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Uso del femminile nel mondo gay


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Prima di tutto: perché velatA???

 

Come "passivA"...indica un mal celato disprezzo.

 

Un atteggiamento molto comune nel popolo gay italiano, per cui una volta che ci si dichiara (credo che salvo casi eccezionali il CO non arrivi immediatamente, la maggior parte ha il suo periodo di accettazione in cui è "velatA") invece di essere comprensivi ed aiutare chi ancora non ha avuto il coraggio di farlo, lo si prende per i fondelli.

 

Magari è un comportamento funzionale a rimuovere la "fase velata" che gran parte hanno avuto, un po' come il gay represso fa l'omofobo per negare la sua stessa natura. Oppure il semplice gusto di farsi belli dall'altro lato della barricata, come l'arricchito che disprezza il povero. Mah

Edited by NewComer

Io uso il malcelato disprezzo solo nel caso delle velatE che fanno le omofobE, per il resto rispetto chi non ritiene di dichiararsi per vari motivi

 

Ah, interessante. E come fai ad indagare i motivi per cui un* non è dichiarat*? Vuoi dire che prima di usare il termine "velatA" nei confronti di qualcuno fai sempre ricerche approfondite per valutare se il mancato CO sia per ragioni legittime o meno?

 

Comunque sia, a prescindere, io parto dal presupposto che un gay che da addosso agli altri gay abbia dei problemi: la cosa, per un gay dichiarato può essere ovviamente sgradevole, ma a maggior ragione se una persona ha problemi tali da "rinnegare" la propria natura, beh quella è una persona che ha bisogno di aiuto, non certo di prese per i fondelli (anche perchè questo contribuisce a peggiorare la sua "cattiveria").

 

L'atteggiamento ostile nei confronti dei non dichiarati poi, oltre che sbagliato in termini generali (perchè, come hai già sottolineato, possono esserci anche ragioni più o meno valide per cui  uno non se la sente di uscire allo scoperto) è anche, da parte dei gay out, una sorta di suicidio politico: in Italia il gay non dichiarato non è di certo la mosca bianca, una eccezione rara e inusuale, è al contrario la "norma" (se ci mettiamo dentro anche i CO parziali e le omissioni di comodo). Quindi se, come anche qui sul forum spesso si è fatto, si vuole davvero costruire una "comunità gay" italiana degna di questo nome - ossia che abbia un reale peso social-politico - si dovrebbe cercare di includere i non dichiarati, per portarli poi ad avere la sicurezza necessaria a dichiararsi, e non escluderli anche con un certo senso di superiorità.

In quest'ottica, ovviamente, la presa per il culo non è il metodo di inclusione migliore...

Sinceramente questa questione sul termine al femminile non l'avevo notata, sarò ingenuo, ma davo per scontato (nel senso che non c'ho proprio riflettuto sopra) si fosse omesso il termine "persona".... Adesso mi si è aperto un mondo davanti!! :yes:

Evito di esprimermi su cosa penso a riguardo, perché dovrei utilizzare toni aspri, e voglio evitare cartellini gialli, rossi, o prove tv.... Purtroppo è un classico il doversi sempre sentire superiori ad una certa altra categoria, convincendosi di non essere l'ultima ruota del carro, ma questo è un discorso generale.

 

 

Ah, interessante. E come fai ad indagare i motivi per cui un* non è dichiarat*? Vuoi dire che prima di usare il termine "velatA" nei confronti di qualcuno fai sempre ricerche approfondite per valutare se il mancato CO sia per ragioni legittime o meno?

 

Prefy ha parlato di omosessuali che si comportano in modo omofobo

non ha parlato di indagare sui motivi per cui uno non si dichiara.

 

La grande differenza tra i gay italiani e quelli anglosassoni

è che noi rispettiamo le velate, mentre in UK l'outing è molto comune

ed è stato per lungo tempo l'arma favorita del movimento LGBT oltremanica.

