Almadel Posted June 27, 2010 Share Posted June 27, 2010 Quindi fate uno sforzo e non lasciatevi abbindolare dalla cultura addomesticatrice che ci vuole tutti santi o diavoli, dentro o fuori, tutti catalogati nelle nostre rispettive cellette. Tutti rassicurati da un codice a barre che ci identifichi per genere con annesso libretto d’istruzioni per l’uso. No, dai! Lo sforzo di non essere catalogabile, fallo tu! Sei un caso così da manuale che sembra che ti abbia inventato io... La monogamia è un’imposizione razionale che la mente esercita sul corpo. Contro i bisessuali non si parla di "fedeltà" si parla di "opportunismo". Se sei un bisex in "coppia aperta" con una donna e sei dichiarato con mamma e colleghi; non ti dirò farò certo la predica. (Se sei in coppia fissa con un maschio e ti "apri" a esperienze con donne, ti pago la pizza). Per quanto a molti gay faccia piacere credervi "colpevoli" io vi considero vittime dell'orgoglio e di un'educazione conservatrice; per quanto a molti bisex faccia piacere credersi "più progressisti" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted June 28, 2010 Share Posted June 28, 2010 Secondo me non sei andato affatto OT, hai certamente arricchito questo topic, ma lo hai anche capovolto, spiegando perché i bisessuali (alcuni, mi auguro) odiano i froci di merda, e li odiano perché ritengono di usarli, pensano di usarli sessualmente. Da quegli anni giovanili sei poi cambiato, rispetto ai froci, o sei rimasto lo stesso? Per il resto, hai dimostrato che la bisessualità, dopo la ventina, in cui per tutti è facile trovarsi a vivere rapporti liberi, implica o il tradimento, o l'adulterio, o una doppia vita. Tu non hai usato questi termini, e hai preferito usare la litote «negazione della monogamia», ma di questo si tratta. Ora io non ne faccio una questione morale, ma ti faccio notare che è molto pesante reggere psicologicamente, affettivamente e coi comportamenti questa situazione. Tu la reggi, ma non tutti hanno fatto la tua scelta originaria di non concedere la propria anima a nessuno; la donna che ami la regge benissimo, ma non tutti la reggerebbero. La monogamia (o meglio la tendenza alla monogamia) è anche una semplificazione dell'esistenza, è anche qualcosa che la rende possibile. E' fin troppo banale dire che è una imposizione della ragione. La maggior parte delle strutture civili lo sono, altrimenti ci sarebbe la guerra perpetua di tutti contro tutti. Hai commesso un piccolo lapsus, hai detto che secondo te i bisessuali sono «affascinati», volevi dire «affascinanti»: ma perché dovrebbero essere affascinanti più dei gay (per un gay) non lo hai spiegato. In effetti, perché? Perché per me dovresti essere più affascinante tu, che se fai sesso con un gay lo fai non so bene come considerandolo, e avendo alle spalle il tuo grande amore per una donna con la quale vivi l'amore della tua vita, piuttosto che con un uomo con il quale io vivo la mia vita? Un bisessuale che la pensi come te può essere un incidente di percorso, per un gay, una esperienza giovanile, dalla quale poi uno si tiene lontano. Diverso è il discorso per tutti quegli eterosessuali che fanno sesso con maschi, etero sposati, e bisessuali, etero ed omo, i quali si devono organizzare tra loro. Ne è pieno il mondo, e hai ragione di dirlo, ne è piena facebook con Gruppi appositi. Sicuramente questo dimostra qualcosa, anzi molto, circa la grande versatilità, è il caso di dirlo, della sessualità soprattutto maschile: e su questo punto, oggettivo, ti dò ragione, e hai fatto benissimo a ricordarlo. Ma questo stile di vita per un gay non sarà mai una buona scelta, a meno che si tratti di distrazioni di secondo grado. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Casper Posted June 28, 2010 Share Posted June 28, 2010 @Silverselfer: ho letto il tuo post, ma lo rileggerò ancora appena ho il tempo necessario a farlo con attenzione. Come scritto da chi mi ha preceduto, hai dato uno scossone a questo topic in un senso imprevisto. Quoto alcune cose che hai scritto, ma non condivido la violenza con la quale, per un'esperienza personale pregressa e dolorosa, si generalizza affibiando a tutti le mancanze che si sono ritrovate in singoli personaggi con cui si è venuti in contatto. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 28, 2010 Share Posted June 28, 2010 Ci sarebbe il rovescio della domanda di Isher, che interessa di meno noi gay, ma dovrebbe interessare te: come hai fatto a farti affascinare da donne simili? La risposta ad una domanda, suppongo, regge la risposta all'altra... Credo di essere stato io, forse in un altro topic, a fare un ritratto schematico del cd. "bisex antipatico" ed ad un livello di superficie tu rientri nello schema. Però tu indubbiamente hai il grande merito di parlarci della tua vita, per certi versi con accenti di sfogo, per certi altri con accenti di orgoglio, ci consenti quindi di scendere più in profondità, oltre lo schemino del gioco di potere. Spero anche io che tu abbia cambiato idea sui gay, spero soprattutto che tu abbia avuto la possibilità di provare qualcosa per un gay che ti trovava antipatico invece di far sesso con quelli che ti trovavano affascinante. Purtroppo di quei gay lì, come di etero etc. che si organizzano tra loro, come dice Isher e che trovando affascinante te, ragionevolmente troverebbero insopportabile me, il mondo è pieno. Certamente qui tu oggi hai infranto quello schema. Mi pare una opportunità da cogliere Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted June 29, 2010 Share Posted June 29, 2010 Rispondo per ordine, sarò lungo e conoscendomi uscirò anche dal seminato: @Almadel: sul fatto di essere più o meno un caso da manuale lo lascio decidere agli altri. Lo sforzo di non essere catalogati - Il moto che ci spinge a far parte di un gruppo è sempre la stesso: La paura. E’ facile aderire a una comunità perché ci si sente protetti e fa comodo identificarsi con un’idea. Questo vale per qualsiasi gruppo e oserei dire che è alla base del vivere comune, alla base della genesi di una società. Il pericolo sussiste quando la società educa le persone per renderle compatibili. Nell’ottocento i gay venivano lobotomizzati come i criminali seriali, o i folli. L’omosessualità rigettata come un comportamento contro natura, del resto basta leggersi Kant e altri autorevoli filosofi dell’epoca. Dico