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Breve sondaggio omosessualità,sofferenza psico sociale e soluzioni


Plutone

Omosessualità,salute mentale e aiuto specialistico  

18 members have voted

  1. 1. Prova a quantificare il grado di sofferenza più alto sperimentato nella tua vita, da un punto di vista psico-relazionale(dovuta alla tua condizione) valutandone l'intensità da 0 a 5

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  2. 2. Come gestisci/hai gestito le tue difficoltà?

    • Ho diverse difficoltà e sono tutt'ora supportato da un servizio specialistico
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    • Ho avuto diverse difficoltà e ho fatto ricorso ad un servizio specialistico
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    • Ho diverse difficoltà ma cerco di gestirle da solo
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    • Ho avuto diverse difficoltà ma le ho gestite da solo o con aiuto di amici
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    • Non ho mai avuto alcuna difficoltà
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    • Ho diverse difficoltà e non so che cosa fare per stare meglio
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Buon giorno a tutti!

 

Ho aperto questa discussione perchè per motivi di studio ho affrontato il tema della salute mentale nella comunità LGBT. Numerose ricerche rilevano per questa popolazione maggiori rischi psico-sociali lungo le diverse fasi dello sviluppo. Senza dilungarmi eccessivamente in dettagli scientifici e specifici della disciplina,sembra che la condizione di appartenenza ad una minoranza sociale per questioni connesse alla sessualità(LGBT) sia connessa con più alti tassi di "disagio mentale"(livelli di ansia/depressione ecc..) e difficoltà interpersonali.

 

Questo argomento mi tocca da vicino,sia da un punto di vista personale sia da un punto di vista professionale e formativo. Mi è così venuta la curiosità di effettuare questo piccolo sondaggio tra i membri del forum .... i quali ,penso, possano rispondere in maniera anonima se lo desiderano. 

 

Non è ovviamente una ricerca scientifica .... prendetelo semplicemente come un  sondaggio senza troppe pretese! Mi piacerebbe capire se e quanto, qualcuno di voi ha sofferto e come ha gestito o gestisce tale situazione.

 

 

Se poi qualcuno vuole esplicitare meglio il suo vissuto e fare delle precisazioni ben venga:)

 

 

Ringrazio Rotwang per lo spunto ad una precisazione!!

 

NB-->voglio precisare alcune cose! il fatto che la popolazione sia definita come una popolazione a rischio non significa affatto che l'omosessualità sia una patologia o che l'omosessualità da un punto di vista di predisposizioni faciliti la comparsa di difficoltà emotive o relazionali!!NO!!!!

 

Le cause sono le più disparate si intende ... (emarginazione,sensi di colpa,difficoltà nel gestire ruoli lavorativi,luogo di vita(pensiamo ad una metropoli del nord o a un paesino di campagna nella profonda Sicilia per esempio) esperienze di vita,rete sociale ... etc....) Sono un infinità ... NON significa che siamo sbagliati o malati !!!! sia ben inteso.... NON significa che tutti soffrono o hanno sofferto!!!!

 

Inoltre la "sofferenza" connessa alla propria omosessualità,costrutto infelice me ne rendo conto ... può esser presente in diverse gradazioni,solo per alcuni periodi,può non esser affatto presente...

 

 

 

Grazie anticipatamente :)

Edited by Plutone
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Attenzione ... io no faccio nessun riferimento al meccanismo causale che è coinvolto nella sofferenza!!!parlo solo di correlazioni. L'omosessualità è correlata a sofferenza questo è stato rilevato da diversi studi...

 

NON si dice che

 

-chi è omosessuale soffre a preescindere,si dice solamente che i tassi di sofferenza in questa popolazione sono maggiori

 

-essere omosessuale significa esser malati,indica piuttosto l'appartenenza ad una popolazione che per diversissimi motivi è maggiormente esposta al rischio.(per cause culturali ... sociali ecc... su questo non metto becco)

 

Per sofferenza si possono intendere cose diversissime ....

