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(tematiche bisex) 10 domande per capire chi siamo


Silverselfer

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11) Al di là del fatto che vi piacciano più gli uomini o le donne, assumete comportamenti diversi quando il vostro partner è uomo o donna? Avete pretese diverse?

 

 

 

è una domanda che trasuda tanto astio e tanta bifobia.
 

 

Perchè è una domanda da bifobo? Mi sembrano curiosità legittime

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  • 2 weeks later...
Silverselfer

 

 

E ti ripeto. Non capisco perché questo tipo di risposte dovrebbe essere esclusivamente femminile . Molti etero a parole hanno molte fantasie,  ma poi nella maggioranza dei casi stanno benissimo con relazioni sessuali 'normali'. O per dirlo in altre parole, ad alcuni basta e avanza che vadano a letto con la propria donna. Tutti hanno fantasie hard, ma non per questo  le si desiderano davvero o diventano un chiodo fisso o un sogno proibito da mettere nel cassetto. E per il sesso senza amore...chiariamo una volta per tutte che io NON ne ho mai fatto una scissione netta, o almeno non per i motivi che continuate a pensare (sesso-amore= buono sesso senza amore=cattivo). Credo in realtà di adottare semplicemente un sentimento di "convenienza" e praticità simile a quello che adotto quando mi tocca conoscere gente che saprò di non vedere più per il resto della mia vita. Inutile star li a stringere l'amicizia, a parlare e farci confidenze se tanto tra 1-2 giorni o un paio di settimane non ci vedremo mai più. E' una perdita di tempo e un dispiacere inutile. Inoltre il sesso di qualità richiede una dose di 'eleganza', coinvolgimento, conoscenza e sentimento che non è possibile trovare nel "sesso senza amore". Sebbene poi in quest'ultimi poi ci sia un'adrenalina e una passione travolgente non è un gioco che vale la candela visto che non sono certo elementi mancanti in una coppia che funziona. Come vedi, ne faccio una semplice questione di calcoli e logica :)

 

Quando mi riferisco al femminile non penso a qualcosa che appartiene alle donne, quanto piuttosto al femmineo. Per dire, le scatoline che si vendono in milioni di fogge, sono un prodotto rivolto alle donne perché nella scatola si traspone l'idea di luogo per contenere affetti, da cui si può arrivare anche al concetto di casa. Ora questo non vuol dire che a collezionare graziose scatoline non possa essere un uomo, ma in tal caso questo maschio avrà in sé particolarmente sviluppato quello stesso istinto femmineo, senza per questo perdere virilità o appartenenza di genere. Il suo punto di vista sul mondo sarà sicuramente più proiettato verso la famiglia e al desiderio di conservare i propri affetti ... mostrandosi particolarmente spaventato dalla perdita degli stessi ... sarà un uomo che patisce molto l'allontanamento dei propri cari ... insomma, ne determina un certo profilo psicologico ---> la scatolina non è causa ma effetto, come lo sono tutti gli atteggiamenti di una persona.

 

Le fantasie hard non è detto che uno non le debba realizzare con il proprio partner. La trasgressione è solo un elemento che si può aggiungere, ma non è fondamentale ... Allo stesso tempo, il sesso occasionale è una fantasia erotica, nel senso che non ne comprende altre; è assai difficile realizzare un contesto erotico complesso in un incontro che dura al massimo una ventina di minuti e soprattutto si pratica in circostanze assai fortuite. 

L'intesa sessuale è un'alchimia difficile da trovare e non è assolutamente detto che sia una conseguenza logica dell'innamoramento ...  nel senso che ci si può innamorare di qualcuno che viene attratto da diverse pratiche erotiche ... e per pratiche erotiche non intendo chissà cosa, ma semplicemente una posizione invece di un'altra ... essere stimolati in un certo modo piuttosto che un altro ... o essere attratti dei piedi o un sacco di altre peculiarità da dover conciliare nel talamo nuziale.

Io sono fermamente convinto che avere molte fantasie significa essere predisposti ad una sana versatilità capace di rendere felici se stessi e soddisfare i propri partner.  

 

Quindi tu non perdi tempo a stringere amicizia con persone che sai tra un paio di settimane scompariranno  ... Pensa che esistono degli stili di vita che regolarmente comportano conoscenze estemporanee proprio come queste. Ci sono addirittura persone che le prediligono. Te lo dico solo per dire che non è poi così scontato il tuo atteggiamento, quanto piuttosto determinato da un concetto di vita. Tornando alle scatoline di prima, tu sei proprio propenso a conservare gli affetti, a curarli e prendertene cura e al contrario temi l'estemporaneo da cui dici volerti tutelare proprio perché ti fa soffrire. 

 

Il gioco che vale la candela ---> Dai per scontato che la tua candela sia la migliore posta in gioco. Magari è così per la maggioranza delle persone, tuttavia esiste anche una teoria che ritiene i rapporti interpersonali un gioco in perdita e che sia proprio questa componente a renderli preziosi. 

 

Quello che m'interessa e cercavo di far emergere con questa domanda delle fantasie erotiche era più che altro un atteggiamento di genere. Nel senso che è un luogo comune dire che per un bisessuale sia ideale un rapporto a tre, dando per scontato che mettendo nello stesso letto un uomo e una donna si soddisfa la duplice attrazione bisessuale. 

 

Ecco, visto che non è emerso nulla che potesse darmi elementi di valutazione in tal senso ... secondo me  non è vero ed è soprattutto una soluzione semplicistica di chi ci guarda dall'esterno e ci risolve con una addizione matematica. Io posso essere attratto dall'amore di gruppo alla stessa maniera di chiunque altro, anche se, ovviamente, ho la possibilità in più di poter interagire con entrambi i sessi. 

 

Nel rapporto amoroso o nelle mie pratiche erotiche di bisessuale non è però necessaria la presenza di un maschio e una femmina, quantomeno non ne vincola la soddisfazione. Nel senso che stando con una donna mi mancherà inevitabilmente l'uomo e viceversa. Ammesso che succeda e capita come in tutti i rapporti di coppia con i fisiologici alti e bassi o assestamenti relazionali, in tal caso entrano in ballo tutti i fattori legati alla tipica instabilità del bisessuale, ma non sarà certo dovuto ad un eros monco.

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Ora questo non vuol dire che a collezionare graziose scatoline non possa essere un uomo, ma in tal caso questo maschio avrà in sé particolarmente sviluppato quello stesso istinto femmineo, senza per questo perdere virilità o appartenenza di genere.

 

Su questo io -da gay-  mi permetto di fare una precisazione

 

Cioè può esistere un gay che colleziona ninnoli - diciamo pure scatoline -

e possiamo pure designare questa passione come un elemento della sua

"femminilità gay" certamente il farlo richiama l'idea di un "prototipo femminile"

che a sua volta ha a che fare con le donne ( chiaramente la maternità )

 

Il punto è che per un gay si tratta più che altro della dimensione performativa

della femminilità, della costruzione culturale del femminile. Qualcosa cioè che

non ha molto a che vedere con le donne ed i loro istinti

 

Ed in effetti un gay particolarmente femminile o effeminato non è poi così simile

ad una donna, è sempre un maschio che prende a prestito un simbolismo femminile

e comunque denuncia l'inesistenza di una "essenza" - o come dici tu  istinto femminile

e rivendica il fatto che la femminilità è solo "ruolo" "performance"

 

Nel momento in cui questo gay rivendica questo modo di essere o se vogliamo questo

suo approccio alla femminilità, perde in virilità e/o appartenenza di genere in modo del

tutto voluto ed intenzionale ( tutto si svolge nel teatro sociale e quindi si mostra ) ma è

e rimane in senso psicologico ed istintuale, fondamentalmente un maschio

 

Tanto è vero che questo ipotetico gay può sì collezionare scatoline etc e poi tranquillamente

andare a scopare in dark room e - semmai - vive in una totale scissione fra sesso e sentimento.

 

Molti fanno fatica a distinguere l'interiorità dall'esteriorità, il ruolo dalla psicologia etc

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Silverselfer

Su questo io -da gay-  mi permetto di fare una precisazione

 

Cioè può esistere un gay che colleziona ninnoli - diciamo pure scatoline -

e possiamo pure designare questa passione come un elemento della sua

"femminilità gay" certamente il farlo richiama l'idea di un "prototipo femminile"

che a sua volta ha a che fare con le donne ( chiaramente la maternità )

 

Il punto è che per un gay si tratta più che altro della dimensione performativa

della femminilità, della costruzione culturale del femminile. Qualcosa cioè che

non ha molto a che vedere con le donne ed i loro istinti

 

Ed in effetti un gay particolarmente femminile o effeminato non è poi così simile

ad una donna, è sempre un maschio che prende a prestito un simbolismo femminile

e comunque denuncia l'inesistenza di una "essenza" - o come dici tu  istinto femminile

e rivendica il fatto che la femminilità è solo "ruolo" "performance"

 

Nel momento in cui questo gay rivendica questo modo di essere o se vogliamo questo

suo approccio alla femminilità, perde in virilità e/o appartenenza di genere in modo del

tutto voluto ed intenzionale ( tutto si svolge nel teatro sociale e quindi si mostra ) ma è

e rimane in senso psicologico ed istintuale, fondamentalmente un maschio

 

Tanto è vero che questo ipotetico gay può sì collezionare scatoline etc e poi tranquillamente

andare a scopare in dark room e - semmai - vive in una totale scissione fra sesso e sentimento.

 

Molti fanno fatica a distinguere l'interiorità dall'esteriorità, il ruolo dalla psicologia etc

 

Il tuo intervento è molto stimolante però va chiarito un fraintendimento a monte ... forse due. Il primo è che quando mi riferisco al mondo maschile senza particolare specifica, mi viene naturale indicare l'uomo comunemente inteso come etero e nel particolare delle scatoline pensavo al femmineo in quei maschi "normali".

Le scatoline, poi, non era un appellativo generico per ninnoli o suppellettili vari. La scatolina intesa in tutte le sue varianti dal porta gioie al carillon o al'inutile bomboniere in onice ricevuta per il matrimonio di Zia Carla, affascinano per tutte le ragioni sopra indicate.

 

A me le scatoline affascinano molto e una volta che un'avventrice cinese a fine cena ne regalò una a me a l'altra al mio ex, io esclamai meraviglia e lui profondo sdegno per quell'affare che non capì nemmeno subito di cosa si trattasse e certo che era lui tra i due quello che collezionava ninnoli ... anche se erano per lo più cianfrusaglie di dubbio gusto. Lo dico proprio perché la scatola ha un significato particolare, indica proprio un posto protetto, un luogo segreto eccetera ... lo fanno anche i bambini no? Avere una scatola dove riporre il proprio tesoro, proteggerlo, conservarlo eccetera.

 

Per il resto mi trovi d'accordo su tutta la linea.  Ti dirò di più, secondo me i gay dovrebbero rivendicare la loro appartenenza alla sessualità maschile e offendersi o quantomeno non accettare di essere espulsi dall'universo maschile. Anche la più sfranta delle checche isteriche è maschio e quanto sente, prova e manifesta rimane una rielaborazione se non proprio un'evidenziare peculiarità che esistono nella natura maschile. Altrimenti, a mio avviso, si entra automaticamente della disforia di genere. 

 

La stessa femminilità "ostentata" da alcuni, a ben guardare si tratta di un'interpretazione assai simile all'idea che hanno gli uomini delle donne. Al contrario, vedi le lelle, mimano gli atteggiamenti maschili più deleteri o comunque interpretano il maschio che c'è nell'immaginario femminile. Quando poi, man mano che cresce l'autocoscienza di sé, tutti gli e le omosessuali prendono coerenza della propria psicologia e mai e poi mai vorrebbero somigliare a quello che non sono.

 

Il rapporto tra sesso e sentimento, invece, si tratta di un punto che io trovo saliente nella differenza di genere. Indubbiamente tutti possono andare a letto per farsi solo una scopata, ma solo i maschi ammettono di desiderarlo anche quando s'impegnano in un rapporto di coppia chiusa. Poi esistono le coppie che stanno insieme solo sulla carta e in quel caso anche le donne cercano l'avventura, ma spesso e volentieri cercando sempre un altro rapporto di esclusività tipica del talamo nuziale. 

 

Se vogliamo, l'assetto della famiglia moderna è proprio conseguente all'acquisizione dei diritti civili delle donne che sono assai recenti. Non parlo propriamente del diritto al voto, quanto piuttosto del diritto nell'ambito matrimoniale. Il divorzio è stato soprattutto un modo per le donne per dar valore effettivo a quel vincolo di fedeltà coniugale scritto nel contratto di matrimonio e non solo, ma anche un modo di non accettare di diventare delle vedove bianche con dei mariti che le consideravano meno di un accessorio di arredo della casa ... delle colf o incubatrici per la propria prole. 

 

La società maschile è quella dei bordelli e di una sessualità esercitata anche fuori dalla coppia ed è per questo che trovo difficile comprendere la rivendicazione di un modello sociale fondato sulla coppia chiusa. Lo capisco quando sono due donne a rivendicare quel modello in cui si riconoscono, ma i maschi benché omosessuali, rimangono uomini e dovrebbero ricalcare il vecchio concetto di famiglia patriarcale, nel senso che il maschio ama senza vincoli stretti di fedeltà coniugale.   

 

In tutto questo discorso esiste poi la bisessualità che per quanto parrà assurdo, io credo che esista anche nell'omosessuale. In varie misure, in varie sfumature e in misure che magari si possono comodamente ignorare, ma c'è. Si tratta di un'area grigia dove le due identità s'imbastardiscono e quando, in qualche modo e per chissà quale ragione, degli individui rimangono sufficientemente stabili  in questa situazione di ambiguità, si hanno degli individui che possono definirsi bisessuali. Ma che questo poi ne determini anche una similitudine tra loro, io non lo so. Per ora ho individuato solo delle particolarità comuni a livello di personalità, quindi fortemente influenzate dalla psicologia individuale che, a sua volta, è il risultato di un passato condiviso. Ora non credo però che questo sia sufficiente per delineare un nuovo genere e quindi rimango dell'idea che la bisessualità sia una costola dell'eterosessualità o, volendo, dell'omosessualità ... Sono sempre più portato a relegarla in un ambito erotico che appartenenza di genere. 

 

Ora mi sono tirato sicuramente addosso qualche strale dai bisessuali militanti, ma sono qui per capire e le mie sono solo ipotesi cui vorrei venire a capo. 

