Almadel Posted September 9, 2014 Share Posted September 9, 2014 Ecco il personaggio è questo qui: https://www.youtube.com/watch?v=I5z3-MFW1q8#t=20 Un omosessuale nevrotico che non gioca con i cliché dell'omosessualità, ma piuttosto con quelli della timidezza e dell'inadeguatezza. Il brano che ho scelto è un po' lungo, ma lo ho appena conosciuto e lo sto guardando ora... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
SbitterDust Posted September 9, 2014 Share Posted September 9, 2014 Mai visto, però sembra curioso. È un comico giusto? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 9, 2014 Share Posted September 9, 2014 Dirò che lo trovo "geniale" in segno di notevole apprezzamento, anche se jared leto mi piace solo in fight club perchè so che poi le prende e quindi è scusato in partenza Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
dreamer_ Posted September 10, 2014 Share Posted September 10, 2014 Molto carino, grazie d'averlo presentato. Non è esilarante, ma l'umorismo è molto fine :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
prefy Posted September 11, 2014 Share Posted September 11, 2014 non CICCI, non lo conosco Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted September 11, 2014 Share Posted September 11, 2014 Me lo son guardato tutto ieri sera, quando l'hai linkato . Molto bravo, mi piace quel tipo di umorismo che sfiora il surreale . Devo dire che il tempo è volato abbastanza ad ascoltarlo e mi chiedo come mai il nostro umorismo invece sia così ancora macchiettista non tanto sulle abitudini sociali quanto sull'appartenenza territoriale. Insomma, se non si parla in dialetto non si ride : "mammamiacommestò" "memma!" "anvedidannàtte" "marehmma maiala!" "op op op din din din!" "dicedicedice...dice..." " 'nchezzenzo?" . Che va bene eh! senza dubbio fa ridere anche quello, ma in certi comici esteri ti accorgi che c'è quel qualcosa di più che qui manca. Basti vedere uno show live di Jim Carrey, o Rick Gervais per citare uno dei più recenti . No ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 secondo me la vera differenza della comicità all'italiana è che deve essere "impegnata" o svacco.....o si fa satira politica con risultati alternanti, o l'alternativa è la comicità popolaresca rai/mediaset, dove per far ridere le vecchiette(la rai) o gli imbecilli(mediaset) si ricorre alla dimensione macchiettistica e dialettale(specie romanesca) e ad altri artifici di pessima qualità. La comicità "alta" deve per forza riguardare argomenti "alti" separati dal quotidiano Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 Dici bene, ma comicità alta quale ? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 la satira politica/intellettuale alla guzzanti(crozza è già una via di mezzo) oppure quella "culturale" alla Dario Fò(imitata anche da Benigni, che pure all'inizio aveva una sua genuina eleganza "popolaresca", sacrificata ora ad un concetto quasi sacrale di "Cultura"). Sono questi i due poli attorno ai quali si articola la comicità "alta". Ne resta fuori l'elemento umano e assolutamente la divulgazione scientifica...e la critica anticlericale(che vabbè è vietatissimaXD) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 12, 2014 Author Share Posted September 12, 2014 Mi riconosco molto nell'analisi di Demò anche se avrei voluto parlare dei limiti del gay come stand-up comedian. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 limiti del gay come stand-up comedian. per farlo dovrei conoscerne altri...a meno che non ci sia solo lui...allora sarebbe abbastanza significativoXD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 12, 2014 Author Share Posted September 12, 2014 Intendevo dire che sembra molto difficile fare comicità gay senza fare la drag-queen o senza fingersi etero. L'omosessualità è molto difficile da gestire in termini comici. E' ingombrante persino essere donna o non-bianco figuriamoci gay! Almeno Amstell è Ebreo e gli Ebrei fanno sempre ridere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 C'è Fullin, anche se in lui il confine tra la comicità in generale e quella più gay è molto molto sottile . Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 12, 2014 Author Share Posted September 12, 2014 Fullin però gioca sullo stereotipo, principalmente quello della checca acida che è familiare anche agli eterosessuali. Amstell invece è un gay complessato che sembra uscito dal gay-forum: parte del divertimento è esorcismo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 E' più un ebreo complessato, che un gay complessato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 12, 2014 Author Share Posted September 12, 2014 Sì, è vero. E' complessato in modo molto ebreo. Questo però mi sembra positivo per mettere in scena una comicità gay non camp. