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Parliamo di bisessualità...


Androgyny

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Beh ma se hai avuto una prima esperienza gay, direi non ci voglia molto

sforzo da parte di nessuno a comprendere che sei confuso ed hai bisogno

di fare altre esperienze.

 

Quello che è essenziale capire è che anche se tu fossi un gay represso, come

hai ipotizzato, saresti pur sempre un gay, quindi ne dovremmo dedurre che in

alcuni casi può capitare di arrabbiarsi con dei gay che affermano di essere bisex

senza esserlo e non con dei bisex in senso proprio.

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Secondo me permane l'errore di volere etichettare tutto e suddividerlo in categorie, che per quanto possa essere comodo e pratico per la vita di tutti i giorni se esso sfocia in cortine di ferro ideologiche e discriminazioni sarebbe meglio evitarlo.

Personalmente su un tema come la sessualità metto omosessuali, eterosessuali e bisessuali sullo stesso piano, nel senso che ciò che vado a considerare è la persona, e l'unico limite che può ergersi per un'eventuale storia con qualcuno è il caso di un ragazzo eterosessuale o una donna omosessuale, condizione loro e non mia e che quindi mi condiziona esternamente in minima parte attraverso un loro rifiuto, che tra l'altro è più facile che arrivi per di altre motivazioni.

 

Ciò che veramente faccio fatica a capire è questa smania di volere classificare le persone attraverso un parametro che può essere utile solamente in fase di ricerca di un "partner", ma soprattutto il desiderio di considerare una determinata "categoria" come degenerazione delle altre, facendo passare le persone che attraverso non si sa quale metodo scientifico ci sono capitate dentro come represse, deviate, mentalmente instabili, cosa che se anche fosse vera per voi non sarebbe minimamente utile, e visto il carattere della discussione non risulterebbe utile neanche per i diretti interessati per avviare un percorso positivo per risolvere questi fantomatici problemi visto che si osserva quasi un fenomeno di ghettizzazione, che effettuato da persone che lamentano spesso lo stesso atteggiamento verso di loro ha del tragicomico.

 

Lasciare ognuno i suoi gusti e i suoi eventuali problemi reputo sia la scelta migliore, anche perchè niente fa più danno di psicologi e sociologi dilettanti.

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Off Topic

@@Hinzelmann

Scusate,se non aveno precisato,speravo che si capisse,eventualmente si vede di no. Quella ipotesi è stata smentita quasi sin da subito.
Da quanto mi è dato di sapere,i gay repressi sono qui gay che si sentono obbligati di reprimere il proprio desiderio per via delle condizioni sociali e altro.Tali sono attratti dai M però si sforzano di stare con le F anche se non sono li desiderano.

Ecco.Vi racconto un po' di me.Sono un ragzzo di 21 anni,che studia e non ha un lavoro stabile.Non devo quindi "nascondermi " al lavoro.
Ho gia fatto il mio C.O ai miei genitori,che è stato preso più che bene.Rissiedo in un luogo diverso da quello abbitualmente abitato.Per cui la mia espressione sessuale non è minimamente condizionato dai miei famigliari.
Non mi ritrovo tra gli alti stati sociali,per cui non sono obbligaro a rispecchiare un determinato status.
Ho fatto O.C anche a qualche mio amico e mi sono del tutto accetato come Bi,non mi dichiaro pubblicamente soltanto per evvita qualche sguardo inutile,da parte delle persone che non comprendono i Bi,anche se,se avessi il bisogno di fare un ulteriore O.C lo farrei senza tanti problemi.
Percui non sento di avere una sessualità condizionata,bensi,mi ritengo abbastanza libero a fare ciò che più mi sento di fare.Quall'ora volessi stare con un ragazzo non avrei minimamente dei problemi a farlo.

Come ho scritto precedentemente,io Vorrei avere un rapporto con una ragazza!però,da quanto si capisce nel post,non sono affatto Obbligato ad averlo.Sono infatti,in parte attratto dal sesso F e vorrei ,appunto,avere qualche esperienza anche con esso.

Ciò mi permette di dire che probbamilmente non potrei essere "cattalogato" come gay represso,perche non mi pare che ci sia qualcosa che mi possa reprimere,e non essere gay,perche non sono attratto solo dal sesso M ,ma desidero anche quello F.Sicuramente non solo dal punto di vista di "comodità" fisica,visto che con quest'ultimo non ho avuto ancora modo di provare niente.

Direi in più che sono quasi uscito dallo stato di confusione, e vorrei ringraziare quelli utenti del forum,che mi hanno sostenuto e dato una mano nel caso in cui ne avevo bisogno,e ai quali non li è dispiacuto spendere qualche parola in più quando li ho fatto delle domante,che non mi permettevano andare avanti.
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Non ho letto tutte le cose intelligenti che avrete sicuramente risposto,

ma ne ho dedotto di avere qualche limiti nell'esprimere ciò che penso.

 

Qui non si discute si cosa siano i bisessuali,

ma su chi si si definisce bisessuale

e perché - a partire da loro - i gay

si siano costruiti un giudizio negativo.

 

A rigore quasi tutti possono definirsi bisessuali;

basta avere avuto una esperienza etero nel passato

o non escludere di averne una nel futuro.

(Per un gay, certo. per un etero vale il viceversa).

 

Non tutti però si definiscono bisessuali

perché il passato conta poco e il futuro non conta nulla.

 

Io non intendo parlare del "noumeno della Bisessualità"

ma mantenere un approccio puramente "fenomenico".

In parole semplici: non mi interessa chi lo è, ma chi dice di esserlo.

 

Non mi interessa neppure parlare di tutte le possibilità che stanno dietro

a tutti i singoli bisessuali che si dichiarano tali;

ma solo di quelle che infadisticono i gay, perché questo è il topic.

 

I gay sono infastiditi da quelle persone che:

- Sono "omosessuali acerbi" e si definiscono bisex

- Hanno una vita sentimentale etero e "scappatelle omo" e si definiscono bisex

- Hanno una vita sentilamele omo e si definiscono bisex, perché disprezzano gli altri gay (escluso il loro fidanzato)

 

Voglia il Cielo che Acquarivs mi spieghi cosa non torna della mia analisi.

Che citi le sue fonti scientifiche o dimostri il suo estro analitico, per me va bene uguale.

 

Sia fatta chiarezza sulla mia posizione: io non giustifico i gay con pregiudizi verso i bisex.

- Avere pregiudizi verso un "omosessuale acerbo" è pura cattiveria

- Giudicare con lo stesso metro tutti i bisex, in base ai "bisex sposati" è una generalizzazione odiosa

- Attaccare un bisex fidanzato con un maschio, lo convince ancor di più a prendere le distanze dai gay

 

Detto questo, esiste la curiosità di sapere se esistono "bisex diversi".

Non perché loro debbano giustificarsi, ovviamente;

ma per poter sbattere in faccia ai gay con pregiudizi verso i bisex

un esempio che mandi a gambe all'aria la radice delle loro cattive convinzioni.

Un po' come chi cerchi un Rom che faccia l'operaio per dimostrare che non sono tutti ladri, no?

 

Forse non mi serve davvero un bisex fidanzato con un maschio che vada a puttane;

forse mi basterebbe un bisex fidanzato con una donna che vada al Gay Pride

o comunque qualcuno che non abbia né bisogno di una "copertura",

né sia condizionato dall'avere avuto ancora poche esperienze

né che sia intenzionato a prendere le distanze dalla comunità gay.

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Qui non si discute si cosa siano i bisessuali,

ma su chi si si definisce bisessuale

e perché - a partire da loro - i gay

si siano costruiti un giudizio negativo.

Probabilmente hai saltato qualche passo. Ho già spiegato che per due motivi non è possibile non scendere in questo tipo di analisi.

Il primo è che le ragioni sono state sviscerate e sarebbe opportuno capire quanto siano fondate (perchè una sfilza di pregiudizi rimane una sfilza di pregiudizi quando non se ne viene a capo).

Il secondo è che non è possibile analizzare un fenomeno senza capire chi lo rappresenta.

Non si può analizzarlo senza identificare i soggetti. Se è vero che gli omosessuali nutrono un giudizio negativo verso i bisessuali (nota il titolo del 3D: Perchè la maggior parte dei gay non sopporta i bsx?) non occorrerebbe capire, ad un certo punto, chi siano questi bisessuali? Talmente naturale questo processo che ci siete arrivati da soli però indicando questi con parametri che potrebbero trovare radici in F.Baum talmente sono fantasiosi.

 

 

A rigore quasi tutti possono definirsi bisessuali;

A rigor di cosa? Di logica? Dei fatti?

 

 

basta avere avuto una esperienza etero nel passato

o non escludere di averne una nel futuro.

(Per un gay, certo. per un etero vale il viceversa).

Questo perchè probabilmente per te un bisessuale è questo..

Se non lo è non vedo il motivo per cui introdurre questo commento.

Rappresenta forse l'idea di "quegli omosessuali che bisfrattano i bisessuali"?

E quando deve arrivare il momento di spiegare loro che questo parametro è frutto della loro fantasia galoppante?

Se sei d'accordo sul fatto che siano in errore, ancora, perchè introdurre questo commento come se la stessi avallando piuttosto che combatterla?

 

 

Non tutti però si definiscono bisessuali

perché il passato conta poco e il futuro non conta nulla.

Nella sessualità il passato conta tutto. Ecco la differenza fra un cantastorie ed un esperto.

 

 

Io non intendo parlare del "noumeno della Bisessualità"

ma mantenere un approccio puramente "fenomenico".

In parole semplici: non mi interessa chi lo è, ma chi dice di esserlo.

Peccato che qui si parli di pregiudizi che per loro natura sono basati sul fenomeno osservato.

Ti ripeto, il perchè provino una simile avversione è stato ampiamente descritto, anche in commenti posti in prima persona.

Inoltre, il fenomeno, è dimostrabile in sede di conversazione? Perchè dovrei credere nella tua analisi fenomenica della sessualità quando non è possibile estendere questi risultati, dimostrarli e ripeterli?

 

 

 

Non mi interessa neppure parlare di tutte le possibilità che stanno dietro

a tutti i singoli bisessuali che si dichiarano tali;

e certo.. altrimenti come si fa a costruire un pregiudizio se si ammettessero le varianti, i ma ed i se?

Non è forse la generalizzazione la madre del pregiudizio?

 

ma solo di quelle che infadisticono i gay, perché questo è il topic.

