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Oltre l'intimità di coppia: relazioni aperte & esperienze a tre/quattro/etc


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No non credo che si debba percepire un'intensità affettiva per smettere di esserlo, perché non basterebbe comunque, in assenza di esclusività.

 

Io ragionavo nell'ottica della coppia aperta, ovviamente se tu parti dal presupposto

che occorra l'esclusività, escludi che la coppia aperta possa realmente esistere e

funzionare.

 

Tuttavia le coppie aperte, nel mondo gay soprattutto, ci sono sempre state e ci sono

ancora e certo un ruolo storico ce l'hanno anche avuto sia l'invisibilità sociale dei gay

sia la mancanza di modelli precisi di identificazione e divisione netta dei comportamenti

affettivi e sessuali

 

Quando io ero ragazzo o giovane si diceva addirittura: è normale che due gay diventino

amici dopo aver fatto sesso, o che due amici gay prima o poi finiscano per fare fra loro

del sesso ludico. Il sesso ha sempre avuto una dimesione di "cameratismo". Chi a questo

schema in vario modo si opponeva psicologicamente, era qualificato come "lesbica".

 

Non credo che tutto ciò sia scomparso anche se vedo una proliferazione di etichette

(scopamicizia etc ) nel tentativo di ordinare questa "libertà" che prima non c'erano

 

Semmai il problema, è che ciò che i maschi gay si dicevano non era interamente vero

nel momento in cui, stabilito un legame affettivo, saltava fuori con la gelosia, una non

confessabile invidia. Se noi siamo in coppia e tu sei quello giovane e carino, essendo il

confronto fra maschi più diretto ( e non culturalmente edulcorato da ruoli di genere ) io

devo avere l'onestà e la maturità di riconoscere che quando guardano te e provo gelosia

è anche perchè invidio il fatto che tu sei preferito a me. Altrimenti diventerò competitivo in

altri contesti, o peggio aggressivo nei tuoi confronti, senza che tu abbia fatto assolutamente

niente per meritartelo e qui parte la guerra dei cazzi ( un tempo si sarebbe parlato di invidia

del pene, ma oggi è inaccettabile perchè sarebbe considerato misogino )

 

Questa dinamica fa saltare moltissime giovani coppie - teoricamente aperte, o chiuse.

 

Cioè se ragioniamo sul piano del "contatto emotivo" non esistono differenze fra coppie

perchè le emozioni e le reazioni emotive sono le stesse

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Visto che tu hai tirato briscola, ne butto giù una anche io. Sia chiaro, quanto sto per dire è solo un'impressione e non voglio assolutamente avere la verità in bocca. Non è che la gelosia, in tanti casi, è paura matta di perdere quella persona?

Naturalmente sì, così come penso che potrebbero esserci altre cause. Ma non vedo come ciò possa confutare quello che penso e avvalorare la tua tesi.

 

In realtà sta saltando fuori un discorso astrattissimo che non tiene conto delle variabili concrete che poi emergono in ogni circostanza. Quindi ti do una risposta astratta ed una risposta pragmatica.

Risposta astratta: la gelosia come paura di perdere qualcuno non è altro che un modo diverso di dire che quel qualcuno non ci è indifferente: è il percepirlo come persona speciale, non sostituibile. Questa è dunque l'essenza stessa del legame affettivo, la prova materiale della sua esistenza. Nel momento in cui essa non c'è, allora la persona che abbiamo davanti, per quanto ci piaccia fisicamente, per quanto sia piacevole caratterialmente... ci è indifferente. Perchè è sostituibile, è una fra tante, potrebbe essere chiunque, non farebbe differenza alcuna avere qualcun altro a rivestire il suo ruolo.

 

Allo stato attuale io non sono in grado di percepire altro modo per distinguere un legame affettivo da un legame amicale-sessuale. Che poi a parole uno voglia fare finta di non trovarsi in una scopamicizia, e voglia usare altre parole più romantiche, vabé. Ma la sostanza retrostante è una ed una sola (per come la vedo io): l'indifferenza nei confronti del partner.

 

NB: non uso l'indifferenza con connotazione negativa: anzi vorrei proprio capire se essa è la chiave di volta della discussione.

