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La ricetta della Felicità


Sampei

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Illustrissimi, buonasera.

 

Dunque ho rivisto di recente un amico di vecchia data. Ci eravamo persi di vista da tanto tempo. Ci siamo raccontati un po' i fatti nostri, e devo dire che è cambiato molto: ha fatto un'operazione di chirurgia estetica per migliorare i connotati del suo viso che odiava moltissimo, e poi si è palestrato all'inverosimile dandosi al sex occasionale che prima detestava.

 

Insomma una trasformazione: dall'ansioso e complessatissimo universitario frustrato, al palestrato sbrilluccicante disinvolto, disinibito e giramondo.

Lo ho trovato molto bene, sono contento per lui, dopo tanti anni di sofferenza si meritava un po' di spensieratezza.

 

Comunque questo piccolo incontro mi ha fatto pensare: ma quindi è sufficiente così poco per essere felici? Bastano un bisturi, due manubri, un beverone proteico e un po' di troieggio? Insomma cavoli è davvero facilissimo essere felici. E' un sollievo sapere che gli step sono solo questi. Uno s'immagina chissà che, invece basta davvero pochissimo, non c'è nulla di complicato su cui arrovellarsi.

 

Questa era la sua ricetta. E accidenti, pare funzioni.

 

Ma ora ditemi, qual è la vostra ricetta della felicità?

 

Di cosa si compone? E' complicata o semplice? Fattibile o irrealistica? La conoscete bene o non ne avete idea? L'avete pianificata o nemmeno ci avete mai pensato? Pensate ne esista solo una o tante di diversi tipi?

Edited by Sampei
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Dipende qual'è il tuo concetto di felicità.

Se il tuo concetto di felicità è imitare la mandria dei "Zyzz Fan Boys" palestrati che vanno giu di winstrol e deca per fare tunz tunz in discoteca e fare a gara di chi si scopa più "Cagne", beh allora per me non lo è.

 

 

due manubri, un beverone proteico

Per metter su massa non è facile come la fai tu, "2 manubri e beverone proteico", ci vogliono sacrifici, soldi e dedizione.

Poi bisognerebbe anche valutare il fisico del tuo amico, che da come ne parli dubito che si limiti a dieta, palestra e integratori.

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La felicità è qualcosa di passeggero,sono momenti,attimi.Non credo che per la felicità esista una ricetta.Arriva inaspettata e altrettanto inaspettatamente fugge via.

 

La serenità invece uno se la può costituire.

A me è sufficiente avere una buona considerazione di me stesso,accettare quello che non posso cambiare nella mia vita ed impegnarmi (senza però mettermi troppa pressione) a migliorarla dove è possibile.Coltivare interessi e vita all'aria aperta.

Soprattutto cerco sempre di tenere gli occhi ben aperti sul "mondo" e quello che vedo è più che sufficiente per farmi capire quanto io sia fortunato.

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E' una ricetta relativa, mai uguale per tutti.

Il tuo amico ripone una grande importanza nell'aspetto fisico: dopo aver passato anni di ombra, ricchi di complessi di inferiorità e inadeguatezza è normale che, raggiunto un traguardo che sognava ad occhi aperti, sia estremamente felice e disinvolto. 

E' come un mito che si avvera, e questa sensazione è comune a tutti in base al tipo di elemento che appaga.

Io ho passato la mia adolescenza tra i complessi più disparati: fino ai 20 anni ero brutto, insicuro e schifosamente asociale.

Ho passato i miei teen-years nell'ombra, e capisco quanto ci si possa sentire euforici, appagati e gioiosi quando tale agonia termina: per molti può apparire scontato e banale, ma solo chi sperimenta le insicurezze più difficili può comprendere il sollievo che si prova.

 

Per me la ricetta della felicità è essere sereno, vivere senza paranoie, andare a dormire la sera con la coscienza a posto.

