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Complementarità


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Rifletto su questo tema da un po' di tempo ormai. Voleva metterla in spunti e riflessioni, ma forse qui è meglio perché ha grande rilevanza personale. 

Non è mistero per chi mi conosce, anche su questo forum, il disastro che è la mia vita sentimentale. E' veramente il peggio, ormai mi considero un INCEL. un involuntary celibate, una di quelle persone per le quali il celibato persistente è diventato un problema di tipo quasi patologico. Ma non divaghiamo, lo dico per chiarire che sto guardando da tempo il problema da tutte le prospettive possibili, cercando di capire dov'è l'inghippo. Pensando che può essere che sia io l'errore. Può essere che siano gli altri. 

Può essere che sia il rapporto fra me e gli altri.

 

Sappiamo benissimo cosa dicono i vari psicanalisti omofobi alla Tubertini, la loro scuola di pensiero, conosciamo bene i loro mantra. Alcuni sono interessanti per me, che filosoficamente parlando non sono affatto nominalista e trovo molto interessante il concetto di "i due sessi sono diversi".

Fra i loro luoghi comuni uno spicca, soprattutto nella mia mente:

"le relazioni omosessuali non sono basate sull'autentica e sana complementarità fra i sessi"

Ergo sono perverse disfunzionali eccetera.

Sappiamo tutti che le relazioni omosessuali che funzionano esistono, quindi quell'implicazione è falsa. Ma la parte sulla complementarità?

 

So di entrare in un discorso delicato e da una prospettiva anomala. 

Viviamo in un epoca di individualismo assolutamente sfrenato, spaventa perfino me che non sono esattamente un comunitarista. E' verissimo che la famiglia è distrutta o in disfacimento. Le nuove forme di famiglia tentano di sostituirsi a quello che ne resta, ma io non vedo possibilità di miglioramento concrete su quel fronte. L'imperativo oggi è sempre e comunque "pensa a te stesso", e non si possono fare famiglie sulla base di un imperativo così. La coppia sono due persone che per un po', siccome gli conviene, stanno insieme, poi si staccano. Figli? Come puoi fare figli in questa prospettiva? E' già tanto se ti compri un gatto.

Complementarità è una parola che lascia assolutamente il tempo che trova per tutti, gay ed etero...

"non devi cercare qualcuno che ti completi, devi essere completo tu", ormai è una frase da cioccolatini. Ma prima di darla per scontata, vale la pena di riflettere se sia sempre stato così. E non mi pare il caso.

Per molti secoli l'idea è stata che in coppia si smette in un certo modo di essere due e si diventa uno; non lo diceva solo il Vangelo che diventeranno una sola carne, ma lo diceva anche Platone prima, lo diceva anche Hegel dopo, descrivendolo come un miracolo: si è due, eppure si è anche uno.

Poetico, vero? 

Oggi suona idiota. 

Troppe sono le domande che gravitano intorno a questa costatazione... è davvero idiota e fino a che punto? Quanto l'uomo può bastare a se stesso? Quanto è legittimo aspettare che si basti da sé?

 

Inutile tentare di tenere completamente fuori la mia esperienza personale dal discorso, tanto ci entra comunque... io sto molto male da solo e ho sempre cercato qualcuno che mi facesse sentire completo, che mi desse quella spinta, quell'energia, quell'entusiasmo per vivere che a me è sempre mancato. Il mio cuore coltiva un sogno di completamento, mi sento ancora un androgino platonico in cerca della sua metà (o meglio, un "maschio originario"). In me dunque il romanticismo è anche molto cavalleresco... io ho bisogno di essere "salvato" da me stesso attraverso l'amore.

E per questo mi sento malato, perché questo senso di complementarità mi pare davvero una chimera, e a volte mi chiedo se non sto cercando "qualcosa che non c'è" come canta Elisa. Cioè, so che la metà perfetta non c'è, ma la sensazione di averla trovata molti la provano nella vita, hanno un senso di complementarità, di aver trovato il pezzo mancante al puzzle della propria vita. Non sto parlando di simbiosi, ma semplicemente di complementarità, non è così assurdo: ad esempio a me piace molto viaggiare, ma mi scoccio a organizzare i trasporti, a prenotare eccetera perché sono molto pigro, preferisco vagheggiare una meta interessante e immaginare cosa fare una volta lì; quello che qui manca è l'organizzazione, con una persona organizzata accanto probabilmente viaggerei molto, è il pezzo assente. 

Niente, l'imperativo è "devi essere completo tu". E non so se sia più chimerica l'idea di trovare la persona complementare o quella di essere così "completi" da non averne bisogno. 

 

Ma torniamo sul punto, complementarità, e quindi differenza: quando vedo le coppie etero intorno a me io vedo persone molto diverse che si mettono insieme, che portano ciascuno un contributo proprio e particolare all'insieme; da questa diversità sorgono infiniti possibili attriti, ovviamente, la guerra dei sessi è roba antica, primordiale perfino. Ma molto spesso l'assortimento strano che non crederesti che si possa formare. Una delle persone a me più vicine, un ateo razionalista sfegatato, è stato per anni con una cattolica anche piuttosto bigotta. Adesso l'ha lasciata e sta con una vegetariana ex vegana... e vi dico che per chi lo conosce anche questo assortimento suona veramente una stramberia. Ma funziona, anche se la reazione è più o meno "macheccazz...".

