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Complementarità


FreakyFred

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Beh se proprio vogliamo essere banali al terzo appuntamento bisognerebbe

finire a letto ( se non ora, quando? ) e richiamarsi dopo

mica (sempre) vera sta cosa..

noi per esempio siam finiti anche a letto :drag:  la prima sera che siamo usciti assieme e la storia va ancora avanti...

 

insomma, abbiamo capito subito che avevamo un bel feeling sessuale; su quello caratteriale ci stiamo ancora lavorando su (da 8 anni e 1/2..)

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Isher, ho ventisette anni, non me le puoi dire certe cose, porca Eva, specialmente sapendo e dovresti, saperlo, come sto.

Quanto al fatto che non c'e' salvezza, grazie. CI ero gia' arrivato da solo e ho preso decisioni di conseguenza.

Hai ventisette anni!!

Non hai mai avuto un amore,una storia,mica hai una malattia incurabile,dai reagisci!

Se tutto ti porta a pensare che non c'è più speranza,rivoluziona tutto prima di arrenderti.

Cambia lavoro,trova motivazioni nuove,smettila di pensare che sarai felice solo quando sarai accoppiato... Se è una via di uscita che cerchi,trovala in una tua rivoluzione personale.

Poi so che hai altre problematiche ma 'sta storia che soffri per il tuo fallimento sentimentale/sessuale è assurda..soprattutto alla tua età!

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Scrivo a vuoto e lo so; per questo esistono gli psicologi, per NON dirmi quello che mi sento dire qui. Per entrare nella mia prospettiva invece di cercare di costringermi a stare nella loro. Ma non mi sentirei a posto con me stesso se non facessi un tentativo.

 

Nessuno di voi qui si è mai sentito mancante, ha mai sentito di avere qualche difetto?

Io ne ho. Sono carente in tante cose. 

Un paio di settimane fa mi sono fatto coraggio e ho preso contatto con uno degli studenti che frequentava il mio laboratorio. Un ragazzo carinissimo, e mi sorrideva così spesso e io gli sorridevo... non sapevo nulla della sua sessualità, ma mi piaceva, veramente tanto. Ed era bello ricevere indietro un sorriso dal tuo sorriso. 

L'ho contattato, vi dicevo... questo ragazzo fa rock climbing. Di tutti gli sport o le attività che si possano fare su questa terra, è probabilmente quella che non potrei mai fare, perché sono terribilmente acrofobico, non riesco neanche a guardare una persona sospesa sul vuoto, ad esempio. E' la mia fobia finale. Una fobia che mi piacerebbe vincere, anche perché secondo Lowen (e nel mio caso sembra quadrare) è una paura strettamente collegata alla nevrosi; è la paura del salto nel vuoto, del rischio, del lasciarsi andare. Gliene ho accennato in chat, dicendogli anche che forse d'altro canto sarebbe potuto essere terapeutico per me. Ho deciso di fare una prova, alla palestra locale hanno anche un muro che si può scalare, mi ha invitato ad andarci con lui il giorno dopo.

Speravo in un tete a tete, invece... c'era anche una ragazza con lui. 

Sono riuscito a scalare, sono arrivato tipo a tre metri d'altezza. Poi mi sono completamente paralizzato, mi ha preso il panico e mi sono fatto calare giù. Il bello è che invece la ragazza è arrivata fino alla fine della parete, e se l'è cavata bene anche nel percorso "difficile".

 

Nella mia fantasia romantica non era certo previsto che ci sarei mai riuscito, ad arrivare in cima, specie al primo giorno. Pensavo che sarebbe andata più o meno così, o peggio, anche nella mia fantasia romantica. nella mia fantasia romantica idiota io non lo conquistavo mostrandogli sconfinate doti atletiche, lo conquistavo proprio perché quelle doti atletiche non ce l'ho, ma ci provavo lo stesso. Perché ero carente. 