 

Risposta pragmatica: esistono diverse tipologie di gelosia, tutte molto pericolose e dannose; difficile riuscire a capire fino a che punto esse abbiano una componente prettamente culturale se non addirittura sociale e dove sfocino invece nello psicologico-caratteriale. Ma la tua briscola mi sembra che presenti una inversione logica: dici che la gelosia è paura di perdere qualcuno, quindi sfiducia in ciò che l'altro dice di provare. Quindi vuoi probabilmente inferire che essa insorge in assenza di legame affettivo: ma hai invertito la causa con l'effetto, perché proprio il fatto che uno provi quella paura (quindi stiamo usando quella tua tipologia di gelosia) dimostra l'esistenza del proprio legame affettivo con quella persona e la reazione alla minaccia che tale legame dovrà a breve essere distrutto perché unilaterale e quindi fallito.

 

Se invece la tua conclusione voleva essere per l'incapacità di credere a ciò che viene detto da controparte, qui il mio tentativo di risposta deve essere ancora più contorto, perché di fronte ad una forma di approfittamento l'egoriferimento totale può decidere qualsiasi cosa: di approfittare a sua volta, di fuggire per tutelarsi, di aggredire, di sperare di modificare la percezione altrui. Ma ancora una volta queste reazioni non possono che dimostrare l'esistenza del legame e la non indifferenza dell'altra persona.

 

 

 

essendo il confronto fra maschi più diretto

Ma paradossalmente credo che una relazione poliamorosa o una coppia aperta non potrebbero che centuplicare il rischio dell'insorgenza di forme di competizione, no?

Edited by Sampei

 

 

Ma paradossalmente credo che una relazione poliamorosa o una coppia aperta non potrebbero che centuplicare il rischio dell'insorgenza di forme di competizione, no?

 

In linea puramente teorica la coppia aperta dovrebbe sostituire il cameratismo e la complicità

alla competizione, nel campo sessuale.

 

La qual cosa può più facilmente funzionare, rispetto alla relazione "poliamorosa" ( che secondo

me, ma è una mia personalissima idea, nasce per l'esigenza eterosessuale di dar forma ad una

coppia aperta di tipo "convergente" fra maschio e femmina ) nella misura in cui entrambe le persone

essendo gay sono solite scindere il sesso ludico ed una relativa libertà sessuale, dall'amore e dal

sesso "intimo"

 

Certamente ciò che ci si propone di fare potrebbe poi non reggere, oppure sì

Sant'iddio quanta roba da leggere :asd:

E andiamo!

 

 

 

Naturalmente sì, così come penso che potrebbero esserci altre cause. Ma non vedo come ciò possa confutare quello che penso e avvalorare la tua tesi. In realtà sta saltando fuori un discorso astrattissimo che non tiene conto delle variabili concrete che poi emergono in ogni circostanza. Quindi ti do una risposta astratta ed una risposta pragmatica. Risposta astratta: la gelosia come paura di perdere qualcuno non è altro che un modo diverso di dire che quel qualcuno non ci è indifferente: è il percepirlo come persona speciale, non sostituibile. Questa è dunque l'essenza stessa del legame affettivo, la prova materiale della sua esistenza. Nel momento in cui essa non c'è, allora la persona che abbiamo davanti, per quanto ci piaccia fisicamente, per quanto sia piacevole caratterialmente... ci è indifferente. Perchè è sostituibile, è una fra tante, potrebbe essere chiunque, non farebbe differenza alcuna avere qualcun altro a rivestire il suo ruolo.

E se ti dicessi che è possibile vivere più di una relazione contemporaneamente in modo che ognuno dei tuoi partner sia, a modo suo, insostituibile? :P

Questo perché non ci sarà mai - o almeno è difficilissimo che esista - qualcuno perfetto per te. E' molto probabile che tu abbia un ideale, e in una relazione monogama cerchi qualcuno che si avvicina più possibile a questo ideale, ma se prendi una persona è quasi certo che ci sia quell'aspetto sul quale non è perfetta.

E magari esiste qualcun altro imperfetto sotto altri aspetti che ti da quel che ti manca. E una terza persona che non sostituisce nessuno dei due, ma che ti fa impazzire irrazionalmente per altri motivi.