ES: esser stati vittime di bullismo,non trovare partner,ansia,periodi di tristezza,difficoltà con amici,genitori ecc... veramente tante tante variabili(forse troppe da indagare con una sola e vaga domanda)poi potete comunque specificare l'impatto che ha avuto o ha su di voi

Edited by Plutone
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Complimenti per il topic, ce ne sono già diversi ma è sempre piacevole vedere un sondaggio :)

 

A ben, che sostiene che sostiene che sia un problema moderno, rimando alla letteratura sul tema

(psicologia sociale e sociologia sulla correlazione fra ansia di tratto e appartenenza alle minoranze)

che ci fa pensare piuttosto che, essendo la comunità LGBT sempre meglio integrata, il problema

non sia affatto attuale ma piuttosto in diminuzione.

 

@Plutone : le scale di Likert usano un nr dispari di punti, così puoi scegliere "neutro" ;)

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Penso di aver iniziato a soffrire durante gli anni delle medie. Ero un tipo timido e mi pesava molto il fatto di non riuscire a parlare con gli altri liberamente. E' proprio in quel periodo che ho  incominciato a essere dipendente da internet e mi sono mano a mano ritirato socialmente.

Poi ci sono stati gli anni del limbo, cioè i primi due anni di superiori. Soffrivo tanto perché sentivo di provare attrazione per qualche ragazzo ma non riuscivo ad accettare questa parte di me. Negavo ogni volta di essere omosessuale. Mi ricordo che andavo su internet alla ricerca di informazioni su terapie riparative che tentassero di aggiustarmi. In famiglia mia si era spesso parlato di omosessualità in termini negativi, ed io avevo interiorizzato un sentimento di omofobia anche a  causa di tutte le prese in giro ricevute da mia sorella e company.

Da un anno a questa parte, cioè da quando sono diventato consapevole della mia omosessualità, soffro di nevrosi e di ansia. Mi sveglio spesso la mattina verso le 7.00 e mi metto a camminare per la sala perché quello è l'unico modo per scaricare lo stress. Soffro di un disturbo somatoforme che mi fa vedere  tremendamente brutto o deforme quando mi guardo allo specchio. Penso di aver sostituito l'odio verso me stesso con l'odio verso il mio fisico. Le persone non capiscano e mi dicono ''ma è normale essere insicuri''. e' normale essere insicuri a quest' età , è vero, ma non è normale provare ansia ogni giorno, da quando ti alzi la mattina a quando vai a dormire la sera. Non è normale avere mille pensieri per la testa che non ti permettono di concentrarti, piangere senza motivo, non riuscire a dormire. La mia vita non è la stessa. Sono un nevrotico depresso e questa consapevolezza non fa che aumentare il mio senso di colpa. non avrei voluto ''questo' ' dalla vita, ma me lo sono anche cercato. I miei disturbi d'ansia hanno trovato  un terreno fertile su cui attecchire. Probabilmente se avessi evitato di ritirarmi e mi fossi accettato prima, adesso non sarei qui a lamentarmi e piangermi addosso. Ad ogni modo non si può tornare indietro. Attualmente mi faccio seguire da un'analista. Per adesso sto solo notando dei miglioramenti parziali, ma la mia ansia continua ad essere  un problema e a rendere la mia vita quotidiana praticamente impossibile. 

I disturbi della mente e dell'anima non sono un tabù, ecco perché io ne parlo senza vergognarmi. Ci vorrebbero più persone pronte a parlarne e meno vergogna nell'affrontare l'argomento. Per questo motivo ringrazio l'autore del topic che ha voluto fare questo sondaggio molto interessante.

Edited by Olimpo
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Popolazione a rischio? Ma se ho visto etero totalmente fuori come balconi!

Certamente esistono eterosessuali fuori come balconi, o comunque con problemi psicologici di vario tipo... ma in % sono molti di meno rispetto agli omosessuali che soffrono degli stessi problemi.

Purtroppo tra i gay, osservando sia certe situazioni e dinamiche nel Mondo esterno, che qui nel virtuale, il disagio psicologico è enormemente diffuso, e basterebbe davvero essere anche solo un minimo obiettivi per riconoscerlo.

Ed il fenomeno è ancora più evidente se consideriamo che siamo una minoranza...

Edited by ben81
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Certamente esistono eterosessuali fuori come balconi, o comunque con problemi psicologici di vario tipo... ma in % sono molti di meno rispetto agli omosessuali che soffrono degli stessi problemi.

Purtroppo tra i gay, osservando sia certe situazioni e dinamiche nel Mondo esterno, che qui nel virtuale, il disagio psicologico è enormemente diffuso, e basterebbe davvero essere anche solo un minimo obiettivi per riconoscerlo.