questo non per dire che oggi siamo in quella situazione, per carità! Almeno in Italia, no. Sostengo che oggi, nel così detto occidente, si usano strumenti più subdoli, come la televisione. Basta acquisire un po’ di memoria storica per osservare quanto il prototipo del gay oggi sia stato trasformato in un soggetto socialmente compatibile, cioè perfettamente integrabile in un quadro standard di cittadino modello, da contrapporre al cittadino gay amorale e quindi deprecabile. Il meccanismo è perfettamente intercambiabile per l’eterosessuale libertino e rovina famiglie contrapposto a quel bravo padre di famiglia, lavoratore e scevro da ogni originalità sospetta. Altro pericolo che vedo nella necessità tutta umana di razionalizzare geometricamente e simmetricamente ogni “anomalia” di questo mondo, sta nel fatto che avere una comunità gay ben definita facilita lo scopo di neutralizzare un elemento destabilizzante che mette in discussione il pensiero di una normalità “secondo natura”. A tal proposito voglio far notare che “omofobia” non significa “paura di chi ama lo stesso sesso”, ma “paura di se stessi” in quanto l’eterosessualità rimane di fatto un limite culturale che gli istinti non percepiscono. Due gay che si baciano “fanno schifo” perché con quel gesto rigettano lo schema simmetrico di una società fondata sul principio etico/morale della trinità: uomo, donna & figlio (di cosa sia lo spirito santo parleremo un'altra volta). Quando si sente dire che la famiglia omo è contro la famiglia tradizionale, s’intende proprio che si fa cadere l’insindacabilità di un rapporto uomo donna di tipo monogamo, finalizzato alla formazione di un nucleo sociale stabile –la famiglia (appunto Brhama, maya e Shiva o quant’altro). Lo scopo della monogamia è stabilizzare il desiderio, quantomeno sopirlo o comunque renderlo amorale. La monogamia è già stata minata con l’idea dell’appagamento sentimentale. Una roba recentissima a ben guardare. Non molto tempo fa i matrimoni si organizzavano non più né meno come accade nelle società mussulmane, ma anche indù e per alcuni versi ancora nelle società cristiane più osservanti. Fatto il guasto, si corre ai rimedi. Si adotta la parola “amore” come sinonimo di Dio. L’amore con Dio non c’entra niente, nelle scritture sacre Dio e l’amore non sono mai accostati. “ Gesù è amore” è un’invenzione di marketing molto recente. Oggi l’amore ha acquisito un senso così lato da diventare qualcosa di duttile e applicabile a ogni situazione, un brand che distingue il giusto dallo sbagliato. Ma nel suo senso originario rimane la pulsione dei sensi che ci fa perdere il senno per un altro individuo. Qualcosa di estremamente pericoloso. In nome dell’amore si arrivano a fare cose tremende, ancora oggi l’omicidio legato a motivi passionali è il primo della lista. Averlo in un certo senso liberalizzato, sta disgregando migliaia di famiglie e molte unioni si formano laicamente nella consapevolezza che l’amore finisce. Ecco la necessità di canonizzare l’amore. Prendete uno dei post delle pagine di questo topic, uno qualsiasi che relaziona la sessualità all’amore, e sostituite la parola amore con Dio o divina provvidenza, otterrete un pensiero perfettamente in linea con la morale e l’etica cristiana. Quello che si sta facendo laicamente è rieducare questo sentimento che ha in sé una potenza deflagrante pericolosissima. Nella fattispecie si sta cercando di far credere che l’amore omo deve uniformarsi all’etica dell’amore monogamo. Secondo me le unioni gay non vengono concesse solo per paura che, come liberato l’amore questo ha minato l’unione monogama, se si libera anche la sessualità finisce che si fa saltare il concetto stesso di normalità eterosessuale. Sono andato OT? Ci ritorno subito. La bisessualità è di per sé non catalogabile. Costituisce l’elemento destabilizzante sia per una società etero, sia per la comunità omo, entrambi elementi seppur speculari, simmetrici. I quali tendono alla costruzione di società uniformi. La comunità omo ancora non parla di morale e di “grazia di Dio”, ma è solo questione di tempo, vedrete che un santo gay prima o poi lo fanno, e il gioco e fatto. Riassumendo faccio un esempio. Gli ebrei che dopo la diaspora hanno cercato di mantenere pura la loro cultura formando nuclei sociali chiusi, sono stati sempre percepiti come elementi alieni alle società in cui vivevano. Sono stati facilmente ghettizzati quando non servivano più, e il paradosso è che sono sempre stati felici di questa condizione perché è rassicurante vivere in un gruppo, anche quando emarginato e vilipeso. Quando a Varsavia hanno iniziato a deportarli nel ghetto, nessuno si è preoccupato, anzi, erano ben felici di stare in un posto dove potevano tornare a camminare sul marciapiede ed entrare a fare colazione nei locali pubblici. Paradossalmente neanche la shoah è bastata a fargli capire che la loro scempiaggine sta proprio nel chiudersi. Oggi i bambini ebrei vanno in scuole con le sbarre alle finestre, fuori dagli asili hanno i poliziotti. Entrano in sinagoga passando per il metal detector, e di tutto questo non solo sono felici, ma ne sono orgogliosi. Costruiscono muri in Israele per auto ghettizzarsi, ancora! Non riescono proprio a capire che fanno il gioco di chi fomenta l’odio antisemita. Badate che ci sono tanti se e tanti distinguo, ne sono consocio. Però si legge sui giornali che in Australia stanno fabbricando case di riposo per gay. Si sente che per i gay si vogliono formare classi speciali nei licei. Sempre più ricorrente è il termine nefasto di lobbie gay. Tutto questo è fatto passare come si parlasse di passi in avanti verso l'integrazione, ma de che? Ragazzi, sarà che chi si è scottato ha paura pure dell’acqua calda, ma quella che tira è brutta aria. Chiudersi in comunità gay, riconoscersi in una cultura separata, significa fare il gioco di chi sostiene che un gay non è una persona come tutte le altre. Quindi Alamdel non metto mai in relazione opportunità e fedeltà. Ciò che è opportuno spesso non ha niente a che vedere con l’individuo, ma al gruppo cui fa riferimento. Me ne infischio del tuo rassicurante schema mentale secondo cui le cose diventano accettabili. La volontà sopraintende l’intelletto e per qualsiasi cosa vorrai riuscirai sempre a elaborare una teoria che te la renderà accettabile. Sul fatto di sentirmi