Sampei, che non ha capito niente di me, pensa che mi piacciano i ragazzi scemi per sentirmi intelligente e ammirato e divertirmi a confonderli. Sampei, non hai capito un cazzo. A parte che non è vero che mi piacciono "scemi", piuttosto è vero che mi piace che abbiano uno sguardo meno intellettuale ed astratto del mio alle cose; ma comunque a me piacciono perché li posso aiutare, perché ho qualcosa da dargli. Non possono arrivare dove arrivo io (e d'altro canto, nella mia vita ho conosciuto solo tre persone che possono arrivarci; se io vi dicessi "voglio qualcuno intelligente quanto o più di me" le vostre critiche sarebbero "abbassa le aspettative, non lo trovi una così a meno di iscriverti al 999"), ma non importa, sono lì per aiutarli. E se loro devono fermarsi a metà della scalata, neanche quello importa, io non li giudico per questo. Li porterò con me finché posso, poi li lascerò un momento, arriverò in cima da solo e tornerò indietro da loro e non cambierà nulla. 

Non ho mai dato questo giudizio spietato, non ho mai chiesto miracoli, non ho mai chiesto a nessuno di essere intellettualmente "perfetto" come sono io. Ho sempre amato anche le loro mancanze, quando non soprattutto le loro mancanze; soprattutto ho amato i loro dolcissimi sforzi di superarle.

 

Ovviamente il ragazzo era bisessuale, e per di più frequentava la ragazza in questione. La storia della mia vita, il mio sforzo non serve a niente, la tua carenza, la tua fragilità, non può essere amata, nessuno vuole "prendersi cura" di te. Lui evidentemente cerca qualcuno, maschio o femmina, che vada con lui fino in cima e ci torni; qualcuno, in definitiva, che non ha nessun bisogno di lui. E di cui lui non ha nessun bisogno. E sono quasi tutti così (quasi), specialmente i gay. Società degli individui, dei titani; l'imperfezione non è ammessa. L'idea di colmare carenze non è ammessa.

Forse perché non credono di averne, non le vedono o non le sentono. Ma ce le hanno, tutti le hanno. Abbiamo imparato così bene a nasconderle? Siamo così bravi a raccontarcela?

Io non arriverò mai in cima a quella parete. E vorrei che qualcuno mi dicesse che non importa, che non è così grave. Quando per me lo è. 

 

Lo so cosa mi direte. Che se trovo qualcuno con i miei stessi identici limiti, non gli importerà dei miei limiti.

Forse è vero. Ma una persona così, ça va sans dire, non sarà neanche in grado di accompagnarmi fino in cima alla MIA scalata "intellettuale". Ma anche ammesso che ci riesca, perché è iscritto al triple 9... perché dovrei voler fare questa scalata in due? Posso farla da solo, l'ho sempre fatta da solo, non mi è mai mancato nulla da quel punto di vista, non sono mai caduto e ho sempre trovato tutto quelloc he cercavo. Io mi sento perfettamente completo intellettualmente e non cerco nessuno che in quel senso mi aggiunga qualcosa, sono sazio, a vlte anche nauseato perfino. E questo vi rivela quello che non vi volete dire mentre elargite frasi da cioccolatini come "bisogna sentirsi completi da soli": che prima di tutto non lo siamo mai, e secondariamente, se in qualche cosa, miracolosamente, accade che la congiunzione astrale ci permetta di sentirci completi... allora l'amore cessa di avere utilità.
Se scopo come un riccio con chi mi pare quando mi pare; ho un sacco di amici che mi danno tutto l'affetto di cui ho bisogno, ho tutti gli interessi di questa terra e riesco a coltivarli tutti ad altissimo livello, ho tantissimi soldi, un carattere splendido che mi fa amare da tutti, un lavoro soddisfacente e piacevole che ogni giorno mi fa andare a casa col sorriso... Insomma se sono Davey Wavey, per dire; ecco, perché dovrei mettermi una palla al piede scegliendo la "coppia"?