C'è molto in mezzo fra l'amare una persona tanto dal non considerare il resto del mondo e il provare indifferenza ;) 

 

 

 

Allo stato attuale io non sono in grado di percepire altro modo per distinguere un legame affettivo da un legame amicale-sessuale

Chiedi ad un anarchico relazionale e ti dirà che non c'è bisogno nemmeno di quello... ci son posizioni anche più estreme della mia :D

 

 


Che poi a parole uno voglia fare finta di non trovarsi in una scopamicizia, e voglia usare altre parole più romantiche, vabé. Ma la sostanza retrostante è una ed una sola (per come la vedo io): l'indifferenza nei confronti del partner. NB: non uso l'indifferenza con connotazione negativa: anzi vorrei proprio capire se essa è la chiave di volta della discussione. Risposta pragmatica: esistono diverse tipologie di gelosia, tutte molto pericolose e dannose; difficile riuscire a capire fino a che punto esse abbiano una componente prettamente culturale se non addirittura sociale e dove sfocino invece nello psicologico-caratteriale. Ma la tua briscola mi sembra che presenti una inversione logica: dici che la gelosia è paura di perdere qualcuno, quindi sfiducia in ciò che l'altro dice di provare. Quindi vuoi probabilmente inferire che essa insorge in assenza di legame affettivo: ma hai invertito la causa con l'effetto, perché proprio il fatto che uno provi quella paura (quindi stiamo usando quella tua tipologia di gelosia) dimostra l'esistenza del proprio legame affettivo con quella persona e la reazione alla minaccia che tale legame dovrà a breve essere distrutto perché unilaterale e quindi fallito.

Argh... no, non ho parlato di assenza di legame affettivo, ma di fiducia. E' chiaro che se sei geloso di qualcosa o qualcuno, tieni a quella cosa, altrimenti non avrebbe senso logico la gelosia. Solo... se sai cosa passa per la testa del tuo partner, se hai fiducia nelle promesse che vi siete fatti - che comportino o meno l'esclusività - perché sei conscio che qualunque problema verrebbe affrontato parlandone e non lasciando che logori la relazione, non vedo che senso possa avere la gelosia.

 

 

 

 

Se invece la tua conclusione voleva essere per l'incapacità di credere a ciò che viene detto da controparte, qui il mio tentativo di risposta deve essere ancora più contorto, perché di fronte ad una forma di approfittamento l'egoriferimento totale può decidere qualsiasi cosa: di approfittare a sua volta, di fuggire per tutelarsi, di aggredire, di sperare di modificare la percezione altrui. Ma ancora una volta queste reazioni non possono che dimostrare l'esistenza del legame e la non indifferenza dell'altra persona.

Non ho sinceramente capito XD

La discussione - secondo me - è viziata da "astrattezza" perchè

perchè non sono chiaramente esplicitati i diversi approcci al sesso

 

La scopamicizia è un modo di esprimere una sessualità non promiscua

relativamente stabile, senza esclusività ma con un sesso che è anche una

forma di comunicazione intima?

 

Se la scopamicizia è questa, questa cosa finisce per assomigliare ad una

coppia aperta ed allora io definirò l'amore per differenza, rispetto a questa

esperienza, come un coinvolgimento totale che richiede esclusività impegno

e legame

 

O la scopamicizia è qualcosa di "ludico", vuoi perchè pratico del sesso feticistico

vuoi perchè ho un approccio "ginnico" di sfogo ( essendo single e non avendo

per varie ragioni una vita sociale gay molto attiva ) e quindi esclude una intimità

perchè il sesso è solo una esperienza erotica ( finalizzata al piacere sessuale )

 

Se noi usiamo parole uguali per indicare esperienze diverse, tutto diventa astratto

ma esiste un problema di tipo terminologico. In parole povere, io potrei dire se a mio

avviso ciò che dice Marvin può funzionare per lui ma non per Sampei, ma per poter

esprimere una opinione dovrei essere informato sull vostra vita sessuale, mentre i

termini usati paiono inventati per non descriverla a fondo, per mantenere un pudore

o una discrezione, che si spiega da solo per ragioni di privacy

 

Se poi passiamo al "poliamore" inteso come qualcosa di sentimentale il problema

diventa irresolvibile, perchè presupporrebbe una definizione di "amore"

 

A mio avviso questo termine ha un senso perchè neutralizza anche la poligamia

maschile e maschilista, da sempre esistita in ambito etero e bisessuale. Ha meno

senso in ambito gay dove abbiamo due maschi e quindi non esiste la necessità di

far convergere maschio e femmina su un modello inclusivo e paritario.