colpevole, santi numi! Mai. Sono colpevole nella misura che divento causa di un dato effetto, ma ti assicuro che ho fatto presto mio il concetto di spirito libero, imparando per poi disimparare bene ogni preconcetto sub culturale che ci viene trasmesso fin dalla prima infanzia; compresi i principi laici tanto strombazzati da quella sinistra progressista, vera manipolatrice del concetto: amore come oppio dei popoli. Scritto tutto ciò, ci tengo a precisare che come ogni bsx predico bene e razzolo… Mi sono parlato addosso? Meglio se continuo un’altra volta a rispondere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 29, 2010 Share Posted June 29, 2010 Ma non sei destabilizzante, mi spiace La tua condotta è accettata praticamente ovunque nel mondo: i rapporti omosessuali come pura trasgressione, gli amici e i parenti che conoscono solo la facciata etero; tutte cose che né a Roma, né in Grecia, né in Cina - e neppure nell'Islam - sono state punite o viste come "destabilizzanti". Nell'Ottocento avrebbero lobotomizzato i tuoi partner, su si te sarebbe solo caduta una censura morale proporzionata allo scandalo pubblico. La Rivoluzione Copernicana della Rivoluzione Sessuale avviene proprio quando nasce la Comunità Omosessuale; comunità della quale tu dovresti - nel 2010 - essere amico, presentare alle donne che frequenti e sentirti parte di essa. Non c'è più motivo che tu continui a prenderne le distanze; perché i gay non stanno in un "ghetto": non siamo noi che non ne usciamo, sono gli etero che non vi entrano sono loro a essere "ghettizzati" dentro il loro cortile. Riguardo alla monogamia: non è affar mio, sono sempre stato in coppia aperta e ho il massimo rispetto e grande stima per i bisex in situazioni simili: ammesso che effettivamente la situazione sia simmetrica. Non sarà certo questo che ti contesterò io (chi te lo rinfaccerà - etero o gay - , lo rinfaccia anche a me). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
coeranos Posted June 29, 2010 Share Posted June 29, 2010 no, in effetti non c'è nulla di destabilizzante nel discorso, silverselfer. anche perchè, gira e rigira, quest'ultimo post è centrato su uno dei due leit motiv che ossessionano una buona parte dei membri di questo forum: la presunta auto-ghettizzazione dei gay (l'altro è l'ostentazione ai gay pride) omofobia significa odio nei confronti degli omosessuali, non facciamoci tautologie. penso che possa essere interessante da sviluppare quel discorso sulla monogamia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 29, 2010 Share Posted June 29, 2010 In effetti il ribaltamento del discorso era laddove silver diceva "odio i froci di merda" li uso sessualmente perchè mi trovano ( per questo n.d.r. ) affascinante...affermazione alla quale corrispondeva però la ( involontaria ) confessione di essersi fatto affascinare da donne che avevano ingaggiato con lui lo stesso giochino di potere, che lui tende ad ingaggiare con i gay. E' un discorso interessante nella misura in cui è però molto personale... La razionalizzazione teorica è una fuga da questo piano del discorso, legittima per carità perchè son fatti personali, ma che non regge. Il caso da manuale è nella lettura manualistica che tu silver per primo ti adoperi a fornirci . Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Silverselfer Posted June 29, 2010 Share Posted June 29, 2010 Sì. E' un sì cumulativo per tutti. Con Almadel condivido gran parte delle cose che ha detto in questo topic, e spesso anche altrove, quindi non mi sorprende che non mi trovi così fuori dal mondo. Quando dico, destabilizzante lo intendo nel senso: amo le donne ma faccio sesso pure con gli uomini. Che abbia affrontato il discorso usando caratteri generali, è vero; ma perché non mi ritengo un caso umano così interessante o che possa in qualche modo fare media. Del resto ho in testa una tale confusione che sarei il meno indicato a parlare di me. A tal proposito, la cosa che ho scritto: odio i froci e per questo me li sbatto strafregandomene di quello che provano e per questo mi trovano affascinante... ma davvero l'ho scritto! Delle volte rileggendomi mi spavento da solo, forse ho davvero un qualche sdoppiamento della personalità. L'odio è un sentimento molto forte, paradossalmente comporta un interesse per il soggetto del tuo disprezzo che io nemmeno avevo. E volendo parlare di me, non è che a quel tempo (18/22 anni circa) avessi molta consapevolezza di quello che combinavo. Diciamo che sperimentavo sulla mia pelle e quella degli altri le mie teorie. Ho fatto cose molto brutte prendendomi gioco più che delle persone, di quello che loro credevano di provare per me. In un locale per soli gay non ci sono mai entrato, ma non ho mai avuto problemi ad individuare i miei polli, tutti dichiaratamente etero. Francamente ci trovavo più gusto. Ma non è che li odiassi, e nessuno di loro ha mai odiato me, anzi. La questione dell'affascinante; beh, diciamo che la prima mossa per esserlo è crederci in prima persona. Poi si sa che in certe cose chi meno ama più è amato. Poi c'è la condizione di predatore che è molto importante, sentirsi predato è un po' come sentirsi desiderato, scelto tra una massa. Poi il calcio in culo sperano sempre che non arrivi. Solo che tutta la situazione è un gioco in perdita, non vince nessuno. Ci metti una vita a capirlo, ed io tra meno di due mesi compio 40anni, cazzo! Io non mi sono mai sentito gay, mettetela un po' come vi pare. Le donne che ho amato le ho amate a modo mio, e certamente ho amato donne che mi somigliano: bellissime, affascinanti e inquietantissime e sì, me le hanno suonate, ma è che io non sono all'altezza dell'amore di una donna, a loro non interessa che le ami oggi, adesso; a loro importa solo la certezza che le amerai anche domani... e questo io non riesco a farlo. Gli uomini? Sta cosa del bsx è strana, Ho letto nelle prime pagine del topic qualcuno che timidamente accennava all'amore mentale, platonico insomma. Si sono presi certi improperi! Però è vera, in una certa misura è vera. Badate che la conosco tutta la questione del sublimare l'amore gay per non farlo scadere nell'animalità degli atti osceni e contro natura, robaccia di fine ottocento. Dico solo che c'è un’affettività che non sfoga per forza nella pulsione sessuale. Sarà ‘na roba bsx, a sto punto non lo so. Quella che Virginia Wolf definiva "amicizie amorose" (ma siamo sempre in zona fine ottocento). Sta di fatto che ne ho provate molte. Trattare degli amici con le cure che si hanno per... un fidanzato. Però il solo dirlo m'imbarazza! Perché non ho mai sentito l'impulso di giocare con il loro pistolotto. Mi sa che non mi crederete mai. Vi dico che era così grande la pulsione per uomini e donne, una pulsione non sessuale ma sensuale, che per un po' la scambiai per vocazione religiosa. Per favore niente ironia, please. Non è facile parlare di ste robe! Tra l'altro non credevo che ne avrei parlato con qualcuno, tantomeno scritto in un forum... gay. Del resto siete gli unici che leggete dei post più lunghi di 5 righe. Ao, stavo dicendo. C'è un film, non mi ricordo il titolo ma ha vinto il cinefestival di Montreal, con Silvio Orlando suicida che viene salvato da una suora di quelle senza velo, Margherita Buy. Lui s'innamora di lei perché questa gli riserva tutte le attenzioni del mondo. Lui le fa - Ma hai fatto tutto questo per me! - e lei lo guarda con quegli occhi che solo la Buy sa rendere così nevroticamente persi, e lui continua - Un momento! Ma allora tu avresti fatto lo stesso per qualsiasi altro? - e lei annuisce pudicamente - Uomo, donna chiunque? - e la chiusa la aggiungo io per farla breve - puttana!-. Per parecchio tempo la mia idea romantica era, quando quella di tutti i miei coetanei erano le tette della propria compagna di banco, Rober de Niro in Mission. Roba da matti, lo so. La sua immagine nella foresta amazzonica, sofferente mentre trasporta quel tronco sulle spalle come un Cristo. Il sacrificio per gli indios, la passione per la donna che lo ha perso e poi ritrovato nella fede. E che ve devo dì, forse è la versione al maschile del complesso della crocerossina. Poi è successo quello che è successo, e ho capito che è molto pericoloso… insomma, non è che alle persone basta sempre quello che hai da dargli, e allora se lo prendono da soli. Ma se è vero che non sono una gran cima a capire le cose al volo, imparo presto... ma no, sono solo cazzate. Non imparo niente, diciamo che chi sogna di portare quella croce come Robert De Niro, sa stringere i denti e porre l'asticella della posta in gioco a livelli di autolesionismo tale, che per gli alti risulta devastante starti dietro. Ma stavamo parlando di amare gli uomini. Un amministratore delegato di… non mi ricordo, una società informatica. Era milanese e stava a Roma ad aprire dei punti vendita. Mi ricordo solo che sti negozi erano tutti verdi pisello (non facciamo allusioni). Insomma, era giovane, tipo 40 anni (appunto: giovanissimo). Conviveva con una tipa da sballo, quindi almeno sulla carta etero. Nasce quest’amicizia amorosa, di quelle cui vi dicevo. Andiamo in barca (la sua naturalmente) fino all’isola di Montecristo perché gli avevo fatto una testa tanta con la mia fissa per Dantes. Io non sapevo niente, cioè non sapevo né immaginavo dove stavamo. Era quasi sera, lui a prua chino sulle gambe, capelli arsi dalla salsedine, non era bellissimo di volto, ma sapete come si dice “brutto come deve essere bello un uomo”. Mi dice dove stavamo, io ci rimango un po’ così. Era, cioè, una roba, uno che fa una cosa del genere per te. Si gira, e … raga aveva due occhi come due padelle, tipo manga giapponese. Ma che ne so, a me ha preso il panico. Giuro, prima di allora non credevo che un uomo potesse fare quello che ha fatto lui per un altro uomo. Io ci vedevo solo sesso, poveraccio se solo fosse stato meno gentile, è che poi non me la sono sentita di giocare al solito gioco con lui. Ma è anche vero che non si sarebbe accontentato di quanto riservavo agli altri. Poi c’è stata un’altra volta, ma bisogna spostare i numeri del calendario parecchio in avanti. Un imbianchino, eh eh. Simpatico come tutti gli imbianchini: piccolo, magrolino, con accento molto boro (era di Sezze come Martufello del Bagaglino, reso l’idea?). Si parlava di tutto, ma la cosa che mi ha sorpreso è stata vederlo mangiare. Aveva tutti i miei stessi tic, e ne ho parecchi: tipo prendere la camomilla al posto del caffè al mattino. E mi ha sorpreso pure il fatto che nonostante mi parlasse spesso di donne eccetera, il suo collega un giorno mi disse con fare veramente antipatico – quello è solo un cappone, per me è pure mezzo frocio -. Ho dovuto contare fino a cento per non spaccargli la faccia. Insomma, il giorno che finì il lavoro negli uffici dove ero io, l’ho accompagnato fino all’uscita. Quando è uscito dall’ascensore, nel momento dei saluti finali… si è voltato, ci siamo guardati… silenzio glaciale, cuore a mille bpm al secondo. Srrum. Si richiudono le porte dell’ascensore, io dentro, lui fuori e buona notte suonatore. Queste, forse, sono le uniche due volte che ho provato trasporto per un uomo. Le altre ? beh, senza offesa per nessuno, ma il gusto è quasi quello di un… fate conto, dominazione pura. Come in una sorta di battaglia, infervorato dalla lotta, infierissi nel “costato” del mio avversario, e m’inebrio della sua sottomissione. Animalesco, lo so. Ma si tratta di una roba molto violenta per me, uno shock dei sensi. Però sia chiaro, tutto nell’ambito sessuale, non è che piglio una clava e lo bastono. Anzi, diciamo… dopo, mi viene da… insomma, mi passa subito quella fase, provo “compassione”, non vi piace questo termine? È in effetti brutto, ma non lo prendete come commiserazione. E’ una roba tipo, sentire un moto di avvicinamento. Somiglia un po’ a quando ti azzuffi con qualcuno, dopo ti ci senti più amico. Non è proprio lo stesso, ma è una cosa buona. Magari voi ne sapete più di me, boh. Con le donne è tutto diverso. In un certo senso con loro mi piace più essere dominato. La loro grazia, la loro bellezza è disarmante. Con loro il mio unico scopo è… loro vengono prima di me. Io traggo piacere dal loro piacere… Riguardo all’amore, mi sono innamorato poche volte e sempre di ragazze che consapevoli o meno, erano bsx. Ma non che fossero mascoline. No, almeno in questo non ho dubbi: donne femminili e uomini virili. Una cosa in comune però sia le une che gli altri l’hanno, sono gli occhi. Una luce particolare negli occhi. Si tratta di un misto di vulnerabilità ed entusiasmo. Per quel tipo di merce venderei l’anima al diavolo, o se c’e l’avesse il diavolo mi farei pure lui, ma i caproni non hanno quella luce. Ok, io ho offerto la mia anima alla scienza. A voi la disanima: lo appiccate il fuoco alla pira sì o no? