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Niente gay nei quattro sport principali in USA.


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Nel 2013 il coming out di Jason Collins primo giocatore gay dichiarato della NBA, nel 2014 quello di Michael Sam, il primo però si è ritirato e il secondo non è stato inserito nella rosa dei giocatori. Risultato: Ancora una volta nessun giocatore gay nei quattro principali sport americani. Mi chiedo cosa avranno da dire tutti quei gay che "ormai l'omofobia è una cosa del passato."

Lo sport professionistico è un "settore" purtroppo a parte in cui la percezione dell'omosessualità è ancora molto arretrata rispetto alla società civile; nello sport professionistico poi, a sua volta, esistono sottoinsiemi particolarmente chiusi e retrogradi, di solito quegli sport considerati più machisti. Se quindi nel nuoto (o meglio, nei tuffi) abbiamo due atleti che competono a livello mondiale dichiarati e che gareggiano ancora, in sport come il calcio, che a livello di popolarità per l'Europa è paragonabile a basket-baseball-football per gli USA, sarà molto difficile vedere atleti dichiarati e ancora in attività (l'unico caso credo sia il calciatore svedese Anton Hysen, che gioca tuttora, ma, appunto, lui è svedese....).

 

Anche in Italia, che non è certo avanti a livello di società civile, quello del calcio, sport nazionale, è notoriamente un ambiente super-omofobo: dalle pessime uscite di Cassano sui gay in nazionale a Lucianone Moggi quando dichiarò che "i gay nel calcio non esistono" o che "il calcio non è uno sport per gay"). Meno male che c'è Marchisio..

È strano che io abbia sempre avuto una pessima considerazione del calcio? È il seguito antropologico delle battute di caccia degli uomini preistorici in una società dove non serve più a nulla. Non ci vedo nulla di particolarmente macho... per me è solo un gruppo di scemi strapagati che corrono dietro ad una palla.

Visto il livello culturale medio insomma non mi stupisce affatto questa arretratezza... credono che solo un vero maschio possa dare tali "dimostrazioni di forza e coraggio" (ma perché noi non siamo maschi?) E pensano poi che sia un mondo a parte che si autoseleziona cui magari si avvicinano solo quelli a cui piace la.carne e non il.pesce, il giallo ma non il blu... ecc ecc

Che pena mi fanno!

A parte vivere senza nascondersi dici?

 

 

Michael Sam non è ancora fuori dai giochi, dopo 48 ore dalla rinuncia dei Rams, può essere ingaggiato da un'altra squadra (e secondo me succederà) fonte http://gayburg.blogspot.it/2014/08/i-rams-lasciano-casa-michael-sam.html?m=1

Edited by Krad77

A parte vivere senza nascondersi dici?

 

 

Michael Sam non è ancora fuori dai giochi, dopo 48 ore dalla rinuncia dei Rams, può essere ingaggiato da un'altra squadra (e secondo me succederà) fonte http://gayburg.blogspot.it/2014/08/i-rams-lasciano-casa-michael-sam.html?m=1

Deve scriversi sulla schiena che è gay?

 

Tu quando ti presenti dici che sei gay?

 

Al lavoro fai presente che sei gay?

Ci sono tanti che sono dichiarati al lavoro, e ci sono anche tanti personaggi famosi che sono dichiarati. Lo fanno per la libertà di andare in giro con il compagno/a, una cenetta romantica, camminare mano nella mano, vivere nello stesso appartamento, rispondere 'ero al bowling con il mio amore' quando qualcuno gli chiede 'che hai fatto ieri sera'.

Hai mai visto il video del co pubblico di Ellen Page?

Non seguo quegli sport, ne seguo/conosco quei due atleti citati, e credo anche voi, o almeno quasi tutti.

Non è che magari quei due atleti non sono al livello degli altri ? dovrebbero essere selezionati solo perchè gay ?.

 

Ovviamente nessuno pensa una cosa del genere. E' ovvio che il problema è un altro.

 

Fra NFL, NBA, HNL e MLB ci sono migliaia di atleti, MIGLIAIA. E di questi nessuno è gay. ZERO.

 

E' evidente che c'è qualcosa che non va.

Edited by NewMarc

Discorso che si potrebbe estendere a molte per non dire tutte le nazioni.

Quanti atleti professionisti ci sono nel mondo?Quanti sono dichiarati?Molti coming out poi sono stati fatti a fine carriera o vedi Ian Thorpe,a carriera conclusa.

 

A me ha fatto sempre impressione il tennis.

In campo femminile abbiamo avuto la King,Navratilova,Mandlikova,Novotna,Fernandez,Raimond,Stubbs,Mauresmo,Martinez,Dell'acqua...e altre meno note.In campo maschile nessuno.Tanto per chiarire come l'omosessualità maschile a livello sportivo sia un vero tabù.

