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Aiuto, cosa devo fare? Sono combattuta...


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amoleggere87

Salve a tutti,

vi spiego in breve la mia situazione: da circa un anno ho una relazione con una donna la quale qualche giorno fa ha perso il padre, malato da anni, e al contempo ha scoperto che la madre è affetta da un tumore che non lascia molte speranze.

Durante queste settimane ho cercato di starle vicina come meglio ho potuto...sono stata a dormire te giorni a casa sua per aiutarla sia nella gestione del padre, allettato, sia nella pulizia della casa, cercando di essere il più discreta possibile anche con i familiari presenti (le sorelle, che non sanno nulla di noi e credono che io sia una sua semplice amica e che io neanche conoscevo...immaginate l'imbarazzo di trovarmi lì in quel contesto!), l'ho accompagnata a trovare la madre all'ospedale, mi sono resa disponbile per qualsiasi cosa. Insomma...credo, nel mio piccolo, di aver fatto il possibile. Inoltre ho partecipato al funerale di suo padre e sono andata al cimitero, nonostante dovessi ovviamente "fingere" un comportamento da semplice amica davanti a tutti.

Sono stati giorni di fuoco, durante i quali il nostro legame si è un po' affievolito, dato il suo stato d'animo del momento. E questo è comprensibile. Ora però non so come contenermi nè cosa fare...oggi mi ha detto di aver visto i figli di un'amica che è andata a trovarla, per i quali di solito stravede, e di non aver provato niente, anzi, di aver fatto addirittura fatica a trascorrerci del tempo insieme. Dice che ha bisogno di stare da sola e di metabolizzare la morte del padre. E' come anestetizzata. Fin qui tutto ok, ognuno reagisce a modo suo, solo che non capisco quale debba essere il mio ruolo in tutto ciò; francamente, preferirei che mi dicesse: "guarda, non ci vediamo per un periodo" (continuando sempre a sentirci telefonicamente e restando a disposizione per qualsiasi cosa, non sto dicendo che la devo abbandonare eh!) piuttosto che vederci e constatare che non le fa né caldo né freddo, della serie "se ci sei o non ci sei, per me è la stessa cosa". Voi che ne pensate? Non vorrei apparire stronza e insensibile, ma sono veramente stanca...in un anno di relazione sono sempre stata quella che si è divuta adeguare ai suoi orari, alle sue esigenze, ai suoi momenti di stanchezza, mettendo da parte molte cose che avrei avuto piacere fare insieme e cercando sempre di essere il più discreta possibile...adesso questo proprio non ci voleva, non si riesce a torvare un po' di pace....

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https://www.gay-forum.it/topic/27730-aiuto-cosa-devo-fare-sono-combattuta/
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E' una situazione delicata ma per esperienza posso dirti che dovresti starle vicino ma a "distanza" nel senso che tu dovresti renderti disponibile ma non forzarla. E' lei che ha perso il padre ed è lei che sta soffrendo per la madre, le tue insicurezze sono bazzeccole a confronto e te lo posso dire perché io purtroppo feci l'errore di rinfacciare al mio ex il non volermi sentire più tanto spesso mentre era in abruzzo per il funerale della nonna. Ripensandoci mi sento una vera m....  Prova a capire il perché non riesci ad accettare la situazione perché a me sembra che il problema principale, e che hai ripetuto più volte, sia il tuo doverti adeguare ad amica perché nessuno sa di voi. Se è veramente questo beh lavora sulle tue insicurezze, soprattutto in questo momento non puoi chiederle anche di badare a te. Un po' di pazienza e vedrai si risolverà tutto.

amoleggere87

Ciao Lichee87,

grazie per la risposta.

Forse il mio problema non risiede tanto nel sentirmi momentaneamente "messa da parte", come d'altronde è giusto che sia in situazioni così delicate e tragiche, quanto piuttosto in un accumulo - se così vogliamo dire - di cose che si sono sedimentate nel tempo, e che ora la mia interiorità sembra far fatica ad accettare. Non è tanto una "stanchezza" dovuta nello specifico a quello che sta accadendo ora, ma un malessere generale che assomma tutto ciò a cui ho dovuto rinuciare durante questo nostro primo anno insieme, in aggiunta alla situazione attuale. Non so se mi spiego...un po' come la classica goccia che fa traboccare il vaso, per intenderci.

Magari la mia è una reazione NON CONSONA all'evento, magari posso sembrare egocentrica e insensibile,  ma ti assicuro che dietro ci sono dei validi motivi. Penso di aver fatto sempre il possibile per andare incontro alle sue esigenze (considera che abbiamo 20 anni di differenza, per cui gli stili di vita, gi orari e la quantità di tempo libero a disposizione sono molto diversi), ho rinunciato a fare molte cose che avrei voluto fare, mi sono adeguata, spesso mi sono anche "annullata" (nel senso buono del termine, ovviamente)...e vedere che, nonostante questo, mi trovo sempre a dover affrontare situazioni problematiche, senza riuscire a trovare gli spazi di cui avrei bisogno, mi getta nello sconforto.

