penna Posted December 21, 2014 Share Posted December 21, 2014 Ciao a tutti, torno qui dopo tanto tempo per chiedervi un consiglio. I genitori della mia morosa sanno da molti anni che lei è lesbica, avevano già conosciuto la sua precedente ragazza e anche io sono stata accolta bene, ormai da un paio d'anni vado regolarmente a trovarli, mi fanno i regali di Natale... mi trattano proprio bene... ecco... proprio come se fossi l'amabile migliore amica della loro figlia. Eh già, l'unico fastidioso particolare è che viene taciuto completamente ogni dettaglio che possa riferirsi al mio status di fidanzata. Quando il papà della mia morosa parla con lei di me, dice "la tua... la tua... ehm... la tua comare". Quando mi presentano agli amici di famiglia mi presentano col mio nome, senza dare uno straccio di spiegazione su chi sono (il che probabilmente ingenera qualche dubbio: chi sarà questa strana tipa che passa giorni e giorni a casa loro, compresi i pranzi di natale e pasqua? Sta qui perché è una trovatella senza famiglia e la accolgono benevolmente?!?). Ora, ho ragioni per credere che i suoi genitori non siano strettamente omofobi. Mi pare piuttosto che siano imbarazzati, un po' incapaci di trattare questo argomento: stanno in un piccolo paese, non è una realtà quotidiana per loro, non hanno altri esempi con cui confrontarsi e quindi gli manca "l'alfabeto" per parlarne; non sanno "cosa si deve fare in questi casi" e nel dubbio restano paralizzati nel silenzio. Perciò io e la mia morosa abbiamo pensato che ci piacerebbe offrirgli qualche film/documentario/libro che possa aiutarli, possibilmente con un linguaggio leggero e appetibile, a familiarizzare con l'argomento; se non altro a capire che se ne può parlare senza che il condominio crolli dalle fondamenta. Avete qualcosa da consigliarci? Oppure qualche consiglio su un'altra strategia da adottare? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LocoEmotivo Posted December 21, 2014 Share Posted December 21, 2014 Premessa: per me le persone andrebbero educate a suon di mazzate Ma questi son punti di vista... Avete qualcosa da consigliarci? Oppure qualche consiglio su un'altra strategia da adottare? Io ho vissuto una situazione simile, con il mio ex-fidanzato che mi ha presentato a casa come un amico anche se i suoi genitori sapevano (e sanno) come stanno realmente le cose pur senza chiamarle con il loro nome. E' una situazione che vi pesa davvero così tanto? Cioè, sentite davvero la necessità di spingere oltre i loro limiti delle persone che comunque hanno già dimostrato una certa apertura mentale? E bada che non è una domanda provocatoria ma solo curiosa. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Almadel Posted December 21, 2014 Share Posted December 21, 2014 Noi stiamo insieme da nove anni (oggi) e non c'è modo di ottenere di più rispetto al nome. Conseguentemente anche i miei zii dicono solo "Salutaci tanto Matteo". Quindi se trovi la strategia giusta, la metterò in pratica anche io. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
penna Posted December 21, 2014 Author Share Posted December 21, 2014 E' una situazione che vi pesa davvero così tanto? Cioè, sentite davvero la necessità di spingere oltre i loro limiti delle persone che comunque hanno già dimostrato una certa apertura mentale? E bada che non è una domanda provocatoria ma solo curiosa. Dunque, a me personalmente frega il giusto (non sono nemmeno i miei genitori), ma alla morosa importa molto. Credo che per lei sia fondamentale perché - lei ha nel complesso una buona opinione di loro (=quindi ha alte aspettative, non è come se avesse genitori di Forza Nuova e si fosse rassegnata) - è piuttosto "impegnata" sui diritti LGBT, per lei essere riconosciuta come lesbica è un valore imprescindibile E capisci che non riesce a mantenere quella buona opinione di loro se loro non condividono questo valore. In altre parole, se scoprisse che in effetti sono omofobi e non c'è niente da fare per lei sarebbe una delusione totale, non so se riuscirebbe più ad avere un rapporto decente con loro. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
LocoEmotivo Posted December 21, 2014 Share Posted December 21, 2014 Perfetto: sei stata molto chiara. Ma sei proprio sicura di voler optare per una soluzione molto soft come quella del libro/film, correndo il rischio di essere tanto delicata da non farti notare? Non pensi sia il caso che debba essere lei a chiarirsi con i genitori, magari giocando a carte scoperte? Anche perché, a quanto pare, la questione la riguarda molto da vicino: In altre parole, se scoprisse che in effetti sono omofobi e non c'è niente da fare per lei sarebbe una delusione totale, non so se riuscirebbe più ad avere un rapporto decente con loro. Non conosco i suoi genitori, però credo che: a) se vogliono far finta di non capire, continueranno a farlo; se invece non colgono quanto sia importante per lei essere riconosciuta come lesbica, difficilmente un film riuscirà a trasmettere loro il giusto messaggio. (E, comunque, l'unico che mi viene in mente è Were the world mine, un carinissimo musical purtroppo solo in inglese dove c'è anche il problema della madre del protagonista che ha problemi ad accettare socialmente la sua omosessualità.) Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Sampei Posted December 21, 2014 Share Posted December 21, 2014 Digli esplicitamente che la dicitura sociale corretta è "fidanzata" o "ragazza". Invitali pazientemente, con uno di quei classici sorrisi che cela rabbia omicida, ad utilizzare la dicitura corretta ogniqualvolta percepisci una loro esitazione, e se li vedi in imbarazzo vìola la regola sociale che impone di non parlare di imbarazzo quando uno è in imbarazzo e di' loro "non siate in imbarazzo, potete tranquillamente chiamarmi la ragazza di Genoveffa". Se la frase "ommioddio ma quindi hai un fidanzato" sono stati capaci di pronunciarla perfino i miei omofobi genitori in tutt'altro contesto, non ci sono ragioni perché anche i tuoi amabili consuoceri non possano valicare il Gran Sasso. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Hawk92 Posted December 21, 2014 Share Posted December 21, 2014 perchè non ne parlate a tavolino tutti insieme?? se è un atteggiamento che a lei non sta bene è giusto che i suoi genitori lo sappiano... Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
marvin Posted December 22, 2014 Share Posted December 22, 2014 Appunto, la maniera migliore sarebbe affrontare la questione di petto secondo me. Senza urla, strepiti, semplicemente con lei che gli dice cosa la disturba e loro che dicono la loro. Non mi sembrano idioti, devono solo fare l'ultimo piccolo passo contro la loro resistenza interna Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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