 

Ad esempio, gli uomini che amano fare sesso sodomitico con le donne in strap on o si deliziano del corpo indefinito di alcune trans, sono o non sono bisessuali? Praticano sesso anale e a ben guardare hanno un profilo "passivo" anche nella vita eppure stanno in coppia regolare con delle donne e anche giustamente non vogliono essere chiamati gay ... ma sono etero? Cioè, a mio avviso la componente erotica non va scissa dalla valutazione generale del sessualità di genere. 

 

Ok, il lavoro mi chiama! Ciaooo

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forse due. Il primo è che quando mi riferisco al mondo maschile senza particolare specifica, mi viene naturale indicare l'uomo comunemente inteso come etero e nel particolare delle scatoline pensavo al femmineo in quei maschi "normali".
 

 

Questo lo avevo, capito in effetti la mia precisazione

"da gay" è un completamento

 

 

 

La società maschile è quella dei bordelli e di una sessualità esercitata anche fuori dalla coppia ed è per questo che trovo difficile comprendere la rivendicazione di un modello sociale fondato sulla coppia chiusa. Lo capisco quando sono due donne a rivendicare quel modello in cui si riconoscono, ma i maschi benché omosessuali, rimangono uomini e dovrebbero ricalcare il vecchio concetto di famiglia patriarcale, nel senso che il maschio ama senza vincoli stretti di fedeltà coniugale.   
 

 

 

Su questo si può discutere, invece. 

 

Il tuo richiamo a bordelli e famiglia patriarcale, mi pare spingere un po' troppo

per una società del passato, che di fatto non c'è più

 

E' vero che il divorzio ha tutelato soprattutto le donne, ma ha dato anche agli uomini

la libertà di porre fine ad un matrimonio ( pensa a divorzio all'italiana )

 

La tua visione della maschilità mi pare un po' troppo gay

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Silverselfer

 

 

  Su questo si può discutere, invece.    Il tuo richiamo a bordelli e famiglia patriarcale, mi pare spingere un po' troppo per una società del passato, che di fatto non c'è più   E' vero che il divorzio ha tutelato soprattutto le donne, ma ha dato anche agli uomini la libertà di porre fine ad un matrimonio ( pensa a divorzio all'italiana )   La tua visione della maschilità mi pare un po' troppo gay
 

 

Patriarcato e bordelli non sono passati per niente. Cerchiamo di scrollarci di dosso la percezione puramente illusoria di un presente che rappresenterebbe inevitabilmente un progresso. I bordelli, a parte l'opportunità politica di tirare fuori certi argomenti per distogliere l'opinione pubblica da imminenti stangate economiche, qui in Italia ci mancano come il pane e del resto quelli tedeschi o i più vicini sloveni traboccano d'Italiani. Poi ovviamente c'è la prostituzione in tutte le sue variabili da quella del bunga bunga a quella dei centri massaggi, passando per la colf che include "il servizietto" tra le lucidature domestiche alle ragazzine bellissime che passeggiano nude per strada ... in questi giorni all'EUR che è un gigantesco quartiere condominiale Romano, si discute l'apertura della prima area dedicata alle lucciole. Ricordo anche altre iniziative locali per dei parcheggi dell'amore ... insomma, ipocrisia a parte, si è passati dalle case chiuse alle case aperte. Ora che si multino i clienti mi pare un dettaglio braghettone assurdo se si pensa anche alla modalità della progressione dell'ammenda fino a seimila euro ... non so, qualcuno prima o poi proporrà dieci frustate in pubblica piazza. Tra l'altro ci provarono pure con la gogna pubblica della foto pubblicata, o sbaglio?  Bah, il punto è che l'idea di coppia chiusa e fedeltà coniugale non è mai stata un'esigenza sentita dagli uomini, quando invece imposta da un regime etico che mira solamente a mantenere sotto controllo dei costumi ritenuti, non a torto, decadenti e lesivi per l'identità delle donne. 

 

Qui arriviamo al patriarcato che oggi ci potrà apparire arcaico, ma il delitto d'onore è stato completamente abrogato solo nel 1981 e tanto per renderci un'idea di cos'era l'articolo di legge 

 

Codice Penale, art. 587
Chiunque cagiona la morte del coniuge, della figlia o della sorella, nell'atto in cui ne scopre la illegittima relazione carnale e nello stato d'ira determinato dall'offesa recata all'onor suo o della famiglia, è punito con la reclusione da tre a sette anni. Alla stessa pena soggiace chi, nelle dette circostanze, cagiona la morte della persona che sia in illegittima relazione carnale col coniuge, con la figlia o con la sorella.

 

 La cui abrogazione è passata non per una presa di coscienza politica ma per battaglie civili e conseguenti sentenze della corte costituzionale. Un po' come sta capitando anche con i diritti legbt. Divorzio, aborto e qualsiasi altro progresso civile non è mai arrivato attraverso una proposta di legge, cioè -----> la società civile democratica ... perché se prendiamo per assunto che siamo una democrazia dobbiamo credere per forza che la politica è portavoce della maggioranza degli italiani ... quindi ancora oggi la società italiana si terrebbe la buona e cara famiglia cattolica di stampo patriarcale, con annessi bordelli e considerando le donne delle proprietà da gestire nell'ambito di regole d'onore ---> altro che ISIS!

 

Le cose se non sono più così è soprattutto grazie a delle minoranze che hanno compiuto delle lotte politiche ... ringraziamo i Radicali che le hanno condotte, ma in ogni modo non fanno parte di un naturale percorso civile di massa. Questo vuol dire che il maschio in questo paese è ancora percepito in quella veste.

 

Quindi respingo al mittente l'accusa di avere una visione gay degli uomini. Se leggiamo la cronaca nera ci accorgiamo quanto l'uomo confonda l'amore con il possesso della donna e difendere l'onore sia ancora oggi motivo di ammazzamenti anche quando si parcheggia l'automobile, pari pari a quando due cavalieri si sfidavano a duello per il diritto di precedenza su una via pubblica. In quanto al progresso, bah, riconosco che la maggioranza degli uomini lo preferisce ... ma non lo difende. Mi è capitato di dover fronteggiare un rumeno la cui donna, assai volgare, aggredì la signora che stava davanti a me per entrare nel ristorante, rea di averle gentilmente indicato dove si doveva mettere in fila. C'erano un sacco di maschi e nessuno ha mosso un dito, hanno tutti abbassato lo sguardo davanti al bullo che a parole cercava d'intimidirmi per entrare ... non c'era da fare a botte, al limite qualche spintone, ma nessuno e ripeto nessuno ha fiatato. Questo per dire che tutta questa civiltà e progresso porta solo a un infiacchimento della virilità che invece serve proprio per difenderlo dalla regressione sociale e oggi quello che ravvedo io è proprio questo. 

 

L'uomo medio, quello civilizzato, non può coincidere con il mediocre, pavido e asservito a un concetto di società che gli nega anche di andare a puttane. 

 

Detto questo non so cosa ci azzecca con la bisessualità XD 

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Silverselfer

Basta ... avrei da dire e discutere con ognuno delle sue risposte, ma ho appena cancellato una caspita di sfilza di multicitazioni che poi non credo sia manco giusto e pure antipatico commentare delle risposte. Quindi rispondo anch'io al questionario e via ... e lo so, della serie fatti una domanda e datti una risposta. Magari se qualcuno vorrà commentare ben venga, discutere ancora meglio o non so domandate --> alla posta del cuore B della sora lella. 

 

1) Qual è stato il vostro percorso di auto coscienza?  

 

Il mio problema sta proprio nel non averne mai avuto reale coscienza. Sono un animale sessuale nel senso che mi viene naturale come respirare finire nel letto di chiunque, , Capita sempre che anche a livello di amicizia e non importa con chi, abbia un certo modo di essere intimo. Tutto il mondo è convinto che io ci provi. Ed è stato così sempre. Per dire ... io non saprei dire quando effettivamente ho iniziato ad avere rapporti intimi con qualcuno. Ricordo quando mio cugino, eterissimo, mi chiese di eiaculare sul vetrino del suo microscopio ... lui era ancora piccolo e diceva che la qualità del suo sperma era inferiore al mio ... la sega però me la fece lui. Ecco .. a me ste robe sono sempre capitate e quindi non ho avuto percezione della trasgressione ... almeno fino a quando temevo che comportasse essere "frocio". Beh, da quel momento ho avuto seri problemi perché dovevo iniziare a dissimulare e nascondermi ... tuttavia non ci sono mai riuscito e ne ho combinate sempre di ogni. 

 

Innamorarmi di un uomo? No ... mi sono innamorato poche volte e sempre di ragazze, tranne il mio ultimo ex, ma che a conti fatti era più femmina di tutte le ragazze che ho avuto. Quindi mi è mancato quell'evento che forse avrebbe potuto determinare una presa di coscienza repentina. Ma sia chiaro che rapporti con uomini li ho sempre avuti. Per il vero non ho mai avuto una gran stima dell'amore ... 

 

Insomma, ho trascorso la vita senza mai sentire l'esigenza di definirmi.

 

Cosa dunque vi ha costretti ad ammettere la vostra diversità?

 

Bella domanda ... la solitudine, credo sia stato questo. Ho vissuto la mia originalità come un'arma per difendermi. Amare tutti può anche significare non amare nessuno. Una volta con il mio compagno, ad una cena dalle lesbiche di velluto (appellativo coniato da lui per due ragazze di questo forum veramente eleganti e a modo), facendo un giochino di società con domande indiscrete, gli fu chiesto cosa gli piaceva di me e stupendo tutti, compreso me, rispose "il suo essere libero". Ed è vero ... ma la libertà è anche solitudine estrema. Non avere bisogno degli altri solo in apparenza può sembrare un punto di forza. Credo che definirmi bisessuale sia solo un modo come un altro per sbarazzarmi della libertà ... ma non credo che funzioni. Leggendo queste risposte, solo in parte le comprendo e mi ci riconosco. La realtà è che forse non sono bisessuale, sono solo complicato. Non lo so ... a volte penso che se non mi fossero accadute tante di quelle robe assurde, sarei anche potuto rimanere serenamente etero ... 

 

Quali sono stati gli elementi che non vi è stato possibile negare?

 

Il cazzo ... e sì, inutile girarci attorno. Ricordo perfettamente la prima volta che lo vidi disegnato su un fumetto porno ... mi eccitava molto e ancora oggi sono un gran estimatore dell'estetica del cazzo. Mi piace anche il nome che ha e anche in diverse altre lingue conserva sempre questa sua potenza. Tuttavia, nella realtà ... forse perché l'ho idealizzato troppo ... non mi è mai piaciuto più di tanto e questo credo abbia poi confuso la faccenda. Mi ha dato l'alibi di dire "sì, ma ...". Comunque è accaduto tutto assai precocemente. 

 

Avete mai tentato di amputare quelle parti deformi del vostro non essere conformi alla normalità?

 

Ho sempre ritenuto la normalità "mediocre" e non ho mai fatto nulla per somigliarvi. Ci ho sofferto parecchio, ma la percezione che ne hanno avuto gli altri è che gli pisciassi in testa dall'alto della mia affascinante originalità.

 

Cosa ha comportato l'auto coscienza di voi stessi in rapporto agli altri?  

 

Ecco, ha peggiorato la sensazione che gli pisciassi in testa. Gli etero che sanno della mia bisessualità, la negano, quelli che non lo sanno, lo sospettano e almeno così mi danno modo di esistere. Le donne mi schifano o mi propongono porcate, ma in nessun caso mi considerano fidanzabile. Le lesbiche diciamo che mi guardano con sospetto e preferiscono non avermi tra i piedi. I gay ... i gay non mi capiscono ma neanche mi negano. Francamente preferisco essere me stesso e lasciare che le cose vadano come devono andare.

 

Per stasera basta ...

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Quindi respingo al mittente l'accusa di avere una visione gay degli uomini.

 

Premesso che nella sostanza hai ragione nel dire che c'entra fino ad un certo punto con il

tema del topic...io non ho mosso accuse a nessuno

 

Ammesso poi che avere una "visione gay" possa costituire una accusa ( ? )

 

Semplicemente mi pareva eccessivo: pensa per dire a Vittorio De Sica solo per fare un esempio

famoso...prima del divorzio aveva due famiglie no? Una moglie ufficiale, una amante ufficiale 

Poi l'esempio di divorzio all'italiana etc. certo la legge tutela il coniuge debole, cioè la donna ma questo non

significa non possa interessare pure ai maschi ( ovvio, non per andare a puttane, quello lo fai restando

sposato, ma per farsi una nuova famiglia etc )

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Quando mi riferisco al femminile non penso a qualcosa che appartiene alle donne, quanto piuttosto al femmineo. Per dire, le scatoline che si vendono in milioni di fogge,

 

Ma le 'scatoline' cosa c'entrano con l'ideologia dei rapporti di coppia? Stai rigirando la frittata ed io insisto: hai un concetto stereotipo del maschio etero puttaniere-scaricatore di porto. Ripeto che la maggioranza hanno un'ideologia di coppia simile o uguale alla mia e di 'scaricatori di porto' non ne conosco molti. Difatti il mio concetto di coppia è stato sempre influenzato dai miei amici etero che hanno persino concetti di amore e coppia ben più 'sobri' e semplicistici dei miei. Per dirti giusto qualche giorno fa, un mio amico 'macho-alfa' ha fatto una proposta di matrimonio alla sua ragazza molto romantica, ma persino fin troppo sdolcinata ed imbarazzante per il sottoscritto. Secondo me stai proiettando un concetto di maschilità del tutto 'gay' e/o conosci davvero pochi etero e sei rimasto all'etero spaccone dei banchi di scuola. E aggiungo pure che anche gli scaricatori di porto hanno una certa sensibilità, basta avere la capacità di conoscerli un po' meglio per rendersi conto che anche loro portano una maschera.

 

 

 

Tornando alle scatoline di prima, tu sei proprio propenso a conservare gli affetti, a curarli e prendertene cura e al contrario temi l'estemporaneo da cui dici volerti tutelare proprio perché ti fa soffrire. 

 

No, semplicemente mi sembra uno spreco di tempo. Non critico chi vive di conoscenze o amicizie volatili, ma io non ne vedo né l'utilità né il senso.

 

 

 

Il gioco che vale la candela ---> Dai per scontato che la tua candela sia la migliore posta in gioco

Certo, ognuno decide quale sia la 'candela' giusta per lui. NON deve mica valere per tutti, ma a seconda dell'esigenze e della personalità di ciascuno di noi. 

