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Ciao a tutti! 

Vorrei proporvi uno spunto di riflessione su un'esperienza che ho avuto qualche mese fa in ambito universitario... Si teneva una giornata di orientamento per gli studenti delle scuole superiori ed ogni corso di laurea, compreso il mio, aveva uno stand per distribuire materiale informativo e rispondere a dubbi ecc... Di fianco al mio stand c'era quello del corso di design e disegno industriale e a dare info c'era un ragazzo gay, particolarmente evidente negli atteggiamenti...e,complice la scarsa affluenza di pubblico al mio stand (tutti pensano che pianificazione urbanistica sia noiosa ed inutile rispetto ad altri corsi di architettura), mi soffermavo spesso ad osservare le reazioni dei ragazzi (maschi) che si fermavano per parlare con lui...c'era chi faceva il classico sorrisetto tentando di nasconderlo ma non riuscendoci, c'era chi mostrava un certo disagio e turbamento (alcuni addirittura accennavano un cenno di rossore in viso e di deglutizione frequente), c'era chi prima ancora di avvicinarsi faceva la battuta con gli amici facendo notare la cosa ecc.... ma c'era anche chi non aveva alcuna reazione particolare o almeno non la dava a vedere. Ora la mia domanda è...perché? Perché è così difficile per molte persone relazionarsi con la diversità, qualsiasi essa sia...perché non si può accettare il fatto che siamo tutti diversi e che nessuno è inferiore o superiore, migliore e peggiore degli altri? Io tendo a considerare le persone andando oltre il loro aspetto e sono convinto che questo non sia dovuto al fatto che sono gay io stesso e che quindi ho sviluppato una certa sensibilità per il rispetto della diversità altrui ma c'entri solo l'educazione che si è ricevuta. Se fossi stato etero non avrei avuto nessuna reazione davanti ad un ragazzo gay che mi da delle informazioni, avrei semplicemente pensato che fosse gay e boh fine...avrei ascoltato cosa mi diceva... Trovo che quelle reazioni siano oltre che il frutto dell'ignoranza in materia di omosessualità (complice il fatto che continua ad essere un tabù a scuola ecc) anche una certa mancanza di conoscenza di se stessi e insicurezza che porta ad avere paura di ciò che non si conosce. Tutto quello che mi era restato di quella giornata era l'amarezza nel pensare a come deve essersi sentito quel ragazzo nell'essere consapevole che il suo modo di essere suscita imbarazzo e disagio negli altri. 

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https://www.gay-forum.it/topic/28852-%C3%A8-cos%C3%AC-difficile/
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Sono d'accordo con te. E in particolare, sulla questione dell'insicurezza, aggiungo che il fatto di sentirsi a disagio o (ancora di più) voler fare la battuta maliziosa è una sorta di affermazione della propria identità. Si riconducono determinati atteggiamenti ad una minoranza (effeminato-->gay) e la si relega in un ghetto, la si marginalizza facendola diventare bersaglio di frecciate e battute. Questo per affermare (a me stesso innanzitutto) invece che "io" (maschio alfa) sono quello come gli altri, quello giusto. Mi pare ovvio che alla base ci  sia una questione di insicurezza. Questo per fare psicologia spicciola. Per il resto, è ovvio che il problema di certi comportamenti è che le persone (non tutte; sempre meno, credo e spero) sono volgari e irrispettose! Sarebbe bastato uno scappellotto in più dei genitori o una cazziata al momento giusto dell'insegnante/educatore di turno.

Saramandasama

Essì. Tutti cercano di seguire il gregge, altrimenti che il lupo se li mangi..

 

A volte si tratta di mentalità, provincialismo. Altre volte è vera e propria curiosità. Se un occidentale va in uno sperduto villaggio cinese, le persone del luogo vorranno farsi un selfie con lui. Ciò che non si conosce ci suscita sempre un sentimento di "Unheimliche" o, per dirla all'italiana( con una delle ultime traduzioni proposte per questo vocabolo), di spaesamento.