Ed il fenomeno è ancora più evidente se consideriamo che siamo una minoranza...

Vedo molti più etero disagiati che omo. Disagiati pesanti!

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E' un dato di fatto che molti omosessuali soffrono di disturbi d'ansia e depressione. Essendo una minoranza, sono esposti ad uno stress fisiologico, oltre che alla discriminazione quotidiana da parte della società. Questo succede del resto per tutte le minoranze che storicamente vengono perseguitate, oppure private di alcuni diritti. 

gli stessi studi dimostrano che gli ebrei sono ad un rischio più alto di sviluppare problemi psicologici, ansie o di avere tendenze suicide.

quindi qual è la conclusione? che l'omosessualità è una malattia? che l'ebraismo è una malattia? La vera malattia è l'omofobia interiorizzata  Insomma la vera malattia è quella cosa che viene fatta passare come normale tutti i giorni ,e che prende le forme di una nevrosi, di un 'ossessione.

Quando leggo di adolescenti omosessuali che si suicidano, capisco subito che sono adolescenti che soffrono da anni di depressione che si sono negati ogni possibilità di guarigione chiudendosi in loro stessi e nascondendo la loro omosessualità.

Purtroppo su queste cose molti ci speculano e ne approfittano per dire che l'omosessualità è un malessere o un disturbo della persona. Nulla di più falso. Vale lo stesso discorso per gli ebrei e per tutte le minoranze ''stressate''. 

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Concordo parzialmente: conosco gay che hanno passato una vita d'inferno, crescendo in ambienti ostili, in famiglie cattive, ignoranti, ed omofobe, in contesti provinciali arretrati, omofobi, e limitanti, e per questo hanno sviluppato un disagio psicologico... però conosco molti gay cresciuti in grandi città, in famiglie tranquille e non omofobe ma che, nonostante abbiano sempre vissuto in un contesto sereno, ancora da adulti non si accettano e vivono tra paure e fisime di vario genere... quindi sicuramente il contesto influisce parzialmente, ma non del tutto.

Edited by ben81
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Complimenti per il topic, ce ne sono già diversi ma è sempre piacevole vedere un sondaggio :)
 
A ben, che sostiene che sostiene che sia un problema moderno, rimando alla letteratura sul tema
(psicologia sociale e sociologia sulla correlazione fra ansia di tratto e appartenenza alle minoranze)
che ci fa pensare piuttosto che, essendo la comunità LGBT sempre meglio integrata, il problema
non sia affatto attuale ma piuttosto in diminuzione.
 
@Plutone : le scale di Likert usano un nr dispari di punti, così puoi scegliere "neutro"

 

 

Grazie per i complimenti ;)

 

Ad ogni modo potrà anche esser un fenomeno in miglioramento(anche perchè per fortuna la direzione presa nella maggior parte degli stati europei(e non solo), quantomeno, va nella direzione dell'integrazione) ma è importante comunque tenere in considerazione che è un argomento ancora molto scomodo per tante persone ... e che esiste ancora tanta ignoranza,soprattutto in Italia.

 

 

+Per quanto riguarda le scale Likert ... se ci fai caso nell'item sulla percezione della "sofferenza" si tratta di una scala likert a 5 punti per quanto riguarda l'intensità in quanto tale!la valutazione generale è a 6 punti perchè non ho voluto dare per scontato che tutti rilevassero sofferenza;) avrei dovuto fare un altro item ecc... ma non mi sembrava il caso ,visto che si tratta di un sondaggio puramente informale :you:

 

 

 

 


Più che altro mettetevi nei panni di uno che dovrebbe
scrivere i fatti suoi e legge già gente che insolentisce
in via preventiva...mi sa che scoraggiate le persone

 

Scusa Hinze ... ma non ho capito ...

 

 

@Olimpo Grazie per il tuo contributo Olimpo ma lascia che ti dica due cosine...

 

Da quello che scrivi mi sembra di intravedere molta sofferenza ... sofferenza che capisco perchè anche io l'ho vissuta e la vivo tutt'ora ... anche io sono in terapia ed anche io soffro di ansia ecc... 

 

tu ad un certo punto dici:Sono un nevrotico e questa consapevolezza non fa che aumentare il mio senso di colpa. 

