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Omosessuale = effeminato, davvero?


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Non capisco bene perché l'omoerotismo dovrebbe dipendere da una maggior "dose" di femminilità in un uomo.

Di logica sono portato a pensare il contrario:

dovrebbe essere piuttosto l'eteroerotismo che dipende da una maggior "dose" di femminilità e quindi i veri effeminati sono gli eterosessuali che non possono stare senza donne!

 

Del resto questa moda di molti omosessuali di affettare comportamenti normalmente attribuiti alle donne o addirittura di imitarne (malamente.....) il tono di voce è piuttosto recente:

se si considerano gli omosessuali famosi nella storia, i comportamenti effeminati sono rarissimi, ammesso che poi siano stati reali e non calunniosi.

Certamente non ci furono solo omosessuali famosi, ma di quelli ignoti non abbiamo documentazione.

 

A me sembra che tutte queste teorie sulla parte femminile più o meno nascosta che emergerebbe in un omosessuale siano sostanzialmente fantasie morbose di origine omofoba, prodotte per trovare una spiegazione all'omoerotismo da chi non sa concepire che un uomo possa amare eroticamente il maschio invece della femmina:

dal punto di vista omofobo, poiché la normalità naturale è la coppia del maschio con la femmina, la coppia del maschio con il maschio non può essere spiegata se non femminilizzando uno dei due maschi.

 

Sarebbe ora di contrastare apertamente queste fantasie morbose e dichiarare senza vergognarsi che, ammesso e non concesso che ci sia per natura una parte femminile in ogni maschio, sono proprio gli eterosessuali che fanno emergere la loro innamorandosi delle femmine e che invece siamo proprio noi omosessuali che sommergiamo la nostra innamorandoci dei maschi.

Lo stereotipo dell'omosessuale effeminato deve essere per forza nato, come dici tu, in età recente.

Negli anni '60/'70 credo che gli omosessuali  venivano presentati come delle ''macchiette'' nei film, cioè personaggi effeminati, strani. 

 

Non capisco però perché fai uso del termine ''omoerotismo'' con così tanta frequenza. Cos'è? Una raffinatezza linguistica?

Io sarei più propenso a parlare di ''omoaffettività''.

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Non capisco però perché fai uso del termine ''omoerotismo'' con così tanta frequenza. Cos'è? Una raffinatezza linguistica?
Io sarei più propenso a parlare di ''omoaffettività''.

 

Grazie per la raffinatezza.....

Comunque tendo ad usarlo per indicare insieme l'omoaffettività, che può in certe persone manifestarsi senza fisicità sessuale di solito a causa di scrupoli religiosi, e l' omosessualità in senso etimologico che, in quanto significa semplicemente l'atto fisico sessuale tra due persone dello stesso sesso, può benissimo presentarsi senza affettività.

Negli anni '60/'70 credo che gli omosessuali  venivano presentati come delle ''macchiette'' nei film, cioè personaggi effeminati, strani. 

 

No, non è così ; questa associazione è talmente "antica" che si può ipotizzare

semmai sia sempre esistita

 

E non è neanche vero che sia solo una macchietta divertente, perché in una forma meno

esibita per non incorrere nella censura, già nel 1930 in Omicidio di Hitchcock abbiamo un

"diverso" ( assassino, per difendere il suo segreto "indicibile" peraltro già noto ) che viene

confuso con una donna per il tono di voce alto e si traveste etc.

 

E nei secoli precedenti ci sono tante fonti di condanna morale, che non ci scherzano affatto sopra

 

Semmai quel che si può dire è che nei primi anni '70 - quel che aveva iniziato in campo etero

ad essere qualcosa da irridere e schernire ( che non è bello, ma prima era pure peggio ! ) viene

rivalutato e rivendicato dai gay in chiave liberatoria, questo fino agli anni '80 quando si afferma

il modello della "clone culture"

 

PS

 

Forse non lo sapete ma prima di Stonewall i gay ( che ancora non erano tali ) per il fastidio

che gli derivava dalla associazione fra se stessi ed il sesso ( derivante dall'equiparazione

eterosessista omosessuale=pornografia ) adottarono il termine "omofilo" e nacquero i primi

movimenti "omofili"

 

Promuovere una liberazione sessuale, vergognandosi della sessualità, cioè versando in una

situazione contraddittoria, non è esattamente una novità di oggi

 

L'Italia non ha mai avuto un vero e proprio movimento omofilo, superato poi dal movimento gay

quindi carsicamente riemerge questo atteggiamento contraddittorio attraverso parole diverse, ma

tutte sbagliate -perchè?- cosa denunciano al fondo?

