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Germania a lezione di gender: bimbi svengono a scuola.


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  • 1 month later...

i reazionari stanno creando una violenta distorsione, definendo "omosessualista" il gay risolto che fa attivismo
che poi è la stessa porcata che fanno usando "laicista" e non "laico" verso le persone per la laicità delle istituzioni.

ho cercato di appronfondire il problema qua

http://progettogenderqueer.wordpress.com/2014/11/29/orientamento-identita-o-ideologia/

e in passato anche qua
http://progettogenderqueer.wordpress.com/2014/05/05/il-diritto-civile-di-essere-stronzi/ (dove cerco di approfondire

la pretestuosità delle cosiddette sentinelle in piedi nel rivendicare cio' che loro chiamano diritto di opinione,

ma solamente su argomenti glbt)
Un altro grosso problema è il" negare" che il genere esista (inteso come identità di genere),

negazione abbastanza facile, visto che di solito chi è cisgender non è cosciente di "avere un genere",

e di conseguenza "il genere non esiste"
http://progettogenderqueer.wordpress.com/2014/04/30/questa-negazione-chiamata-genere/


 

 
Noi distinguiamo, per ragioni didattiche e “didascaliche”, tra orientamento sessuale (predisposizione della persona) e identità di orientamento sessuale (ovvero quando quella persona, risolta, rivendica la sua condizione di omo, bi, transgender…)
Transgender, transessuale, omo, bi, sono termini, direi scientifici.
 
In area cattolica invece tutto ciò viene visto solo come “ideologia“, che colpisce persone confuse che ovviamente sono etero e cisgender, (ma loro preferiscono dire NORMALI) e per un trauma pensano di essere altro, magari spinti e spinte da persone ideologizzate (la chiamano teoria del gender, nessun attivista glbt ha ancora capito cosa intendono).
Quindi non essendoci una rivendicazione di cio’ che si è, dovuta alla consapevolezza, non esistono le identità glbt, ma solo la confusione, l’errore, il trauma, la “malattia”, il peccato, e quindi è tutto reversibile, o meglio, curabile.
Quindi tutta la terminologia, ormai scientifica, su cisgender, transgender, sugli orientamenti sessuali delle persone T, va cancellata, o meglio, assimilata alle ideologie, come le ideologie politiche, quindi “relativizzata”, per difendere la visione pietista della persona glbt malata o peccatrice.
 
Quindi l’omosessuale diventa un eterosessuale “confuso”, e l’attivista omosessuale diventa un “omosessualista”, così come il laico (per la laicità delle istituzioni), diventa un “laicista”. (ovviamente i termini hanno accezione ideologizzata e dispregiativa)
 
Qualcuno dice che io sia masochista a cercare per forza il dialogo con persone distanti, informarle, “e-ducarle” (dal latino e-duco), ma io penso davvero che la visione di altre prospettive possa generare un percorso di crescita nelle persone, anche in quelle non glbt friendly.
Edited by Nath

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