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Prima volta in un locale gay?


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vedo che nell'avatar hai messo la tua foto: dunque qui sul forum non hai timori ad essere riconosciuto

hai fatto già tre quarti dello sforzo: prova a contattare qualcuno del forum che abiti nella città dove ti trovi adesso e che ti possa indirizzare/accompagnare in questa nuova scoperta di locali etc. XD

il forum dovrebbe servire anche per questo... per fare amicizie nel mondo reale

Edited by conrad65
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Ma quali porcate dai!!Nessuno mi ha mai obbligato a fare quello che non volevo.

Uscite e vivete e smettete di vedere il male ovunque

 

non sto dicendo che è male, anzi, è un bene per chi vuole un bel puttanaio in cui immergersi 

il nostro raduno è un'altro tipo di bene 

Nicola hai 23 anni, non buttarti così se non ti senti pronto, io sono sempre favorevole alle cose step by step.

In primo luogo il locale gay può essere un luogo catartico ma non ci trovi nè l'amore nè le amicizie ma semmai un pò di sano divertimento.
 

Guarda, io ti capisco e capisco anche che per te dirlo ad altre persone indipendentemente se le conosci o meno deve essere pesante, oggi diciamo che sul co l'unica cosa che ho superato e quella di fregarmene di chi non conosco.....lo so non è tanto a 30 anni ma è già una cosa. La cosa importante, a prescindere a chi lo dici o no è quella di vivere.

Puoi anche non dirlo a nessuno basta che per non dirlo non ti precludi niente. Nuova città trova persone gay ed entra in contatto ocn loro, tramite chat, forum o quello che ti pare.

Se c'è questo raduno quale occasione migliore? Poi vivi la tua vita, con gli amici vedrai che andare nei locali sarà naturale e ti divertirai. Pensa che io entrai nella dark room con il cellulare acceso perchè non capivo per quale motivo ci fosse una sala così buia .........lo so lo so il fratello del ca....izer.

 

Non è importante cosa fai ma l'importante è frequentare persone che sanno di te è una cosa talmente liberatoria che piano piano non vorrai mai più tornare alla vita di prima e il co sarà conseguenziale. Pur non potendomi lamentare della vita che ho fatto da quando mi sono accettato se avessi fatto di più e vissuti di più avrei avuto la forza per rsiolvere tanti altri miei problemi.

a bologna ci sono scatafasci di situazioni

non e' necessario che tu vada al sex club alla tua prima uscita

 

puoi semplicemente andare all'aperitivo...alla serata cabaret con le drag queen..al cassero al mercoledi sera

 

puoi benissimo andarci anche da solo..ti fai una birra 2 risate

e mal che vada se qualcuno ti sorride ricambia

 

a rimanersene a casa in camera la monotonia e' sempre quella e quella rimane

a bologna ci sono scatafasci di situazioni

non e' necessario che tu vada al sex club alla tua prima uscita

 

puoi semplicemente andare all'aperitivo...alla serata cabaret con le drag queen..al cassero al mercoledi sera

 

puoi benissimo andarci anche da solo..ti fai una birra 2 risate

e mal che vada se qualcuno ti sorride ricambia

 

a rimanersene a casa in camera la monotonia e' sempre quella e quella rimane

Infatti è esattamente quello che dovrebbe fare..

Certo che se entra in fissa e pensa che esistano solo sex club e da retta a chi dice che i locali sono solo un puttanaio...Vai,osserva e giudica da te caro @Nicola.

Non sprecare la tua giovinezza,io credo tu sappia cosa potrebbe renderti più sereno,hai tutte le risposte che ti servono,devi trovare il coraggio di poter anche rimanere deluso qualche volta ma vedrai che non negandoti nessuna occasione prima o poi qualche bella persona con cui condividere un' amicizia o una relazione la incontri di sicuro.

Edited by Gilbert

La prima volta che sono andato in un locale gay si trattava di una discoteca francese, è stato tipo 4 anni fa. C'era musica elettronica e c'erano pure tutti i miei amici etero -.- è stato molto divertente e ci ho anche provato goffamente e con scarsi risultati con un tipo carino senza accorgermi di un tipo ancora più carino che ci provava.

 

Ti consiglio di sfruttare subito la situazione di novità e impostare immediatamente la tua vita come ragazzo gay nel luogo in cui ti sei trasferito, senza permettere che la presunzione di eterosessualità inizi a corroderti lentamente ogni spazio di libertà fino a farti ritrovare impantanato e bloccato come eri nella tua città di provenienza.

