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Obiezioni al matrimonio gay


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Tento di dimostrare che cavalcare l'onda del "matrimonio poligamo", cioè ammettere che anche altre forme di unioni diverse in base al numero di "contraenti" siano legalmente accettabili, non sia corretto e allontana secondo me dall'obiettivo primario che è rendere eque ed uguali le unioni tra persone di sesso opposto e quelle tra persone di identico genere. Sono d'accordo sul non accettare le "unioni civili" come ce le hanno presentate e come ce le presenteranno ancora, ma tendevo a portare un esempio su come sia apparentemente semplice fare un primo passo verso il riconoscimento delle stesse.

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Saramandasama

Che poi si tratta di numeri. Non si può sottovalutare il fenomeno Adinolfi, sentinelle, manif pour tous. Se si facesse una marcia contro il matrimonio gay sono sicuro che ci sarebbero più persone che all` ultimo gay pride. Non dimentichiamoci che le Roccella, gli Adinolfi e similia sono gli stessi, insieme alle migliaia di parrocchie italiane, che hanno creato e difeso il mostro della legge sulla fecondazione assistita. Alla fine come si è arrivati a smantellarla.. come se non con ricorsi in Europa, alla cassazione ecc..

E cosí, gli oppositori al matrimonio gay in Italia sono in maggioranza, e su questo c` è poco da fare.

Che poi si tratta di numeri. Non si può sottovalutare il fenomeno Adinolfi, sentinelle, manif pour tous. Se si facesse una marcia contro il matrimonio gay sono sicuro che ci sarebbero più persone che all` ultimo gay pride. Non dimentichiamoci che le Roccella, gli Adinolfi e similia sono gli stessi, insieme alle migliaia di parrocchie italiane, che hanno creato e difeso il mostro della legge sulla fecondazione assistita. Alla fine come si è arrivati a smantellarla.. come se non con ricorsi in Europa, alla cassazione ecc..

E cosí, gli oppositori al matrimonio gay in Italia sono in maggioranza, e su questo c` è poco da fare.

mmhh.. non credo!

i nomi & gli esempi che hai fatto sono la dimostrazione che la cupola pretesca in Italia c'è, ed è molto forte.

Ma credo lo sia più a livello di lobby economico-politica (quanti soldi prendono co sto ca§§o di 8 per 1.000? Parecchi, no?) che di capacità di smuovere le masse & le opinioni: mi pare che loro stessi ammettano che le chiese son sempre più vuote, seppure a mezza bocca!

 

 

Tuttavia il problema poligamia esiste, perché in alcune culture  diverse dalla nostra è praticata ( il ché dimostra che l'origine del divieto è culturale e non razionale )

 

Si ma sul fatto che l'accettabilità o meno della poligamia sia una questione culturale sono d'accordissimo. Certo il riconoscimento che descrivi tu sarebbe, eventualmente, un riconoscimento "di necessità" di una cultura differente, non certo una presa di posizione innovativa (un "cambio culturale") da parte del nostro ordinamento: anche perchè la poligamia non è un riconoscimento di "diritto all'amore libero" nemmeno nei paesi in cui la si pratica XD

Saramandasama

 

 

son sempre più vuote

Ma sempre meno rispetto alla media di altri paesi Europei. E poi non dimentichiamoci dei "cattolici di facciata". Quanti condividono le posizioni della chiesa pur fregandosene dei suoi dettami. Certo con Bergoglio rispetto a due anni fa la musica sta cambiando. Ma siamo sicuri che lo faranno durare. Non si è fatto già troppi nemici..

E' strano come piu si svuotano le chiese, la società si secolarizza e proporzionalmente cresce il potere politico della chiesa: leggi su divorzio, aborto  e riassegnazione di sesso sono passate in piena epoca DC, oggi passerebbe solo quella sul divorzio se non altro perchè i più devoti cattolenghi sono tutti divorziati e risposati, casini,  adinolfi & company docet

Certo il riconoscimento che descrivi tu sarebbe, eventualmente, un riconoscimento "di necessità" di una cultura differente, non certo una presa di posizione innovativa (un "cambio culturale") da parte del nostro ordinamento: anche perchè la poligamia non è un riconoscimento di "diritto all'amore libero" nemmeno nei paesi in cui la si pratica XD

 

 

Come ho già spiegato la necessità del riconoscimento di famiglie diverse

da quelle fondate sul matrimonio monogamico, per quanto nel futuro non

sia dato facilmente vedere a nessuno, per me è e rimane una necessità.