Forse ce ne sono alcuni non dichiarati.

 

Oh, grazie! Non avevo mai pensato a questa possibilità. In effetti è proprio l'uovo di colombo! Vuoi praticare sport professionistici? Basta fingere di essere etero! Non vuoi essere licenziato dal tuo datore di lavoro? Fingi di essere etero! Non vuoi essere cacciato di casa dai tuoi genitori? Fingi di essere etero! Non vuoi essere bullizzato a scuola fino a doverti suicidare? Fingi di essere etero! Non vuoi essere picchiato per strada? Fingi di essere etero!

 

Quanti anni di battaglie sprecati dalla comunità LGBT quando la soluzione era così semplice!

Michael Sam, primo giocatore gay della NFL vittima del pregiudizio e del cattivo giornalismo

 

Angela Vitaliano Giornalista

Pubblicato settembre 4, 2014

Una cosa è certa: qualcuno ad Hollywood starà già preparando la sceneggiatura per un film ispirato alla sua vita, alla difficile decisione di dichiarare la sua omosessualità e a quel sogno che si avvera: essere scelto dai Rams, una squadra della NFL e, quindi, sperare di poter giocare regolarmente nella prossima stagione. Nel film, a questo punto, una musica adatta, annuncerebbe l’inizio della suspense e il conseguente consumarsi della tragedia, con il giovane atleta che, all’improvviso, si vede messo alla porta, salutato con una pacca sulla spalla e ributtato in quella folla di aspiranti giocatori che potrebbero restare tali per tutta la vita.

 

Perché l’esistenza di Michael Sam, il primo atleta di football americano ad aver dichiarato la propria omosessualità, nel weekend scorso è stata davvero un inferno, con quel telefono silenzioso e la favola che rischia di diventare un incubo. Nessuno può dire, al momento, se la responsabilità di quel weekend disperato, sia da attribuire completamente alla ESPN, canale sportivo americano, e ad uno dei peggiori reportage della sua storia, certo è che Josina Anderson difficilmente riuscirà a strappare un’intervista al giovane atleta nell’immediato futuro.

 

 

 

La Anderson, infatti, in un servizio andato in onda pochi giorni fa, per dare l’idea di come Michael stesse ambientandosi con la nuova squadra, ha pensato, in maniera assolutamente geniale, di parlare delle sue abitudini nello spogliatoio e, precisamente, in relazione alla doccia. Sam, secondo la giornalista, che non ha esitato a dilungarsi nei dettagli, avrebbe scelto di non fare la doccia con i suoi compagni di squadra, evitando dunque di farsi vedere nudo, per “non metterli in imbarazzo”. Indiscrezioni e confidenze che, sempre nel servizio del secolo, la Anderson dice di aver raccolto da alcuni dei Rams, non meglio identificati.

 

Com’era giusto che fosse, il canale è stato inondato di lamentele e, il sempre pungente Jon Stewart, ha letteralmente “massacrato” la giornalista in un segmento del suo Daily Show, in cui, peraltro, viene citato il libro dello scrittore sportivo Jeff Pearlman, Boys Will Be Boys, in cui, parlando dei Dallas Cowboys, si racconta della “passione” di Charles Haley, ex giocatore, di mostrare le sue parti intime ai compagni, come fossero un’arma con cui minacciarli. Insomma, per capirci, quelle battute sessuali, un po’ volgari, che tanto piacciono agli etero, anche se il pubblico è composto esclusivamente da uomini.

 

Quindi, la “stranezza” di Sam, che tanto ha dato da parlare alla giornalista, stava tutta in quella sua esagerata (ma non confermata) sensibilità di non creare disagio fra i suoi futuri compagni. Fatto sta che, sebbene tutti sembrassero assolutamente scandalizzati dalla Anderson, Sam, solo tre giorni dopo, è stato scaricato dai Rams e nessuna squadra lo ha voluto nemmeno provare, facendolo davvero passare dall’essere protagonista di un sogno, a “quasi escluso” dal campionato, con grave danno per la sua carriera.

 

A salvarlo, ridando a lui il sorriso e a noi la speranza che, prima o poi, si riesca a pronunciare il suo cognome senza aggiungere “il primo giocatore di football apertamente gay”, è stato proprio il team dei Dallas Cowboys che lo ha convocato per di test di routine prima di provarlo in squadra, possibilmente per “usarlo” già nell’imminente stagione. E quando un altro giornalista, sempre zelante, ha chiesto all’allenatore dei Cowboys se “avesse parlato con i suoi ragazzi dell’arrivo di Sam”, lui ha risposto laconicamente “Parlare di cosa? È solo un nuovo compagno di squadra”.

 

Fonte: http://www.wired.it/attualita/media/2014/09/04/michael-sam-giocatore-gay-nfl-mandato-via-per-colpa-documentario/

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