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Bassa natalità, il piano della Lorenzin


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Un velo pietoso sui vostri discorsi su Ebola e Stamina.

Sulla natalità l'argomento che viene usato è che i giovani devono pagare la pensione ai più anziani. Ma se i giovani sono disoccupati non versano contributi. Quindi meglio lasciar perdere i deliri di aumento delle nascite. Molto meglio essere in meno, ci sono molti più vantaggi nell'essere pochi, come minor consumo di energia, cibo, acqua, terreni ecc.

Poi in Italia la situazione è aggravata dal fenomeno delle dimissioni in bianco (Sei una donna, quindi rimani incinta dobbiamo tutelarci dalle tue ovaie)

 

Su questo hai (anche) ragione...personalmente, ho a che fare colla dirigenza di una piccola impresa dove c'è più di una dipendente donna...due delle quali hanno avuto bambini a poca distanza l'una dall'altra.

So di dire una cosa che può venir fraintesa, impopolare, che chi non conosce queste realtà potrà giudicare da sporco capitalista...ma se hai 15 dipendenti, e non li sostituisci facilmente (perché si tratta di lavori per i quali è occorsa una certa formazione), due donne che rimangono a casa per maternità pesano -purtroppo- all'azienda più di quanto si potrebbe immaginare. Nel caso specifico cui mi riferisco nessuno c'ha rimesso il posto di lavoro, intendiamoci, ma complice una situazione finanziaria non troppo florida ora in questa azienda ci son quattro altri dipendenti (maschi) in cassa integrazione parziale...i "padroncini" non si sognano nemmeno di dar la colpa alle impiegate che, giustamente, han messo su famiglia...e pure non sono stati eventi privi di conseguenze, per tutti.

Edited by schopy

Basterebbe smettere di pagare le mutande di Cota, i completini di Formigoni e le sottane dei preti e destinare quel maledettissimo denaro pubblico a pagare la maternità delle dipendenti evitando che siano a carico dell'azienda.

Edited by Sampei

Più che altro i padroncini dovrebbero ricordare che l'80% della retribuzione

delle lavoratrici in maternità e dei lavoratori in cassa integrazione le pagano

altri lavoratori dipendenti versando contributi anche per queste situazioni

 

Certo sono sempre una voce che -redistribuita- finisce per gravare sul costo

del lavoro, ma l'alternativa sarebbe spostare gli oneri alla tassazione ordinaria

come avviene in altri paesi.

 

Il ché a mio avviso sarebbe pure giusto, se non fosse che con questi livelli di

tassazione è impossibile

 

Certamente l'idea del ministro che la denatalità possa essere causata da problemi

di sterilità e quindi occorra una campagna di informazione, mi pare una cretinata

 

Il problema della sterilità consegue semmai alle mutate condizioni sociali che spingono

a una maternità ritardata

 

Ma suppongo che ipotizzare si tratti di una serie di scelte "egoistiche" di coppie disinformate

sia già meglio rispetto all'alternativa di mettere sotto accusa l'edonismo giovanile ed il dilagare

di mode perniciose, tipo l'omosessualità

 

Il ché  è il massimo che si possa pretendere dalla Lorenzin

Più che altro i padroncini dovrebbero ricordare che l'80% della retribuzione

delle lavoratrici in maternità e dei lavoratori in cassa integrazione le pagano

altri lavoratori dipendenti versando contributi anche per queste situazioni

 

Io presentavo una situazione specifica perché, non intendendomene molto di economia, suggerivo di valutare l'evento "maternità di una dipendente" sotto più punti di vista...non è solo una questione di denaro, a cui non tutti i padroncini sono poi così attaccati come si potrebbe credere.