 

Il diritto all'amore libero non lo immagino ideologicamente garantito da un

singolo istituto giuridico, ma come il risultato di una pluralità di situazioni ed

istituti giuridici: matrimonio, unioni civili, eventualmente convivenze di fatto

teoricamente prive di valore nel nostro ordinamento, ma che determinano

"famiglie" ugualmente ( anche contro una ipotetica volontà politica ) per il

fatto che ci sono figli minori o partner di diverse nazionalità, anche europee

etc

 

Da questa situazione può discendere poi un cambiamento culturale, come

anche no. 

 

Certo la mia idea è che, di fronte ad una società di questo tipo, trincerarsi

dietro la difesa di singoli istituti giuridici, ha scarso senso, rischia di essere

solo una difesa formale, con intorno l'anomia di una società mutevole e non

governata

 

La mia idea è che devono rimanere fermi e presidiati dallo stato i principi di

libertà ed uguaglianza degli individui in tutte le varie forme di famiglia, solo

a questa condizione riusciremo ad essere democratici. a fare democrazia

 

Ovviamente detto in un paese che si fa spaventare dal matrimonio gay

quando oramai è accettato da una buona metà dei paesi occidentali, la

mia prospettiva sembra "strana"

 

Il mio discorso però è culturale nessuno suggerisce di farne una piattaforma

politica, tuttavia se la cultura serve, serve anche a vedere le prospettive storiche

 

Il nostro è un paese spaventato, insicuro, pessimista e conservatore e lo

è al di là delle stesse intenzioni dei cattolici, che rappresentano la "tradizione"

per persone che cattoliche neanche lo sono veramente, lo sono in senso

politico-reazionario

 

Il "cristianismo" è l'altra faccia dell'islamismo ed è una reazione di paura alla

modernità ed al cambiamento, che però rinuncia a governare entrambe le cose

creando un senso di estraniamento dalla realtà

 

 

Ed è prima di tutto una ideologia politica

Sia perchè molti importanti costituzionalisti ritengono che la Carta già ora proibisce il matrimonio gay

 

Ma quali importanti costituzionalisti?

Forse la Rosy Bindi?

 

Comunque basta leggere gli articoli della Costituzione:

Art. 29.

La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.

Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.

Art. 30.

È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.

Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti.

La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima.

La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

Art. 31.

La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.

Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.

 

Dove sta scritto che è proibito il matrimonio tra persone dello stesso sesso o che il solo matrimonio ammissibile è quello tra un uomo ed una donna?

A rigore non c'è neppure scritto che è vietato il matrimonio poligamico (poliandrico o poliginiaco).

Del resto la Costituzione in realtà si occupa della famiglia più che del matrimonio, il quale è richiamato solo in quanto quadro giuridico istituzionale entro cui si articola quella famiglia la cui tutela è costituzionalmente protetta.

Per altro la tutela costituzionale almeno nel caso dei figli si estende anche oltre il matrimonio (Art. 30. È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio).

 

In sostanza:

la Costituzione tutela la famiglia inquadrata nel matrimonio (ovviamente il matrimonio monogamico ed eterosessuale della nostra tradizione culturale e giuridica), ma non proibisce né che ci siano famiglie senza matrimonio né che ci siano legalmente matrimoni omosessuali né perfino che ci siano legalmente matrimoni poligamici e non probisce neppure che queste forme di famiglia o di matrimonio siano tutelata dalla legge, solo dichiara che la tutela costituzionale è riservata alla famiglia fondata sul matrimonio monogamico ed eterosessuale (non lo dice esplicitamente che il matrimonio è monogamico ed eterosessuale, ma è ovvio che non si possono assegnare alle parole significati culturali e giuridici diversi da quelli che avevano al tempo di chi le usava).

 

Basta saper leggere.....