 

 

 

L'intesa sessuale è un'alchimia difficile da trovare e non è assolutamente detto che sia una conseguenza logica dell'innamoramento ...  nel senso che ci si può innamorare di qualcuno che viene attratto da diverse pratiche erotiche ... e per pratiche erotiche non intendo chissà cosa, ma semplicemente una posizione invece di un'altra ... essere stimolati in un certo modo piuttosto che un altro ... o essere attratti dei piedi o un sacco di altre peculiarità da dover conciliare nel talamo nuziale.

 

Talamo nuziale? Non esageriamo con tanta aulicità!:P. Io temo tu applichi un fastidioso pregiudizio di fondo verso il sesso in coppia. Pregiudizio dato dal fatto che non possa essere mai del tutto soddisfacente, manchino pratiche, fantasia, non si parli delle esigenze e blah blah. Una buona coppia parla sempre, migliora, evolve e varia in funzione sempre della sua 'validità' di coppia, non funzionano mica tutte come il matrimonio etero anni 50 in cui fanno solo il missionario e la moglie non raggiunge di solito l'orgasmo :D (per fare un esempio stereotipo!).  Tuttavia, entrando pure nel merito concreto del tuo esempio, l'alchimia 'perfetta' o la soddisfazione sessuale totale (come la intendi tu - sia chiaro) è una mera chimera che lascia il tempo che trova e un'ossessione (a mio modo di vedere) dell'ambiente gay. Potremmo applicare la stessa tua logica all'aspetto fisico e alla personalità del partner e da lì ci si può rendere conto che non esisterà MAI qualcuno totalmente perfetto al 100%. Ci sarà sempre qualche elemento che non ci soddisferà pienamente o che noteremo migliore in altri e che famo?Facciamo un Frankenstein:P? E' logico pensare che alla fine dei giochi si tratti di minuzia e frivolità, perché se un altro ha un sorriso o un senso del humour migliore di mio marito posso pure "farmene un ragione" e non cadere nell'ossessione della perfezione :D. Allo stesso modo se in una coppia uno vuole farlo tutti i giorni o vuole realizzare una fantasia o una certa pratica o posizione e all'altro non va, se ne può parlare e anche se non si arrivasse a un accordo non credo che la cosa debba trasformarsi in frustrazione o dargli chissà quale importanza. Ci sono quei giorni che per stanchezza lavorativa non si fa sesso e che si fa? Bisogna per forza ossessionarsi o se ne può comprendere la ragione e dormirci su tranquillamente?

 

L'ossessione di molti gay è quello di volere tutto 'perfetto', ragionamento che porta a molti diretti verso l'insoddisfazione cronica perché non esistendo la persona "perfetta" né rapporti sessuali perfetti 'in serie e on demand' saltano continuamente di palo in frasca ("Perché sto con lui, però a lui non piace fare pissing, quindi lo tradisco con Ciccio poi però non mi piace il culo di Ciccio e vado da Paolo che ha un bel culo però è noioso e allora conosco Massimo che ha un bel corpo ed è simpatico, ma ha i denti un pò storti. Oppure quello che pretende che il sesso debba essere sempre travolgente e passionale come la prima volta e farlo tutti i giorni e tutte le ore. 

 

Voglio dire, il sesso è un elemento IMPORTANTE di coppia, ma una coppia non può ruotare con la spada di damocle della perfezione e dell'eccellenza sessuale quotidiana, motivo per cui divano/film/copertina e abbracci dopo un'intesa giornata lavorativa sono a volte più graditi di una scopata da "film hard" (giusto per fare un esempio pratico).
 

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Sono Francesco :) 

1) Qual è stato il vostro percorso di auto coscienza?

Ho sempre avuto una strada precisa in mente e mai avuto sgarri del tipo "oddio ma che figa , chissà cosa si prova a.." vabbè lasciamo stare...diciamo che il maschio è sempre stato preciso nella attrazione sessuale 

2) Qual è il vostro approccio con il Coming Out?

Molto difficile a ancora tortuoso..tendo ancora a nasconderlo ed evitare problemi ma in fondo mi va di esprimere quello che sono..comunque molto banale, chiedendo "hai la ragazza"? oppure dicendo: "ehm  io cerco il ragazzo"

3) La Bisessualità femminile è uguale alla bisessualità maschile?

Direi di no perché la bisessualità femminile è molto fragile e si manifesta a occasioni..direi che l'uomo è più concentrato su quello che vuole e riesce a indicare di quale sesso è la sua preda 

4) Perché i bisessuali difficilmente si relazionano tra loro?

Perché non condividono una precisa idea di sessualità..magari alcuni sono più incentrati sul maschio che sulla femmina e quindi vedono diversi

5) Cosa significa per voi amare una persona e nello specifico:l'amore di coppia?

condividere momenti, emozioni, tempo e stare insieme il più possibile e volersi bene sinceramente conoscendosi a fondo

6) L'istituto della famiglia vi può rappresentare nella vostra interezza?

si, molto

7) Vi piacciono piacciono più gli uomini o le donne?

Gli uomini..ma le fantasie femminili non mancano

9) Dove sta quel confine che divide l'amicizia dall'amore?

la sessualità..conoscersi anche intimamente attraverso il corpo

10) Qual è la vostra fantasia erotica?

Non ho una fantasia precisa..dipende dalla persona 

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  • 3 weeks later...

Leggere queste risposte è sempre interessante e mi piace che catturino anche utenti appena arrivati nel forum.

 

@Hinselmann e @Ilromantico sperando che a voi le tag funzionino, a me ora anche le citazioni spesso non vengono notificate.

 

anyway

 

Io non ho una cattiva opinione degli etero, purtroppo trattasi di una definizione assai generica in cui ci si può trovare di tutto, basta pensare a uno stereotipo e tac, hai trovato l'esempio. Se poi ci si riferisce alla cerchia dei nostri conoscenti, probabile che si provenga dalla stessa estrazione sociale, culturale o quanto meno ci si frequenti per simpatia, quindi non mi sorprende che ci sia grosso modo anche una egual visione della vita. Per quanto mi riguarda cambio spesso ambiente, direi mondo ... ora vivo in una realtà molto cattolica osservante dove, per esempio, mi sto rendendo conto quanto possa essere bello vivere senza porsi domande ... lasciandosi portare dalla corrente della tradizione e demandando a Dio ogni perplessità. Per esempio, nel coro della parrocchia ci sono due ragazzi gay dichiarati e sono stati accettati ... però uno di quei maschi buoni e sposati e tutto, beh, mi ha confidato che gli fanno schifo. Ecco, tanto per dire che non sempre ciò che appare è reale.

 

Ho appena cancellato una roba di un parossismo egocentrico da far rabbrividire ... ricomincio da capo.

 

Il punto è che c'è un mondo fatto di volontà e rappresentazione, io non è che non sia in grado di rendermene conto e ci posso pure avere a che fare. Il mio metro però rimane quello che alla fin dei conti, permettetemi di dire che si rivela giusto. Sull'umanità degli uomini, santo cielo! Se non ne fossi convinto non mi ci relazionerei. Idem per le donne, che qui ho letto "mi piace la purezza delle donne" ... le donne sono molto idealizzate dai maschi e questo spesso porta a incomprensioni insanabili. Io le amo e devo dire che solo amandole riesco a sopportarle XD.

 

La perfezione è quanto più lungi ci sia dai miei propositi. Come la bellezza, la trovo limitativa. L'imperfezione, come la bruttezza, ha una gamma di originalità pressoché infinita. Anche se poi io la bellezza la vedo ovunque e mai nell'illusione che ci propongono preconfezionata. Ok, parrà egocentrico, ma non è che queste certezze mi siano state regalate e certo non le avrei se mi fossi sposato e rimasto con la stessa persona per tutta la vita. Sbagliare ... perdersi ... cadere serve perché se riesci a rialzarti sarai una persona nuova. Ecco .. a me spesso capita di cambiare e non sempre chi mi sta accanto è in grado di riconoscermi. Ma questo appartiene alla sfera personale che poco a che vedere con la sessualità, anche se poi non averne una ben definita va a favorire la volubilità della vita. C'è un brutto libro di Kundera con un titolo bellissimo "l'insostenibile leggerezza dell'essere" ....

 

Sulle scatoline non ci torno altrimenti le rompo. :pilot:

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  • 2 months later...

Ciao a tutti! Sono Lorenzo e sono un aspirante bisessuale XD
 

1) Qual è stato il vostro percorso di auto coscienza?
 
Il CO più importante che compie un bisessuale è con se stesso. Cosa dunque vi ha costretti ad ammettere la vostra diversità? Quali sono stati gli elementi che non vi è stato possibile negare? Avete mai tentato di amputare quelle parti deformi del vostro non essere conformi alla normalità? Cosa ha comportato l'auto coscienza di voi stessi in rapporto agli altri?

Punto primo: razionalmente non parlerei di diversità. La parola diversità implica necessariamente l'esistenza di una normalità diversa, ed io mi sento normalissimo: sono una persona che segue i propri istinti, come chiunque. Semplicemente fra i miei parametri di scelta non c'è quel che una persona ha in mezzo alle gambe.
Tuttavia, sono arrivato (troppo) tardi a questa conclusione: sto ancora lavorando sulla mia mente in modo da eliminare i residui appiccicosi di morale comune che mi portano a sentirmi, ripeto in maniera sbagliata, diverso.
 

2) Qual è il vostro approccio con il Coming Out?
 
Il CO è la necessità di essere riconosciuti attraverso un'identità di genere. Si compie per essere accolti con tutte le proprie diversità in seno a ogni tipo di relazione sociale. Perché per un Bisessuale non dovrebbe essere lo stesso?

Sono in una fase di transizione, quindi non so ancora bene cosa ne penso. Allo stato attuale, penso che il CO debba essere fatto in maniera naturale, non esasperandolo, non facendolo sembrare più importante di quel che è in realtà.

L'importanza che gli altri daranno alla tua sessualità è anche riflesso di quanta importanza tu le dai, e per me razionalmente è importante quanto i miei gusti musicali: contribuisce a formare la mia personalità, ma non è un elemento predominante.
 

3) La Bisessualità femminile è uguale alla bisessualità maschile?
 
Viene con sé che un maschio etero non è uguale a una femmina etero, alla stessa maniera un gay non è assimilabile all'omosessualità di una lesbica ... eppure quando si parla di bisessuali non si tiene mai conto di una possibile differenza tra generi sessuali, perché? Quali potrebbero essere queste diversità?

Boh... non sono mai stato donna, se mi reincarno ti faccio sapere XD

Unica cosa: è più socialmente accettata, anche se vista dal maschio medio sullo stile dei film porno. Non so chi se la passa peggio, forse loro a vedere una branca di maschi alfa sbavare al pensiero di buttarsi in mezzo.
 

4) Perché i bisessuali difficilmente si relazionano tra loro?
 
Per relazione s'intende come amore di coppia. Il bisessuale tende a rapportarsi con individui etero, omosessuali o trans, quasi mai con altri bisex ... perché? Qualcuno ha da raccontare un trascorso con un altro/a bisessuale?

Perché i bisessuali tendono ad essere codardi e preferire la via più semplice dell'amore etero, a meno di non preferire nettamente gli uomini. Almeno credo.
 

5) Cosa significa per voi amare una persona e nello specifico:l'amore di coppia?
 
Ci sono pressoché infinite definizioni che si possono dare dell'amore, qual è quella che sentite più vicina a voi? Negli ultimi cinquant'anni abbiamo assistito alla canonizzazione dell'amore, quando per tutta la sua storia è sempre stato un simbolo potente della carnalità umana, quale delle sue due identità sentite più vicina a voi? In una situazione di attrazione sensuale non determinata dal genere sessuale, quanto conta il sentimento nel contesto prettamente fisico di un/a bisex?

Agh, difficile. L'amore è la cosa meno definibile dell'universo... è attrazione naturale, alchimia, e tipicamente ti succede di innamorarti delle persone più impensabili.

Il fisico conta fino a quando non conosci una persona. Chiaro che è un fattore, ma è anche vero che una bella mente mi attira molto più di un sex symbol, a prescindere dal sesso.
 

6) L'istituto della famiglia vi può rappresentare nella vostra interezza?
 
Conosciamo tutti le istanze civili sui diritti delle coppie di fatto e non stiamo qui a discuterne la validità. Il punto è se un bisessuale vuole o meno essere coinvolto in una richiesta di equiparazione a un modello sociale "etero". Solo la parte occidentale del mondo, non tanto perché cristiana ma pragmaticamente borghese, ha adottato la formula della coppia monogama (la coppia aperta è de facto motivo di divorzio quindi non accettabile nell'ambito del discorso di famiglia); eppure tre quarti del mondo ancora oggi vive con formule diverse, da quella del clan assai diffusa in Asia e in Africa a quella mista Sud Americana, dove influenze africane e orientali convivono con la predominanza culturale cattolica. Insomma, dite la vostra sul concetto di famiglia in cui vi trovereste più a vostro agio.

No, per ovvi motivi. E' restrittivo. Odio essere legato nelle scelte... e la forma mentis attuale considera perverso tutto ciò che non è coppia monogama m/f. Certo, se tutti stanno a farsi le corna a vicenda qualcosa di sbagliato ci sarà...
 

7) Vi piacciono piacciono più gli uomini o le donne?
 
No che non sono impazzito, lo so quanto è fastidiosa questa domanda, eppure un bisessuale dichiarato deve avere una risposta da dare a questa inevitabile curiosità universale. Vorrei sapere come rispondete. Nello stesso tempo vorrei scavare più affondo e capire come funziona la vostra attrazione sessuale. Siete attratti da qualsiasi bipede oppure il genere umano vi è indifferente fino a quanto, per chissà quale ragione, di punto in bianco quell'essere tra un milione vi coinvolge emotivamente ... insomma, ditemi come funziona per voi.

Lavori in corso! Sto ancora cercando di capirlo :D
 

8 ) Qual è il vostro rapporto con Dio?
 
Non vorrei tanto sapere se siete dei praticanti di qualche culto, quanto piuttosto quanto e se vi coinvolge il sentimento trascendentale che la sublimazione dell'amore ascetico comporta. Sto parlando anche di pratiche come la castità o il digiuno e anche di quel sentimento di amore universale che si prova donandosi al mondo. L'amore in sé è un sentimento che richiede esclusività (si ama più una persona rispetto alle altre), differente da quel sentimento che non distingue le persone ma il bisogno che loro hanno di noi. Dite la vostra, raccontatemi qualcosa di particolare .. anche se la vostra esperienza vi ha, al contrario, reso più cinici e non credete più a nulla che non sia voi stessi.

