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USA, alle elezioni di midterm vincono i Repubblicani


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Le elezioni di midterm, cioè di metà mandato, tenutesi negli Stati Uniti, hanno visto la vittoria dei Repubblicani (popolarmente chiamati Grand Old Party) e una netta ed indubbia sconfitta del Presidente Obama. Un terzo del Senato e l'intera Camera dei Rappresentanti sono stati rinnovati da una nuova maggioranza di destra. Nei prossimi due anni il governo dovrà convivere con l'opposizione che forse non appoggerà i progetti e le riforme dei Democratici. Se nel 2008 e nel 2012 l'elettorato americano portò Obama al trionfo, ora l'ha sconfessato, soprattutto per le tante promesse mancate. La vittoria della destra poi appare più netta nelle elezioni dei governatori di 36 Stati su 50 premiando sempre i Repubblicani che hanno strappato ad esempio l'Arkansas, il Maryland, l'Illinois e il Massachussets (e altri) e confermandosi ancora in Florida e in Wisconsin. Si manifesta più palesemente la previsione di una probabile vittoria dei conservatori alle elezioni presidenziali del 2016. Non la vedo bene per i diritti LGBT americani.

Magari ci sarà una 'pausa' rivoluzionaria, ma ormai la macchina dei diritti è partita ed è inarrestabile. Più di 30 stati usa hanno i matrimoni egualitari ed è uno di quei diritti che una volta conquistato è 'problematico' togliere, vuoi anche solo per i casini burocratici eventuali. Gli Usa mi sembrano uno Stato serio, non mi aspetterei mai che possano fare retromarcia su certe questioni.

Non è un problema solo americano, i governi da grande coalizione (o di unità nazionale, per usare il termine aulico) funzionano raramente, di solito "tirano a campare" più che governare.

 

Comunque anche io non vedo un gran pericolo per i diritti LGBT, per svariati fattori: primo fra tutti perchè il partito repubblicano contiene sì frange estremamente omofobe (di solito anche di matrice religiosa) ma anche ampie frange progressiste (se non sbaglio c'è addirittura una associazione dei gay repubblicani).

Poi anche negli USA vale il fatto che i governatori dei singoli Stati possono avere linee politiche personali e non in linea con quelle del partito cui appartengono. Poi c'è anche la Corte Suprema, che in quasi tutti i casi recenti di ricorso contro leggi su diritti LGBT ha dato picche a chi presentava il ricorso. Insomma, i gay americani secondo me se la passeranno bene comunque.

Edited by NewComer

Di solito dopo due mandati cambiano sempre...Clinton (2 volte e democratico) Bush (2 volte e repubblicano) e adesso Obama (2 volte e democratico), quindi non mi sorprende proprio che il prossimo presidente sarà un repubblicano per la solita "legge" dell'alternanza...

 

Ho un amico gay americano e, nonostante sia democratico non apprezza Obama, anche lui dice, tante promesse ma fatti davvero pochi...

 

Per quanto riguarda i diritti LGBT non credo siano a rischio...Guardate in Spagna, Zapatero è un lontano ricordo ma i matrimoni ci sono ancora...

Edited by mentecritica

Non mi preoccuperei per i diritti gay, non credo proprio che i matrimoni ugualitari possano essere revocati dove sono già stati concessi e, in realtà, non darei neanche per scontato che nel 2016 sia eletto un presidente repubblicano, dato che in ogni caso Obama uscirà di scena e il sistema elettorale delle Presidenziali tende a favorire i democratici (almeno, visti gli orientamenti degli ultimi 20 anni).

Sì, ok, ovviamente questa cosa va precisata meglio :D I democratici non sono favoriti in generale, ma per come si sono consolidati in questi ultimi anni gli orientamenti di voto nei vari Stati. In sintesi: come un po' dappertutto anche negli USA ogni partito ha i suoi "feudi" elettorali. Ci sono Stati in cui vince più o meno a prescindere il candidato democratico, Stati in cui vince più o meno a prescindere il candidato repubblicano e Stati in bilico. Negli USA, però, non viene eletto presidente chi vince nel maggior numero di Stati, e neanche chi prende più voti in assoluto, ma chi ottiene più grandi elettori: ogni Stato ne assegna un certo numero in base alla popolazione, quindi con enormi differenze tra uno e l'altro, e in quasi tutti il candidato che vince anche solo di un voto si prende tutti i delegati in palio. Se si fa il conto dei delegati assegnati dagli Stati nettamente democratici e da quelli nettamente repubblicani (in base alle tendenze degli ultimi, diciamo, 20 anni) si nota che i democratici partono in vantaggio, e quindi, in teoria, hanno bisogno di vincere in meno Stati in bilico rispetto ai repubblicani.

