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Lo sfogo del giornalista Luis Pabon


NewComer

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Eh ma se mi rispondi così purtroppo confermi che il tanto acclamato afflato sentenzioso e pontificale sulle persone gay, sia tuo sia di questo tizio, non è altro che il solito squallido sfogo per il fatto di non riuscire a piacere a chi ci piace.

 

Nel caso in cui invece ci sia un "qualcosa in più", ossia la suddetta oscura convinzione interiore, sarebbe interessantissimo scoprire in che modo definirla e affrontarla.

 

Stavo leggendo alcuni articoli che ne parlano, e potremmo abbozzare l'espressione "internalized minority social self loathing". In Italiano potrei provare a metter giù una "auto-espulsione sociale pregiudiziale anti-identificativa". E' un tema molto affascinante.

 

Noto che le reazioni a questo problema sono le più disparate: tu reagisci introiettando una "de-legittimazione forzata" (la categoria cui appartengo non può che essere antisociale e faccio finta di potermene autoespellere adottando il punto di vista del soggetto discriminante), mentre per esempio la ragazza lesbica di cui parlo nell'altro thread che ho aperto stamane adotta una "mancata identificazione aprioristica" (faccio finta di niente senza mai prendere posizione fino alle estreme e pericolose conseguenze di questo sulla struttura definitiva della mia vita).

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E' il solito assunto trito e ritrito per cui critiche di questo tipo al popolo gay non hanno mai alcuna base oggettiva, ma sono sempre il frutto di menti malate e/o condizioni semi-patologiche. Ovviamente ciò fa molto il tuo gioco, se ti sembra interessante parlarne bene, aprici un topic, io mi astengo.

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La base oggettiva?

Ci sono tanti esempi di basi oggettive nella storia dell'umanità. Quali prendiamo?

 

La base oggettiva della Germania nazionalsocialista: l'Omosessuale è antisociale perché non produce prole per la patria che ha bisogno di soldati.

 

La base oggettiva della Chiesa Cattolica: l'Omosessuale è antisociale perché compie sesso non procreativo e nella Bibbia c'è scritto di non sprecare il seme.

 

La base oggettiva della Cuba castrista: l'Omosessuale è antisociale perché la Rivoluzione può essere compiuta solo da eterosessuali.

 

La base oggettiva dell'Inghilterra vittoriana: l'Omosessuale è antisociale perché ha una vita relazionale disordinata e promiscua.

 

La base oggettiva dell'omosessuale in self-loathing: l'Omosessuale è antisociale perché non vuole avere una relazione seria con me.

 

 

Abbiamo tante basi oggettive, anche per le altre categorie:

 

La base oggettiva del Positivismo: l'essere umano Non Europeo è antisociale perché è sfornito di un blocco di tecnologie che a parità di tempo avrebbe anch'egli dovuto sviluppare nella sua società.

 

La base oggettiva del maschilismo: la Donna è antisociale perché deve partorire mentre io uomo no.

 

La base oggettiva degli Stati Uniti del 1950: il Nero è antisociale perché i suoi antenati sono arrivati qui catturati come schiavi.

 

La base oggettiva del Sudafrica del 1970: il Nero è antisociale perché il colore della sua pelle dimostra che non ha le capacità di integrarsi nella società come invece io Boero faccio egregiamente.

 

eccetera eccetera.

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Ma chi è che ha negato la "base oggettiva" delle critiche?

 

Nessuno mi pare abbia detto che non esistono gay interessati al sesso senza impegni, o che mancano di maturità sentimentale, eccetera. Anche perché è un'affermazione talmente generica che non può non essere vera.

Quello che si sta contestando non è la "base oggettiva", ma le conclusioni che se ne traggono. A partire, quello sì, dalla valutazione sui numeri. Perché se uno prende la propria esperienza (a maggior ragione visto che il sig. Pabon, per sua stessa ammissione era solito frequentare gli stessi ambienti che ora critica) e pretende che sia un campione rappresentativo, già vuol dire che ha abbandonato qualsiasi pretesa di voler fare un discorso serio.