Io non credo in lui, ma lui crede sicuramente in me >_>
 

9) Dove sta quel confine che divide l'amicizia dall'amore?
 
Questa è una bella domanda cui io stesso ancora non saprei rispondere. Sto parlando di quell'attimo lì, quando sentite che quell'amico/a ha smesso di essere un/a conoscente e vi accorgete che siete andati oltre. Avete imbastito tutte quelle pratiche note come "amicizie amorose". Vi preoccupate di loro e ve ne prendete cura da lontano, carezzate quel sentimento come un gattino bizzoso che decide lui/lei quando e se vuole essere coccolato. Il sesso? Bah, ditemelo voi se c'entra qualcosa ...

Non ho ancora capito cosa sia l'amore, in realtà.
 

10) Qual è la vostra fantasia erotica?
 
Me la sono lasciata per ultima, ma era giusto che ci fosse. Insomma - MMF o FFM? O magari anche no ... discutiamone. Dildo o Strap on? O magari anche altro ... parliamone. Dominatrix o Slave? O magari anche il contrario ... basta dirlo. (XD) Discuterne magari ci aiuterà anche a definire meglio la fantomatica promiscuità che ci contraddistingue. NB: Usate Google se non conoscete questi acronimi.

non ho ancora capito se mi attira lo strap-on (non so quanto possa piacere alle ragazze, e per me è importante che godano anche loro). Sesso di gruppo anche, ma non come fissazione... in due si raggiunge un livello di connessione tale che il resto del mondo non esiste, non so quanto questa connessione sia ripetibile in tre o più. Ma mi piacerebbe provare, quello sì ^^

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Ciao a tutti! Sono Lorenzo e sono un aspirante bisessuale XD

 

Ma che belle risposte! Mi fa piacere che questo thread stia diventando un punto di riferimento per ogni bisessuale che passa da queste parti. Lasciare una testimonianza è importante per il prossimo che arriverà, leggerà e forse ci lascerà ... comunque portandosi via qualche parola che spero lo aiuti in qualche modo a orientarsi nelle proprie scelte.

 

Lorenzo! Chi ti scrive è un uomo fatto che ha vissuto ogni aspetto della propria bisessualità, questo certo non mi dà dottorati o patenti per certificare quella altrui ... però mi sono ritrovato in parecchie delle tue risposte e credo che questo sia un segnale della tua "bisessualità conclamata". Ti sento molto sereno e questo ti aiuterà molto a riordinare le idee quando ... diciamo ---> ogni volta che ci sarà il bisogno di farlo. 

 

Ma visto che sto qui, continuo a rispondere al mio questionario a puntate: 

 

 

 

2) Qual è il vostro approccio con il Coming Out?   Il CO è la necessità di essere riconosciuti attraverso un'identità di genere. Si compie per essere accolti con tutte le proprie diversità in seno a ogni tipo di relazione sociale. Perché per un Bisessuale non dovrebbe essere lo stesso?

 

Qual è il mio approccio con CO ... sicuramente ho già ampiamente risposto a questa domanda in diverse sessioni del forum ... quindi mi scuso se inevitabilmente sarò ripetitivo in alcune parti del mio ragionamento.

 

Questo forum è stato fondamentale per prendere coscienza della mia bisessualità, prima di allora, per quanto assurdo possa sembrare, non ho mai avuto chiara visione della mia diversità. Ho amato sinceramente le donne della mia vita ... sono stato anche tecnicamente sposato (niente di convenzionale) Non sono stato padre, ma per una mia scelta ed ho comunque cresciuto dei bambini e mi commuovono ogni volta mi accorgo di quel semino di affettività "buona" che ho saputo piantare nella loro anima. Sono orgoglioso della vita affettiva che ho avuto, del rispetto e la reciproca stima che so di aver seminato con i miei amanti. Tutto questo senza bisogno di fare mai CO.

 

Con la mia ex moglie, che ora vive a Roma, l'ho fatto quando stavo in coppia con il mio compagno e lei semplicemente non ci ha creduto. Sempre nel periodo in cui ero con il mio compagno, quindi ligio al dovere sacramentale del CO lgbt, lo confidai anche a dei miei amici toscani che, per il vero, sembravano tutti saperlo già o, almeno, non si sono stupiti della confessione. Bene, con una di quelle ragazze ho recentemente avuto una storia, breve ma intensa e con tanti momenti bellissimi, però mi sono accorto anche in maniera traumatizzante che non mi ha mai preso sul serio proprio perché bisessuale. 

 

Io ho trascorso la vita pensandola esattamente come Lorenzo e come, credo, buona parte dei bisessuali maschi; cioè, pensando che la normalità fosse solo uno spartito da recitare. La realtà rimane rappresentazione di una volontà che assai spesso ci viene tramandata attraverso degli stereotipi, i quali sono il primo scoglio contro cui un bisessuale si scontra. Per un omosessuale, sia donna che uomo, quei ruoli sono reversibili, anche se in modo speculare, nella loro omo-affettività. 

 

Che la sessualità non è tutto nella vita, è un escamotage cui spesso ricorrono i bisessuali. Essa permea ogni aspetto della nostra quotidianità e accade fin da quando siamo bambini. Vi voglio far vedere questo video allo stesso tempo divertente ma anche molto serio.

 

http://mariamongiardo.tumblr.com/post/88777958066

 

Non riesco a linkare il video neanche triangolando con FB, in ogni modo questo è l'indirizzo e ci si vede un bambino di sei o sette , al massimo dieci anni che esprime se stesso ballando su un palco Lady Gaga con indiscutibile gayezza. Non credo che qualcuno gli abbia spiegato nulla sui fatti della vita, di api e fiori e via discorrendo ... la sessualità non è ancora una parte fondamentale della sua quotidianità, eppure la sua identità di genere è diversa, ma allo stesso tempo è la stessa individuabile in tutti gli altri bambini gay del globo terrestre, indipendentemente dalla cultura da cui provengono. 

 

Un maschietto bisessuale ne è allo stesso modo condizionato. Impara presto ad avere uno sguardo distaccato dai ruoli maschili, nel senso di abitudini o attitudini che gli sono impartite come etero/formanti. La differenza sta nel fatto che non esiste una sola bisessualità, ed è comunque azzardato cercare d'indicare dei denominatori comuni. La propria diversità non ha sponde di riferimento, degli stereotipi in qui riconoscersi. Il bisessuale conserva in sé una parvenza di eterosessualità che lo induce a credersi un etero sessuale normale. Confonde la cultura etero/formante con l'eterosessualità vera e propria, finendo per crederla uno stereotipo di cui sono ignare vittime i cinghialopidi. 

 

Questo comporta anche un'insana attitudine a crederci migliori se non superiori agli altri. Un giorno di questi introdurrò l'aspetto dionisiaco insito nell'identità del bisessuale dominante, 

 

In finale, il bisessuale non può sperare di risolvere la sua identità di genere con il semplice riconoscimento di un ruolo sociale. Gli stereotipi etero/formanti possono essere usati per comprendere e quindi accettare l'omosessualità, la quale può riproporne le dinamiche in versione matrimonio gay; ma a noi quelle convenzioni stanno strette, le discutiamo o comunque non gli permettiamo di condizionarci. Sì, è vero che esistono i bisessuali sposati, quelli fedeli tutta la vita e ogni altro tipo di bisessuale assolutamente compatibile con i precetti morali ed etici moderni. Ma anche nel suo ruolo stabilizzato continuerà ad esprimere particolarità tipiche di un bisessuale, diverso dagli etero o dagli omo. L'amicizia, per esempio, continuerà a presentare sfumature che prevaricano gli standard etero. Potrei citare altre peculiarità ... ad esempio, un'indipendenza intellettuale che spesso ci fa diventare bastian contrari a prescindere. 

 

Insomma, siamo maestri nel dissimulare persino a noi stessi le verità più eclatanti. Adoriamo i sofismi perché ci permettono di essere tutto e il contrario di tutto. Possiamo diventare degli Zelig alla Woody Allen. Dei mutaforma tali da farci dimenticare ogni volta chi siamo e diventare i peggior nemici di noi stessi. In tutto questo è assai difficile poter credere di risolvere tutto con un CO, almeno non con un solo CO. Uno non ci basterebbe mai. Finirebbe per diventare un giogo che prima o poi sentiremo il bisogno di liberarci. 

 

 

 

verselfer, on 19 Aug 2014 - 12:12 AM, said: 3) La Bisessualità femminile è uguale alla bisessualità maschile?   Viene con sé che un maschio etero non è uguale a una femmina etero, alla stessa maniera un gay non è assimilabile all'omosessualità di una lesbica ... eppure quando si parla di bisessuali non si tiene mai conto di una possibile differenza tra generi sessuali, perché? Quali potrebbero essere queste diversità?
 

 

Il tenore delle risposte date a questa domanda fa trapelare il "chissenefrega" tipico del bisessuale medio. Noi siamo propensi verso una società queer, in cui siamo portati a sentirci liberi di rapportarci "spavaldamente" con ogni diversità. Se da una parte è un bene, dall'altra esala un forte odore di menefreghismo --> fa quello che ti pare, basta che non mi rompi le balle. 

 

Sicuramente nessuno di quelli che hanno risposto si sono relazionati con una donna bisessuale e, tanto meno, credono nella possibilità che possa accadere. E forse io stesso risponderei allo stesso modo se non mi fosse accaduto ... diverse volte persino. Parecchie volte direi ... insomma, a me il problema si è posto eccome e se oggi ho tanti termini di paragone che mi fatto riflettere sulla bisessualità, lo devo proprio per averci avuto a che fare non da protagonista, bensì da soggetto esterno che ci si deve "adattare". 

 

Io ho avuto rapporti anche con dei bisessuali maschi e devo dire che le dinamiche sono completamente differenti. Ora non mi vengono in mente due storie da comparare. Posso dire che in entrambi i casi è stato il mio lato femminile che è dovuto emergere per riuscire a contenere la loro personalità spigolosa. La differenza ... è difficile da identificare con delle parole. Le donne tendono a riproporre la coppia, anche se poi finiscono per creare quelle amicizie amorose alla Virginia Woolf con altre donne. 

 

Ecco, credo che stia qui la differenza. Le donne bi conservano molte peculiarità della sessualità femminile, in cui l'aspetto psicologico è per tanti aspetti predominante. Il sesso viene dopo e comunque necessita di quella componente. Spesso nelle amicizie amorose si mima proprio tutto l'armamentario di una relazione di coppia: il corteggiamento, il prendersi cura dell'amata, il romanticismo ... la poesia e la malinconia dell'amore. Il sesso poi arriva, anche se non viene considerato, Posso dire che è preferibile il tradimento carnale a questo lento logorio di cui la bisessuale manco si sente in colpa di mettere in atto.

 

I maschi bi, almeno quelli con cui mi sono relazionato io, erano tutti molto "maschi" e contenerli significava solo permettergli di fare quello che volevano. Non mi sono mai innamorato di loro ... diversi ancora oggi manifestano il bisogno di me, ma non saprei spiegare il perché. Certo non per amore o qualcosa del genere. Forse hanno solo bisogno di qualcuno che li rassicuri o sia in grado di aiutarli a mettere un po' d'ordine nella loro scostante esistenza. Non lo so ... in fondo sono bi anch'io e impicciato peggio di tutti loro messi insieme ... forse è la mia componente femminile che amano, nel senso che ho uno spiccato senso materno ... non dico paterno perché il ruolo del padre è quello d'impartire la regola e quello materno di perdonare tutto e farsi carico di ogni incombenza.

 

Ecco, mi sa che la mia frocitudine sia proprio questa. Amo in maniera femminile. Me ne sono accorto proprio amando il mio ultimo non che unico compagno vero. Quelle cose che ho detto delle bi donne sono vere anche per me. Io costruisco castelli in aria, dimore fatate, alcove dove si consuma un romanticismo epico e quindi maledetto. Ho bisogno della tragedia insita nell'amore e finisco quindi per esserne ogni volta dilaniato. Mi sa che è per questo che piaccio alle bi.

 

Bah, come vi sarete accorti non è che abbia molto chiaro in mente quello che accade. Non per niente sono uno che sbaglia parecchio. Insomma, la differenza tra bi femmine e maschi esiste sicuramente ... ma forse rientra nelle mille sfumature insite nella bisessualità e l'instabilità che ne consegue. Non lo so ... 

 

Per stasera basta ...

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  • 3 weeks later...

... mmm ... ho il sentore che sia accaduto qualcosa in questo topic durante la mia assenza ... mi rimetto alla professionalità del moderatore e preferisco non fare domande ... piuttosto voglio continuare a rispondere alle mie.

 

5) Cosa significa per voi amare una persona e nello specifico:l'amore di coppia?
 
Ci sono pressoché infinite definizioni che si possono dare dell'amore, qual è quella che sentite più vicina a voi? Negli ultimi cinquant'anni abbiamo assistito alla canonizzazione dell'amore, quando per tutta la sua storia è sempre stato un simbolo potente della carnalità umana, quale delle sue due identità sentite più vicina a voi? In una situazione di attrazione sensuale non determinata dal genere sessuale, quanto conta il sentimento nel contesto prettamente fisico di un/a bisex?

 

Piuttosto di rispondere sul piano personale, vorrei soffermarmi sulla riflessione che vi invito a fare sull'amore. 

 

In molte delle vostre risposte vi ho letto una certa superficialità nel dare per scontato che l'amore è quello che é ... come se si stesse parlando di qualcosa di chiaro e definito, come se si trattasse di un oggetto. Se fosse così dovremmo accettarne la definizione canonica che lo lega alla riproduzione della specie, ritenendolo dunque impossibile tra due individui dello stesso sesso. 

 

Noi siamo bisessuali e quante volte, io stesso ne sono stato convinto per molto tempo, abbiamo adottato questo metro di giudizio per relegare fuori dall'amore di coppia, un omosessualità fine a se stessa? Personalmente trovo "urticante" quando qualcuno mi approccia ritenendo opportuno informarmi che è dotato di moglie o fidanzato. Nel contesto di questa domanda, mi chiedo che idea di amore è quello legato alla procreazione?

