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LGBTQIAE? No solo LGT


Rotwang

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Tutti sanno che la sigla LGBT sia l'effigie della lotta per i diritti sessuali non eterosessuali. Ma perché includere nella sigla la Q di Queer se è solo una teoria sessuale smentita di decenni fa? Perché includere gli intersessuali di cui si sa ancora così poco e possono essere ritenuti ermafroditi e che dovrebbero condurre una lotta a sé stante? Perché includere gli asessuali che "lottano" per il riconoscimento della loro inattività? Perché includere gli eterosessuali oltretutto? Perché includere gli stessi bisessuali che si sono sempre ben guardati dal sostenere le rivendicazioni/le lotte per i diritti gay e non sono come noi? Io non ci sto. La sigla giusta è LGT

Edited by Rotwang
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Il motivo per cui si includono gli intersessuali

è per interessamento della stessa ILGA Europe.

Vogliono che si apra il dibattito sulla medicalizzazione precoce dell'ermafroditismo.

Io personalmente sono molto scettico sulle loro posizioni,

ma non vedo motivo per escluderli.

 

Sugli asessuali anche sono piuttosto scettico

perché non sempre mi è chiaro in cosa vengano discriminati.

Riconosco sia molto utile che si incontrino tra loro,

ma mi sfugge in che modo il Movimento potrebbe aiutarli.

 

La presenza delle E di etero si basa sulla confusione

tra quello che il Movimento difende e i suoi militanti.

Ci sono molti militanti eterosessuali nei gruppi LGBTI (generalmente ragazze)

e - per quanto il Movimento sia molto sensibile anche a tematiche che toccano gli/le etero

come diritto all'aborto,alla contraccezione, lotta al sessismo...

questo non vuol dire che sia la sua missione.

 

Un discorso analogo varrebbe per le persone bisessuali,

ma quella B ormai ha un valore identitario.

Non conosco problemi specifici della bisessualità

che possano avere una soluzione politica di qualche genere,

né questioni specifiche legate alla bifobia.

Togliere la B però sarebbe un atteggiamento bifobico :)

 

Sulla Q di Queer niente da dire,

ma sono gli stessi del Movimento Queer che non ce la vorrebbero.

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davydenkovic90

Molti/e trans non partecipano e non si riconoscono nei movimenti cosiddetti LGBTecc.. , né nel relativo ambiente, al quale non vogliono essere accostati/e. Ad esempio una MtoF operata è donna anche sui documenti e può sposarsi e adottare bambini e  nella maggior parte dei casi - penso - vuole vivere esattamente come una normale donna (molto spesso) etero, e allora frequentare gente etero, essere desiderata da uomini etero. E niente hanno a che vedere con il movimento LGBT..

Cosa ben diversa sono gli MtoF  che scelgono di non operarsi, ad esempio.

Credo che una sigla di quella lunghezza racchiuda una varietà di categorie umane che meriterebbero ciascuna un suo "movimento".

Anche un gay e una lesbica sono diversi. Pensa al problema di avere dei figli. Per una coppia di due donne è molto più semplice, basta farsi inseminare artificialmente. Per due uomini è più difficile e dispendioso perché devono trovare una donna che porti a termine la gravidanza.

Quindi è chiaro che quando si parla di "temi LGBTQ...ecc" si deve sempre andare nello specifico relativizzandoli alla specifica categoria, sennò non ha molto senso.

Edited by davydenkovic90
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La presenza della E mi pare un controsenso, visto che l'acronimo nasce

dall'esigenza di dare un nome e una rappresentanza ai non-eterosessuali

 

Il fatto che nelle scuole americane il movimento studentesco abbia formato

delle "gay- straight alliance" - GSA per combattere insieme omofobia e bullismo

a livello educativo è chiaramente positivo, ma è appunto una "alleanza"

 

Lo stesso discorso può essere esteso agli asessuali, che sono anche etero

e quindi trasversali e con cui può esserci solo una "alleanza" eventuale ( e dico

eventuale perché non è chiaro né chi siano, né cosa vogliano ed io personalmente

ne diffido, tuttavia al di là della mia diffidenza oltre l'alleanza non si può andare )

