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La comunità gay esiste?


NewMarc

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Esistono i "gay" nel senso di comunità? Credo di no.

 

I "gay" sono stati inventati negli anni anni '50 negli Usa. Prima di quella data a un omosessuale sarebbe sembrato ridicolo pensare di appartenere a un gruppo di persone con cui condivideva solo l'attrazione sessuale. Proprio come a chi ha gli occhi azzurri appare ridicola l'idea di appartenere alla comunità delle persone con gli occhi azzurri.

 

L'idea degli omosessuali come gruppo è nata nel clima del maccartismo. In un'epoca in cui serviva un nemico. In cui poter dividere la società in noi e loro, in buoni e cattivi. In un certo senso sono stati gli eterosessuali a inventare i gay. 

 

Da allora a dare forma alla così detta comunità gay sono stati i media, media che sono per loro natura eterosessuali in quanto gestiti da eterosessuali e rivolti a un pubblico eterosessuale. 

 

La comunità gay è un'illusione creata dalla società eterosessuale. 

Edited by NewMarc
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Gli etero non hanno una comunità unica, allo stesso modo succede e succederà sempre di più per i gay. Gli etero esistono e i gay pure, qual è la pippa esistenziale da risolvere?

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@NewMarc

Sono d'accordo, fra le teorie e le chiacchiere da cui ha preso forma il mio punto di vista a riguardo, mi sembra di condividere quella secondo cui “non esistono gli “OMOSESSUALI” ma una pluralità di persone attratte per lo più dal proprio stesso sesso. Le categorie in generale esistono solo non nella testa delle persone che preferiscono costruirsele (per comodità per lo più) . Guardiamo a ciò che ci unisce più che a ciò che ci divide !

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Gli etero non hanno una comunità unica, allo stesso modo succede e succederà sempre di più per i gay. Gli etero esistono e i gay pure, qual è la pippa esistenziale da risolvere?

 

Non esistono gli "etero" come negli usa non esistono i "bianchi." Le maggioranze non hanno bisogno di comunità. Certamente però esistono gli afroamericani come comunità. 

 

 

@HABURI

 

In generale penso che le "categorie" esistano. Penso che quella "gay" sia fittizia. 

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Come al solito ignoro tutti gli insulti.

 

Il punto non è "siamo tutti uguali."

 

Il punto è: Hanno senso le organizzazioni gay? Un omosessuale si deve sentire in qualche modo responsabile verso gli altri omosessuali?

 

Negli USA in questi mesi c'è un gran dibattito sulla "comunità LGBT" accusata da media di sinistra di essere la "più misogina," la "più razzista" e di non fare abbastanza contro la misoginia e il razzismo. C'è poi tutto il dibattito sui diritti LGBT usati come strumento di imperialismo e colonialismo.

 

Alla luce di questo è evidente che un dibattito sull'esistenza della comunità è fondamentale.

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La Comunità Gay è composta dall'insieme di tre cose.

 

1) La Scena Gay (socialità gay) che è l'insieme dei locali e dei luoghi di aggregazione degli omosessuali maschi.

E' analoga alla Scena Goth, alla Scena Punk o alla Scena Underground.

E' diversa da città e città ed è associata anche a un abbigliamento o alla musica.

Ci sono quindi dei "locali punk", un "abbigliamento punk" e una "musica punk"

come esistono dei "locali gay", un "abbigliamento gay" e una "musica gay".

Una grande città potrà avere anche più scene gay: ad esempio possono esserci

i "gay alternativi", i "gay modaioli" o i "gay melomani";

mentre in una piccola città sono costretti a convivere.

 

2) L'Associazionismo Gay che è l'insieme dei circoli o delle iniziative politiche GLBT.

I Gay hanno anche delle richieste politiche analoghe alle richieste sindacali,

simili a quanto avviene per altri minoranze sia etniche (Comunità Nigeriana) che non (i Disabili).

Tradizionalmente sono la parità giuridica delle coppie omosessuali e la lotta alle discriminazioni.

L'Associazionismo - a differenza della Socializzazione - non distingue quasi mai maschi e femmine

e comprende anche le istanze dei Bisessuali e delle persone transessuali.

