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Cosa pensano alcuni parroci dei gay


cangrande

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Tratto dalla trasmissione delle Iene, ecco il filmato di una serie di interviste ad alcuni parroci milanesi.

E' da tenere conto, comunque, che alcune volte le Iene hanno commesso errori, anche gravi e non è detto che le interviste o parti di esse non siano state montate ad arte.
Comunque tutto è utile a farsi una idea... ;)
 
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Questa glorificazione della pseudo-modernità di Papa Francesco non la capisco proprio. 
Il Papa non credo abbia posizioni che differiscono molto da quelle di alcuni preti presentati nel servizio... C'è sempre l'associazione omosessualità-peccato, è stato solo aggiunto il rispetto cristiano del peccatore. 

Tuttavia, ci sono tantissimi preti che hanno manifestato una certa apertura mentale e questo video ne è una chiara dimostrazione. 

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Ho visto il video: quante stronzate inaudite!!! :bah:

Papa Francesco, in realtà, non dice molto di nuovo, perchè le sue parole sono: - io non giudico il gay che cerca il Signore ed ha buona volontà -  ed in quel "cerca il Signore ed ha buona volontà"   si nascondono tutte le ambiguità del caso, solo che, mediaticamente, ci si è focalizzati sul: "io non giudico",  tuttavia, come detto piu volte, riconosco dei passi avanti, almeno nei toni, rispetto al passato

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Una delle più belle persone che ho conosciuto è un prete.

Ci siamo conosciuti quando avevo quindici anni e facevo volontariato con un gruppo di ragazzi dell'oratorio.Lui frequentava il seminario ed era al penultimo anno ed i weekend faceva il chierico al mio paese.Legammo subito,era un tipo molto aperto,disponibile,io poi ero un quindicenne molto più maturo dei miei coetanei e la differenza di età (lui ne aveva 23)era poco sentita.

Una sera venne a vedermi giocare a pallavolo e scoprì con suo grande stupore che ero vittima di bullismo.Alcuni ragazzi infatti si divertivano a urlare verso di me carinerie tipo frocio,culattone..questo succedeva più o meno a tutte le partite,infatti ho sempre impedito ai miei di venire a vedermi giocare.

A fine partita mi aspettò per accompagnarmi a casa,era silenzioso poi mi chiese perché non gli avessi mai raccontato quello che subivo da anni(si era informato da una mia amica,che gli aveva detto che ero preso in giro da sempre)io risposi che non avevo nulla da dire e che non avevo voglia di parlarne.Lui mi fece un sorriso che mai dimenticherò,mi disse di ricordarmi sempre che Dio accoglie,che Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza,che Dio è amore e che in quella palestra dove tutti ridevano di me,Dio era con me.

Gli chiesi se era gay anche lui,scoppiò a ridere e disse-Io no,ma il tuo anche tu nella tua domanda significa che tu lo sei!-Mi disse di guardare alla vita con ottimismo e di essere sempre me stesso,disse che ognuno ha la sua strada da percorrere.

Insomma,diventammo ancora più amici e siamo rimasti in contatto per molti anni.Quindi è ovvio che ci siano uomini di chiesa che hanno un'apertura sincera verso di noi,il problema è che non contano un cazzo,come quasi tutte le persone realmente meritevoli di essere ascoltate.

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Una delle più belle persone che ho conosciuto è un prete.

Ci siamo conosciuti quando avevo quindici anni e facevo volontariato con un gruppo di ragazzi dell'oratorio.Lui frequentava il seminario ed era al penultimo anno ed i weekend faceva il chierico al mio paese.Legammo subito,era un tipo molto aperto,disponibile,io poi ero un quindicenne molto più maturo dei miei coetanei e la differenza di età (lui ne aveva 23)era poco sentita.

Una sera venne a vedermi giocare a pallavolo e scoprì con suo grande stupore che ero vittima di bullismo.Alcuni ragazzi infatti si divertivano a urlare verso di me carinerie tipo frocio,culattone..questo succedeva più o meno a tutte le partite,infatti ho sempre impedito ai miei di venire a vedermi giocare.