Edited by Mario1944

Secondo me gli omofobi che cercano di nascondersi dietro l'aristotelismo da bar sport riescono ad essere infinitamente più patetici di un cattolico invasato che dice che la bibbia è l'unica fonte di verità o di un nazi che dice che i bianchi sono fighi.

Sampei, on 15 Nov 2014 - 7:17 PM, said: cattolico invasato che dice che la bibbia

 

Comunque per un cattolico, anche invasato....., la Bibbia non è l'unica fonte di verità, semmai lo è per un protestante.

 

 

Nel merito dell'argomento di Severgnini:

"Non sono favorevole all'adozione e, prima ancora, al matrimonio [tra gay, ndr], che è per definizione l'unione di un uomo e di una donna. Non accetta il mio argomento? Provi a seguirmi. Perché, allora, il matrimonio non può essere fra tre persone? O fra quattro? O fra tre uomini, due donne e un avatar? Se la sua risposta fosse «Eh no, bisogna essere in due!», vuol dire che anche per lei esiste una definizione di matrimonio, basata su una categoria: il numero. Per me ce n'è un'altra: la differenza di sesso. Non lo chiede solo la religione cattolica; lo suggeriscono il buon senso, la storia e la natura (che punta, implacabile, alla procreazione e alla conservazione della specie)."

 

 

1) Argomento della definizione.

E' vero che il matrimonio secondo la definizione tradizionale è tra uomo (uomini) e donna (donne) e del resto il nome stesso, almeno in area latina, è connesso con il nome di madre che rimanda ovviamente alla funzione sociale dell'istituto che era quello di costituire un quadro regolare e regolato entro cui generare figli legittimi permettendo la continuazione della gens.

In area greca il nome non era connesso con la madre, ma comunque il gamos fu sempre considerato come unione tra uomo e donna con la stessa funzione sociale dell'area latina.

Ciò però non toglie che un istituto giuridico possa essere cambiato per adattarlo alle mutate condizioni e considerazioni sociali.

Quindi l'argomento di Severgnini non è razionale sia:

"il matrimonio è per definizione tradizionale tra uomo e donna quindi non può essere cambiato",

ma semmai dovrebbe essere:

"non ci sono mutamenti sociali e culturali che richiedano tale cambiamento".

A questo argomento sarebbe però facile controbattere che il fatto stesso che molti chiedano il cambiamento dell'istituto matrimoniale, tanto da costringere Severgnini ed altri a muoversi per contrastare tali richieste, dimostra che i mutamenti sociali e culturali ci sono stati:

perché non se ne dovrebbe anche giuridicamente tener conto?

 

2) Argomento del numero.

E' ovvio che qualsiasi istituto giuridico non può riferirsi ad un numero infinito di persone, pena l'essere "indefinibile".

Quindi certamente il matrimonio si riferisce ad un numero limitato di partecipanti, ma non è vero che debbano essere per forza due:

questo è il numero tradizionale dell'area greco latina, ma ad esempio in area giudaica o islamica il numero era variabile in più di due.

Comunque non risulta che i gay chiedano per sé matrimoni poligamici, quindi l'argomento del numero è inconsistente.

 

3) Argomento del sesso (diverso).

Il sesso diverso nel matrimonio è richiesto secondo Severgnini:

a ) dalla storia e

b ) dalla natura che "punta implacabile alla procreazione".

 

a ) Per quanto riguarda la "storia", che suppongo si debba intendere come la "nostra tradizione culturale", nulla da eccepire, se non che la nostra tradizione culturale e quindi giuridica ha sempre considerato il coniuge femminile come "minus habentem" nell'ambito del matrimonio:

propone un ritorno a tale condizione di disparità tra coniugi Severgnini per rispetto della nostra tradizione giuridico culturale millenaria?

Se non lo propone, se accetta che il matrimonio sia stato giuridicamente cambiato per adattarlo ai mutamenti sociali e culturali con riferimento alla mutata considerazione della donna, non si vede perché lo stesso matrimonio non possa essere giuridicamente cambiato anche per altre necessità di adattamento culturale e sociale.