 

Denunciano debolezza

 

L'idea cioè che la società possa "cambiare senza dover cambiare"

No, non è così ; questa associazione è talmente "antica" che si può ipotizzare

semmai sia sempre esistita

 

E non è neanche vero che sia solo una macchietta divertente, perché in una forma meno

esibita per non incorrere nella censura, già nel 1930 in Omicidio di Hitchcock abbiamo un

"diverso" ( assassino, per difendere il suo segreto "indicibile" peraltro già noto ) che viene

confuso con una donna per il tono di voce alto e si traveste etc.

 

E nei secoli precedenti ci sono tante fonti di condanna morale, che non ci scherzano affatto sopra

 

Semmai quel che si può dire è che nei primi anni '70 - quel che aveva iniziato in campo etero

ad essere qualcosa da irridere e schernire ( che non è bello, ma prima era pure peggio ! ) viene

rivalutato e rivendicato dai gay in chiave liberatoria, questo fino agli anni '80 quando si afferma

il modello della "clone culture"

 

PS

 

Forse non lo sapete ma prima di Stonewall i gay ( che ancora non erano tali ) per il fastidio

che gli derivava dalla associazione fra se stessi ed il sesso ( derivante dall'equiparazione

eterosessista omosessuale=pornografia ) adottarono il termine "omofilo" e nacquero i primi

movimenti "omofili"

 

Promuovere una liberazione sessuale, vergognandosi della sessualità, cioè versando in una

situazione contraddittoria, non è esattamente una novità di oggi

 

L'Italia non ha mai avuto un vero e proprio movimento omofilo, superato poi dal movimento gay

quindi carsicamente riemerge questo atteggiamento contraddittorio attraverso parole diverse, ma

tutte sbagliate -perchè?- cosa denunciano al fondo?

 

Denunciano debolezza

 

L'idea cioè che la società possa "cambiare senza dover cambiare"

Ora che ci penso nella subcultura settecentesca delle ''molly houses'' (dell'inghilterra e della Francia) gli omosessuali (o meglio i sodomiti) venivano dipinti come effeminato o donne mancate dall'opinione pubblicata, quindi bisogna pensare che lo stereotipo abbia radici più profonde e sia nato effettivamente prima.

 

Anche lo stereotipo della lesbica mascolina è abbastanza antico. Tralasciando Saffo, che veniva rappresentata come un mezzo uomo, già nella cinematografia anni '30 si può trovare qualche collegamento.

 

L'uso contradditorio di parole diverse - a cosa ti riferisci? ai termini ''omoerotismo'' e ''omoaffettività''

Edited by Olimpo

No - la situazione - era contraddittoria

 

Chiedere la liberazione omo-sessuale senza

cambiare la visione della società sul sesso e

quindi vergognandosi loro per primi della parola

omo-sessuale

 

Questo perché erano gli anni '50 ed ancora non

essendoci stata la rivoluzione sessuale, si aveva una

visione negativa del sesso

No - la situazione - era contraddittoria

 

Chiedere la liberazione omo-sessuale senza

cambiare la visione della società sul sesso e

quindi vergognandosi loro per primi della parola

omo-sessuale

 

Questo perché erano gli anni '50 ed ancora non

essendoci stata la rivoluzione sessuale, si aveva una

visione negativa del sesso

ad ogni modo anche le associazioni omofile qualche risultato l'hanno ottenuto...

 

anche se poi furono sostitute da movimento molto più radicali, come in Francia.

il movimento omofilo puntava sulla discrezione, perché non c'erano alternative. 

 

I gay pride erano inconcepibili...le manifestazioni con rivendicazione di diritti pure. si voleva prima modificare l'opinione pubblica sull'omosessualità in modo molto graduale.....