No il topic parla dei gay che provano fastidio verso i bisessuali, non QUEI bisessuali soprattutto quando si riduce il bisessuale a: "basta avere avuto una esperienza etero nel passato

o non escludere di averne una nel futuro."

 

I gay sono infastiditi da quelle persone che:

 

- Sono "omosessuali acerbi" e si definiscono bisex

 

O sono bisessuali che stanno sperimentando il lato omosessuale?

 

- Hanno una vita sentimentale etero e "scappatelle omo" e si definiscono bisex

Queste scappatelle in cosa consistono? Sono regolari? Non inficiano il naturale corso della vita del bsx? Queste sno domande da esperti.

 

- Hanno una vita sentilamele omo e si definiscono bisex, perché disprezzano gli altri gay (escluso il loro fidanzato)

Il fatto che io mi possa dichiarare irlandese perchè odio gli italiani indica forse che tutti gli irlandesi sono italiani rinnegati?

 

 

Voglia il Cielo che Acquarivs mi spieghi cosa non torna della mia analisi.

Che citi le sue fonti scientifiche o dimostri il suo estro analitico, per me va bene uguale.

 

E'quello che sto facendo, a discapito del mio tempo..

 

 

Sia fatta chiarezza sulla mia posizione: io non giustifico i gay con pregiudizi verso i bisex.

- Avere pregiudizi verso un "omosessuale acerbo" è pura cattiveria

- Giudicare con lo stesso metro tutti i bisex, in base ai "bisex sposati" è una generalizzazione odiosa

- Attaccare un bisex fidanzato con un maschio, lo convince ancor di più a prendere le distanze dai gay

Non avevo dubbi..

 

 

Detto questo, esiste la curiosità di sapere se esistono "bisex diversi".

Non perché loro debbano giustificarsi, ovviamente;

ma per poter sbattere in faccia ai gay con pregiudizi verso i bisex

un esempio che mandi a gambe all'aria la radice delle loro cattive convinzioni.

Un po' come chi cerchi un Rom che faccia l'operaio per dimostrare che non sono tutti ladri, no?

Perchè adesso travalichi la transenna? Non sei forse come uno di quei bsx da te dichiarati che pur di non prendere posizione gioca per entrambe le squadre?

E quello che stai facendo adesso. Forse è difficile da cogliersi (ma non credo) ma hai neanche tanto abilmente detto tutto e il contrario di tutto.

Da quanto tempo sei intrappolato nella retorica filosofica?

 

 

Forse non mi serve davvero un bisex fidanzato con un maschio che vada a puttane;

forse mi basterebbe un bisex fidanzato con una donna che vada al Gay Pride

o comunque qualcuno che non abbia né bisogno di una "copertura",

Ci sono etero sposati e fidanzati che vanno al gay pride. Ancora una volta non riesco a capire perchè la bisessualità debba essere dimostrata fenomenicamente.

LA SESSUALITA' PRESCINDE L'ESERCIZIO DELLA STESSA!

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[ironic mode On]Probbabilmente non sono in grado di affrontare questo topic.

Perche mi trovo da una delle due parti,ed eventualmente da quella dei bi,e non da quella che NoN supporta i bi!e quindi il mio parere sarebbe del tutto Parziale.

Probbabilmente non sono in grado di dare il mio parere,sulle cose NoN Lette!

Probbabilmente non sono un bi,ma come dico Gli Altri,che non mi conoscono nemmeno,sarò un gay represso,e ciò in cui credo è una pura stupidaggine,perche Ogniuno si può chiamare Bisex!Che siano gay o etero!

Probbabilmente nemmeno un gay represso(che è diverso dal bi) potrebbe avere delle scapatelle con dei mashi e poi ritornare a stare con la sua moglie.

Probbabilmente il nostro passato non conta nulla,e il nostro presente non è dovuto a tutto ciò che ci è sucesso prima!

Probbabilmente non riuscirò a trasmettere il mio messaggio alle persone a cui Non li interessa!

Probbabilmente siccome sono "Uno dei mille" la mia voce è del tutto insignificante e dovrei essere considerato/trattato come tutti gli altri che si sono chiamati "Comelipare".

Probbabilmente tutti i bi vengono accettati per quello che credono di essere,e non vengono affatto giudicati dagli altri,al solo udire "Bisex".

Probbabilmente non esistono i "bi diversi "da quelli da voi nominati,e le persone con cui ho avuto il modo di parlare erano esclusivamente virtuali.(Tipo come buon M4rvin che ci posta le nuove discussioni)

Beh,direi è proprio vero allora che noi,Bi disprezziamo i gay,e ci iscriviamo sui loro forum perche non abbiamo nulla da fare,e cerchiamo solo il sesso,per poi ritornare alla nosta vita "comoda",nella quale nessuno sa che ci piaciono i maschi,(ovviamente a parte quelle persone che abbiamo "utilizzato").E sicuramente,non è affatto vero ciò che ho scritto di questo forum nel mio piccolo OT.Poi,i bi siccome disprezzano i gay,sicuramente non se ne fregano di conescerli al di fuori della loro vita virtuale,senza nessun scopo,ma semplicemente per capire gli altri...ecc

[ironic mode Off]

Se credete in tutto questo,sono contento per voi,magari anche io potessi essere cosi supperficiale,sappeste quanti problemi in meno avrei......

 

Detto ciò,So che ci sono le persone gay che ci capiscono e li sono molto grato,perche diventa sempre più raro incontrare qualcuno che ti accetta per quello che sei,e non si fa dei peregiudizi da quello che dice la MassA.

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Probabilmente hai saltato qualche passo. Ho già spiegato che per due motivi non è possibile non scendere in questo tipo di analisi.

Il primo è che le ragioni sono state sviscerate e sarebbe opportuno capire quanto siano fondate (perchè una sfilza di pregiudizi rimane una sfilza di pregiudizi quando non se ne viene a capo).

Il secondo è che non è possibile analizzare un fenomeno senza capire chi lo rappresenta.

Non si può analizzarlo senza identificare i soggetti. Se è vero che gli omosessuali nutrono un giudizio negativo verso i bisessuali (nota il titolo del 3D: Perchè la maggior parte dei gay non sopporta i bsx?) non occorrerebbe capire, ad un certo punto, chi siano questi bisessuali? Talmente naturale questo processo che ci siete arrivati da soli però indicando questi con parametri che potrebbero trovare radici in F.Baum talmente sono fantasiosi.

 

Ammetto che seguirti non è mica tanto facile.

Intanto non ho capito per quale motivo non sia lecito "scendere in questo tipo di analisi"

Ho perso sicuramente qualche passaggio, ma ho qualche problema con il PC.

Direi che ho seguito pedantemente il tuo consiglio: ho ricercato "chi siano questi bisessuali"

senza curarmi sul perché della loro bisessualità.

 

A rigor di cosa? Di logica? Dei fatti?

 

Quasi tutti possono dichiararsi "bisessuali a rigor di logica"

perché nessuno può escludere di trovare "la donna giusta domani".

E quasi tutti possono dichiararsi "bisessuali a rigor di fatti"

perché quasi tutti sono stati con "una donna ieri".

Mi pare estremamente semplice, evidentemente pare semplice solo a me...

 

Questo perchè probabilmente per te un bisessuale è questo..

Se non lo è non vedo il motivo per cui introdurre questo commento.

Rappresenta forse l'idea di "quegli omosessuali che bisfrattano i bisessuali"?

E quando deve arrivare il momento di spiegare loro che questo parametro è frutto della loro fantasia galoppante?

Se sei d'accordo sul fatto che siano in errore, ancora, perchè introdurre questo commento come se la stessi avallando piuttosto che combatterla?

 

Certo, per me il bisessuale è questo. Cos'altro potrebbe essere?

O ti senti ancora condizionato dal tuo passato omo/eterosessuale

o proietti nel futuro una possibile relazione diversa da quella che hai.

O- meglio ancora - sei single e né il tuo incerto passato né il tuo incerto futuro

ti fanno optare per una definizione come "etero" od "omo".

 

Nella sessualità il passato conta tutto. Ecco la differenza fra un cantastorie ed un esperto.

 

LA SESSUALITA' PRESCINDE L'ESERCIZIO DELLA STESSA!

 

Non capisco proprio....

Nella sessualità le "esperienze passate contano" o "essa prescinde dal suo esercizio"?

Io sono bisessuale perché ho avuto esperienze etero o la mia sessualità prescinde dal suo esercizio?

Appena capirò il tuo pensierò, ti risponderò.

 

Peccato che qui si parli di pregiudizi che per loro natura sono basati sul fenomeno osservato.

Ti ripeto, il perchè provino una simile avversione è stato ampiamente descritto, anche in commenti posti in prima persona.

Inoltre, il fenomeno, è dimostrabile in sede di conversazione? Perchè dovrei credere nella tua analisi fenomenica della sessualità quando non è possibile estendere questi risultati, dimostrarli e ripeterli?

 

Beh, dovresti crederci perchè non sei evidentemente in grado di falsificarli.

E io amerei che tu lo facessi: un bisessuale non immaturo/dissociato/omofobo

sarebbe una grande risorsa per il Movimento GLBT, una vera pietra angolare

per la costruzione di una identità politica della bisessualità.

E un colpo mortale per la "bifobia" degli omosessuali.

 

e certo.. altrimenti come si fa a costruire un pregiudizio se si ammettessero le varianti, i ma ed i se?

Non è forse la generalizzazione la madre del pregiudizio?

 

Appunto, questo è chiaro.

Figurati che io mi ostino a non avere pregiudizi negativi verso i bisessuali,

nonostante che - su centinaia che ne ho conosciuti - ne fossero tutti meritevoli...

Ho un incrollabile pregiudizio positivo basato non su dati oggettivi, ma su un "Bisex Ideale"

che - quando ho conosciuto - si ostinava a definirsi "gay".

 

O sono bisessuali che stanno sperimentando il lato omosessuale?

 

Queste scappatelle in cosa consistono? Sono regolari? Non inficiano il naturale corso della vita del bsx? Queste sno domande da esperti.

 

Il fatto che io mi possa dichiarare irlandese perchè odio gli italiani indica forse che tutti gli irlandesi sono italiani rinnegati?

 

Guarda, se questo è il livello delle tue risposte, proprio non ci siamo.

 

 

E'quello che sto facendo, a discapito del mio tempo..

 

Non voglio sottrarti tempo prezioso a rispondere a domande oziose,

soprattutto se considero deludenti (e contraddittorie) le tue conclusioni.

