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Arcigay contro Facebook


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AndrejMolov89

La questione dell'essere sobri è una non questione. A me fa specie che si consigliano attività che si stanno già facendo da tempo immemore come soluzioni per ricevere fondi, e per avere una credibilità. Questo significa che molti illustrissimi signori del forum non hanno mai frequentato un circolo, non sanno una bega delle attività sociali che si fanno all'interno, però, a quanto pare dicono che stiamo sbagliando perché non facciamo quelle cose che ci consigliano di fare e che facciamo ben prima che loro si scoprissero gay. A me fa specie che ci sia quest'ipocrisia di fondo. Anche se facessimo solo queste attività e in certi casi è così (vedasi Antéros, che è sempre in attivo di 100 euro e basta), loro, i paladini della giacca e cravatta non si interessano comunque delle attività politiche e culturali: a loro non gli ne frega un cazzo a prescindere. Anzi attiriamo il loro interesse perché secondo loro colpiamo la loro credibilità e rispettabilità perché un gruppo di persone che già ci odia dice che siamo promiscui e superficiali, cosa che direbbero comunque se vedessero una persona gay che fa sesso per il puro piacere di farlo. Cosa proponete per evitare che raccontino balle sulla nostra realtà? Ci schediamo e ci mettiamo una cintura di castità e ci obblighiamo a vestirci come se andassimo ad una conferenza in ogni manifestazione, ogni festa e anche per le strade?
Il problema dell'attenzione mediatica per le poche "esagerazioni" è irrisolvibile. Il pride nazionale di Bologna è stato fatto senza carri, senza esagerazioni per rispettare le popolazioni colpite dal terremoto, e l'attenzione sia VOSTRA che dei GIORNALI e degli omofobi E' STATA nulla. Per dire quanto siate simili a chi ci vuole possibilmente morti o inesistenti. Ma continuiamo a cercare il rispetto dalle persone che vedono come problema il fatto che vogliamo dire che siamo gay e abbiamo compagni.

Il problema dell'attenzione mediatica per le poche "esagerazioni" è irrisolvibile.

 

Quest'anno ho guardato volutamente un tg mediaset (il peggio del peggio) per vedere come hanno trattato i pride. Meglio di quello che pensate.

Poi certo ci sono gli articoli squallidi di certo giornalismo, ma chi legge quei giornali è già omofobo prima di aprirli.

Ottimo esempio del Pride di Bologna sulla sobrietà.

Per questo video su facebook, vabbè, è un po' darsi la zappa sui piedi, ma non genera certo omofobia anche perché a nessuno importa nel mondo reale.

 

 

Cosa proponete per evitare che raccontino balle sulla nostra realtà? Ci schediamo e ci mettiamo una cintura di castità e ci obblighiamo a vestirci come se andassimo ad una conferenza in ogni manifestazione, ogni festa e anche per le strade?

 

La censura funziona anche su di noi.

 

Al Pride di Vicenza una donna del servizio d'ordine

mi si è avvicinata con fare minaccioso per "controllare che non stessimo facendo nulla di strano"

perché ero in ginocchio sull'erba e stavo parlando con Michael e ha pensato a un pompino.

 

Io mi sono addirittura scusato per averle dato questa impressione

e l'ho rassicurata sul fatto che non stessimo facendo proprio nulla.

 

Una scena simile - fuori da un Pride - mi avrebbe fatto infuriare.

Ho interiorizzato però così tanto la paura di dare una immagine promiscua al Pride

da dover addirittura giustificare comportamenti involontari.

@pix

Profondissima stima per la tua risposta!:D Capisco che gli spogliarellini possano interessare ai 20enni, ma per chi è cresciuto e ha una sua vita la cosa risulta adolescenziale. Questo è il punto, altro che perbenismo...

 

 

@greed89

Inutile che fai la ramanzina e del vittimismo. In teoria hai ragione, ma in pratica no! Le vostre iniziative, o quelle della maggior parte delle associazioni, fanno flop perché sono pallose e autoreferenziali. Anche se sembra un controsenso, la gente è umana e anche nelle cose impegnative ha bisogno di essere stimolata e/o trovare la cosa interessante e non eccessivamente pesante. Motivo per cui per raccogliere fondi per tragedie o aiuti al terzo mondo il più delle volte si organizzano concerti o partite benefiche. Insomma è inevitabile dover unire l'utile al dilettevole per attrare la gente. Potrò risultarti cinico e insensibile, ma sinceramente non m'interessa andare a un'associazione per parlare di prevenzione, preservativi, hiv(manco fosse un convegno di medici) o cose auto-referenziali dell'associazione o del mondo gay(ad esempio un festival del cinema gay con solo film a sfondo gay-deprimente) Non che non ne riconosca i meriti (anzi!), ma bisognerebbe fare e parlare di altre cose magari anche più leggere. Qui ad esempio si organizzano concerti o spettacoli non per forza auto-referenziali gay, ma che raccolgono fondi per l'associazione.

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