 

Se sei troppo timido per i locali utilizza internet per conoscere qualcuno, o frequenta associazioni e gruppi studenteschi.

Ecco il mio raccanto della mia prima vilta in un locale gay 1995.

 

 

 

Prima della grande diffusione di internet era più difficile trovare informazioni sulla realtà gay.
Le tue informazioni arrivavano dalla televisione dai giornali dai libri.
I mezzi di informazione erano abbastanza restii anche solo a parlare di omossessualità.
Le mie conoscienze quindi, nonostante i 23 anni, si limitavano a quello che aveva scritto freud, ai film il vizietto e la patata bollente che avevo visto in televisione, all’ avvertimento dei nonni di non andare nella pineta della spiaggia degli Alberoni di Venezia; ai film Philadelpia e Priscilla (questst’ ultimo l’unico positivo del gruppo).
Ero comunque fortunato: stavo a Milano, quanche gay lo avevo anche visto (amici di amici del gruppetto dei dei dark). Ma soprattutto avevo trovato una lista dei locali gay di milanesi.
In una rivistina univesitaria c’era appunto un paaragrafo “locali gay” con 5 indirizzi.
Con il termine Coming out (usire dall’ armadio) allora si intendeva non solo dirlo a qualcuno ma anche fare qualcosa di concreto e attivo per conoscere altri gay; e io lo stavo per fare.
Quel giovedi sera avevo dribblato l’uscita alla mia amica (ex fidanzata ma ancora gelosissima) e stavo andando al primo della lista: After Line.

Il locale era in realta molto normale; difficilmente si sarebbe distinto da qualsiasi altro bar.
C’era Un video jubox (giovani cercate che cosa erano) , qualcuno che commantava i video dei Take that., Quache ragazzo carino, un barista con la voce stridula …
Insomma prendo una birra, faccio tappezzeria (come si diceva allora) senza parlare con nessuno per un’ ora e poi torno a casa.
Di certo non era stata una serata memorabile (maledetta timidezza) ma era almeno un inizo.
Il venerdi dopo con un’ altra scusa lascio ancora a casa l’amica (oramai incazzata) e ci torno.
Solito posto, solita colonna a cui appoggiarmi, le birre diventano due, il locale si riempie (sono sempre arrivato sempre troppo presto ai locali), uno ti urta , il drink va in giro, va addosso a dei pantaloni bianchi, ops scusa non volevo…

E inizia la mia prima conversazione con un altro gay.

Conosco quindi I pimi gay reali della mia vita. Della coversazione non ricordo poi molto, del resto era la tipica conversazione sul niente che si fa nei bar. Inizialmente non volevo passare per un verginello quindi alla domanda “ma è la prima volta che vieni qui vero?” risposta: certo che no ci sono gia stato (si quaranta miniti il giorno prima).
Mi sgamano comunque alla terza domanda e quindi confesso che sono inesperto che non conosco altri posti e che non ero mai stato con nessuno.
Conosco soprattutto due persone un ragazzo molto esuberante che saluta tutti, che parla in “gayese” stretto, che si dichiara stilistaattorecantante, molto sfacciato e non troppo abile a far sentire uno appena arrivato come me a proprio agio “ha quindi sei proprio un verginello? vieni con me in bagno che ti faccio uno sverginino!.”
L’altra persona che conosco invece è un uomo 30-35 enne non di origine italiana (si dichiara greco). Invece di meno parole ma comunque simpatico.
Non ero cosi ingenuo, avevo capito dalle occhiate da alcune battute che ci stava provando, ma era comunque la prima volta che parlavo con qualcuno di gay di uomini… si era fatta anche la terza consumazione annegando la timidezza nell’ alcol. Ero quindi un giovane ragazzo carino e simpatico che chiacchierava amabilmente con uno sconosciuto al bar.
Ad un cero punto viene fuori la proposta di ansare da un'altra parte e viene fuori il nome della discoteca “Segreta”.
Ovviamente accetto e il greco si offre di accompagnarmi. Ed io “no guarda sono in moto ci vediamo la”.
Mi metto quindi in viaggio di notte, moderatamente ubriaco, in moto (mai avuto la patante della moto…) e arrivo in piazza castello al segreta.
Riconosco quindi di esserci gia stato 6 mesi prima con la fidanzata ma di essere stato rimbalzato dai buttafuori “questo è un circolo privato” e che non avevo capito che era un locale gay.
Prima di entrare mi fanno una tessera (non era pero il circuito dell’ argigay era altro forse il coni) e pago con un gemito le 28000 £ di ingresso.
Sicuramente il segreta era un poco più forte: un sotterraneo in mattoni e passerelle di metallo tanti uomini che ballavano a torso nudo e cubisti solo uomini. Rincontro i due compagni dell’ after line si balla un po’…
Il ragazzo greco si fa più vicino e quando incomincia anche a mettermi un braccio intorno al collo lo fermo.
Gli dico chiaramente che sono inesperto sono alle prime uscite non sono ancora pronto.
Mi lascia quindi da solo.
Vado quindi in giro da solo giro un po’ il locale “in esplorazione”.
Dopo un po’ lo rivedo vicino ad una scala e mi fa cenno di avvicinarmi, mi dice “vieni!” lo seguo dietro una tenda e mi trovo in uno stanzino buio.
Non avevo mai sentito parlare ovviamente di Darkroom.
Il tipo mi prende e fa per baciarmi, gli dico “no dai non sono pronto per questo” e come effetto mi prende “a forza e mi caccia la lingua in bocca.
Io mi spavento un poco e gli tiro un pugno allo stomaco e scappo via, verso dal locale e torno a casa.
Le volte dopo (parecchi giorni dopo) sono stato meno precipitoso e più sobrio.