Saramandasama

In realtà in questo campo se si adottasse l' inglese sarebbe molto meglio. Dove esiste un fuck buddy= scopamico; friendship with benfits = amicizia con benefici, che possono essere sessuali e no. Con un fuck buddy è solo sesso quando capita, non c' è altro. Invece un amico con i benefits, può essere solo sesso, ma non solo. Una new entry stupenda è - significant other-, una persona con cui ci può essere sesso o simpatia, ma con il quale non si ha voglia di definirsi e darsi un nome. Lui è il mio SO. Nella terminologia neutra anglosassone va molto di moda.

mah..

sarà che io sarei un tantinello allergico a sta mania mmerigana de dovè dà un'etichetta a tutto,

sennò come c'è qsa che non rientra nei loro parametri/protocolli standard vanno fuori de capoccia...

Saramandasama

Invece credo che in alcuni casi sia utile. Ovvio poi che chi si ritrova a vivere modelli culturali di coppia già standardizzati, non ha di questi problemi. Però ad esempio, Significant other, ( come si legge anche su Wikipedia) è usato anche come parola neutra negli inviti. Trovo che sia molto avanti e rispettosa questa pratica. Dove si scriverebbe Marco+ fidanzata,( e magari Marco ha un fidanzato) si sostituisce con Marco + SO. SO può essere il fidanzato, la fidanzata, un amico, un amico con benefits, uno schiavo, Ecc. L' approccio neutro e distaccato lo trovo sempre il migliore.

Edited by Salamandro

 

 

o è difficilissimo che esista - qualcuno perfetto per te. E' molto probabile che tu abbia un ideale, e in una relazione monogama cerchi qualcuno che si avvicina più possibile a questo ideale, ma se prendi una persona è quasi certo che ci sia quell'aspetto sul quale non è perfetta. E magari esiste qualcun altro imperfetto sotto altri aspetti che ti da quel che ti manca. E una terza persona che non sostituisce nessuno dei due, ma che ti fa impazzire irrazionalmente per altri motivi.

 

Dunque ciò avvalora quanto avevo ipotizzato un po' di tempo fa: il poliamore supplisce al narcisismo illimitato dell'uomo occidentale del 21° secolo che anela alla perfezione e non ritiene concepibile tollerare l'imperfezione umana. E' il trionfo del sé e la negazione dell'esistenza dell'altro, perché se ne rifiutano gli aspetti negativi non idealizzabili. In sostanza è quasi peggio di una idealizzazione romantica di stile monogamico perché giunge ad un livello di astrazione così universale e generico da negare e rifiutare l'imperfetta completezza di chi ci sta intorno e staccarne dei pezzi di persona/personalità da poter suggere alla bisogna per poterli assemblare in un unico eterno non-essere di perfezione SOVRA-umana.

 

E' il sogno segreto del dottor Frankenstein.

Saramandasama

https://www.facebook.com/Jacob-Zuma-66745165877/

 

Prova a chiedere alle mogli dello Zuma se sono consapevoli di aver sposato un Frankenstein?

Ma poi perché doverli assemblare? Viverli singolarmente al momento, no?

Se tu sei una persona carina con cui fare quattro grattini, ma non ispiri sicurezza. Se a tutte le parti sta bene, perché non si può avere l' uomo dei grattini e l' uomo che ispiri sicurezza? Perché la vera coppia è quella votata alla santità, dove dover tollerare tutte le idiosincrasie altrui è cosa giusta e nobile? Per alcuni, por supuesto! Ciò non toglie che sia evidentemente semplicistico voler cassare le relazioni poliamorose come chimere sentimentali frankensteiniane.

Ehi calma io non voglio cassare proprio nulla, io voglio capire, sono molto curioso.

 

Che ne sappiamo, magari la chiave della felicità eterna sta proprio nel coltivare l'egoriferimento più rigoroso e nel tenere a distanza le persone quando hanno un problema, o sono seccanti o imperfette o mostrano dei difetti o commettono errori che infastidiscono la nostra sete di perfezione, accettandone la compagnia solo ed imperativamente nel caso e nelle circostanze in cui è possibile cavarne qualcosa di benefico di cui appropriarsi.

 

Potrebbe essere no?

Dunque ciò avvalora quanto avevo ipotizzato un po' di tempo fa: il poliamore supplisce al narcisismo illimitato dell'uomo occidentale del 21° secolo che anela alla perfezione e non ritiene concepibile tollerare l'imperfezione umana. E' il trionfo del sé e la negazione dell'esistenza dell'altro, perché se ne rifiutano gli aspetti negativi non idealizzabili. In sostanza è quasi peggio di una idealizzazione romantica di stile monogamico perché giunge ad un livello di astrazione così universale e generico da negare e rifiutare l'imperfetta completezza di chi ci sta intorno e staccarne dei pezzi di persona/personalità da poter suggere alla bisogna per poterli assemblare in un unico eterno non-essere di perfezione SOVRA-umana.

