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Retroscena sulle civil partnership all'italiana


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Saramandasama

Secondo Vladimir Luxuria dietro il rallentamento di Matteo Renzi sulle questioni Lgbt ci sarebbe la "First Lady". Luxuria dice: "Qualcuno di molto affidabile mi dice che sia la first lady a frenare il premier sui diritti civili" e aggiunge, "è una bigotta, una cattolica osservante".

E' davvero questo il motivo o e solo un rumor senza fondamenta?

 

http://www.huffingtonpost.it/2014/09/30/luxuria-pascale-agnese-renzi_n_5905068.html?utm_hp_ref=italia-gay-voices

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Saramandasama

@Pix

Certo la Pascale ce l'ha messa la faccia. Ma la mia curiosità era in merito al "rumor". Uno come Renzi, che non delega niente a nessuno, si farebbe influenzare dalla moglie?

Ah, noi italiani siamo proprio messi bene....

Edited by Salamandro

Non so dove.. ma avevo letto un'articolo dove c'era l'intervista integrale della Pascale.. 
E pure lei è caduta sulle solite bucce di banana degli ignoranti.. un qualcosa tipo: Se un giorno "dovessi diventare" lesbica... XD 

@Pix

Certo la Pascale ce l'ha messa la faccia. Ma la mia curiosità era in merito al "rumor". Uno come Renzi, che non delega niente a nessuno, si farebbe influenzare dalla moglie?

Ah, noi italiani siamo proprio messi bene....

Se la notizia non è accertata non possiamo prendercela con l'interessata.

Non diamo colpe a Renzi una volta tanto che non ne ha, il motivo è da cercarsi unicamente nella presenza in Parlamento di partiti della destra clericale che frenano qualsiasi riforma, se alle prossime elezioni cambia lo scenario parlamentare potrebbero esserci novità.

il motivo è da cercarsi unicamente nella presenza in Parlamento di partiti della destra clericale che frenano qualsiasi riforma

 

Destra clericale + frangia cattolica/democristiana del PD. Non credo che soggetti come la Bindi sarebbero così disinvolti nel votare "sì" alle civil partnership :(

Destra clericale + frangia cattolica/democristiana del PD. Non credo che soggetti come la Bindi sarebbero così disinvolti nel votare "sì" alle civil partnership :(

 

Esatto, anche se la frangia cattolica del Pd è, per fortuna, molto marginale. Il vero problema è che abbiamo in parlamento partiti estremisti come Lega Nord e Fratelli d'Italia che salterebbero sulle barricate.

Quello che mi fa inc.... è perché l'Unione Europea, che interviene su tutto, non interviene su una palese discriminazione che viene fatta in Italia e in altri paesi europei ai danno dei gay...

@Fabius l'UE ha grande potere in materia di economia e commercio, poichè alla sua costituzione gli Stati firmatari accettarono di cedere gran parte della loro sovranità in materia. Ma su questioni più strettamente politiche ogni stato mantiene la sua sovranità: non a caso per ora l'UE rimane una "unione economica e monetaria", non "politica", tant'è che nelle organizzazioni internazionali ciascun paese UE partecipa come singolo paese, non c'è una rappresentanza internazionale europea.

 

Se vogliamo i diritti l'UE purtroppo non è la via giusta, dobbiamo cambiare "dall'interno". Purtroppo :(

@Fabius l'UE ha grande potere in materia di economia e commercio, poichè alla sua costituzione gli Stati firmatari accettarono di cedere gran parte della loro sovranità in materia. Ma su questioni più strettamente politiche ogni stato mantiene la sua sovranità: non a caso per ora l'UE rimane una "unione economica e monetaria", non "politica", tant'è che nelle organizzazioni internazionali ciascun paese UE partecipa come singolo paese, non c'è una rappresentanza internazionale europea.

 

Se vogliamo i diritti l'UE purtroppo non è la via giusta, dobbiamo cambiare "dall'interno". Purtroppo :(

 

Non è proprio così, l'Unione Europea vieta agli stati membri certe violazioni dei diritti umani, ad esempio uno stato che mantiene la pena di morte non può entrare nei trattati di adesione (la Turchia è stata bloccata per una vita proprio per questo), così come violazioni della libertà di stampa o, appunto, mancanza di diritti.

Se in uno stato, la popolazione gay viene discriminata l'Unione Europea dovrebbe intervenire, visto che in Italia (e in altri paesi) mancano le forme di tutela, la UE assolutamente deve fare qualcosa, anche imporre sanzioni agli stati membri. In questo caso funziona molto meglio il Commonwealth, dove se un paese non rispetta criteri democratici viene espluso.

 

 

Se in uno stato, la popolazione gay viene discriminata l'Unione Europea dovrebbe intervenire, visto che in Italia (e in altri paesi) mancano le forme di tutela, la UE assolutamente deve fare qualcosa, anche imporre sanzioni agli stati membri.