Però, poi come accennavi tu, entra in gioco l'educazione e il savoir-vivre. Non tutti ne sono dotati!

Tutti cerchiamo di conformarci per essere accettati chi non lo fa ne tiene conto ovvio che la mia è una mera costatazione

 

Se uno ha degli atteggiamenti effemminati quindi dovrebbe "conformarsi" sforzandosi di comportarsi in modo maschile? Premetto che il ragazzo di cui ho parlato era "evidente" ma non ostentava...non era una macchietta insomma..semplicemente si capiva. 

Tu non storci il naso se vedi una cicciona con i leggins o un uomo/donna con la caviglia scoperta?

Cosí di impatto ti vien voglia di stirarli con un carro armato,

Ma poi passati quei duo o tre secondi di nazismo dici

"beh cazzi suoi".. Io non ci vedo nulla di strano..

Tu non storci il naso se vedi una cicciona con i leggins o un uomo/donna con la caviglia scoperta?

Cosí di impatto ti vien voglia di stirarli con un carro armato,

Ma poi passati quei duo o tre secondi di nazismo dici

"beh cazzi suoi".. Io non ci vedo nulla di strano..

 

Ma a parte che qui stiamo parlando del MODO DI ESSERE di una persona non del suo modo di vestire (che rientra nell'ambito del buon gusto) o della forma fisica! Certo non sono così ipocrita da dirti che in vita mia non ho mai fatto una battuta in relazione agli aspetti su cui tu hai fatto l'esempio, è normale...finchè la cosa non diventa irrispettosa... vedi una vestita con una maglia bianca di pizzo e dici che si è messa quella oggi un centrino?..boh ti fai una risata ,ma poi non è che se le vado a parlare la squadro e faccio il sorrisetto di scherno... Nel caso in questione però penso che quelle reazioni che ho descritto non siano per nulla giustificabili e denotino una totale mancanza di rispetto per una persona... la ragazza grassa può dimagrire o smettere di mettere i leggins e i tizi con i pantaloni da "acqua in casa" possono comprarne un modello nuovo o smettere di fare il risvolto...un ragazzo con atteggiamenti effeminati non può diventare qualcun altro... solo per evitare che tu quando lo vedi non "storca il naso" o "ti venga voglia di stirarlo con un carro armato"... per citare le tue parole!

Cioé uno non puó sorridere o fare una battuta ai suoi amici?

 

Se io avessi modi di fare tipo che continuo a far vedere i muscoli

O continuo a ruttare.. Tu non pensi che sono un idiota?

Poi vieni da me e parliamo tranquillamente e tu capisci che non sono

Come pensavi o che son proprio come ti aspettavi..

 

Finche lo pensi e basta o sorridi o deglutisci per me fa come vuoi..

Avevo scritto una spataffiata assurda ma poi mi si è cancellato il messaggio e non ho sbatti di riscrivere tutto =_='' .... perdonate!

 

 

"@Beppe Ora la mia domanda è...perché? Perché è così difficile per molte persone relazionarsi con la diversità, qualsiasi essa sia...perché non si può accettare il fatto che siamo tutti diversi e che nessuno è inferiore o superiore, migliore e peggiore degli altri? Io tendo a considerare le persone andando oltre il loro aspetto"

 

 

In succo,quello che volevo dire è che tutti noi giudichiamo ... e tutti noi lo facciamo perchè la nostra mente non è in grado di raggiungere l'essenza delle cose prescindendo da una certa prospettiva .... è quindi per noi un esigenza ...e spesso è un esigenza valutare in base a pochi indizi!!!!(senza quindi andare oltre all'aspetto,che è una delle caratteristiche più superficiali della persona)nella quotidianità usiamo un infinità di queste strategie di semplificazione(per chiedere informazioni stradali,una sigaretta alla stazione etc....)

 

Ciò che fa la differenza è la motivazione che spinge ad andare oltre le valutazioni più superficiali ...