 

E' il sogno segreto del dottor Frankenstein.

Che, ovviamente, si pronuncia Frankenst​In!

 

Secondo me la stai drammatizzando un po'. Non è che aver più relazioni ti porta ad ignorare bellamente i "difetti" delle persone che frequenti... non è che se Marco russa allora dormi dalla Claudia che però cucina male e quindi vai a pranzo da Alfredo. Amerai il modo di russare di Marco, e magari ne riderai anche con Claudia ed è molto probabile che Alfredo cucini per tutti quanti qualche volta.

Tu stai continuando a portare tutto il discorso sul concetto dell'assemblare una relazione. Prima sostenevi che una nuova relazione dovesse sostituirne un'altra, poi che più relazioni si componessero come lego per costruirne una perfetta... in realtà, il poliamore è proprio la negazione di tutto questo, del fatto che la persona da amare sia una - composta da pezzi di altre o eletta come vincitrice fra i dieci candidati. Ami tante persone, che a loro volta ameranno tante persone.

 

 

in realtà, il poliamore è proprio la negazione di tutto questo, del fatto che la persona da amare sia una - composta da pezzi di altre o eletta come vincitrice fra i dieci candidati. Ami tante persone, che a loro volta ameranno tante persone.
quindi il fulcro dovrebbe essere il fatto che non esiste nessuna persona speciale ma solo un gruppo di persone paritariamente considerate, ognuna delle quali è sfruttabile in un certo modo piuttosto che un altro, e ognuna delle quali è priva di specialità sulle altre, quindi mi è indifferente (a parte naturalmente il fastidio che posso avere laddove questa persona non mi permetta più di usufrire di quella parte di lei che mi interessa per appagare i miei bisogni contingenti).

 

Si torna dunque al tema dell'indifferenza, però siccome il termine è connotato negativamente nella lingua italiana, si può dire che "sono tutti un po' speciali" (= nessuno lo è).

 

E' quindi una sorta di interesse attenuato e parziale, in cui mi interesso ad una persona per come potrei interessarmi ad un compagno di classe? O di squadra? O un cugino di secondo grado?

 

Si crea un reticolo di relazioni in cui non ci sono più amicizie né innamoramenti, ma solo l'accesso alla sfera sessuale di chi mi circonda.

E' un po' come se uno creasse una rete di persone fisicamente attraenti, smettendo di interagire col resto del mondo.

 

Beh è interessante.

 

Ma questa paritarietà come si gestisce poi nel concreto?

Per esempio se due dei componenti della combriccola mi chiedono di uscire allo stesso tempo a chi devo accordare la priorità? Se sono poliamoroso sono in grado di operare una scelta oppure la pariterietà nel modo in cui considero Annasole e Giangualtiero mi bloccherà? Devo uscire con tutti e due contemporaneamente? E se all'improvviso mi accorgo di avere la pulsione ad uscire un po' più spesso con Marcangelo, devo ritenere che sto violando la paritarietà? Come mi comporto e come mi devo sentire nei confronti di Annasole e Giangualtiero? E loro cosa fanno nei miei confronti? E si possono vedere fra di loro o devo dirgli io quando possono o se possono? E se torno a casa, la mia casa di proprietà, è intestata solo a me o anche con qualcuno di questi? Chi invito da me e chi mi invita da lui/lei? Se accordo priorità a fare sesso e a passare tempo con Mariafilippa perché mi sfizia un po' più del solito e trascuro Giovanmauro perché è sempre triste e depresso, come mi sento? Come si sentono loro? E se vado in vacanza con Pierarturo e Lauracarlotta per sono simpatici e mi pagano alcune spese come glielo spiego a Elenasofia e Carlumberto, i quali pur avendo un caratteraccio hanno un gran bel fisico per far sesso e conoscono l'intera retrospettiva sul cinema postsovietico che mi è utile per finire la tesi?

quindi il fulcro dovrebbe essere il fatto che non esiste nessuna persona speciale ma solo un gruppo di persone paritariamente considerate, ognuna delle quali è sfruttabile in un certo modo piuttosto che un altro, e ognuna delle quali è priva di specialità sulle altre, quindi mi è indifferente (a parte naturalmente il fastidio che posso avere laddove questa persona non mi permetta più di usufrire di quella parte di lei che mi interessa per appagare i miei bisogni contingenti).