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@Oscuro non oso mettere in dubbio il fatto che mettere massa sia di per sè un lavoraccio, però in fondo una volta che hai iniziato procedi spedito verso la meta senza dubbi sul fatto che quello che fai ti renderà felice. Sta in questo la "semplicità". Almeno, secondo la ricetta di felicità sovraesposta.

 

Io la mia ricetta non sono ancora stato in grado di elaborarla.

 

Qual è il tuo concetto di felicità?

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Magari il termine felicità è un po' stucchevole. E se la chiamiamo realizzazione personale?

Esatto,penso che l'età sia un fattore non da poco.

A 20anni si è in piena evoluzione,difficilmente si può avere stabilità emotiva.Ci sono i dubbi sul futuro,la paura del presente...la serenità si costruisce con il tempo,però bisogna crederci.

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imitare la mandria dei "Zyzz Fan Boys" palestrati che vanno giu di winstrol e deca per fare tunz tunz in discoteca

 

Che poi lui non è finito troppo bene XD

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Quel romanaccio di Trilussa, avrebbe detto, a proposito della semplicità della felicità:

«C'è 'n'ape che se posa
sopr'un botton de rosa:
l'annusa, e se ne va...
 
In fonno, la felicità
è 'na piccola cosa»


Io credo che la felicità sia uno stato che duri, come dice qualcuno, assai più di qualche momento.

La mia felicità consiste nell'essere impegnato, nel fare cose che mi piacciono, nel riuscire in esse, e soprattutto nell'essere tra gli altri, sentire il loro bene, il loro affetto, senza avere tempo per fermarmi a pensare e cadere nelle eccessive razionalizzazioni della mia mente, nei miei momenti bui, nel mio rivalutare ogni cosa, per trovarci sempre un difetto che non è detto debba essere trovato per davvero.

La ricetta della mia felicità è questa.

Capisco benissimo quel tuo amico: lui si sente bene con se stesso. Ha vissuto per anni al di sotto di quelle che credeva le sue potenzialità, ed adesso si sente più libero di esprimersi come desidera. E allora ben venga, se è quello che vuole, che la felicità passi anche dalla palestra o dall'aggiustare qualche imperfezione, anche chirurgicamente.

Siamo felici se ci sentiamo di "sfruttare" al meglio noi stessi.
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Che poi lui non è finito troppo bene XD

Senza volerlo ha dato via a una moda che non cesserà mai di esistere.

Tutti che lo copiano, pircing al capezzolo, taglio di capelli strambo, tutti che si forano, tutti a fare tunz tunz, tutti a fare quelle pose.

Uno la fotocopa dell'altro, usciti tutti da una fabbrica che crea stampini uguali.

Schifo, se quella è la felicità preferisco rimanere triste.

Edited by Oscuro
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Comunque per rispondere a Sampei, secondo me la ricetta della felicità non esiste, o meglio, possono esistere ricette per la felicità "in quel dato momento", ma non ricette "sul lungo periodo". Possiamo infatti definire felicità l'aver raggiunto finalmente obiettivi ritenuti prioritari, ed in quest'ottica la ricetta per la felicità è l'insieme di azioni/comportamenti che ci consentono di arrivare alla realizzazione di quegli obiettivi; è vero però anche che le priorità cambiano nel tempo, e quindi con esse cambia anche la "ricetta" per la felicità.

 

Nel caso del tuo amico (che non conosco ovviamente, quindi vado un po' ad intuizione) la felicità/euforia del momento è data forse dal fatto che dopo anni dalla parte degli "sfigati" a cui i figoni palestrati sbattevano porte in faccia, si è improvvisamente passati dall'altra parte della barricata: ma è appunto una euforia del momento, che esaurirà presto la sua azione. Per assurdo potrebbe anche essere una felicità del momento in grado di allontanare il tuo amico dalla "felicità vera": se come hai detto, prima schifava il sesso occasionale, magari sotto sotto il suo obiettivo è costruire una relazione stabile, e scopare a destra e a manca facendosi anche magari una reputazione di "tipo poco serio" potrebbe sul lungo periodo rivelarsi opposto a ciò che veramente si cerca. Ovvio che se invece la sua avversione per il sesso smart era dettata solo dal non poterlo fare, beh allora magari questa nuova condizione potrà dargli felicità anche a lungo (anche se comunque per un tempo limitato).

