenti, qeullo lecito e quell illecito, che forse però non corrisponde alla nostra disposizione naturale.

Non sarà che ci si senta esclusivamente omosessuali come contrapposizione ad un'eterosessualità imposta dalle convenzioni sociali e religiose e viceversa che ci si senta esclusivamente eterosessuali come contrapposizione ad un'omosessualità reietta da quelle stesse convenzioni?

 

 

Non capisco perché una giraffa può nascerci omosessuale mentre un essere umano no.
O vuoi dirmi che se in natura il 50% delle coppie di giraffa son dello stesso sesso è perché lo hanno "scelto" o hanno avuto genitori assenti/violenti?
L'errore di fondo è che si tenta di esulare l'uomo dal contesto naturale, dimenticandosi che prima di ogni altra pippa mentale, Homo sapiens è una specie. E come le altre specie ha una sua fisiologia e correlata alla sua storia evolutiva. Quindi, se nelle altre specie (sopratutto in quelle filogenicamente più vicine a noi, come le specie del genere Pan) l'omosessualità ha origine principalmente innata (sia genetica che epigenetica), perché in Homo sapiens la cosa dovrebbe essere differente?

AndrejMolov89

Non capisco perché una giraffa può nascerci omosessuale mentre un essere umano no.

O vuoi dirmi che se in natura il 50% delle coppie di giraffa son dello stesso sesso è perché lo hanno "scelto" o hanno avuto genitori assenti/violenti?

L'errore di fondo è che si tenta di esulare l'uomo dal contesto naturale, dimenticandosi che prima di ogni altra pippa mentale, Homo sapiens è una specie. E come le altre specie ha una sua fisiologia e correlata alla sua storia evolutiva. Quindi, se nelle altre specie (sopratutto in quelle filogenicamente più vicine a noi, come le specie del genere Pan) l'omosessualità ha origine principalmente innata (sia genetica che epigenetica), perché in Homo sapiens la cosa dovrebbe essere differente?

Me lo chiedo spesso anche io. Però sono tutti biologi evoluzionisti quando si parla di questo argomento, e necessariamente bisogna dare un posto privilegiato alla specie umana quindi interpretare il comportamento umano con le materie umanistiche o psicologiche. 

 

francamente me ne infischio, però riconosco, a qualche tempo di distanza dall'ultima esplosione di questo quesito sul forum, che la teoria innatista presenta i suoi vantaggi, pur se molto limitatamente, dovendo controbattere a certa gente.

Detto questo, ma perchè una giraffa non potrebbe risentire di un'omosessualità indotta da cause ambientali?XD Certo potrebbe essere un quesito adatto da porre al vostro psicoterapeuta mentre state sul suo lettino.....

 

 


la teoria innatista presenta i suoi vantaggi, pur se molto limitatamente, dovendo controbattere a certa gente.

 

Non c'è alcun vantaggio contro l'omofobia nel dire d'essere nati così:

infatti non mi risulta che i Negri siano stati poco maltrattati in America perché nati negri, anzi, proprio l'essere nati così era considerata una tara evidente voluta da dio per punire nei secoli tutta la discendenza di Cam.

D'altronde, se uno fosse per natura pluriomicida, questa sarebbe una ragione sufficiente per lasciare che uccidesse tutti quelli che incontrasse?

Alla stessa stregua, se l'omosessualitù è considerata da alcuni abominevole, che uno sia nato omosessuale o che sia diventato o che l'abbia scelto, sarà sempre abominato da quelli.

@Mario1944

a volte i tuoi ragionamenti mi paiono proprio illogici anche se vorresti argomentare con logica.

 

che l'essere neri è una cosa innata mi sembra banale, e per questo difficile sbiancare i neri.

 

per chi afferma invece che omosessuali si è diventati per qualche motivo recondito sembra più facile affermare che questo motivo che ci ha resi difettosi lo si possa eliminare e con ciò ritrasformarci in quella che loro considerano la vera nostra natura etero.

@Marco7

 

Se tu avessi considerato bene la mia rgomentazione, non ti sarebbe sembrata illogica, al massimo avresti detto che la mia deduzione non corrispondeva al vero:

ineffetti potrebbe accadere che una certificazione inoppugnabile che si nasca omosessuali spunti le armi dell'omofobia almeno di quella dottrinale, ma io non lo credo.

Però la mia è un'opinione indimostrabile, finché l'evento non accada.

Edited by Mario1944

 

 


Se tu avessi considerato bene la mia rgomentazione, non ti sarebbe sembrata illogica

 

se vuoi argomentare con logica devi esulare dal mettere dio nell'argomentazione.

 

altrimenti è qualcosa che di sicuro ha al meglio la parvenza di logica ma logica non lo è di sicuro.

Attenzione perché c'è un ineliminabile macchia che sbugiarda sistematicamente dall'interno ogni tentativo di teoria "acquisizionista" inficiandone a priori la credibilità: si tratta del solito presupposto secondo cui ci sarebbe da rintracciare un "fattore alterante" che va ad intaccare un "processo di sviluppo predeterminato" che altrimenti avrebbe condotto al sano e buon esito naturale dell'eterosessualità. Ogni tentativo di pensare all'omosessualità come qualcosa di acquisito, di condizionato dall'ambiente o da altri fattori psicologici rischia di tradire la convinzione di fondo della persona che ne parla secondo cui l'omosessualità è da concepirsi come qualcosa di patologico che è saltato fuori perché "qualcosa è andato storto".