La verità è che questa persona con la vita perfettamente completa non esiste, e se se la racconta si dice una bugia. E' un ideale assurdo. 

Certo, la filosofia dell'amore che colma le nostre naturali mancanze attraverso il completamento è... brrrr... tipicamente cristiana. I gay si sono costruiti un'altra mitologia, una mitologia che non riconosce nessuna carenza, nessuna imperfezione; una mitologia titanica, costruita, come dice Hinzelmann, sull'idea della solitudine e dell'alterità, della lotta contro i modelli precostituiti dell'eternormatività. Ma solo perché lotta contro certi modelli, non significa che non sia un modello essa stessa, comunque.

Un modello che con spietatezza di cui i gay non si rendono neanche conto, vogliono imporre a tutti.

 

Questo forse lo potete capire: per anni tutto intorno a me mi ha detto "devi desiderare una ragazza, devi stare con una ragazza, una ragazza fa per te, non c'è alternativa". Lo avete sentito tutti o quasi, vero? E vi siete tutti sentiti feriti, sbagliati, malati per questo, perché voi una ragazza non l'avete mai voluta, sapevate che non poteva rendervi felici, che non era quello il pezzo mancante.

Poi finalmente uscite dall'eternormatività, e gridate contenti "sì! FInalmente ora posso cercare ciò di cui ho davvero bisogno! Ora posso cercare la felicità che davvero ho sempre desiderato!"

E scoprite che invece... adesso devi stare ad un altro modello. Che vi siete solo trasferiti da una boccia per pesci rossi ad un'altra, forse più stretta ancora; ma con una tremenda differenza: ora non potete più neanche dire "mi sento in trappola", perché se lo dite vi diranno "ma come, ti abbiamo liberato, ora puoi essere gay! Non puoi sentirti in trappola!"

Se posso essere gay solo come dite voi, non sono più libero di come lo sarei se potessi esserlo solo come dice la Chiesa. A farmi prete o a stare con una donna o con un cinquantenne intellettuale non mi fa nessuna differenza, sono tutte gabbie allo stesso identico modo. Non c'è nessun progresso dalla libertà che mi era generosamente concessa di sposare una donna alla libertà che ora mi è generosamente concessa di scegliermi un partner bruttino ed intellettuale. 

 

E guardiamoci e guardatevi... con poche eccezioni, effettivamente mi dite che è così che va il mondo. Guardate, mi sto giustificando! Mi Devo giustificare per quello che desidero, mi devo giustificare per quello di cui ho bisogno! Devo chiedere scusa! Come ho dovuto fare coi miei genitori al primo Coming Out! Sperando un giorno di guarire dal mio male, dal mio difetto di avere desideri e aspirazioni sbagliate. 

E' uguale a prima del Coming Out, è PEGGIO di prima del Coming Out. Infatti adesso quando cerco consolazione o consigli preferisco rivolgermi agli amici etero, sapete perché? Perché come hanno accettato che io non sia etero, adesso sono pronti ad accettare il mio modo di essere gay, non gli fa più differenza.

Voi gay prevalentemente non ne siete in grado, preferite giudicare. Buon pro vi faccia, ma attenzione al karma.

Non è una legge energetica infallibile, ma generalmente è abbastanza vero che il veleno che si sparge prima o poi ci ricade addosso. Perché resta nell'aria e la respiriamo tutti. 

Edited by FreakyFred
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@FreakyFred

 

e se quel tipo avesse portato la ragazza proprio per farti capire che è occupato ?

 

come si può supporre che se fosse stato single ti avrebbe voluto o non ti avrebbe voluto ?

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Freaky, magari e' perche' io sono un tipo molto pratico, ma non riesco veramente a seguire questa tua logica Di vedere una relazione come un terreno di reciproco aiuto. Tu dici che vuoi qualcuno da aiutare, come se ci fosse uno scopo nell'amare qualcuno.