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 Beh è positivo che sia dichiarato e quindi non abbia "eterosessualizzato" i partner ( come suppongo avrebbe fatto altrimenti ) Però di gay mi pare ci sia poco, non parla di dinamiche tra gay, vita gay, temi gay in senso stretto Non so se è una scelta ( per evitare polemiche con il mondo lgbt o temi di scarso interesse per il pubblico etero: fa dei vaghi accenni ai party o rimorchi nel suo mondo dello spettacolo ) O perché essendo un ebreo complessato sono cose che non conosce e non vive in prima persona Questo tipo di comicità anglosassone infatti si regge molto sul racconto di sé anche se ovviamente deformato in chiave comica e adattato su una certa "autenticità attoriale" ( che è poi il motivo per cui non esiste in Italia dove la comicità è ancorata alle maschere comiche - anche alte ma pure Dario Fo quella tradizione innalza ) Comunque è certamente positivo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 a me ha stupito il fatto che parla della ragazza non ebrea del fratello e del fatto che la famiglia non la vuole accettare e tralascia( o cita facendo di questa storia una metafora?) il rapporto tra l'essere gay e la famiglia. A meno che per questa l'eventualità di un nipote non ebreo sia peggio di non avere del tutto un nipote. Però è chiaro che se si vuole fare questo mestiere e far immedesimare un pubblico prevalentemente etero non può fare riferimenti gay troppo totalizzanti....o comunque, fosse anche un'altro, facesse riferimenti molto più marcati, dovrebbe comunque interpretare un ruolo da "scimmietta gay"(XD mi viene così) o avere un atteggiamenti assolutamente mascolini Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted September 12, 2014 Author Share Posted September 12, 2014 a me ha stupito il fatto che parla della ragazza non ebrea del fratello e del fatto che la famiglia non la vuole accettare e tralascia( o cita facendo di questa storia una metafora?) il rapporto tra l'essere gay e la famiglia. A meno che per questa l'eventualità di un nipote non ebreo sia peggio di non avere del tutto un nipote. "Mamma, ho due notizie per te: una cattiva e due buone. Quella cattiva è che sono gay. Quella buona è che sto con un Ebreo. E fa il chirurgo." Proprio tu parli che sei Veneto! Dovresti sapere che è meglio un figlio gay di un figlio etero che stia con una negra. :) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Olorin Posted September 12, 2014 Share Posted September 12, 2014 è fortissimo! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 13, 2014 Share Posted September 13, 2014 A meno che per questa l'eventualità di un nipote non ebreo sia peggio di non avere del tutto un nipote. E' vero hai ragione. Ma non è solo questione di "meglio" o "peggio" Il topos letterario e cinematografico sul gay ebreo che si relaziona alla sua famiglia e comunità è quello del gay single, che tutti vorrebbero rifilare ad una donna etero sfortunata o brutta o vedova o divorziata, ovviamente ebrea, facendo finta che non sia gay Non importa che sia velato al 100% ( questo è un problema più cattolico ) perché trattandosi di matrimoni combinati, non è necessario amarsi...quindi lo può fare pure un gay, che non pretenda di "ostentare" la propria omosessualità ( a parole o coi fatti ) e sia capace di riprodursi Ovviamente questo non vale per quei gay che si incaponiscono a veder riconosciuta la coppia gay in quanto tale dalla comunità, magari scegliendo un partner gay ma ebreo e scegliendo una sinagoga liberal o reform in cui far passare un concetto simbolico di "fecondità" E non vale per lui che è un personaggio pubblico gay ( diventerebbe impossibile far finta che sia etero ) ed è ateo ( ma non lo è anche perché gay? ) Di tutto ciò nel suo monologo non c'è traccia, neanche un cenno...come neanche al fatto che la sua opinione ( conta solo l'amore ) possa essere inficiata agli occhi della famiglia, perché lui è gay etc. Non si sarebbe trattato di cambiare argomento, dal mio punto di vista, ma di metterci qualcosina di gay in più, su questo ed anche sulle sue relazioni coi partners Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Ghost77 Posted September 13, 2014 Share Posted September 13, 2014 Torniamo però anche un attimo alla realtà delle cose : è un comico e deve far ridere il pubblico per il cosiddetto effetto specchio, esacerbando piccole manie o credenze che abbiamo tutti . Il suo è un personaggio di finzione e come tale è macchiettistico e di conseguenza non vive con i problemi di tutti i giorni . Rivedo in lui quel tocco di surreale alla Mr Bean in cui il suo esser gay è solo uno dei tanti elementi di sfondo Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted September 13, 2014 Share Posted September 13, 2014 Detto in questi termini un comico gay che non abbia un fratello etero non potrebbe neanche fare uno spettacolo in cui parla della sua famiglia e del rapporto coi figli Il chè per questo tipo di comicità, in realtà autobiografica e non macchiettistica, significherebbe non poter fare l'attore comico gay E' così? Può essere forse in Italia che sia così...però allora non resta che fare il camp, cioè non esiste in assoluto un modo diverso o una alternativa di fare comicità gay Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Demò Posted September 13, 2014 Share Posted September 13, 2014 Però il fatto che è nevrotico timido "debole" è di per se un elemento che crea empatia e può attirare le simpatie del pubblico, potrebbe dire molto di più senza fare "scandalo" perchè concentra l'attenzione sui suoi problemi e fa accettare di soppiatto la parte gay. Non c'è rivendicazione, tutto si regge sul presupposto che per il pubblico sia del tutto accettabile e normale ascoltare il racconto del 18enne convertito e quello del "well done". Ed è normale perchè non c'è la rivendicazione e l'attenzione viene dirottata sulla parte emotiva ed esistenziale. Quindi più che il contrasto tra kitsch macchiettistico e autobiografia potremmo individuare la vera difficoltà tra rivendicazione e autobiografia empatica. Certo che se l'alternativa della comicità gay deve nascere da una costola di quella ebraica...XD Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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