 

Intersessuale può essere una specificazione di Transgender, ma qui in effetti c'è stata

una chiara decisione Europea, come dice Almadel, di dare "visibilità" a questo problema

poco conosciuto ed è l'unico termine veramente entrato nell'acronimo in modo ufficiale

In Italia ovviamente non se n'è accorto nessuno, gli Italiani neanche conoscono LGBT

può essere però che in Danimarca, Svezia, Olanda la cosa abbia funzionato ( non lo so )

 

In Italiano l'equivalente di queer sarebbe "frocio" ma per ovvie ragioni non può

perdere la sua connotazione negativa è troppo specifico e troppo spregiativo

mentre "eccentrico" o "diverso" al più può essere stato in uso in una conversazione

da ombrellone fra signore dell'alta borghesia a Forte di Marmi

 

Il risultato è che quando vi sono espressioni come "queer eye for straight gay"

dove l'espressione ha un senso in inglese, non si traduce ( o si mantiene l'inglese

o diventa i magnifici cinque che non significa niente ) 

 

Ci manca un termine colloquiale da impiegare al posto dell'ingombrante acronimo

però i gay italiani hanno l'orrore per la diversità e paiono formati all'insegna

del comandamento unico: "sono tutti stereotipi". In conseguenza il termine ha finito

per significare da noi "incerto" invece che "diverso" la ragione è da ravvisare nella

nostra radicata omofobia e sessuofobia, anche se poi se ne sente la mancanza e

quindi abbiamo i Queer festival etc 

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Premetto che, per ovvi motivi, non posso capirne più di chi lotta da anni contro la discriminazione. Quindi la mia opinione è da prendere con le pinze.

 

Penso che tutto dipenda dal significato che si da a quella sigla. Ad esempio, trovo difficile lottare per i diritti LG senza lottare allo stesso momento per i diritti B. Se la sigla significa "sto lottando per i diritti di:" ha poco senso escludere la B, se significa "me ne importa dei diritti di:" ha pienamente senso (anche se è un po' provocatorio)

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"Queer" non è solo una teoria, è anche un'identità per alcune persone. Indipendentemente dal fatto che piaccia o no, oppure che debba essere incluso nella sigla o no, bisogna partire da questo fatto sennò è inutile discuterne.

L'intersessualità non è la stessa cosa dell'ermafroditismo. L'ermafroditismo è una sottocategoria dell'intersessualità, in quanto significa avere entrambi gli organi sessuali, mentre esistono altre forme di intersessualità.

 

Io francamente LGBTQIAE non l'ho mai vista usata. Più specificamente, non ho mai visto usare la E, che concordo mi sembra fuori posto.

Delle estensioni della sigla LGBT ho visto usare la Q che può stare sia per Queer sia per Questioning (cioè chi ancora sta cercando la propria identità), la I per intersex e il + per significare "tutto il resto".

 

 

Sull'inclusione della Q di queer, a me sembra si possa dare due significati diversi. Da un lato, può essere visto come volontà di essere più inclusivi possibile e quindi evitare di alienare le persone che si definiscono queer. Per quanto, per buona parte di noi, queer sia un'etichetta abbastanza inutile. Per quanto uno si possa definire queer, il resto del mondo probabilmente ha una definizione più precisa per te.

Dall'altro lato, può essere vista come una consacrazione dell'identità queer come identità separata da LGBT. Cosa su cui non sarei troppo d'accordo.

 

Sull'inclusione della I di intersex, a me sembra una cosa sacrosanta. Si tratta di una realtà con le proprie unicità, e credo che tra le esperienze tipiche di una persona trans e di una persona intersex ci siano differenze ben più profonde rispetto alle esperienze di una persona gay o bisex.