Nel tuo esempio del rock climbing, sembra che tu attribuisca il mancato successo con questo ragazzo al fatto che , mentre tu ti sei fermato a tre metri, la ragazza ha scalato fino in cima. Io dubito fortemente che il tipo in questione si sia fatto securre dalle doti atletiche della tipa. E se nessuno te lo dice, te lo dico io: non e' importante arrivare in cima. Se il ragazzo fosse realmente interessato a te, l'essere non atletico sarebbe una cosa che apprezzerebbe, non uno svantaggio.

 

Io nell'amore non ci vedo uno scopo, anzi, ci vedo solo cose irrazionali. Io so solo che al pensiero che Lui non ci possa essere piu' I'm viene da star male. Potrei vivere benissimo ( in termini pratici, economici, e sociali) senza Di lui. Non so perche' , e manco voglio saperlo, mi sento cosi'. Ne prendo solo atto.

 

Forse sono solo troppo un sempliciotto, ma non riesco ad essere troppo cervellotico ( non so se sta parola esista davvero). Normalmente non leggo I post troppo " intellettuali", perche' 1) probabilmente sono troppo stupido per capirli. 2) mi annoiano 3) normalmente sono un inutile sfoggio Del nulla.

il motivo per il quale continuo a leggere I tuoi posts e' perche' sono uno sfogo, non uno pseudo-sfoggio di cultura. L'unico vero problema e' che non ho la piu' pallida idea di come aiutarti.

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Certo, la filosofia dell'amore che colma le nostre naturali mancanze attraverso il completamento è... brrrr... tipicamente cristiana. I gay si sono costruiti un'altra mitologia, una mitologia che non riconosce nessuna carenza, nessuna imperfezione; una mitologia titanica, costruita, come dice Hinzelmann, sull'idea della solitudine e dell'alterità, della lotta contro i modelli precostituiti dell'eternormatività. Ma solo perché lotta contro certi modelli, non significa che non sia un modello essa stessa, comunque. Un modello che con spietatezza di cui i gay non si rendono neanche conto, vogliono imporre a tutti.  

 

Beh devo replicare a questo

 

Diciamo che una certa polemica, se si parla di "modello gay" ci sta, la capisco, meno quando

si passa al piano personale ( anche se forse alcuni vorrebbero dare scrollate etc. )

 

Certamente su un piano intellettuale si può ipotizzare l'esistenza di un modello nel contro-modello

non può essere però un modello gay fondato sull'idea della "solitudine", perché i gay a questa

condizione di isolamento han cercato di reagire dagli anni '70 in poi

 

Esistono certamente gay che si portano ferite ed ammaccature per la solitudine che possono

eventualmente aver sofferto durante l'infanzia e la prima adolescenza, ma questo è un altro

discorso, anche se certo ha un suo peso

 

Non credo a dire il vero sia mai esistito un unico modello - ad esempio il modello adulto-ragazzo è

sempre esistito, solo che tu Freaky sei ancora troppo giovane per poter essere l'adulto. Ed anche

la persona astratta che fa coppia con quella concreta esiste, forse è più facile trovare esempi di

gay creativi piuttosto che intellettuali ( quanti stilisti han fatto coppia coi loro manager: Yves Saint

Laurent, Valentino etc ) ma di esempi ce ne sono a iosa

 

In poche parole Freaky tu stai iniziando ad uscire ora dalla fascia di età in cui dovresti essere tu

a dare al tuo partner, ciò che richiedi invece a lui, che di fatto è un tuo coetaneo solo un attimo più

giovane ( stando nel tuo modello ) 

 

Esiste anche un atteggiamento di diffidenza nei confronti delle coppie formate da individui molto

diversi, ma in certa misura esiste in generale ( come preoccupazione morale della società ) in altra

provoca delle reazioni più accentuate fra gay di quanto non accadrebbe fra etero

 