 

In Italia non c'è mai stato questo movimento per varie ragioni...

perché innanzitutto non c'erano le condizioni per la nascita di un movimento omofilo...

dopo la guerra mondiale, negli anni '50 l'Italia era in condizioni pietose, si moriva di fame..

e il clima era decisamente più ostile nei confronti degli omosessuali di quanto lo fosse nell'Italia libertina anni '20.

 

questo è il motivo per cui solo negli anni '70 è nato il fuori, come prima associazione per i diritti omosessuali in Italia.

Beh, sì "storicizzato" e "contestualizzato" non fu

un movimento certo negativo, non era mia intenzione

dire questo

 

Oggi, nel 2014, chiedendosi l'uguaglianza che è qualcosa

in più della liberazione sessuale, non bisogna però adombrare

per questo dei ritorni a formule che sono superate dai tempi

spottiesvirus7

il punto è la definizione di effeminato:

se  effeminato pensi che sia quel tipo che sculetta e parla con tono più acuto di un soprano. svegliati perché lo sta facendo solo per attirare l'attenzione e etero o omo che sia non ci sono differenze.

 

se invece  effeminato pensi sia il ragazzo che a cui piace fare shopping( alza la mano :bye:  ammettetelo tutti amano spendere soldi a vagoni XD) a cui non interessa il calcio o  che non rutta in faccia a una persona che prova a confidasi con lui. allora sono effeminato. come penso il 99% degli iscritti al forum ( si anche tu almadel lo sappiamo tutti che sotto sotto sei una lady gaga mancata :xD: )

secondo me l'idea di virilità è largamente stereotipata . Così come quella di femminilità.

Conosco ragazze etero che non appena si sentono sicure si slacciano il reggiseno e tracannano birra come nemmeno nei migliori pub. eppure loro sono considerate femminili da qualunque maschio etero.

quindi ragazzi rilassatevi. perchè se davvero vi interessa di risultare maschili/femminili quanto un etero allora state voi stessi alimentando quello stereotipo.

Edited by spottiesvirus7

Beh, sì "storicizzato" e "contestualizzato" non fu

un movimento certo negativo, non era mia intenzione

dire questo

 

Oggi, nel 2014, chiedendosi l'uguaglianza che è qualcosa

in più della liberazione sessuale, non bisogna però adombrare

per questo dei ritorni a formule che sono superate dai tempi 

è vero che la storia non si fa con i ''se'..

 

ma penso che se il movimento omofilo avesse continuato ad esistere anche oggi, e avesse usato la discrezione, al posto del ''gay pride'', avrebbe ottenuto dei maggiori consensi da parte della società.

 

non voglio criticare le politiche dell'attuale movimento lgbt, ma penso che sono proprio le sue strategie che certe volte alimentano la già esistente omofobia della società.

 

Il movimento omofilo puntava all'integrazione degli omosessuali nella società, facendo capire che il loro essere omosessuali non costituiva di per se un difetto. Quindi di fatto non c'era l'elemento dell'orgoglio, c'era semplicemente un desiderio di essere messi sullo stesso piano degli altri cittadini.

Lo dicevo che era un fenomeno "carsico"....XD

 

E che ti devo dire?

 

Io non sono d'accordo, premesso che per me l'orgoglio

è un elemento costitutivo dell'identità gay, cioè per me

dovrebbe stare nel regolamento del forum, quindi sono

la persona meno adatta con cui discutere di questo specifico

punto...XD

 

Tuttavia se esistesse una corrente moderata italiana, ne prenderei

atto ( nei film lgbt americani sarebbe il "gay repubblicano" spesso

irriso in modo più o meno bonario ) La realtà è che ad oggi la situazione

italiana è stata troppo "chiusa" perché potesse emergere una posizione

"moderata"

 

La discrezione ha generato solo gay velati e questo è un fatto, fu vero

negli anni '50 quando altrove esistevano i movimenti omofili e da noi no

ma è continuato così fino ad oggi, senza che nessuno impedisse a gruppi

omofili di organizzarsi

La maggior parte dei gay erano ''velati'' negli anni 50 perché non avevano alternative.

 

non si poteva discutere dell' argomento pubblicamente, era un tabù.