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Mi spiegate perché dopo un certo numero di interventi continuate a dire sempre le stesse cose? L'abbiamo capito @Almadel , ma tu ed altri dovreste smetterla con sta sindrome da "disco rotto". Possibile che le vostre opinioni non cambino MAI di una virgola e non sia possibile far evolvere il proprio pensiero con tutto quello che si è detto? A quanto pare NO visto che la si butta nella solita battuta cliché...

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AndrejMolov89

Non che la tua opinione cambi, eh @@Ilromantico,

 

E' il solito assunto trito e ritrito per cui critiche di questo tipo al popolo gay non hanno mai alcuna base oggettiva, ma sono sempre il frutto di menti malate e/o condizioni semi-patologiche. Ovviamente ciò fa molto il tuo gioco, se ti sembra interessante parlarne bene, aprici un topic, io mi astengo.

Io ho scritto una bellissima argomentazione due pagine addietro che non hai cagato neppure di striscio, né quelle di Privateuniverse e di altri utenti, non è che vuoi avere ragione in maniera superficiale ed evitare una vera argomentazione?

Nel senso che non è un problema oggettivo dell'essere gay, ma quanto dei mezzi utilizzati per incontrarsi. Quindi mi chiedo perché sei ad uno stato embrionale e non ti cimenti nell creare una realttà condivisa con altri senza necessariamente portarteli a letto per vivere felice e contento tutta la vita? Perché non ti impegni di prima persona a costruire una rete di relazioni tale per cui si potrebbero creare delle dinamiche di quotidianità che permetterebbero di crearti un micro-climasereno?

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Ma infatti nessuno pensa che Pabon stia mentendo. Ha voluto vivere la realta' dei clubs e puttanai, e, uscito scornato, generalizza su tutti I gays. A parte che per esperienza personale, si incontrano tante belle persone ( e tanti coglioni) sia nei clubs, che nei circoli culturali. Ovviamente nei clubs la gente va per divertirsi, non per intavolare discussioni impegnate. E, meraviglia, alcuni frequentano sia locali che associazioni impegnate. Perlomeno questo succede in molte citta' europe e mondiali.

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@ilromantico, visto che tu ti lamentavi che si fanno solo paragoni

sull'interiorizzazione dell'omofobia con Negri ed Ebrei,

io ho ribadito che sono paragoni che non c'entrano.

I gay - secondo me - sono proprio uguali agli etero:

infatti quando vengono rifiutati dicono le stesse cose delle donne.

 

@Greed89, sei tu quello che non ha capito quello che pensa @Newcomer.

A lui non interessa la "rete condivisa", lo "impegno" o "le dinamiche di quotidianità".

Lo ha detto chiaro e tondo: noi gay li siamo anche simpatici come amici,

il nostro problema è quando ci approcciamo a lui per una relazione.

Insomma siamo davvero simpatici per bere qualcosa in giro,

ma è a mutande calate che il 90% di noi è "una merda".

 

Tu credi sia un problema di "condivisione, impegni, amicizia e quotidianità"

ed è qui che dimostri la tua ingenuità... No, scusa. E' offensivo.

Non è "ingenuità", è semplicemente "buon cuore".

Anzi guarda, oso dirlo: "Valori".

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Io ho scritto una bellissima argomentazione due pagine addietro che non hai cagato neppure di striscio, né quelle di Privateuniverse e di altri utenti, non è che vuoi avere ragione in maniera superficiale ed evitare una vera argomentazione?

 

Il fatto che non ti abbia risposto in maniera diretta non significa che io non abbia letto. Se te la devo dire tutta, a me la storia del "non è colpa dei gay, è colpa dei mezzi" sembra una boiata pazzesca. E' come quando gli anziani danno la colpa della desensibilizzazione dei giovani alla tv e ai videogiochi violenti (o alla musica rock).

 

I mezzi sono, appunto, mezzi, di per sè neutri: la differenza la fa chi li usa e come li usa. Quindi il fatto che una chat sia popolata di persone mediamente maleducate, superficiali e bla bla non dipende certo dalla chat di per sè: l'ambiente lo fanno i frequentatori. 