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Ma no...perchè dovremmo appiccare il fuoco? Certo se ti dovessi dire sinceramente quel che ho provato a leggere il racconto...dovrei dire tristezza. Rabbia, no...ma un poco di tristezza sì. Per il resto mi pare che tu mi dia peraltro anche abbastanza ragione su vari piani. Sostituisci odio con disprezzo e direi che sia più giusto, più verosimile e coerente al racconto. Specifichi che non hai mai frequentato gay dichiarati o locali gay ma solo eterosessuali-gay velati, che quando hai pensato di poter provare qualcosa non hai mai concluso, hai pure specificato il senso di "panico" indotto da approcci coinvogenti su un piano affettivo. Quando concludevi coi gay non potevi provare niente...se non commiserazione per il fatto che si erano fatti "dominare" da te e infine con le donne la situazione tendeva a ribaltarsi ( la parte che il bisex in genere omette di raccontare o racconta in modo diverso...) Per me non è niente di nuovo...storie simili ne ho sentite tante ovviamente io spero costituiscano il passato di "gay" e "bisex" Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Io sono sconvolto da una simile lucidità. Di solito questa realtà viene fotografata a posteriori, non mentre ci si sente ancora immersi. Oppure sono gli altri - e non noi - ad analizzarci in questo modo. Mi pare di assistere a una tappa fondamentale nella storia delle prese di coscienza! Grazie Internet! Hinzelmann, non vorrei andare OT ma finora tutti i bisex attivi che conosco mi hanno confermato di essere sottomessi alle donne. Io da ragazzino mi vantavo dei graffi sulla schiena che mi lasciava la ragazza nello stesso modo in cui il mio slave si sarebbe vantato dei segni della cinghia. Ed è abbastanza noto che a chi piacciono i ragazzi più giovani, piacciono anche le donne più grandi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 @Almadel non è che io avessi spostato sul lato femminile per caso...parlando di involontaria confessione. E' che in genere quella è la parte del racconto che diventa oggetto di confidenza o su cui si glissa. Non fa parte del personaggio pubblico del "bisex antipatico", di come appare e delle reazioni che suscita. Ovviamente tu te ne vantavi perchè non eri un bisex antipatico Laddove io parlo di "passato" io intendo riferirmi ad una storia vecchia, inattuale ( sia ad un livello personale che storico ) per quel che riguarda le relazioni fra certi gay e certi bisex. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Ho letto nelle prime pagine del topic qualcuno che timidamente accennava all'amore mentale, platonico insomma. Si sono presi certi improperi! Però è vera, in una certa misura è vera. Badate che la conosco tutta la questione del sublimare l'amore gay per non farlo scadere nell'animalità degli atti osceni e contro natura, robaccia di fine ottocento. Dico solo che c'è un’affettività che non sfoga per forza nella pulsione sessuale. Sarà ‘na roba bsx, a sto punto non lo so. Quella che Virginia Wolf definiva "amicizie amorose" (ma siamo sempre in zona fine ottocento). Sta di fatto che ne ho provate molte. Trattare degli amici con le cure che si hanno per... un fidanzato. Però il solo dirlo m'imbarazza! Perché non ho mai sentito l'impulso di giocare con il loro pistolotto. Mi sa che non mi crederete mai. La pira non si accende. Ci racconti molto di te, ti sai leggere, e ti esponi: non moltissimi lo fanno, quindi questo è un punto a tuo favore (anche se un po' lo fai per gigioneria). Il tuo rapporto con gli uomini sembra frantumato in parti che non si possono comporre: o sesso animalesco, o amicizia amorosa di tipo verginale, o inizio di un coinvolgimento che poi però non va avanti. Imbarazzato dal considerare un uomo un fidanzato. Solo virili: ma nel virile tu ci metti l'assenza di tenerezza e di emozione ed è l'unica cosa che trovo al di sotto del tuo livello mentale, insomma non molto intelligente, per esser franco: non sai che Patroclo si presenta in lacrime davanti ad Achille che gli chiede sorridendo: perché piangi come una bambinetta? La contrapposizione dicotomica tra tenerezza (gentilezza ecc.) e virilità è poco virile, è poco nel pianeta uomo, è un uomo visto dall'esterno, da lontano. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
FreeSpiritRis Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Ho smesso di postare in quanto molti hanno preconcetti ed in un racconto dettagliato cercano solo la frase a cui appigliarsi per sostenere le propie tesi.. non c'è volontà reale al confronto... se parliamo di figure da manuale potremmo iniziare a catalogare tanti tipi di "gay" ed arrivare solo a discorsi sterili.. mi scuso se sarà considerato un OT Free Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WistonSmith Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Storco il naso, inevitabilmente, nel leggere, in seguito al racconto di Silver, commenti come "a differenza degl'altri ti esponi", "almeno è sincero". Se non racconto (io o chi come me) esperienze di vita tristi, non sta a significare che nascondo qualcosa. Non tutti i bisessuali, suppongo, vivono la loro esistenza a quella maniera. Lui è lui. Non parlate di bisessualità in genere. Soffermatevi su ciò che vi ha raccontato, di grazia. Di tutta la pappardella propinataci da Silver, l'unica cosa che mi sento di quotare è: Forse non esistono nemmeno due bsx uguali Così come, a mio modestissimo parere, vale per i gay ed etero. Sono io quel bsx che odiate tutti e vi affannate tanto a negarne l’esistenza. Da bisex quale mi sento, non nego l'esistenza di pseudo-bisessuali così, come te. Non nego, ma esecro, anch'io, come tanti gay fanno. Pur trovandomi spesso in disaccordo con Almadel (così come con altri), alle volte ho dovuto concordare su certi punti, ma in linea di massima, ciò che ho fin ora sempre detto, riassunto in pochissime parole, è "I bisessuali non sono tutti come da voi descritti, non generalizzate". E lo continuate a fare anche ora, sulle basi di questo racconto. Eppure, nonostante io mi consideri bisessuale, non c'è una sola sua parola in cui mi rispecchio. Però con il differenziare un bisex dall'altro ha detto bene, seguite anche voi quella scia, perché prendendolo ad esempio ne vien fuori un discorso poco costruttivo (resta sempre un mio parere). