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L'importanza dell'"etichetta."


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Credo che molti di quelli che si lamentano dell'uso delle così dette "etichette" non comprendano affatto cosa significhi essere gay. 

Io sono attratto esclusivamente da persone del mio sesso, non l'ho scelto e non posso cambiarlo. Questo significa essere gay ed è centrale nella mia esperienza e nella mia formazione di individuo. Trovo estremamente offensivo il tentativo di minimizzare la portata di questa esperienza da parte di etero e bisex che chiaramente non possono comprenderla.

Essere gay è come essere neri. E' un dato di fatto, una condizione radicata. 

 

Una cosa spesso sottovalutata quando si discute di questo argomento è la conseguenza di non considerare l'omosessualità come una caratteristica ben precisa come razza o sesso. Se l'omosessualità non fosse stata considerata come una caratteristica ben precisa dell'individuo tutte le sentenza dei tribunali in giro per il mondo che tanta parte hanno avuto nel far avanzare il movimento gay non sarebbero state possibili. Ma ovviamente questo sarebbe un problema solo per i gay...

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https://www.gay-forum.it/topic/28089-limportanza-delletichetta/
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Come ho gia' detto, a me da semplicemente fastidio il fatto che per i gay l'etichetta è come se venisse prima di tutto, mentre per gli etero no. Non è che noi degli etero diciamo:"ma quello è etero vero?". Tutto qua. Io "tecnicamente" sono una ragazza transgender, ma io non uso mai queste parole, io mi reputo donna, anche se avessi 5 gambe e 4 peni. Poi mi attacco tutte le etichette che vogliamo ma prima di tutto sono libera di essere come sono senza etichette.

è una caratteristica, è un orientamento ma è diverso che essere neri per me. Essere neri vuol dire essere di una razza diversa, tanto è vero che ci sono neri gay, come nero etero.

Credo importante sottolineare che questo orientamento, questa caratteristica non è specifica solo della specie uomo, ma è anche in natura. Il fatto che esiste una etichetta dipende, secondo me, perchè siamo una minoranza e non avrebbe senso etichettare la maggioranza, la stragrande maggioranza, perchè praticamente etichetteresti tutti.

Come ho gia' detto, a me da semplicemente fastidio il fatto che per i gay l'etichetta è come se venisse prima di tutto, mentre per gli etero no. Non è che noi degli etero diciamo:"ma quello è etero vero?". Tutto qua. Io "tecnicamente" sono una ragazza transgender, ma io non uso mai queste parole, io mi reputo donna, anche se avessi 5 gambe e 4 peni. Poi mi attacco tutte le etichette che vogliamo ma prima di tutto sono libera di essere come sono senza etichette.

 

LOL quindi per qualcuno che biologicamente è maschio definirsi donna non sarebbe un'etichetta?

Edited by NewMarc

L'importanza dell'identità

 

Avere una identità è importante

 

Non è una mera Etichetta....iniziamo

ad usare la parola giusta

 

Se si parte con "etichetta" pare già qualcosa di

negativo o poco importante che ti appiccicano addosso

 

Può essere per "checca" "frocio" o qualche parolaccia etero non

certo per gay bisex lesbica transgender etc

 

Che sono le nostre identità

Per me etichettare una persona è già sbagliato, non siamo delle cose o degli alimenti. Ma siamo delle persone, siamo come siamo nati. Etichettare vuol dire a mio avviso distinguere dalla massa, porre le persone in base a quelle che sono in condizioni diverse. Non esiste per me cosa più sbagliata di etichrttare una persona e quella di farsi etichettare. Alla gente non dovrebbe importare dentro un gruppo di maschi o di femmine chi è gay o etero, chi lesbica o etero, in quel momento sono tutti uguali sessualmente nei rispettivi gruppi. Etichettare fa si che possano nascere delle discriminazioni.

Edited by Brasileiro92

Mi chiedo cosa ci sia dietro argomentazioni come queste. Credo che dietro si nasconda semplicemente la voglia di "essere come tutti gli altri." In fondo è solo un'altro modo di essere closeted.

E' l'opposto dell'orgoglio gay e di tutto ciò che ha portato la comunità gay ad ottenere le conquiste di questi anni.

