coeranos Posted October 22, 2014 Share Posted October 22, 2014 Un velo pietoso sui vostri discorsi su Ebola e Stamina. Sulla natalità l'argomento che viene usato è che i giovani devono pagare la pensione ai più anziani. Ma se i giovani sono disoccupati non versano contributi. Quindi meglio lasciar perdere i deliri di aumento delle nascite. Molto meglio essere in meno, ci sono molti più vantaggi nell'essere pochi, come minor consumo di energia, cibo, acqua, terreni ecc. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted October 22, 2014 Share Posted October 22, 2014 (edited) Poi in Italia la situazione è aggravata dal fenomeno delle dimissioni in bianco (Sei una donna, quindi rimani incinta dobbiamo tutelarci dalle tue ovaie) Su questo hai (anche) ragione...personalmente, ho a che fare colla dirigenza di una piccola impresa dove c'è più di una dipendente donna...due delle quali hanno avuto bambini a poca distanza l'una dall'altra. So di dire una cosa che può venir fraintesa, impopolare, che chi non conosce queste realtà potrà giudicare da sporco capitalista...ma se hai 15 dipendenti, e non li sostituisci facilmente (perché si tratta di lavori per i quali è occorsa una certa formazione), due donne che rimangono a casa per maternità pesano -purtroppo- all'azienda più di quanto si potrebbe immaginare. Nel caso specifico cui mi riferisco nessuno c'ha rimesso il posto di lavoro, intendiamoci, ma complice una situazione finanziaria non troppo florida ora in questa azienda ci son quattro altri dipendenti (maschi) in cassa integrazione parziale...i "padroncini" non si sognano nemmeno di dar la colpa alle impiegate che, giustamente, han messo su famiglia...e pure non sono stati eventi privi di conseguenze, per tutti. Edited October 22, 2014 by schopy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sampei Posted October 22, 2014 Share Posted October 22, 2014 (edited) Basterebbe smettere di pagare le mutande di Cota, i completini di Formigoni e le sottane dei preti e destinare quel maledettissimo denaro pubblico a pagare la maternità delle dipendenti evitando che siano a carico dell'azienda. Edited October 22, 2014 by Sampei Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pix Posted October 22, 2014 Share Posted October 22, 2014 Molto meglio essere in meno, ci sono molti più vantaggi nell'essere pochi, come minor consumo di energia, cibo, acqua, terreni ecc. Più controllo. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 23, 2014 Share Posted October 23, 2014 Più che altro i padroncini dovrebbero ricordare che l'80% della retribuzione delle lavoratrici in maternità e dei lavoratori in cassa integrazione le pagano altri lavoratori dipendenti versando contributi anche per queste situazioni Certo sono sempre una voce che -redistribuita- finisce per gravare sul costo del lavoro, ma l'alternativa sarebbe spostare gli oneri alla tassazione ordinaria come avviene in altri paesi. Il ché a mio avviso sarebbe pure giusto, se non fosse che con questi livelli di tassazione è impossibile Certamente l'idea del ministro che la denatalità possa essere causata da problemi di sterilità e quindi occorra una campagna di informazione, mi pare una cretinata Il problema della sterilità consegue semmai alle mutate condizioni sociali che spingono a una maternità ritardata Ma suppongo che ipotizzare si tratti di una serie di scelte "egoistiche" di coppie disinformate sia già meglio rispetto all'alternativa di mettere sotto accusa l'edonismo giovanile ed il dilagare di mode perniciose, tipo l'omosessualità Il ché è il massimo che si possa pretendere dalla Lorenzin Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Olimpo Posted October 23, 2014 Share Posted October 23, 2014 Se non capisce che il problema della bassa natalità è legato alla situazione economica degli italiani, è messa male. Dubito che un team di 'psicologi e professionisti' possa dare da mangiare a 3 milioni di italiani. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted October 23, 2014 Share Posted October 23, 2014 Più che altro i padroncini dovrebbero ricordare che l'80% della retribuzione delle lavoratrici in maternità e dei lavoratori in cassa integrazione le pagano altri lavoratori dipendenti versando contributi anche per queste situazioni Io presentavo una situazione specifica perché, non intendendomene molto di economia, suggerivo di valutare l'evento "maternità di una dipendente" sotto più punti di vista...non è solo una questione di denaro, a cui non tutti i padroncini sono poi così attaccati come si potrebbe credere. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 23, 2014 Share Posted October 23, 2014 Che non possa essere una questione solo economica mi pare aritmetico perché se per due dipendenti in maternità al 20% ne mandi 4 in cassa integrazione parziale al 75%, di fatto la spesa del personale nel complesso diminuisce Per pareggiare i conti ne bastavano 2 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Fabius81 Posted October 23, 2014 Share Posted October 23, 2014 Le politiche di uno Stato in materia di aiuti alle famiglie aiutano parecchio, nei paesi del nord Europa dove c'è un sistema di welfare molto evoluto specialmente per i bambini il numero di figli per donna è piuttosto elevato (2 in Irlanda, 1.9 nel Regno Unito, 1.88 in Svezia e Islanda, 1.86 in Norvegia, fa un po di eccezione a tutto la Francia che malgrado non abbia un sistema di welfare poi tanto più evoluto del nostro segna ben 2.08 figli per donna, anche se il dato è abbastanza falsato dai DOM/TOM che, a differenza del Regno Unito, vengono considerati a tutti gli effetti parte dello stato francese), mentre nei paesi dove il welfare è debole o quasi inesistente il numero di figli si abbassa notevolmente (1.42 in Italia, che condividiamo a pari di Serbia e Ungheria, 1.35 in Lettonia, 1.33 in Polonia, 1.32 in Romania, 1.3 in Ucraina fino al minimo di 1.29 in Lituania). Se continua questa tendenza, unita all'emigrazione dei giovani, avremo fra 20-30 anni un europa del Nord ed Occidentale molto popolata e dinamica ed un Europa del Sud e Orientale piena di anziani, con pochi giovani e sempre più povera. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted October 23, 2014 Share Posted October 23, 2014 Che non possa essere una questione solo economica mi pare aritmetico perché se per due dipendenti in maternità al 20% ne mandi 4 in cassa integrazione parziale al 75%, di fatto la spesa del personale nel complesso diminuisce Per pareggiare i conti ne bastavano 2 tranquillo hinz non ho mai nemmeno lontanamente ipotizzato che i tuoi non fossero i commenti più acuti...e che palle, pur di non dire a qualcuno "sì ti capisco" devi far sempre 'na pappardella...ma va a quel paese va, egocentrico pallone gonfiato Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 24, 2014 Share Posted October 24, 2014 Non ho problemi a prendermi del pallone gonfiato ho problemi con il fatto che due lavoratrici in maternità e 4 cassaintegrati suscitino solidarietà per l'imprenditore Potrei capire 2 lavoratrici ed 1 cassaintegrato, o 2 a 2 al limite, non capisco 2 a 4 Anche perché può essere una comoda tattica da capro espiatorio....ne metto in CIG 4 e dò pure la colpa alle due colleghe in maternità Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted October 24, 2014 Share Posted October 24, 2014 (edited) ...ho pure specificato che nessuno si sogna di dar la colpa alle due ragazze in maternità... il 2 a 4 ha a che fare, semmai, col fatto che proprio quelle due dipendenti, in un'azienda medio-piccola, sapevano fare delle cose che chi le ha sostituite non ha saputo fare adeguatamente bene, perché non ancora formato, con conseguenti ritardi e un costo del personale che lievitava. Proprio perché preziose per l'azienda la loro assenza s'è fatta sentire, questo cercavo di dire fin dall'inizio. Non credo che il punto sia solidarizzare cogli imprenditori...se l'azienda fallisce (anche se al momento non è un rischio concreto) direi che non ci guadagna nessuno Edited October 24, 2014 by schopy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Pix Posted October 24, 2014 Share Posted October 24, 2014 Dovrebbero introdurre la politica del figlio unico, altro che incentivi per le famiglie. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
AndrejMolov89 Posted October 24, 2014 Share Posted October 24, 2014 Le politiche della natalità servono a compensare l'aumento dell'anzianità. Come puoi sostenere un sistema pensionistico senza la presenza di altrettante unità di giovani che lavorano per sostenere il sistema? Le soluzioni sono fasciste, ma i problemi non sono legati all'ideologia, bensì alla pratica. Per quanto concerne il sovrapopolamento non è tanto fare due figli di media a rovinare tutto il quadro: è quando i figli sono prodotti come forma di tutela, il più alto tasso di natalità lo abbiamo in regioni ad alto tasso di mortalità, ma anche senza il welfare minimo. Un tempo i figli erano prodotti come lavoratori di bassa manovalanza, non per la gioia di averne qualcuno in casa. I figli attualmente sono un costo per le famiglie nelle società occidentali, mentre negli stati poveri sono investimenti sulla tua vecchiaia. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hinzelmann Posted October 24, 2014 Share Posted October 24, 2014 Non credo che il punto sia solidarizzare cogli imprenditori...se l'azienda fallisce (anche se al momento non è un rischio concreto) direi che non ci guadagna nessuno Questo è vero, ma anche ovvio, il punto è che in teoria ciò che legittima il fatto che l'imprenditore si prenda i profitti, sarebbe che metta un proprio capitale a rischio ; se l'imprenditore tutela il proprio capitale pretendendo di sostituire i propri lavoratori a costo zero, o compensando largamente attraverso la Cassa integrazione etc fa il suo interesse egoistico, prima ancora di quello dell'azienda D'altronde si citano sempre le aziende italiane vendute agli stranieri, trascurando il fatto che ai primi venti di tempesta la borghesia italiana ha preferito vendere, monetizzare e conservare integro il proprio patrimonio familiare In chiave minore è la stessa cosa che succede quando le politiche del personale presuppongono un sostanziale disinvestimento prudenziale, che semmai si può giustificare alla luce di un eventuale stretta creditizia da parte del sistema bancario Il costo della maternità incombe già per legge all'80% sulla solidarietà fra lavoratori dipendenti, più di così non vedo cosa un imprenditore possa desiderare Niente gli vieterebbe per la quota di sua spettanza di sottoscrivere delle assicurazioni private che possano indennizzare o coprire il suo 20% e gli altri oneri aggiuntivi, se lo ritiene necessario...sostituire quindi il problema di gestione con il pagamento di un premio assicurativo Ricorrere alla CIG però mi pare altamente ingiusto Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
schopy Posted October 24, 2014 Share Posted October 24, 2014 (edited) Questo è vero, ma anche ovvio, il punto è che in teoria ciò che legittima il fatto che l'imprenditore si prenda i profitti, sarebbe che metta un proprio capitale a rischio ; se l'imprenditore tutela il proprio capitale pretendendo di sostituire i propri lavoratori a costo zero, o compensando largamente attraverso la Cassa integrazione etc fa il suo interesse egoistico, prima ancora di quello dell'azienda D'altronde si citano sempre le aziende italiane vendute agli stranieri, trascurando il fatto che ai primi venti di tempesta la borghesia italiana ha preferito vendere, monetizzare e conservare integro il proprio patrimonio familiare (...) Ricorrere alla CIG però mi pare altamente ingiusto Mi scuso per averti insultato ieri. Io parlavo di borghesia proprio piccina piccina...dove i "padroncini" da qualche mese han rinunciato al loro stipendio per sostenere una situazione finanziaria traballante. Hanno preservato il patrimonio nel senso che non hanno venduto la casa ecco Ho trascurato di precisare che, nello specifico, si tratta di un'azienda che lavora nel settore agroalimentare le cui difficoltà sono da imputare anche a clienti che si son rivelati cattivi pagatori, ma qui finiamo OT. Edited October 24, 2014 by schopy Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
NewComer Posted October 24, 2014 Share Posted October 24, 2014 A me, al di là di tutto ciò che è stato detto su welfare e prospettive per i giovani (tutto correttissimo), preoccupa l'impostazione di fondo della Lorenzin. Il tasso di natalità è una conseguenza di tutte le condizioni dette, detto in termini medici è il "sintomo" e non la "malattia": quindi voler accrescere il tasso di natalità di per sè non ha senso, se non cresce è perchè a monte non ne esistono le condizioni. Aumentare le nascite in maniera "artificiale" - attraverso incentivi alla maternità monetari, bonus vari etc. - è non solo sbagliato (è come se in un paziente con la febbre ci si concentrasse solo su come far scendere tale febbre ignorando di indagarne le cause) ma anche controproducente: questo tipo di interventi sono inevitabilmente soggetti alla retroazione del sistema (quella che in alcune scienze è detta "policy resistance") che riporta il tutto alle condizioni di partenza, se non peggiori. La dimostrazione concreta è la scellerata campagna per le nascite nella Romania di Ceausescu: dopo una prima impennata, il tasso di natalità si è ridotto tornando prima ai livelli di partenza, e poi scendendo sotto di essi (per riassestarsi tempo dopo). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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