[Bayshore] E non so che titolo dare.

[Bayshore]

Duuuunque, cominciamo con l'elenco catastrofico?

Al migliore amico conosciuto all'uni.

Fine.

Effettivamente non è una gran lista, non è stato neanche chissà che... Semplicemente gli ho mandato un messaggio il giorno prima per "incastrarmi" (era una settimana che cercavo un modo per dirglielo e mi bloccavo ogni santa volta).

L'occasione come si presenta? Sempra per messaggio. Nel nostro gruppo siamo tre ragazzi e cinque ragazze. Il mio amico e una di queste ragazze si piacciono, si vede da un miglio. Un giorno (maledetto 23 marzo) il ragazzo (posso chiamarlo Tizio, per comodità?) mi manda questo messaggio per chiedermi se io ci stessi provando con Tizia.

Risposta mia: "no, anche perchè mi pare lei sia interessata a te."

dopo almeno mezz'ora : "e poi c'è un altro motivo... ricordami che devo parlarti domani"

Il giorno dopo sto in silenzio per circa 7/8 ore, il tempo di finire le lezioni e di pranzare. Torniamo in facoltà, semideserta per via dell'orario, e ci mettiamo a sedere. Continuo a restare zitto, una parte di me si maledice per essermi incastrato, l'altra continua a dirmi di andare a casa.

Co più pietoso di questo non credo ci sia mai stato, con lui a meno di cinque metri da me e io che gli scrivo un poema su wa, su come me lo sia tenuto dentro per cinque anni e sul come non ce la facessi più a stare zitto.

Inviato, lui si mette a sedere per leggere, io mi alzo e giro l'angolo nel tentativo di nascondermi.

Dopo cinque minuti arriva e mi spiega che tra di noi non sarebbe cambiato nulla, che era felice per la fiducia che avevo riposto in lui (gli ho scritto che sapevo che non avrebbe detto nulla a nessuno visto che avevo fiducia in lui).

Seguirono 92 minuti di applausi.

No, non esattamente, seguì un cappuccino al bar.

Da un certo punto di vista son contento di averglielo detto, la complicità e l'intesa tra noi sono aumentate e posso dire di avere (finalmente) un confidente. Dall'altro, ero inizialmente rimasto un po' con l'amaro in bocca, mi immaginavo delle domande, che non ci sono state, tant'è che all'inizio pensavo avesse semplicemente deciso di ignorare la cosa.

Fatto sta che oggi, 12 agosto, ho deciso di incastrarmi nuovamente mandando un altro messaggio, questa volta alla mia amica d'infanzia (18 anni lei e la conosco da... 18 anni). Consigli? Ho come l'impressione di aver fatto un'altra cavolata delle mie, ma... chi se ne frega.

Pardon se ci sono orrori grammaticali ma sto scrivendo con la mente annebbiata e la testa dolorante...

Appuntamento al 14 con un altro post...

[DolceViso]

Credo che la paura più grande sia quella di non venire accettati, soprattutto dalle persone a cui tieni di più.

Siccome però poter essere se stessi è una delle cose più importanti della vita, spero veramente tu riesca a dirlo anche alla tua amica d'infanzia.

Le persone che ti vogliono veramente bene non possono che accettare quello che sei.

Fatti coraggio e dillo anche a lei! 

[Bayshore]

E... sì, dovevo scrivere il 14 ma ci ho parlato mezz'ora fa (rigorosamente per messaggio che è a letto con 40 di febbra), visto che per un motivo o per un altro non riuscivamo ad incontrarci.

Direi che è andata alla grande, come scritto nel primo post avevo un'altra idea del co, idea che è stata centrata in pieno con lei. È bastata una metafora culinaria per farle capire la situazione (preferisci carne o pesce? ecco, anche io), mi ha costretto a dirle il nome del tipo che mi piace (che mi ha bocciato, ma forse perchè è il migliore amico del suo ex) e niente, tutto normale come prima.

 

Frase epica del giorno:

"Comunque de, anni e anni fa mi garbavi anche ahah"

 

Alla prossima :)