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Non equivochiamo..please A differenza di altri "bisex antipatici" NON di tutti i bisex. Altrimenti uno cosa lo specifica a fare? Se non per evitare la solita alzata di scudi dei "veri" bisex contro i "falsi" bisex Ci sono un sacco di gay su questo forum che scrivono cose su cui sono in disaccordo, ma non per questo mi sento in diritto di dire che non sono gay. E' inutile negare che un certo numero di bisessuali hanno un certo modo di vedere la proria sessualità ed affettività, anche se certamente in un'ottica gay vi fanno "cattiva stampa"... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Storco il naso, inevitabilmente, nel leggere, in seguito al racconto di Silver, commenti come "a differenza degl'altri ti esponi", "almeno è sincero". Se non racconto (io o chi come me) esperienze di vita tristi, non sta a significare che nascondo qualcosa. Non tutti i bisessuali, suppongo, vivono la loro esistenza a quella maniera. Lui è lui. Non parlate di bisessualità in genere. Però forse sei tu che cadi in un equivoco. Io ho detto che Silver si espone e che non moltissimi lo fanno, ma non ho dato (di proposito) un complemento a questa proposizione: volevo proprio astenermi dal far credere che mi riferissi ai bisessuali in generale. E' un fatto che Silver parla di sé e si espone, si racconta e si analizza, punto e basta. E nessuno, mi sembra, degli intervenuti ha parlato della bisessualità in generale. Quella maniera: esperienze tristi; ma non sono brutte espressioni? Che diritto hai tu e avremmo noi di giudicare dall'esterno la qualità della vita di una persona, i suoi amori, i suoi coinvolgimenti sessuali, le sue relazioni, le sue passioni e le sue tristezze? Io non me ne arrogo nessuno, e mi sentirei molto stupido se me lo arrogassi. Il giudizio, o la contrapposizione, sono legittimi soltanto quando ci si contrappone o si polemizza: in quel caso bisogna esercitare il giudizio e dire ciò che intimamente si pensa, ammesso che uno abbia un punto di vista al riguardo. In tutti gli altri casi si ascolta e ci si parla, e si esprimono pochi rilievi essenziali, stimoli, lasciando all'interlocutore la possibilità di raccogliere o no, la qual cosa mi sembra anche appropriata alla dimensione virtuale. La gioia e la tristezza della vita sono cose per statuto incomunicabili e note solo a chi le prova: nessuno ne può parlare per gli altri. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
DaveKawena82 Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 scusate se m'intrometto nella discussione, ma riguardo all' "odio per i bisessuali" vorrei raccontarvi un aneddoto che mi è capitato oggi: ero in una chat e mi contatta un ragazzo dal nick "bsx28", dicendomi che non era interessato solo al sesso e chiedendomi se, abitando vicini, non mi andava di andare a correre in una villa... Io mi lascio sfuggire un "sai, sei simpatico per essere un bisessuale, in genere mi stanno sugli zebedei. sarà che sono prevenuto e considero equivalenti i termini "bisessualità" e "poligamia"". A questo punto lui si scollega ripetutamente e non mi permette di parlargli. Io francamente non ho capito quest'atteggiamento: dopotutto gli stavo denunciando un mio preconcetto, bastava semplicemente rispondere... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WistonSmith Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 E' inutile negare che un certo numero di bisessuali hanno un certo modo di vedere la proria sessualità ed affettività, anche se certamente in un'ottica gay vi fanno "cattiva stampa"... Ma questa è una cosa che non ho mai negato. Non l'ho fatto in precedenza, né lo farò ora, perché la penso anch'io così. Però, non vi nego, che ogni qualvolta mi ritrovo a sbirciare questo topic mi faccio il sangue amaro, perché percepisco sempre quell'aria di sufficienza che porta sia da un lato che dall'altro a generalizzare. Questa frase è comunque uscita a te: Quando concludevi coi gay non potevi provare niente...se non commiserazione per il fatto che si erano fatti "dominare" da te e infine con le donne la situazione tendeva a ribaltarsi ( la parte che il bisex in genere omette di raccontare o racconta in modo diverso...) IL bisessuale in genere è generalizzare ugualmente, a mio avviso. Però forse sei tu che cadi in un equivoco. Io ho detto che Silver si espone e che non moltissimi lo fanno, ma non ho dato(di proposito) un complemento a questa proposizione: volevo proprio astenermi dal far credere che mi riferissi ai bisessuali in generale. E' un fatto che Silver parla di sé e si espone, si racconta e si analizza, punto e basta. E nessuno, mi sembra, degli intervenuti ha parlato della bisessualità in generale. Quella maniera: esperienze tristi; ma non sono brutte espressioni? Che diritto hai tu e avremmo noi di giudicare dall'esterno la qualità della vita di una persona, i suoi amori, i suoi coinvolgimenti sessuali, le sue relazioni, le sue passioni e le sue tristezze? Io non me ne arrogo nessuno, e mi sentirei molto stupido se me lo arrogassi. Il giudizio, o la contrapposizione, sono legittimi soltanto quando ci si contrappone o si polemizza: in quel caso bisogna esercitare il giudizio e dire ciò che intimamente si pensa, ammesso che uno abbia un punto di vista al riguardo. In tutti gli altri casi si ascolta e ci si parla, e si esprimono pochi rilievi essenziali, stimoli, lasciando all'interlocutore la possibilità di raccogliere o no, la qual cosa mi sembra anche appropriata alla dimensione virtuale. La gioia e la tristezza della vita sono cose per statuto incomunicabili e note solo a chi le prova: nessuno ne può parlare per gli altri. Ho diritto ad esprimere un MIO giudizio. IO vedo certe esperienze tristi. Oggettivamente potrebbe anche darsi che non lo siano. A me mettono tristezza. Mi pare un concetto semplice, no? L'equiparare l'amore all'usufrutto mi mette tristezza. Così come mi mette tristezza il vivere i sentimento in maniera diversa in base al sesso, e non tanto in correlazione alla persona che hai difronte. Sbaglierò, sarò idealista, sarò sciocco, ma dico ciò che sento e provo nell'aver letto ciò che ho letto. Su quella che è la sua esperienza ho sorvolato, tenevo a precisare che la sua esperienza non puo' essere presa come esempio da poter allargare poi al "mondo bisessuale", ma come un