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AndrejMolov89

Il fatto che non ti abbia risposto in maniera diretta non significa che io non abbia letto. Se te la devo dire tutta, a me la storia del "non è colpa dei gay, è colpa dei mezzi" sembra una boiata pazzesca. E' come quando gli anziani danno la colpa della desensibilizzazione dei giovani alla tv e ai videogiochi violenti (o alla musica rock).

 

I mezzi sono, appunto, mezzi, di per sè neutri: la differenza la fa chi li usa e come li usa. Quindi il fatto che una chat sia popolata di persone mediamente maleducate, superficiali e bla bla non dipende certo dalla chat di per sè: l'ambiente lo fanno i frequentatori. 

Non hai capito una cippa del mio discorso. Perché gli eterosessuali vanno incontro alle stesse e medesime frustrazioni? Gli esempi che porti sono totalmente non pertinenti. La questione del mezzo deve essere tenuta in considerazione perché i gay bar e i siti non sono altro che l'evoluzione del concetto di battuage, ovvero un luogo anonimo in cui ci si incontra e si sa che quando ci provi vai quasi a "colpo" sicuro nel senso che non ti ritrovi con il cranio fracassato. Si stanno riproponendo in maniera edulcurata gli incontri occasionali nei vicoli o nei battuage per farsi una scopata clandestina perché non ci è dato vivere in un mondo fatto da unicorni e fatine. Tu dici che non è il luogo ma chi lo frequenta, ma non hai pensato che gran parte di coloro che ti fanculizzano nei siti potrebbero essere dei santi "nella vita reale", perché a me è successo di essere sfanculizzato da una persona definibile una santa. Se tu non ammetti che esiste una differenzatra le chat, i forum e la vita di tutti giorni, già fai uno sbaglio. Se dici che i mezzi non danno inizio a certe dinamiche allora il tuo concetto di causalità è quanto meno discutibile: usare una sega elettrica per tagliare un albero è meno frustrante cche utilizzare un coltellino sviezzero.

Sono mezzi per conoscersi, ma non sono assolutamente dei modi di socialità contestualizzati. Un conto è conoscere una persona a scuola e frequentarla, un conto è conoscerla perché cerchi di parlarci in un gay bar o in un battuage. Se non cogli il senso del mio discorso sei un po' una causa persa e dato che nelle tue sferzanti critiche contro i gay includi anche me, ti avverto che a differenza tua ora sono in una relazione perfettamente monogama e indovina come ho conosciuto il mio moroso? Tramite un circolo culturale dove si faceva discussione di argomenti e ci si poteva conoscere con maggiore spontaneità rispetto ad un sito in cui la caratteristica principale è la taglia del cazzo, o in un bar. Io ho usato mezzi in senso lato.

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AndrejMolov89

Sì, esistono, ma vengono inglobati dalla maggior parte delle persone in bar di cruising. Io ho sempre visto fare i discorsi alla newcomer dalle persone che più mi hanno umiliato. Per Umiliare intendo proprio situazioni che mi lasciavano depresso per il mese successivo senza possibilità di riprendere speranza. In virtù di questo fatto cerco di comprendere chi mi ha fatto del male in relazione  ad un ambiente che così come è organizzato produce inevitabilmente determinati comportamenti, e in virtù di quelle mie esperienze che faccio fatica a sopportare determinate tipologie di discorsi. Sono sicurissimo che se avessi contattato Newcomer tramite romeo lui non mi avrebbe neppure risposto che non era interessato, su questo posso metterci la mano sul fuoco. Non Perché NewComer sia una persona cattiva e stronza, perché io all'interno di quel sito sono una delle tante persone con cui non vorrebbe parlare a prescindere dalla mia educazione nel rivolgergli una richiesta. Allora, se lo strumento ti permette già di preselezionare con chi parlare (a differenza del vita nel mondo reale in cui certe persone oggettivamente non riescono a declinare l'interesse ricevuto in maniera diretta), già questo comporta un tasso di "ignoranza" maggiore rispetto ad un oratorio qualsiasi. Se io mi fossi approcciato a Newcomer nell'associazione mineralogica vicentina, lui sarebbe stato costretto a rispondermi ed eventualmente declinare direttamente la mia offerta di vedersi per un caffè, mentre, di converso, se lo avessi contattato da un sito, vista la mia foto e l'eventuale descrizione, può tranquillamente non rispondere (cosa che io non ho mai fatto, preferendo di cercare una coerenza tra ciò che sono nel mondo reale e quello informatico). Già questa facilità implica quella cche potrebbe essere percepita una azione superficiale, quando in realtà potrebbe rappresentare un intenzionalità possibile anche in un contesto socialmente spontaneo, ma di difficile attuazione per certe persone che non riescono oggettivamente ad essere così stronze. Se non si riconosce che nelle chat c'è una lubrificazione di determinate desideri, se non si riconosce che gran parte delle persone è frustrata dall'idea di dover effettivamente giocare con la legge dei grandi numeri, nonostante le aspettative, è logico che si definisca non tanto il modo con cui si struttura la socialità gay, ma il gay stesso come superficiale e frustrante.