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Senza volerlo ha dato via a una moda che non cesserà mai di esistere. Tutti che lo copiano, pircing al capezzolo, taglio di capelli strambo, tutti che si forano, tutti a fare tunz tunz, tutti a fare quelle pose. Uno la fotocopa dell'altro, usciti tutti da una fabbrica che crea stampini uguali. Schifo, se quella è la felicità preferisco rimanere triste.

 

Beh ma in questo caso il problema non è tanto l'effetto imitazione: quello ce l'hanno un po' tutte le "icone" (passami il termine). Vedi la pletora di adolescenti che si facevano il taglio a scodella alla Justin Bieber quando c'è stato il boom, o casi simili.

 

Il problema in questo caso è che passa che bombarsi a manetta fa figo. Il bello è che poi questi soggettoni (di cui è piena anche la palestra in cui vado io) sbandierano di essere natural, a botte di chili massa magra messe su in pochi mesi (io per mettere su 5 chili ed arrivare ai miei modesti 65 kg puliti ci ho messo 3 cazzo di anni XD), innescando un effetto a catena in chi magari si allena davvero senza "aiutini" e vede risultati modesti, comincia a sentirsi sfigato e quindi passa al lato oscuro, vergognandosene e quindi negando di prendere roba, e mandando quindi avanti il circolo vizioso.

 

Comunque sono un po' OT pardon.

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E' ovvio che se sei il più figo del locale e scopi con svariati bei ragazzi

il minimo che tu possa fare è quello di essere felice.

Non a caso l'Islam che prevede qualcosa di simile nel suo paradiso

riesce a coinvincere molte persone a diventare martiri...

 

Un simile orizzonte edonistico è purtroppo limitato:

anche i più fortunati di noi non riescono a essere belli e scopaioli per sempre.

Questo è un ottimo motivo per divertirsi fino a che si è in tempo,

ma purtroppo ci costringe a investire anche in una felicità a lungo termine.

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Bastasse essere il più figo del locale per sentirsi davvero felici!

Dipende da cosa intendiamo per felicità.Conosco uomini bellissimi che sono sull'orlo della depressione però non hanno problemi a scopare,magari è tutto il resto che gli manca.

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Non siamo OT, siamo proprio in tema con il topic, perchè loro di quello che fanno ne fanno uno stile di vita momentaneo che li rende felici.

Mi vien da dire, felici loro, felici tutti, ma di certo questo non è il mio concetto di felicità.

Qui non si parla di certo di un taglio di capelli, ma di forarsi per arrivare ad un risultato che li metta in mostra e in evidenza davanti agli altri, cosi rendoli felici, ci sono però alcuni piccoli dettagli che non vengono presi in considerazione, non solo c'è il rischio di infortunarsi, non solo c'è il rischio di avere dei problemi, ma purtroppo ci sono anche adolescenti di 15/16 anni che prendolo loro come esempio e prendono quella strada.

Siamo arrivati in un momento dove, il mettersi in mostra ci porta ad essere carismatici e il carisma ci porta alla felicità, c'è chi lo fa in un modo chi in un altro, chi si fora facendo tunz tunz in discoteca e facendo a gara di chi si chiava più "cagne", e chi si mette in mostra su Facebook o Youtube, con video stupidi/banali, o spogliandosi.

Questo è il loro concetto di felicità, però prima o poi si renderanno conto che stanno spendendo un sacco di soldi e tempo per stare sulla stessa corsia degli altri, e quindi saranno costri a fermarsi, nel momento in cui lo faranno ritorneranno esattamente come prima, nessuno se li cagherà e spariranno dalla circolazione come tanti soggetti che purtroppo ho avuto modo di conoscere in palestra.