esperienza di vita punto e basta. Il problema è forse che non ho esplicitato da subito che si trattasse di un MIO pensiero? Non occorreva, sarò sciocco, ma non arrogante, non parto mai dal presupposto che la mia parola è verità, ma una verità circoscritta solo al mio pensiero, condivisibile o opinabile. Questa tua retorica perbenista la trovo anche fuori luogo. Ho letto spessisimo all'interno di questo forum frasi come "il bisex è un approfittatore", o consigli sul "lasciar perdere i bisex, che non portano mai a nulla di buono" e nessun moralista è accorso a levar lo scudo, limitandosi solamente ad invitare codesti geni nell'apposita discussione relativa ai bisex per discuterne. Per concludere, per Silver, o per te non ci sarà nulla di triste, ma per me, l'idea di essere usato, o di usare anche -anzi, sopratutto, perché sarei consapevole nel fare ciò, mentre al contrario ne sarei vittima- mette parecchia tristezza. Detto ciò, sull'esperienza di vita di Silever, non mi pronuncio più, proprio perché la vedo solo in parte inerente al discorso che si stava facendo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Questa tua retorica perbenista la trovo anche fuori luogo. Ho letto spessisimo all'interno di questo forum frasi come "il bisex è un approfittatore", o consigli sul "lasciar perdere i bisex, che non portano mai a nulla di buono" e nessun moralista è accorso a levar lo scudo, limitandosi solamente ad invitare codesti geni nell'apposita discussione relativa ai bisex per discuterne. Tu giudichi tristi le esperienze di Silver. Quali? quelle con i gay? oppure quelle con le donne? Cosa stai giudicando, la sua vita complessiva di bisessuale, o i suoi rapporti con gli uomini? E parli delle sue esperienze giovanili, o delle sue storie di adulto? Se hai la bontà di rileggere sopra, vedrai che di alcune di queste cose altri hanno già parlato prima di te, facendo le opportune distinzioni. La tua preoccupazione è essenzialmente che quella di Silverselfer non venga assunta come immagine del "mondo bisessuale" in assoluto: ma spari contro i mulini a vento, perché nessuno lo fa, e il mio post sopra chiariva proprio questo punto. Vuoi distinguerti da lui? allora parla di te e della tua vita. Retorica buonista, la mia? Io non lo credo, ma in ogni caso non vedo perché sarebbe «fuori luogo». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WistonSmith Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Certo se ti dovessi dire sinceramente quel che ho provato a leggere il racconto...dovrei dire tristezza. La distinzione qui dove sta, Isher? Si distingue il motivo di tristezza, forse, solo per il fatto che Hinzelmann( a cui chiedo scusa, per averlo tirato in ballo) è gay ed è diverso da me in quanto bisex? Mi pare di aver comunque detto la stessa cosa. Cosa ti aspetti che dica? Che provo dispiacere perché Silver, attualmente, fa sporca propaganda ai bisex? Sono fazioso sì, ma non è questo che mi rattrista, perché, per come la vedo IO, quella non è bisessualità. Fra gli uomini da lui "usati" potevo esserci io, come un qualsiasi altro bisessuale o gay (a quel punto saremmo stati tutti uguali di fronte alla disgrazia). Ma come ho già detto - ti è forse sfuggito?- mi metterebbe tristezza anche usare qualcuno con consapevolezza. Bisessualità per me non è essere capaci di scopare con l'una o con l'altro. Per fare questo basterebbe davvero poco. Ma provare eguali sentimenti per l'uno o l'altro sesso, riconoscendo differenze unicamente da persona a persona, e non da un sesso all'altro. Io non amo una donna desiderando scopare un uomo. Né amo un uomo desiderando solo scopare una donna. Amo e scopo con una donna quanto potrei amare e scopare con uomo; le differenze ci saranno, vi dò ragione, ma d'altronde, non ho mai amato neanche due donne nello stesso identico modo, anche perché con due persone dello stesso sesso trovo differenze, ed è questo che sembra poco chiaro. Ho fatto cose molto brutte prendendomi gioco più che delle persone, di quello che loro credevano di provare per me. Lo ammette lui, ed io non posso dire di trovare tutto ciò triste? Se questo non è perbenismo...Nell'aver letto il suo racconto che hai pensato "oh, che tenero, è così sincero!" oppure sei così freddo e analitico da non aver pensato assolutamente nulla? Stento a crederlo. Ora, manca solo qualcuno che mi venga a dire di non giudicare neanche un pedofilo, un assassino, o un ladro, perché non è nostro diritto farlo. E bada bene, non ho detto "SILVER è triste", ma l'esperienze che ci ha enarrato sono tristi, ciò non toglie, per me, che possa essere cambiato, possa essere peggio, meglio, lo stesso; ho giudicato un esperienza, non una persona in base a questa. Lui non lo conosco, quello che ha raccontato mi ha messo tristezza. A tal proposito mi sembra ci sia poco su cui discutere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 WistonSmith, nella frase che citi Hinzelmann dice che il resoconto di Silverselfer gli mette tristezza: non diceva che giudica la sua vita triste. E' una distinzione tanto complessa? Dire che una vita è triste, è un passo ulteriore: non so se Hinzelmann lo compia; io non lo compirei, per le ragioni che ho esposte nel mio post che tu giudichi retorica perbenista. Quanto a quello che ho provato io nel leggere il resoconto di Silver, l'ho già scritto in un post che o non hai presente o hai letto molto superficialmente. Che la tua bisessualità sia diversa da quella di Silver, per te è un grosso problema sottolinearlo: per me non lo è per nulla, perché è anzi un presupposto da cui muovo: fa parte integrante della mia «retorica perbenista», e prima di te lo stesso Silver, o altri, hanno, vari posts fa, sottolineato questo punto, che non ci sono due bisessuali uguali o due gay uguali. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WistonSmith Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Uhm. Mi sorge spontanea una domanda; sicuro di leggere ciò che scrivo con la giusta attenzione? Se non racconto (io o chi come me) esperienze di vita tristi, non sta a significare che nascondo qualcosa. Non ho detto che quella di Silver è stata una vita triste, non ha raccontato mica tutta la sua vita, ma alcune esperienze che io ho trovato tristi. Mi sembra così lineare! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Isher Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 La tua citazione completa è questa: Se non racconto (io o chi come me) esperienze di vita tristi, non sta a significare che nascondo qualcosa. Non tutti i bisessuali, suppongo, vivono la loro esistenza a quella maniera. «Vivono la loro esistenza a quella maniera» è un giudizio riassuntivo. non nego l'esistenza di pseudo-bisessuali così, come te. Non nego, ma esecro Tu che chiedi tanta attenzione per la tua specifica bisessualità, poi definisci «pseudo-bisessuale» Silverselfer. Tu hai diritto di avere la tua bisessualità nella forma che piace a te: lui no; lui è pseudo-bisessuale. Il verbo che ricorre più spesso in questi tuoi posts è «giudicare», qui addirittura «esecrare». Secondo me manchi totalmente di tolleranza. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