Se non si crea un canale alternativo di conoscenza, queste dinamiche accadranno spesso. Per conoscere delle persone sono andato in un circolo gay, questo mi ha permesso seriamente di maturare, perché gli incontri erano fatti per discutere e la conoscenza reciproca era un effetto collaterale spontaneo.  (per conoscere persone intendo amici, senza volontà di trovarmi qualcuno da scopare). Se  i mezzi permettono di far emergere dei lati dell'animo umano più facilmente, senza il peso della coscienza, straordinariamente determinate inumanità emergono e guarda un po' capita anche agli etero che usano mezzi analoghi. Questo implica un'altra serie di cose, ovvero che questi canali la gran parte delle volte permette l'emersione di una parte di noi che non potrebbe esprimersi in un contesto "real life", ma questa parte non appartiene al gay o bisex in quanto tale, bensì è un tratto comune a tutti. E prima lo si capisce, meglio è per noi, per costruire una rete di relazioni migliore. Lo os che parlo al vento, tanto di media i gay delusi rimangono delle loro idee. Il problema è che dopo sono loro stessi ad impedire una strutturazione migliore ed ad ostacolare chi cerca di migliorare la rete di relazione (pur approfittando, in caso di riuscita, i risultati ottenuti).

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Io mi ricollego a quello detto, è un discorso vecchio come il cucco di cui francamente non se ne può più.

 

Prima di accettarmi come gay vedevo la vita affettiva come una chimera irragiungibile dopo un percorso in cui  ci si perde tra inculate e pompini.

Invece ho subito trovato l'amore, ho vissuto i problemi di coppia e ancora li vivo, forse finirà ma sarebbe finita anche se fossimo stati una coppia etero.

 

Il punto è tutto nell'approccio e nel saper scegliersi le persone punto e basta, l'unica cosa che noi non abbiamo è il vincolo legale del matrimonio (non ancora si spera) per cui non essendoci figli e famiglia le persone si sentono più libere di lasciare, onestamente questo è solo un problema di forma, stare con qualcuno che non ti ama o essere lasciati è la stessa cosa.

 

@Greed89 dice una cosa sacrosanta, vai in un circolo, conosci gente e poi trovi l'amore o relazioni stabili ma può andare bene anche una chat purchè non sia tutto finalizzato ad n incontro immediato, bisogna conoscersi e senza troppe aspettative e poi si vede.

 

Tutto qui poi alcuni hanno problemi relazionali, scarsa autostima, mancanze profonde e quindi si sceglono sistematicamente persone sbagliate, sapeste quanti etero conosco così!