Questo perché - nei discorsi piuttosto che nei fatti - i gay hanno un tendenziale "orrore", per tutto ciò

che appare loro "predefinito" ( per dire non torna a molti il ruolo sessuale predefinito, ma questo non

significa che nei fatti possa esistere o esistere in forma predominante, viene solo meno "detto" )

 

Le differenze vengono meno dette e meno mostrate e c'è una tendenza a mostrare la parità, la

-apparente- uniformità ; in quella che poi, per quanto ti riguarda è la fase di vita coincidente con la

attuale -precoce- quanto lunga adolescenza...in attesa del fantomatico lavoro, di una autonomia

vera ed effettiva etc 

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wow mi hai descritto :P mi sento vecchio, come se avessi bilioni e bilioni di anni :P (e ne ho "solo" 30) sto nella fase... oramai quello che avevo voluto vedere/ fare nella vita l'ho fatto, posso morire (se capita) soddisfatto...

 

ma povero :cry:

:look:

 

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Quando ho letto per la prima volta questa discussione

ho pensato che effettivamente cercare la Complementarietà nelle coppie gay

generalmente è una causa di infelicità e che con l'Affinità invece si vive felici.

 

Mi sono però poi ricordato che quasi tutti i gay che frequento sono in coppia

e ho provato ad applicare questa teoria ai casi specifici...

 

Mi sono reso conto che non so capire

cosa sia "complementare" e cosa sia "affine" tra due persone.

Studiare l'uno DAMS e l'altro Giurisprudenza rende le persone "complementari"?

Condividere la passione per la musica classica rende due persone "affini"?

Uno commesso di un negozio sportivo e un designer sono complementari?

Che affinità può mai essere concordare sulle serie TV migliori?

 

Era molto più facile a livello teorico.

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AndrejMolov89

@@FreakyFred,

 

perché i gay sembrano essere così pervicacemente attratti da copie di se stessi?
Personalmente cercavo persone simili a me per essere sicuro di non dovermi sentire inferiore. Mettermi una persona che rappresentassse il mio ideale sarebbe implicato mettermi con una persona che ricordava il mio fallimento esistenziale ^_^
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In genere la complementarità si applica alle mansioni, alla divisione del lavoro e dei compiti; ma la si riferisce anche ai caratteri e al modo di essere: una persona pigra può essere stimolata a non eccedere nel letargo da una più curiosa e attiva, a una persona seria e organizzata può far riscontro una creativa e capace di improvvisare, e così via. Ma questa complementarità forse presuppone la famosa affinità, o la complicità di cui si è già parlato. In ogni caso, mentre la mancanza di complementarità non mi sembra tanto importante, né determinante, l'affinità e la complicità, specie alla lunga, lo sono.  

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AndrejMolov89

Dipende da quanto si è affascinati dai difetti altrui. Cioè, molte volte si tende a focalizzarsi sui pregi delle persone, ma quello che determina essenzialmente la duratura di un rapporto è il grado di accettabilità dei difetti del proprio patner. Per esempio, io sono rapsodico, fissato su certi argomenti, tendo ad essere un panzer sulle cose che mi piacciono e non mi avvicino ad un argomento se me lo consiglia un'altra persona, i miei interessi accadono. Mio moroso si poneva domande su quanto fossimo compatibili, però, effettivamente a distanza di tempo dice di apprezzare questo lato del mio carattere he gli complica trovare dei regali adatti a me, però, col senno di poi non lo giudica più un elemento disturbante. Cioè non è tanto determinate l'affinità a mio avviso, aiuta sicuramente.
Complementarietà, invece, è un concetto che semmai si evolve nel tempo, non può essere determinato apriori durante la conoscenza: essere complementari implica che una persona riempie qualcosa di te, ma questo non implica che lo spazio riempito non si sia creato durante il rapporto. I rapporti sono complicati, e indecifrabili, è come avere un puzzle e comporlo a caso: due persone raramente si incastrano perfettamente sin dall'inizio, ma molte si incastrano premendo e impegnandosi, divenendo paradossalmente anche molto resistenti ai tentativi di distacco.