Come ho gia' detto, a me da semplicemente fastidio il fatto che per i gay l'etichetta è come se venisse prima di tutto, mentre per gli etero no

 

Perché in quanto etero appartieni alla maggioranza, non sei discriminato e il mondo è costruito a tua immagine e somiglianza eterosessuale

tanto che si da quasi per scontato che tutti gli altri lo siano, è normale che non si pongono il problema.

Se solo la gente si rendesse conto che gli etero "sbandierano" il proprio orientamento sessuale in continuazione, solo che siamo talmente abituati a tale condizione che determinati segnali li diamo per assodati nella società e non come "sbandieramento"... :asd:

 

 

 

L'importanza dell'identità Avere una identità è importante Non è una mera Etichetta....iniziamo ad usare la parola giusta Se si parte con "etichetta" pare già qualcosa di negativo o poco importante che ti appiccicano addosso Può essere per "checca" "frocio" o qualche parolaccia etero non certo per gay bisex lesbica transgender etc Che sono le nostre identità

 

Amen.

La gente la chiama etichetta e tira fuori tutta la storia del "siamo tutti uguali" perché non vuole sostanzialmente appartenere ad una minoranza.

Anche io sono una persona uguale alle altre, inteso come essere umano senziente. Ma una delle mie caratteristiche è che sono lesbica e possiamo girarci attorno quanto ci pare giocando con le definizioni (diversamente etero o mancanza di fluidità sessuale? :asd:), quello sono e quello rimango e, dato che è nella mia natura, non vedo perché dovrei sorvolare su tale mia peculiarità, se non per la banale motivazione "ho paura di essere inserita in una minoranza e vorrei che la gente non mi facesse pesare ciò".

 

La storiella del "non importa di che orientamento sei" va di pari passo con l'altra bellissima affermazione "non vedo perché il mio orientamento sessuale debba essere pubblico" che sono a mio avviso i due più grandi flagelli di cui è armata l'omofobia interiorizzata.

 

 

Perché in quanto etero appartieni alla maggioranza, non sei discriminato e il mondo è costruito a tua immagine e somiglianza eterosessuale tanto che si da quasi per scontato che tutti gli altri lo siano, è normale che non si pongono il problema.

 

A un dibattito pubblico in un paese della provincia veneta

un anziano in prima fila con la moglie mi chiese il motivo

per cui noi gay sentissimo la necessità di "sbandierare" il nostro atteggiamento.

 

E io gli feci (non tanto) gentilmente notare che tutti gli eterosessuali accoppiati

vengono marchiati con un anello d'oro al dito per testimoniare orientamento e stato civile;

mentre noi gay non abbiamo nessun simile "timbro".

Quando certi etero accusano i gay di essere esibizioniosti dimostrano tutta la loro imbecillità

 

 

E io gli feci (non tanto) gentilmente notare che tutti gli eterosessuali accoppiati vengono marchiati con un anello d'oro al dito per testimoniare orientamento e stato civile; mentre noi gay non abbiamo nessun simile "timbro".

e lui che che rispose?

L'etichetta fa parte di tutti, ma non si puo vivere una vita al centro di un'etichetta. Essere gay è parte della tua identità, una tua caratteristica, ma non la unica. Cosa c'è di così complicato da capire?

 

Un conto è vivere con orgoglio la propria omosessualità, un altro è esasperarne e semplificarne il concetto e vivere una vita basandosi solo sul proprio orientamento.

L'etichetta fa parte di tutti, ma non si puo vivere una vita al centro di un'etichetta. Essere gay è parte della tua identità, una tua caratteristica, ma non la unica. Cosa c'è di così complicato da capire?

 

Quoto in pieno XD il fatto che l'essere gay sia una caratteristica connaturata ed identificante è innegabile, la cosa che si contesta è che, partendo da questo assunto assolutamente vero, si arriva a dire che questa caratteristica dovrebbe essere il centro attorno a cui ruota la vita di ogni omosessuale.

 

Secondo me invece, come dice Ilromantico, questa (benchè importante) è una delle N caratteristiche profonde che definiscono una persona, non tutti gli aspetti della vita di una persona girano però o devono girare attorno a questa (quale che sia).