A fine partita mi aspettò per accompagnarmi a casa,era silenzioso poi mi chiese perché non gli avessi mai raccontato quello che subivo da anni(si era informato da una mia amica,che gli aveva detto che ero preso in giro da sempre)io risposi che non avevo nulla da dire e che non avevo voglia di parlarne.Lui mi fece un sorriso che mai dimenticherò,mi disse di ricordarmi sempre che Dio accoglie,che Dio ci ha creato a sua immagine e somiglianza,che Dio è amore e che in quella palestra dove tutti ridevano di me,Dio era con me.

Gli chiesi se era gay anche lui,scoppiò a ridere e disse-Io no,ma il tuo anche tu nella tua domanda significa che tu lo sei!-Mi disse di guardare alla vita con ottimismo e di essere sempre me stesso,disse che ognuno ha la sua strada da percorrere.

Insomma,diventammo ancora più amici e siamo rimasti in contatto per molti anni.Quindi è ovvio che ci siano uomini di chiesa che hanno un'apertura sincera verso di noi,il problema è che non contano un cazzo,come quasi tutte le persone realmente meritevoli di essere ascoltate.

 

Grazie di questa tua testimonianza interessante e che commuove. Quel sacerdote deve essere una persona in gamba.

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Che lo considerino peccato è ovvio. Personalmente rispetto la loro opinione, fino a che non mi vengono a rompere le palle.

 

Come dicono i ragazzi dello stato sociale, "mi sono rotto il cazzo che non sono d'accordo con te, ma morirei affinché tu possa dire la tua stronzata"

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I preti sono in maggioranza gay repressi, vedono nella Chiesa un luogo di accoglienza dove poter reprimere la propria sessualità senza essere condannati ad una vita di solitudine e potendo essere socialmente accettati.

 

Gli omofobi sono quelli frustrati che non si fanno una ragione che ci sia gente che non solo non abbia fatto una vita di privazioni come loro ma che addirittura pretenda l'accettazione sociale, quella che si sono guadagnati nascondendosi e reprimendo la propria sessualità. Pensano "ma vedi un pò a sti sporchi zozzoni peccatori pretendono pure di avere ragione e allora io che ho buttato la mia vita nel cesso che sono il figlio della serva?"

Poi ci sono i preti gay che capiscono il dramma, i problemi e sono empatici non solo comprensivi.

 

Infine ci sono le eccezioni.

Edited by Iron84
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vedono nella Chiesa un luogo di accoglienza dove poter reprimere la propria sessualità senza essere condannati ad una vita di solitudine

 

io credo che la maggior parte dei preti vive una vita di solitudine. 

 

quelli che fanno il prete per reprimere la propria sessualità hanno sbagliato a fare il prete.

 

dovrebbe essere una scelta basata sulla religiosità e non fatta per nascondere a se stessi quel che si è e non vivere la propria sessualità o viverla di nascosto.

Edited by marco7
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La realtà è che il grande numero di preti che nella storia ha accettato questo tipo di vita l'ha fatto per avere un pasto caldo e un tetto fino ai primi del 900 poi il tutto è andato a scemare con la diffusione del benessere.

 

Già oggi la crisi delle vocazioni è terribile e se ci levi le sfrante dalle parrocchie chi rimane?

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Grazie di questa tua testimonianza interessante e che commuove. Quel sacerdote deve essere una persona in gamba.

Si devo dire che è un'ottima persona,pur sapendo che non credo nel suo Dio non ha mai insistito per farmi cambiare idea.Probabilmente sarà una delle eccezioni a cui faceva riferimento @Iron84.

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I preti sono in maggioranza gay repressi, vedono nella Chiesa un luogo di accoglienza dove poter reprimere la propria sessualità senza essere condannati ad una vita di solitudine e potendo essere socialmente accettati.

A dire il vero, voci di paese dicono che il prete del mio villaggio natio si bombasse la titolare del negozio di vestiti di via Palestro :D

 

Scherzi a parte... non credo siano "in maggioranza", ce ne sono ma tanti mi sembrano semplicemente degli invasati. O persone che fondamentalmente non saprebbero cos'altro fare nella vita.

Alcuni ci credono davvero.

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Si si i fanatici ci sono eccome, molti sono allevanti proprio dalla Chiesa Cattolica con i gruppi  dei carismatici, una versione cattolica appunto dei mentecatti evangelici pentecostali.

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