Ciao amoleggere, credo di poter indovinare la tua condizione emotiva. In un momento di grande difficoltà e di dolore insopportabile, ti sei dimostrata non solo disponibile nei confronti della persona che ami, non solo hai fatto tutto ciò che era in tuo potere fare, di pratico e di "immateriale" (starle accanto durante un lutto), ma hai cercato di gestire le tue esigenze mettendole da parte e la emotività di lei, dimostrando una grande generosità. Quello che mi chiedo è: credi di saper gestire anche tutti i "postumi", riusciresti a "metterti da parte", unicamente per amore dell'altra, per un periodo indeterminato? Non possiamo sapere quanto duri la fase di "limbo", che succede subito dopo al lutto. Come dici tu stessa, ognuno reagisce in maniera diversa.

Quello che è certo è che Lei ha bisogno di tanta comprensione ora, di tanto amore, da parte tua e delle persone care, di tanta vicinanza, fisica e spirituale, anche solo in un abbraccio silenzioso, o nel tenerle la mano mentre si fissa il vuoto immobili.

Devi chiedere a te stessa se hai le forze per poterlo fare, per colei che ami, senza aspettarti nulla in cambio.

amoleggere87

Salve goethiana,

ti ringrazio per aver compreso e descritto così bene il mio stato d'animo.

Quella che tu hai posto è la stessa domanda che mi faccio anch' io: riuscirò a sopportare tutto ciò per un tempo indefinito? Bella domanda. Che dire? Lo spero...o almeno ci proverò! Non so quanto possa essere lunga la malattia della madre: molti tumori hanno una prospettiva di vita di anni (lo spero vivamente per lei), altri solo di mesi...(e anche se fosse, ci sarebbe comunque tutta la fase dell'eleborazione del lutto); la pazienza e la comprensione da parte mia ci sono, anche se sento di essere al limite; certo, l'idea di trascorrere un anno o due in questo stato non mi alletta. In tal caso, mi sembra ovvio che dovrà essere lei a reagire e trovare un minimo "spazio" per noi, altrimenti non so dove andremo a finire.

L'unica cosa che vorrei è non essere un "peso". Nel senso che se lei sente anche solo il minimo piacere di vedermi e di stare con me, potrei soprassedere su molte cose, seppur a malincuore. Se invece non sente nulla ed è come anestetizzata...ovviamente non mi fa piacere - e credo non farebbe piacere a nessuno - essere percepita come un "onere" o un peso che si aggiunge a quelli che già sa vivendo. La persona con cui si sta e con la quale si è condivisa l'intimità dovrebbe essere parte di sè, non qualcosa di staccato o un onore cui "assolvere", credo.

come hai specificato tu stessa il sentirsi anestetizzata non è soltanto in relazione a te, ma anche ad altre persone a lei care, quindi non dovresti sentirti messa in disparte, solo considerare se puoi farcela ad amarla anche in questo momento difficile, oppure se è chiedere troppo a te stessa. Purtroppo in un momento così è difficile che sia lei a spronarti a continuare la relazione, la decisione sta a te. Però se è per motivi o problemi pregressi nella vostra relazione, aspetta che lei sia un po' più lucida per parlargliene, adesso non servirebbe a nulla temo.

amoleggere87

Grazie, Lili. Per il momento, riesco ancora a starle vicino. Il futuro, purtroppo, non so prevederlo...

Capisco che lei adesso può darmi poco, quello che non capisco è cosa devo fare a livello "pratico": non è semplice stare vicino alle persone in queste situazioni; non sai mai se una telefonata può disturbare o meno, se le va di sentirti/vederti o no...quello che tu dici è giusto, la cosa deve partire più da me che da lei, ma ci sono degli aspetti che non possono prescindere dalla sua "volontà": ad esempio, per vederci dovrei recarmi io al suo paese, dal momento che lei da tre settimane circa vive praticamente lì in pianta stabile e chiederle di venire sarebbe pura follia, ma se lei non mi da un cenno, se non mi dice "vieni, ho voglia di vederti", io come faccio ad imporre la mia presenza? Anche perchè, la "imporrei" non solo a lei ma anche alle sorelle e alle madre, se eventualmente dovessimo stare a casa sua (ovvio che io preferirei uscire!). Il grosso lo faccio io, ma un po' le cose deve volerle anche lei...

Forse, @amoleggere, un modo per dimostrarle che ci sei, senza essere "invadente" o senza sentirti tu un'intrusa in una situazione così delicata, sarebbe di andare a trovarla e portarle qualcosa che le piace per pranzo, o per cena; così, come se fosse la normalità, senza chiedere permesso, solo facendole capire che tu ci sei e che vuoi esserci. 