ma non finesce qui:

esattamente un anno dopo il segreta si ricorda della mia iscrizione e mi manda a casa una bella lettera  “pubblicitaria” per convincermi a tornale da loro.
Essendo io in quel periodo a fare il militare in marina i miei genitori aprono le lettere. E leggono cose tipo “La serata Gay più trasgressiva di Milano” e un volantino con foto di cubisti mezzi nudi in una gabbia.
Il mio è stato un outing.

Edited by icefall

 

 

Ti consiglio di sfruttare subito la situazione di novità e impostare immediatamente la tua vita come ragazzo gay nel luogo in cui ti sei trasferito, senza permettere che la presunzione di eterosessualità inizi a corroderti lentamente ogni spazio di libertà fino a farti ritrovare impantanato e bloccato come eri nella tua città di provenienza.
 

 

concordo in quanto dici.

 

se lui inizia sul nuovo posto di lavoro, coi nuovi vicini di casa e con chi conosce di nuovo nella nuovo città a non far finta di essere etero ma a dire da subito che è gay (ed è una cosa molto più facile da fare con gente che non conosci da molto tempo nella nuova città rispetto a quelli che conoscevi da sempre nella vecchia città) inizia subito a vivere da gay senza problemi di coming out in futuro.

 

l'ideale è proprio dire subito a chi conosci ora nella tua città che sei gay se ne hai l'occasione e non fare il finto etero.

io le prime volte che ho frequentato gay, al contrario di icefall che aveva timore di fare sesso... mi immaginavo i gay come persone "promiscue" e praticamente ci provavo con tutti...

arrivavo pure a fare pompini tranquillamente in presenza di terzi, e facevo sesso quasi con chiunque come fosse un gioco o uno sport, del resto quando giochi a calcio o pallavolo mica li scegli i compagni di squadra... magari sono i tuoi vicini di casa, o semplicemente gente che si è iscritta al tuo circolo...

 

poi mi sono reso conto che, mentre io ero SEMPRE disponibile per una scopata, gli altri non solo non soddisfavano i miei bollori sessuali... ma non si curavano nemmeno di rispondere ai miei sms...

avrei anche accettato un "mi spiace ma ora non posso", e invece questi neppure rispondevano... salvo poi settimane o mesi dopo, se ne uscivano con un sms per rivedermi.

In quel momento in cui avevo mandato una 30ina di sms a contatti con cui avevo scopato, senza ricevere risposta... ho avuto un'epifania... se gli altri non sono disposti a soddisfare i miei bisogni, allora neppure io mi devo sforzare di farmi andare il cazzo in tiro per poi sfogare i loro bisogni...

 

ed ecco che in questi ultimi anni se non mi va di fare sesso, semplicemente non lo faccio... da una parte le mie esperienze le ho fatte, dall'altra so che sulla gente non si può contare perlomeno nella sfera privata, a volte pure in quella pubblica dove artigiani a parole sono disponibili per farti dei lavori in casa, ben pagati aggiungo io, e nei fatti sono dei perditempo tiratardi... che se non ti sbatti tu a farti i lavori o a trovarti qualcun'altro... ti ritrovi ancora con i lavori da iniziare.

UHm, ok... mi sembra di capire che il "locale gay" non è esattamente il modo più adatto per me per iniziare a "svegliarmi"...

 

Mi sa che l'unica resta qualche chat, cercando di scindere bene con chi uscire e con chi no... sperando poi di trovare il coraggio di uscirci!