 

Da noi l'outing è al contrario un'arma della destra berlusconiana (metodo Boffo)

o un modo con cui si ricattano politici di centro-sinistra da parte di forze dell'ordine (vedi Marrazzo).

 

Insomma, la differenza la vediamo bene mi pare...

NewComer, guarda che come hai detto tu "velatA" è come "passivA"... Cioè non è certo una cosa che riguarda nello specifico i non dichiarati, alcuni gay usano il femminile in molte circostanze.

 

E più che disprezzo, a me sembra che il femminile venga usato con quelli che sessualmente non interessano. Perché se usi il femminile per riferirti a quelli da cui vorresti essere scopato al 90% li fai scappare. XD

L'uso del femminile tra gay può assumere tanti significati diversi

perché è un modo per enfatizzare un termine

 

Certo PassivA ha un connotato più diretto con un disinteresse sessuale

perché è un termine sessuale che viene enfatizzato dal femminile

 

VelatA può anche enfatizzare un giudizio negativo da parte di chi è outed

ma in generale più che disprezzo direi si tratti di ironia

 

La moda del momento pare che siano le "relazioni con eterocuriosi" espressione

che parrebbe un ossimoro, i gay italiani ironizzano ma poi alla fine accettano tutto

...e tutti.

 

Insomma non lo vedo come il nostro problema principale

 

 

Comunque sia, a prescindere, io parto dal presupposto che un gay che da addosso agli altri gay abbia dei problemi: la cosa, per un gay dichiarato può essere ovviamente sgradevole, ma a maggior ragione se una persona ha problemi tali da "rinnegare" la propria natura, beh quella è una persona che ha bisogno di aiuto, non certo di prese per i fondelli (anche perchè questo contribuisce a peggiorare la sua "cattiveria").

 

Quindi se, come anche qui sul forum spesso si è fatto, si vuole davvero costruire una "comunità gay" italiana degna di questo nome - ossia che abbia un reale peso social-politico - si dovrebbe cercare di includere i non dichiarati, per portarli poi ad avere la sicurezza necessaria a dichiararsi, e non escluderli anche con un certo senso di superiorità

Ma per favore! I gay omofobi a cui mi riferisco io non sono psicologicamente fragili ma semplicemente opportunisti, ipocriti & codardi, insomma personcine di M... e, di solito, socialmente privilegiate che non ci pensano proprio a "farsi aiutare" per venir fuori ma son ben consapevoli della propria omosessualità e felici di viversela così, poi ci può essere anche il caso di chi rifiuta di accettare l'evidenza della propria omosessualità ma solo per pura superbia e/o pigrizia mentale 

Ripeto che il discrimine risiede tutto nell' esprimere omofobia verso gli altri gay e, non aspirando alla santità, non mi va di porgere l'altra guancia a queste velate

Su chi non vuole esporsi e fare c.o. per motivazioni varie, non metto bocca.

Son arrivata qua sul forum che ero una dichiaratissima velata e mai mi son sentita attaccata.

Ed ho sempre ponderato le varie "fazioni" e le loro posizioni sul c.o.

 

...Ma mi dispiace, ma  le velate che pubblicamente diffondono omofobia gratuita, non avranno mai comprensione da parte mia.

E l'outing in quel caso lo trovo pure giustificabile, nonché auspicabile.

Edited by nowhere

Su chi non vuole esporsi e fare c.o. per motivazioni varie, non metto bocca.

 

 

Ma mi dispiace, ma  le velate che pubblicamente diffondono omofobia gratuita, non avranno mai comprensione da parte mia.

 

Ma il punto è ben quello. Oramai "velatA" lo si usa come generico di "gay non dichiarato", senza cioè che vi sia anche l'attributo "gay non dichiarato che fa commenti omofobi". Quindi alla fin fine nella definizione da treccani il senso sarà pure quello di cui si è detto, ma nel parlato è de facto un sinonimo di "non dichiarato".

