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Sono gay e voglio dirlo!


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Continuo ad incolparmi per la mia situazione attuale quando forse sono io l'unico artefice di tutto.

Ho appena compiuto 26 anni e ancora non ho voluto dichiararmi a casa ma solo con pochi amici.

dove vivo le voci sul mio conto sono sempre girate ma ora di quelle non me ne curo più.

Penso di sentire il bisogno di uscire allo scoperto anche perché non sto combinando niente e credo che il blocco di tutto sia proprio questo.

Vieri tanto un ragazzo; vorrei tanto sentirmi libero di poter vivere come voglio; ma sono convinto del fatto che fino a che non riuscirò ad avere la piena consapevolezza di me e di quello che voglio....non arriverà nulla.

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https://www.gay-forum.it/topic/27782-sono-gay-e-voglio-dirlo/
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a livello psicologico,  penso sia importante liberarsi delle emozioni represse, e iniziare un dialogo con la famiglia, per discutere appunto della tua sessualità. Hai 26 anni e francamente penso che avresti dovuto fare CO prima, o almeno avresti potuto accennare all'argomento in modo da mettere i ''semi'' per l'accettazione e la comprensione da parte dei tuoi genitori. Odio il termine accettazione : non si accetta un figlio ''gay'', se ne prende atto, il che è molto diverso. Sarebbe più giusto parlare di ''consapevolezza'', e la consapevolezza è possibile solo attraverso l'informazione e la comunicazione.

 

Se continui a nascondere questa cosa alla tua famiglia, secondo me rischi di rimanerne danneggiato e di provare una sensazione di ''blocco'' anche in altre situazioni della vita. Il rapporto con la famiglia è importante e non è fuggendo da loro che risolverai qualcosa. Anch'io qualche volta ho pensato che magari andandomene all'estero da grande risolverò il problema. 

 

Parlarne con i tuoi genitori è il primo passo, poi ovviamente tu puoi decidere di vivere la tua sessualità come vuoi, se in modo aperto oppure in modo discreto e privato, di certo non nascondedoti o negando a te stesso la tua identità. Oltre a ciò, hai tutto il diritto di trovare un ragazzo e una persona che ti ama e che tu ami, e a questo proposito ti consiglio di eliminare il condizionale ''vorrei'', perché devi vivere nel presente, e non nell'incertezza del futuro....conosci già qualche ragazzo con il tuo stesso orientamento e della tua stessa città? Nella tua città ci sono centri di raduno o possibilità per giovani omosessuali? Internet in realtà è l'ultima spiaggia.

  • 2 weeks later...

Non credo che sia una questione di etá.

La mia situazione in famiglia era di un padre inconsciamente omofobo e di un fratello ( gemello) sciupafemmine.

L'unica con la quale avevo un vero legame era ed è mia mamma.

Morale solo dopo la morte di mio padre sono riuscito a vivere liberamente la mia condizione , ma attenzione senza fare coming out.

In ogni caso ero sereno perche vivevo la mia vita incurante di quello che poteva immaginare o sospettare la gente.

Solo recentemente a causa di due eventi che hanno cambiato la mia vita , prima la fine della mia relazione dopo nove anni , sono uscito allo scoperto con mia mamma ( che ovviamente giá sapeva ;-))... Purtroppo a fine luglio è morto un mio ex ma anche amico e collega .... Quindi mi sono reso conto di cosa conta di piu per la mia serenitá e a 49 anni anche in Azienda i dubbi sulla mia sessualitá sono stati chiariti :-)

Non credo @Doctoralf88 che fare coming out in famiglia ti spiani la strada , di certo sentirai come se un enorme mattone lasci definitivamente il tuo stomaco e ti sentirai decisamente piu in pace con te stesso.

Edited by StevenRob

@marco7 la situazione lavorativa è un grosso punto interogativo per molti motivi , coming out a parte visto che il mio amico ed ex è morto il 26 luglio e io tre giorni dopo ero e sono in ferie ( riprendo il primo settembre)...

Nei pochi giorni successivi tutti erano visibilmente toccati dal mio dolore e la cosa che mi più mi ha colpito è stato che il mio titolare con moglie e figli al seguito ha partecipato al funerale abbracciandomi e porgendo le condoglianze a me e al suo ultimo compagno.

A mia supermamma era presente e vigilava su tutto e tutti. ;-)

@StevenRob

 

Da quel che ricordo i problemi in azienda li avevi con tuo capo omofobo che ti perseguitava e non col titolare.

 

In questo senso se tu avessi un altro capo nella stessa azienda buona parte dei problemi lavorativi sarebbe risolta.

Ciao se posso darti un consiglio non ostinarti con te stesso con questo "lo voglio dire" se ciò ti fa star male!

 

Dipende molto dalla situazione dalle persone che ti stanno intorno e dal momento..se è quello giusto per te.

 

Penso che il vero coming out sia con gli amici..i genitori sotto sotto sanno..soprattutto la mamma!!

 

Non fartene una paranoia stai tranquillo il momento giusto verrà da solo e sarà quel momento in cui non ti farai più problemi! :)

 

 


Non credo che sia una questione di etá.

 

No ma di generazione sì.

 

La tua storia è una storia abbastanza rappresentativa della tua generazione

alla fine poi, seppur attraverso circostanze tragiche o poco felici ( dalla morte

di un padre omofobo a quella di un collega di lavoro ) ad un riconoscimento di

chi sei e ad un rispetto ci sei arrivato

 

Ma è stato un percorso lungo e travagliato perchè - avendo una certa età - hai

vissuto tempi peggiori, quanto ad omofobia

 

Un 26nne oggi, peraltro già chiacchierato ( e se non erro parzialmente sgamato

dalla madre ) non ha ragione di aspettare - soprattutto se si rende conto che questa

situazione di indeterminatezza lo "blocca"

 

Il discorso potrebbe essere diverso se - segretamente - se la vivesse in qualche modo

potendosi sentire relativamente libero...ma se manca questo, bisogna "tagliarsi i ponti

alle spalle"

Io ti dico la mia... Ora ho 28 anni, l'ho detto a mia madre quando ne avevo 18. Mi sentivo pronto e l'ho fatto. Non sapevo quale reazione poteva avere. Ma mi sono detto: io sono gay, ho 18 anni, è proprio necessario che a questo punto mia madre lo sappia, poi, se gli darà fastidio gli darà fastidio, ma questo è suo figlio. Quantomeno mi conosce bene. Vuoi sapere quanto è durato il periodo dove lei si è adattata alla notizia? 3-4 giorni. Una sera dopo cena mia madre era già coricata a letto, ho aperto la porta socchiusa lentamente e ho detto: "Mamma posso entrare?" "Sì, certo.." "Sono omosessuale.", in quel momento ha avuto un leggero piccolo fremito, perché comunque non è come dirle che fuori c'è cattivo tempo, ma dopo qualche giorno di assestamento è andato sempre migliorando. Mia madre poi, che ha sempre ascoltato Lucio Dalla, Elton John e Renato Zero, non c'era poi così tanto da temere. Ora sono passati 10 anni, lei lo sa e quello che io volevo è avvenuto, cioè che mi trattasse normalmente, come prima che lo sapesse. Ora mi sostiene pure ;) Se vuoi un consiglio te lo do: fallo quando ti senti sicuro di dirlo, io ho fatto così, quella sera ero sicuro perché avevo chiaro nella mia mente che era proprio venuto il momento di dirglielo, ero pronto (tant'è vero che la discussione e stata breve e sintetica come te l'ho scritta). Però devi sentire tu quando dirlo, perché io sono io e tu sei tu!

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