 

Schopenhauer definiva la sessualità "l'afflato della natura", cioè l'istinto di riproduzione che crea l'attrazione fisica e da qui la distorsione, la devianza, l'amore "malato" dell'omosessualità che fallisce il suo scopo primario. Su questo teorema il bisessuale medio si tiene l'amore buono e coltiva la trasgressione in un alveo di sensi peccaminosi, da cui si redime con una fede nuziale che usa come un crocefisso contro i vampiri. 

 

E' giusto tutto questo? E non lo dico per i gay che accettano la notte brava con lo sposato, quanto piuttosto per la nostra convenienza. Non è che accettando questo sistema ci priviamo del vero senso dell'amore? Ma allora ecco il punto che bisogna identificare --> l'amore cos'è per noi?

 

So bene che ad andare a ragionare sui massimi sistemi, ci si allontana dalla contingenza dei fatti quotidiani. Eppure bisogna avere chiare le stelle su cui tracciamo la rotta della nostra breve esistenza terrena ... accorgendoci magari troppo tardi di aver perso delle opportunità di serenità, solo perché non conforme al dettame dello spermatozoo e l'ovulo femminile. 

 

Se poi andiamo ad analizzare questo tipo di amore, l'afflato della natura intendo, ci accorgiamo come è stato distorto e trasformato in una discriminazione. Non so se la legge poi sia passata, ma nel Regno Unito si è cercato di eliminare l'amore come discriminante sociale. Nel senso di considerare unione civile qualsiasi forma di convivenza, anche se non basata sull'amore. Esempio - io ho un amico o un amica cui voglio bene e stimo moltissimo e con cui condividere la vita mi rende sereno  e questo non perché mi appaga sessualmente o magari anche sì, ma non è per questo che ci sto bene insieme. Io posso dunque unirmi in forma legale con una persona, ricevere dunque anche gli assegni famigliari eccetera perché la mia famiglia è basata su altri valori che non sono quelli della fedeltà coniugale o dei precetti naturali della riproduzione. Questo secondo me è l'approccio giusto. L'amore, qualsiasi cosa sia, non deve essere irretito a scopi sociali. La maternità e la paternità vanno garantiti a prescinder i'amore di coppia e del resto è già così, in quanto dopo il divorzio i figli continuano a rimanere tali anche nelle famiglie allargate.

 

Spero di non essermi incartato e confuso ancora di più gli animi. L'invito è ad essere coraggiosi e non avere paura di essere felici per colpa di convenzioni forti solo di essere una menzogna millenaria, del resto fatta rispettare con non poco spargimento di sangue.

 

L'Amor Cortese - Ecco un altro stereotipo. Questo concetto nasce come genere letterario, in Italia noto come il Dolce Stil Novo. Un esempio lampante di cosa s'intende è il tradimento di Ginevra con Lancillotto. In contrapposizione si potrebbe mettere il sacrificio d'amore di Romeo e Giulietta o quello più canonico di Renzo e Lucia. La differenza sostanziale sta nel concepire l'amore come un evento unico e irripetibile per cui vale la pena morire altrimenti sarebbe solo una pena continuare a vivere, mentre nel primo ---> l'amor cortese, si lega a una passionalità che consuma se stessa e legittima anche il tradimento. In sostanza si toglie al cornuto il diritto di appellarsi al giuramento del "fin che morti non ci separi". 

 

Oggi e specie in Italia si assiste a un ibridazione di questi due concetti totalmente contrapposti. Ci si sposa nella convinzione che l'amore sia unico e irripetibile e poi si divorzia con i precetti dell'amor cortese divenuti diritti civili. Non so voi, ma io ci vedo una certa incoerenza, specie quando ci si risposa rinnovando questa contraddizione in termini. 

 

Spesso mi sento tacciare di cinismo ... ma dal mio punto di vista sono le maestrine dalla penna rossa che si ergono a paladine del romanticismo etico ... quando non proprio "morale", che tradiscono le proprie regole di giustizia nel momento che si straziano nello scoprire la caducità del proprio sentimento ... quando poi negano anche questo, ti diventano delle Binetti o dei Giovanardi frustrati e idrofobi. E non crediate, non si nasce così, ci si diventa senza accorgersene e ne ravvedo già in embrione formarsene anche nel mondo lgbt. 

 

l'amore fluido - questa è un ipotesi attualmente molto in voga tra noi bisessuali. Francamente non ho ben capito di che si tratti ... a meno che non s'intenda che l'amore è bello fin che dura, allora mi trova d'accordo. Se però con questo si vuole legittimare lo scazzo generale; beh, io preferisco ancora chiamarlo libertinaggio anche perché non ho mai usato questo termine in senso negativo, anzi, la libertà rimane l'elemento fondante su cui ogni aspetto umano deve crescere nei suoi diritti. 

 

In finale, volendo chiudere con la posizione personale .... posso fare sesso con donne e uomini, il piacere che ne posso trarre, l'appagamento che ne risulta non condiziona l'amore e, viceversa, l'attrazione sessuale non è scatenata dall'amore che posso provare anche per una persona brutta o addirittura repellente. Non ci scopo, ma posso amarla. Da qualche parte ho letto --> io sono omoaffettivo. Io no. Provo affetto a prescindere l'erezione del mio pene. So che qualcuno storcerà il naso, ma la mia bisessualità è assai eterogenea. Esistono delle persone che trovo disgustose e senza neanche capirne la ragione e con cui non mi ci accoppierei mai ... ma se ho imparato una cosa nella mia vita ---> mai dire mai. Mi piace amare, voglio amare e non posso amare una sola persona a discapito di qualcun altro. Mi sono sentito dire --> devi amare solo me .... io devo essere la cosa più importante della tua vita. Questo non lo so fare, non posso castrarmi e neanche voglio farlo. Io amo te con tutto me stesso, ma non puoi chiedermi l'esclusiva. Ora mi penserete come uno che tradisce e passa di fiore in fiore ... no, al contrario. So quanto è importate l'amore e ogni volta me lo cresco con cura e anche esclusività ... tanto che, al contrario, sono tendenzialmente asociale ... però rimango bisessuale e tutto cambia e al contrario, le persone "normali" spesso non sono capici di farlo. E' difficile ... non voglio dire di più perché non credo di essere un soggetto da prendere a campione. Punto. 

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Ciao,

io mi chiamo Jacopo e sono bisessuale.

 

1) Qual è stato il vostro percorso di auto coscienza?

 

Ho 38 anni, non più giovane. Ed ho prevalentemente - se non quasi esclusivamente -avuto rapporti con donne. La mia presa di coscienza, in una famiglia estremamente libera e priva di preconcetti, è stata da un lato molto indolore. Ho realizzato che mi piacevano anche gli uomini, pur avendo una preferenza per le donne, poco più che ventenne. E lo ho realizzato con la stessa serenità con cui potrei accorgermi che mi piace il pesce d'acqua dolce, anzichè quello d'acqua salata. Ed a posteriori mi rendo conto che anche prima, fin dai tempi della maturazione sessuale, esisteva una forte componente omoerotica. Il tutto è passato attraverso la pornografia e le fantasie erotiche, più che attraverso la conoscenza di uomini o ragazzi di cui innamorarsi. Ho spesso pensato, come capita frequentemente, che la mia fosse una semplicemente un'eterosessualità trasgressiva. Fin quando non ho avuto la mia prima esperienza sessuale. Pur mantenendo una vita etero e non replicando altre esperienza, sono rimasto fortemente legato al mondo bi-gay. Continuando a fantasticare. Ho sempre creduto (fino a pochissimo tempo fa) che avrei comunque potuto innamorarmi solo di una donna, anche per la mia ristretta idea di concepire la famiglia solo come quella tradizionalmente etero.

Oggi, in un momento di relativa serenità personale, sentimentale e professionale, mi trovo a fantasticare e desiderare qualcosa di diverso. Forse la possiamo chiamare relazione. O forse "trombamicizia" farcita da una complessa ed appagante intimità mentale, prima ancora che fisica.

Sto rivalutando oggi, dopo anni, alcune amicizie della mia vita. Il mio estremo snobismo, collegato ad una certa facilità nel fare amicizia ma, allo stesso tempo, di non approfondire mai nessun legame che non fosse con la mia fidanzata di turno. E poi un fascino subito, forse anche violentemente, da alcuni ragazzi o uomini estremamente carismatici e dotati di un'importante personalità.

Ero forse innamorato?

O sulla strada di...?

 

In conclusione, se tanto si parla di componenti, ad oggi penso di essere un bisessuale, con una preponderanza etero, ma con una consapevolezza che negli anni sta spostandosi verso emozioni e desideri omosessuali.

 

Mi piace questo 3d e cercherò di continuare a rispondere anche alle altre 9 tematiche.

Ciao.

 

J.

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Mi chiamo sempre Jacopo e sono sempre bisessuale. Proseguo nelle mie risposte a questo interessante topic.

 

2) Qual è il vostro approccio con il Coming Out?

 

Il mio rapporto con il CO non è conflittuale, in quanto non è per niente.

Non è, perchè non è neanche preso in considerazione.

Vivo la mia bisessualità con l'incoerenza tipica di un uomo che ha fatto determinate scelte nella vita, privilegiando inconsapevolmente (ma inevitabilmente) la costruzione di una famiglia di tipo eterosessuale. Da un lato esisteva in me un forte desiderio di paternità. Dall'altra, sino a poco tempo fa, ho sempre pensato alle mie pulsioni omoerotiche come a qualcosa di estremamente carnale, svincolato dall'aspetto emotivo. Ovvio che non fosse così, dal momento che le mie esperienze sono state limitate, ed uno dei criteri basilari con cui selezionavo (e tuttora seleziono) le mie conoscenze è quello della sintonia mentale.

 

Incoerenza, quindi, fantasticare carnalità ma necessitare di intesa emotiva. La risposta me la sono data. Ed è "amore". O comunque qualcosa di simile. Se ne parla più avanti, nelle "10 domande", ma mi sento di dire che la questione è legata al tema del mono-poli amore. Amori diversi, per persone diversi, con sessualità diverse. Forse per un bisessuale - per me lo è - la questione è questa. Io faccio parte di quella schiera di bisessuali tradizionali. Ho una famiglia che, a modo mio, amo. Una famiglia che non capirebbe un eventuale CO, ma soprattutto non accetterebbe quello che ne deriverebbe. Ogni tanto sogno un piacevole menage-a-trois. Non sessuale, ma emotivo, in cui io e la mia donna ed il mio uomo, viviamo una compenetrazione che vada un po' più in là della mera ginnastica da camera.

 

Ma so che non è così. Alcune donne che ho avuto, in passato, quelle più ricettive secondo me, hanno saputo di questa mia bisessualità. Forse con alcune - sono state blande avventure - avrei potuto realizzare il mio sogno o comunque arrivare vicino ad una cosa del genere.

 

Ma quando si ama - lo dico a trentotto anni suonati - si ama anche il compromesso. Si accetta una vita che, pragmaticamente, ci regala doni ed emozioni bellissime e, purtroppo, stravolge alcune esigenze che sarebbero necessarie.

 

E' così che, forse, per i bisessuali, il CO è un argomento spinoso. Perchè la bisessualità può essere incertezza prima di una presa di posizione più netta (e quindi perchè dichiarare una sessualità di cui non si è ancora sicuri?). Oppure bisessualità può essere un vero orientamento verso donne e uomini. Una dichiarazione creerebbe un divario automativo, una sorta di emarginazione sia da un lato che dall'altro, in un'identità senza identità (una A-dentità?). Oppure, infine, la bisessualità implica il desiderio (a volte incontrollato) di tenere il piede in più scarpe.

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Metamorphoseon90

Schopenhauer definiva la sessualità "l'afflato della natura", cioè l'istinto di riproduzione che crea l'attrazione fisica e da qui la distorsione, la devianza, l'amore "malato" dell'omosessualità che fallisce il suo scopo primario. Su questo teorema il bisessuale medio si tiene l'amore buono e coltiva la trasgressione in un alveo di sensi peccaminosi, da cui si redime con una fede nuziale che usa come un crocefisso contro i vampiri.

Dati quei presupposti è coerente con se stesso Schopenhauer, ma secondo me è il postulato che non funziona poiché non condivido l'idea che l'amore debba essere legato solamente all'istinto di riproduzione. Anzi, quanto meno è legato ad un istinto (se tale è) tanto più si eleva. Ho scritto nei post precedenti che non ho mi sono mai visto in un futuro con una famiglia (e quindi nemmeno con figli): a volte però ho pensato che se proprio proprio dovessi avere, in un'ipoteticissima possibilità, un compagno od una compagna "stabili", il figlio preferirei adottarlo (a scanso equivoci non intendo così bandire il sesso dal rapporto, sia chiaro [e ci mancherebbe altro...]). E visto il mio punto di partenza è chiaro che non ho bisogno di redimermi con alcuna fede nuziale.

 

Mi piace amare, voglio amare e non posso amare una sola persona a discapito di qualcun altro. Mi sono sentito dire: «devi amare solo me .... io devo essere la cosa più importante della tua vita». Questo non lo so fare, non posso castrarmi e neanche voglio farlo. Io amo te con tutto me stesso, ma non puoi chiedermi l'esclusiva.

È un'interessante aggiunta quella che hai condiviso: forse però non l'ho intesa nel senso giusto perciò ti pongo una domanda (ingenua?). L'amore presuppone una differenza d'intensità tra persona e persona? O amore è amore e basta e quindi si prova la stessa cosa per ciascuno? Io non so rispondere per me poiché oltre l'innamoramento non sono mai andato perciò non mi pronuncio.

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Stavo leggendo le tue belle risposte @DoubleJeu e sono ansioso di leggere il proseguo ... non vorrei disturbarti mentre lo fai e quindi limito le mie curiosità e seleziono solo una domanda ---> usi il termine omoerotismo come sinonimo di omosessualità? Oppure intendi omoerotico nel senso di qualcosa che rimane a livello di fantasia erotica?

 

 

 

E visto il mio punto di partenza è chiaro che non ho bisogno di redimermi con alcuna fede nuziale.

 

Il mio ragionamento era rivolto a quei bisessualli che negando se stessi, approcciano l'omosessualità caricandola dei peggiori pregiudizi. Allo stesso tempo rifiutano concettualmente la famiglia gay perché al contrario metterebbero in crisi il principio di famiglia tradizionale, quella legata alla procreazione. Se stai insieme a una donna o al contrario, una donna con un uomo, solo perché lo ritieni il modo come Dio ci ha fatti e in nome dei figli sei giunto a negare una buona parte delle tue pulsioni omosessuali, la fede nuziale diventa un baluardo da difendere e che protegge allo stesso tempo dalle "cadute in tentazione". 