L'etichetta fa parte di tutti, ma non si puo vivere una vita al centro di un'etichetta. Essere gay è parte della tua identità, una tua caratteristica, ma non la unica. Cosa c'è di così complicato da capire?

 

Un conto è vivere con orgoglio la propria omosessualità, un altro è esasperarne e semplificarne il concetto e vivere una vita basandosi solo sul proprio orientamento.

 

Ma chi? Dove? Come? Quando? Chi è che ne "esaspera e semplifica il concetto e vive una vita basandosi solo sul proprio orientamento"? Questo è quello che si chiama uno straw man argument.

 

  • Un bisex o un etero o un gay pieno di odio per se stesso dicono: Le "etichette" non servono."
  • Un gay con un minimo di capacità di ragionare risponde dimostrando che invece servono.
  • Allora il bisex o etero o gay pieno di odio per se stesso rispondono: "Ma la vostra vita gira solo intorno all'essere gay!!!!"
E' una fallacia logica.
Edited by NewMarc

Beh, in chiave etero un esempio di etichetta potrebbe forse essere un mestiere. Ci sono professioni che etichettano ben più di altre, di solito quelle più umili (macellaio, meccanico) e quelle più 'prestigiose'(dottori, avvocati, banchiere). In questi casi la professione gira al centro della vita delle persone che fanno un certo lavoro e anche la società li semplifica con "mario il dottore" e "gino il macellaio". L'etichettazione invece non succede con lavori più generici (commesso, cassiere, venditore) o da 'classe media'(lavoro in ufficio, amministrazione).

 

Ovviamente è un esempio un po' forzato e MOLTO relativo, ma fa capire che l'etichettazione può avvenire anche in chiave etero e che non è in alcuni casi una bella cosa. La moglie esasperata perché si ritrova con un medico 24hsu24 invece del suo Luigi o Mario che nel suo quartiere viene trattato e semplificato come "il macellaio".

 

L'etichetta serve a chi NON ha una personalità ed ha bisogno di appartenere a un branco che gli dia supporto e comportamenti da imitare e seguire. In chiave etero potrebbe essere appartenere a un gruppo di NERD o motociclisti o gotici o agli ultrà o altro... A me sembra che molti etero decidano di non far parte di un gruppo specifico, ma non vedo nessun etero rimproverarli del fatto che non hanno un'etichetta.. Quest'ultima è un'ossessione tipicamente LGBT per cui essere gay deve equivalere PER FORZA a vivere d'attivista estremo, all'omologazione della comunità e al farsi andare bene tutto.

 

Io da bisex vivo il mio orientamento come una qualsiasi 'banale' caratteristica della mia persona che puoi trovare sulla carta d'identità. Non penso che meriti un'importanza maggiore o minore né che debba essere il centro del mio mondo (così come non lo è l'altezza, il peso o la nazionalità, per dire). Io non mi presento quasi mai con "io sono ilromantico e sono bisex" perché mi sembra una cretinata, mi sembrerebbe di dire "sono ilromantico e mi piacciono le torte di carote". E poi scherzi a parte, sembra una specificazione forzata e la vera libertà sta nel non doverla fare a mo di premessa(della serie "ti avverto che sono bisex!"). Ho sempre trovato più naturale presentarsi e poi spiegare tra le tante cose che sono bisex, italiano e sposato con un uomo (così come poi l'etero di turno mi dirà che è sposato o divorziato). Capirai che cosa complicata da specificare....xD Sono dati di fatto, non vedo la logica dell'etichetta e della rivendicazione e specificazione "urlata". A me non serve :), ma non ho nulla da ridire su chi ha l'esigenza o necessità di crearsi o avere etichette. Non siamo tutti uguali e ognuno di noi a modi di vivere la vita e porsi in modi differenti.

Questi sono solo altri straw man. Essere gay non c'entra nulla con fare il medico, il macellaio o mangiare torte di carote.

 

Nessuno, NESSUNO, si presenta dicendo: "Sono Tizio e sono un OMOSESSUALEEEEEEEE!!!!!" E' una cosa che esiste solo nella fantasie degli omofobi, e nei programmi televisivi che servono a intrattenerli.