 

Si torna dunque al tema dell'indifferenza, però siccome il termine è connotato negativamente nella lingua italiana, si può dire che "sono tutti un po' speciali" (= nessuno lo è).

 

E' quindi una sorta di interesse attenuato e parziale, in cui mi interesso ad una persona per come potrei interessarmi ad un compagno di classe? O di squadra? O un cugino di secondo grado?

 

Si crea un reticolo di relazioni in cui non ci sono più amicizie né innamoramenti, ma solo l'accesso alla sfera sessuale di chi mi circonda.

E' un po' come se uno creasse una rete di persone fisicamente attraenti, smettendo di interagire col resto del mondo.

 

Beh è interessante.

 

Ma questa paritarietà come si gestisce poi nel concreto?

Per esempio se due dei componenti della combriccola mi chiedono di uscire allo stesso tempo a chi devo accordare la priorità? Se sono poliamoroso sono in grado di operare una scelta oppure la pariterietà nel modo in cui considero Annasole e Giangualtiero mi bloccherà? Devo uscire con tutti e due contemporaneamente? E se all'improvviso mi accorgo di avere la pulsione ad uscire un po' più spesso con Marcangelo, devo ritenere che sto violando la paritarietà? Come mi comporto e come mi devo sentire nei confronti di Annasole e Giangualtiero? E loro cosa fanno nei miei confronti? E si possono vedere fra di loro o devo dirgli io quando possono o se possono? E se torno a casa, la mia casa di proprietà, è intestata solo a me o anche con qualcuno di questi? Chi invito da me e chi mi invita da lui/lei? Se accordo priorità a fare sesso e a passare tempo con Mariafilippa perché mi sfizia un po' più del solito e trascuro Giovanmauro perché è sempre triste e depresso, come mi sento? Come si sentono loro? E se vado in vacanza con Pierarturo e Lauracarlotta per sono simpatici e mi pagano alcune spese come glielo spiego a Elenasofia e Carlumberto, i quali pur avendo un caratteraccio hanno un gran bel fisico per far sesso e conoscono l'intera retrospettiva sul cinema postsovietico che mi è utile per finire la tesi?

 

E' un po' inutile scrivere se non leggi i miei post. Mi sta venendo il forte dubbio che tu abbia già dei concetti in testa e che li stia riproponendo, in ottimo ma intricato italiano, credendo di rispondere a quel che scrivo.

O, forse, con l'intento (vano :D) di farmi arrabbiare.

 

Riproviamo.

Stai assumendo diverse cose che non corrispondono al vero:

  • assoluta paritarietà e sostituibilità fra i partner: ma anche no! Chi l'ha mai detto? Com'è possibile che diverse persone, con il loro carattere e le loro peculiarità, abbiano lo stesso ruolo nella mia vita?
  • il concetto di sfruttabilità: continui ad usare brutti termini per esprimere concetti assolutamente naturali. In una relazione di coppia c'è un continuo scambio, in cui ciascuno si dà al partner. Il che può essere reso in modo negativo dicendo che entrambi sfruttano il partner per ottenere ciò che gli serve. Ma questo può valere anche per la monogamia.
  • Non ci sono più amicizie né innamoramenti: ma quando mai? Ma chi l'ha scritto? Chi l'ha mai pensato? Ma pensi che abbia voglia di far sesso con tutti i miei amici? Ad oggi in 30 anni di vita mi sono innamorato di due persone, mica di tutte quelle che ho incontrato XD
  • il concetto di "divisione" dell'amore: no, non ci siamo proprio. Interesse attenuato? Ma credi che io abbia un'ampollina di amore e che debba forzatamente dividerla fra le persone che amo? Ti è così difficile pensare che possa amare ciascuna persona esattamente come ameresti te, solo senza la pretesa che questa persona debba rappresentare tutto il mio universo?
  • Last but not least: mi spieghi quando mai ho parlato di persone "fisicamente attraenti"? E' una cosa della quale me ne frega molto relativamente.

Sull'ultima parte, l'unica cosa che ti posso dire è... dipende. Ti fai in generale troppe seghe mentali, perdonami. Cerchi di regolamentare e formalizzare concetti che, in realtà, gestisci col dialogo.