 

Tutto questo, il più delle volte, avviene senza il bisogno di elaborare alcun pensiero individuale. Purtroppo la società ci fornisce preconcetti già belli e pronti, con tanto di filosofie e teosofie che li sostengono. Il risultato è che buona parte dei bisessuali, che a mio personale giudizio sono infinitamente più numerosi di quanto si pensi, non si rendono neanche conto di non essere etero.

 

Tieni conto anche che mi riferisco a degli uomini cui l'educazione sessuale media equivale quella di un etero, quindi parliamo più propriamente di "ignoranza sessuale". Sono persone che confondono il gay con la trans, nel senso che per loro l'omosessuale è colui che soffre della disforia di genere. Per inciso, la disforia di genere è quando nasci maschio o femmina sentendoti intimamente appartenere all'altro sesso. Pare una sciocchezza, ma è questo il primo motivo per cui non ci si sente "froci" ...  in quanto orgogliosi del proprio pene che mai e po mai ci si farebbe amputare. 

 

Quante volte si sentono certi discorsi del genere ---> chi ci nasce non ha colpa, ma chi ci diventa mi fa schifo. In questo c'è insita la concezione della malattia omosessualità. Si paragona il gay a un "diversamente abile"; mentre chi ci diventa è inteso il maschio che pur essendo apparentemente etero, ha l'ardire di fare un CO dichiarandosi "frocio", cioè un "mezzo uomo". Perché il gay, e mi dispiace che spesso l'ho sentito professare dai gay stessi, si ritengono inabili rispetto a certe prerogative dei maschi etero. Un po' come le donne che agli albori del femminismo, dopo millenni di sottomissione, erano convinte di non poter ricoprire nella società dei ruoli tradizionalmente riservati ai maschi. 

 

... accidenti, sto divagando ....

 

 

 

L'amore presuppone una differenza d'intensità tra persona e persona? O amore è amore e basta e quindi si prova la stessa cosa per ciascuno? Io non so rispondere per me poiché oltre l'innamoramento non sono mai andato perciò non mi pronuncio.

 

Il punto è proprio identificare l'amore. A venti anni sicuramente se ne può ancora avere una concezione molto romantica, tutta proiettata verso il futuro. Proprio per questo prevale l'idea dell'unicità dell'amore. Si tratta di un presupposto indispensabile per farne la pietra quadrangolare su cui costruire la propria famiglia.

 

L'amor cortese è un sentimento più maturo, nel senso che arriva dopo e costituisce il nocciolo duro di questo sentimento. Nel senso che l'amore di coppia tende a evolversi o involversi assecondo i punti di vista, in una comunità d'intenti dal quale si trae "sicurezza", cioè serenità nell'affrontare il domani della vita. Insomma, ci si accorge che quell'amore romantico così pieno d'impeto e carico di entusiasmo è qualcosa di molto ragionato e appartiene assai poco alle ragioni del cuore.

 

L'amore romantico su cui si basa il vincolo matrimoniale prevede esclusività. Tu hai l'obbligo di amare una sola persona. Uso il termine "obbligo" perché è sancito da una promessa di fedeltà al compagno/coniuge. Il termine "tradimento" è inteso proprio nel senso che si viene meno a questo giuramento. Sia chiaro che nell'amore romantico il sesso è tutt'uno con il sentimento, quindi scordiamoci le scappatoie della coppia aperta o comunque disgiungere le due cose .. e con questo non entro nel merito se sia giusto o meno farlo. Sta di fatto che tutte le tragedie di corna nascono su questa promessa tradita. Basti leggere la cronaca anche di questi giorni con gente che si scanna quotidianamente ...  

 

L'amor cortese, quando sopraggiunge, disgiunge l'amore dal sesso e, in alcuni versi, legittima il "tradimento". Si sta con una persona perché si stima e per qualsiasi altro motivo si voglia, ma la passione e il trasporto amoroso diventa un libero esercizio che si apre ad ogni eventualità ... anche alla formazione di una nuova coppia qualora ci si senta pronti a ricominciare un progetto di vita con qualcun altro. A ben vedere questi sono i presupposti su cui si basa il divorzio. 

 

La domanda che tu mi poni è dunque ---> si possono amare contemporaneamente più persone allo stesso tempo? Secondo me la risposta è sì. Tutto dipende da limiti oggettivi come la forza e la capacità di farlo. E' così complicato e difficile amare una persona, figurarsi due o magari tre contemporaneamente. In termini d'intensità, essa è minore quanto maggiore sono le persone che si amano. Tanto diminuisce l'intensità per una persona, tanto cresce l'interesse per quell'altra .... potremmo definirla "metafisica dell'amore" (XD). Rimane comunque una capacità e se anche non la si esercita, va con sé che emotivamente si prova amore per altre persone all'infuori della coppia. Ci si limita e razionalmente si fanno diventare queste pulsioni "amicizie" e dal punto di vista sessuale, invece, si fanno tanti "pensieri stupendi". 

 

Mi rendo conto che possa apparire cinico, ma a ben guardare le cose sono sempre andate così. Anche se, diciamocelo, la questione è sostanzialmente diversa tra uomini e donne ... ma dipende anche dal tipo di eros differente. Ma ora la pianto perché non mi va di monopolizzare la discussione. 

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Stavo leggendo le tue belle risposte @DoubleJeu e sono ansioso di leggere il proseguo ... non vorrei disturbarti mentre lo fai e quindi limito le mie curiosità e seleziono solo una domanda ---> usi il termine omoerotismo come sinonimo di omosessualità? Oppure intendi omoerotico nel senso di qualcosa che rimane a livello di fantasia erotica?

@Silverselfer sono contento del tuo interesse. D'altronde il topic è davvero interessante e complesso e vale la pena parlarne ed affrontarlo come stai facendo. Cercherò, con il tempo, di rispondere a tutte le domande.

 

Rispondendo alla tua domanda: per omoerotismo intendo quel qualcosa che è a livello di fantasia erotica. Non necessariamente "rimane a livello di fantasia". Per me era così. Fantasticavo sull'atto in se, sulle implicazioni materiali e carnali di quello che avrebbe voluto dire estendere la fantasia alla pratica. Fino ad un certo punto - e non per paura di etichettarmi in una categoria piuttosto che in un altra - mi ero sempre ritenuto un eterosessuale cui piacesse fantasticare fantasie omosessuali. Un eterosessuale che, mettendo in pratica queste fantasie, continuava ad essere eterosessuale pur - e qui perdona la schiettezza - piacendomi il "cazzo".

Solo oggi affronto la questione sotto un punto di vista differente. Perchè entra in gioco il lato più spiccatamente emotivo - possiamo parlare di amore - della cosa. Ed allora ho smesso di etichettarmi come eterosessuale curioso, ma come bisessuale.

Ho iniziato a valutare il rapporto gay, non solo come una trasgressione fisica, fatta più per curiosità ed appagamento sensoriale, ma come la possibilità di innescare anche un rapporto diverso nel quale la fantasia erotica potesse essere integrata al desiderio di essere parte di un rapporto con un uomo, anzichè con una donna.

 

E forse è anche per questo che sono passato da siti di incontro ad un contesto diverso come questo. Perchè mi accorgevo che la selezione che facevo (sono molto selettivo) portava all'individuazione non di un compagno di letto, ma di un qualcosa che assomigliava tanto ad un compagno di una percorso di vita (più o meno breve).

 

Mi sono dilungato e forse non ho centrato la risposta.

 

Mi piace questo topic perchè rispondendo, rispondo a me stesso.

A domande che, forse, non ho avuto mai il coraggio o l'intelligenza di pormi.

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Metamorphoseon90

Il mio ragionamento era rivolto a quei bisessuali che negando se stessi, approcciano l'omosessualità caricandola dei peggiori pregiudizi.

Sì, concordo col tuo ragionamento. La mia postilla (personale) voleva corroborare la tua posizione :yes:

L'amore romantico su cui si basa il vincolo matrimoniale prevede esclusività. [...] L'amor cortese, quando sopraggiunge, disgiunge l'amore dal sesso e, in alcuni versi, legittima il "tradimento".

Chiaramente cogli nel segno identificando nella (mia) età anagrafica la forte probabilità che la (mia) concezione dell'amore sia ancora "romantica" (anche se non totalmente "esclusiva", vedi sotto). Effettivamente ora non so concepire altro da questo, ma potrebbe darsi che in futuro devii verso una visione più vicina alla tua, non lo escludo.

E' così complicato e difficile amare una persona, figurarsi due o magari tre contemporaneamente. In termini d'intensità, essa è minore quanto maggiore sono le persone che si amano.

Avevo inteso giusto allora. Qualche tempo fa pensavo di non dover escludere aprioristicamente l'ipotesi che l'amore potesse essere spartito tra più persone, pur riservando un posto di rilievo a quella principale. Questo mi portava a considerare quest'ultima come esclusiva in senso carnale, ma non totalmente in senso mentale (pur mantenendole nel pantheon delle entità cui afferisco un posto di rilievo). Se vogliamo è un po' la tua questione delle amicizie con «pensieri stupendi»: ho sempre lasciato molto libero il pensiero, separato dalla volontà di essere fedele ad una persona soltanto. In altre parole, posso non finire a letto con x mentre sto con y, ma non è possibile privarmi di provare comunque un sentimento molto forte per entrambi e sublimare quello per x (in un'amicizia molto forte) pur stando con y (rapporto che dura fino a che dura l'amore).

Questo a livello teorico... all'atto pratico si vedrà.

 

[è tardi e comincio a costruire strutture troppo articolate, se ci sono passaggi poco chiari, chiedete pure, mi fermo qua]

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Mi piace questo topic perchè rispondendo, rispondo a me stesso. A domande che, forse, non ho avuto mai il coraggio o l'intelligenza di pormi.

 

Non puoi capire quanto mi ha fatto piacere leggere questa considerazione. Ero molto titubante al momento di aprire questo thread, la cui riuscita è dovuta soprattutto alle sincerità delle vostre risposte.

 

Tra l'altro, mi è stato fatto notare che Google indicizza questa discussione nella prima pagina della voce "tematiche bisessuali", questo vuol dire che le vostre risposte sono doppiamente importanti se pensate a un bisex che curiosando ci dovesse inciampare.

 

Questo topic è sicuramente un piccolo contributo alla causa, tuttavia se riesce a ottenere l'effetto di una anche minima riflessione sulla propria identità di genere, io trovo che sia un grande successo ... di cui bisogna anche ringraziare il Gay-forum che lo ospita.

 

Per cui, carissimo, spero di averti dato un motivo in più per continuare a interrogarti e quindi continuare a rispondere "donando" quella che è la tua esperienza personale a chi vive ancora nel dubbio o, magari, a un adolescente che sta cercando di dare un nome alle proprie pulsioni erotiche.

 

 

 

per omoerotismo intendo quel qualcosa che è a livello di fantasia erotica. Non necessariamente "rimane a livello di fantasia".
 

 

Ho capito cosa intendi per "omoerotismo". Voglio inoltre rassicurarti sul momento che stai vivendo. E' piuttosto comune tra i bisessuali prendere coscienza pienamente di sé all'approssimarsi dei quarantanni. Come hai notato, si tratta di un momento in cui ci si guarda attorno e si tirano le somme delle proprie scelte. Conosco molti bisex che hanno scelto d'iniziare il primo rapporto serio con un uomo a questa età (compreso il sottoscritto).

 

Secondo me, ci mettiamo tanto a capirlo perché il  nostro problema è quello che la bisessualità significa avere qualcosa in più e non qualcosa in meno. Nel senso che possiamo comunque scegliere di essere o non essere bisessuali. Per dire, un omosessuale è costretto ad accettarsi ... e con questo non voglio sottintendere che sia più facile ... tuttavia, "scegliere" per noi significa comunque la menomazione di quel qualcosa in più, sia nel caso si scelga di rimanere etero o transitare verso un'omosessualità piena. Alla fine si finisce per usare il bilancino su cui soppesare le varie sfumature della propria bisessualità, di modo da trovare un equilibrio possibile, il quale però comporterà sempre dissimulare una parte di noi stessi.

 

Dovremmo, invece, maturare un'identità di genere senza dover confluire in un gruppo di appartenenza diverso. Non mi voglio infilare nel discorso delle teorie Queer che condivido, ma in fondo sono qualcosa che alla fin dei conti ci disperdono ancor di più di quanto non lo siamo già. Per dire, forse noi non dovremmo usare l'attrazione sessuale come segno che ci contraddistingue e accomuna. La bisessualità sotto questo punto di vista può manifestarsi nelle pratiche più eterogenee che vanno dalla castità alla stravaganza sessuale e non è insolito che qualcuno di noi le attraversi tutte.

 

Io sto cercando di battere una strada diversa che cerca l'identità più nel profilo psicologico, nelle predisposizioni caratteriali; le quali, nel nostro caso, devono sostenersi senza la stampella di una sessualità definita. Quella opzione in più che abbiamo ce la rende una variabile troppo instabile per fornirci un sostegno solido. Noi tracciamo le rotte della nostra esistenza dovendo cercare altre stelle fisse al posto di quell'istinto connaturato di chi non può far altro che seguire un solo sentiero. 

 

E' da qualche giorno che mi ronza in testa l'idea di come aprire un altro thread in cui dibattere della vita dei grandi personaggi bisessuali della storia, proprio per metterli a confronto e capire quali possono essere queste caratteristiche in cui possiamo riconoscerci tutti... bah, vedremo...

 

 

 

Effettivamente ora non so concepire altro da questo, ma potrebbe darsi che in futuro devii verso una visione più vicina alla tua, non lo escludo.

 

Non fraintendere, io sono un grande detrattore dell'Amor Cortese. Devo essermi spiegato male. L'Amor Cortese è quella roba che legittima le coppie sposate in cui ognuno fa quello che gli pare. L'Amor Cortese è quello del Bunga Bunga di Berlusconi: di notte porci e di giorno tutti al family day. E' quello che fa dire alle donne: scusa tesoro, ma tu non mi dai più quel non so che di cui ho bisogno ---> quindi è colpa tua se la do via a cani e porci. Tutto però nella verecondia di una Ginevra e la cavalleria di un Lancillotto. No, no ... l'amor cortese è quello del senatore Razzi che ha nostalgia dei bordelli pur sbandierando la fede al dito.