 

Perchè adesso travalichi la transenna? Non sei forse come uno di quei bsx da te dichiarati che pur di non prendere posizione gioca per entrambe le squadre?

E quello che stai facendo adesso. Forse è difficile da cogliersi (ma non credo) ma hai neanche tanto abilmente detto tutto e il contrario di tutto.

Da quanto tempo sei intrappolato nella retorica filosofica?

 

Che transenna? "Entrambe le squadre"? Ma che dici? :D

Io non giustificherei i razzisti verso i Rom, neppure se il 99% degli Zingari fosse ladro.

Perché quell'1% ha il diritto comunque di non essere chiamato "ladro" da chi non lo conosce.

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Mamma mia ho letto tutto il topic e sento gli occhi intrecciati e le idee confuse....

 

Intanto mi accodo a coloro che hanno detto che non esiste un bsx uguale ad un altro. Ognuno ha un tipo di bisessualità che è intrinseca dell'io di ciascuno di noi.

 

Detto questo voglio prima raccontarvi la mia storia per poi poter ribattere su alcune cose dette in tutto il topic, su cui non sono daccordo.

Iniziamo dal fatto che non so bene come definirmi e che forse non l'ho mai saputo. Potrei dire che sono gay, ma forse non rispecchierebbe veramente il mio io, perchè per anni mi sono definito bisex e adesso non ne sono più tanto sicuro (con il tempo spero mi capirò). Molti di voi mi definirà un falso bisex, uno che non accettava la sua omosessualità, un immaturo e così via, cosa su cui però non sono daccordo (capiamoci non dico che non possiate avere una certa idea, dico solo che guardandomi indietro non mi vedo così). Al tempo io ero sicuramente bisex, provavo attrazione da ambo i sessi e non dicevo di esserlo solo per paura di essere gay o perchè è la scelta più facile (facile ma di che!?!), anzi avrei preferito essere gay ed esserne certo, il che mi avrebbe risparmiato tanta confusione ed incertezza. Dico questo con la massima certezza.

Poi che probabilmente la mia era una bisessualità di transizione, un semplice percorso verso l'omosessualità non ci sono dubbi, ma cavolo c'era ed era reale e sentirmi dire che ero solo fasullo sinceramente mi rattrista.

 

Altro punto. Io ero anche uno dei famigerati bisex che con gli uomini ci scopano e delle donne si innamorano. Ora capisco perfettamente quanto è vuoto e stupido un pensiero del genere (ero io che non volevo innamorarmi di un uomo ora l'ho capito) e chiedo scusa a chi possa sentirsi offeso da tal ragionamento (e comunque io dicevo che potevo innamorarmi delle donne, ma invece non cercavo relazioni neanche con loro). Comunque non vedo grosse colpe nel volere solo sesso, l'importante è essere sempre rispettosi della persona che si ha davanti mettendo fin da subito in chiaro quello che si cerca, se poi quella persona non se la sente nessuno la obbliga a venire con me. In più è vero che un pensiero simile è sbagliato, ma quando ti ritrovi davanti ad una ragazza e il fiato si fa corto e il cuore va a 3000 e con un uomo questo non avviene, sei pronto a credere che sia la più saggia delle idee, soprattutto quando poi sei giovane, confuso e pieno di aspettative da parte di chi ti è intorno (potrebbe sembrare paura, e forse in parte lo è). Poi certo che se uno esce con te e ti fa credere di essere interessato a te e non solo al tuo culetto, poi invece ti si porta a letto e ti dice che con i maschietti ci fa solo sesso, allora si che avete ragione ad arrabbiarvi (ma per lo più perchè c'è la presa in giro). E poi comunque anche tra gli etero ed i gay ci sono persone che cercano solo sesso eppure non li si colpevolizza per questo.

 

Detto questo voglio soffermarmi su alcune affermazioni riguardanti la bisessualità che più che altro mi hanno fatto ridere.

La divido in punti così è più semplice:

 

1) La bisessualità come scelta: ma stiamo scherzando? Nessuno sceglie la sua sessualità, ognuno di noi la scopre con il tempo. E poi se uno potesse scegliere non pensate che sceglierebbe di essere etero?

 

2) Essere bisessuali è molto più semplice che essere gay: non credo proprio. Un bisex vive nel dubbio, spesso non riuscendo ad inquadrare la sua sessualità. E poi spesso non viene capito ne dagli etero ne dai gay. Con questo non voglio dire che sia più difficile, ma che di certo non è più facile.

 

3) Fare CO è più facile: ma magari. Dipende dai casi e a chi lo si dice. Se davanti hai un omofobo non credo cambi il risultato. E poi non tutti comprendono l'essere bisex e spiegarsi diventa anche più difficile.

 

4) I bisex sono inclini al tradimento: questa di tutte è quella che mi fa più ridere. Se una persona è fedele, lo sarà sempre che sia etero bisex o gay. Se invece una persona è incline al tradimento, bhè tradirà sempre che sia etero bisex o gay. Tutto dipende da chi abbiamo davanti. Io personalmente il tradimento non lo concepisco, perchè è solo un mancare di rispetto nei confronti di chi ti vuole bene.

 

Chiedo scusa di essere andato in OT, ma volevo dire la mia dopo averne lette tante, certo sempre rispettando al massimo i vostri pareri.

Spero inoltre di essere riuscito a scrivere i miei pensieri in maniera chiara.

 

Per tornare in topic, posso dire che personalmente non mi sono mai sentito discriminato, al massimo potevo non sentirmi completamente accettato, ma discriminazione vera e propria da parte dei gay non l'ho mai subita. Non nego che è probabile che anche tra i gay ci siano persone omofobe e razziste, ma fortunatamente non le ho mai incontrate. Certo mi fa strano sentire che alcuni gay, che subiscono discriminazioni, siano intolleranti verso qualcun altro, ma sinceramente persone di questo tipo io neanche le calcolo, le metto solo tra quelle intolleranti (razzisti,omofobi ecc) e in quanto tali evito persino di prestargli attenzione.

Sono della convinzione che siamo tutti essere umani e come tali ci dovremmo solo voler bene e rispettare.

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Avevo scritto un poema.. il mio pc è morto ed ho perso tutto.

Non ho tempo per riscrivere tutto.

 

Credo che il sunto basti considerando anche che ciò che dovevo spiegare l'ho già fatto.

 

Il tuo ragionamento sulla bisessualità fa acqua da tutte le parti per 3 motivi:

 

La sessualità è determinata a prescindere dal fatto che questa sia manifesta. Si è orientati pur senza che il fenomeno sia noto.

La sessualità è legata al passato (famiglia, ambiente, amore, amici, partners, traumi)

La sessualità è in continua evoluzione e quindi non strettamente prigioniera di schemi fissi.

 

Detto questo ogni commento che avrei potuto scrivere è superfluo e soprattutto inutile al fine della discussione.

 

Sul banco di prova per il gay che va a prostitute (o cose del genere)per indicare la di lui bisessualità nemmeno commento.

Da etero saresti stato uno dei peggiori. La fortuna ha voluto che, quanto meno, da gay tu fossi costretto alla tolleranza. Tolleranza che appare costruita sul nulla in frasi come queste:

 

Figurati che io mi ostino a non avere pregiudizi negativi verso i bisessuali,

nonostante che - su centinaia che ne ho conosciuti - ne fossero tutti meritevoli...

 

 

Mi ricorda quest'altra: "Anch'io trovo ingiusto che si dica che i neri puzzino.. anche se in effetti tutti quelli che ho conosciuto non profumavano particolarmente".

 

I centinaia (e su questo numero rido) fammi capire erano bisessuali o in primis individui? Il loro comportamento indica ciò che sono come persone o il modo in cui "la loro categoria" dimostra di essere?

 

Un gay che mette le corna al ragazzo per andare a donnine dimostra di essere bisessuale o di essere sleale? Perchè bisessuale lo era anche prima dell'atto fisico. Sleale lo diventa solo dopo..

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Avevo scritto un poema.. il mio pc è morto ed ho perso tutto.

Non ho tempo per riscrivere tutto.

 

Evidentemente Dio mi sta dando un segno

per convincermi ad abbandonare la mia miscredenza :)

 

Credo che il sunto basti considerando anche che ciò che dovevo spiegare l'ho già fatto.

 

C'è un modo divertente e facile per risolvere la cosa.

Cerchiamo un forumista che ha capito la tua spiegazione

e gliela facciamo ripetere a lui, ok?

Spero da morire che qualcuno che si offra volontario.

 

Il tuo ragionamento sulla bisessualità fa acqua da tutte le parti per 3 motivi:

 

La sessualità è determinata a prescindere dal fatto che questa sia manifesta. Si è orientati pur senza che il fenomeno sia noto.

La sessualità è legata al passato (famiglia, ambiente, amore, amici, partners, traumi)

La sessualità è in continua evoluzione e quindi non strettamente prigioniera di schemi fissi.

 

Ripeto ad nauseam:

- Non mi interessa nulla della "determinazione della sessualità";

non stiamo discutendo di geni o di "padri assenti": stiamo parlando si "auto-definizioni"

- Figurati se mi importa di famiglia e parenti o traumi; quando parlo del "passato di un bisessuale"

mi riferisco OVVIAMENTE al fatto se abbia avuto o non abbia avuto esperienza sentimentali e sessuali

con persona dell'altro o del suo stesso sesso... Che lo abbia stuprato un opossum o i suoi genitori siano due trans FTM non mi importa.

- La sessualità è in continua involuzione, semmai :)

Due forze operano sul nostro cambiamento:

1) La Liberazione Sessuale: che da Etero ci fa diventare Bisex e da Bisex ci fa diventare Gay

2) La Repressione Sociale: che da Bisex o Gay ci fa diventare Etero : l'Effetto Povia, insomma.

 

Magari mi sbaglio - per Dio - magari ci sono gay che si scoprono bisex a 40 anni, dopo anni sul cubo in discoteca.

Ma io ho una percezione abbastanza chiara del fatto che chi si accetta come gay non cambia, e perché?

Perché cambiano i "repressi" e i "deboli": i primi quando si liberano dalla repressione e i secondi quando soggiaciono alle regole sociali.

 

Il Bisex non cambia, per questo si chiama "bisex".

Rimane Bisex quando trova una donna e rimane bisex quando trova un uomo;

la tua idea di "sessualità in cambiamento" non penso piacerà ai bisessuali.