 

b ) Per quanto riguarda invece la natura che "punta implacabile alla procreazione", forse Severgnini non sa che si può procreare anche fuori del matrimonio, anzi! di solito il matrimonio oggi, a causa dei costi di mantenimento e di educazionedei figli, è più uno stimolo a non procreare che uno stimolo a procreare:

infatti ormai sono rari i matrimoni con più di due figli e molti neppure vanno oltre uno solo.

D'altronde la "sconnessione" tra matrimonio e generazione dei figli per continuare la gens o la nazione o la specie non è certo opera "gaya" ma rigorosamente eterosessuale:

sono gli eterosessuali che da più di un secolo si vanno crogiolando nella retorica del matrimonio come luogo quasi esclusivo dell'amore tra due persone!

Ora si offendono perché li abbiamo presi in parola e chiediamo che quel luogo sia accessibile anche per il nostro amore?

Edited by Mario1944

Ottimi controargomenti quelli di Mario1944, io ripropongo una risposta più faceta, ma non per questo meno efficace, che fu data invece a Giovanardi, sottolineando l'insensatezza dell'argomento etimologico portato all'estremo... :D
 

Caro Giovanardi, cercare di dimostrare l'illegittimità del matrimonio per tutti con l'argomentazione dell'etimologia di Matrimonio (lat. matri-monium: l'azione della madre), fa un po' sorridere, lo trovo un po' vaginale (lat. vacuus: vuoto).

In fondo anche i novizi sposi infilano le dita negli ani nuziali (lat. anus: anello, cerchio), ma tu, Caro Giovanardi, prendi come un coltello la parola "matrimonio" dalla parte del cazzo (lat. capitum: piccolo capo, manico) in modo piuttosto strumentale.

È noto da tempo il tuo odio profondo verso i finocchi (lat. feniculum, fenum: fieno), che sia allergia? No, secondo me è invidia, perché nessuna ti ha mai fatto una pompa (lat. pompa: corteo nuziale) e non ha detto di "sì" all'altare.

Siamo tutti d'accordo nel dire che al tuo amico Berlusconi piacciano le puttane (lat. barb. putàna: fanciulla), e non ci troviamo niente di male. Insomma, l'abbiamo capito tutti che sei un po' culo (gr. koilos, kullos: vuoto) di contenuti.

Spero che tu possa finalmente cambiare idea per non venir ricordato in eterno come il minchione (lat. mencula rad. met: agitare; quindi agitatore) delle folle dei cattolici.

Ti auguro sinceramente di crepare (lat. crepare: rompere) questi indugi, e appoggiare la causa omosessuale.
 

Distinti Saluti, Davide Calliera


PS: Ho visto una volta il tuo scroto (lat. scrotum: borsa di pelle)! FAVOLOSO! Dove l'hai comprato?

Secondo me gli omofobi che cercano di nascondersi dietro l'aristotelismo da bar sport riescono ad essere infinitamente più patetici di un cattolico invasato che dice che la bibbia è l'unica fonte di verità o di un nazi che dice che i bianchi sono fighi.

 

...ma direi che, seppur patetici, son sempre quelli che hanno più seguito :D

 

Ottimi controargomenti quelli di Mario1944, io ripropongo una risposta più faceta, ma non per questo meno efficace, che fu data invece a Giovanardi, sottolineando l'insensatezza dell'argomento etimologico portato all'estremo... :D

 

Fantastico!

Comunque di Beppe Severgnini penso quel che pensavo già prima di leggere queste sue affermazioni...che non è uno che ha molto da dire, anche se lo dice palesando convinzione.

Apprezzo il tentativo fatto da Mario1944 per smontare gli argomenti proposti dal giornalista...mi spiace che siano solo un po' sofisticati anche per avere un po' di eco fuori di qui, qualora li si riprendesse. Ma io sono un disfattista, non datemi retta!

 

 

Apprezzo il tentativo fatto da Mario1944 per smontare gli argomenti proposti dal giornalista...mi spiace che siano solo un po' sofisticati

 

Sofisticati?

A me sembrano molto, troppo semplici, addirittura rozzi gli argomenti di Servergnini e conseguentemente non c'è nulla di sofisticato nelle mie facili confutazioni.