 

Li poi c'è tutta la questione dell'ingroup e dell'outgroup che ormai già conosciamo, soprattutto nell'adolescente! e vabè ...(l'identità sessuale,i pari etc)

 

Il fatto è che bisogna comunque pensare che i nostri comportamenti sono esposti agli altri e che pertanto possono e essere apprezzati oppure no (a vari livelli) ... potrei sennò rigirare la questione dicendo <a te infastidisce la reazione del pischello perchè non ti senti sicuro rispetto a te stesso>

 

... quindi notare imbarazzo,risolini ecc negli altri NON è qualcosa che puoi e che devi controllare ... perchè ciò dipende anche dalla libertà dell'altro di apprezzare oppure no ciò che vede ....

 

Come dice @faby91 ho il diritto di sentirmi imbarazzato se vedo un tamarrone in metro (categorizzazione/semplificazione)  ... non posso fare a meno di constatare che quel comportamento è lontano anni luce dal mio e che se fossi in lui mi imbarazzerei moltissimo ... però al contempo so che le mie reazioni possono anche ferirlo per cui cerco di non mostrarle (qui la differenza sta appunto nel capire che quella persona non coincide con il suo esser tamarro .... )

 

[ci tengo a precisare che qui sto parlando di modi di fare e cose simili eh ... non tiriamo in ballo il "diritto "di esser razzisti ecc che non c'entra nulla con quello che sto dicendo]

 

Ancora diverso però è l'atto di maleducazione,di provocazione,intolleranza,aggressione ecc... volto molto spesso a far più o meno deliberatamente  del male all'altro (per le motivazioni più disparate) --->in questo secondo caso si apre un dibattito praticamente infinito

tutti noi giudichiamo ... e tutti noi lo facciamo perchè la nostra mente non è in grado di raggiungere l'essenza delle cose prescindendo da una certa prospettiva

 

Io cerco di farlo invece, cerco di evitare il giudizio...cerco di capire quali sono i motivi che spingono qualcuno a vestirsi, comportarsi in un determinato modo e non do un giudizio nè negativo nè positivo nella mia testa, semplicemente osservo e rispetto.

 

 

 

potrei sennò rigirare la questione dicendo <a te infastidisce la reazione del pischello perchè non ti senti sicuro rispetto a te stesso>

 

 

a me infastidisce la reazione del pischello perchè provo a mettermi nei panni di una persona che si accorge che quando parla gli altri stentano a trattenere le risate...cioè solo a me sembra una roba assurda? come ci rimarreste? 

 

 

... quindi notare imbarazzo,risolini ecc negli altri NON è qualcosa che puoi e che devi controllare ... perchè ciò dipende anche dalla libertà dell'altro di apprezzare oppure no ciò che vede ....

al contempo so che le mie reazioni possono anche ferirlo per cui cerco di non mostrarle 

 

 

il nocciolo della questione è tutto qui infatti... ognuno ha la libertà di ritenere divertente, spassoso, ridicolo o imbarazzante ciò che vuole però per educazione si dovrebbe evitare di mostrarlo! L'ideale sarebbe arrivare ad una situazione per cui le persone siano intimamente e realmente consapevoli della diversità e la tollerino serenamente...però se non è così almeno ci si sforza di far finta! 

Edited by Beppe_89

@ Beppe "Io cerco di farlo invece, cerco di evitare il giudizio...cerco di capire quali sono i motivi che spingono qualcuno a vestirsi, comportarsi in un determinato modo e non do un giudizio nè negativo nè positivo nella mia testa, semplicemente osservo e rispetto."

 

Bravo ben detto "cerchi di farlo"!!! E questo è ciò che di meglio tu possa fare,spero solo che tu non sia convinto di riuscirci realmente!(questo non perchè non ci arrivi tu,ma perchè è impossibile essere esenti dal giudizio .... ) Ed è proprio questa consapevolezza che secondo me aiuta di più nel non giudicare realmente le persone!

 

L'osservatore puro non esiste(credo sia solo il frutto di un obsoleto e inadeguato mito positivista!) esserne consapevoli può aiutare!

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