 

Quindi finisce un po' per essere equivalente a quei termini come "extracomunitario" usato per indicare la persona di colore (senza che prima ovviamente gli si chiedano i documenti per verificare se proviene da un paese extra UE) oppure come a Milano si usa "marocchino" per indicare genericamente un arabo. Non credo che una qualsiasi persona, prima di affibiare a un non-dichiarato l'appellativo "velata" vada ad informarsi sul perchè il per come quella persona non abbia fatto CO, il fatto che non sia out è condizione sufficiente (di fatto).

@@NewComer,  non ho ben capito il punto della situazione.

Lamenti il fatto che il termine velata possa essere usato in via dispregiativa?

Perché non esistendo una scala stile kinsey per i gradi di non dichiarazione, come suddivideresti con termini italiani le varie condizioni di assenza di coming out?

@Nowhere provo a chiarire. Dico che il termine "velatA" è un termine di per sè dispregiativo, già in quanto usa il femminile per riferirsi ad un maschio (cosa che di solito sottende, nel mondo gay, un qualche giudizio negativo). Andrebbe anche bene nella sua accezione originale, la quale indica quei gay non dichiarati che hanno comportamenti omofobi: lì una certa dose di biasimo ci sta anche bene. Ma DI FATTO il termine velata è usato in generale per TUTTI i non dichiarati: e questo è secondo me ingiusto verso quei non dichiarati che per motivi vari e legittimi hanno deciso di non fare CO, ma comunque non hanno alcun comportamento lesivo nei confronti del popolo gay (tipo commenti, omofobia etc.).

 

Ovviamente tutto il ragionamento sta in piedi perchè io do per scontato che "velatA" sia dispregiativo (a me suona tale, per quanto ho detto all'inizio e negli altri post): se tu ritieni che sia invece un termine neutro, allora il mio ragionamento non ha senso ovviamente.

 

Ora è più chiaro cosa intendevo dire?

@NewComer

 

velata è in effetti dispregiativo per via del femminile. poi dipende se si è permalosi o meno....

 

velato invece secondo me non è di per se dispregiativo. descrive solo una condizione in cui un gay non si fa riconoscere come gay.

 

un po' come la parola guanto che viene usata per indicare il preservativo in un modo un po' colorito: http://xoomer.virgilio.it/gaybergamo/gaybergamo/preservativo.htm

Edited by marco7

L'uso del femminile - fra gay - è solo un modo per enfatizzare un termine

 

Sia in accezione positiva-ironica o affettuosa, sia in accezione più negativa

se l'ironia vira verso il sarcasmo

 

E' molto peggio - tra gay - dire che NewComer è un " gay velato" piuttosto

che una "velata"

NewComer, ma da dove viene questa mania di persecuzione che provi verso la comunità gay?

 

Cioè, uno ha semplicemente usato il termine "velata" e tu sei partito con uno sproloquio sul fatto che i gay out disprezzano i velati e che se uno non ha fatto C.O. magari c'ha i suoi motivi, chi siete voi per giudicare?

Coda di paglia much? :ph34r:

In termini generale è vero che il femminile nel mondo gay

viene usato per rivolgersi ad amici, marcando la differenza

tra le nostre amicizie e i maschi che ci interessano :)

 

Dipende però moltissimo dalle compagnie.

A Padova nessuno dei miei amici lo usa,

ma appena scendiamo a Bologna lo usano tutti.

 

Io lo uso generalmente verso gli effeminati attivi

nella locuzione: "Maddai, è attivA? Non l'avrei detto"

 

 

marcando la differenza tra le nostre amicizie e i maschi che ci interessano :)

 

Non è del tutto vero neanche questo, anche se la femminilizzazione del partner

appartiene a generazioni vecchie

 

Nessuno direbbe oggi Almadella, del proprio fidanzato...cioè ne femminilizzerebbe

il nome ( qui nickname )

 

però può esistere che uno dica "Almadel smetti di fare la sfrantA" 

 

Cioè il fatto che tu sia il mio fidanzato mica ti impedisce di fare cose che

io mi sento di indicare in modo enfatico, sia in senso ironico, che sarcastico

che affettuoso etc.