Da quel che dice Wikipedia, sembra che di intersessualità si parli soprattutto in Australia:

In Australia, where LGBTI is increasingly used, and organizations representing cross-community interests have a history of collaboration including through a National LGBTI Health Alliance, anti-discrimination legislation recognizes that intersex is a biological attribute distinct from both gender identity and sexual orientation.

 

Sulla A di asessuali condivido le perplessità e aggiungo che da quel poco che ho letto mi sembra che gli stessi asessuali non si sentano parte della nostra comunità. Cosa abbastanza normale visto che non abbiamo rivendicazioni politiche né background in comune, e un asessuale non ha motivi particolare per voler ricercare una socialità in ambiente LGBT.

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un asessuale non ha motivi particolari per voler ricercare una socialità in ambiente LGBT
Beh, uhm, un asessuale eterosessuale forse no, ma un asessuale omosessuale o un asessuale bisessuale credo si sentirebbero discriminati dalla tua spietata affermazione u.u
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un asessuale eterosessuale forse no, ma un asessuale omosessuale o un asessuale bisessuale credo ...
 

 

la domanda è se gli asessuali siano gay, etero o bixex ?

 

forse alcuni si e altri no in quanto magari non provano attrazione per nessuno. chi lo sa.

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Beh, uhm, un asessuale eterosessuale forse no, ma un asessuale omosessuale o un asessuale bisessuale credo si sentirebbero discriminati dalla tua spietata affermazione u.u

 

Cucciolo, gli asessuali sono asessuali, non sono né etero, né gay, né bisex.

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Beh sì, gli asessuali si dividono

in etero-romantici, omoromantici e aromantici.

I primi sono etero, i secondi sono omo

e i terzi non hanno neanche desideri sentimentali.

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Beh, uhm, un asessuale eterosessuale forse no, ma un asessuale omosessuale o un asessuale bisessuale credo si sentirebbero discriminati dalla tua spietata affermazione u.u

Se un asessuale è gay o bisex, ciò che lo renderà parte della comunità è l'essere gay o bisex. Questo non c'entra nulla nel momento in cui vuoi fare un'affermazione sull'asessualità.

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per quanto riguarda l'asessualità,

le persone asessuali sono biaffettive, omoaffettive ed eteroaffettive

 

mi turba il titolo di questo post, che mette persino la B insieme ad A,Q,Z e compagnia bella...

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La loro preoccupazione principale è quella di dire che sono

nati così, che cioè l'asessualità non è una scelta

 

Da qui la pretesa che sia un orientamento sessuale a parte

 

Poiché nessuno è in grado di stabilire una eziologia per nessun

orientamento sessuale lo possono dire. tuttavia è abbastanza insensato

 

(  l'istinto sessuale dovrebbe essere una componente biologica di nascita,

mentre il desiderio sessuale dovrebbe essere al contrario una componente

del tutto psicologica )

 

Direi che possa al più essere una preferenza sessuale, cioè una specificazione

dell'orientamento: sono omosessuale, ma non pratico sesso o pratico solo autoerotismo