Che non possa essere una questione solo economica mi pare

aritmetico perché se per due dipendenti in maternità al 20% ne

mandi 4 in cassa integrazione parziale al 75%, di fatto la spesa

del personale nel complesso diminuisce

 

Per pareggiare i conti ne bastavano 2 

Le politiche di uno Stato in materia di aiuti alle famiglie aiutano parecchio, nei paesi del nord Europa dove c'è un sistema di welfare molto evoluto specialmente per i bambini il numero di figli per donna è piuttosto elevato (2 in Irlanda, 1.9 nel Regno Unito, 1.88 in Svezia e Islanda, 1.86 in Norvegia, fa un po di eccezione a tutto la Francia che malgrado non abbia un sistema di welfare poi tanto più evoluto del nostro segna ben 2.08 figli per donna, anche se il dato è abbastanza falsato dai DOM/TOM che, a differenza del Regno Unito, vengono considerati a tutti gli effetti parte dello stato francese), mentre nei paesi dove il welfare è debole o quasi inesistente il numero di figli si abbassa notevolmente (1.42 in Italia, che condividiamo a pari di Serbia e Ungheria, 1.35 in Lettonia, 1.33 in Polonia, 1.32 in Romania, 1.3 in Ucraina fino al minimo di 1.29 in Lituania).

Se continua questa tendenza, unita all'emigrazione dei giovani, avremo fra 20-30 anni un europa del Nord ed Occidentale molto popolata e dinamica ed un Europa del Sud e Orientale piena di anziani, con pochi giovani e sempre più povera.

Che non possa essere una questione solo economica mi pare

aritmetico perché se per due dipendenti in maternità al 20% ne

mandi 4 in cassa integrazione parziale al 75%, di fatto la spesa

del personale nel complesso diminuisce

 

Per pareggiare i conti ne bastavano 2

 

tranquillo hinz non ho mai nemmeno lontanamente ipotizzato che i tuoi non fossero i commenti più acuti...e che palle, pur di non dire a qualcuno "sì ti capisco" devi far sempre 'na pappardella...ma va a quel paese va, egocentrico pallone gonfiato :D

Non ho problemi a prendermi del pallone gonfiato

ho problemi con il fatto che due lavoratrici in maternità

e 4 cassaintegrati suscitino solidarietà per l'imprenditore

 

Potrei capire 2 lavoratrici ed 1 cassaintegrato, o 2 a 2

al limite, non capisco 2 a 4

 

Anche perché può essere una comoda tattica da capro

espiatorio....ne metto in CIG 4 e dò pure la colpa alle due

colleghe in maternità

...ho pure specificato che nessuno si sogna di dar la colpa alle due ragazze in maternità...

il 2 a 4 ha a che fare, semmai, col fatto che proprio quelle due dipendenti, in un'azienda medio-piccola, sapevano fare delle cose che chi le ha sostituite non ha saputo fare adeguatamente bene, perché non ancora formato, con conseguenti ritardi e un costo del personale che lievitava. Proprio perché preziose per l'azienda la loro assenza s'è fatta sentire, questo cercavo di dire fin dall'inizio.

Non credo che il punto sia solidarizzare cogli imprenditori...se l'azienda fallisce (anche se al momento non è un rischio concreto) direi che non ci guadagna nessuno :D

Edited by schopy
AndrejMolov89

Le politiche della natalità servono a compensare l'aumento dell'anzianità. Come puoi sostenere un sistema pensionistico senza la presenza di altrettante unità di giovani che lavorano per sostenere il sistema? Le soluzioni sono fasciste, ma i problemi non sono legati all'ideologia, bensì alla pratica. Per quanto concerne il sovrapopolamento non è tanto fare due figli di media a rovinare tutto il quadro: è quando i figli sono prodotti come forma di tutela, il più alto tasso di natalità lo abbiamo in regioni ad alto tasso di mortalità, ma anche senza il welfare minimo. Un tempo i figli erano prodotti come lavoratori di bassa manovalanza, non per la gioia di averne qualcuno in casa. I figli attualmente sono un costo per le famiglie nelle società occidentali, mentre negli stati poveri sono investimenti sulla tua vecchiaia.