 

Nelle coppie gay invece vedo sempre coppie clonate. I due partner di solito si somigliano fisicamente, fanno lavori simili, hanno gli stessi hobby, stesso giro di amicizie, stesso carattere.

Per dare un po' di consistenza a ciò che dico oltre il luogo comune e la mia esperienza personale, linko anche questo:

http://www.studiomoh.com/fun/census/results.php

Lo postai in un altro topic, è un simpatico test su che tipo di gay sei... come ben sappiamo, i gay tendono a classificarsi molto. Questo è un test ironico che ti classifica sulla base del body type, e ti permette fra l'altro di specificare da che tipo di gay sei attratto. Il grafico in fondo mostra quindi ciascuna categoria e da quali categorie sono attratte prevalentemente.

Ovviamente il tutto non è rigoroso e scientifico, ma lo spunto è interessante: guardate la linea rossa in diagonale: vuole dire che la maggior parte degli omosessuali sembrano essere attratti da un tipo di uomo uguale o molto simile a sé. 

E io spesso mi domando, dal mio punto di vista... quid ergo est in causa? Se due sono uguali come personalità potrebbero semplicemente scopare, uscire insieme, vedere anche altri, essere buoni amici insomma. Perché fare "coppia", in una situazione del genere? Non dico che non ci siano vantaggi così, ma che cosa ti aggiunge alla vita dire "stiamo insieme" a quel punto, piuttosto che "siamo due amici con tanto in comune"?

Se poi sono uguali anche fisicamente... Scusatemi, dirò una cosa che sembra un luogo comune da omofobi... ma non capisco nemmeno come funzioni il meccanismo psicologico, quando vedi due tipi assolutamente UGUALI l'uno all'altro che fanno sesso fra di loro. Cioè, che sta accadendo lì? Perché lo fanno? Cosa ne stanno ricavando esattamente? Hanno già il proprio di corpo, è preciso spiccicato!

Ovviamente normalmente non mi farei domande così, o meglio, non me le porrei seriamente. Io credo che ognuno debba fare il cazzo che gli pare finché sta bene. Tutti noi fatichiamo a capire i gusti altrui, io spesso sono poco capito, e altrettanto spesso non capisco, si può convivere lo stesso. Ma sto cercando di capire perché due orsi o due palestrati funzionano e invece un twink e un orso, perfetti nel porno, nella realtà di tutti i giorni non li vedi praticamente mai. E sarò sincero, ovviamente questa non è una domanda che esce dalla pura curiosità intellettuale (sarebbe una curiosità idiota), è una domanda che mi riguarda: io non sono twink, ma mi piacciono i twink: perché non c'è verso che piaccia a loro? A rigore avrebbe più senso, e io amo dare senso alle cose. Non me lo domanderei, se non mi riguardasse, eh.

 

Ho sempre guardato alle farneticazioni degli psicanalisti con grande diffidenza. Ora mi faccio delle domande. Io non sono mai stato attratto da quelli come me, ho sempre pensato che nel romanticismo la spinta propulsiva fosse naturalmente la differenza, per me è così: exotic becomes erotic. Allora perché i gay sembrano essere così pervicacemente attratti da copie di se stessi?

 

Mi vengono in mente due risposte possibili.

 

Forse si sentono molto completi, più completi degli etero. Per questo non hanno bisogno di completarsi con una donna, dopotutto, ehi, sono sia maschi che femmine insieme, no? Perfetti in sé, hanno solo bisogno di amici, non di partner. L'apoteosi dell'estetismo, la libertà perfetta e definitiva, la solitudine compiuta come ideale. 

 

Sono incompleti. cercano quello che non hanno. E quello che non hanno è davvero... la propria mascolinità, che cercano in qualcun altro, che però non ce l'ha neanche lui. Per cui continuano a cercare qualcuno che gli dia davvero ciò che gli manca, finché l'età non uccide i sogni e gli smorza gli ormoni, allora si mettono col migliore amico che, si sa, è sempre una garanzia.

 

Le due risposte non sono mutualmente esclusive, magari alcuni sono in un modo altri in un altro, chi può dirlo? 

Ma come dicevo, io ho sempre cercato qualcuno di diverso, sul piano fisico e anche mentale, ho sempre cercato qualcuno che mi "completasse", con cui essere coppia, che aggiungesse alla mia vita qualcosa di diverso. Per questo mi appassiono a persone molto energetiche, generalmente sportivi o ballerini, persone sempre in movimento e che fanno sempre cose, laddove io vivo la parte più interessante della mia vita nel mio universo concettuale. 

Mi si continuano a proporre invece modelli in cui l'idea è che io stia con uno uguale a me: mi presentano gente simile a me, è principalmente gente simile a me che mi corteggia (di solito con più anni, però). E giuro che non lo capisco, io non lo farei... perché si dà per scontato che mi debba piacere gente simile a me? Vengo corteggiato puntualmente da colti cinquantenni che sul piano sessuale e romantico non mi dicono assolutamente niente; la cultura si può sempre accrescere, certo, e una persona così potrebbe sicuramente accrescere la mia e avere la propria accresciuta da me... ma non mi sento particolarmente carente proprio in cultura da doverla cercare negli altri, mi spiego? Io cerco altre caratteristiche, quelle in cui sono più carente; e mi aspetterei magari che chi ha meno cultura cercasse invece cultura e intelligenza in me. Non accade quasi mai, e tutto ciò suona strano.