 

Questo però non pertiene alla nostra analisi.

Se il Bisex diventerà Gay o Etero o rimarrà Bisex, non è affar nostro.

La sua evoluzione è una questione personale, possiamo al massimo sperare

che non diventi Etero a causa della repressione o per l'ansia di "normalizzarsi"...

 

Sul banco di prova per il gay che va a prostitute (o cose del genere)per indicare la di lui bisessualità nemmeno commento.

Da etero saresti stato uno dei peggiori. La fortuna ha voluto che, quanto meno, da gay tu fossi costretto alla tolleranza. Tolleranza che appare costruita sul nulla in frasi come queste:

 

 

 

Mi ricorda quest'altra: "Anch'io trovo ingiusto che si dica che i neri puzzino.. anche se in effetti tutti quelli che ho conosciuto non profumavano particolarmente".

 

I centinaia (e su questo numero rido) fammi capire erano bisessuali o in primis individui? Il loro comportamento indica ciò che sono come persone o il modo in cui "la loro categoria" dimostra di essere?

 

Un gay che mette le corna al ragazzo per andare a donnine dimostra di essere bisessuale o di essere sleale? Perchè bisessuale lo era anche prima dell'atto fisico. Sleale lo diventa solo dopo..

 

E mi dispiace che tu non commenti, perché sarei curioso di sapere

per quale motivo di bisessuali in coppia etero che vanno a prostituti ce ne siano a bizzeffe

e di bisessuali in coppia gay che vanno a prostitute non ce ne sia neanche mezzo.

Perché a parità di slealtà non esistono bisex in coppia gay che tradiscano con donne?

Né coppie aperte gay che facciano con ragazze o cose simili?

 

Hai una spiegazione e me la tieni nascosta?

Non hai nessuna spiegazione e cerchi di cambiare argomento?

 

Se ti scoccia mettere a confronto due slealtà,

mettiamo a confronto due "lealtà".

 

Quanti ragazzi dichiarati gay (o bisex) ai genitori conosci che ora abbiano la ragazza?

E quanti ragazzi dichiarati etero ai genitori conosci che ora abbiano il ragazzo?

Perché dovrebbe esistere questa sproporzione?

Io del primo tipo non ne conosco neanche uno. Davvero, mica scherzo.

 

Si può riflettere sul perché e magari trovare spiegazioni opposte alle mie

oppure si può negare che la mia analisi sia consistente e proporne un'altra.

L'unica cosa che non puoi fare è dirmi che ho torto "perché lo dici tu"

 

Siamo qui per discutere e per affinare reciprocamente i nostri strumenti di analisi,

la nostra capacità di sintesi e le nostre potenzialità retoriche:

beh, facciamolo...

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Il problema è che Aquarivs, ma non è il solo, persiste nel voler fare un altro discorso.

Per carità, lo capisco anche. Posso capire che ai bisessuali sentire snocciolati i pregiudizi contro di loro e le loro origini possa dar fastidio. Ma se non si vuole capire che i pregiudizi esistono fuori da qui, e li si vogliono invece attribuire agli utenti che intervengono, non si andrà da nessuna parte...

 

Quando Aquarivs dice che fare una statistica tenendo conto dei bisex che si definiscono tali sarebbe sbagliato, mostra la differenza con cui ci approcciamo alla discussione.

Aquarivs vuole parlare della bisessualità come orientamento sessuale, questo è chiaro. Lo vuol fare perché vuole riscattarla. Ma qui si sta parlando di come la vedono i gay e da dove nascano i loro pregiudizi. Parlare quindi dei bisessuali come orientamento, addirittura anche quando non manifesto, vuol dire non volersi approcciare al problema. Perché è chiaro che se vogliamo capire da dove nasca il pregiudizio, a noi non interessa che analizzare due categorie di persone: i gay e quelli che i primi giudicano.

 

Aquarivs glissa completamente su questo problema. In parte probabilmente perché a lui hanno dato un insegnamento statistico che interpreta in modo erroneo. Certo che se vogliamo studiare i bisessuali e fare una statistica su di loro non possiamo certo affidarci alla definizione che i soggetti stessi danno di sé. Ma la statistica è uno strumento che si può usare per molteplici fini e qui a noi dei bisessuali come orientamento non interessa una cippa.

A noi interessa "studiare" (e uso le virgolette in quanto a noi non interessa vestire di validità scientifica ciò che diciamo, questo è un salotto, non un centro di ricerca) chi si definisce bisessuale, perché è lui che i gay giudicano. E se, per ipotesi, si definissero "bisessuali" solo coloro che preferiscono le donne ma non disdegnano gli uomini, allora i pregiudizi dei gay non sarebbero infondati: se mi si presentasse una persona come bisessuale, saprei che probabilmente non sbaglierei a inquadrarlo come maggior estimatore del genere femminile. L'importante a questo punto sarebbe trasformare il pregiudizio in semplice generalizzazione (che quindi ammette eccezioni).

 

Ma il secondo e più profondo motivo per cui Aquarivs respinge questo approccio come erroneo è che a lui interessa parlare di bisessualità, per riscattarla. Infatti lui alla domanda del topic ha già risposto: il pregiudizio nasce dall'ignoranza. E più di questo a lui non interessa né scoprire, né parlare, né sentire.

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Okok, Loup-Garou!

Facciamo così: rovesciamo l'approccio!

 

Gli Etero e i Bisex perché non sopportano i gay?

Di solito i motivi sono:

1) I Gay sono Effeminati

2) I Gay sono Erotomani

2) I Gay sono Superficiali ("palestra, moda & musica pop")

 

Io francamente conosco pochissimi gay che non ne abbiano nemmeno una.

E' chiaro però che non è giusto generalizzare.

 

Io sarò anche erotomane, ma non mi aspetto che un mio amico etero

mi regali un boa di struzzo o un cd di Mariah Carey dicendomi:

"So che a voi gay piacciono queste cose!"

(Ammetto però che lo ringrazierei se mi regalasse un paio di manette vintage)

 

I pregiudizi sui Bisex da parte dei gay, li ripeto.

1) I Bisex sono dei Novizi nel "giro"

2) I Bisex sono degli "Etero" traditori / coi maschi scopano e basta

3) I Bisex hanno pregiudizi verso i gay

 

Se di gay che non hanno neanche uno stereotipo ne conosco pochi,

figuriamoci di bisessuali... Non ne ho mai conosciuto nessuno:

è anche vero che ho conosciuto molti più gay.

 

Anche se tutti bisex avessero almeno uno stereotipo,

non avrebbe molto senso che io dicessi a ilRomantico:

"Ah, sei Bisex! Si vede che tu vuoi sposarti una donna e fare sesso gay di nascosto!"

Né posso dire: "Bastardo di un Bisex! Disprezzi i Gay Pride e pensi che tutti i Gay siano sessuomani!"

Perché magari lo sto dicendo a Silverselfer....

 

Che gli stereotipi siano veri o meno, che ne sia vero sempre almeno uno o no;

che siano cose oggettivamente negative o siano brutte solo "nell'occhio di chi guarda";

resta il fatto che regalarmi un'iscrizione in palestra o dire a Risu che non sa amare un uomo,

sembra ovviamente una fesseria capitale.

 

Mi sono spiegato meglio?

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Evidentemente Dio mi sta dando un segno

per convincermi ad abbandonare la mia miscredenza :)

 

Casomai è evidente che ho attivo windows update che mi riavvia il pc per cavoli suoi..

 

C'è un modo divertente e facile per risolvere la cosa.

Cerchiamo un forumista che ha capito la tua spiegazione

e gliela facciamo ripetere a lui, ok?

Spero da morire che qualcuno che si offra volontario.

A meno che io non abbia scritto in aramaico antico non c'è alcun bisogno di una simile prova perchè, fino a prova contraria, mi esprimo con sufficiente chiarezza e padronanza della lingua italiana per cui non è con il riassuntino del forumista che si dimostra quanto io mi sia espresso. sicuramente fa comodo a te presumerlo perchè questo svaluta il contenuto di ciò che ho scritto.

 

Ripeto ad nauseam:

- Non mi interessa nulla della "determinazione della sessualità";

però ti interessa come questa si manifesta..

 

non stiamo discutendo di geni o di "padri assenti": stiamo parlando si "auto-definizioni"

Innanzi tutto stiamo parlando di definizioni date sugli altri e non su se stessi. Il titolo del 3D recita: GAY CONTRO BISESSUALI.

Dalla discussione è emerso che uno dei motivi è l'erigersi a bisessuale di un gay represso. In aggiunta sono arrivate le tue mostruose generalizzazioni sulla bisessualità.

Adesso CHE IL PUNTO SIA COSA SI DICE O COSA NON SI DICE O PERCHE', io mi aggancio al 3D con un contributo atto a dissipare i pregiudizi e non a fare l'elenco di motivi durati 18PAGINE! Non ci trovo niente di produttivo. Non serve a comprendere un bel nulla se non la presa coscienza di un fenomeno, il pregiudizio appunto, che continua a reiterarsi in uno spettacolo da colosseo: Vediamo cosa fa i ll leone se.. come mai il leone se lo magna? come mai lui scappa? E NESSUNO CHE SI PRONUNCI PER DIRE: STOP.

 

 

- Figurati se mi importa di famiglia e parenti o traumi; quando parlo del "passato di un bisessuale"

mi riferisco OVVIAMENTE al fatto se abbia avuto o non abbia avuto esperienza sentimentali e sessuali

con persona dell'altro o del suo stesso sesso... Che lo abbia stuprato un opossum o i suoi genitori siano due trans FTM non mi importa.

peccato che non si possa insegnare all'università senza aver prima fatto le elementari. Le tue deduzioni derivano da una reale comprensione della realtà o solo da quello che la tua mente ha costruito attorno ad essa?

Tu sei stato il portabandiera del cosa è un bisessuale con le tue definizioni da salotto senza nemmeno renderti conto che della bisessualità non sai assolutamente nulla e, in esteso, non sai nulla della sessualità in genere giacchè inichi come inutili particolari fondamentali della sessualità stessa.

 

- La sessualità è in continua involuzione, semmai :)

Due forze operano sul nostro cambiamento:

1) La Liberazione Sessuale: che da Etero ci fa diventare Bisex e da Bisex ci fa diventare Gay

2) La Repressione Sociale: che da Bisex o Gay ci fa diventare Etero : l'Effetto Povia, insomma.