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C’è molta ignoranza rispetto alla realtà asessuale.
Le persone asessuali sono persone che non desiderano rapporti sessuali e/o genitali.
Non è detto che esse siano anche disinteressati all’affettività, alle relazioni, e al romanticismo.
Non è detto che siano totalmente prive di istinti sessuali, poiché a volte l’asessualità assume connotati più mentali, a volte più fisici.
Ci sono anche le persone demisexual, che vivono l’erotismo solo in particolari condizioni affettive e romantiche.
Ci sono persone asessuali che vivono condizioni “alternative” di intimità, come il bdsm, senza coinvolgere i genitali o vivere esperienze sessuali “tradizionali”.
La persona asessuale non “sceglie“, non si sforza, semplicemente asseconda la sua tendenza naturale.
Non c’è niente di patologico, nè di traumatico, non ci sono disfunzioni fisiche, è semplicemente una modalità.
A volte le persone asessuali fanno sesso, per assecondare il partner. A volte lo trovano doloroso, come una violenza, a volte assolutamente indifferente.
Talvolta trovano fastidioso il fatto che il mondo sia sessuocentrico, anche nei discorsi e nelle aspettative.
Anch’esse sono vittime del conformismo e degli stereotipi e aspettative sociali.
Le persone asessuali possono essere omoaffettive, biaffettive, panaffettive ed eteroaffettive.
Infatti, considerando “orientamento” qualcosa di “vettoriale”, che si dirige verso sessi e generi, asessuale non è un orientamento, ma una modalità sessuale.
Le persone assessuali non sono “contro” il sesso, o chi lo pratica, semplicemente non hanno loro interesse a praticarlo.
Spesso sono vittime di forzature e a volte persino di stupri “correttivi“.
Anch’esse subiscono discriminazioni, a volte in sovrapposizione a quelle GLBT (se biaffettive, panaffettive o omoaffettive), a volte in quanto asessuali, perché non previste, perché non è previsto supporto genitoriale per adozioni o fecondazione se motivate con l’asessualità e il desiderio di non figliare tramite coito.
Anche a livello di divorzi, religiosi e non, la questione della mancanza di volontà di compiere rapporti sessuali ha un suo peso e non viene compresa nè tutelata
Chi è più illuminato, aggiunge la A nella sigla GLBT, e quest’anno per la prima volta in italia ai Pride c’è stata una pattuglietta di asessuali.
 
Linko il sito della principale associazione, presente anche in italia
 
http://www.asexuality.org/home/

E anche il gruppo facebook 
 
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Saramandasama

 

 

Se un asessuale è gay o bisex, ciò che lo renderà parte della comunità è l'essere gay o bisex.

Questo mi sembra un pensiero molto logico. Il punto è "un asessuale gay" è prima "gay" o prima "asessuale"?

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Mi sa che qui nessuno ha compreso che gli asessuali non sono gay/etero/bisex ma non hanno orientamento sessuale. Li confondete con gli ANTI-SESSUALI, cioè coloro che hanno una sessualità ma rifuggono il sesso.

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Beh anche gli omosessuali hanno un orientamento affettivo

e/o sessuale

 

Nessuno ha mai pensato di escludere dalla definizione di omo/bi/etero-

sessualità, la sfera affettiva

 

Comunque in quanto tali, cioè asessuali, nell'acronimo non possono

stare perché sono sia etero che omo affettivi

 

Possono starci in quanto omosessuali e bisessuali che si astengono

dal sesso

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sono oppressi dall'eterosessismo in cui un uomo deve essere un morto di figa o non va bene!

 

inoltre anche sul discorso genitorialità sono discriminati.

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Questo mi sembra un pensiero molto logico. Il punto è "un asessuale gay" è prima "gay" o prima "asessuale"?

Beh, quello credo che debba sceglierlo la singola persona. Ma non è quello secondo me il cuore della questione.

Una persona potrebbe ritenere più importante per la sua identità il fatto di essere origini africane piuttosto che il suo essere gay. Il che non toglie che comunque, in quanto gay, ricerchi contatti con il resto del mondo LGBT. Né toglie il fatto che il suo essere nero nulla c'entri con la sigla LGBT.

 

Mi sa che qui nessuno ha compreso che gli asessuali non sono gay/etero/bisex ma non hanno orientamento sessuale. Li confondete con gli ANTI-SESSUALI, cioè coloro che hanno una sessualità ma rifuggono il sesso.

Gli asessuali si definiscono, come diceva Almadel sopra, omoromantici, eteroromantici, biromantici e aromantici, a seconda del tipo di relazione affettiva che ricercano al di là della sfera sessuale.

A me questi termini non piacciono, perché come dice Hinzelmann un gay non è meno omoromantico di un asessuale che si definisca così. Preferisco quindi parlare di gay (sessuali) e gay asessuali.

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io preferisco dire omoaffettivo, oppure omorelazionale.

 

lo spiego bene in questo estratto
 

 
Mi sto convincendo sempre di più che bisognerebbe parlare di orientamento affettivo, perché è per quello che si viene discriminati, e non per l’orientamento sessuale.
 