Qualcosa di simile si aveva in Italia per l'elezione del Senato con il cosiddetto "Porcellum", in base al quale il centro-destra era nettamente favorito perché forte nelle regioni più popolose che davano più seggi (mica l'avevano approvata per niente quella legge).

Ovviamente non è automatico che le cose vadano così, ma emerge questa tendenza ormai da un po'.

In una democrazia non vince sempre lo stesso schieramento, è ovvio che prima o poi i repubblicani sarebbero tornati al potere. Comunque gli USA sono stati sempre un Paese più evoluto e non permetteranno alla discriminazione di concretizzarsi in leggi restrittive.

Evidentemente se gli americani ritengono che quei folli delinquenti inumani dei repubblicani siano capaci di risolvere i loro problemi, facciano pure.

 

Mi domando se una democrazia è davvero tale quando le opzioni sono quasi da sempre solo due

Edited by Demò

 

 

gli USA sono stati sempre un Paese più evoluto e non permetteranno alla discriminazione di concretizzarsi in leggi restrittive

 

Beh nzomma, negli USA fino a non molto tempo fa c'erano stati in cui l'omosessualità era ancora reato, gli USA sono stati i paladini della segregazione razziale in tempi passati ed il razzismo, sebbene in forma più subdola, è ancora dilagante.

 

Diciamo più che altro che sono uno stato certamente innovativo, e quindi capace di evolvere anche in rapido tempo (l'immagine degli USA gay-friendly è assolutamente recentissima, fino a 10 anni fa c'erano sì comunità molto attive, ma a livello sociale/giuridico non era certo un paradsio per il popolo LGBT): in Italia, al contrario, siamo stati "più avanti" in tempi passati (non abbiamo, ad esempio, mai avuto leggi che punissero l'omosessualità come reato, tanto che per dare una "giustificazione" alla repressione ci si doveva appellare all'oltraggio al pudore) ma tendiamo all'immobilismo.

Mi domando se una democrazia è davvero tale quando le opzioni sono quasi da sempre solo due

 

Qui ti sbagli. Negli States non esistono solo Repubblicani e Democratici, ci sono molti altri partiti che hanno i loro bacini di voti e sostegni. Alcuni esempi sono il Partito Libertariano, il Partito Comunista USA, il Partito Socialista USA, i Verdi, i Proibizionisti, i Populisti, i Neonazisti, gli Yippie ecc.

Qui ti sbagli. Negli States non esistono solo Repubblicani e Democratici, ci sono molti altri partiti che hanno i loro bacini di voti e sostegni. Alcuni esempi sono il Partito Libertariano, il Partito Comunista USA, il Partito Socialista USA, i Verdi, i Proibizionisti, i Populisti, i Neonazisti, gli Yippie ecc.

 

Rot, sono briciole queste....

Mi stupisco che Obama sia stato rieletto una seconda volta, piuttosto. Sinceramente puzzava tremendamente di flop (tipo Renzi se dovessi trovare un'analogia su suolo italico) e la Clinton sarebbe stata con ogni probabilità un'alternativa migliore. In ogni caso, ritengo che i Repubblicani saranno certamente più capaci di gestire gli Usa per quanto concerne la politica estera nella quale servono pragmatismo e decisione, non certo il buonismo e l'ingenua titubanza che Obama continua a stillare. 

mi chiedo: la disoccupazione in america è scesa molto e allora perchè i democratici hanno perso ?

 

http://www.bluewin.ch/it/news/borsa---economia/2014/11/7/usa--disoccupazione-scende-al-5-8---ai-minimi-sei-.html

 

una volta votavano con la congiuntura....

povero Opama :(

leggevo che hanno eletto uno morto sei giorni prima, spero per gli altri congressisti che non ci sia obbligo di presenza

e chissà se quella simpatica candidata castra-maiali è riuscita a farcela...

immagino abbia attirato a frotte l'elettorato maschile :o

tasse e politica estera debole (relativamente).  Quando un presidente USA tocca male questi due punti... bye bye :)

 

la disoccupazione cosí bassa (rispetto all'Europa..) é praticamente l'unico punto a favore di Obama assieme (solo per alcuni) all'ObamaCare..

 

per quanto riguarda i diritti GLBT il GOP é comunque anni luce avanti ai nostri governi..