UHm, ok... mi sembra di capire che il "locale gay" non è esattamente il modo più adatto per me per iniziare a "svegliarmi"...   Mi sa che l'unica resta qualche chat, cercando di scindere bene con chi uscire e con chi no... sperando poi di trovare il coraggio di uscirci!

 

E perchè mai? Io ho messo molto del mio per far diventare quella nottata quello che è diventata ma sono stato anche decisamente irresponsabile (vedi il pezzo in cui dico che guidavo una moto di notte mezzo ubriaco e senza patente).

Ci sono tornato poi ancora e le cose sono andate molto meglio.

Ciao, 
se posso darti un consiglio, magari prima prova a partecipare a qualche incontro di un gruppo giovani nella tua città. 
Piuttosto che buttarti in un locale da solo (la timidezza è una brutta bestia), magari prima potresti farti qualche amico con cui andarci, per rendere il tutto meno traumatico. 

Capisco tutte le difficoltà del coming out ma, se vuoi un consiglio, goditi la lontananza da casa per essere te stesso. Non dico essere out o diventare attivista entro due giorni, ma cercare di liberarti un po' ti farebbe di un bene che non hai idea.

Io a Bologna mi sono divertito un sacco

 

Però a prescindere dalla mia esperienza, un po' lontana nel tempo, direi sia

vero oggi quanto dice @CutHere, che cioè esistono diverse possibilità per

diverse esigenze

 

E' vero che essendo fuori sede non si deve necessariamente e solo per questo

fare CO a casa ( anche se...insomma, sarebbe meglio ) però certamente vivere

in modo più libero proprio per il fatto di poter farsi una propria vita gay, sì e se si

vuole, anche per fregarsene dei giudizi delle persone etc. ( rispetto al carattere )

 

Poi puoi anche usare le chat ( ma la porcaggine pare sia pure lì ) o partire da un

raduno del forum ( ma certo è solo un inizio ) 

 

Quanto al fatto di iniziare da solo o in compagnia dipende dal carattere, l'importante

è non farti traviare da qualche forumista fidanzarti con il primo venuto e quindi evitare

tutta la trafila ( che sarebbe se vogliamo molto comodo, ma a posteriori un po' troppo

comodo: meglio non semplificarsi troppo la vita! )

Poichè capisco profondamente la tua situazione. E vedo in te, tante delle mie difficoltà passate e presenti, penso di ben consigliarti dicendo: cerca degli amici gay, partecipando ai raduni. che credo siano buoni per sentirsi accettato e parte di un gruppo. Anche se io ancora non vi ho preso parte, sono iscritto da poco. Da lì ti auguro che per te si avveri il famoso detto: "da cosa nasce cosa".

Fa tutto con calma, con autoironia, con serenità. Da' tempo al tempo. Il tutto e subito è deleterio.

Poichè capisco profondamente la tua situazione. E vedo in te, tante delle mie difficoltà passate e presenti, penso di ben consigliarti dicendo: cerca degli amici gay, partecipando ai raduni. che credo siano buoni per sentirsi accettato e parte di un gruppo. Anche se io ancora non vi ho preso parte, sono iscritto da poco. Da lì ti auguro che per te si avveri il famoso detto: "da cosa nasce cosa".

Fa tutto con calma, con autoironia, con serenità. Da' tempo al tempo. Il tutto e subito è deleterio.

 

Grazie dei consigli.... bè, se avessi voluto il "tutto e subito" non sarei arrivato a quasi 24 anni in questa situazione..

 

 

mi sembra di capire che il "locale gay" non è esattamente il modo più adatto per me per iniziare a "svegliarmi"

 

Immagina che un bar gay è identico ad un bar etero, solo con più uomini e meno tamarri. 

Non penso che andare in un locale gay sia un'esperienza particolarmente formativa o una tappa necessaria

dato che, al di fuori d'essere circondato da gay, non proverai molto altro che non proveresti in un locale etero.

 

Io ti suggerirei piuttosto di iscriverti nelle chat, frequentare circoli culturali, andare ad eventi a tema LGBT

e magari trovare qualche amico gay con cui uscire. Sono le discussioni, gli amici e gli amori che ti rendono

partecipe del mondo gay, i locali saranno la diretta conseguenza ;)

Ho sentito dire che bologna è molto punk. Non se se fra un anno avrai una vita gay attivissima ma sicuramente potresti assumere un certo carattere da barbone in giro per la città e sfumature punk qua e là. 

 

Uhm... really I don't know... 

 

poi che intendi per sfumature punk? crestona e capelli fuschia? :fan:  dubito

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