 

 

Non so, fondamentalmente il senso ultimo delle mie domande è se la ragione per cui non trovo ciò che sto cercando forse non possa essere il fatto che non esiste (almeno statisticamente parlando. Che ci sia uno al mondo in Australia con cui potrebbe funzionare non fa ovviamente alcuna differenza). 

Io sono uno che trova pace quando può progettare una strategia di uscita, e posso progettare una strategia di uscita quando ho capito il meccanismo, e ora non riesco a capire il meccanismo. Sto desistento, al punto che alla fine ho progettato una strategia di uscita più... risolutiva delle altre, diciamo. 

Il dubbio è che forse nel mio caso ciò che dicono gli omofobi si applichi. Forse sono un maschio mancato, traumatizzato da un padre narcisista e che cerca la mascolinità perduta in qualcun altro. Forse tutta la mia sessualità un sottoprodotto disfunzionale di una nevrosi, e quindi non funziona. Non lo so, ormai sto esplorando mentalmente tutte le ipotesi... 

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Vengo corteggiato puntualmente da colti cinquantenni che sul piano sessuale e romantico non mi dicono assolutamente niente; la cultura si può sempre accrescere, certo, e una persona così potrebbe sicuramente accrescere la mia e avere la propria accresciuta da me... ma non mi sento particolarmente carente proprio in cultura da doverla cercare negli altri, mi spiego? Io cerco altre caratteristiche, quelle in cui sono più carente; e mi aspetterei magari che chi ha meno cultura cercasse invece cultura e intelligenza in me. Non accade quasi mai, e tutto ciò suona strano.

 

Percio' cerchi uno sportivo non troppo intelligente che ti metta su un piedistallo affascinato ( probabilmente confuso, dato che lo vuoi un po' scemotto) dalla tua cultura e intelligenza.

Strano che non ci sia la fila sotto casa.

Non voglio essere troppo brusco, ma il tuo post e' pieno Di luoghi comuni e complessi Di inferiorita' nei confronti degli eterosessuali.

Non capisco come mai sia difficile capire perche' molti gays facciano coppia con chi ha simili interessi. Gli uomini etero che hanno interessi diversi dalle proprie mogli infatti non vedono l'ora Di andare a pescare con gli amici. io scherzo spesso con I miei amico etero quando si parla della differenza fra gay e etero. Agli scettici sulle relazioni amorose omosessuali dico sempre Di immaginare come sia bello passare tutto il tempo con il proprio miglior amico, e nella stessa persona avere anche il partner e il compagno Di vita. Normalmente non sanno cosa rispondere, dato che sano benissimo che preferirebbero passare le giornate a fare cose divertenti e/o interessanti coi propri amici maschi, invece che essere obbligati a passarle con le moglie.

E si, sono consapevole Di essere spudoratamente dalla parte Di noi gays.

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Percio' cerchi uno sportivo non troppo intelligente che ti metta su un piedistallo affascinato ( probabilmente confuso, dato che lo vuoi un po' scemotto) dalla tua cultura e intelligenza.

Tu credi che i cinquantenni capiscano tutto quello che dico e penso?

Ma a parte questo: a me interessa principalmente un buon carattere, vitalità e avvenenza fisica. Per quanto possa andare in palestra, non sarò mai uno sportivo, ci sono dei limiti connessi alla propria natura intima... quindi quello che posso offrire come mio elemento fondamentale sono la mia intelligenza e cultura. Non mi resta che cercare di fare lo scambio.

E' triste ammetterlo per me innanzitutto, ma anche con la mia psicologa non siamo riusciti a trovare molto altro su cui io possa puntare. Cambiare gusti non posso, so che è un impasse. Per questo ho detto che sto valutando soluzioni più radicali. 

O meglio, certo, posso offrire moltissimo amore e grandissima fedeltà, che non è scontato, ma in fase di marketing conta molto poco. 

 

Gli uomini etero che hanno interessi diversi dalle proprie mogli infatti non vedono l'ora Di andare a pescare con gli amici.

Sì, e dopo un po' vogliono tornare dalla moglie. E poi di nuovo dagli amici. Vogliono alternare perché la moglie e gli amici hanno ruoli DIVERSI che ha senso tenere distinti. 

Edited by FreakyFred
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Ma perché continuo a scrivere 'ste cose? Uff... non ha senso a questo punto. Cancellate pure il topic, per quanto mi riguarda; effettivmente ha ragione nayoz, sono pippe mentali. Una volta potevano interessarmi ma ora non mi servono più.  

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Umore un po' altalenante, eh Freaky? Dai fallo rimanere il topic... anche se non lo leggi più, può essere utile a qualcuno.
E poi questa storia della strategia di uscita mi fa sempre preoccupare eh...

Se devo dare i miei due cent... io distinguerei tra complementarità fisica, tipo twink con bear ecc, da quella caratteriale.
Credo che in fase di conoscenza se si scoprono cose in comune, questo aiuti a concretizzare la storia: ah dai, anche tu ami il rock, anche tu detesti i western, ecc. ecc.
Poi una volta che la relazione è partita, tutte le complementarità tornano utili: a te piace fare la spesa, a me cucinare; a me piace guidare, a te piace scegliere le canzoni dall'autoradio... Però ecco, è una cosa che torna più interessante dopo, non so se in fase di conoscenza per molti possa essere importante che cosa l'altro può andare a completare di me.