E' normale che lei voglia stare sola, ma farle presente che ci sei potrebbe alleviare, almeno per una manciata di ore, la sofferenza.

Ci vedremo mercoledì, è stata lei stessa a chiedermelo :)

Sono felicissima, ho già preparato un pensierino da portarle! :wub:

Ho pensato anche di scriverle una lettera che potrà tranquillamente leggere quando sarà da sola...

Vedi? Purtroppo nelle relazioni lunghe capita di attraversare insieme momenti difficili della vita, ci vuole molta, moltissima pazienza. L'importante è che la coppia resti sempre una risorsa o al limite un rifugio, ma mai un peso in più nelle vite di entrambe. Ma questo non mi sembra proprio il vostro caso :) .

Facci sapere com'è andata poi se ti va :)

Tu ci stai raccontando un rapporto squilibrato, dove sei solo tu che ti adatti, ti "annulli" in senso positivo ecc., e questo prima del lutto.

Nel momento in cui c'è questo triste evento, il divario si accentua, ora c'è una causa reale oggettiva per cui tu debba adattarti al suo umore triste, ma giustamente sei al limite.

Il mio consiglio è parlarne con lei e spiegare come ti senti, tu sei un soggetto attivo nella tua relazione, devi portare e difendere anche le tue esigenze, e non solo adattarti a quelle di lei. La vita di coppia richiede compromessi, che siano bilaterali, altrimenti in una delle due persone nasce un sentimento di ingiustizia.

Io partirei dicendole che capisci che abbia bisogno di spazi per l'elaborazione del lutto e della malattia della madre, ma insistendo sul fatto che lei ti deve contattate quando ha piacere di vederti, come ha già fatto; inoltre, tu dovresti sentirti libera di fare lo stesso, chiamarla quando la vorresti vedere o sentire, senza stare a pensare se disturbi, lei è la tua ragazza! Se poi lei quando tu chiami vuole stare da sola, cercherete un compromesso insieme.

Ciao buona fortuna!

amoleggere87

Grazie a tutti per i consigli! :)):

Adesso sono più tranquilla: la situazione si sistemerà pian piano: fino al 25 agosto, data in cui le i finirà le ferie e dovrà tornare al lavoro, sarò io ad andare da lei mentre quando farà ritorno qui, ci organizzeremo (di sicuro il week end dovrà tornare dalla madre, ma avremo pur sempre gli altri giorni della settimana per noi).

 

Mammamia, quanto è difficile gestire questo tipo di legami...quando vedo le mie coetanee libere di vedere i propri partner senza dover rendere conto a nessuno e andare in giro spensierate, mi viene lo sconforto... :muro:  Io, per il fatto di stare con una donna e per giunta più grande di me, devo sempre limitarmi e fingere quel che non è, soprattutto con i miei genitori che non sanno nulla di noi. Per loro siamo semplici amiche. Ohibò, se sapessero...tuoni, fulmini e saette ^^ Ma tant'è...

amoleggere87

Purtroppo devo contravvernire alle parole che ho scritto in precedenza...mi sembrava troppo bello per essere vero, in effetti. Qualche altro "intoppo" doveva pur esserci per completare mestamente questo quadro, già di per sè incerto e traballante: praticamente prima mi ha telefonato per DISDIRE il nostro appuntamento di domani perchè dice che viene a pranzo un suo zio (il fratello della madre) e lei non può mancare...in poche parole, se voglio comunque andare sono la benvenuta (grazie del servigio, eh!) senno amen...e pensare che io per vederla ho rinviato un'importantissima visita dal veterinario del mio cane che è affetto da un'infezione ad entrambe le orecchie e avrebbe bisogno di fare urgenti medicazioni tutti i giorni altrimenti l'infezione potrebbe raggiungere il cervello. E lei non può rinunciare a vedere lo zio, che tra l'altro ha già visto al funerale?! ma siamo impazziti!? No, mi dispiace ma questa è proprio plateale...mi dispiace veramente ma a questo punto penso al mio cane, che alla fine della fiera è l'unico che non mi tradirà mai, e la lascio proprio perdere, lei, le sue esagerazioni  del ***** e tutto il parentado! Quando ci vuole, ci vuole...e se mi vuole vedere, che venga lei, la strada la conosce.

 

Scusate ma essere buoni e comprensivi sì, essere scemi no: non sono mica una pedina da muovere a piacimento...deve stare con la sua famiglia? Che ci stia...

Edited by amoleggere87

È il prezzo da pagare per una relazione non dichiarata.

Che si fa sempre più salato via via che passa il tempo e si fa importante.