Altro schema da salotto.I testi li ho riportati. Se vuoi avere un opinione dal mondo che certe ricerche le fa di mestiere tira fuori il naso da internet.

 

 

Ma io ho una percezione abbastanza chiara del fatto che chi si accetta come gay non cambia, e perché?

Perché cambiano i "repressi" e i "deboli": i primi quando si liberano dalla repressione e i secondi quando soggiaciono alle regole sociali.

 

E questo cosa c'entra con la bisessualità? Ci sono gay che si dichiarano etero. Vuol dire questo che lo stesso ragionamento vada fatto per gli etero?

Continui a fare una confusione pazzesca.

 

Il Bisex non cambia, per questo si chiama "bisex".

Rimane Bisex quando trova una donna e rimane bisex quando trova un uomo;

la tua idea di "sessualità in cambiamento" non penso piacerà ai bisessuali.

 

Ho già ampiamente spiegato il punto. Purtroppo non afferri.

La sessualità è in cambiamento. Non la bisessualità.

La bisessualità non è in modo netto la sola espressione di questo cambiamento. La bisessualità si esplica sia come transitorietà che come orientamento definito.

Tutti attraversiamo le medesime fasi di crescita sessuale. Alcune si somigliano molto, altre per nulla. Alcuni si fermano. Altri vanno avanti. Altri vanno indietro. Il fatto che diversi nodi coincidano non vuol dire che si possa mettere tutto nello stesso sacco. La bisessualità esiste come orientamento ed esiste come fase. Un gay che nega d'essere gay affermandosi bisessuale non è un bisessuale. Una donna che nutre attrazioni verso le donne ma va a uomini è una bisessuale per tutto il tempo che lo farà nella misura in cui questa scelta sia VOLUTA e desiderata. Non tutte le donne attratte dallo stesso sesso possono però, per il loro comportamento, essere definite o definirsi bisessuali perchè la sessualità prescinde il comportamento. La sessualità è, anche senza che questa venga esercitata. Purtroppo ci vuole un gran cervello, comincio a pensare, per capire questa differenza.

 

E mi dispiace che tu non commenti, perché sarei curioso di sapere

per quale motivo di bisessuali in coppia etero che vanno a prostituti ce ne siano a bizzeffe

e di bisessuali in coppia gay che vanno a prostitute non ce ne sia neanche mezzo.

Perché a parità di slealtà non esistono bisex in coppia gay che tradiscano con donne?

Né coppie aperte gay che facciano con ragazze o cose simili?

 

Dimmi, conosci tu 6 miliardi di persone? Hai una chiara idea di quante varianti esistano al mondo? tieni presente culture che nemmeno ti appartengono? Hai conosciuto l'intero genere umano da poter usare il termine "neanche mezzo"?

 

Quanti ragazzi dichiarati gay (o bisex) ai genitori conosci che ora abbiano la ragazza?

E quanti ragazzi dichiarati etero ai genitori conosci che ora abbiano il ragazzo?

 

di ragazzi etero che ora stanno con un ragazzo è pieno il mondo ma ecco dove si comprende la tua totale impreparazione in materia di statistica: Tu hai appena inglobato una variabile di disturbo che falserà l'intera ricerca! La società ci impone lo stile di vita eterosessuale e non esalta quello omosessuale. La crescita è fortemente influenzata da questo per cui il campione di riferimento è compromesso alla nascita. Questi etero finiti con ragazzi non sono etero e probabilmente non lo erano.

Per la domanda sopra, io sono uno di quelli. Non sto adesso con nessuna ma ci sono stato da Agosto fino a Dicembre.

 

Aquarivs vuole parlare della bisessualità come orientamento sessuale, questo è chiaro. Lo vuol fare perché vuole riscattarla.

Non c'è nulla da riscattare. La bisessualità è un orientamento sessuale aventi peculiarità proprie.

 

 

Aquarivs glissa completamente su questo problema

Assolutamente no. Aquarivs ha letto a sufficienza e non vede il motivo per cui debba spendere del tempo a far salotto quando può e deve dare un contributo costruttivo.

 

Ma il secondo e più profondo motivo per cui Aquarivs respinge questo approccio come erroneo è che a lui interessa parlare di bisessualità, per riscattarla. Infatti lui alla domanda del topic ha già risposto: il pregiudizio nasce dall'ignoranza. E più di questo a lui non interessa né scoprire, né parlare, né sentire.

Aquarivs è intervenuto solo ED ESCLUSIVAMENTE perchè ha letto: BISESSUALE E'.. con una sfilza di fenomeni da far raggelare il sangue. Due conti fatti dall'oste, un 3x3 fa nove, un'operazione chirurgica fatta da un macellaio.

Aquarivs è intervenuto perchè si parla tanto in questo forum di cambiare il mondo è poi in questo stesso salotto trova i medesimi pregiudizi che ci sono fuori se non peggiori perchè fatti da vittime verso altre vittime.

 

E con questo chiudo perchè.. a quanto pare Aquarivs non sa scrivere. Aquarivs non si sa spiegare. Aquarivs vuole riscattare la bisessualità. Aquarivs è saccente, bifolco e in errore.

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Giuro che non ci ho capito una mazza.

Più che altro non sono in disaccordo con nulla di quello che hai scritto

e - nonostante questo - non capisco dove tu voglia andare a parare.

 

Ti ho fatto un'analisi (che reputo buona) dei pregiudizi dei gay sui bisex,

ti ho persino aggiunto una sintesi soddisfacente dei pregiudizi dei bisex sui gay.

 

E tu che hai fatto? Mi hai fatto una difesa della bisessualità

(basata non so bene su cosa, ma mi fido che su qualcosa fosse basata)

 

Che mi frega? Per me possiamo pure parlare dei pregiudizi sullo scat

e posso anche ingegnarmi a difenderlo d'ufficio.

 

Sei un bisex fuori dallo stereotipo gay sui bisex? Benissimo.

Ti eleggo mio rappresentante ufficiale glBt sul palco del Pride.

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Almadel sinceramente mi sembri un po' ossessionato dall'argomento. Sembra che non ci dormi la notte! Un gay può non avere problemi ad accettare la bisessualità del partner, ma per una ragazza non penso sia così facile accettare la bisessualità del partner in quanto la società è prevalentamente ETERO. In pratica mentre dal mondo etero poi si può passare al mondo gay, non è sempre possibile passare dal mondo gay a quello etero. Era proprio così poco impensabile una motivazione del genere?Ora puoi immaginare perché magari alcuni bisex poi non hanno più voglia o non possono (in quanto reputati dalla società poco credibili come etero) rifrequentare l'ambiente etero? Per le lesbiche è differente, in quanto le relazioni tra 2 donne sono tristemente viste con poca credibilità o scetticismo (insomma come fenomeno "passeggero"), e quindi non hanno problemi poi a ritornare o rifrequentare gli uomini, ma per i bisex maschi la cosa è diversa. Quando l'omosessualità verrà sdoganata realmente sono sicuro che vedrai mille esempi di quello che cerchi.

 

Per il resto la mia stima ad Aquarius, non potevi spiegare meglio e difendere la causa bisessuale. Complimenti!:)

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La sessualità è in cambiamento. Non la bisessualità. La bisessualità non è in modo netto la sola

espressione di questo cambiamento. La bisessualità si esplica sia come transitorietà che come

orientamento definito.

 

Questa è una riflessione interessante. E corrisponde alla realtà attuale, su questo non c'è dubbio.

 

Anch'io, negli ultimi anni, osservando e parlando soprattutto con persone molto più giovani di me,

dai 20 ai 30 anni, ho notato il progressivo indebolimento della categorizzazione con la quale io

sono cresciuto (e attenzione: indebolimento non significa scomparsa). Senza aver letto nulla in

proposito, sto cercando di darmi una mia spiegazione, o tentativo di spiegazione, di questo fenomeno,

di cui peraltro, rispetto alle persone che scrivono in questo forum, conosco la genesi, le premesse,

articolate su un arco abbastanza lungo di anni.

 

Sicuramente ci saranno molteplici ragioni e "cause" di tale cambiamento della sessualità, ma,

osservandolo sotto un punto di visto particolare, si può dire che

 

1 prima va in crisi il concetto di sostanza, il sostanzialismo. Ciò corrisponde a un fenomeno più

generale e pervasivo, che interessa tutti gli aspetti della vita contemporanea: emerge il relativismo.

E, in punto di diritto, il relativismo è progressista, è libertario, è antidogmatico, è antitradizionalista.

 

2 All'emergere del cambiamento generale della sessualità di cui parla Aqvarius corrisponde così

l'emergenza del transessualismo, del queer, della Queer theory addirittura sul piano culturale, e un

rilancio della vecchia, cara e nota bisessualità - che però era diversa, e questa che nasce non ha

molto in comune con quella. Infatti, se il queer rappresenta l'assunzione del cambiamento e del

relativismo affermati in quanto tali, e quasi ri-sostanzializzati (ciò che corrisponderebbe a una

tendenza quasi necessaria del fenomeno stesso) la bisessualità si presta bene a rappresentarlo nella sua

forma puramente empirico-fattuale, insomma come comportamento o modo di essere in atto e basta.

 

3 Coesisterebbero allora (e io credo che effettivamente coesistano) oggi due forme non perfettamente

sovrapponibili di bisessualità - per usare il linguaggio più cauto e cauteloso possibile; ma forse si

potrebbe senz'altro dire due forme diverse di bisessualità, la cui effettiva diversità è però discernibile

solo facendo intervenire altri fattori di osservazione oltre il mero comportamento sessuale, quali ad es.

sono l'età, la mentalità, l'effettivo comportamento di persona, e probabilmente anche il comportamento

sessuale stesso, attentamente esaminato, rifrangerebbe tali differenze.

 

Che cos'è successo sul piano della costituzione psicologica della personalità, in generale? O, se vogliamo,

sul piano della filosofia della personalità? Alla struttura sostanzialistica si è, non dirò sostituita, ma affiancata,

una struttura ad arcipelago, e per spiegare questa differenza farò un esempio chiaro e preciso. Per una

persona della mia generazione, cambiamento, bisessualità, o quant'altro, avrebbero fermamente signiifcato

aggiunzione progressiva di nuovi comportamenti conquistati (anche attraverso un certo travaglio): cioè

aggiunzione progressiva di sostanze, non moltiplicazioni di fasi, disseminazione di esperienze. Noi, senza saperlo,

eravamo fermamente aristotelici, non derridiani né deleuziani (@@FreakyFred). Noi gay, e loro etero, avevamo cioè

in comune il concetto di sostanza: di qui la nostra forte spinta identitaria.

