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Barzellette gay della discordia


  

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  1. 1. Vi sentite offesi?

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@DaF

 

Perché i carabinieri non possono sposare la persona che amano ?

Era per dire che c'è gente in rete che ha paragonato le barzellette sugli omosessuali (e quelle razziste in generale) a quelle sui carabinieri, come se fossero comparabili sullo stesso piano. (Insomma, il mio era un commento sarcastico :P)

 

 


Era per dire che c'è gente in rete che ha paragonato le barzellette sugli omosessuali (e quelle razziste in generale) a quelle sui carabinieri, come se fossero comparabili sullo stesso piano.

 

Ma in effetti:

non si tratta pur sempre di categorie prese di mira in forza di opinioni stereotipate, che non sono necessariamente false ma raramente possono verosimilmente essere estese indistintamente o anche solo prevalentemente ad una certa categoria.

PeterStillman

 

- o si rifiuta del tutto che la categoria "gay" ovvero "omosessuali" possa essere oggetto di barzellette o di comicità varie,

 

 

- oppure lo si tollera e allora diventa molto difficile, se non altro per la diversa sensibilità di ognuno di noi, stabilire quando il pensiero retrostante alla battuta sia intollerabilmente insultante e comunque chi lo stabilirebbe in nome di tutti o della maggior parte dei gay?

 

Non sto dicendo che in linea di principio l'intera categoria "omosessuali" o l'argomento "omosessualità" non possa essere oggetto di barzellette o comicità varie.

Dico che è in linea di principio inaccettabile ogni atto (barzelletta, battuta, commento, opinione, decreto legge) in cui si manifesti di fatto una qualche forma di disparità di trattamento.

Il mondo è pieno di barzellette sul'argomento "moglie e marito" e così come vi sono queste è legittimo che ci siano anche quelle sugli omosessuali. 

Ma nessun giornale pubblicherebbe mai - sarebbe impensabile -  una barzelletta su un stupro di un marito nei confronti di una donna. 

E' il così detto "usare due pesi e due misure". 

Non sto dicendo che in linea di principio l'intera categoria "omosessuali" o l'argomento "omosessualità" non possa essere oggetto di barzellette o comicità varie. 

ma infatti. Dipende COME si fanno battute, sketch, eccetera.

per dire, a me fa sempre molto ridere il Jean Claude di Sensualità a corte, una parodia dei gay così meravigliosamente surreale che non si può non amare (vogliamo parlare, per es, delle coreografie che ogni tanto mettono su? in mezzo minuto ti demoliscono il pop-trash che fa tanto gay party!).

 

Sarà anche perchè Madre mi ricorda MOLTO da vicino quella che mi ritrovo io..

PeterStillman, on 01 Sept 2014 - 11:27 PM, said:

Ma nessun giornale pubblicherebbe mai - sarebbe impensabile - una barzelletta su un stupro di un marito nei confronti di una donna.

E' il così detto "usare due pesi e due misure".

Be' se è per questo i giornali, almeno alcuni, pubblicano anche di peggio.....

Comunque non mi sembrava che si trattasse del problema "due pesi e due misure":

se si pubblicano barzellette antiebraiche o razziste o maschiliste o antimeridionali o xenofobe ecc., allora si possono pubblicare anche quelle omofobe o comunque poco veritiere verso i gay e viceversa, se non si pubblicano quelle, allora non si possono pubblicare nemmeno queste.

Del resto la richiesta di parità di trattamento è condivisibile astrattamente, ma l'applicazione poco praticabile:

un giornale che pubblicasse barzellette omofobe, dovrebbe pubblicarne altrettante antiebraiche, razziste, maschiliste, antimeridionali, xenofobe ecc.?

le dovrebbe pubblicare nello stesso giorno o potrebbe farlo a puntate, magari diluendo la pubblicazione in anni?

e chi misurerebbe quanto una barzelletta sia omofoba e quanto quindi esiga, per par condicio, la pubblicazione di un'altra antiebraica, razzista, maschilista, antimeridionale, xenofoba ecc.?

 

Ma tornando alle barzellette omofobe in sé, indipendentemente dal problema della parità di trattamento con altri gruppi presi di mira dalla comicità più o meno raffinata, se accetti che l'omoerotismo possa essere oggetto di comicità, e mi sembra tu accetti dato che dici:

PeterStillman, on 01 Sept 2014 - 11:27 PM, said:

Non sto dicendo che in linea di principio l'intera categoria "omosessuali" o l'argomento "omosessualità" non possa essere oggetto di barzellette o comicità varie.

 

allora non vedo come si possa non dico legalmente proibire, ma anche solo moralmente condannare la pubblicazione di una raccolta di barzellette o comunque di comicità sui gay, distinguendo tra battute omofobe e no:

già in questo topic infatti si vede che in proposito le sensibilità in merito sono diverse e quello che fa ridere l'uno offende un altro e viceversa.