 

con discrezione mi riferivo al fatto che il movimento omofilo non mirava ad ostentare l'omosessualità, ma la presentava gradualmente   e così facendo ne dava un' immagine positiva.

 

L'immagine mediatica che si dà dell'omosessuale attraverso il gay pride è tutt'altro che positiva.

E non lo penso io, ma le persone.

Io se fosse per me farei anche 100 gay pride, ma non è la strategia risolutiva per portare all'accettazione dell'omosessualità nella società.

 

Non si può usare il gay pride a scopo politico. 

Oggi per fortuna le cose sono cambiate rispetto agli anni '50, quindi i movimenti omofili avrebbero un 'eco sicuramente maggiore.

 

 


Saffo, che veniva rappresentata come un mezzo uomo

 

Ma scusa, quando mai?

Forse nei polpettoni pseudo storici del secolo scorso!  ed anche del presente.....

 

 

 

 


Ora che ci penso nella subcultura settecentesca delle ''molly houses'' (dell'inghilterra e della Francia) gli omosessuali (o meglio i sodomiti) venivano dipinti come effeminato o donne mancate dall'opinione pubblicata, quindi bisogna pensare che lo stereotipo abbia radici più profonde e sia nato effettivamente prima.

 

In età greca classica gli effeminati erano malakoi o malthakoi, cioè molli, teneri, con riferimento sia fisico sia psicologico sia etico, ma senza connessione con comportamenti omosessuali né passivi né tantomeno attivi.

Anche Paolo di Tarso, in epoca quindi già romana, nel celebre passo dei Corinzi distinse gli arsenokoitai (quelli che giacciono con i maschi) dai malakoi.

Certamente in epoche omofobe o comunque scarsamente tolleranti dell'omoerotismo una qualche assimiliazione tendeva ad essere fatta tra partner passivo del rapporto omoerotico e partner femminile, ma si trattava di pregiudizi popolareschi senza basi teoriche ufficiali:

infatti ad esempio la dottrina etica cattolica ufficiale in merito non ha mai assimilato la sodomia fosse pure passiva all'effeminatezza.

Probabilmente è stato il venir meno della presa dottrinale delle Chiese cristiane sulla società in materia etica dalla metà del secolo scorso, che ha permesso il prevalere ed il diffondersi di quei pregiudizi popolareschi sull'assimilazione dell'omosessuale all'effeminato.

A fronte di tale diffusione è diventato consueto per non pochi omosessuali accettare la figura dell'effeminato come paradigmatica della propria identità, se non altro per comodità di riconoscimento reciproco.

Non per nulla è diffusissima la frase, non solo tra gli etero, ma anche tra gli omo: 

"non si vede che è gay".

Ovvio che non si veda che un uomo è gay, mentre si vede subito se un uomo è effeminato almeno nei comportamenti e negli abiti.

Per me sono da effemminato le citazioni filosofiche e storiche. Che pizza ragazzi! :fie:

 

Comunque in effetti l'omosessualità dovrebbe essere la massima espressione della virilità più di quanto avvenga tra uomo+donna. A me non pare proprio che gli etero quando stiano e/o corteggino una donna, da innamorati, siano tutta questa grande espressione di virilità (almeno NON secondo gli standard che poi rinfacciano ai gay). Basti vedere certe relazioni gay che non hanno ben nulla di sdolcinato, anzi alcune sono terribilmente rudi e fin troppo 'virili'. Insomma i conti non tornano, ora che mi ci state facendo pensare...

 

Inoltre è vero che a molti gay piace il pop, ballare, fare shopping, andare in palestra, la cultura e odiano il calcio e i rutti liberi, ma questi sono davvero elementi femminili? Ho il timore che, incosciamente, ci lasciamo condizionare dal fatto che non essendo elementi tipici del maschio etero debbano essere per forza degli elementi femminili. Perché ascoltare i Metallica dovrebbe essere più 'maschio' di ascoltare Lady Gaga?Non comprendo, ora che ci ripenso con più lucidità ... :D

spottiesvirus7

 

 


è vero che a molti gay piace il pop, ballare, fare shopping, andare in palestra, la cultura e odiano il calcio e i rutti liberi

chi sei e perché mi spii D: e sopratutto perché non ti sei mai fatto vedere?

scherzi a parte questa è una mia fissa. ma nel tempo tutti gli etero con cui ho fatto CO mi hanno detto che non avrebbero mai pensato fossi gay. penso sia dovuto al fatto che questa cosa dell'effeminatezza sia evidente solo quando veramente esagerata.

che poi io non sono poi così tanto sto adone XD però sono uno normale: non sculetto ne lancio urla random.

suppongo che i maschi etero siano condizionati da qualcosa. non capisco cosa però.