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Come potrei tacere dinnanzi a un ragazzo perseguitato dal suo narcisismo, che si annega da solo nel brodino dell'autocommiserazione melodrammatica richiedendo approvazione altrui mentre cerca di elaborare teorie finalizzate a cristallizzare la sua situazione in un vicolo cieco nel quale l'autogiustificarsi ossessivo fa perdere definitivamente il senso della realtà? Chi ti approva rischia di farti solo del male senza accorgersene.

 

Un tentativo bisogna pur farlo, poi naturalmente io sono contro l'accanimento terapeutico, soprattutto nei casi in cui il diretto interessato è perfettamente a suo agio nel suo dolore. Ma che dico a fare queste cose? Sei trooooppo intelligente, troppo etereo e diafano per non saperlo già.

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Eddai @Sampei e dacci un taglio!!!! A che pro infierire?Non capisco questa crudeltà.

 

@Almadel

A me non sembra un concetto difficile da capire. 2 personi incompatibili sono chi ama uscire la sera e chi proprio non si schioderebbe dalla poltrona. 2 persone affini chi hanno gli stessi interessi e caratteri. 1 coppia complementare invece è data da un mix di affinità e interessi e caratteri che stimolano e supplicoscono i difetti dell'altro. In soldoni, un tipo irascibile troverà utile un partner con un carattere calmo e allo stesso a quest'ultimo tornerà utile assorbire l'irascibilità del partner in certi ambiti. A un partner piacciono i videogames e all'altro la letteratura greca (ma che esempio...xD), complementarietà è il partner che ti stimola a cose ed interessi che non avevi mai pensato. Certo, già potresti obiettare sul confine tra complementarietà e l'emulazione per accontentare il partner, ma credo che la differenza sia che la complementarietà è spontanea e autentica, il resto un disperato tentativo per far funzionare una coppia.

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AndrejMolov89

Come potrei tacere dinnanzi a un ragazzo perseguitato dal suo narcisismo, che si annega da solo nel brodino dell'autocommiserazione melodrammatica richiedendo approvazione altrui mentre cerca di elaborare teorie finalizzate a cristallizzare la sua situazione in un vicolo cieco nel quale l'autogiustificarsi ossessivo fa perdere definitivamente il senso della realtà? Chi ti approva rischia di farti solo del male senza accorgersene.

 

Un tentativo bisogna pur farlo, poi naturalmente io sono contro l'accanimento terapeutico, soprattutto nei casi in cui il diretto interessato è perfettamente a suo agio nel suo dolore. Ma che dico a fare queste cose? Sei trooooppo intelligente, troppo etereo e diafano per non saperlo già.

Dovresti, eviteresti di apparire un idiota.

Quando ci si approccia ad una persona bisogna innanzittutto domandarsi come è, come reagirebbe e quali sono le strategie per essere in disaccordo con lui, o per spronarlo. Queste domande sono fondamentali, perché, nonostante non ci crederai, siamo leggermente diversi gli uni dagli altri. Acciderbolina.

Il discorso non è approvare o disapprovare, fin'ora le persone intervenute in questo topic mosse da un bagaglio di esperienze lodevolmente nulla ha iniziato ad incalzarlo definendolo assolutamente inetto, incapace, stupido, narcisista, ovvero hanno iniziato a giudicare la sua situazione, non c'è nessun desiderio di spronare, aiutare e farlo ragionare o dargli una campana diversa. Ma chissenefrega giusto? Siete qui per dire che ce lo avete più lungo, che voi la sapete lunga o altro. Bisogna rendersi conto della specificità di Freaky, magari non sottovalutare le sue sofferenze che non sono necessariamente dipendenti dal suo atteggiamento, ma anzi, la maggior parte delle volte non sono volute, e magari tacere se non si è abbastanza intelligenti su questo campo da riuscire a farlo ragionare.