 

Alla fine dei giochi è una "coloritura emotiva" e quindi una sdrammatizzazione del

termine a cui viene applicata

 

 

L'uso del femminile tra gay può assumere tanti significati diversi perché è un modo per enfatizzare un termine

 

Infatti. E può assumere veramente tante sfumature di significato. Anche positive. Ma qualcuno ha un'idea sul come sia nato quest'uso? da quale intenzione, tipo di enfatizzazione, di base sia nato? Io ci ho pensato molte volte, ma senza arrivare a una risposta, anche perché qualunque risposta sarebbe forzatamente indimostrabile

 

Mi hanno detto che l'uso, probabilmente molto più rado, ma comunque l'uso del femminile avviene anche tra eterosessuali. Vi risulta, ne siete stati testimoni?

Io ne biasimo l'uso perché è chiaramente un calco

avvenuto per imitare gli omofobi

che lo usano per l'ovvio motivo che assimiliano

la virilità all'omosessualità, l'omosessualità alla ricettività

e la ricettività al transgenerismo: una semplificazione al cubo.

Boh,io non amo di certo che mi si chiami pazzA,scemA,frociA,sfrantA o altro.

Può accadere e posso stare allo"scherzo"una o due volte,alla terza...anche no!!

Questo anche se detto in modo affettuoso o per enfatizzare un atteggiamento.

Poi non credo neppure che molti gay utilizzino il femminile in modo così positivo.

Quando leggo che ValeriA Scanu è una sfrantA o che quella passivA di Mengoni è più frociA di Miccio,penso a qualcosa di negativo.

Poi qualcuno potrà anche rispondermi come è stato risposto a @New Corner che il problema è mio.

Probabilmente è così.

@Gilbert

 

E se io scrivessi che Valerio Scanu è un fr**io di me***

 

Non ti potrebbe venire il dubbio che io potrei essere un Etero

omofobo?

 

Certamente parlerei esattamente come un etero omofobo

 

Sarei indistinguibile da un etero omofobo

 

Forse dovresti temere che potrei alzare le mani su di te,

dopo averlo detto....

Il termine "sfranta" è assolutamente gay

ed è il corrispettivo gay del "checca" usato dagli etero:

in cui invece dell'atteggiamento zuccheroso

viene messa in rilievo la rottura dello sfintere anale:

quando vogliamo noi gay sappiamo essere molto delicati :)

 

Appurato che è chiaro che - se vogliamo offendere un altro gay - lo chiameremo al femminile

allo stesso modo in cui un etero si appellerà al maschile a una donna poco attraente

(cesso, roito, bueo, tegame, eccetera...)

magari si potrebbe parlare dei casi in cui il femminile si usa senza intento offensivo.

Di certo non è complimento...

@Gilbert

 

E se io scrivessi che Valerio Scanu è un fr**io di me***

 

Non ti potrebbe venire il dubbio che io potrei essere un Etero

omofobo?

 

Certamente parlerei esattamente come un etero omofobo

 

Sarei indistinguibile da un etero omofobo

 

Forse dovresti temere che potrei alzare le mani su di te,

dopo averlo detto....

Mi stai chiedendo di scegliere cosa è meno peggio tra un potenziale etero omofobo o un gay che "sembrerebbe"voler offendere un potenziale gay velato?

Ti sto chiedendo di ragionare...lo so è una facoltà

non un obbligo XD

 

Mi sembra però che si possa fare un minimo sforzo di ragionamento

per tentare di capire l'origine storica di un gergo

 

Possibile che non sappiate andare oltre un banale approccio etimologico

grammaticale

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