 

 


il movimento omofilo non mirava ad ostentare l'omosessualità, ma la presentava gradualmente   e così facendo ne dava un' immagine positiva.

 

No, non è così....ci mettevano la faccia con nome e cognome

 

Rispetto a questo presupposto per poter essere "movimento" ( qualunque esso sia )

non esiste gradualità ed è questo che è sempre mancato in Italia

 

Con la parziale eccezione di Gay Lib, che però si connota politicamente come

associazione di "centrodestra" 

 

Mi limito solo a questo, perché è OT

@Olimpo

con ordine:

1. negli anni 50 potevi essere accettato come omosessuale SE eri un artista di grido (es: Visconti) o facevi lavori ecentrici (es: il ballerino)

2. pride & discrezione: decenni che sento sta cosa.. che barba che noia...

vabbè, cmq: c'è stato un lavoro GROSSO per eliminare sto clichè idiota (credo ormai lo usino solo il tg4 e i cattobigotti), chè se vieni alle parate, ti accorgi che il 99.98% degli "sfilanti" non sta nè in boa & paillettes nè sui tacchi a spillo (anche perchè girarci, coi sanpietrini del centro di Roma, vorrebbe dire ritrovarsi minimo colle caviglie slogate dopo 10 metri..), ma è fatto di normalissimi ragazzi & ragazze in jeans & t-shirt.

 

3. Col grosso lavoro di comunicazione che si sta facendo sul tema, sarà almeno da un paio d'anni che sui giornali, negli articoli che parlano del corteo c'è la foto collo striscione di apertura e in tv intervistano i promotori & Vlady, con qualche campo lungo per mostrare quanto è partecipato. Se cercano la nota di colore, riprendono i go-go boy sul carro di Mukka. [ovviamente parlo del Pride di Roma, che conosco bene da 18 anni].

Se però c'è chi volesse venire travestit* o supertruccat*, non sarò MAI io a dirgli di andarsene, per il seplice motivo che quella è stata, è e dovrà SEMPRE essere una festa di libertà TOTALE!!!

@Mario1944

Condivido pienamente

 

 

 

Nell'antica Elllade (Grecia antica) non esisteva una distinzione terminologica dell'orientamneto sessuale, esisteva solo la ricerca del bello, che si ricercava ovunque indipendemente dal genere, sesso, o persona. Il fatto che in Grecia vi fossero omosessuali non è quindi né uno scandalo né una novità (nenahce per loro) . A volte questa si palesa nelle forme dell'amore fra Eromenos ed Erastes, (il giovane e l'adulto) che aveva, molto spesso, fini educativi.

Non si parla quindi effeminatezza, allorché omosessuale non era neanche un aggettivo adoperato a designare il comportamento sessuale di un individuo.

 

p.s. Quella di Saffo (mmascolina) è una gran cazzata.

@Mike,

ineffetti la Grecità arcaica e classica fu un bell'esempio, purtroppo forse difficilmente replicabile, di come l'omoerotismo può essere considerato anche dalla morale comune pari all'eteroerotismo, se non addirittura, in forza dell'utilità nell'educazione del cittadino, a questo superiore:

alla faccia di chi ci considera cattivi maestri di comportamento a prescindere.

Però i gay hanno il potere di sdoganare

la marginalità, fanno da ponte fra i diversi

ed i normali, no?

 

A me pare si possa dirlo e non necessariamente

in senso deteriore o peggiorativo

Uhm io non la vedo così.

Secondo me noi gay non siamo diversi da tatuaggi e piercing, siamo sottoposti a forze che vogliono inglobarci nella società generale.