 

Gli etero non avrebbero un etichetta!? Questa è comica. A parte il fatto che è semplicemente la vecchia storia del "Perchè i gay fanno coming out? Gli etero mica lo fanno!" o "A cosa servono i gay pride? Mica ci sono gli etero pride!" Gli etero di etichette ne hanno eccome e le usano a ogni piè sospinto. Premettimi di mostrartene alcune:

 

ETERO

NORMALE

STRAIGHT

Questi sono solo altri straw man. Essere gay non c'entra nulla con fare il medico, il macellaio o mangiare torte di carote.

 

Nessuno, NESSUNO, si presenta dicendo: "Sono Tizio e sono un OMOSESSUALEEEEEEEE!!!!!" E' una cosa che esiste solo nella fantasie degli omofobi, e nei programmi televisivi che servono a intrattenerli.

 

Gli etero non avrebbero un etichetta!? Questa è comica. A parte il fatto che è semplicemente la vecchia storia del "Perchè i gay fanno coming out? Gli etero mica lo fanno!" o "A cosa servono i gay pride? Mica ci sono gli etero pride!" Gli etero di etichette ne hanno eccome e le usano a ogni piè sospinto. Premettimi di mostrartene alcune:

 

ETERO

NORMALE

STRAIGHT

Normale = Bisessuale

@NewMarc scusa, ma allora non capisco il tuo discorso: se secondo te uno non deve specificare in ogni contesto il proprio orientamento sessuale, allora questa "importanza dell'etichetta" del titolo dove starebbe? In che ambito secondo te bisogna "portare ben in vista l'etichetta"?

L'unica persona che può dire "Non voglio etichette"

è un bisessuale single o in coppia eterosessuale.

 

Gli etero le etichette le vogliono eccome

e specificano di esserlo anche quando non è necessario

ad esempio quando dicono: "Premetto che sono etero e sono favorevole ai matrimoni gay".

 

I gay in coppia l'etichetta la rivendicano proprio

dal momento che chiedono dei diritti ben specifici

e non vogliono certo che si pensi che sono due amici che convivono.

 

E i bisex in coppia gay sembra ci tengano a sottolinearlo anche loro.

 

Il ché significa che se qualcuno dice: "Non voglio etichette"

nel 99% dei casi tutti gli altri hanno già capito

che è un/a bisex single o che sta con qualcuno del sesso opposto.

Per certi versi è peggio perché l'etichetta così te la danno gli altri...

@Almadel credo tu stia facendo una terribile confusione tra etichetta e visibilità!

 

Nel caso della coppia gay, di un bisex o di un gay? Chi ha mai parlato dell'inutilità di non rivendicare il proprio orientamento?Chi ha detto che non devono renderlo visibile? Nel caso della coppia gay c'è chi sente la necessità di etichettarsi ("siamo la coppia gay") e chi la vede come uno degli aspetti della coppia("siamo tizio e caio e siamo una coppia gay"). Poi a dirla tutta l'ossessione dell'etichetta mi sembra una cosa ben poco naturale e da persone ben poco risolte(o monotone.fate voi).

 

A me il represso che non ammette di essere gay e il gay che vive solo di orgoglio-gay ed etichetta nel suo mondo 'rainbow' sembrano figli di uno stesso problema...

 

 

Nel caso della coppia gay c'è chi sente la necessità di etichettarsi ("siamo la coppia gay") e chi la vede come uno degli aspetti della coppia("siamo tizio e caio e siamo una coppia gay")

 

Scusa, questa frase per me è priva di senso.

Mi sembra la descrizione di uno sketch omofobo dei Soliti Idioti.

Le etichette hanno un senso solo quando servono :-).

 

Per dire all'amico rompiballe di non presentarti più ragazze, fa comodo dire "sono gay!". Utilizzare la stessa etichetta sempre, in ogni luogo e per qualsiasi cosa, può invece non essere giusto!