 

Io sono per l'amore fin che dura, anche se dovesse durare una notte solamente ... però ci credo, ci credo sempre. Io sostengo che l'amore è il nostro Dio e come tale esiste solo se si è disposti a crederci.  

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La bisessualità sotto questo punto di vista può manifestarsi nelle pratiche più eterogenee che vanno dalla castità alla stravaganza sessuale e non è insolito che qualcuno di noi le attraversi tutte.

ammetto che questo mi fa pensare ad una sorta di "impunità relazionale e comportamentale" per noi bisessuali. Una sorta di lasciapassare verso l'edonismo più puro. Che sia anche la ragione per la difficoltà nella presa di posizione su quando di emotivo debba essere abbinato ad un rapporto sentimetal-sessuale?

 

 

 

Io sono per l'amore fin che dura, anche se dovesse durare una notte solamente ... però ci credo, ci credo sempre. Io sostengo che l'amore è il nostro Dio e come tale esiste solo se si è disposti a crederci.

E' una delle cose che ho sempre sostenuto ed affermato, amando donne e uomini con cui ho scambiato sogni, sguardi, fantasie ed umori in un pomeriggio di sesso ed amore.

 

 

"I don't know if doubleness is the way, but I suspect doubleness is my way"

 

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Metamorphoseon90

Non fraintendere, io sono un grande detrattore dell'Amor Cortese. Devo essermi spiegato male. L'Amor Cortese è quella roba che legittima le coppie sposate in cui ognuno fa quello che gli pare. L'Amor Cortese è quello del Bunga Bunga di Berlusconi: di notte porci e di giorno tutti al family day.

Ok, ti chiedo scusa, ho inteso male. Adesso ho inteso la tua posizione: in questo senso possiamo essere d'accordo. E probabilmente anche sulla concezione "teistica" dell'amore, per quanto complessa (bisogna vincere l'incredulità).

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Salve a tutti! Io mi chiamo Stefano e sono Bisessuale ...

 

 

....

 

3) La Bisessualità femminile è uguale alla bisessualità maschile?

 

Viene con sé che un maschio etero non è uguale a una femmina etero, alla stessa maniera un gay non è assimilabile all'omosessualità di una lesbica ... eppure quando si parla di bisessuali non si tiene mai conto di una possibile differenza tra generi sessuali, perché? Quali potrebbero essere queste diversità?

Non sono sicuro di avere capito la domanda. E se capisco poco la mia bisessualità, ancor più difficile mi viene interpretare quella femminile. La risposta che mi viene di getto è che se omosessualità maschile e femminile sono diverse perchè afferiscono a uomo e donna, concludo che la bisessualità è diverse tra questi due generi perchè, appunto, sono diversi i generi.

Ragionando sull'eterosessualità, l'amore e l'eros, di uomini e donne sono diversi. Diverse sono le percentuali nella miscela che alberga nelle loro anime e nei loro corpi. E' una generalizzazione, ma la mia esperienza mi dice comunque che (soprattutto passati i 35-40 anni) si enfatizza il luogo comune del maschio come scopatore compulsivo, per il solo bisogno fisico di farlo, e della donna come emotivamente coinvolta anche nella più carnale delle relazioni.

 

Banalità a parte. Trovo che percentuali diverse di fantasie erotiche di omo-etero-bisessualità, in realtà forse sfumino in comportamenti meno schematizzabili.

In una chat etero l'uomo cerca sesso, la donna cerca empatia (e poi sesso). In una chat etero l'uomo gay cerca sesso (direi nella stessa percentuale o forse ancor di più) di quanto non accada in ambito etero. Cosa succede in una chat gay femminile?

 

Insomma, il punto è che non c'è una risposta, a mio modo di vedere, se non che le differenze sono le stesse che emergono da una più ampia "categorizzazione" (generalizzazione pressapochistica ma non per questo meno vera) della dicotomia uomo-donna.

L'uomo è uomo, sia omo, che etero, che bisessuale. La donna è bisessuale è prima di tutto donna, secondo me.

 

Ho conosciuto una ragazza bisessuale qualche anno fa. Molto bella e femminile, del modello pin up alla Betty Page. Abbiamo avuto una relazione clandestina, molto mentale ed estremamente fisica. Mi ha raccontato delle sue esperienze. Ma era cosa lontana dalle mie corde e non sono riuscito a comprendere al meglio cosa fosse e volesse essere lei. Aldilà dei suoi gusti in fatto di donne (che trovavo estremamente discutibili), la sua estrema carnalità, sfociava forse in una romanticità diversa nei confronti di una partner femmina. Quasi come se all'interno di un menage lesbico ci fosse una delicatezza connaturata alle forme dolci, alla pelle liscia, al simbolico carattere "accogliente" della donna. In confronto alla bestialità animalesca, contundente, simbolicamente penetrante (che peraltro ricercava) in un uomo.

 

Personalmente mi piacciono le donne per quello che avrebbe potuto essere il suo stesso motivo. Per una sorta di passività sessuale, fisica ed emotiva, atavicamente femminile. Una delicatezza estetica ed emozionale. E mi piacciono gli uomini per quelle che sono le loro caratteristiche stereotipiche (si potrà dire così). E quindi la decisione, la virilità, la forza.

 

Credo sia questo che fa si che gran parte degli omo o bisessuali, sposati, predilige ruoli tradizionalmente passivi (ed io sono tra quelli), per il desiderio di essere due cose diverse in due contesti diversi.

 

Io la chiamo "Doubleness". Ed è l'attitudine - che chi più, chi meno - abbiamo ad essere Jeckyll & Hyde. Ed è quella che ritengo essere, a mio modo di vedere, l'elemento cardine della bisessualità.

 

 

 

"I don't know if doubleness is the way, but I suspect doubleness is my way"

 

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  • 2 weeks later...

 

 

ammetto che questo mi fa pensare ad una sorta di "impunità relazionale e comportamentale" per noi bisessuali. Una sorta di lasciapassare verso l'edonismo più puro. Che sia anche la ragione per la difficoltà nella presa di posizione su quando di emotivo debba essere abbinato ad un rapporto sentimetal-sessuale?

 

Beh, io direi che si tratta della ricerca dei propri confini. Sono i nostri limiti a contenerci e a darci una forma e quindi un'identità di genere. Sei etero quando quelli del tuo stesso sesso ti lasciano indifferente, questo è un limite.  Possiamo dire di volere una particolare cosa solo quando sappiamo che quell'altra non ci interessa. L'edonismo è sicuramente un pericolo in cui si può incorrere, quando le proprie scelte ci portano ad alzare continuamente la posta in gioco. 

 

L'impunità relazionale ... oddio, qui ci si deve andare con i piedi di piombo. La bisessualità è più che altro un'insieme di sfumature di genere, quindi bisogna stare attenti a generalizzare. Molta bisessualità sopravvive in uno stato per così dire "embrionale" in un contesto di apparente normalità. La si percepisce come un vizio, un errore in cui s'incede e poi ci si redime. 

 

Sono solo i bisessuali coscienti della propria identità di genere a potersi darsi questa licenza. Secondo me bisognerebbe riconoscere i limiti che esistono nell'ambito della fedeltà coniugale. Secondo te se riaprissero i bordelli, ci andrebbero solo gli uomini single? Che differenza c'è da un tradimento con un uomo da un tradimento con una donna? Al fine della rottura della promessa di matrimonio, nessuna. 

 

Poi ci sono quei bisessuali che fanno della propria "Libertà" un vanto, un punto di forza. Ma sono pochi e in genere anche pericolosi. La nostra società si è strutturata sul sesso, sia nel caso della famiglia procreativa come forma legale attraverso cui accedere a dei diritti civili, sia sul come controllare le pulsioni erotiche creando vincoli morali, cataratte etiche. Degli steccati che ci hanno strutturato come società occidentale. Il bisessuale alla ricerca dei propri limiti finisce per valicare quegli steccati e a quel punto non si sa come elaborerà una propria morale individuale, cioè "licenze etiche".

 

Se stessimo giocando a un gioco di ruolo, questo tipo di bisessuale corrisponderebbe al personaggio caotico. E chi conosce questo ruolo sa che ce ne sono di due tipi: il caotico positivo e il caotico negativo. Il caotico è il contrario del paladino che sposa dei principi e li difende senza mai metterli in discussione. Il caotico non ama e non rispetta le regole, a parte quelle che elabora attraverso la propria esperienza. Questo potrà portarlo a preferire una parte o l'altra della barricata ... ma non sarà mai per sempre. Il caotico si pone al di sopra del bene o del male e sì, può anche arrivare a impersonarne l'incarnazione. 

 

Nella vita reale questi soggetti possono diventare socialmente pericolosi. Ma non è un discorso di bisessualità, quanto di natura umana. Due esempi storici di bisessuale positivo e negativo? Il marchese De Sade direi che fosse piuttosto negativo ... Lord Byron, invece, a mio avviso incarna pienamente la figura del bisessuale positivo. In entrambi i casi siamo dinanzi a dei personaggi caotici nella piena coscienza di sé. Hanno persino dei punti di contatto ... entrambi amavano la propria sorella e ... Lord Byron ci fece anche un figlio (non mi ricordo se l'altro l'ha ammazzata, ma nel suo caso sarebbe stato un gesto d'amore XD) ... tutti e due erano degli edonisti con la passione per le orgie sfrenate ... per quanto per motivi diversi, disponevano della vita altrui senza troppi scrupoli ... insomma, avevano elaborato un proprio codice morale ... o amorale assecondo i punti di vista.

 

La differenza stava nello scopo. De Sade si era perso nell'edonismo più efferato, ma non era pazzo! Nella vita di Jerome descrive proprio com'è facile il gesto dell'omicida e come questo sia connaturato nell'uomo. Ora mi direte che era sadico, ma a questa stessa conclusione ci arrivarono tanti altri intellettuali che sondarono il lato negato dell'identità umana. Del resto non fu lui a descrivere la libido gubernandi e la libido adsectandi. Da buon bisessuale, però, lui l'ha incarnata. La sua azione fu decisamente infausta ma il suo pensiero appartiene all'umanità ... tra l'altro, nell'ultima serie del Trono di Spade c'è una scena interamente ricalcata su una vicenda raccontata nella Nuova Justine ... giusto per dire che ancora oggi De Sade è tra noi ... specie dalle parti della Siria. 

 

Lord Byron non filosofeggia in prosa, bensì scrive incantevoli versi. Lo dico perché secondo me la bisessualità in sé non è in grado di definirti in quanto non indica un limite. Saranno dunque altre caratteristiche a incidere nelle differenze e qui sta anche la pressoché infinita varietà di sfumature della bisessualità. Il talento per esempio può incidere moltissimo e in questo caso lo fa. 

 

Si suole dire che il prosatore per scrivere non deve vivere, al contrario il poeta vive sulla propria pelle le emozioni che descrive in versi. Lord Byron ne combina di ogni sul lato sentimentale e conduce una vita assai dissoluta, ma a muoverlo sono gli ideali della libertà dei popoli. E' sanguigno e muore scrivendo versi al ragazzo che lo accompagnava verso la morte in Grecia. 

 

De Sade incarna il lato più efferato dell'uomo e Lord Byron quello più alto degli ideali romantici, ma entrambi sono caotici e, dal punto di vista sociale, sono "eversivi". Nella loro diversità sono due bisessuali così detti "dominanti". Relazionarsi con queste persone è sempre e comunque difficile e in alcuni casi direi anche pericoloso.

 

 

 

E' una delle cose che ho sempre sostenuto ed affermato, amando donne e uomini con cui ho scambiato sogni, sguardi, fantasie ed umori in un pomeriggio di sesso ed amore.

 

Accettare la caducità dell'amore è la cosa più triste e difficile da accettare. Obiettivamente non so se sia una cosa buona. Toglie la speranza e senza quella si finisce inevitabilmente per diventare cinici. I sogni sono solo delle fantasie, ma senza di essi cosa ne resterebbe di noi? Nelle filosofie orientali l'ascesi mistica passa attraverso l'abbandono del desiderio ... io condivido questa convinzione, tuttavia un uomo senza desideri perde ogni entusiasmo di vivere. Ogni aspettativa per il domani. Quindi trovo necessario continuare a battersi contro i mulini a vento e a credere di poterli vincere ... non serve a un cazzo ... però almeno diamo anima alle nostre aspettative ... e quando cadiamo, possiamo ancora avere la speranza di rialzarci e riprovarci ...

 

Mi rendo conto di scrivere cose assurde ... ma ... secondo la mia esperienza ... bisogna essere folli e sbagliare, sbagliare e ancora sbagliare .. non importa ... solo così possiamo sfiorare la gioia ... è un po' come nascere struzzi e sognare di volare, uno lo sa che per quanto corri veloce quelle ali sgorbie non ti faranno mai spiccare il volo, ma fino a quando ci credi potrai saltare e almeno per qualche attimo ti sentirai un'aquila. Sia chiaro che non sto parlando solo di noi bisessuali ...

 

 

 

Ok, ti chiedo scusa, ho inteso male. Adesso ho inteso la tua posizione: in questo senso possiamo essere d'accordo. E probabilmente anche sulla concezione "teistica" dell'amore, per quanto complessa (bisogna vincere l'incredulità).

 

E' il discorso di prima. Ognuno ha diritto di compiere i propri errori. Nessuno ha la verità in tasca. I miracoli siamo noi a farli accadere e quindi ognuno ha il suo da compiere.

 

 

 

a mia esperienza mi dice comunque che (soprattutto passati i 35-40 anni) si enfatizza il luogo comune del maschio come scopatore compulsivo, per il solo bisogno fisico di farlo, e della donna come emotivamente coinvolta anche nella più carnale delle relazioni.

 

Ti rispondo citando una bisessuale storica (stasera è andata così ^___^) Virginia Woolf che descrisse l'essere umano perfetto come un giovane ventenne con la testa di un cinquantenne.  Ti confido che personalmente ero convinto di non vedere l'alba dei trenta ... convengo che, paradossalmente e credo che la Woolf intendesse questo, a quell'età si è troppo presi dai massimi sistemi per godersi l'imperfezione del mondo. Superati i trenta, almeno nel mio caso, si cerca di mettere insieme i cocci con la colla delle convenzioni; così, fallito l'ultimo tentativo di uniformarsi e con lo spauracchio dei quaranta che avanza, si accettano finalmente le cose per quelle che sono. Arrivati anche quelli, ammetto che il panico è difficile da gestire, ma alla fine si deve accettare di essere ormai uomini fatti. Ora sono ancora nei post quaranta, ma i cinquanta sono lì che mi fissano in maniera inquietante ... sono fiducioso nelle parole della Woolf ...