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Il punto è che io scrivo per cercare di farmi capire, ma non capisce mai nessuno, allora alla fine butto lì cose che gli altri usano a modo loro e non vedo a cosa serve. E' un po' che non cerco più soluzioni, e ora mi sono proprio in un altro mindset del tutto come penso tu sappia, quindi queste discussioni sono più inutili che mai. 

 

Io semplicemente dico che le coppe di lungo termine che vedo paiono sempre gemelli. Quelli che cercano un tipo fisico diverso sempre single. Io cerco un tipo, soprattutto fisico ma non solo, diverso; sarà per quello che resto single, mi chiedo? 

E scusatemi ma è anche inevitabile per me chiedermi dove si estende questo discorso, perché i gay non sono tutti uguali. E forse per alcuni la situazione è meno rosea di quanto la si dipinge. 

 

Poi, insomma, per me questi sono sfoghi. I miei sfoghi sono molto elaborati, come sempre, ma restano comunque sfoghi. E' vero che ho una visione assolutamente viziata, assolutamente parziale eccetera. Di solito sono più scientifico e oggettivo, mi piace definire bene dove finisce il mio cuore e inizia il mio cervello; in questo topic invece non è possibile. Se mescolo le mie emozioni personali con i miei ragionamenti e cerco di farli quadrare viene fuori un pasticcio in cui sono al primo a capirci poco e non posso pretendere che capiscano gli altri. 

 

C'è chi comunque li trova interessanti i miei discorsi, ma credimi, un po' più a freddo, non mi aspetto nulla da questo topic. Al massimo una difesa d'ufficio dei gay e l'ennesima psicanalisi nei miei confronti. Non dovrei scrivere interventi così scadenti, ma lo faccio nel tentativo di alleggerirmi un po', è tutto lì. 

 

 

La sintesi di tutto è che ultimamente mi sto trovando a valutare se non ci sia qualcosa di vero in quello che dicono gli omofobi, che le coppie gay non sono complementari. Vedo accadere cose che mi sembrano confermarlo. Ma ovviamente non lo posso provare, siamo ad un livello di analisi estremamente superficiale e fatto da un prospettiva... estrema, diciamo. 

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Mah io non la vedo così, anzi sono contrario al concetto di coppia complementare. La coppia complementare è quella che funziona di più semplicemente perché trova il suo fondamento non sull amore ma sul bisogno dell altro che generalmente è un bisogno pratico "non lo lascio perché non so stare solo" è un evergreen a prescindere dal discorso degli interessi o presunte affinità. Nella coppia è necessaria condivisione eppure io sono fidanzato da quasi 5 anni con un ragazzo che ha pochissimi cose in comune a me. Anche i matrimoni etero di interesse sono quelli che durano di più, in generale le unioni che si fondano sul bisogno o sull interesse durano meglio rispetto all amore. Per quanto riguarda il discorso fisico funziona così, se a te ti piace un certo tipo di ragazzo tendi poi ad identificarti con il tipo di ragazzo che ti piace. Se ti piacciono i tipi pelosi è difficile allora che tu sia un tipo che si depili. Ad esempio a me non piacciono i ragazzi in carne e io faccio di tutto per non esserlo sebbene sia goloso e abbia la tendenza. Amo le barbe Corte e curate, cerco di averle anche io. Quindi non siamo noi che vogliamo il ragazzo a nostra immagine e somiglianza ma l inverso.

 

L individualismo permette alle coppie di stare insieme , a me non Piace l idea di fare tutto con uno. Se hai bisogno di un certo tipo di coppia allora devi trovare qualcuno che abbia la sindrome del crocerossino e ce ne sono tanti ma è difficile trovarli tra i twink.

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Sì, lo so perfettamente. Per questo dico che il topic è inutile.

E' inutile perché soprattutto fra gay quasi nessuno condivide questa idea di coppia, che si origina nella cultura eteronormativa e nel concetto di riproduzione simbolica dell'umanità. Diventare una sola carne sta per "fare un figlio", sintetizzare qualcosa che va oltre il due. Nella cultura gay la coppia sono solo due individui, non una sola carne. La forma è quella dello scambio economico.

Con eccezioni da entrambi i lati, ovviamente, e anzi devo dirvi che grazie al capitalismo sfrenato mi pare che questa battaglia la stiamo vincendo noi (voi).

E' inutile perché crocerossini twink o simili praticamente non esistono. Non sanno prendersi cura manco di un pesce rosso, figurati di un fidanzato. 

E' inutile perché anche se riuscissi a trasformarmi perfettamente nel mio tipo ideale (cosa che NON POSSO fare in realtà perché parliamo di differenze strutturali, ossee direi) dentro resterei comunque io, avrei sempre la stessa immagine di me.

Questo discorso è inutile e mi pento di averlo iniziato. 

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a me è rimasto un dubbio, alla fine di tutto sto papiro (la sintesi, questa sconosciuta.. nnaggia a te!!):

la tua è più una ricerca di qualcuno che ti sia complementare o una fottutissima paura della solitudine?