Per ora però il leader politico identificato come oppositore di

Obama, resta la Clinton

 

Che poi le sue critiche alla politica estera di Obama fossero fondate

è un altro paio di maniche

 

A mio avviso l'analisi che l'ISIS sarebbe sorta per colpa dell'indecisione di

Obama che avrebbe dovuto bombardare la Siria e finanziare le opposizioni

democratiche al regime di Assad, è una analisi del tutto autoreferenziale

 

In pratica Obama ha sbagliato perché "debole", ma la politica USA mediorientale

è-sarebbe giusta 

 

Laddove invece io ritengo che sia proprio sbagliata

A mio avviso l'analisi che l'ISIS sarebbe sorta per colpa dell'indecisione di Obama che avrebbe dovuto bombardare la Siria e finanziare le opposizioni democratiche al regime di Assad, è una analisi del tutto autoreferenziale

 

non credo che ad Obama possa essere contestato solo di non aver bombardato la Siria al momento giusto (mi pare fosse fine Estate 2013): forse, dal punto dei vista dei "falchi", l'errore fondamentale fu andare via dall'Iraq

ma non poteva fare altro, visto che la promessa di lasciare l'Iraq era nel programma elettorale

diciamo che ci sono stati una serie di errori fatti a monte da Bush, tra cui la stessa invasione dell'Iraq, che non potevano essere rimediati a costo zero (anche in termini di credibilità complessiva della politica estera statunitense, che oggi è a un minimo storico, sorpassato solo dalla presidenza Carter)

il prezzo che gli Stati Uniti dovranno pagare è alto: un inevitabile accordo con l'Iran e dunque sostanziali concessioni al loro programma nucleare (che ovviamente sarà anche un programma di riarmo)

una conseguente perdita di credibilità presso i Sunniti, di cui l'Isis è solo la punta visibile

i forti malumori di Israele, che inevitabilmente cercherà di farsi "giustizia da sola", con tutti i casini che questo comporterà (diciamo che gli israeliani non hanno la vocazione alla mediazione politica e spesso neanche alla realpolitik)

un rinnovato protagonismo della Russia in quell'area

Edited by conrad65

i presidenti repubblicani fanno politica estera tipicamente iniziando una guerra da qualche parte così che come effetto collaterale si ha che l'opinione pubblica americana è distratta sui problemi interni all'america e guarda la guerra.

 

personalmente do un giudizio positivo su obama, a parte per le intercettazioni mondiali di qualsiasi telefonata e cosa elettronica, ma questo anche coi repubblicani sarebbe lo stesso. molte cose che ha tentato di fare sono state prontamente bloccate dai repubblicani.

@Conrad65 ha ragione secondo me.

 

comunque contro l'Isis tutto l'occidente sta dimostrando proprio di non avere piu il senso del pericolo anche quando questo é effettivo.  Armare i Curdi é follia, si rifanno errori del passato.   Serve forte attacco aereo e contingente di terra.

 

 

e contingente di terra.

 

e chi ce lo mette il contingente di terra che li ci saranno i morti ?

 

l'america o l'europa ?

 

tutti bravi a bombardare ma poi quando bisogna andare sul terreno si cagano addosso tutti. 

 

 

tutti bravi a bombardare ma poi quando bisogna andare sul terreno si cagano addosso tutti. 

 

C'è anche da dire però che appena si mandano i contingenti di terra tutti gridano all'invasione. Uno dei freni ad una politica estera più decisa, per Obama, credo sia stato proprio questo: dopotutto successe anche nel caso dell'Iraq (lì ovviamente c'era una situazione ben diversa, quindi il paragone è assai azzardato).

 

Su Obama, in generale, credo che più che l'inerzia effettiva abbiano pesato le eccessive aspettative, il simbolo delle quali potrebbe essere quel discusso nobel per la pace.

Sicuramente Conrad65 ha ragione nel dire che negli USA ci sono dei "falchi"

ma visto che Obama è stato anche "accusato" di essere islamico ( per la sua

situazione familiare visto il patrigno indonesiano ) non credo abbiano votato in

molti per lui

 

Semmai l'elettorato di Obama si è fatto prendere da facili entusiasmi per le

"primavere arabe" e certo "paga" il presidente, anche se molte decisioni sono

state pienamente condivise coi Repubblicani ( sicuramente McCain è coinvolto

sia per l'intervento in Libia che per quello in Siria ) almeno nella fase iniziale

 

Poi i Repubblicani diranno che, come - e più - della Clinton, con loro le cose

sarebbero andate "bene" ( solo che a me convince poco dato che McCain ed

i Repubblicani hanno la tendenza a dichiarare "moderati" e "democratici" persone

che poi sono tutt'altro )

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