Di solito la regola è cercare di fare quel che si desidera, quel che si sente di voler fare. E stessa cosa gli altri. E' una questione di rispetto e di comunicazione: se l'altra persona preferisce uscire con Gianfilippo, non posso obbligarla ad uscire con me. La sua assenza sta diventando un problema? Si parla, si dialoga, si capisce se è possibile trovare un equilibrio. Ecco, l'unica ricetta che posso trovare è la comunicazione, assoluta, vera, totale.

No no non voglio sembrare polemico è che si tratta di uno schema talmente nuovo e sconosciuto per me che ovviamente non posso non metterlo alla prova e non cercarne le criticità.

 

Mi colpisce molto il fatto che tu affermi di esserti innamorato solo due volte nella tua vita, perché questo mi ribadisce un concetto probabilmente non molto chiaro, ma importantissimo: è umanamente e anche teologicamente impossibile che i partecipanti ad una rete poly siano innamorati gli uni degli altri, ergo le reti di relazione poly non si basano sull'innamoramento ma solo sull'interesse fisico, l'utilità, l'abitudine (cosa che accade in abbondanza anche nei legami mono, senza dubbio).

 

Il che ridefinisce il tutto inevitabilmente come un coacervo di scopamicizie con violazione reiterata ed istituzionalizzata delle regole base della scopamicizia duratura (non si vivono attività insieme, non ci si confida, non si fanno gentilezze). Quindi in definitiva il classico espediente di chi teme i sensi di colpa di lasciare qualcuno di cui non è innamorato, di chi non si innamora mai ma vuole ricevere qualche carineria, di chi è innamorato e vuol stare a fianco del suo aguzzino senza essere scacciato via.

 

E' come se si funzionalizzasse formalmente tutto ciò che monogamicamente è definito come disfunzionale.

 

Potrebbe essere la svolta per un mondo migliore.

 

Ma c'è un grosso problema.

 

Quello che è definito disfunzionale monogamicamente non è tale solo perché non correttamente inserito in uno schema astratto: ma anche e soprattutto perché la gente ci sta male. E questo non lo si può cambiare cambiando una definizione astratta.

No no non voglio sembrare polemico è che si tratta di uno schema talmente nuovo e sconosciuto per me che ovviamente non posso non metterlo alla prova e non cercarne le criticità.

 

Mi colpisce molto il fatto che tu affermi di esserti innamorato solo due volte nella tua vita, perché questo mi ribadisce un concetto probabilmente non molto chiaro, ma importantissimo: è umanamente e anche teologicamente impossibile che i partecipanti ad una rete poly siano innamorati gli uni degli altri, ergo le reti di relazione poly non si basano sull'innamoramento ma solo sull'interesse fisico, l'utilità, l'abitudine (cosa che accade in abbondanza anche nei legami mono, senza dubbio).

 

Il che ridefinisce il tutto inevitabilmente come un coacervo di scopamicizie con violazione reiterata ed istituzionalizzata delle regole base della scopamicizia duratura (non si vivono attività insieme, non ci si confida, non si fanno gentilezze). Quindi in definitiva il classico espediente di chi teme i sensi di colpa di lasciare qualcuno di cui non è innamorato, di chi non si innamora mai ma vuole ricevere qualche carineria, di chi è innamorato e vuol stare a fianco del suo aguzzino senza essere scacciato via.

 

E' come se si funzionalizzasse formalmente tutto ciò che monogamicamente è definito come disfunzionale.

 

Potrebbe essere la svolta per un mondo migliore.

 

Ma c'è un grosso problema.

 

Quello che è definito disfunzionale monogamicamente non è tale solo perché non correttamente inserito in uno schema astratto: ma anche e soprattutto perché la gente ci sta male. E questo non lo si può cambiare cambiando una definizione astratta.

E perché impossibile? Ma soprattutto... Cosa significa per te essere innamorati?

 

Credo che la differenza principale che ci divide sia in questa definizione. Per me amore è non poter fare a meno di una persona, per te è poter fare a meno delle altre.

 

 

Anche perche delle due persone in questione ero innamorato nello stesso momento.