Edited by freedog
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Ciao, io sono relativamente nuovo del forum e non conosco tutte le cose di cui dici di aver già parlato, ho letto tutto quello che hai scritto con molta attenzione e pur non avendo i tuoi stessi studi filosofici cercherò di darti una risposta che forse sembrerà banale, ma è quello che sinceramente penso. Il problema per me è che tu non piaci fisicamene, caratterialmente, o un misto delle due cose, per me è solo lì. Forse tu respingi le persone che ti attraggono o non hai le caratteristiche fisiche che queste persone cercano in un eventuale partner. Insomma, non piaci a quelli che a te piacciono, non è che non piaci in generale (hai detto avere dei corteggiatori) quindi forse sono i tuoi gusti che ti stanno scavando la fossa, forse hai delle pretese che non potranno mai essere soddisfatte perché tu non puoi offrire altrettanto. Che l'aspetto fisico conti (e anche tanto) lo scrivi tu stesso, hai detto tu stesso che cerchi un fisico avvenente, ma la mia domanda è: tu puoi offrire altrettanto? Forse anche gli altri lo cercano ed in te non lo trovano ed è per questo che ti trovi in questa situazione. Non sto mica dicendo che uno si deve "accontantare" nel senso che deve "farsi andare bene" chiunque, ma forse l'inghippo è tutto lì.

 

Insomma, non piaci (fisicamente e/o carattarialmente) a quelli che invece a te piacciono. Prova a capire il perché e a lavorare su questo, magari il problema lo risolvi ;)

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Solo nei film americani doppiati ci sono persone che hanno "fottutissima paura della solitudine". E non sono mai single, perché se hanno tutta questa paura si prendono anche il primo che passa. 

dai retta a un cretino come me: non succede solo nei film!!

troppi conosco (gay & etero) che, avvicinatisi o arrivati ai fatidici anta, si trovano qualcuno con cui stare insieme, soprattutto per paura di restare soli.

Insomma, finisce che si accontentano di uno o una purchè sia; magari fino al giorno prima erano esigentissimi sulla selezione del partner e si sono fatti scappare quelle che potenzialmente avrebbero potuto diventare delle storie veramente interessanti

Edited by freedog
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Insomma, non piaci (fisicamente e/o carattarialmente) a quelli che invece a te piacciono. Prova a capire il perché e a lavorare su questo, magari il problema lo risolvi

Sì ma non è che sono un mostro e vado pure in palestra da un anno. E neanche si può dire che cerco solo modelli di abercrombie. O ho il malocchio, oppure mi blocca una combinazione di molti fattori. Troppi. Così tanti fattori che alla fine si va a coinvolgere tutto quello che sono.

Se mi si dice che mi devono piacere colti cinquantenni, tanto vale dirmi che mi devono piacere le ragazze.

Se mi si dice che devo essere Luca Argentero, non posso essere Luca Argentero.

Se mi si dice che devo essere alto 1.90, non posso essere alto 1.90.

Se mi si dice che devo essere uno spigliato ballerino re della pista a Torre del Lago, io non posso essere quella cosa lì.

Figurati se poi mi si dice che dovrei essere tutte queste cose insieme...

 

dai retta a un cretino come me: non succede solo nei film!!

Quello era un riferimento ironico all'espressione "fottutissimo", un'italianizzazione dell'inglese "fucking" entrata nella nostra lingua attraverso il cosiddetto doppiaggese, ovvero la versione della lingua italiana modificata per calzare meglio con i doppiaggi dei film americani. Io di solito sostituisco roba come "fottuto" con "cazzo di" o roba simile, più italiani. E' una mia piccola battaglia personale ^^

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Quello era un riferimento ironico all'espressione "fottutissimo", un'italianizzazione dell'inglese "fucking" entrata nella nostra lingua attraverso il cosiddetto doppiaggese, ovvero la versione della lingua italiana modificata per calzare meglio con i doppiaggi dei film americani.

E a me lo vieni a dire? son quasi 20 anni che lavoro nel cinema..

[fine off topic]

Edited by freedog
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freaky tesoro, quando ce le posti le fotine della palestra ?

 

1 year transformation... prima e dopo :)

 

Muscle-Body-Building_22.jpg

 

Muscle-Body-Building_Sat1.jpg

 

io 10 anni fa sognavo di fidanzarmi con un personal trainer :P o simili... e che mi prendesse sotto la sua ala e mi accudisse... vabbeh -.-' peccato poi non sia successo...

ma un papi ? intendo dire: che bello sarebbe se fosse consuetudine per i padri di famiglia di occuparsi dello sviluppo muscolare dei figli, magari dal compimento del decimo anno d'età sino ai 20 anni...

 

vabbeh che il mio è schiattato quando avevo 7 anni... però... in una versione migliorata della mia vita... mi immagino con mio padre che mi allena... e magari mi insegna pure a fare contabilità... che quella serve sempre :P

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Nayoz caro, guarda, ti posso che in quelle tempistiche delle foto una trasformazione così non esiste assolutamente. A meno che non avesse già tutto il muscolo e dovesse solo perdere peso. Le mie foto non le metto perché non sono fotogenico, non ho ma avuto commenti particolarmente gradevoli e comunque non è che adesso abbia fatto i miracoli.

Penso di essere tutto sommato piuttosto equilibrato, ho perso massa grassa, guadagnato musolo, ho l'aria più strutturata. Ma il mio non è un fisico sportivo, purtroppo, perché non sono uno sportivo e questo non può cambiare. E' a questo che mi riferisco quando dico che non puoi cambiare TUTTO di te, alcune cose ne fanno parte. Posso andare in palestra regolarmente, ma non ho i tempi né i modi né le energie per diventare un gym rat. Il mio sarà comunque un fisico normale, e già mi sforzo così.