Uno dei loro tanti brutti vizi è quello di fare i galletti in palestra con chi non usa le loro stesse sostanze o con chi ha appena iniziato ad allenarsi, fatto sta che con me nessuno si è mai azzardato a fiatare o a mettersi in paragone, visto che io ne faccio uno stile di vita vero e proprio rispettando a 360° ogni cosa a cui mi dedico per la palestra, tenendo anche in considerazione che io ho una gran genetica che sfrutto, e mi alleno seriamente.

Ed è proprio questo il mio concetto di felicità, fare qualcosa che mi piace, che mi da soddisfazioni, che mi tiene occupato, che mi pone degli obbiettivi e dei limiti da superare, dove ogni singolo momento della giornata lo dedico a questa cosa, facendone uno stile di vita.

Il pensare di fare tutti questi sacrifici per il solo scopo di mettermi in mostra agli altri mi farebbe sentire un fallito e una merda.

Non mi rende felice scopare con il primo che passa o soddisfare le mie pulsioni, queste cose mi darebbero delle soddisfazioni fisiche/personali, ma non la felicità, sono un tipo che da le priorità ai sentimenti.

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Questo è un ottimo motivo per divertirsi fino a che si è in tempo, ma purtroppo ci costringe a investire anche in una felicità a lungo termine.

Ma forse con la chirurgia estetica potrebbe non essere più necessario attenersi a questo limite? Non credi che il bisturi potrebbe emancipare dalle rogne di lungo termine?

 

@Oscuro io non credo che si dopi, come fai ad esserne così incredibilmente sicuro? In fondo non ci vedevamo da due anni e mezzo, direi che sono un tempo decente per pomparsi un po' spalle e pettorali dai. Poi non è uno stupido, fa un lavoro molto pesante e decisamente oberato di responsabilità e sta finendo il dottorato.

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Io sono abilissimo a complicarmi la vita anche quando è semplice, perciò di ricette personali per la felicità NON NE HO.

Vorrei sbronzarmi senza star male, fumare senza rischiare il cancro o l'infarto, guadagnare molto grazie ad un lavoro poco faticoso, essere all'altezza dei miei ideali etici e divertirmi come un pazzo :D ecco perché non mi sento mai del tutto soddisfatto, non so mai quale cosa sacrificare in vista di cos'altro.

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Ma forse con la chirurgia estetica potrebbe non essere più necessario attenersi a questo limite? Non credi che il bisturi potrebbe emancipare dalle rogne di lungo termine?

 

@Oscuro io non credo che si dopi, come fai ad esserne così incredibilmente sicuro? In fondo non ci vedevamo da due anni e mezzo, direi che sono un tempo decente per pomparsi un po' spalle e pettorali dai. Poi non è uno stupido, fa un lavoro molto pesante e decisamente oberato di responsabilità e sta finendo il dottorato.

Come gia detto io mi baso su ciò che dici te "e poi si è palestrato all'inverosimile", poi è anche vero che molti hanno il concetto di iperpalestrato di uno che ha un po di addominali un po di petto e qualche cm di braccio in più.

Non ho detto che è sicuramente dopato, ma dal modo in cui hai detto mi vien da pensare che forse lo è.

Ricorda che ci sono anche BB professionisti che sono stati insegnanti di scienze, agenti di polizia, politici, pompieri e via dicendo, doping non significa solo tunz tunz, bisogna valutare la persona.

Sesso occasionale, iperpalestrato, si è rifatto pure, a prima impressione ho pensato fosse il classico Zyzz fan boy, che oggi come oggi ne è pieno.

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@Sampei personalmente penso che il ricorrere ai bisturi serve solo a mascherare un eterna insoddisfazione.Può aiutare in gioventù,ma prima o poi invecchiamo tutti.Modificare una parte del corpo che non piace è ok,ma poi o impari a convivere con quello che la natura ti ha dato o la via per trovare una serenità più o meno stabile diventa parecchio difficoltosa

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ho pensato fosse il classico Zyzz fan boy, che oggi come oggi ne è pieno.