 

E ce l'avevano in comune con noi, malgrado tutto, anche i "vecchi" bisessuali, con questa differenza:

Per noi gay la sostanza era una conquistata identità, frutto di sofferenza, esposizione personale, scontro sociale,

gioia infine; per loro bisessuali la sostanza era la fedeltà al modello eterosessuale considerato come vincente e

quindi rispetto al quale non vanno mai tagliati i ponti (nella nostra maliziosa, ma difficilmente confutabile, visione dei

fatti); gli etero, infine, che ovviamente detengono e rappresentano questo punto di vista, che è poi nient'altro che

il punto di vista del mondo, potevano anche permettersi di fare i progressisti e i "curiosi" (in tutti i sensi del temine),

gli sperimentatori, che riflettono e magari entrano in crisi, perché tanto loro la sostanza non l'avrebbero mai abbandonata per definizione essenziale. Non la dovevano né ricreare (come i gay), né dovevano mantenere con essa un ponte, non senza difficoltà e compromessi (come i bisessuali), ma la possedevano e l'abitavano già da sempre: talché potevano anche risultare più "simpatici" ai gay, quando la sfumavano ammettendo accanto ad essa altre sostanze (magari minori, però). Insomma, la loro posizione era la più facile e quindi la più facilmente manovrabile e quindi anche la più invidiabile, insomma la più succesful.

 

Corollario: è il possesso, sicuro e tranquillo, di questa sostanza (la norma della vita, della specie, della struttura

della società, della riproduzione, dell'ordine simbolico) che ancora oggi dà, e darà, tanto potere al «riconoscimento» da parte etero dei gay.

 

Etero e gay sostanzialisti, per ragioni diverse, ma speculari; bisessuali classici relativisti, accidentalisti e quindi

più "immorali" e antipatici; nuovi bisessuali rizomatici, in fieri, antisostanzialisti (forse, non lo so, chi sa) - sessualità contemporanea in evoluzione o cambiamento, o in struttura ad arcipelago. Ecco quel che penso io.

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Isher, mi ero ripromesso di non postare più su argomenti pro/contro i bisessuali, ma il tuo intervento è così interessante che non posso che farti un grande applauso per il pensiero esposto.

 

Stavo appunto riflettendo come, anche su altri argomenti, ci sia una sorta di "vecchio pensiero" vs "nuovo pensiero" riguardo all'approccio alla sessualità generale.

 

Ma non direi che è "relativismo", quanto una specie di "destrutturazione" del concetto di scelta sessuale. In un certo qual modo, e mi scuso fin d'ora se non riesco ad esprimermi correttamente, si perde l'importanza del definire in quale punto della scala etero-gay uno si pone. In una realtà infatti in cui c'è un enorme contatto, facilità di spostamento e di comunicazione, di informazione e, perchè no, di forte indebolimento di concetti oramai obsoleti come "il contegno" e "puritanesimo", per non parlare della castità, e di fronte a un continuo cedere della censura, anche culturale, verso l'omosessualità e ad un avanzare sia della curiosità che dell'accettazione, l'idea di sperimentare nuove forme di sessualità, di superare un blocco culturale che ti impedisce di "fare un salto di sponda" pur solo temporaneo e lo intendo sia da etero a gay ma anche da gay ad etero, è alla portata di tutti.

 

Certo, non per tutti è uguale ed è una trasformazione che nascosta, si infiltra nelle pieghe della cultura standard. E' l'eco che rimane in mente quando senti che la Corchia, deputato e rappresentante degli italiani in parlamento, è sposata quando solo 15 anni fa questo passaggio sarebbe stato quasi impossibile. Mentre 15 anni fa a fare da apripista fu Cicciolina, Ilona Staller, come deputata eletta nei radicali, a rappresentare sottilmente il cambiamento di alcuni processi culturali presenti.

 

 

Il concetto quindi rigido di "sessualità gay o etero" è forse un paradigma superato, sostituito da una forma più diffusa di "sapori sessuali" che sono sempre esistiti, ma che oggi probabilmente sono più tollerati e accettabili.

 

Tornando in topic, è evidente leggendo che esiste un "vecchio pensiero" ancora persistente che vede il bisessuale generalmente come la figura negativa che fa doppio danno alla causa gay perchè fa sesso con gli uomini pur rimanendo con le donne, concetto negativo legato a concetti vecchi di "pudore" "coerenza sessuale" etc, al pensiero dell'uomo con figli che poi va a trans o di nascosto rimorchia nelle chat (il pezzo di carne), per poi tornare a casa e puntare il dito contro i gay, e insomma tutte queste figure ancora presenti, ma che in realtà sono sempre più oggetti che tendono a scomparire, con l'indebolimento del concetto di famiglia etc etc.

 

Nello stesso tempo, c'è un "nuovo pensiero" che vede il bisessuale come l'espressione di una visione destrutturata dell'esperienza sessuale e sentimentale, in cui al centro dell'interesse c'è la persona o l'esperienza in se, poliedrica e varia a seconda dei momenti e delle condizioni. E non credo che questa forma di "bisessualità" possa effettivamente essere invisa ad un gay.

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Giuro che non ci ho capito una mazza.

Più che altro non sono in disaccordo con nulla di quello che hai scritto

e - nonostante questo - non capisco dove tu voglia andare a parare.

E' scritto a caratteri cubitali. A questo punto non ho come riformulare. Scusami.

 

Ti ho fatto un'analisi (che reputo buona) dei pregiudizi dei gay sui bisex,

ti ho persino aggiunto una sintesi soddisfacente dei pregiudizi dei bisex sui gay.

 

E tu che hai fatto? Mi hai fatto una difesa della bisessualità

(basata non so bene su cosa, ma mi fido che su qualcosa fosse basata)

Se ti fidassi non useresti il sarcasmo che non reputo nemmeno tanto sottile quanto forse tu possa credere(e non è la primavolta che lo usi in questo 3D)

Io non TI ho fatto una difesa. La bisessualità non va difesa nè patrocinata come sosteneva Loup. Esiste e questo è quanto.

 

Che mi frega? Per me possiamo pure parlare dei pregiudizi sullo scat

e posso anche ingegnarmi a difenderlo d'ufficio.

 

Sei un bisex fuori dallo stereotipo gay sui bisex? Benissimo.

Ti eleggo mio rappresentante ufficiale glBt sul palco del Pride.

No grazie. Non ho mai amato nè i portabandiera nè i cartelli. Il mondo si cambia da dietro le quinte nel giardino di casa mia.

 

 

In pratica mentre dal mondo etero poi si può passare al mondo gay, non è sempre possibile passare dal mondo gay a quello etero. Era proprio così poco impensabile una motivazione del genere?Ora puoi immaginare perché magari alcuni bisex poi non hanno più voglia o non possono (in quanto reputati dalla società poco credibili come etero) rifrequentare l'ambiente etero? Per le lesbiche è differente, in quanto le relazioni tra 2 donne sono tristemente viste con poca credibilità o scetticismo (insomma come fenomeno "passeggero"), e quindi non hanno problemi poi a ritornare o rifrequentare gli uomini, ma per i bisex maschi la cosa è diversa.

Questa è un'osservazione importantissima, un po' snocciolata, ma importantissima.

 

Il concetto quindi rigido di "sessualità gay o etero" è forse un paradigma superato

Intelligente l'uso del termine paradigma. Questo stesso concetto indica la "relatività" di una teoria valida solo fino alla porta d'ingresso di casa nostra.

Non credo sia un "superamento" quello a cui stiamo assistendo bensì ad un perfezionamento.

La dimensione dell'uomo quasi sempre in svantaggio rispetto alla vastità dell'universo non gli permette di cogliere tutte le verità nello stesso momento nè di comprendere quali lo siano e quali non lo siano, quali lo siano in apparenza e quali lo siano in effetti pur senza essere state viste.

Per farti un misero stupido esempio, è pur vero che il verde venga visto verde, ma è sempre così? E' possibile che con l'avanzare degli studi, delle capacità umane, dell'esperienza e del desiderio di approfondimento l'uomo impari a trovare una verità superiore dietro una verità apparente (il giallo troppo vicino al blu appare verde)? Gli impressionisti sostenevano che c'era un intero universo di colori su un viso umano, ed in effetti è così che lo dipingevano. Eppure i loro quadri non appaiono veri?

Nel caso dell'orientamento sessuale stiamo assistendo ad un miglioramento del focus su ciò che l'uomo è e sul quale non ha potuto indagare prima per diversi accadimenti storico/politico/religiosi. Anche nei casi di un completo cambio di rotta io intravedo un percorso unico e continuo di affinamento (costellato da cantonate).

 

Riguardo a Isher..

 

 

Che cos'è successo sul piano della costituzione psicologica della personalità, in generale? O, se vogliamo,

sul piano della filosofia della personalità? Alla struttura sostanzialistica si è, non dirò sostituita, ma affiancata,

una struttura ad arcipelago, e per spiegare questa differenza farò un esempio chiaro e preciso.

Cosa dire.. sono estasiato..

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Grazie a @@korio e a @Aquarivs per il loro apprezzamento.

 

Indubbiamente la cosa più affascinante della vita è sia la produzione del nuovo, sia l'osservazione e la coscienza

(e percezione) della produzione del nuovo.

 

Nel mio post ho dovuto per forza di cose procedere per grandi contrapposizioni, altrimenti non avrei afferrato il concetto.

Quindi le due grandi contrapposizioni, sostanza/arcipelago, vanno anche in parte sfumate. Esempio: a 28 anni io ho avuto una brevissima esperienza etero (una cosa solo sessuale); a 33 invece ho avuto una vera e propria storia con una ragazza. Indubbiamente anch'io mi sono sentito esploratore, anch'io avrò percepito il fluire, anch'io e i miei amici parlavamo non tanto di superamento, ma di utopia del superamento di identità date (la differenza è grande). Resta il fatto che io mi consideravo e continuavo a pensarmi e a presentarmi a tutti come gay: era qualcosa di ovvio.

 

Viceversa, a un certo momento mi sono reso conto che a parte i gay "aristotelici" come me, che possono anche avere 25 anni, oggi, o 23, con una buona parte di ragazzi giovani che incontravo o conoscevo non potevo più nemmeno parlarci se non comprendevo che loro proprio non ci stavano in quella struttura. Certo, tutto sta a capire se non ci stanno perché non hanno un riconoscimento autentico di sé, o se per altre ragioni: non tutto ciò che riluce è oro.