 

Se dico che ho fatto l'umanamente possibile per cambiare la situazione, davvero, vuol dire che l'ho fatto. Vuol dire che posso sperare solo in una qualche inimmaginabile botta di culo. 

Ma nell'attesa di questa fantastica botta di culo, io sto sperimentando un livello di sofferenza... piuttosto forte, per non drammatizzare. Piuttosto tanto fortissimissimissimo. Diciamo, senza troppo colore, per darne una misura neutra, più di quanto possa psicologicamente reggere in questa fase già delicata della mia vita ^_^

Edited by FreakyFred
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noto che continui a rispondere a ogni commento che ti postiamo, però sopravvoli su questa interessante osservazione di krad

E poi questa storia della strategia di uscita mi fa sempre preoccupare eh...

eppure ogni tanto la butti lì un po' così, senza senza specificarla meglio;

un po' strana st'afasia nella tua logorrea.. :scenic:  :scenic:  :scenic: , nevvero?

Edited by freedog
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Viviamo in un epoca di individualismo assolutamente sfrenato, spaventa perfino me che non sono esattamente un comunitarista.

 

su tutto quello che hai scritto sento di non poter dir nulla, ma colgo questa frase per esprimere un parere in generale su questo aspetto: secondo me non è vero che viviamo in un'epoca di individualismo sfrenato, anzi questa è l'epoca del comunitarismo a tutti i costi: internet è un guazzabuglio di comunità virtuali e ognuno può trovare la sua, l'offerta di locali sfoghi e divertimenti è la più ampia e diversificata possibile, esistono forme di aggregazione che vanno dalla religione, alla politica, alla bocciofila, e tutte sono alla portata di tutti

quello che oggi manca, totalmente, è la prospettiva e il radicamento, ogni vita sembra aprirsi e chiudersi in sè stessa: si cerca il contatto a tutti i costi perché manca la "freccia", la direzione, che sarebbe capace di metterci a contatto di tutte le generazioni passate e future contemporaneamente anche se fossimo completamente soli nel deserto perché ci fornisce il senso di un percorso più grande

capisco che questo è un discorso rischioso perché sembra la premessa di un tentativo di proselitismo religioso: è un discorso che potrebbe anche considerarsi "religioso" ma che cerco di fare laicamente

Edited by conrad65
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Comunque,giusto una parola solla solitudine: credo che nessuno dei presenti possa dire di avere un rapporto migliore di me con la solitudine. Due ore fuori a cena con qualcuno e inizio a sentirmi esausto se è una persona che conosco poco: se è il più intimo dei miei amici posso resistere una giornata prima di ritirmarmi nella MIA stanza PRIVATA. Mi sono rifiutato di dormire per pochi giorni nella stanza di mio fratello, perché mi piace stare solo, detesto invasioni della mia amata solitudine. 

Non bisogna confondere la solitudine con l'isolamento, però. Se metti il mouse ccanto allo schermo, sono vicini; ma se non infili lo spinotto non sono connessi. Il problema non è essere soli, è essere isolati. E se devo essere isolato comunque, preferisco esserlo in solitudine.  

 

Conrad65, mi sembra che stai facendo solo un rephrasing, ma se vuoi metterla in quel modo lì non mi offendo, penso che ci siamo capiti comunque. 

Oggi la mitologia dominante è quella del titano, l'uomo, e (perché no?) anche la donna, che non deve chiedere mai, che sa badare perfettamente a sé, che si conquista ogni cosa con le proprie forze, la usa finché gli serve, poi la cambia. L'idea di un "più grande" cui dedicarsi non c'è. 

E i gay storicamente l'hanno vissuta così, titanicamente... quelli che ce la facevano. Gli altri? Si sono adattati. Sono diventati preti, sono diventati finti etero. 

 

E' un senso di completezza che a me, personalmente, pare realizzarsi comunque in solitudine. Ribadisco ogni volta che è un approccio che oggi va moltissimo anche in ambito etero, eh. Due non diventano uno. Restano due. Non voglio elogiare l'eccesso assurdo dei due che smettono di essere due per essere uno, relazioni orrende e destinate a violenza e fallimento (una cosa una volta comune fra gli etero, conosco una situazione così molto da vicino). Ma il trucco dovrebbe essere essere sia due che uno. E' quello che ho sempre cercato, ma io vedo una preminenza del due.

 

Nella vita si deve stare bene, e chis ta bene col due ha tutti i miei auguri di massima felicità. 

Ma se io volessi farla in modo più "etero", diciamo? Potrei, o è una cosa che esiste solo nelle fantasie porno? Posso trovare qualcuno che mi dia un senso di completezza o il massimo è l'amicone speciale a cui vuoi un sacco di bene e ogni tanto quando il calendario dice che si deve si fa sesso? 

E' una domanda MOLTO importante per me, è quella fondamentale. Ma non credo davvero che possiate darmi risposta, eh. Come dicevo prima, è uno sfogo fatto a modo mio. Uno sfogo lungo e complicato, non un quesito vero. 

