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L’inchiesta/ Sesso senza handicap, in Italia arriva l’assistente sessuale


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Carla è la classica madre coraggio. Vive da sola con suo figlio, Luigi, 24 anni che è tetraplegico spastico da sempre. Abitano in un piccolo paese della provincia di Napoli. Luigi ha bisogno di tutto: di essere imboccato, vestito, spogliato, lavato. Non può uscire da solo, andare in bagno per i suoi bisogni fisiologici. Senza qualcuno morirebbe di stenti. Ma secondo Carla, a suo figlio, manca anche qualcos’altro. E’ triste. E’ lei sa bene il perché. «E’ un uomo in un corpo che non gli permette quasi nulla. Penso che gli manchi una ragazza, l’amore e perché no, anche il sesso. Manca a me che ho 64 anni, figurarsi quanto può mancare a un ragazzo di 24 anni. Ogni tanto sento dei rumori quando lo lascio in camera da solo. Lo so che sta facendo, anzi, che sta provando a fare. In quelle occasioni faccio finta di nulla, anche quando devo cambiarlo perché si è bagnato…o almeno ci ha provato». Da madre che vive e sente i bisogni del proprio figlio, Carla non ha nessun dubbio. «Luigi avrebbe bisogno dell’amore. Ma l’amore chi glielo può dare? L’amore non si chiede, o c’è o non c’è. Allora almeno una donna che sappia dare piacere e orgoglio a un corpo che è solo fonte di dispiacere e disprezzo. Che c’è di male? Certo, Ci vogliono enti, associazioni a cui rivolgersi. Luoghi in cui trovare donne preparate che sanno cosa fare. Donne che comprendono il bisogno e che non sono sprovvedute davanti a corpi così diversi».

http://www.ildemocratico.com/2014/07/17/linchiesta-sesso-senza-handicap-in-italia-arriva-lassistente-sessuale/

Edited by Olimpo

Io mi chiedo come mai un servizio del genere così utile, sia arrivato in Italia con così tanto ritardo.

 

forse all'aspetto ''sessuale'' di una relazione si può pure rinunciare (forse, ma non credo), ma all'aspetto emozionale non credo proprio.

 

e non ritengo giusto negare questo diritto ad una persona disabile. La società fino ad adesso si d è dimenticare di riconoscere questo importante aspetto della vita di una persona disabile..

«Ma la cosa più importante – chiarisce Quattrini – è evitare persone che si candidano soltanto perché vogliono trovare un lavoro o perché dedite al “devotismo”, ossia a quella particolare forma di attrazione sessuale che alcuni hanno per le persone disabili. Ci deve essere una reale motivazione di fondo, una vocazione»

Non è che conosca molto il fenomeno, ma non ho mai capito il perché ci sia questa generale avversione verso il devotismo. Anche da parte di alcuni disabili mi sembra di aver riscontrato questa preoccupazione. Se un non disabile mostra interesse per un disabile, la prima preoccupazione è accertarsi che il primo non sia un devotee.

 

Qualcuno mi sa spiegare questa cosa? Cioè, io quando faccio sesso con qualcuno preferisco mille volte sapere che l'altro lo fa perché mi trova fisicamente arrapante, piuttosto che sapere che lo fa nonostante non mi trovi bello oppure per vocazione (che mi pare un modo delicato per dire "pietà cristiana").

Posso capire la preoccupazione che l'altro provi verso di noi solo attrazione fisica e non sentimentale (anche se non nell'ambito di questo topic), ma non vedo perché una cosa debba negare l'altra. Se una persona mi dice che i miei piedi sono sexy, dovrei subito pensare "Ahh, un feticista, meglio scappare, non mi amerà mai dalle caviglie in su!" ?

@Loup-garou, a me colpisce di più la tendenza a non volere disoccupati :)

Un po' come per la gestazione per altri si pretende che siano lavori

destinati alle persone già benestanti prima di lavorare.

 ciao a tutti sono un disabile paraplegico,

 

Secondo me l'assistente sessuale è pur sempre una forma di prostituzione e nn ha senso legalizzare un servizio del genere, sopratutto perché i disabili nn sono automi che hanno bisogno di sfogare i propri istinti, ma vogliono sentirsi amati come tutti gli altri.

 

se vogliono una prostituta è giusto che paghino come qualsiasi altra persona

@Almadel

Anche a me pure quello aveva colpito e non lo condivido. Però me lo spiego più facilmente.

Quello che proprio non capisco è il fatto che alcuni degli stessi disabili si ribellino all'idea che qualcuno possa trovare la loro disabilità attraente. Soprattutto quando poi contemporaneamente i disabili single si lamentano del fatto che fanno fatica a trovare qualcuno che "guardi oltre" la loro disabilità.

Icoldibarin

non ho mai capito il perché ci sia questa generale avversione verso il devotismo.

Non saprei, ma non credo sia generale. Cioè probabilmente non credo sia malvista una coppia tra un disabile ed un devotista.

Però qua ci sono di mezzo figure professionali, che devono sapere cosa e quanto possono fare in relazione al disabile stesso, e devono sapere dove fermarsi per evitare di creare danni sentimentali. Immagino il problema sia qui.

 

 

 

@Loup-garou, a me colpisce di più la tendenza a non volere disoccupati :)

Un po' come per la gestazione per altri si pretende che siano lavori

destinati alle persone già benestanti prima di lavorare.

Io semplicemente non intendo la gestazione per altri come un lavoro e mi preoccuperei che venga riconosciuta come tale.