A volte è molto più semplice dire "sono un malato" piuttosto che cercare di capire realmente noi stessi e cercare di affrontare alcune questioni scomode ... datti tempo e non esser così ansioso di definirti per forza in qualche modo ... il tuo stato di malessere è prima di tutto un opportunità per prenderti cura di te stesso ... per prenderti cura di ciò di cui hai bisogno veramente(per quanto scomodo e spaventoso) 

 

Quello che conta è ciò che puoi fare ora ... non ciò che non hai fatto o che hai fatto nel passato!!!sei seguito da uno specialista ... e questo è già un prendersi cura di se ... non ci saresti mai arrivato se non fossi passato attraverso i tuoi sintomi giusto? ... i sintomi dicono qualcosa di noi ... la cosa migliore è ascoltarli e coglierli come un occasione di crescita .(quell chemi sembra di capire che tu stia facendo) :yes: 

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Concordo parzialmente: conosco gay che hanno passato una vita d'inferno, crescendo in ambienti ostili, in famiglie cattive, ignoranti, ed omofobe, in contesti provinciali arretrati, omofobi, e limitanti, e per questo hanno sviluppato un disagio psicologico... però conosco molti gay cresciuti in grandi città, in famiglie tranquille e non omofobe ma che, nonostante quindi vivano in un contesto sereno, ancora da adulti non si accettano e vivono tra paure e fisime di vario genere... quindi sicuramente il contesto influisce parzialmente, ma non del tutto.

chiaramente anche l'estremizzazione 'è tutta colpa della società'' è sbagliata tanto quanto lo è ''è  tutta colpa dell'omosessualità''.

 

non so del resto quanto sia importante dare la colpa a qualcuno o cercare le cause del proprio malessere.

Importante più che altro è uscirne nel presente. 

Edited by Olimpo
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Concordo parzialmente: conosco gay che hanno passato una vita d'inferno, crescendo in ambienti ostili, in famiglie cattive, ignoranti, ed omofobe, in contesti provinciali arretrati, omofobi, e limitanti, e per questo hanno sviluppato un disagio psicologico... però conosco molti gay cresciuti in grandi città, in famiglie tranquille e non omofobe ma che, nonostante abbiano sempre vissuto in un contesto sereno, ancora da adulti non si accettano e vivono tra paure e fisime di vario genere... quindi sicuramente il contesto influisce parzialmente, ma non del tutto.

 

Ragazzi nessuno sta dicendo che non saremo mai felici!!! ne che tutti gli omosessuali soffrono o soffrono in egual misura o per le stesse cose ... si può nascere in paesini minuscoli con 10000 variabili di rischio e cavarsela senza mezza ombra di disagio(qui dobbiamo scomodare fattori protettivi e fattori di rischio ... )

 

Faccio un esempio SENZA alcuna analogia di significato se non quella del "fattore di rischio"

 

Avere genitori alcolisti o dipendenti da droghe è un fattore di rischio per lo sviluppo psico fisico del bambino sotto diversi aspetti . Ciò non significa che il bambino che ha genitori con vissuti di dipendenza sia automaticamente sofferente!!!o non abbia una buona crescita!!! semplicemente si parte da una condizione di rischio, ma sulla quale possono incidere numerosissime variabili interne ed esterne al soggetto,che possono aumentare ancora di più il rischio oppure esercitare un ruolo protettivo!!!.

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Ragazzi nessuno sta dicendo che non saremo mai felici!!! ne che tutti gli omosessuali soffrono o soffrono in egual misura o per le stesse cose ... si può nascere in paesini minuscoli con 10000 variabili di rischio e cavarsela senza mezza ombra di disagio(qui dobbiamo scomodare fattori protettivi e fattori di rischio ... )

 

Faccio un esempio SENZA alcuna analogia di significato se non quella del "fattore di rischio"

 

Avere genitori alcolisti o dipendenti da droghe è un fattore di rischio per lo sviluppo psico fisico del bambino sotto diversi aspetti . Ciò non significa che il bambino che ha genitori con vissuti di dipendenza sia automaticamente sofferente!!!o non abbia una buona crescita!!! semplicemente si parte da una condizione di rischio, ma sulla quale possono incidere numerosissime variabili interne ed esterne al soggetto,che possono aumentare ancora di più il rischio oppure esercitare un ruolo protettivo!!!.

hai ragione...

 

in psicologia nulla è 2+2

ci sono tanti fattori da tenere in conto...ambientali, genetici ecc..

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