 

3) La Rete Sociale Gay che invece è l'insieme delle persone che conosciamo in quanto omosessuali come noi,

degli amici, dei fidanzati, degli ex, degli amici degli ex, degli ex degli amici, eccetera....

Anche questo forum è una forma di rete sociale gay anche piuttosto sviluppata,

ma in genere è un fenomeno personale che dipende da quanti contatti abbiamo.

Una persona con gli occhi azzurri non si aspetta di ricevere consigli sanitari da altre persone con gli occhi azzurri,

né di avere parole di conforto nel caso subisca bullismo perché appunto non esiste una "Rete Sociale degli Occhi Azzurri".

 

Alcune persone sono "ben inserite" nella Comunità

perché frequentano da soli o con amici i classici luoghi di ritrovo,

partecipano alla vita associativa e hanno molti amici e conoscenti gay.

 

Altri gay sono integrati solo in uno o due di questi tessuti.

O magari in nessuno, limitando la loro "scena gay" a qualche giro in chat in cerca di sesso

senza mai familiarizzare con altri omosessuali e tenendosi distante dall'associazionismo.

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@ Almadel

 

Io mi riferivo a una idea più profonda di "comunità." Un nero americano fa parte della comunità afroamericana anche se non frequenta associazioni di neri o locali per neri.

 

Il punto è: Quando leggo che i gay sono i più misogini in assoluto e devono darsi da fare (in quanto gay) per i diritti dei neri, mi devo sentire chiamato in causa o no?

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Infatti il nero americano che citi tu

- che non frequenta associazioni per neri

(ma se viene picchiato da un poliziotto e non ha soldi per la causa allo Stato,

andrà o no da quella associazione che snobba quando tutto gli va bene?)

né frequenta locali per neri -

perlomeno avrà una famiglia di Neri - la cosidetta "rete sociale dei Neri" del mio punto 3) -

e persone che lo chiameranno "bro" quando gira per il quartiere a maggioranza nera dove è nato...

 

La frase

 

 

Il punto è: Quando leggo che i gay sono i più misogini in assoluto e devono darsi da fare (in quanto gay) per i diritti dei neri, mi devo sentire chiamato in causa o no?

per me non ha alcun significato.

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Infatti c'è una differenza fondamentale fra neri e gay. I neri hanno una caratteristica ben precisa che li accomuna e un legame diretto.

 

In che senso non ha significato?

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Ti ho già scritto quali sono le tre cose che fanno una comunità

e la "riconoscibilità" non è una di queste.

Per altro a me è più facile riconoscere a colpo d'occhio

un Nero da un Gay e un Gay da un Testimone di Geova:

questo però non toglie che ognuno di questi tre gruppi

possa far parte di una "comunità".

 

La tua frase non ha senso perché nessuno ha mai fatto correlazioni

tra la misoginia e l'omosessualità maschile

- se non forse contro gli stilisti che mettono in passerella le anoressiche -
Eppure è già qualche anno che si parla di femminicidio, stupri,

violenze domestiche, acido in faccia... tutte cose che coi gay c'entrano zero.

Né - in anni di militanza - mi sono mai trovato a rappresentare la mia associazione

in manifestazioni per i diritti dei Neri, né credo sia mai capitato a te.

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Beh scusa, il solo fatto che si accusi la "comunità" di questa o di quella magagna (misoginia e/o razzismo) dovrebbe farti concludere che una comunità, almeno negli USA, esista: altrimenti, non esistesse, non potrebbe essere nè razzista nè misogina.

 

Voler traslare il discorso dalla realtà USA a quella italiana o ad una "comunità" in senso generale non so quanto sia corretto: negli USA, ad esempio, esiste una sorta di coordinamento fra le diverse associazioni, una linea comune diciamo, nonchè delle associazioni di rilevanza nazionale (ossia presenti in tutti gli stati federati), spesso esistono addirittura community all'interno delle grandi aziende (le vituperate banche d'affari statunitensi, tipo Morgan Stanley o Goldman Sachs, ad esempio hanno un network comune interno per i dipendenti LGBT). In Italia tutto ciò non esiste.