Che i due orientamenti siano diversi lo provano varie cose.
– gli asessuali hanno un orientamento affettivo
– alcuni bisessuali sono omoaffettivi o eteroaffettivi, anche se hanno desiderio sessuale bisessuale (altri sono bisessuali E affettivi)
 
inoltre parlare sempre e solo di orientamento sessuale genera vari problemi
– che gli omofobi di turno si concentrino sul “cio’ che si fa a letto” e dimentichino che essere glbt è un’identità anche sociale, politica, e personale
– che il partner  per una relazione progettuale e duratura lo si sceglie per l’orientamento affettivo, infatti il partner di una persona transgender lo sceglie per il suo genere (con cui lega un rapporto affettivo) e non per il suo sesso di nascita
– ti impediscono di sposare la persona che ami (orientamento affettivo) non di farci sesso (orientamento sessuale)
– se ti pestano in strada perché cammini mano nella mano, stanno colpendo il tuo orientamento affettivo
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Io non condivido invece trattare l'orientamento sessuale e l'orientamento affettivo come due cose differenti. Non si tratta di cose indipendenti. Non a caso l'APA definisce "orientamento sessuale" come:

Sexual orientation refers to an enduring pattern of emotional, romantic, and/or sexual attractions to men, women, or both sexes. Sexual orientation also refers to a person’s sense of identity based on those attractions, related behaviors, and membership in a community of others who share those attractions.

Infatti nessuno sta a parlare di persone con orientamento sessuale omo e orientamento affettivo etero (o viceversa).

 

Potrei anche essere d'accordo sul fatto che sarebbe meglio parlare di orientamento affettivo, in modo da non dare un'enfasi eccessiva all'aspetto sessuale. Ma ciò non toglie il fatto che stiam sempre parlando della stessa cosa. E "affettivo" non è comunque un termine che possa vantare un maggiore grado di precisione di "sessuale", visto che l'affetto che provo verso mia madre, mia sorella, le mie amiche, ecc. non contribuiscono a definire il mio orientamento.

Di fatto, "orientamento sessuale" è la parola che tutti usano, sia in campo scientifico, sia noi in quanto comunità LGBT, sia la persona media etero... tanto vale accettare questo fatto e continuare a usarlo.

 

 

Il fatto che una persona possa definirsi asessuale e omo/bi/eteroaffettiva allo stesso tempo non fa che dimostrare che asessualità non è un orientamento sessuale. Tanto è vero che gli stessi asessuali ci propongono un'altra scala, totalmente indipendente da quella omo/bi/etero: sessuale, demisessuale e asessuale. Io direi che queste categorie, più che definire l'orientamento sessuale di una persona (che abbiamo visto che può esserci comunque), definiscono la sua sessualità.

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io preferisco i termini americani

male-oriented

o

man-oriented

 

nel primo caso mi dico orientato verso i maschi (corpo maschile), nel secondo verso gli uomini (identità di genere maschile)

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Alla fine boh... questioni di lana caprina... almeno per due motivi:

 

1) perché bisognerebbe intervistare un buon numero di asex convinti e stracerti per poter capire (non tanto il messaggio politico, che si è capito, quanto piuttosto) come potrebbe configurarsi un'intersezione fra orientamento qualitativo e orientamento quantitativo in un asex per poi comprendere, una volta fatta l'intersezione, quale prevale fra le due componenti nello spingere la persona asex a configurare la propria socialità in un modo piuttosto che in un altro (dubbio che credo invece non abbia alcun "connotato politico" e quindi non si ponga mai nelle persone sessuali...  e forse nemmeno nei demisessuali).