Che chiede i suoi tributi di lacrime e sangue quando succedono gli imprevisti della vita e sei costretta ad essere messa "da parte" quando il tuo posto è in momenti come questi che dovrebbe essere ancora più importante.

 

Non so che consigli darti.

Se non di far passare la rabbia e ragionare in maniera più lucida.

Chiedendoti come lei stia affrontando anche questa lontananza assieme alle vicende familiari.

 

E prendere coscienza del fatto che fino a quando non sarete dichiarate, affronterete altri problemi come questi.

Non ti sto dicendo che la soluzione ai vostri problemi di coppia sia il c.o. ora.

 

Ma ponitela questa domanda, credimi, ne potrebbe valere del tuo equilibrio mentale in futuro.

amoleggere87

Ciao nowhere,

questo tipo di problemi li avevo già preventivati, sapevo già a cosa sarei andata incontro. Tuttavia, se è vero che i disagi di fondo ci sono, non vedo ragione di incrementarli. Ad esempio questa cosa dello zio mi sembra proprio una facezia...mi avesse detto che la madre stava male o era peggiorata mi sarei subito fatta da parte ma lo zio proprio non mi sembra rilevante. Ok, sarà una questione di rispetto essere presente al pranzo, ma si può benissimo aggirare la cosa, a mio modesto parere: con tutto quel parentado intorno, tra sorelle, nipoti, amici di famiglia etc etc non credo che la sua assenza avrebbe destato scalpore, e avrebbe fatto felice me che da lungo tempo cerco di venirle incontro come posso. Anche perchè, non è una persona che non vede da 20 anni, si sono già visti al funerale e in altre occasioni, quindi...senza contare che sono due settimane che è circondata da parenti. Ora basta, direi. L'unica cosa che mi fa male è che io per stare mezza giornata in sua compagnia sono arrivata a rimandare una cosa urgentissima come la cura del mio cane, a cui tengo più di me stessa, mentre lei non ha saputo rinunciare ad un pranzo con lo zio. Non so...se vi pare una cosa equilibrata... A questo punto faccio un passo indietro, anche due, ridimensiono  il tutto e penso un po' anche agli affari miei. O no?

Per ora non mi va neanche di sentirla...poi, sarà quel sarà. La misura è colma.

Edited by amoleggere87

Ciao nowhere,

questo tipo di problemi li avevo già preventivati, sapevo già a cosa sarei andata incontro. Tuttavia, se è vero che i disagi di fondo ci sono, non vedo ragione di incrementarli. Ad esempio questa cosa dello zio mi sembra proprio una facezia...mi avesse detto che la madre stava male o era peggiorata mi sarei subito fatta da parte ma lo zio proprio non mi sembra rilevante. Ok, sarà una questione di rispetto essere presente al pranzo, ma si può benissimo aggirare la cosa, a mio modesto parere: con tutto quel parentado intorno, tra sorelle, nipoti, amici di famiglia etc etc non credo che la sua assenza avrebbe destato scalpore, e avrebbe fatto felice me che da lungo tempo cerco di venirle incontro come posso. Anche perchè, non è una persona che non vede da 20 anni, si sono già visti al funerale e in altre occasioni, quindi...senza contare che sono due settimane che è circondata da parenti. Ora basta, direi. L'unica cosa che mi fa male è che io per stare mezza giornata in sua compagnia sono arrivata a rimandare una cosa urgentissima come la cura del mio cane, a cui tengo più di me stessa, mentre lei non ha saputo rinunciare ad un pranzo con lo zio. Non so...se vi pare una cosa equilibrata... A questo punto faccio un passo indietro, anche due, ridimensiono  il tutto e penso un po' anche agli affari miei. O no?

Per ora non mi va neanche di sentirla...poi, sarà quel sarà. La misura è colma.

Situazione delicata,credo che tu abbia davvero fatto tutto ciò che era giusto fare.

È vero che ognuno reagisce in modo differente davanti a certi eventi,però insomma...Io vorrei stare con il mio ragazzo(se l'avessi!)vorrei trovare conforto in lui,dichiarati o no.Lo zio lo lascerei con i parenti e io correrei da lui,poco ma sicuro.Non sentirti in colpa,sta a lei reagire,come ti ha detto già qualcuno,non esiste che annulli te stessa per lei.

amoleggere87

Situazione delicata,credo che tu abbia davvero fatto tutto ciò che era giusto fare.

È vero che ognuno reagisce in modo differente davanti a certi eventi,però insomma...Io vorrei stare con il mio ragazzo(se l'avessi!)vorrei trovare conforto in lui,dichiarati o no.Lo zio lo lascerei con i parenti e io correrei da lui,poco ma sicuro.Non sentirti in colpa,sta a lei reagire,come ti ha detto già qualcuno,non esiste che annulli te stessa per lei.

Esatto, era proprio questo che volevo significare.

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