 

Se prendiamo per buona la definizione data da Almadel, allora dovunque siano presenti contemporaneamente i 3 fattori indicati esisterebbe una comunità. A mio parere invece, oltre ai 3 fattori citati si dovrebbe aggiungere il concetto di "rappresentatività", ossia quanto gli elementi menzionati (o almeno, il secondo, che è quello "istituzionale") riesce ad essere rappresentativo del gruppo di persone LGBT cui fa riferimento.

Dando per buona questa interpretazione, secondo me una comunità in Italia non c'è, c'è un insieme di individui con dei luoghi di ritrovo più o meno ufficiali, stop.

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per rispondere alla domanda "i gay esistono ?" bisogna intendersi sul significato cioè sulla definizione di "esiste" e di "gay".

 

in matematica esiste ha un altro significato che in fisica, in religione cattolica o in altri contesti. anche il termine gay va definito accuratamente per rispondere alla domanda.

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Beh la discussione è molto complessa, perchè in america la situazione penso sia abbastanza diversa da quella italiana. La comunità omo non esiste, è vero, almeno nel senso stretto del termine. Ma in genere la 'comunità xz' non esiste. Esistono le persone, esistono le correnti di pensiero ma non penso ci sia in ciò un senso di 'comunità'. Poi l'accusa di razzismo penso sia diretta in blocco al mondo lgbt. Se seguite la discussione volevano separare la comunità LG da quella BT, inoltre ci sono le femministe che volevano separare la L da GBT, e non di certo per 'esclusività'. Quindi non saprei dire se sia corretto l'accostamento tra misoginia e omosessualità maschile o tra razzismo e comunità lgbt. Diciamocelo, tutte le parti in causa nella discussione sono razziste, chi con qualcuno chi con qualcun'altro. Non dico che ciò sia giusto, anzi è sbagliato, ma qui servirebbe la famosa frase: 'chi è senza peccato scagli la prima pietra'

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Ti ho già scritto quali sono le tre cose che fanno una comunità

e la "riconoscibilità" non è una di queste.

Per altro a me è più facile riconoscere a colpo d'occhio

un Nero da un Gay e un Gay da un Testimone di Geova:

questo però non toglie che ognuno di questi tre gruppi

possa far parte di una "comunità".

 

La "riconoscibilità" non il punto. La "razza" è una caratteristica ben precisa, come il sesso. Per molti l'omosessualità ha caratteristiche così vaghe da essere indefinibili.

La tua frase non ha senso perché nessuno ha mai fatto correlazioni

 

tra la misoginia e l'omosessualità maschile

- se non forse contro gli stilisti che mettono in passerella le anoressiche -

Eppure è già qualche anno che si parla di femminicidio, stupri,

violenze domestiche, acido in faccia... tutte cose che coi gay c'entrano zero.

 

 

Questi sono alcuni esempi ma negli ultimi mesi ce ne sono stati a decine sui principali giornali.

 

 

http://jezebel.com/the-myth-of-the-fag-hag-and-dirty-secrets-of-the-gay-ma-1506868402

 

http://www.newrepublic.com/article/120565/mcgowan-hilton-banks-controversies-are-gay-men-misogynistic

 

http://nymag.com/thecut/2014/11/gay-men-and-misogyny-rose-mcgowans-half-right.html

Né - in anni di militanza - mi sono mai trovato a rappresentare la mia associazione

in manifestazioni per i diritti dei Neri, né credo sia mai capitato a te.

 

esempio far i tanti:

 

http://www.huffingtonpost.com/darnell-l-moore/an-open-letter-to-mainstream-lgbt-organizations-that-have-remained-silent-on-black-lives-mattering_b_6329048.html

Beh scusa, il solo fatto che si accusi la "comunità" di questa o di quella magagna (misoginia e/o razzismo) dovrebbe farti concludere che una comunità, almeno negli USA, esista: altrimenti, non esistesse, non potrebbe essere nè razzista nè misogina.

 

Ma questo era il mio punto iniziale. Inventarsi "i gay" serve per potersela prendere con qualcuno.