Ma rimane sempre inoppugnabile che la comicità, se si rivolge al grande pubblico, necessariamente deve tener conto dell'opinione vulgata in quel pubblico e quindi seguirlo anche nei suoi pregiudizi, se vuol farlo ridere e quindi avere successo:

una comicità troppo raffinata e colta e "corretta" verso coloro che siano fatti oggetto di commedia, difficilmente sarebbe capita dai più e difficilmente quindi avrebbe successo e sarebbe commercialmente "spendibile".

 

D'altronde la connotazione stessa dell'omoerotismo in una società che ha alle spalle quasi due millenni di omofobia religiosa, filosofica ed anche politica, non può che articolarsi nell'opinione comune in tre aspetti:

1) la sterilità del rapporto ai fini riproduttivi della specie e della famiglia (e questo è un fatto),

2) la sregolatezza e la voracità sessuali riconnesse con la violazione della morale tradizionale, di cui la barzelletta citata in epigrafe èparadigmatica (e questa è un'opinione),

3) l'effeminatezza o comunque la scarsa virilità riconnessa con la sostituzione del partner femminile della coppia normale con il partner maschile (e anche questa è un'opinione).

 

Penso sia abbastanza probabile che la stragrande maggioranza, se non tutte le barzelle sugli omosessuali riguardino i punti 2 e 3 e quindi richiamino essenzialmente opinioni omofobe comuni e consolidate.

Certamente la comicità può essere più o meno feroce, ma la sostanza rimane questa e quindi ho difficoltà a pensare a barzellette o comunque a comicità riguardanti l'omoerotismo e rivolte al grande pubblico in questa temperie storico culturale, costruite in modo tale da essere estranee a quelle due categorie di opinioni omofobe.

Quindi, ripeto, secondo me o si rifiuta il soggetto omoerotico come oggetto di comicità, oppure..... c'è poco da lamentarsi.

Edited by Mario1944
PeterStillman

 

 

allora non vedo come si possa non dico legalmente proibire, ma anche solo moralmente condannare la pubblicazione di una raccolta di barzellette o comunque di comicità sui gay, distinguendo tra battute omofobe e no

 

Non saprei come spiegarmi più chiaramente, di conseguenza porterò un esempio pratico. 

 

Questo è un brano dello Stato Sociale www.youtube.com/watch?v=79mrCck8ocw .

Il titolo è "Magari non è gay ma è aperto": parla di un tizio in un locale che ci vuol provare con un altro tizio ma non sa è gay oppure no. 

Ecco, questa è a buon titolo un esempio di

 

 

 

una comicità troppo raffinata e colta e "corretta" verso coloro che siano fatti oggetto di commedia

 

(ovviamente parlo da fan).

 

Sono comunque d'accordo sul fatto che non si può distinguere scientificamente la battuta omofoba da quella che non lo è. 

Ovviamente è una questione di opinioni e ognuno tira acqua al proprio mulino. Io sono da questo lato della barricata e francamente di acqua ne arriva anche già abbastanza poca, quindi non ho motivi per sforzarmi di difendere il diritto altrui a pubblicare battute palesemente contro il mio interesse personale. 

Votato SI, se non altro perchè i gay ormai sono diventati la "categoria" sempre messa alla berlina per creare un po' di caciara, un po' di clamore e per vendere, senza alcun rispetto!

 

Da oggi accetterò solo battute sui gay fatte dai gay...e non è neanche detto!

Edited by prefy

 

 

Sono comunque d'accordo sul fatto che non si può distinguere scientificamente la battuta omofoba da quella che non lo è.

 

Distinguerla scientificamente sarebbe certo pretendere troppo, basterebbe distinguerla legalmente.

Il problema è che tale accertamento implicherebbe un organo censorio o preventivo o posteriore alla pubblicazione con tutte le lungaggini (almeno tre gradi di giudizio in caso d'opposizione) e soprattutto con tutte le amplificazioni pubblicitarie del caso:

infatti il modo migliore per far conoscere un testo o un'immagine a popolo e comune è quello di censurarli....

Si otterrebbe cioè l'effetto contrario a quello desiderato:

non il soffocamento della pubblicazione omofoba, ma la sua divulgazione.

 

 

 

 

Ovviamente è una questione di opinioni e ognuno tira acqua al proprio mulino. Io sono da questo lato della barricata e francamente di acqua ne arriva anche già abbastanza poca, quindi non ho motivi per sforzarmi di difendere il diritto altrui a pubblicare battute palesemente contro il mio interesse personale.

 

Come parte interessata al medesimo mulino asciutto, posso essere d'accordo con te.

Purtroppo il proprio diritto gli altri se lo prendono senza il nostro permesso!

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