Edited by Iron84
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@greed89

In parte è vero quello che dici, ma stai estremizzando tremendamente il discorso. Magari fosse vero che è un argomento limitato a flirt e chat, ma NON mi risulta sia così. In primis perché il mezzo chat o locale non può trasformare tanto le persone da farle diventare un'altra cosa. Onestamente mi sembra una scusa. Io non credo di essermi comportato diversamente in chat di quanto non lo fossi nella vita reale, ovviamente il mezzo ti rende più impersonale e selettivo, ma non più di tanto. Motivo per cui trovare gente normale in chat non era proprio una cosa cosí difficile seppure poi la maggioranza fosse gente 'strana' o apatica o quant'altro. Devo pensare che sia colpa solo del mezzo??Non penso proprio... Il caso può applicarsi solo quando vieni ignorato, ma in un breve dialogo un'idea puoi fartela tranquillamente e quando trovavi gente sulla tua linea di frequenza non mi pare che il mezzo avesse influito più di tanto. Una bella persona spicca sempre a prescindere dal mezzo.

 

Inoltre nei locali e nella vita quotidiana ovviamente i contatti sono più facili e naturali, ma non mi pare che certi difetti cambino più di tanto. Il problema è che non è nemmeno un discorso limitato ai flirt, fosse solo in quell'ambito ce ne saremmo fatti una ragione né è una cosa tanto differente dal mondo etero (non è che certe ragazze siano proprio il massimo della educazione e simpatia xD). Il problema secondo me è proprio il rapporto umano e le molteplici forme di vivere e concepire la propria omosessualità, differenze che poi influiscono e incidono sull'amore, l'amicizia o il semplice relazionarsi con la gente. C'è chi vive l'omosessualità nell'anonimato, chi è out ma crede che l'omosessualità non debba contemplare unioni o omoaffettività, chi è out ma non fa del suo orientamento il centro del suo Mondo, chi invece odia gli etero ed è un attivista gay estremo, ecc.

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Io ho sempre visto fare i discorsi alla newcomer dalle persone che più mi hanno umiliato

 

 

 

Sono sicurissimo che se avessi contattato Newcomer tramite romeo lui non mi avrebbe neppure risposto che non era interessato, su questo posso metterci la mano sul fuoco

 

@Greed poi chiediti perchè evito di rispondere ai tuoi post...

 

Il fatto che tu abbia dei trascorsi con gente che "fa discorsi come i miei" e che in virtù di questo fai una sorta di transfer, votimando addosso a me il rancore che hai verso di loro, mi era chiaro dal primo intervento.

 

Puoi continuare quanto vuoi a crogiolarti nell'illusione che siano i mezzi il problema, ma non lo sono. Quello che è cambiato nel tuo caso non è (solo) il mezzo di conoscenza, ma anche l'ambiente: se vai in un circolo trovi persone disposte a parlare e a conoscere, e quelle persone sarebbero verosimilmente disposte a parlare e conoscere anche in chat. Così come quello che ti sfancula malamente in chat probabilmente lo farebbe anche dal vivo.

La riprova ne è il fatto che, a parità di mezzo - internet - questo forum è ben diverso da gayromeo: fosse come dici tu, protetti dall'anonimato e dall'impunità, saremmo tutti qui a sfancularci e rispondere malamente alla prima occasione, invece non è così: perchè cambiano le finalità, cambia l'ambiente e pertanto le persone che lo frequentano.

 

In soldoni: chi si comporta da merda in chat vai tranquillo che è una merda anche dal vivo, magari solo un po' meno "diretto", quindi cambiare il mezzo non cambierebbe il risultato, magari solo la dinamica. Trai tu le conclusioni 

 

p.s. dall'alto di quale potere divinatorio tu pretendi di sapere come io mi comporto in chat? Non so se te ne sei accorto, ma ragionare "per stereotipi" è esattamente una delle cose che mi stai rimproverando, e che però stai facendo tu nei miei confronti...fai pace col cervello magari

Edited by NewComer
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Ma certo che in Italia esistono bar lgbt normali dove prendere un caffé o fare aperitivo, il punto è che una porzione rilevante di omosessuali italiani non è disposta ad ammettere l'idea che esistano perché non è disposta a prendere la propedeutica decisione di smettere di credere reverenzialmente allo stereotipo del gay cattivone promiscuo lurido zozzo ecc che l'omofobia istituzionale cattolica coltiva da secoli per giustificare la discriminazione.