 

Non credo che ci siano paradigmi superati, e altri destinati a prendere il loro posto. Per tante ragioni, ma principalmente per una: crederlo, significherebbe negare la struttura dell'arcipelago, ritornare a una (nuova) sostanza, la quale si presenterebbe solo sotto un eidos diverso, e vanificare quindi tutto il discorso che ho cercato di fare fin qui. Credo invece che le due strutture possano riprodursi entrambi, e coabitare. Di qui la necessità di una comprensione profonda reciproca.

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AndrejMolov89

Non riesco a non guardare con un po' di sgomento a storie come la tua @@Isher, direi che potrei essere definito sostanzialista e ammetto che l'idea che gli altri possano avere una relazione etero o l'abbiano avuta mi inquieta.

Non ho mai compreso la ragione della mia inquietudine, è lì, è presente, mi pare qualcosa di ambiguo e profonda e striscia dentro di me come un verme che mi mette paura.

I bisessuali ora mi sono indifferenti, ma continuo ad avere paura di questa natura così anguillosa e dinamica della sessualità, vedere le persone vicino che potrebbero ripensarci e essere etero, o avere storie etero, non comprendere quale sia il mio posto, non capire se sono così, se ho questo sentimento versi gli uomini o se sia solamente qualcosa che possa cambiare. Paura di poter perdere le persone amiche o ragazzi e rimanere solo con la mia diversità che non si comprende se sia diversità o meno o semplice dato fenomenologico che rimane esterno alla mia sostanza e quindi soggetto a modificazioni.

La vedo così, cioè, da un lato ho un profondo timore di tutto questo, mi porta quasi a voler gettare via tutto quel che ho fatto e ritirarmi da solo da qualche parte per non affrontare il problema, dall'altro mi sento un po' in colpa a pensare a questo e cerco di dispiacermi per questi pensieri sinuosi e ambigui che mi pervadono quando sento queste storie così sfumate.

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E' un attimo discorso sulla costruzione (o la ristrutturazione)

dell'idea di bisessualità e dei suoi confini, ma di preciso

cosa ci dice della diffidenza che un ragazzino gay

può provare verso un coetaneo che si dice "bisex"?

O verso un 50enne sposato che si dice "bisex"?

O verso un 35enne single che si dice "bisex"?

(Tutti probabilmente radicalmente diversi tra loro,

ma tutti inesorabilmente "da evitare" 9 volte su 10?)

 

Cosa gliene frega al 20enne innamorato di un bisex

della contrapposizione sostanza/arcipelago?

Cosa ne potrebbe mai capire? E - la capisse - come dovrebbe reagire?

 

Vuole capire perché con gli altri gay ha avuto alti e bassi

e invece coi bisex ha avuto solo bassi; vuole capire come digerire

l'umiliazione di sentirsi dire "Scusa, ma io non sono come te; anche se abbiamo fatto quelle cose..."

o l'umiliazione di dover sentire: "Sei stupendo, ma io a casa ho una moglie e dei bambini..."

Oppure: "Tu sei un porto sicuro, ma il mio amore è una nave e la mia identità è un arcipelago..."

 

Queste sono le esperienze che i gay hanno con i bisessuali,

queste le domande che i gay si pongono su di loro.

Qui (intendo qui sul forum) si sentono solo brutte storie:

tanti (tanti tanti) bisex felici della loro vita,

ma pochi (o nessuno?) gay felici della loro vita con un bisex.

 

Forse sarebbe il caso di sentire finalmente queste storie felici, no?

Per una volta ascoltare il ragazzo di Mina, di Silverselfer, di Risu, del Romantico,

di Korio, di Acquarivs, di Ampelo82, di Androgyny, de Il Mercante di Luce, di Marco87,

di Casper, di Dogville, di Wolf e di tutti gli altri bisex del forum...

 

Qualche caxxo di gay che scriva: "Sì, sto con un bisex e sono felice!"

Perché di questo hanno bisogno i ragazzi gay che hanno una cotta per un bisex:

di qualcuno che dico loro: "Sì, non sono tutti una manica di immaturi dissociati e omofobi"

Non del solito bisex che faccia l'oste che assicura che il suo vino è buono:

perché di questi sembra che ne abbiamo in abbondanza, no?

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Non riesco a non guardare con un po' di sgomento a storie come la tua @@Isher,

 

Cosa precisamente ti sgomenta, della mia storia? Il fatto che io, essendo gay, tale dichiarandomi,

e tale sentendomi, abbia fatto sesso con una donna a 28 anni? E abbia avuto una storia con una donna a 33? Possibile? Molti gay, anche in questo Forum, hanno fatto sesso o avuto storie con ragazze. Perché io ti sgomento addirittura?

 

Riguardo al resto di quel che scrivi, perché tu fai dipendere la tua consistenza dal comportamento e dalla verità altrui? Non stai nemmeno insieme a un bisessuale, che possa darti delle inquietudini. Il modo di essere degli altri con i quali non hai una relazione, o particolari rapporti, non ti riguarda, Greed, a meno che tu non ti consideri un sorta di entità indistinta, inconsistente, amorfa.

 

In questo secondo caso ti invito a unire la mia domanda con tutte le osservazioni che fai su te stesso nel tuo post: sembra abbastanza chiaro che questo elemento ambiguo/fluido/mutevole è la forma con la quale attualmente si presenta ai tuoi occhi o la sessualità o l'eros o i sentimenti o, più probabilmente, tutto questo insieme, ed è ora che tu la superi, guardandola in faccia per quello che è.

 

Il tuo posto, poi, è quello che è tuo, quello che tu ti dai, cioè, in ultima analisi, quello che di te stesso tu riesci a trasformare in realtà, in creazione e affermazione personale, in vita.

 

Cosa gliene frega al 20enne innamorato di un bisex

della contrapposizione sostanza/arcipelago?

Cosa ne potrebbe mai capire? E - la capisse - come dovrebbe reagire?

 

A parte il tono risentito, suppongo gli importerà (ammesso che quello che ho detto abbia un valore) per capire la realtà, ed esercitare l'intelligenza; e questo importerà a tutti coloro che la esercitano. Né io mi rivolgo a un target così preciso e ristretto di persone, gay 20enni innamorati di un bisessuale (perché poi non il contrario?): mi rivolgo al Forum. Per discutere. A un ragazzo 20enne innamorato di un bisessuale potrà servire, forse, a capire come è fatta la persona di cui è innamorato, e valutare se va bene o non va bene per lui.

 

Vuole capire perché con gli altri gay ha avuto alti e bassi

e invece coi bisex ha avuto solo bassi; vuole capire come digerire

l'umiliazione di sentirsi dire "Scusa, ma io non sono come te; anche se abbiamo fatto quelle cose..."

o l'umiliazione di dover sentire: "Sei stupendo, ma io a casa ho una moglie e dei bambini..."

Oppure: "Tu sei un porto sicuro, ma il mio amore è una nave e la mia identità è un arcipelago..."

 

Il problema non è tanto che tu parli a nome dell'universo mondo gay, ma è che tu poni le domande e dai già le risposte, le tue. In altri termini, non fai domande, fai propaganda alla tua visione della bisessualità - degli altri: hai spesso detto, mi sembra, di avere avuto periodi bisessuali, e mi sembra anche etero: ma non ci hai mai parlato del male e del dolore che hai inferto tu.

 

E mi spiace che tu dia questa immagine del gay umiliato, straumiliato, alla mercè di un bisessuale, come fosse un minus habens. C'è un uso della persona dei gay, in questa martellante esemplificazione, che va molto oltre i dati reali, li fissa in un'immagine che non emancipa i gay, ed è visibilmente funzionale all'affermazione della posizione che tu sostieni in questo topic.

 

In questo Forum io non ho letto di tutte queste storie infelici di gay con ragazzi o uomini adulti bisessuali; in genere i racconti infelici non sono di storie, ma di non-storie, o di (adolescenziali) amori impossibili di gay per amici etero.

 

Personalmente, io penso che un gay che voglia mettersi con un bisessuale ci deve pensare parecchie volte, prima di farlo,l'ho spesso dichiarato; e sapere perché lo fa. Ci vuole stare tre notti? passarci l'estate? imbastire una relazione? condurlo all'altare? le possibilità sono tante, ivi compreso - esiste anche questo nella vita di un gay: anzi, mi auguro esista - prendere il tipo conosciuto come un'occasione per divertirsi, o magari dimenticare l'amante che lo ha lasciato. Infine, certo, non gli sarà inutile capire chi ha di fronte.

 

Ti faccio notare che non facendo distinzioni, come io cerco di farle, tu sei una fonte impenitente di pregiudizio. Che non aiuta, né i gay né i bisessuali.

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vi dono la mia saggia opinione !

 

non odio i ragazzi bisex... semplicemente non li trovo sessualmente interessanti... allo stesso modo dei gay conviventi in relazione aperta, e dei gay turisti "sono a milano dal 6 al 9 di questo mese, vieni al hotel tal dei tali a scoparmi" (si ok a questo punto contatta un escort !)

 

non avrei problemi a fare qualcosa di non sessuale con un bisex... se ne trovo uno con degli interessi in comune ai miei, ben venga.

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AndrejMolov89

@@Isher in genere tutte le storie che parlano di relazioni con le donne, soprattutto se lunghe, mi lasciano sempre un po' spaventato. Il fatto è che non so come darmi una forma e vedo il mondo ambiguamente senza le mie costruzioni. Il mio posto diventa solo una conoscenza più che una coscienza. ^^

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Stavolta, Almadel, è Isher ad avere pienamente ragione.

La tua posizione è, come tra l'altro spesso evidenziata, ricca di pregiudizio.

 

E' sicuramente il pregiudizio di un attivista gay che ne ha viste tante etc etc. Ma sempre il pregiudizio.

 

E' un tam tam che viene emesso in continuazione, ed è stata causa del mio primo abbandono di questo forum. Terrò i denti stretti e farò passare sopra di me l'irritazione, stavolta, però fammiti dire che è un approccio sbagliato.

 

Tu fai lo stesso errore che fa ilromantico quando parla della maggioranza gay che cerca solo pezzi di carne. Viene esaltata una visione stereotipata di casi numericamente scarsi, ma che poi sono sempre sulla bocca di tutti perchè appunto negativi. E' un po' come chi vede le cose dal punto di vista del call center.