Voler traslare il discorso dalla realtà USA a quella italiana o ad una "comunità" in senso generale non so quanto sia corretto: negli USA, ad esempio, esiste una sorta di coordinamento fra le diverse associazioni, una linea comune diciamo, nonchè delle associazioni di rilevanza nazionale (ossia presenti in tutti gli stati federati), spesso esistono addirittura community all'interno delle grandi aziende (le vituperate banche d'affari statunitensi, tipo Morgan Stanley o Goldman Sachs, ad esempio hanno un network comune interno per i dipendenti LGBT). In Italia tutto ciò non esiste.

 

 

Non metto in dubbio che esitano associazioni gay o gay che si raggruppano fisicamente. Il punto è: ha senso farlo?

 

PS Vedo che i moderatori hanno cambiato titolo. Penso che questo titolo sia fuorviante.

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A proposito di fuorviante, NewMarc, cerca però di deciderti. I tuoi discorsi son sempre molto schizofrenici.

 

Stiamo parlando della comunità gay italiana o della comunità gay in generale. Perché prima sembra che tu voglia parlare della prima contrapponendo la realtà gay italiana e americana, poi però per provare i tuoi argomenti porti una serie di articoli in inglese...

 

E perché prima chiedi se i gay nel senso di comunità "esistono", e poi dici che non metti in dubbio l'esistenza ma il senso di fare comunità?

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Sicuramente l'incomprensione è colpa mai che ho scritto troppo in fretta e in maniera troppo sintetica.

 

Per chiarire alcuni punti:

 

 

 

Stiamo parlando della comunità gay italiana o della comunità gay in generale. Perché prima sembra che tu voglia parlare della prima contrapponendo la realtà gay italiana e americana, poi però per provare i tuoi argomenti porti una serie di articoli in inglese..

 

Parlo dei gay in generale, indipendentemente dal luogo geografico.

 

 

 

E perché prima chiedi se i gay nel senso di comunità "esistono", e poi dici che non metti in dubbio l'esistenza ma il senso di fare comunità?

 

Qualcuno mi ha fatto notare che luoghi in cui i gay si radunano e organizzazioni gay esistono e che quindi ne consegue che una comunità gay esiste. Io ho risposto che ovviamente è un fatto che esitano ma esistono perchè qualcuno dal di fuori li ha creati forzatamente. 

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I gay si riuniscono quando devono difendersi dai "cattivi", è giusto . E qualora i cattivi sparissero sparirebbe anche il fare comunità .

 

Ma tant'è che i cattivi ancora ci sono, basta guardarsi intorno nella vita di tutti giorni, e tanto basta per far esistere la comunità gay, anche se "inventata" o meglio nata per necessità .

 

Non è una comunità naturale, e mi sembra sia abbastanza palese nella mente di tutti, per cui penso di raccogliere il pensiero di tutti chiedendoti dove vuole andare a parare il tuo discorso .

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Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro.

 

VedI, basta poco per fare comunità.

 

La necessità della comunità gay è semplice. Non abbiamo una radice di appartenenza. C'è la dobbiamo costruire. Per far fronte alle discriminazioni. In un mondo perfetto ci vorremmo tutti bene e ci sarebbe la pace. Ma così non è l. Quindi abbiamo necessità di identificazione e di far gruppo di supporto.

 

Pensa Se nasci nero in una famiglia nera in ogni caso ti senti a casa. Compreso e accettato contro il mondo.

 

Se nasci frocio in una famiglia etero (a dispetto di quello che sostiene Giovanardi ciò avviene), molte volte non vieni accettato e protetto. La comunità diviene in qualche modo una sorta di famiglia. Pronta a darti una pacca sulla spalla conero le avversità.

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La necessità della comunità gay è semplice. Non abbiamo una radice di appartenenza. C'è la dobbiamo costruire. Per far fronte alle discriminazioni. In un mondo perfetto ci vorremmo tutti bene e ci sarebbe la pace. Ma così non è l. Quindi abbiamo necessità di identificazione e di far gruppo di supporto.

 

 

Ma perchè dobbiamo costruirci una "radice di appartenenza."?

 

Per quanto riguarda le "discriminazioni" se non esistono i gay allora non esistono nemmeno le discriminazioni contro i gay.

 

 

 

 La comunità diviene in qualche modo una sorta di famiglia. Pronta a darti una pacca sulla spalla conero le avversità. 