Edited by FreakyFred
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Il discorso sulla complementarità fra i due sessi - in ottica eterosessuale - si regge

su due idee fondamentali: una complementarità sessuale ed una legata invece ai

ruoli di genere ( maschi e femmine si occupano di cose diverse nella vita di coppia 

ma queste differenze non devono essere percepite come una "gabbia" ma come un

qualcosa che serve ad entrambi i partner, una risorsa )

 

Prescindiamo dal fatto che tutto ciò possa essere "limitante" nel senso che un etero

possa a livello individuale scoprire di desiderare di far sesso in un modo diverso, o di

esprimersi in attività-comportamenti che contraddicano i ruoli di genere ma consideriamo

il fatto che un gay è più libero di esprimersi a livello individuale: sia nel sesso, sia nei ruoli sociali

 

E' chiaro che questo "plus" di libertà può essere una risorsa per i gay, ma anche disorientare e portare

a delle strategie di autorassicurazione ( non lo possiamo escludere a livello individuale e sociale )

l'etero che si sottrae agli schemi preconfezionati può scegliere di farlo, avendo un quadro certo

alle sue spalle ( magari lo odia, in realtà però gli dà sempre un orientamento )

 

Da qui a dire che il bibliotecario comunale etero, appassionato di cinema abbia facilità a far coppia

con la modella-cubista, discotecara, ce ne corre: il problema degli obiettivi fuori target esiste per tutti

 

La coppia gay, forse è meno assistita da questa idea del "completamento" reciproco e più dall'idea

di una "complicità" di coppia

 

La complicità è qualcosa di più dinamico e più adatto a durare per persone che non hanno copioni

sociali prestabiliti ( che alcuni gay poi se la giochino male, cercando stabilità-statica, cloni etc. può

essere benissimo non è che questo voglia essere l'elogio di ogni coppia gay )

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Mah i presupposti da cui fai partire le tue riflessioni sul mondo gay sono tutti disgraziatamente polarizzati sull'idea che la coppia etero non può che essere funzionale per il solo fatto che è opposite sex, mentre la coppia omo non può che essere disfunzionale perché è same sex.

Non esistendo [ancora] un blocco di idee di "senso comune" sulla coppia omosessuale, è anche inevitabile che tu e chiunque altro facciate riferimento a voci popolari importate direttamente dal mondo etero in modo acritico e non mediato.

La "somiglianza" e la "non somiglianza" fra i partners esiste, ed anche in maniera vistosissima, nelle coppie eterosessuali: tu vagheggi su coppie eterosessuali in cui i due componenti sono diversi, ma appiattisci la differenza alla sola ed esclusiva presenza di organi genitali di un tipo piuttosto che dell'altro. Le differenze ben maggiori sono non tanto nell'aspetto fisico quanto piuttosto nei comportamenti, nelle convinzioni personali, nelle abitudini, eccetera: e fra l'altro c'è, in ogni caso, sia esso same sex, sia esso opposite sex, una certa soglia di differenza che non è superabile, perché se risulta oltrepassata finisce per essere compromessa la possibilità stessa di fare cose insieme, comunicare, convivere.

 

Il solito ritornello di "ah un tempo si pensava a cercare di completarsi" è di una falsità particolarmente accentuata, se tieni conto che tutto sommato nell'intera storia dell'umanità solo gli ultimi quarant'anni (dagli anni sessanta ad oggi) sono il primo periodo in cui è stata bene o male istituzionalizzata nel senso comune perfino dell'uomo della strada la convinzione collettiva che ci si debba accasare con una persona verso cui si provano dei sentimenti, quindi per motivi INTERNI ai due partners, e non perché conviene per motivi ESTERNI alla coppia (famiglia, denaro, parentele, successioni ereditarie, religione, etnia, discendenza, nome di famiglia, ecc).

 

L'idea di impuntarsi nel cercare qualcuno che "ti completi" ti viene in un certo senso ritorta contro per il semplice fatto che la libertà di scegliere il proprio partner grosso modo solo sulla base di ciò che si sente, in totale assenza di pressioni esterne (anche implicite) di tipo economico, sociale, familiare i cui residui permangono ancora larvatamente nel mondo etero, fra i gay per forza di cose non esistono, quindi è ben difficile che un persona che ha lottato per la propria indipendenza affettiva e sessuale si trovi automaticamente a suo agio con una persona che "esige di essere completata", dunque pone dei paletti particolarmente spietati alla struttura comportamentale e alla libertà del partner, spietati anche perché vogliono dire tutto e niente per la loro estrema vaghezza.

 

Ho sempre osservato con stupore il tuo modo di relazionarti all'argomento "relazioni", perché è di una schizofrenia aberrante: da un lato esigi "completamento", pretendi aprioristicamente di ritrovare negli approcci a scopo di relazione degli schematismi, delle sovrastrutture preconfezionate, dei binari inamovibili che NON esistono nella realtà, e poi dall'altro lato di disperi perché ritieni o che il mondo non sia come tu hai deciso che deve essere, o che le persone abbiano la crudele sfacciataggine di non corrispondere alle tue fantasie erotico-affettivo-comportamentali, o addirittura che tu stesso non sei all'altezza di "come funziona il mondo" dimenticandoti però che quella particolare idea di "come funziona il mondo" che ti opprime tanto e con cui lotti disperatamente... sembri averla creata tu stesso, da solo, nel buio della tua cameretta leggendo qualche manuale di platonismo o fantasticando su qualche teoria hegeliana.

 

La devi piantare di credere religiosamente che le relazoni umane seguano schemi prestabiliti da te o da qualcun altro. La devi piantare di credere a finalismi idioti di stampo talvolta stoico, talvolta quasi agostiniano sull'interrelazionarsi della gente a scopi sessuali e affettivi. La devi piantare di avere una visione così gretta e altezzosa di te stesso calato in una conoscenza con qualcun altro.