 

Detto in altre parole: una porzione rilevante degli omosessuali italiani, a differenza degli omosessuali statunitensi, è affetta da un grave disturbo generalizzato della socialità che potremmo definire CATTOCAGARELLA (cathoshits).

 

Nemmeno fra gli eterosessuali italiani è tanto frequente rinvenire una degenerazione così pervicace della fase psicologica precedente al relazionarsi con gli altri.

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Ma c'e' anche negli USA l'equivalente dei cattocagarelli, e normalmente e' diffuso nei piccoli centri e nella middle America. Per questo molti gays si muovono nelle grandi citta' in massa. Ho amici che spergiurano che qui a nyc ci siano almeno il 20% di gay nella popolazione. E onestamente, a volte ho l'impressione che possano essere anche Di piu'. I bars sono un buon mezzo per conoscere gente, ma capita ogni giorno Di incontrare e interagire con qualche sconosciuto che, giusto per due parole o un mezzo flirt, e' palesemente gay. Universita', mezzi pubblici, supermercati, in strada. Se si e' "aperti" a conoscere gente, non e' che essere gay sia poi cosi diverso da essere etero. Il problema e' come ci si relaziona con gli altri.

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privateuniverse

I mezzi sono, appunto, mezzi, di per sè neutri: la differenza la fa chi li usa e come li usa. Quindi il fatto che una chat sia popolata di persone mediamente maleducate, superficiali e bla bla non dipende certo dalla chat di per sè: l'ambiente lo fanno i frequentatori. 

 

Mi dispiace, ma è questa che è una boiata pazzesca.

 

Il contesto nel quale ci si muove non è mai "neutro" perché, in ogni ambiente sociale, ci sono regole di interazione fa le persone, scritte e no, che fanno sì che le persone si comportino in un certo modo e non in un altro. Non si va (e non si sta) a teatro come si va (e si sta) in uno stadio, non si parla al bar come si parla in ufficio o in fabbrica, non si va vestiti allo stesso modo in chiesa e in discoteca.

 

Sarei ridicolo se andassi al parco di notte contando di intavolare una discussione su Proust o se, in sauna, mi mettessi a chiedere agli avventori se a loro piacciono i Rush; in questi contesti, fare certe domande o proporre certi argomenti è tanto sconveniente, o comunque fuori luogo, quanto dare una pacca sul sedere a un tizio mentre si sta in libreria (anche se, magari, si rimorchia sia parlando di Proust in sauna sia dando pacche sul sedere in libreria).

 

Se guardi la sezione dedicata ai locali gay in una guida Lonely Planet troverai, per ciascuno di essi, una descrizione sommaria del tipo di locale e del tipo di clientela. Non si va mica alle serate leather con lo stesso spirito con cui si va nel bar gay pensato per offrire un'occasione di generica socializzazione (o, almeno, di un altro tipo di socializzazione).

 

Non credo che, quando Foucault andava a battere, credesse di trovarsi in un'aula di università; eppure era la stessa persona, ovviamente.

 

Tizio può essere una persona gradevolissima, un amabile conversatore, un amico generoso, fuori da gayromeo; ma, magari, su gayromeo, o in chat, ci va perché sono altre le cose che cerca lì, e le persone che vorrebbero trovare non decideranno se incontrarlo o no sulla base delle caratteristiche che lo rendono più o meno gradevole fuori da quel contesto.

 

Del resto, chi di noi si sente a suo agio in qualunque ambiente? Io ho conosciuto persone che non andrebbero mai a teatro, a un concerto, al cinema o in vacanza da soli (e che non l'hanno mai fatto perché si vergognerebbero), tutte cose che io non avevo problemi a fare neanche quand'ero adolescente; per converso, erano perfettamente a loro agio se si trattava di andare a battere, mentre io mi sento in imbarazzo a portare a passeggio il cane anche solo nelle vicinanze di un parco che di notte so essere frequentato da gay.