 

Sicuramente. Il punto è che finchè si parla di "diritti dell'uomo" si parla di discriminazioni pesanti, su modello ugandese, o meglio su quello russo (nel senso che, senza arrivare ad incarcerazione automatica o pena di morte, un gay subisce per il solo fatto di esserlo pesanti limitazioni alla propria libertà personale). Il caso italiano e di altri paesi europei considerati "omofobi" è più subdolo: se tu Fabius, poniamo, hai un certo timore a baciare il tuo ragazzo in pubblico, a cosa è dovuto? Ad una legge dello Stato che ti sanziona se vieni colto sul fatto? Ovviamente no. La sanzione è sociale.

 

Detta in altri termini l'Italia, a livello normativo, non è di certo avanzata sui diritti LGBT (anzi, come sappiamo è orrendamente arretrata) ma è formalmente in linea alla media UE per diritti in senso lato: non vi sono leggi discriminatorie (in senso stretto/formale), non vi sono restrizioni alla libertà formalmente concepite. Le restrizioni alla libertà,nel caso dei gay, derivano dai comportamenti e dalla mentalità dei cittadini, il che agli occhi del diritto internazionale può essere solo una mera questione di "ordine pubblico", e quindi di stretta competenza dello Stato, non certo dell'organizzazione di cui fa parte.

 

La sanzione UE, come qualsiasi atto di organizzazioni internazionali (l'UE è considerabile ai fini di diritto una organizzazione internazionale) ricade nel diritto internazionale, e come tale può colpire solo violazioni messe in atto DA UNO STATO IN QUANTO TALE (da chi governa lo stato e ne stabilisce il diritto), non dai cittadini di uno Stato. La sanzioni ai comportamenti dei cittadini sono competenza del diritto statale.

 

Prova a pensare a quante violazioni dei diritti umani il mondo sta assistendo inerte, perchè il principio di sovranità statale vieta di intervenire: il massacro e la repressione costanti in Tibet da parte della Repubblica Popolare Cinese, le leggi anti-gay in Russia, quelle in Africa. Tutti casi eclatanti, in cui la comunità internazionale può solo stare a guardare. Figurati per violazioni "minori" (il termine è solo relativo, rispetto a quelle menzionate) come quelle italiane.

 

Come ho detto prima, sul fronte diritti LGBT la soluzione non ci arriverà magicamente dall'esterno. O ci apriamo una via "dall'interno" e con le nostre mani, o si salvi chi può. L'UE non ci sarà d'aiuto, se non a parole.

Intanto oggi il ministro dell'interno Angeluzzo Alfango dice che le trascrizioni dei matrimoni gay da parte dei sindaci italiani non è legale,

 

Ma dove si vuole andare in questo paese fermo al medioevo?

 

Alfano: "Ordinerò a prefetti di annullare registrazioni nozze gay fatte all'estero"

http://www.repubblica.it/politica/2014/10/07/news/alfano_ordiner_a_prefetti_di_annullare_registrazioni_nozze_gay_fatte_all_estero-97533025/

Se volevate una responsabilità inequivoca di Renzi, eccola

 

Se Renzi consente al suo ministro dell'interno di fare ciò che

dice, direi che il Presidente del Consiglio dei Ministri non può

certo dire di non essere parimenti responsabile in senso politico

di ciò che fa un suo ministro.

 

 

Le associazioni gay devono fare una denuncia seria all'Europa, non è possibile che l'Italia con queste leggi ne faccia parte...

 

Però Fabius, tu parli da cittadino italiano che guarda, giustamente, con ammirazione a paesi che sono più avanti in materia, e che prendendoli ad esempio percepisce il notevole divario. Ma oltre a chi ci precede, guarda anche a chi ci segue: nell'EU ci sono anche Romania e Polonia, che quanto a diritti LGBT sono un buco nero. Anche l'Ungheria, una volta abbastanza tollerante, col governo di estrema destra sta virando rapidamente verso l'intolleranza totale.

 

Nell'Unione Europea non siamo di certo quelli messi meglio, ma nemmeno quelli messi peggio: se Bruxelles tollera le politiche ungheresi in materia di diritti, figurati se si muoverebbe perchè in Italia mancano le partnership.

Mmm, a me onestamente non sembra che Renzi abbia bisogno di influenze esterne per essere "lento" sul tema dei diritti gay. Potrà vendersi come nuovo, giovane e moderno finché vuole, ma alla radice resta sempre un (ex-?)democristiano. A me sembra semmai il contrario, cioè che per una serie di motivazioni politiche e di opportunità Renzi sia spinto a occuparsi di un tema che ignorerebbe volentieri, se dipendesse solo da lui.

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