Occorre vedere se, come piercing e tattoo, per questo saremo costretti a perdere la nostra specificità, se, per ipotesi, dovremo fare una vita come quella di Formigoni: possiamo vivere con una persona del nostro sesso, ma non possiamo fare nulla fuori dalle 4 mura per non scandalizzare nessuno, ci sottoponiamo alle regole dell'eteronormatività, rinunciamo a rivendicare matrimoni e adozioni.

O se invece la nostra vittoria sarà essere inclusi in una società che si è modificata proprio per includerci: meno normativa, meno conservatrice, che ci rispetta e non ci discrimina. Se vinceremo, sarà con il nostro vecchio slogan "visto da vicino, nessuno è normale".

Onestamente, penso che vinceremo.

...O un misto delle 2 ipotesi. Realisticamente la società non può stravolgersi come sognano certi estremisti gay. Basti vedere che persino nel breve periodo (20 anni) il mondo gay si è spinto sempre più in una definizione di regole e borghesizzazione. E il motivo è pure abbastanza semplice e naturale: maggiore è l'accettazione sociale della coppia o della propria omosessualità è meno voglia si ha di fare i "ribelli" e gli anti-conformisti. Per capirci, se si ha la possibilità di passare una serata spensierata in pizzeria in coppia e con tutti gli amici chi sceglierebbe di isolarsi in un locale gay o andare da solo in una dark-room?E ripeto, mi riferisco a scenari ben più spensierati rispetto ai giorni nostri perché chiunque può andare in pizzeria e con gli amici col proprio ragazzo, ma certe limitazioni (soprattutto in certe località/situazioni) ci sono ancora. 

 

In definitiva, sono convinto che l'anti-conformismo estremista sia solo una reazione inevitabile verso una società che al momento esclude parzialmente (nel miglior dei casi) o totalmente.

@Krad77 il punto che sollevi è impegnativo

 

 

 


Occorre vedere se, come piercing e tattoo, per questo saremo costretti a perdere la nostra specificità, se, per ipotesi, dovremo fare una vita come quella di Formigoni

 

Poni una alternativa molto secca, radicale

 

Può essere anche che succeda qualcosa di intermedio, per me l'emancipazione

non può produrre il vivere tranquilli dentro le 4 mura di casa, perché non sarebbe una

vera emancipazione. Quindi se i gay si emanciperanno dovrebbero attraverso matrimoni

adozioni etc ottenere una profonda trasformazione della società

 

Questo non esclude però la possibilità che guadagnandosi tutto o moltissimo, non si possa

anche perdere qualcosa della nostra specificità, una sua piccola parte. 

 

Certamente in generale si può dire che noi viviamo in una società che è tanto "inclusiva"

( in apparenza ) quanto capace di digerire tutto ( piercing tatoo etc sarebbero stati inconcepibili

per i nostri avi borghesi ) però di questa duplice faccia del fenomeno sociale un etero non può

avere la stessa consapevolezza, che può avere chi abbia prima consapevolezza di appartenere

ad una minoranza.

 

Se saremo una minoranza emancipata ( il ché contraddice a dire il vero il desiderio prevalente 

dei gay che vorrebbero quasi potersi dissolvere per via politica nella società ) manterremo una

funzione di vigilanza o critica su questi processi e dinamiche di normalizzazione.

@freedog : non mi sembra un dettaglio rilevante quello che negli anni '50 potevi essere accettato omosessuale se eri un artista o un ballerino. Anche perché le persone ''ordinarie'' non erano né artisti né ballerini.

Sul gay pride hai ragione. In effetti non volevo criticarlo, e so bene che la maggior parte delle persone che vi partecipa è a posto e non fa un danno a nessnuo.

 

 


non mi sembra un dettaglio rilevante quello che negli anni '50 potevi essere accettato omosessuale se eri un artista o un ballerino.

 

Non è una gran novità che meriti artistici o culturali procurassero un'esenzione dalle norme etiche e talvolta anche legali vigenti:

basti ricordare Michelangelo, coccolato dai papi fino a fargli dipingere e progettare edifici nel cuore stesso della cristianità o Leonardo, conteso da principi e re, o Caravaggio, i cui servigi pittorici erano così apprezzati da certi cardinali che gli si perdonò non solo la sodomia, ma anche le risse e gli omicidi.