 

Credere che le regole della chat in cui si va per rimorchiare le faccia chi non ci va, che il mezzo sia "neutro", è tanto assurdo quanto lo è credere di poter influire sulla nomina dell'amministratore delegato dell'Unicredit con in mano cento azioni...

Edited by privateuniverse
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I paragoni mi sembrano rocamboleschi...!!! I luoghi e i contesti dipendono dalle persone, non c'è nulla di scritto. Motivo per cui in un parco di notte con amici si può parlare di Proust(ma anche no...che palle..!) o si scherza e si parla d'altro, e lo stesso dicasi per una sauna, si ci andrebbe per rilassarsi e chiacchierare. In realtà il problema del non è del mezzo o del luogo, ma dell'uso che fa la maggioranza(reale o percepita) gay di questi elementi. Credo che il problema di fondo sia che il gay medio non ha lo stesso tipo di socialità dell'etero medio. L'etero sta in compagnia al bar con gli amici, il gay pure, ma ha un atteggiamento di fondo abbastanza solitario e in genere opportunistico, nulla a che vedere col compagnerismo etero.

 

Per concludere, una bella persona lo è anche in chat e la si può riconoscere in qualsiasi contesto. Il fatto che possa risultare poco gradevole in un contesto vuol dire solo che è falsa, opportunista o che non è poi chissà quale bella persona. Poche storie, un mezzo per quanto anonimo o frivolo non potrà mai giustificare certi atteggiamenti e se una persona li assume vuol dire che in fondo un po' (o molto) fanno parte della sua personalità.

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Ma certo che in Italia esistono bar lgbt normali dove prendere un caffé o fare aperitivo, il punto è che una porzione rilevante di omosessuali italiani non è disposta ad ammettere l'idea che esistano perché non è disposta a prendere la propedeutica decisione di smettere di credere reverenzialmente allo stereotipo del gay cattivone promiscuo lurido zozzo ecc che l'omofobia istituzionale cattolica coltiva da secoli per giustificare la discriminazione.

 

Se uno andasse al bar esclusivamente per chiacchierare davanti ad una birra o a fare aperitivo, non farebbe teoricamente alcuna differenza se il bar è gay o meno.

I bar gay servono, come il 90% dei posti gay, essenzialmente al rimorchio

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Ovvio che l'etero che va al bar con gli amici maschi non ha nessun altro scopo che socializzare. L'etero che va al bar, se ci sono le femmine, invece, il secondo scopo ce l'ha eccome.Altro che socialita' dell'etero.

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Hmmmm temo tu stia ragionando in una logica gay (naturale ovviamente). In genere per l'etero medio l'uscita tra amici maschi o in gruppo misto(maschi/femmine) è sacrosanta e il rimorchio avendo una ragazza o una moglie in casa è l'ultimo dei desideri. Si esce e si ci ritrova per puro compagnerismo, o almeno dall'adolescenza fino ad oggi le mie compagnie etero hanno sempre funzionato così. L'etero se deve cacciare non andrebbe mai in un gruppo folto, semmai con un amico o un paio di amici in più, ma nelle uscite di compagnerismo il rimorchio è l'ultimo dei pensieri. Poi vabbé se uno è single e ha la fortuna di conoscere una ragazza che ci stia o gli piaccia ha ben ragione di lanciarsi, ma non è lo scopo primario dell'uscita né così frequente.

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Hmmmm temo tu stia ragionando in una logica gay (naturale ovviamente). In genere per l'etero medio l'uscita tra amici maschi o in gruppo misto(maschi/femmine) è sacrosanta e il rimorchio avendo una ragazza o una moglie in casa è l'ultimo dei desideri. Si esce e si ci ritrova per puro compagnerismo, o almeno dall'adolescenza fino ad oggi le mie compagnie etero hanno sempre funzionato così. L'etero se deve cacciare non andrebbe mai in un gruppo folto, semmai con un amico o un paio di amici in più, ma nelle uscite di compagnerismo il rimorchio è l'ultimo dei pensieri. Poi vabbé se uno è single e ha la fortuna di conoscere una ragazza che ci stia o gli piaccia ha ben ragione di lanciarsi, ma non è lo scopo primario dell'uscita né così frequente.