 

Oh mamma. In che universo è mai successo questo? I gay non perdono occasione per riversare odio sugli altri gay. Anche se molti non vogliono ammetterlo la comunità gay non ha senso. E l'atteggiamento che i gay hanno fra di loro lo dimostra.

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Per quanto riguarda le "discriminazioni" se non esistono i gay allora non esistono nemmeno le discriminazioni contro i gay.

 

Esisteranno comunque delle discriminazioni contro un maschio che va mano per mano per strada e si bacia con un altro maschio . Anche se non si chiamassero gay. E allora nascerà la comunità degli "omosbaciucchioni" in risposta a quelle discriminazioni . Nascerà un forum e si iscriverà uno che dirà " ehi ma gli omosbaciucchioni non esistono!" . 

 

Capisci il senso ?

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Se prendiamo per buona la definizione data da Almadel, allora dovunque siano presenti contemporaneamente i 3 fattori indicati esisterebbe una comunità. A mio parere invece, oltre ai 3 fattori citati si dovrebbe aggiungere il concetto di "rappresentatività", ossia quanto gli elementi menzionati (o almeno, il secondo, che è quello "istituzionale") riesce ad essere rappresentativo del gruppo di persone LGBT cui fa riferimento. Dando per buona questa interpretazione, secondo me una comunità in Italia non c'è, c'è un insieme di individui con dei luoghi di ritrovo più o meno ufficiali, stop.

 

Non serve che il punto due - quello sull'Associazionismo -

sia considerato da tutti o da molti "rappresentativo".

 

Come esiste uno Stato Democratico anche se non ti riconosci in nessun partito,

così esiste una Comunità Gay anche se non ti riconosci in nessuna associazione.

 

Non credere che il Musulmano medio ritenga rappresentativo

quel certo imam che parla in Comune a nome della "comunità islamica"...

 

Io - ad esempio - sono Ateo.

Sono incerto se la mia sia o meno una "comunità".

C'è una associazione nazionale alla quale non sono iscritto,

ma che mi considera "simpatizzante"; non ci sono locali atei

(né una musica, né un look ateo), ma ci sono alcuni libri e alcune figure di riferimento.

C'è anche una certa rete sociale, però:

a volte ci siamo trovati insieme per Natale o per Pasqua

nel tentativo di trovare una alternativa laica alle feste comandate.

 

Puoi semmai dire che l'Associazionismo in Italia è debole perché è poco rappresentativo

e che questo toglie forza anche alla Comunità Gay Italiana.

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Esisteranno comunque delle discriminazioni contro un maschio che va mano per mano per strada e si bacia con un altro maschio . Anche se non si chiamassero gay. E allora nascerà la comunità degli "omosbaciucchioni" in risposta a quelle discriminazioni . Nascerà un forum e si iscriverà uno che dirà " ehi ma gli omosbaciucchioni non esistono!" . 

 

Capisci il senso ?

 

Se ti viene fatto un torto vai a denunciarlo o assumi un avvocato. Non serve nessuna comunità.

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Saramandasama

Sì, è vero esistono solo singoli omosessuali che hanno pulsioni non eterosessuali, magari perché hanno avuto un padre assente e una madre molto ingombrante. La comunità GLBT è solo una lobby che vuole deviare l'antropologia della famiglia tradizionale...

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Siccome è difficile trovare gente gay da conoscere, le associazioni e le comunità esistono. Ma non c'è proprio nulla di meglio su cui disquisire? :/

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vai a denunciarlo
 

 

Sai che cosa sono i moti di Stonewall ?

 

"  l'identità dei presenti al momento della retata veniva registrata dalla polizia, e in alcune occasioni venne anche pubblicata sui quotidiani. All'epoca, la polizia usava tutti i motivi che riusciva a escogitare per giustificare un arresto con accuse di "indecenza", tra cui: baciarsi, tenersi per mano, indossare abiti del sesso opposto, o anche il semplice essersi trovati nel bar al momento dell'irruzione."

 

Tu denunci alla polizia quello che la polizia stessa ti fa ?

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Stonewall, per favore. Stonewall è un evento del tutto insignificante su cui è poi stata costruita sopra una ridicola mitologia. E comunque è stato 50 anni fa.

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