 

2) la discussione era una provocazione di rotwangaccio tesa a suscitare la reazione seccata di Oscuro. E c'è pure riuscito xD

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a me piu che altro ha scioccato l'esclusione dei bisessuali

 

al milk ne abbiamo tantissimi, superano forse per numero gli e le omosessuali

 

ci sono anche progetti dedicati

 

non capisco davvero "dove vivete"

 

se nelle vostre associazioni non ce ne sono, chiedetevi se sono associazioni accoglienti per gli attivisti o gli utenti bisessuali

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A dire il vero le ipotesi di Rotwang sui bisessuali

vanno prese con un certo beneficio del dubbio...

 

Nell'ultimo paio d'anni anche io ho registrato

una superiore partecipazione da parte di bisessuali:

forse è la stagione :)

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VermillionLie

Vedendo come vanno le cose in certe associazioni, 
direi che si potrebbero escludere anche le lettere L e T
considerando che lesbiche non trovano il proprio spazio
e le battute transfobiche sono all'ordine del giorno. 

Io penso che nel movimento LGBT+ debba esserci accoglienza per tutte le persone 
che esprimano un orientamento sessuale, un'identità di genere e un modo di vivere l'affettività e la sessualità
che sfugga al modello dettato dall'eteronormatività. 

Per quanto riguarda le persone asessuali, è ben radicata la convinzione che un individuo
che non sperimenti un forte desiderio libidinoso sia malato o abbia uno stile di vita innaturale. 
Ho conosciuto una ragazza asessuale omo-romantica, e la risposta al suo coming out di un paio di 
tipi è stata: "Niente in contrario eh, è che non ti capisco", seguita da un lapidario:"Non sai che ti perdi".

Concordo con Nath riguardo alla bisessualità.

Edited by VermillionLie
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Io penso che nel movimento LGBT+ debba esserci accoglienza per tutte le persone che esprimano un orientamento sessuale, un'identità di genere e un modo di vivere l'affettività e la sessualità che sfugga al modello dettato dall'eteronormatività.

 

Io penso sia l'atteggiamento sbagliato,

perché - a fin dei conti - sembra che tu voglia dire:

"Io penso che i GAY del Movimento LGBT

dovrebbero essere più accoglienti e organizzare più cose

anche per le lesbiche e le persone transessuali".

 

Ecco, direi che è ora di smettere di trattare i gay come dei papà

che devono scarrozzare il resto del Movimento.

 

Poi alla fine dei conti non è neanche vero che le Lesbiche vanno a traino dei Gay:

ci sono tantissime militanti anche molto importanti che aiutano a gestire grosse situazioni,

solo che magari te ne accorgi solo quando ci sono i Gay Pride e meno durante l'anno.

 

Le persone transessuali - si sa - spesso sono un casino proprio personale da gestire.

Intanto sono poche in generale e quindi pochissime che fanno militanza.

Ogni volta che ho un pensiero transfobico incontro un/a trans che mi fa cambiare opinione:

l'unico vero ambiente in cui ho trovato un ambiente T vivace è stato Bologna,

nelle altre realtà bisogna andare un po' a fortuna...

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VermillionLie

No Almadel, non penso che la responsabilità sia totalmente di noi gay.

Credo, piuttosto, che ci sia una cattiva distribuzione degli spazi perpetuata nel tempo
(soprattutto al livello di visibilità) che ha portato a questi risultati. 

La differenza numerica tra uomini gay e donne lesbiche in tante associazioni è disarmante 
e un chiaro campanello d'allarme.

Conosco diverse militanti lesbiche toste, e tra queste ce ne sono diverse che lamentano 
una scarsa visibilità del mondo saffico.

La transfobia in parecchi ambienti che si dichiarano LGBT friendly è tangibile purtroppo: 
si va dalla battuta 'Che brutta quella, sembra UN trans!', ad affermazioni più pesanti.

So che a Bologna c'è un ambiente bello variegato, prima o poi spero di avere l'occasione di toccarlo con mano!

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l'errore è proprio immaginare questa associazione coi "gay padroni di casa" e gli altri "ospiti" da trattare bene, o male, o da "gestire".

 

forse al milk questo problema non c'è perché non c'è una letterina" padrona di casa"

ma persino il direttivo è "misto"

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