 

Inviato dal mio LG-D855 utilizzando Tapatalk

ohhh come sei petit-bourgeois :giveheart:

Riconfermo quanto detto nel quote, anche se a posteriori con una punta d'amarezza. Forse davvero sono un petit-bourgeois, alla fine

Edited by Shell
  • 4 weeks later...

forse la soluzione al pensiero di essere traditi , e alla fine organizzarsi col proprio partner per fare cose al di fuori della coppia ma dirsele sempre .

vedo gente farlo ma loro hanno molte cose in comune oltre che il sesso o l'amore anche cose come interessi finanziari in comune ,e mi pare che a loro va tutto bene, io pero' non so se riuscirei a farlo , io sono insicuro in queste cose e lidea che mi tradisce non mi piace molto, poi oltre tutto son molto masochista

  • 1 month later...

Io invece vi raccontò un fatto mio. Una mia amica bisessuale di Verona é fidanzata con un bisessuale, tempo fa mi ha detto che è innamorata anche di me ,secondo il suo pensiero un giorno io ,lei è il suo ragazzo finiremo col vivere insieme o almeno è quello che pensa lei con allegato tutto il resto.Gli chiesi che pensasse il suo ragazzo di tutto ciò è lei mi ha risposto che gli va bene se nel trio siamo due maschi più lei,in pratica lui preferisce avere una relazione con una donna e con un uomo contemporaneamente che averla con due donne

secondo me potrebbe avere senso aprire la coppia ad una terza persona nel momento in cui ci sia incompatibilità sessuale... Ad esempio se in una coppia entrambi sono attivi o passivi e non si riesce ad uscire da questi ruoli allora forse, e dico forse, aprire la coppia potrebbe fare bene e rinvigorire il rapporto... Ma negli altri casi credo sia solo un modo per rompere la coppia... Ok all'inizio sicuramente c'è l'entusiasmo e l'eccitazione nel provare una cosa nuova però credo che a lungo andare questo possa mettere in serio pericolo la stabilità della coppia e di certo non è imponendo dei paletti che si rende la cosa meno "importante"... Ricorda un po' la questione tradire con la testa o solo fisicamente... sempre di tradimento si parla

  • 6 months later...

Salve ragazzi

Avrei una domande da farvi...dopo 3 anni di relazione io e il mio ragazzo abbiamo maturato una certa intimità per cui, parla che ti riparla, abbiamo deciso di voler sperimentare il sesso a 3. Siamo convinti, abbiamo pure scaricato grindr (AHAHHAHAHA) eppure c'è una cosa Che mi blocca tantissimo e non mi fa sentire completamente a mio agio...anzi mi crea abbastanza paure e ripensamenti. Devo dire Che la Mia esperienza sessuale è al quanto limitata Nel senso Che non ho Mai avuto grandi avventure e consapevole di potermi fidare del mio ragazzo abbiamo sempre fatto sesso senza preservativo...ovviamente qualora lo facessimo a 3 sarebbe sesso sicuro w protetto am quello Che mi chiedo è: quanto Bisogna Essere "protetti" in un rapporto occasionale a 3?

Esempi stupidi:

 

- sesso orale: col preservativo o senza?

- anulingus: permesso o rischioso?

 

Riconosco di avere una fobia per quanto riguarda le STD ma Se non tranquillizzo me stesso rovinarò l'esperienza a me e al mio ragazzo e credo che per vivere serenamente l'esperienza a 3 Bisogna Lasciare I dubbi fuori dal letto :)

 

Scusate se sono domande banali e già affrontate ma sono uno di quelli Che ha fatto la PeP perchè aveva strusciato la Capella insieme ad un altro ragazzo (abbiamo già sperimentato qualcosa a 3, in sauna con altri ragazzi, solo baci e masturbazione reciproca)

 

Grazie :D

Se già sei in ansia per questo dubito che te la vivrai serenamente. Qualsiasi pratica che preveda il contatto di mucose è a possibile rischio di contagio. SE e solo SE vuoi essere completamente sicuro al 100% dovrai fare sesso orale col preservativo e niente anilingus. Anche perché non esiste solo HIV ricordatelo. Col sesso orale ti becchi sifilide, gonorrea, papilloma. Con l'anilingus epatiti e shigella nonché il già citato HPV.

Quello che mi chiedo è: perché hai descritto il passare la sesso a 3 come conseguenza del raggiungimento di un livello di intimità? Detto così sembra che il raggiungerla implichi il superamento di un "livello" per arrivare a quello successivo che è aprire la coppia. 

Comunque una grandissima immunologa, mia conoscente, primario di infettivologia dello Spallanzani mi disse "Fidati, ma di te stesso, mai degli altri! Nemmeno del tuo compagno/a!"

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