 

Ti chiamano perchè ci sono problemi, e visto che ti chiamano quasi solo perchè ci sono problemi, potresti dedurre che il prodotto di cui fai supporto faccia cagare.

In realtà, quelli che non hanno problemi non chiamano...

 

Di fatto, Almadel, il gay che sta con soddisfazione con un bisessuale, non vede la differenza con un altro gay. Perchè non c'è differenza.

C'è una persona, che sta con soddisfazione con un'altra persona. Quello che "potrei fare" se non fossi in questa relazione, cosa c'entra?

 

Poi, è vero, ci sono quelli delle coppie sposate, ma è la stessa cosa di avere il compagno gay che ti cornifica in continuazione, oppure accettare di stare con un gay che è in un'altra relazione.

Se tu gay accetti una cosa del genere, e poi ci stai male, il problema di chi è, tuo o del compagno?

 

Insomma, secondo me è una posizione un po' legata a differenziazioni che lasciano il tempo che trovano, perchè tu descrivi relazioni errate, ma che non sono legate alla natura bisessuale del partner, ma alla sua natura bastarda. Se quel partner fosse solo gay e non bisessuale, comunque avrebbe da dirti qualcosa, e ti direbbe

- lInvece di "Scusa, ma io non sono come te; anche se abbiamo fatto quelle cose...", ti direbbe, "Scusa ma tu sei troppo vecchio/giovane/alto/basso/grasso/magro/infantile/maturo, anche se abbiamo fatto quelle cose..."

- invece di: "Sei stupendo, ma io a casa ho una moglie e dei bambini...", ti direbbe: "Sei stupendo, ma a casa ho un compagno che amo"

- invece di "Tu sei un porto sicuro, ma il mio amore è una nave e la mia identità è un arcipelago...", ti direbbe " Tu sei un porto sicuro, ma oggi non sono in grado di innamorarmi"

La sostanza non cambia

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Il problema che non deriva da un pregiudizio, però, è che i ragazzi felici dei bisessuali...a un certo punto smettono di essere ragazzi felici dei bisessuali, perché questi non si dichiarano più tali.

Vi prego di non prenderla sul personale, però è difficile non notare che le relazioni o finiscono, oppure, quando perdurano (e qui intendo relazioni di minimo 4-5 anni), divengono relazioni tra due gay perché il bisessuale cambia definizione, anche se non orientamento - non necessariamente, almeno.

 

Mina ad esempio che mi pare abbia una relazione di 5 anni, solo nelle discussioni ad hoc parla di sé in quanto bisessuale ma in realtà è dichiarato come gay. Io stessa che quest'anno festeggerò il mio quinto anniversario di relazione (nonostante la bisessualità addirittura talvolta la pratichi), mi dichiaro lesbica (soprattutto agli eterosessuali).

 

I bisessuali "non problematici" - molto fra virgolette - non esistono perché in un certo senso sono invisibili in quanto bisessuali.

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La domanda del thread è:Perchè la maggior parte dei gay non sopporta i bsx?

Cè chi dice(e ovviamente si spera che parli per se e non per tutti,visto che non Tutti "i gay sono infastiditi".Almeno,personalmente a me,non mi sembra ):

 

"I gay sono infastiditi da quelle persone che:

- Sono "omosessuali acerbi" e si Definiscono bisex

- Hanno una vita sentimentale etero e "scappatelle omo" e si Definiscono bisex

- Hanno una vita sentilamele omo e si Definiscono bisex, perché disprezzano gli altri gay (escluso il loro fidanzato)

"

Cosa ne pernso io?

-i primi tre punti includono al loro interno :"...e si definiscono bisex"

 

A questo  risponderei con una cit. : "A rigore quasi tutti possono Definirsi bisessuali;

basta avere avuto una esperienza etero nel passato

o non escludere di averne una nel futuro.

(Per un gay, certo. per un etero vale il viceversa)."

 

[ È stata evidenziata la Lettera "D" per faccilitare la comprensione,visto che qualcuno potrebbe Non Capire]

 

Mi sembrerebbe quasi,che in questi punti si fa rifferimento a quelli bisex che sono stati cativi con i gay,e quindi non include Tutti i Bisex in se.

 

Dopo però cè chi dice: 

 

"I pregiudizi sui Bisex da parte dei gay, li ripeto.

1) I Bisex sono dei Novizi nel "giro"

2) I Bisex sono degli "Etero" traditori / coi maschi scopano e basta

3) I Bisex hanno pregiudizi verso i gay"

 

E qui sembra che la cosa cambi un po'.Qui si esclama "I Bisex sono ..".

Mi Domanderei Allora(stream of consciousness):

 

Aoh!Ma quanti bisex conosci te?

Ma con quanti hai mai parlato?

Ma ti rendi conto di quello che dici?

 

Hai fatto elenco di persone bisex,li conosci?(riferito al qualche post successivo)E per conoscere non intendo scambiarsi con due battute nella shoutbox,ma averci per davvero parlato.Conosci le persone con cui sono stati,per interpellarli?Ti rendi conto che sono tutti tuoi quei pregudizi,e mi sembra che è arrivata l'ora di farla finita di parlare per "i gay",parla per te piutosto!

 

 

....mmmh.

Come dicevo,mi pare che l'oggetto in questione cerca di dimostrare a "nonsochi" ciò che pensa lui,faccendo il gioco del :

"Siamo qui per discutere e per affinare reciprocamente i nostri strumenti di analisi,

la nostra capacità di sintesi e le nostre potenzialità retoriche:

beh, facciamolo... "

 

e quindi mi pare ovvio,che per lui è più una sfida ,divertente, che un cercare di comprendere le raggioni di uni e degli altri.

 

Per cui,siccome per me una voce,anche se è unica,vale lo stesso,la prenderò in considerazione e cercherò di comprendere meglio se effettivamente il comportamento è globale o meno.

Per adesso risponderei,che le raggioni per non supportare una persona possono essere vari e infiniti.Tali però dovrebberò riguardare proprio la persona presa in considerazione e non tutto il genere della sua appartinenza.Chiederei poi di fare rifferimento alle proprie raggioni e non quelli della communità intera in cui vi inglobate,perche anche se ne fate la parte,non siete la "voce di tutti in assoluto".Dopo questo mi aspetterei maggiore serietà delle persone che scrivono,in modo che cercassero anche di comprendere la questione e non faccessero solo dei giochini del tipo "chisidiffendemeglio".Anche perche non credo che si debba diffendere,piutosto sarebbe curioso capire le raggioni altrui e comprendere l'origine del fatto che non veniamo supportati,nonchè poter siegare alcuni nostri comportamenti,se tali sono avvenuti, agli altri per permetterli di mettersi nei nostri panni.

 

Aggiungo soltanto che ,al mio parere,uno è incluso nella "sfumatura" bi ,indipendentemente da lui stesso,e quindi,pur sempe al mio parere,i veri bi non sono quelli che "sichiamanocomelipare" ma quelli che lo sono per davvero,sta agli altri conprendere se la cosa detta è vera o meno(come del resto,ci succede spesso di fare nella vita di tutti i giorni per non rimanere fregati).

 

Ps: Scusate se ho ripettuto più volte i soliti concetti,ma a volte mi pare che sia una cosa migliore,anche se piuttosto noiosa,per permettere di comprendere alcuni pensieri.

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Io stessa che quest'anno festeggerò il mio quinto anniversario di relazione (nonostante la bisessualità addirittura talvolta la pratichi), mi dichiaro lesbica (soprattutto agli eterosessuali).

 

Se tu sei bisessuale e/o ti comporti da bisessuale, a mio modo di vedere tale bisessualità la dovresti dichiarare pubblicamente, (soprattutto agli omosessuali), salvo aggiungere che la tua identità prevalente, o quella in cui più ti riconosci, è omosessuale.

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Isher, scusami se piuttosto che risponderti ti segnalo che approfondisco molto meglio il mio punto di vista sulla questione qui: trovo che non sia neanche tanto Off Topic come discorso, ma se hai osservazioni in proposito che pensi devino troppo dal topic sentiti pure di rispondere in quel thread, o via MP :)

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Anch'io sono vittima di Dio che non vuole che io scriva questo post. Prima ho per sbaglio chiuso la finestra e ho dovuto riscrivere tutto, poi proprio quando ho finito di riscriverlo mi è saltata la linea e ho dovuto aspettare un'ora per inviarlo, lol.

 

 

Grazie ad Ariel per l'intervento sintetico ma preciso. Ne approfitto per farti una domanda.

 

I bisex che invece hanno relazioni durature con un etero cambiano anche loro la propria definizione? Perché, ricollegandomi alle questioni poste da Almadel, ciò che si rileva è proprio un'asimmetria nel comportamento verso i due sessi.

Se mi permetti un riferimento personale, visto che ci conosciamo, ho come l'impressione che se tu avessi una relazione duratura con un uomo non per questo passeresti a definirti etero. Perché rinunciare a definirti bisex in quel caso sarebbe rinunciare a far parte del mondo LGBT.

 

Quel che voglio dire è che mi sembra che gli slittamenti di definizione tra bisex e gay siano molto più facili e comuni rispetto a quelli tra bisex e etero. Questo perché il bisex è comunque, agli occhi della società eteronormativa, queer.

Anche se la bisessualità in ideale dovrebbe essere neutrale (salvo la predilezione del singolo individuo per uno dei due sessi, ovviamente), a livello sociale non è così. Tra bisex e gay (queer e queer) il passo è breve, tra bisex e etero (queer e normale) c'è un qualcosa in più che li separa.

 

Io stesso faccio fatica a ricordarmi chi è bisex e chi è gay tra le persone che ho conosciuto, solo alla terza volta che me lo fanno notare inizio a ricordarmi la differenza. Mentre se fate coming out a un etero non credo che avrà problemi a ricordarsene, o casomai sbaglierà anche lui nello stesso senso e vi considererà comunque gay.

 

Paradossalmente (viste le premesse), il bisex viene considerato maggiormente legato all'altro sesso proprio per questo motivo. Perché se continua a definirsi bisex vuol dire che "resiste" allo slittamento, che "insiste" nel marcare questa (minore) differenza, quindi è fortemente legato alla sua metà etero.

 

 

(Con questo non voglio dire che il bisex debba sentirsi moralmente obbligato a cambiare la sua definizione, eh, sto solo cercando di analizzare un fenomeno sociale.)

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