 

Insomma, non lo so ... rimango della convinzione che molto sta nella proiezione mentale che abbiamo di noi stessi - la ben nota discrepanza tra il Sé percepito e il Sé reale. Con l'avanzare dell'età sicuramente queste due visioni tendono a coincidere, altrimenti ci troviamo dinanzi dei romantici adolescenti cinquantenni quando non ottuagenari come quelli che si vedono in TV da Maria De Filippi. 

 

 

 

In una chat etero l'uomo cerca sesso, la donna cerca empatia (e poi sesso). In una chat etero l'uomo gay cerca sesso (direi nella stessa percentuale o forse ancor di più) di quanto non accada in ambito etero. Cosa succede in una chat gay femminile?

 

Mi hai fatto sorridere domandandoti cosa succede nelle chat delle lelle. Diciamo che non c'è dato sapere e fermiamoci qua o ci arriva un'altra raffica di segnalazioni ...

 

L'uomo non cerca solo sesso, ma anche empatia. Il problema è che non si può avere empatia nella misura con cui si vuole fare sesso ...

 

La visone della donna limitata dalla ricerca di un coinvolgimento empatico è molto maschile. Se la donna è nella posizione di non dipendere dalla propria buona reputazione, vive assai visceralmente la sessualità. Direi che può goderne più di noi maschi. La natura le ha dato una varietà di orgasmi assai più assortita della nostra. E' come la storia della masturbazione che ancora oggi molti insistono nel negarla alle donne come fosse connaturata a qualche disfunzione psichica o addirittura causa di ninfomania. Insomma, viviamo in una società ancora molto sessista e molte donne devono ancora liberarsi dalla figura della Madonna come immacolata concezione. Secondo me gli uomini temono le donne sessualmente attive, preferiscono ancora credere che i loro gemiti siano rantoli di dolore. Gli da sicurezza.

 

 

 

La donna è bisessuale è prima di tutto donna, secondo me

 

E bravo! Questo è il punto. Per quanto ci riguarda pare che la bisessualità spazzi via la peculiarità sessuale. Quanto conta l'organo sessuale in sé nella caratterizzazione dell'identità di genere? E quanto lo scopo con cui viene utilizzato? Io la penso come te e dico che conta prima essere maschi e poi entrano in ballo l'omoaffettività o quant'altro. Disforia di genere a parte, ovvio.

 

 

 

Ho conosciuto una ragazza bisessuale qualche anno fa. Molto bella e femminile, del modello pin up alla Betty Page. Abbiamo avuto una relazione clandestina, molto mentale ed estremamente fisica. Mi ha raccontato delle sue esperienze. Ma era cosa lontana dalle mie corde e non sono riuscito a comprendere al meglio cosa fosse e volesse essere lei. Aldilà dei suoi gusti in fatto di donne (che trovavo estremamente discutibili), la sua estrema carnalità, sfociava forse in una romanticità diversa nei confronti di una partner femmina. Quasi come se all'interno di un menage lesbico ci fosse una delicatezza connaturata alle forme dolci, alla pelle liscia, al simbolico carattere "accogliente" della donna. In confronto alla bestialità animalesca, contundente, simbolicamente penetrante (che peraltro ricercava) in un uomo.

 

Confermi esattamente quello che penso. Io ho avuto una lunga storia con una ragazza bi-inconsapevole. L'ho vista continuamente intessere queste relazioni mentali con altre donne, delle quali una ricordo che era lesbica dichiarata. Sarebbe bello sentire l'intervento di una bisex al riguardo ... anzi, forse è meglio non fare altre ipotesi che potrebbero persino offendere qualcuno.

 

 

 

Io la chiamo "Doubleness". Ed è l'attitudine - che chi più, chi meno - abbiamo ad essere Jeckyll & Hyde. Ed è quella che ritengo essere, a mio modo di vedere, l'elemento cardine della bisessualità.

 

Sai, questa cosa la ritrovo molto in tutti gli interventi che ho letto qui. Tanto che sono portato a credere che sia il filtro di un forum gay a determinare questa peculiarità. Ti assicuro che esiste un genere di bisessuale maschio che non risponde alla tua descrizione. Il ruolo passivo non credo sia poi così determinante, conosco etero che amano essere passivi con le donne pur non essendo bisessuali. Esistono altrettanti bisessuali che non cercano il rapporto anale passivo. Io stesso mi ritengo attivo, nel senso che ne faccio volentieri a meno del sesso passivo, pur sapendo come trarne sufficiente piacere. 

 

Ecco, forse il bisessuale attivo tende a ritenersi "etero-curioso", sventolando il motto cameratesco - ogni buco è trincea ... ed è raro vederlo aggirarsi in forum riflessivi come questo. In tanti anni che frequento questo forum, ne ho incontrati solo due. Il primo credo che si fermò meno di qualche settimana e poi ci siamo sentiti per altre vie ed era perfettamente uguale a tutti gli altri del suo genere che ho conosciuto in vita mia - spavaldo, egocentrico e sprezzante verso ogni convenzione. Era venuto qui perché si era innamorato di un tizio e questo lo aveva disorientato proprio perché, l'amore, lo aveva privato di tutta quella sicurezza che gli permetteva di dominare i partner maschili. Finita la storia è tornato ad essere quello di sempre e presto ha liquidato anche me. 

 

Ne ho accalappiato anche un altro su Gay Romeo, istruttore di sci ... meglio non dire dove ... un testa di cazzo che non ti sto a raccontare. Si era messo in testa di conquistarmi come fossi una principessa ... a me! Noi non ci conosciamo, ma ti assicuro che sono quanto  di meno si possa identificare con una tenera fanciulla. Però, e questo gliene do atto, sono molto femmina dal punto di vista psicologico. Non passivo nel senso sessuale (accidenti a lui) ma quelle robe che hai presupposto prima sull'amore delle ragazze e la loro ricerca di empatia ... beh, io sono così. E penso sia una delle ragioni per cui molti fraintendono ...  mi sono dimenticato perché sto scrivendo ste robe ... basta, meglio che mi fermi che al solito avrò scritto troppo e a sproposito ...

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Ciao, mezzi finocchi*cci, io sono Warp.

 

1) Qual è stato il vostro percorso di auto coscienza?

 

2) Qual è il vostro approccio con il Coming Out?

 

3) La Bisessualità femminile è uguale alla bisessualità maschile?

 

4) Perché i bisessuali difficilmente si relazionano tra loro?

 

5) Cosa significa per voi amare una persona e nello specifico:l'amore di coppia?

 

6) L'istituto della famiglia vi può rappresentare nella vostra interezza?

 

7) Vi piacciono piacciono più gli uomini o le donne?

 

8 ) Qual è il vostro rapporto con Dio?

 

9) Dove sta quel confine che divide l'amicizia dall'amore?

 

10) Qual è la vostra fantasia erotica?

 

1) Auto-coscienza? Forse quando sono rimasto affascinato nell'ascoltare parlare un ragazzo effeminato e mi immaginavo di accarezzargli la guancia coperta da un velo di barba.

Più che di auto-coscienza, era evidente che si trattava di un punto di non ritorno  :haha:

 

2) Dipende: se sei un bisessuale che vuole la moglie piena e la botte ubriaca, il c.o. può essere una gran rottura di p*lle; se invece oltre alle rose ti piacciono anche le spine (c'est moi!), è una cosa da fare naturalmente.

 

3) Non penso di essere abbastanza qualificato per rispondere.

 

4) Difficile? E chi l'ha detto?

Io, per esempio, mi sto vedendo con un altro bisessuale.

 

5) Se lo sapessi così precisamente, probabilmente non sarebbe amore.

 

6) Definisci "istituto della famiglia" e "rappresentare". Io, comunque, nonostante sia tendenzialmente un animale famigliare, la penso come diceva il buon Giorgio: C'è solo la strada, su cui puoi contare.

 

7) E tu, vuoi più bene alla mamma o al papà?

 

8) Con chi?

 

9) Nel corpo. Amo il contatto fisico, e se abbraccio amiche ed amici non ci sono particolari afflussi di sangue: quando questa situazione si verifica, c'è da riconsiderare qualcosa.

 

10) La fantasia erotica è un lungometraggio di animazione con musica classica e scene hard?

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  • 6 months later...

Mi sono iscritto prevalentemente per lasciare qui anche la mia traccia, e anche perché nonostante tutto non so se rientro appieno nella categoria "bisessuale" :)


 


 


1) Qual è stato il vostro percorso di auto coscienza?


Da adolescente ho avuto qualche esperienza con un paio di amici. Al tempo trovai il tutto molto eccitante. Nonostante questo, relegai il tutto alla sperimentazione tipica del ragazzino in piena tempesta ormonale, anche perché il mio interesse nei confronti delle ragazze c'era, ed ho avuto rapporti esclusivamente etero fino a quasi 30 anni. Il desiderio e l'interesse verso i ragazzi erano "sepolti" ormai come mera possibilità. Ripensavo a quello che mi era successo da ragazzino, e mi ritenevo soltanto "open minded" avendo sperimentato anche il confronto col mio stesso sesso, pur mantenendo un'identità da eterosessuale. Ho perso la verginità con una ragazza, e il sesso mi ha sempre soddisfatto. All'indomani della rottura con la mia ultima ragazza, (ri)emersero improvvisamente fortissimi i desideri omosessuali. Questo percorso di auto coscienza si è rivelato per nulla leggero e pieno di paure, anzi diciamo pure paranoie, penso per una molteplicità di fattori. L'ambito lavorativo, che non semplifica affatto il coming out. L'ambito sociale, dove ero (sono?) "inquadrato" come etero, forte anche di un aspetto estetico che mi fa rientrare tra i cosiddetti insospettabili. Il dato anagrafico: smantellare la propria identità fino a quel momento data per acquisita, e reimpiantarne un'altra a 30 anni, è stato un processo che personalmente ho vissuto come un calvario. C'erano giorni in cui mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo, o in cui mi svegliavo la mattina e andavo a dormire la sera con la parola "frocio" che mi rimbombava ossessivamente in testa. Da quel momento in avanti ho avuto relazioni solo con ragazzi. Appaganti e totali, fatte di amore e attrazione fisica. Molto raramente ormai una ragazza suscita il mio interesse. Pure, non ho mai smesso di voltarmi per strada ad ammirare un bel seno o il sedere di una donna :) Avverto un forte desiderio di paternità. A volte mi trovo a fantasticare di potermi innamorare di nuovo di una donna, di avere un bimbo da crescere insieme a lei, e dedicare le nostre vite ad educarlo, crescerlo, trasmettergli le nostre esperienze e valori.    


 


2) Qual è il vostro approccio con il Coming Out?


Lentamente, mano a mano che sono stato sempre più consapevole di me stesso, è arrivato pure il momento in cui ho sentito di fare partecipi i miei amici più stretti e la mia famiglia. Tutti sorpresi, ma nessun allontanamento, nessun rifiuto. So di essere in questo una persona molto fortunata. Voglio bene, e sono ben voluto. Negli anni sono stato capace anche di fare c.o. con alcuni colleghi di lavoro (non si contano sulle dita di una mano, credo), e anche lì tutto ok. C'è da dire che sul lavoro sono venuto fuori con persone con cui ero certo che non avrei avuto brutte sorprese, sia per ragioni di affetto e stima personali, sia per motivi di apertura mentale dimostrati in occasione di discussioni su tematiche omosessuali o di riconoscimenti di diritti civili. 


 


3) La Bisessualità femminile è uguale alla bisessualità maschile?


 


Non ne ho la più pallida idea e non mi sono posto mai il problema. Non credo comunque che la sola identità di genere possa accomunare le persone. Ognuno ha il proprio vissuto e il proprio percorso, o esprime la propria sessualità nei modi più disparati 


 


4) Perché i bisessuali difficilmente si relazionano tra loro?


 


Forse la domanda è mal posta. Dovrebbe suonare tipo "Credete che i bisessuali si relazionino più difficilmente tra loro? E se sì, perché?"


Anche qui non so ben rispondere.. Quando conosco una persona, o una persona è interessata a me, non mi sto a chiedere quale etichetta poterle appiccicare. Guardo di più all'interesse che nutro verso di lei ed a quello che mi viene dimostrato. Successivamente, il racconto del passato può aiutare a dare una definizione, ma a quel punto diventa secondaria.


 


5) Cosa significa per voi amare una persona e nello specifico:l'amore di coppia?


In una situazione di attrazione sensuale non determinata dal genere sessuale, quanto conta il sentimento nel contesto prettamente fisico di un/a bisex?


 


Tutto. Non sono mai riuscito a scindere il sentimento dal sesso, né con le ragazze né coi ragazzi. Intendo ALMENO un minimo di conoscenza, senso di fiducia, un minimo di contesto di rapporto. Questa cosa spesso l'ho vissuta e la vivo come limitante. Credo che dovrei forzarmi a fare anche quel tipo di esperienza in cui lasciar parlare solo l'attrazione dei corpi o il bisogno fisico di farsi una scopata.


 


6) L'istituto della famiglia vi può rappresentare nella vostra interezza?


 


Penso che potrebbe, visto che non  ne ho esperienza diretta. La famiglia è, come ben detto, un istituto. Nella prassi ognuno se la costruisce (o ci prova almeno) per come la desidera assieme al proprio partner. 


 


7) Vi piacciono più gli uomini o le donne?


 


Credo di più gli uomini. Non ho un rapporto con una donna da quasi dieci anni, tuttavia non ho motivo di dare per scontato che non mi potrò mai più innamorare di una lei.


 


8 ) Qual è il vostro rapporto con Dio?


 


Credo in Dio, non sono molto praticante. In alcuni momenti sento il bisogno di entrare in una Chiesa, o prima di chiudere gli occhi a letto, e di rivolgermi a Lui. Non ho particolari vicende da raccontare al riguardo :) 


 


9) Dove sta quel confine che divide l'amicizia dall'amore?


 


A meno di non volerti prendere in giro, te ne accorgi dalla qualità del sentimento di affetto, dal grado di coinvolgimento, e certamente dalla presenza o meno dell'attrazione fisica.


 


10) Qual è la vostra fantasia erotica?


 


Le fantasie le tengo per me, ma niente di particolare :) insomma niente strap-on, cock ring, master/slave, fruste, travestimenti, sadomaso fisting eccetera eccetera.. 


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