In questo forum è diventato impossibile chiedere consigli, esporsi per avere consigli o dare le proprie esperienze, è diventato un covo di iene pronte a giudicare e basta senza nessunissimo intento di aiutare. Perché Sanpei, potrai fare l'attivista di stocazzo, ma è inutile il tuo lavoro se non riesci a capire le persone ed invitarle a migliorare il mondo con te. Ma immagino che tu sia troppo avanti rispetto alle persone che ti circondano, talmente avanti che ti posso vedere nello specchio di fronte a me alle mie spalle. Evita di parlare se quello che ti esce è utile ccome una scoreggia in un ascensore.

Freaky ha posto un problema, nn ha chiesto un processo sugli intenti. E sì, è più intelligente di moltissimi utenti del forum.

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freakyfred, 

 

ai tuoi problemi personali questo forum ha offerto spazio per discussione e condivisione ma nessuno qui è responsabile dei tuoi disagi, e come tale qui nessuno è in dovere di subire le tue risposte piccate. vorrei inoltre ricordare a tutti che questo è sì un forum di consigli e sentimenti, ma non è in alcun modo un servizio professionale di consuelling, perciò va da sé che nel raccontare i propri problemi si accetta che chiunque possa intervenire e che non tutti possano avere qualcosa di super arguto da dire. va bene così, siamo utenti con pochi o molti anni di vita alle spalle, le nostre esperienze sono differenti ed è nella diversità delle risposte che si può ripescare qualcosa di utile di tanto in tanto. ci sono/ci sono stati anche tanti cretini, eh, questo è chiaro, sono quasi dieci anni che faccio il moderatore per gay-forum.it e sia mai che io scriva di aver incontrato solo gente illuiminata, ma l'accesso è garantito a tutti finché non si infrangono le regole a prescindere. bisogna fare delle cernite ma anche essere realisti, come sempre. 

 

per quanto riguarda te, lo psicologo ti saprà dire che quando parli di te stesso a degli sconosciuti non tutti risponderanno come desideri e questo devi accettarlo. quanto tu sia intelligente o geniale non ha importanza. è ingenuo ritenere che più una persona è intelligente e più debba essere apprezzata esclusivamente in virtù delle sue sinapsi. a vote (= quasi sempre) le bellissime connessioni neurali che danno forma alla nostra altrettanto bellissima personalità vengono offuscate da atteggiamenti che non a tutti possono piacere, il che si traduce con: le persone a cui piacciamo si conteranno sulle dita di una mano.

 

quello che di concreto si può fare invece è incanalare questa grande intelligenza per divenire più forte (e quindi più sicuro, e quindi più indipendente, e quindi meno incline a questo umore) invece di utilizzarla per la retorica nichilista. non esistono gay o etero quando si tratta di avere problemi relazionali: hai raccontato la storia di quando sei andato a fare free-climbing nella speranza di catturare l'attenzione di un ragazzo e non è andata bene, non puoi impugnare questa vicenda per farne un'invettiva contro le aspettative della trama sociale. era solo un ragazzo non interessato, ne fai dietrologie e pontificazioni ma alla fine della fiera non credi che il modo con cui ti poni ti esclude automaticamente dalla maggior parte delle relazioni? il che non è una cosa negativa... tanto la maggior parte delle persone non vale mai il tempo spesoci.

 

semplicemente esistono persone (in)capaci di dare, persone (in)capaci di essere empatiche e persone (in)capaci di comprendere che il miglior modo per avere una storia (almeno per coloro che ne cercano una bilanciata) è quello di aver lavorato su sé stessi, ma non per la frase "da cioccolatini" del "sii bello dentro e gli altri percepiranno la tua luce" ma semplicemente perché non c'è fidanzato/a migliore di quello/a che non è ego-centrico nel senso greco del termine. tu chi sei tra queste? ora devo chiudere il topic. 

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