 

 

Non credo che il punto sia solidarizzare cogli imprenditori...se l'azienda fallisce (anche se al momento non è un rischio concreto) direi che non ci guadagna nessuno

 

Questo è vero, ma anche ovvio, il punto è che in teoria ciò che legittima

il fatto che l'imprenditore si prenda i profitti, sarebbe che metta un proprio

capitale a rischio ; se l'imprenditore tutela il proprio capitale pretendendo di

sostituire i propri lavoratori a costo zero, o compensando largamente attraverso

la Cassa integrazione etc fa il suo interesse egoistico, prima ancora di quello

dell'azienda

 

D'altronde si citano sempre le aziende italiane vendute agli stranieri, trascurando

il fatto che ai primi venti di tempesta la borghesia italiana ha preferito vendere, monetizzare

e conservare integro il proprio patrimonio familiare

 

In chiave minore è la stessa cosa che succede quando le politiche del personale

presuppongono un sostanziale disinvestimento prudenziale, che semmai si può giustificare

alla luce di un eventuale stretta creditizia da parte del sistema bancario 

 

Il costo della maternità incombe già per legge all'80% sulla solidarietà fra lavoratori

dipendenti, più di così non vedo cosa un imprenditore possa desiderare

 

Niente gli vieterebbe per la quota di sua spettanza di sottoscrivere delle assicurazioni

private che possano indennizzare o coprire il suo 20% e gli altri oneri aggiuntivi, se lo

ritiene necessario...sostituire quindi il problema di gestione con il pagamento di un

premio assicurativo

 

Ricorrere alla CIG però mi pare altamente ingiusto

Questo è vero, ma anche ovvio, il punto è che in teoria ciò che legittima

il fatto che l'imprenditore si prenda i profitti, sarebbe che metta un proprio

capitale a rischio ; se l'imprenditore tutela il proprio capitale pretendendo di

sostituire i propri lavoratori a costo zero, o compensando largamente attraverso

la Cassa integrazione etc fa il suo interesse egoistico, prima ancora di quello

dell'azienda

 

D'altronde si citano sempre le aziende italiane vendute agli stranieri, trascurando

il fatto che ai primi venti di tempesta la borghesia italiana ha preferito vendere, monetizzare

e conservare integro il proprio patrimonio familiare

(...)

Ricorrere alla CIG però mi pare altamente ingiusto

 

Mi scuso per averti insultato ieri.
Io parlavo di borghesia proprio piccina piccina...dove i "padroncini" da qualche mese han rinunciato al loro stipendio per sostenere una situazione finanziaria traballante. Hanno preservato il patrimonio nel senso che non hanno venduto la casa ecco :D
Ho trascurato di precisare che, nello specifico, si tratta di un'azienda che lavora nel settore agroalimentare le cui difficoltà sono da imputare anche a clienti che si son rivelati cattivi pagatori, ma qui finiamo OT.
Edited by schopy

A me, al di là di tutto ciò che è stato detto su welfare e prospettive per i giovani (tutto correttissimo), preoccupa l'impostazione di fondo della Lorenzin. Il tasso di natalità è una conseguenza di tutte le condizioni dette, detto in termini medici è il "sintomo" e non la "malattia": quindi voler accrescere il tasso di natalità di per sè non ha senso, se non cresce è perchè a monte non ne esistono le condizioni.

 

Aumentare le nascite in maniera "artificiale" - attraverso incentivi alla maternità monetari, bonus vari etc. - è non solo sbagliato (è come se in un paziente con la febbre ci si concentrasse solo su come far scendere tale febbre ignorando di indagarne le cause) ma anche controproducente: questo tipo di interventi sono inevitabilmente soggetti alla retroazione del sistema (quella che in alcune scienze è detta "policy resistance") che riporta il tutto alle condizioni di partenza, se non peggiori. La dimostrazione concreta è la scellerata campagna per le nascite nella Romania di Ceausescu: dopo una prima impennata, il tasso di natalità si è ridotto tornando prima ai livelli di partenza, e poi scendendo sotto di essi (per riassestarsi tempo dopo).

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