 

L'etichetta è un'ottima facilitazione per descrivere una parte importante di sè, ma è priva di due proprietà:

 

- Può non valere sempre e in ogni caso, ossia può essere soggetta ad un minimo di mutabilità o può non essere sempre definita (es. di una persona che scopre altre parti di sè)

 

- Non è una password per ogni cosa: deve emergere solo quando necessario perché noi tutti sottostiamo alla categoria uomo prima ancora che alle altre, per cui è comunqie subordinata ad essa

La smettete di usare il termine "etichetta"?

 

Siete persone, non capi di abbigliamento...il termine corretto per un essere umano

è "identità"

 

Vedo che quando si tratta di usare uomo diventa facile che  "sottostiamo" ad una etichetta XD

 

E quando si tratta di gay diventa comodo dire che sia invece una subordinata da usare "solo quando

necessario" Lol

 

Questo due pesi e due misure designa solo il fatto che la prima è positiva e la seconda negativa

 

Le cose non stanno così in astratto, lo diventano soltanto per adattamento alla società in cui viviamo,

tendenzialmente omofoba, capisco rivendicare il diritto di scegliere quando e se dirlo per opportunità

ma non fino al punto di confondere ciò che conviene, con la realtà

 

Gay non è una categoria subordinata, bensì una specificazione del generico uomo, specificazione

significa che, se dico gay, dico uomo-gay senza bisogno di dire uomo, che è implicito al più specifico

gay

 

Mentre se dico uomo, espressione generica, potrei essere gay-bisex o etero e si presume di fatto che sia

Etero

 

Una coppia gay che sia tale, cioè che si mostri senza far finta di essere una coppia di amici etero ( basta

dire conviviamo o tenersi per mano etc ) non ha bisogno di specificarlo a parole se lo mostra coi fatti

Persino le mele " Melinda " hanno un etichetta... Figuriamoci gli esseri umani.

Io sono gay, fa parte di me ... L essere umani ha bisogno di etichettare, catalogare chiunque e qualunque cosa. É una sua necessità per comprendere le leggi del mondo in cui viviamo.

E francamente non vedo dove sia il problema..

C é l arabo, il gay, il nero , il giallo, l andicappato ... Non sono solo etichette, sono dati di fatto.

Che brutta cosa che hai detto...:S

 

Per me non esistono i gialli, i neri, i gay o altro. Gli umani non sono mele Melinda! C'è il cinese o il nero (o un altro) che più comune a uno steretotipo, ma ve ne sono altrettanti altri per cui provenire da una cultura diversa e/o avere un colore di pelle differente è una sola una caratteristica diversa, ma che non influisce in nient'altro. O forse vuoi per forza che il cinese o il nero di NY non debbano sentirsi americani perché "per razza" non lo sono(ad esempio)?suvvia....

Quoto in tutto Almadel, Hinzelmann e cambiapelle.

 

Dire "per me non ci sono bianchin neri e gialli ma solo umani!" E' qualcosa che solo un bianco direbbe. Solo chi fa parte della maggioranza e non sa cosa sia la discriminazione.

 

Credo che il punto fondamentale è che molti bisex applicano al tema una visione del tipo "Io non sono ne carne ne pesce, quindi non lo sono neanche gli altri." E' estremamente omofobo negare la realtà dell'esperienza omosessuale.

Edited by NewMarc

A me il represso che non ammette di essere gay e il gay che vive solo di orgoglio-gay ed etichetta nel suo mondo 'rainbow' sembrano figli di uno stesso problema...

 

Perché dici così...? cioè, in linea di massima anch'io mi trovo meglio in compagnie "miste", e per timidezza o paura non mi sono mai molto esposto, politicamente, per la causa. Ammiro chi lo fa.

Non è che a me il represso infastidisca fintantoché non combina casini...trovo vigliacco il represso che mette su famiglia con una donna casomai...non capisco qual è il problema all'origine per te.

 

Solo chi fa parte della maggioranza e non sa cosa sia la discriminazione.

 

Più che appartenenza alla maggioranza, a mio avviso è l'appartenenza ad un gruppo che detiene maggior potere (economico, sociale) a far sì che si sia piuttosto insensibili, quando non addirittura infastiditi, dalle rivendicazioni delle cd "minoranze".

Edited by schopy

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