Del resto anche meriti in altri campi potevano coprire ampiamente certi vizi innominabili e specificamente la sodomia:

Federico II di Prussia fu addirittura idolatrato in epoca nazista benché fosse un sodomita dichiarato ed impenitente (si sposò solo per obbedienza al padre, ma non ebbe figli e probabilmente neppure mai rapporti sessuali con la moglie).

I sodomiti fanno pure schifo, ma quando sono utili si chiudono entrambi gli occhi e magari si apre anche..... il culo (absit iniuria verbo).

 

 


@Mario1994 . Ad ogni modo la maggior parte delle persone ''ordinarie'' era esente da questi privilegi e se eri un sodomita e ti scoprivano, di certo non ti facevano alcun sconto di ''pena''.

 

Be' ma questo valeva in ogni epoca:

anche negli anni '50 la scoperta poteva essere pericolosa per l'uomo qualunque non solo nei paesi come l'Inghilterra dov'era penanlmente sanzionata la sodomia, ma anche nei paesi come l'Italia dove non lo era, perché si poteva pur sempre provvedere con misure di polizia per la tutela del buon costume e perché in ogni caso c'era una sanzione socio morale forse anche più grave ed infamante.

Inoltre i minori d'età, essendo l'omosessualità considerata disturbo mentale, potevano essere rinchiusi in sanatori (manicomi) e costretti a trattamenti "risananti", come accadde ad un mio cugino.

 

Inoltre i minori d'età, essendo l'omosessualità considerata disturbo mentale, potevano essere rinchiusi in sanatori (manicomi) e costretti a trattamenti "risananti", come accadde ad un mio cugino.

Molto interessante, anche se si rischia di andare OT, vorrei proseguire questo argomento che mi ha sempre interessato molto.

In realtà quello che è successo a tuo cugino poteva accadere a chiunque fino agli anni Ottanta.

E' un dettaglio inquietante, ma l'omosessualità è stata rimossa dall'elenco delle malattie solo nel 1986 in Italia. 

Quindi con molto ritardo. E gli psicologi / psichiatri italiani potevano permettersi di fare qualunque terapia riparativa, a loro discrezione. 

Anche gli adulti omosessuali potevano essere rinchiusi in dei manicomi.

Questo - sec . me - è il motivo per cui essere gay in quel periodo era tremendo. Perché non potevi nemmeno contare su un sostegno psicologico, ma rischiavi di essere subito etichettato.

Adesso non succederebbe, né in Europa né (nello specifico) qui in Italia.

Edited by Olimpo

In realtà quello che è successo a tuo cugino poteva accadere a chiunque fino agli anni Ottanta.

 

In teoria sì, anche se la cosa era relativamente facile per i minori d'età:

a rigore bastava un certificato medico e l'esercizio della patria potestà.

Più difficile per i maggiorenni, perché allora sarebbe stato necessaria una sentenza che li dichiarasse incapaci d'intendere e di volere o almeno di disporre di sé in merito alle possibili cure della malattia mentale.

@freedog : non mi sembra un dettaglio rilevante quello che negli anni '50 potevi essere accettato omosessuale se eri un artista o un ballerino. Anche perché le persone ''ordinarie'' non erano né artisti né ballerini..

ehm.. volevo solo fare una piccola postilla al tuo discorso, non intendevo certo dire che, siccome Visconti poteva farsi tutti i Delon che voleva (e chiamalo fesso..), l'Italia era st'oasi di tolleranza in un mare d'odio!

Io credo, che chi è effeminato nella maggior parte dei casi non è gay! Ma è donna nell'animo! Per lo meno questo è il mio caso! Ma non è una questione di gioco o di decidere di essere effeminati per fare una sorta di moda(eh?), ma perchè la tua condizione di donna "intrappolata" ti porta per natura ad avere atteggiamenti un po' femminili. Puoi decidere di fare il "virile" ma è una messa in scena che non puo' durare per sempre, e spesso neanche riesce.

 

E' un discorso motlo complicato e temo non venga capito!

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