WistonSmith Posted June 30, 2010 Share Posted June 30, 2010 Esecro un tipo di bisessualità (o meglio, esecro considerarsi tali) quando per me, questa, non è bisessualità. La vedo un eterosessualità passiva, oppure un omosessualità... repressa e violenta? Non lo so, ma il differenziare così tanto il proprio relazionarsi con uomo o con una donna non può minimamente essere rappresentato da una parola che esprime solo la bivalenza. Bi-sessualità, appunto. Banalizza tutto. E diventa un calderone di gente confusa, psicologicamente complessi, omosessuali repressi che cedono solo per trasgressione, ecc ecc. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted July 1, 2010 Share Posted July 1, 2010 WInstonSmith, figurati che a me invece ha fatto piacere leggere il punto di vista di un "Trasgressivo"; visto che il punto di vista dei "Bisex Romantici" trova in genere molti sponsor e difensori. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted July 1, 2010 Share Posted July 1, 2010 Ho parlato di tristezza con riferimento al racconto per escludere proprio la rabbia ( di fronte alla richiesta: appiccate il fuoco...) ed anche per il fatto che non credo veramente che un gay di fronte ad un racconto del genere debba arrabbiarsi. Tantomeno prendendosela con l'autore, che peratro non conosciamo, cosa che non mi ha minimamente sfiorato. Al contempo, sapendo benissimo che c'era il rischio si arrabbiassero dei bisex, ho pensato che circostanziare quello che era stato definito un "caso da manuale" ad una ipotesi più ristretta ( il bisex antipatico ) potesse essere utile. Ho pure chiarito che l'antipatia risiede spesso nel non voler dire tutta la verità, nel voler un po' atteggiarsi...tanto è vero che ho chiarito ad Almadel che se lui il suo approccio sessuale con le donne lo raccontava ( pur essendo simile a silver ) faceva già un diverso effetto. Questo significa ancorare il giudizio a dei comportamenti concreti istituire dei paragoni e non generalizzare in senso stigmatizzante. Funziona molto più del "trasgressivo" rispetto al "romantico" perchè consente di uscire un po' dalle pose, dai personaggi consolidati Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Dexter Posted July 16, 2010 Share Posted July 16, 2010 Io sono bisessuale, per ora. E non è una scelta, è un sentire guidato dal momento, dall'animo e dal mio corpo. Non ho mai separato in una relazione l'amore o la possibilità di innamorarmi dal sesso, nè ho mai sfruttato un ragazzo gay per andarci a letto privandogli o privandomi del mio amore. Ho amato ragazze così come ho amato un solo uomo (ho 25 anni, magari in futuro ce ne saranno altri). E' vero quello che dicono alcuni: forse essere bisex è una fase passeggera, di autocollocamento e scoperta di sè. Ma di una cosa sono sicuro, nel mio "percorso" non ho mai sottovalutato i sentimenti e il loro valore, ed il mio Max l'ho amato e lo amo ancora, nonostante sia una storia finita. Essere bisessuali non è, allo stesso modo dell'essere omosessuali, nè una scelta nè una situazione di comodo, anzi molto spesso trova difficoltà e problematiche proprie. Un esempio è la reazione di mia mamma: avrebbe preferito che fossi gay, in modo da comprendere la mia identità, piuttosto che vivere in un limbo. Giusto da un certo punto di vista, ma non totalitario. Credo di meritarmi il tempo per comprendere la mia strada, che sia quella di rimanere sui miei passi o prenderne una completamente diversa, e come tutti di accettarmi e farmi accettare. Altri definiscono la bisessualità un modo per nascondere la propria anima omosessuale, non sempre vero, ma capisco che succeda. Per ora sono attratto da donne e uomini per motivi e in modalità diverse, ma non mi sento di vivere questa condizione come una colpa e mi fa specie che persone che per prime dovrebbero conoscere bene le discriminazioni, i pregiudizi e le generalizzazioni cadano vittima di alcune uscite infelici. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Licantropo Posted July 16, 2010 Share Posted July 16, 2010 Bhe non saprei... Però mi pare ridicolo affermare che uno debba per forza essere etero oppure gay e che non possa essere entrambe le cose.. Insomma, ci sono persone a cui piace la musica classica. Altre a cui piace il Death Metal. Altre eprsone cui piacciono entrambe. Se non è una contraddizione ascoltare Death Metal (misca dura) e la musica classica (musica leggera), perché dovrebbe essere una contraddizione essere attratti da entrambi i sessi? Gli orientamenti non sono degli opposti... sono complementari!! Uno può essere attartto prevalentemente dagli uomini e trovare occasionalmente una donna attarente. Oppure può essere attartto sia da donne che da uomini allo stesso modo. Gli orientamenti sono complementari e graduali, e penso che tutti possiediano entrambi gli orientamenti in diversi gradi. Ad esempio secondo me nonc e ne sono poche di uomini che sono prevalentemente attrattid alle donne ma che trovano gli uomini leggermentissimamente attraenti. L'etichetta "etero/gay" è un'approsimazione di una natura molto più complessa!! La sessualità è il risultato di migliaia di variabili, e voler catalogare tutti con "etero" oppure "gay" è una banalizzazione! E concludo dicendo che per me di orientamenti ce ne sono almeno quattro! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Johann Posted July 16, 2010 Share Posted July 16, 2010 ...e la musica classica (musica leggera)... Ehi ehi! Bada a come parli! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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