Mi preoccuperei di mettere dei paletti abbastanza rigidi che evitino di capitalizzare una figura così delicata, simili a quelli che impediscono di vendere il proprio sangue o il proprio midollo osseo. Trovo il modello statunitense di commercio nella sanità del tutto deleterio.

 

 

 

Secondo me l'assistente sessuale è pur sempre una forma di prostituzione e nn ha senso legalizzare un servizio del genere, sopratutto perché i disabili nn sono automi che hanno bisogno di sfogare i propri istinti, ma vogliono sentirsi amati come tutti gli altri.

Io vedo delle necessarie differenze fra un assistente sessuale ed un prostituto, innanzitutto nel primo l'interesse principale non può essere quello di guadagnare il maggior profitto dal cliente, quanto di garantirgli la possibilità di esplorare la propria sessualità e avere uno stato di benessere accettabile a livello sessuale.

Perché se è vero che avendo la possibilità di cucinare andare al ristorante è un lusso, non potrei dire la stessa cosa non avendola.

E mangiare quanto masturbarsi sono entrambi dei bisogni fisiologici, almeno fra gli individui che hanno un apparato genitale in salute.

Servirebbe poi anche una regolamentazione della prostituzione che possa tutelare chi vi lavora, ma questo è un altro discorso.

 

Ovviamente non trascuro che un disabile abbia anche un bisogno affettivo che non può certo essere colmato con la masturbazione, solo che il sentimento non si può comprare né offrire gratuitamente.

Perciò confidiamo nei devotisti.

 

 


Quello che proprio non capisco è il fatto che alcuni degli stessi disabili si ribellino all'idea che qualcuno possa trovare la loro disabilità attraente. Soprattutto quando poi contemporaneamente i disabili single si lamentano del fatto che fanno fatica a trovare qualcuno che "guardi oltre" la loro disabilità.

 

La stessa cosa vale per gli orsi e gli admirer:

i primi vorrebbero piacere non solo perché hanno la pancia e il pelo.

La stessa cosa vale per gli orsi e gli admirer:

i primi vorrebbero piacere non solo perché hanno la pancia e il pelo.

Appunto. Non solo.

Ma è vissuto come un problema il fatto che a qualcuno piaccia la loro pancia?

 

Cioè un conto è dire "Se voglio mettermi insieme a qualcuno voglio che non ci sia solo attrazione fisica." Un altro è dire "Gli piaccio fisicamente, è da evitare. Devo trovare la persona a cui piaccio solo per la bella anima che ho."

 

Quello che proprio non capisco è il fatto che alcuni degli stessi disabili si ribellino all'idea che qualcuno possa trovare la loro disabilità attraente. 

rischi di cadere nel luogo comune che i disabili sono per forza brutti, sdoganimoaci da questo stereotipo 

rischi di cadere nel luogo comune che i disabili sono per forza brutti, sdoganimoaci da questo stereotipo

 

Quindi un disabile brutto dovrebbe accontentarsi di quello che tu definisci prostituta?

 

Ci sono disabilità,tipo quella descritta nell'articolo,che impediscono di poter cercare qualcuno per condividere una vita affettiva/sessuale.

 

Non tutte le disabilità fortunatamente sono così gravi.Se per queste persone si può far qualcosa e c'è gente che vuole farlo,io credo che non ci sia niente di sbagliato.

Poi se chi lo fa è mosso da pietà,compassione o altro, pazienza.

 

Direi anche di evitare paragoni che definire azzardati è poco..

 

 

Qualcuno mi sa spiegare questa cosa? Cioè, io quando faccio sesso con qualcuno preferisco mille volte sapere che l'altro lo fa perché mi trova fisicamente arrapante, piuttosto che sapere che lo fa nonostante non mi trovi bello oppure per vocazione (che mi pare un modo delicato per dire "pietà cristiana").

Posso capire la preoccupazione che l'altro provi verso di noi solo attrazione fisica e non sentimentale (anche se non nell'ambito di questo topic), ma non vedo perché una cosa debba negare l'altra. Se una persona mi dice che i miei piedi sono sexy, dovrei subito pensare "Ahh, un feticista, meglio scappare, non mi amerà mai dalle caviglie in su!" ?

Penso che a livello psicologico la cosa più gratificante da sapere è se i propri affetti siano ricambiati.

Edited by Olimpo

Non tutte le disabilità fortunatamente sono così gravi.Se per queste persone si può far qualcosa e c'è gente che vuole farlo,io credo che non ci sia niente di sbagliato.

 

 

 Bravo. volevo precisarlo io, ma volevo che arrivaste voi. a volte i miei messaggi sono provocatori perché voglio che di questa tematica se ne parli a lungo e nn venga lasciata ai margini.

parole_alate

Comunque, io non ho capito se Atipico - che è poi l'unico disabile intervenuto finora - pensi quello che ha detto nell'ultimo post o nel primo. Lo chiedo perchè ho già sentito qualche disabile contrario all'assistenza sessuale (a mio parere sacrosanta), e ancora fatico a spiegarmi perchè.

 

Poi, visto che se ne parlava, i miei two cents sulla questione devotee: da un lato, come si è detto, c'è il fatto che si vorrebbe essere apprezzati come persone prima che come portatori di handicap; dall'altro, che secondo me è MOLTO più pregnante, il devotismo è un feticismo, ed è un feticismo "strano", ben lontano dall'essere sdoganato. E un disabile, che da sempre è guardato e visto come diverso, vuole una coppia "normale", che lo faccia sembrare più "come tutti gli altri", non ancora più strano; non avere una relazione incentrata sulla propria disabilità.

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