Credo che il solo argomento "forte" che possano brandire coloro che s'oppongono al matrimonio per le coppie omo sia quello della tradizionale destinazione dell'istituto ad essere luogo sociale e giuridico della generazione e dell'educazione dei figli legittimi.

Ma questo argomento è sostanzialmente loro precluso, come dicevo nel post precedente, dalla stessa retorica eterosessuale del matrimonio come luogo quasi esclusivo dell'amore tra due persone.

Risponderei che sicuramente potrebbe anche essere fra tre persone, due persone e un cane, quattro persone. Ma non discende automaticamente dal riconoscere la coppia omosessuale anche il riconoscimento di tutte queste unioni, perché sono tutte strutture che hanno in comune solo ed esclusivamente il "non essere": non sono coppie eterosessuali, ma a parte quello non hanno niente di interessante in comune. Una caratterizzazione un po' povera per impostarci sopra una discussione, dobbiamo avere per le mani anche attributi positivi per maneggiare tutti questi concetti. 

 

L'errore di Severgnini è banale ma molto comune: consiste nel credere che se cessiamo di definire il matrimonio in un certo modo, allora automaticamente esso sfuggirà a qualsiasi definizione, come se il matrimonio fosse definito solo negativamente, da ciò che esclude, e non da ciò che offre e permette.
Ovviamente allargare il concetto di matrimonio alla coppia omosessuale non lo allarga automaticamente agli animali o alle piante perché sono cose troppo diverse.

Vero semmai è che aver rimesso in discussione quell'esclusione assoluta dal matrimonio di tutto ciò che non è coppia eterosessuale apre una discussione su tutte quelle possibilità che prima erano precluse, ma il fatto che si sia aperta una discussione non ci dice nulla su come si chiuderà. Magari, ora che possiamo valutare la cosa senza chiusure, verrà fuori che vale la pena di istituzionalizzare anche il poliamore o il matrimonio col proprio cane.

Ma ciò, ripeto, non discende automaticamente dall'aver istituzionalizzato la coppia omosessuale, e questo per la ragione, così banale che pare stupido anche sottolinearla, ché sono chiaramente situazioni diverse.

Evidenziare anche in cosa sono diverse e perché queste differenze sono importanti sul piano pratico è roba da Capitan Ovvio e mi auguro di non dover svolgere questo ingrato compito XD

.. per la ragione, così banale che pare stupido anche sottolinearla, ché sono chiaramente situazioni diverse.

Evidenziare anche in cosa sono diverse e perché queste differenze sono importanti sul piano pratico è roba da Capitan Ovvio e mi auguro di non dover svolgere questo ingrato compito XD

tu ci scherzi un po' su, ma più passa il tempo, più mi accorgo di quanto sia fondamentale (e dimenticato..) il caro, vecchio, inutile buon senso.

 

Che è quello che ci fa dire cose ovvie & scontate come queste, ma che evidentemente per troppa gente fuori come un balcone sono.. boh!

come definirle?

rivoluzionarie?

sconvolgenti?

 

[fine dello sfogo da vecchia befana..]

Non ho letto tutta la discussione per mancanza di tempo, mi limito a commentare il pensiero di Severgnini. 

 

Le coppie gay chiedono la parificazione di quei diritti già garantiti alle coppie eterosessuali, mentre nel caso delle relazioni poliamorose il Parlamento dovrebbe garantire diritti ulteriori con diverse problematiche economiche. Penso ad esempio alla reversibilità della pensione, le coppie gay chiedono una semplice parificazione dei diritti degli etero, ma una famiglia di tre uomini e due donne come farebbe? Quante complicanze potrebbe portare?

 

Detto questo, io non scherzerei neanche sulle relazioni poliamorose, se un giorno vi sarà questa esigenza all'interno della società, sarà giusto concedere questi diritti indipendentemente dai problemi economici, giuridici e sociali. Oggi i numeri di queste relazioni sono bassissime, domani chissà.

 

Comunque il pensiero di Severgnini non merita commento visto che intende provocare: "O fra tre uomini, due donne e un avatar?"  Non si può accettare una sciocchezza del genere. 