 

 


se vuoi argomentare con logica devi esulare dal mettere dio nell'argomentazione.

 

Ma dove mai ho messo dio in quella argomentazione????

E del resto io sono ateo!!!!

 

 

 

 


Ogni tentativo di pensare all'omosessualità come qualcosa di acquisito, di condizionato dall'ambiente o da altri fattori psicologici rischia di tradire la convinzione di fondo della persona che ne parla secondo cui l'omosessualità è da concepirsi come qualcosa di patologico che è saltato fuori perché "qualcosa è andato storto".

 

E perché mai il pensare l'omosessualità come tendenza acquisita e non innata dovrebbe implicare il giudizio che sia andato storto qualcosa?

Questa implicazione ci sarebbe se si presupponesse il giudizio che l'omosessualità in sé fosse stortura, altrimenti essa sarebbe solo una delle molte varietà di gusti e d'interessi.

D'altra parte, se accettiamo il pregiudizio della stortura in sé dell'omosessualità, anche l'essere nati omosessuali non ci salva dall'essere giudicati storti!

@Marco7,

 

se citi solo i frammenti, ti sembra chiaro un corno!

 

"Non c'è alcun vantaggio contro l'omofobia nel dire d'essere nati così:

infatti non mi risulta che i Negri siano stati poco maltrattati in America perché nati negri, anzi, proprio l'essere nati così era considerata una tara evidente voluta da dio per punire nei secoli tutta la discendenza di Cam."

 

Non l'ho messo mica io dio nella questione e quindi non l'ho usato nel mio ragionamento, ho solo detto che una certa condizione, quella di essere negri, pur essendo di nascita e non d'acquisizione o di scelta, non era perciò sufficiente a liberare i Negri dal pregiudizio d'inferiorità, perché esso era attribuito ad una sentenza divina.

Avrei potuto citare anche il caso degli Ebrei nel Nazismo, secondo cui l'inferiorità non era un vincolo di servitù stabilito da un dio, ma uno stato biologico nell'evoluzione della specie umana.

Comunque la sostanza del mio ragionamento è che, al contrario di quanto pensa Demò, l'omofobia dottrinale non ha bisogno che l'omosessualità sia creduta una scelta e neppure che sia creduta un effetto di particolari disposizioni ambientali per condannarla come abominevole:

le va benissimo anche che sia una condizione involontaria ed innata.

Infatti riteniamo minorato un cieco ovvero uno senza gambe o senza braccia, anche se sia nato così e non solo se sia divenuto tale per scelta, per colpa sua o per colpa altrui.

Nessun problema Demò:

se il pensiero che l'origine innata dell'omosessualità toglierebbe ragioni all'omofobia dottrinale, non è un pensiero tuo, è comunque un pensiero abbastanza diffuso.

 

 

NB:

 


la teoria innatista presenta i suoi vantaggi, pur se molto limitatamente, dovendo controbattere a certa gente.

 

Avevo notato l'avverbio "limitatamente", ma esso non nega i vantaggi anche se li riduce.

Comunque il mio ragionamento vale per chi lo pensa senza limiti ;-)

Edited by Mario1944



Dovrebbe chiarire un po' di cose...

Anche questo è interessante
http://www.lescienze.it/news/2012/12/11/news/omosessualit_epigenetica_geni-1413074/

 

Ovviamente, come tutto in natura, probabilmente la spiegazione è ben più complessa di quanto sembra.
Ecco una "contro-risposta" all'articolo di prima.
http://www.lescienze.it/news/2013/01/07/news/orientamento_sessuale_sessualit_genetica_epigenetica_novelli-1446369/

Edited by Hikami88

Io penso sia PER LO PIù qualcosa che si sviluppa... o meglio si RADICA nell'essere di una persona nei primi anni di vita e continua a farlo poi per il resto dello sviluppo della personalità.

Uso il verbo radicare, proprio perché oggi come oggi nel dibattito sul tema si tende a mettere in antitesi la posizione "carattere innato - non è una scelta" con la posizione "carattere sviluppato - è una scelta/si può guarire"...

I gusti a lungo andare possono cambiare. La sessualità non è così semplice. Ma non si comporta nemmeno come un carattere innato.

Hikami88 dice dei gemelli omozigoti. Conosco invece gemelli omozigoti entrambi felicemente fidanzati, uno con una donna, uno con un uomo.

Dico "per lo più" non ereditaria perché comunque è un carattere complesso in cui probabilmente ci sono diverse componenti, alcune ereditarie altre ambientali, come poi la stragande maggioranza dei fenotipi. La non ricorrenza in famiglia, il fatto che come carattere si comporti in modo diverso da tutti gli altri caratteri ereditari conosciuti, mi fa più pensare a qualcosa di non genetico, ma mi sembra che sia stato dimostrato che alcuni geni possono dare una possibile predisposizione, legata magari alla produzione di ormoni e cose simili. Ma secondo me la psicologia ha molto di più da dire sul tema rispetto alla genetica, però siccome poi sembra subito che la si voglia classificare come malattia c'è un po' un tabù sull'argomento.

Con questo, ribadisco, non voglio dire che l'omosessualità sia una malattia e vada curata. Semplicemente che si sviluppa come componente dell'inconscio.

E comunque la componente innata (predisposizione) e quella derivata dalle esperienze possono avere differente peso a seconda dei casi.

Edited by the_glade

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