 

Lui di per sé non è ancora a quei livelli (ho dovuto googlare 'sti Zyzz che non sapevo cosa fossero) però non credo tu abbia sbagliato poi di troppo il "punto di riferimento in lontananza" dell'ideale di felicità. Di quella felicità. O di tutte le felicità?

 

Mi ricordo che tanto tempo fa era molto affascinato da Nip and Tuck.

Edited by Sampei
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A meno che  non si hanno gravi deformazioni, i bisturi sono il cibo degli infelici.

E non è semplicemente una mia opinione.

Ormai si ricorre sempre più spesso alla chirurgia estetica in cerca di una perfezione esasperata e impossibile da raggiungere.

Ma chi ci dice, che queste persone, dopo essersi sottoposte alla chirurgia estetica, non siano di nuove infelici?

Se il problema è dentro di loro, dubito che la soluzione possa essere un intervento esterno.

Mi dispiace, ma credo davvero poco alla storia della ''chirurgia crea miracoli''.

 

No, certo, non è una questa la felicità. Ma  in una società delle apparenze come quella di oggi, avere un aspetto impeccabile è più che il desiderio di un elite, l'obbiettivo della stramaggioranza. non parliamo solo di gay.

la felicità, secondo me , sta nell' accettare se stessi, nell'essere sereni, nel non avere ''impedimenti'' di nessun tipo. Insomma, la felicità sta nel poter vivere serenamente. E' una definizione che ti può sembrare molto banale, ma per me felicità è sinonimo di serenità. 

Edited by Olimpo
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Di solito danno del moralista a me, ma devo dire che se ne leggon tante, eh -.-".

 

Fare i conti in tasca a quel ragazzo, ragazzo che l'unico che lo conosce descrive con un'apparenza di sincero benessere, non di certo finto neinsuoi atteggiamenti.

 

E poi...

 

Tunz tunz, chirurgia estetica male del mondo, piacere agli altri come se fosse l'apoteosi del male... quante considerazioni... infelici ;).

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Ma forse con la chirurgia estetica potrebbe non essere più necessario attenersi a questo limite?

Non credi che il bisturi potrebbe emancipare dalle rogne di lungo termine?

 

Dalle rogne di medio termine.

Sulle rogne di lungo termine, la storia di Silvio Berlusconi è stata esplicita:

puoi fare le orge, ma non è detto che ti tiri ancora l'uccello.

 

Io so che la maggior parte delle persone che interverranno in questa discussione

non saranno veramente interessate a parlare della loro formula della felicità,

quanto si perderanno piuttosto a spiegarci che essere palestrati e scopaioli

non può in nessun caso essere sintomo di felicità.

 

Da parte mia mi concentrerei su questa loro miseria.

 

La verità è che la felicità è una cosa soltanto:

piacere alle persone che ci piacciono.

 

Io ho la gioia di poter dire di essere felice

perché mi sento in questa situazione.

Non forse proprio al cento per cento,

ma ci sto dentro ancora abbastanza.

 

Piaccio al mio ragazzo e a qualche altro ragazzo figo

e questo è più che abbastanza per sentirmi felice.

E sì, penso sia così per tutti.

 

Tutti noi vogliamo solo una cosa: sentirci speciali.

Ovvio che sarebbe bellissimo essere speciali per qualcuno

anche senza leggere libri senza fare palestra e senza fare la raccolta differenziata!

Purtroppo (o per fortuna) invece per essere speciali dobbiamo lavorare un po'.

 

Quando però riusciamo a essere speciali per le persone che ci sembrano speciali

ecco che improvvisamente ci sentiamo felici.

 

Non è difficile.

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Quoto Almadel ma ribadisco la necessità di una componente di realizzazione personale, aldilà della componente sociale.

 

Per me FELICITÀ = TENERSI IMPEGNATO CON QUELLO CHE SI FA + SENTIRSI APPREZZATI, PIACERE

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