Le coppie gay chiedono la parificazione di quei diritti già garantiti alle coppie eterosessuali, mentre nel caso delle relazioni poliamorose il Parlamento dovrebbe garantire diritti ulteriori con diverse problematiche economiche. Penso ad esempio alla reversibilità della pensione, le coppie gay chiedono una semplice parificazione dei diritti degli etero, ma una famiglia di tre uomini e due donne come farebbe? Quante complicanze potrebbe portare?

Questo è un vero problema per il diritto!

Concordo a pieno con l'analisi, ma è pur vero che non si può fare della legittimazione dei diritti di due persone una questione poi diversa.

Gli omosessuali chiedono il matrimonio e i diritti, nell'ambito di questo matrimonio. Gli sia concesso.

 

I poliamorosi non so se li reclamano, questi diritti. A maggior ragione, quanto detto, se ci pensi, vale anche per gli uomini provenienti da culture non monogame, ad esempio gli arabi. Le 10 mogli di Mohammed il kebabbaro vogliono la pensione di reversibilità tutte e dieci: gliela diamo?

 

E' effettivamente un gran problema a livello di giurisprudenza... ma Marco, io penserei prima alle coppie (DUE PERSONE!) omosessuali...

 

La cultura poligama non mi pare (ancora) così consuetudinaria ed incardinata nella nostra società per ritenerla oggi un fatto di interesse imminente.

 

[Quando lo diventerà, se succederà, esisteranno ancora le pensioni di reversibilità? :P]

Edited by Fe92

Questo è un vero problema per il diritto!

Concordo a pieno con l'analisi, ma è pur vero che non si può fare della legittimazione dei diritti di due persone una questione poi diversa.

Gli omosessuali chiedono il matrimonio e i diritti, nell'ambito di questo matrimonio. Gli sia concesso.

 

I poliamorosi non so se li reclamano, questi diritti. A maggior ragione, quanto detto, se ci pensi, vale anche per gli uomini provenienti da culture non monogame, ad esempio gli arabi. Le 10 mogli di Mohammed il kebabbaro vogliono la pensione di reversibilità tutte e dieci: gliela diamo?

 

E' effettivamente un gran problema a livello di giurisprudenza... ma Marco, io penserei prima alle coppie (DUE PERSONE!) omosessuali...

 

La cultura poligama non mi pare (ancora) così consuetudinaria ed incardinata nella nostra società per ritenerla oggi un fatto di interesse imminente.

 

[Quando lo diventerà, se succederà, esisteranno ancora le pensioni di reversibilità? :P]

 

Sono d'accordo con te! Hai chiarito meglio il mio pensiero  :)

Edited by Marco1991

Comunque inserire soggetti strani come controargomentazione è comune, per esempio nel video che ho inserito, in cui per altro l'oratore dovrebbe essere un giurista, si parifica l'unione fra due persone dello stesso sesso all'unione con un cane.

Evidemente a queste persone sfugge il concetto di libero consenso e capacità legale di agire.

  • 4 months later...
Saramandasama

 

 

Per me ce n'è un'altra: la differenza di sesso. Non lo chiede solo la religione cattolica; lo suggeriscono il buon senso, la storia e la natura (che punta, implacabile, alla procreazione e alla conservazione della specie).

Ecco chi è il diretto ispiratore di severgnini, come non poteva essere altrimenti. Perché stupirsi poi...

 

 

La nostra societa' e' basata, ci piaccia o no, sulla famiglia, e la famiglia e' per definizione formata da un uomo e da una donna. + un postulato, lo riconosco, ma e' basato sulla natura, sulla tradizione e sul buon senso. Se ammettiamo il "matrimonio gay" non avremo piu' argomenti per opporci al matrimonio a tre, o ad altre variazioni sul tema. Sulla possibilita' di crescere figli adottivi, poi, non ho dubbi: le due figure - materna e paterna - rimangono fondamentali (nonostante certi padri e certe madri). Nessuno puo' arrogarsi il diritto di imporre a un bambino regole diverse.

http://archiviostorico.corriere.it/1999/gennaio/15/Gli_omosessuali_non_vanno_discriminati_co_0_990115639.shtml

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