 

Il tuo vittimismo lacrimevole non è sufficiente a celare l'esplosione di narcisismo cemeteriale che trasuda da ogni tua presa di posizione su questi argomenti.

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mi sono letto tutto il mattone iniziale e un po' degli interventi successivi.

 

la mia impressione è che tu non ti piaci fisicamente. 

 

perchè un gay tende a stare con gay simili a lui fisicamente ? la mia risposta è: un gay ha i suoi gusti riguardo gli altri uomini. o piace il muscoloso o il twink o l'orso. e si tende a voler assomigliare a quelli che ci piacciono fisicamente perchè ognuno vorrebbe essere bello. se mi piace l'orso mangerò parecchio per assomigliargli oppure visto che io stesso sono un orso e non riesco a cambiare tanto vale prendermi pure io gli orsi. se mi piace uno muscoloso farò palestra per essere pure io muscoloso.

 

a te piacciono forse i twink ma hai un corpo con qualche kg di ciccia di troppo e allora tenti con la palestra di raggiungere un compromesso che assomiglia ai twink con qualche muscolo.

 

secondo me un motivo per cui le relazioni durano "poco" è che si inizia una relazione con qualcuno se questo soddisfa i criteri estetici che desideriamo. si fa spesso la scelta in base all'estetica e non in base al carattere, o altri fattori e questo riduce poi le possibilità che si trovi qualcuno che esteticamente ci piace e che funzioni bene con noi per una relazione.

 

bisognerebbe fare il contrario: scegliere qualcuno principalmente compatibile con noi per viverci assieme nel quotidiano e non per scoparci assieme. se poi si scopa poco con questa persona si può sempre scopare con altri, se la cosa va bene per entrambi i partner della coppia.

Edited by marco7
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Lascia passare ancora qualche anno e invecchiando vedrai quanti twink faranno la fila per te :)

 

Tornando seri un attimo,quello che oggi condiziona fortemente il tuo vivere non è assolutamente detto che in un futuro prossimo influisca ancora così tanto.

Non hai ancora trent'anni,che ne sai di cosa vorrai o di cosa ti piacerà tra dieci?Io mi rendo conto che sono l'esatto opposto di ciò che ero a vent'anni,sia a livello personale che di ricerca.

Leggo diverse cose che scrivi,ho letto lo Zibaldone..dai troppa importanza a cosa ti manca,a cosa non puoi avere e quello che hai non te lo assapori come dovresti.

 

È molto difficile capirti,stai sempre a razionalizzare tutto,magari gli studi che hai fatto influiscono nel tuo modo di ragionare..io avendo solo la licenza media tendo ad essere molto più sempliciotto,di sicuro sbaglio io,ma non mi chiedo il perché di tutto quello che mi accade.Semplicemente credo che il destino con qualcuno sia stato particolarmente bastardello,mentre con altri ha abbondato in fatto di fortuna.Senza tante menate filosofiche!

 

Sul fatto di cercare qualcuno che sia complementare a te,beh...te lo auguro di cuore,se ne trovassi un altro come te..AIUTO!(Non l'ho scritto con cattiveria,ma con tanta tenerezza)

 

Trovati un bravo ragazzo/uomo,solare e comprensivo,dolce ma determinato..se poi sarà un twink,un orso o non so che altro,una possibilità dagliela lo stesso.Magari scoprirai di trovare interessante una persona,nonostante la sua esteriorità sia diversa da ciò che pensavi meglio per te.

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@freakyfred

Se rifili tutte queste paranoie ai tuoi pretendenti non mi sorprende che scappino tutti! E te lo dico con il cuore, non per prendermi gioco di te. A me pare che comunichi ansia, paranoia, nevrosi, pessimismo, "sindrome da inferiorità gay". Potresti essere pure Brad Pitt, ma tutti scapperebbero con un atteggiamento come il tuo(o almeno come ipotizzo). Proprio in TV qualche giorno fa c'era un un uomo etero di 38anni che cercava l'amore e voleva innamorarsi. Io avevo già ipotizzato che fosse il classico narciso noioso(era belloccio ed ex-modello) che non aveva nulla da dire ed insipido, ed effettivamente è risultato noios alle 2 pretendenti che l'hanno silurato(il tipo era molto pieno di sé e non corteggiava). Lui ovviamente si è offeso e continuava a non capire perché non fosse risultato interessante...xD

 

La storia della complementarietà non l'ho capita. Tu citi poli opposti (la moglie casalinga e il marito ruttomane con gli amici al bar ad esempio), ma non mi pare siano complementari. Per me complementarietà vuol dire avere una visione della vita più o meno comune ed avere interessi e caratteristiche personali differenti. Non credo nei poli opposti né nelle coppie uguali che sembrano più amici che amici ed amanti. Credo nella coppia complementaria e non mi pare sia cosí difficile da formare per i gay...non capisco il tuo dilemma...??

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Saramandasama

Il dilemma sta nel fatto che vorrebbe un twink belloccio senza cervello. Ma di solito quel genere lí preferisce il daddy se non è attratto dal suo clone. E tu sei un daddy troppo giovane. Fatti i soldi e diventa " sugar" , vedi che avrai più chance.

Comunque di coppie twink - bear, io ne conosco, anche se la twinketudine ha una scadenza.

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