Quindi fammi capire:

1)etero fidanzato o sposato esce con amici al solo scopo di stare in compagnia e divertirsi.

Gay fidanzato esce con amici ma pensa solo a rimorchiare,al sesso e si disinteressa della compagnia.

 

2)etero single esce con amici per il gusto di stare in compagnia ma se capita l'occasione fa piú che bene a sfruttarla.

Gay single esce solo ed esclusivamente per rimorchiare e frequenta bar solo per quello e di stare con gli amici se ne frega.

 

Considerazioni mie:

 

1)Sono stato fidanzato per anni,quando uscivo in compagnia e lui non c'era,il mio unico pensiero era quello di divertirmi con loro,sempre e comunque!

Ma io sono gay quindi per te sotto sotto ci provavo con tutti.

 

2)Oggi sono single,se e quando ho voglia vado al bar con amici,penso a stare bene e a divertirmi e se capitasse l'occasione e se ne avessi voglia mi ci fionderei.Proprio come fanno gli etero.

Ma io sono gay e quindi ciò che per un etero è sacrosanto fare ,se lo faccio io confermo la regola del gay depravato.Naturalmente secondo il tuo punto di vista.

 

3)Sei LEGGERMENTE omofobo;-)

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O sono omofobo o sei tu a non aver capito un tubo :). Sei arrivato a conclusioni semplicistiche che io non ho mai fatto. Si parlava più di compagnerismo, amicizia. il rimorchio, il sesso e i tradimenti li hai messo in mezzo tu.

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O sono omofobo o sei tu a non aver capito un tubo :). Sei arrivato a conclusioni semplicistiche che io non ho mai fatto. Si parlava più di compagnerismo, amicizia. il rimorchio, il sesso e i tradimenti li hai messo in mezzo tu.

Allora sei omofobo!

 

Sei tu che hai scritto che un etero fidanzato o sposato non pensa a rimorchiare..rileggiti le prime quattro righe che hai condiviso con noi..

Dicendo questo hai fatto sottintendere che per un gay fidanzato non è così...e non è vero,io e tanti altri ne siamo l'esempio.

Certi discorsi li hai neanche troppo velatamente introdotti tu,non certo io..

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Eh sí, sono omofobissimo si sa...! :)

 

A me pare che non hai sottointeso una motivazione che era ben più innocente e banale di quella che ti ostini a mettere in mezzo. L'esempio dell'etero medio fidanzato/sposato voleva solo andare a parare sul fatto che pur essendo fidanzati/sposati gli etero hanno bisogno di staccare la spina, compagnerismo, parlare di "cose da maschi". Ecco perché il rimorchio, in linea generale, è l'ultimo dei loro pensieri. Non è un fatto di tradimenti gay vs etero, perché magari questi ultimi potrebbero essere pure traditori seriali, ma si tratta più di come ci si comporta tra amici e che certe esigenze nel momento amici non interessano né sono la priorità. Il compagnerismo gay invece a mio modo di vedere è molto meno presente e anche se si esce solo per parlare o divertirsi ti tocca sempre ad avere a che fare con grindr-dipendenti o gente che deve concludere a tutti i costi la serata con una scopata altrimenti torna depressa a casa.

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Il gay medio fidanzato/sposato voleva solo andare a parare sul fatto che pur essendo fidanzati/sposati i gay hanno bisogno di staccare la spina, compagnerismo, parlare di "cose da gay". Ecco perché il rimorchio, in linea generale, è l'ultimo dei loro pensieri. Non è un fatto di tradimenti gay vs etero, perché magari questi ultimi potrebbero essere pure traditori seriali, ma si tratta più di come ci si comporta tra amici e che certe esigenze nel momento amici non interessano né sono la priorità. Il compagnerismo etero invece a mio modo di vedere è molto meno presente e anche se si esce solo per parlare o divertirsi ti tocca sempre ad avere a che fare con figa -dipendenti o gente che deve concludere a tutti i costi la serata con una scopata altrimenti torna depressa a casa.

 

Scritta così è meglio!

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