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Solita piccola storia triste


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Ciao a tutti, mi presento brevemente:

 

Mi chiamo Simone, ho venticinque anni e provengo dall'amena provincia di Padova.

Dopo mesi e mesi che leggo silenziosamente questo forum, oggi ho deciso d'iscrivermi e aprire questo post semplicemente per sfogarmi.

Da sempre so di essere attratto dagli uomini. Nonostante ciò mi porto dentro questa consapevolezza in sordina continuando ad avere saltuarialmente relazioni sterili con ragazze che matematicamente si esauriscono nel giro di qualche mese. Premetto che sono nato e cresciuto in un ambiente conservatore e rigorosamente cattolico, al limite del bigotto, e non mi è stato per niente facile

venire a patti con il mio orientamento sessuale soprattutto perché, colpa della famiglia e della società che danno un'idea completamente distorta della comunità gay, spesso dipingendo gli omosessuali come grossi cliché ambulanti, non mi sono mai rispecchiato nell'immagine di uomo effeminato e frivolo.

Solo grazie all'informazione sono riuscito a vedere più in là degli stereotipi ed accettarmi (quasi) per quello che sono.

Come direste giustamente voi sono un gay "represso" e anche se credo di vivere una vita appagante per quanto riguarda l'università e gli hobby (sono brillante nello studio e ho un sacco di interessi), sento che mi sono sempre negato la possibilità di amare qualcuno per paura della reazione della mia famiglia.

Ancora oggi, nonostante l'accettazione dei miei gusti e tutta l'auto analisi che continuo a fare, soffro tantissimo per questa condizione, arrivando persino a pensare che l'unica soluzione possibile per uscire da questo loop sia suicidio.

Ora mi trovo in uno di quei momenti di estrema sofferenza, in cui non riesco a concepire un'esistenza fatta di rinunce e bugie a livello sentimentale ma allo stesso tempo non riesco nemmeno ad immaginare una vita senza la mia famiglia, per quanto retrogada, chiusa e ingiusta possa essere.

Ecco, ho finito il mio piccolo sfogo. Non mi aspetto nemmeno che rispondiate, mi ha fatto bene anche solo parlarne.

 

 

Grazie e buona serata a tutti.

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/28970-solita-piccola-storia-triste/
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Ancora oggi, nonostante l'accettazione dei miei gusti e tutta l'auto analisi che continuo a fare

 

l'auto analisi non funziona perchè sei una parte in causa e certe cose il tuo cervello a te non te le fa vedere.

 

di consiglierei di andare da un terapeuta così che lui ti può aiutare.

Ciao..ehi,perché non dovremmo risponderti? :)

Come puoi essere sicuro che la tua famiglia ti abbandoni?

Io sono riuscito a fare coming out in una famiglia molto bigotta,genitori contadini e con la quinta elementare come titolo di studio...pensavo ad una tragedia ed invece...

Devi lavorare ancora su di te,non pensare per ora alla famiglia.

Ci si legge nel forum!Ciao:)

Scusa la domanda forse cattiva...

Tu aspetteresti la dipartita dei tuoi genitori per non deluderli? Rovineresti la vita di una donna, sposandola e forse facendoci dei figli, per far contenti i tuoi genitori? 

Se si.. ti accorgerai quando arriverà quel momento di aver buttato via tanto del tuo tempo per la tua serenità ;) 

Con questo.. spero che la tua permanenza sul forum ti aiuti in qualche modo a sbloccarti e a prendere più coscienza sul fatto che i gay nella vita non sempre rispecchiano quelli che sono meri stereotipi. 

Benvenuto a bordo. 

Nomoredramainmylife

Ciao e benvenuto.. Sicuramente la tua è una situazione difficile, che ho vissuto anche io ed è stato terribile.. Io lo dissi a casa e fu un inferno, di ricatti morali, minacce, continue intromissioni nella mia vita privata... Adesso, dopo aver convissuto un anno con un mio ex, ed aver interrotto per questo lasso di tempo i rapporti con loro, mi accettano o comunque non si interessano della mia vita privata lasciandomi libero.  Quello che devi provare a capire, anche se capisco che in questo momento è difficile, che a sbagliare sono loro, che tu non stai facendo loro nulla di male, che è la tua vita e che non devi soffrire... La tua è una sofferenza profonda, è forse è brutto dire così, ma non è paragonabile con la  sofferenza che causerai loro, perché tu non vieterai loro di essere sé stessi, la loro sarà una sofferenza puramente egoistica, perché ti vedono come qualcosa che gli appartiene.. Ed è sbagliato.. Tu appartieni a te stesso.. Io sono molto sensibile, con me hanno giocato sui sensi di colpa. Mia madre diceva: e se papà si uccide? e se gli viene qualcosa? e ogni piccolo malore che avevano lo attribuivano (perché sapevano che così stavo male) al mio coming out. Saranno momenti difficile, ma che passano.. Se senti di farlo, fallo. Magari all'inizio dovrai lottare, ma quanto tutto si sarà calmato (e potrà volerci molto tempo) ti sembrerai come se tutti i problemi che ti facevi, fossero sciocchezze e ti sentirai forte e fiero dell'uomo che sarai.. Non disperare..

Edited by Nomoredramainmylife

Fidati,a tutto c'è rimedio.Prima di ogni altra cosa devi prendere consapevolezza di te stesso come persona con un proprio carattere,una propria sessualità e un modo di pensare a se stanti,che non devono essere influenzati in alcun modo dal resto che ci circonda.Non hai nulla che non vada,non sei difettoso,non sei sbagliato;lo so quanto è dura accettarsi per quello che si è quando gli altri ti fanno sentire fuori luogo,in disagio o peggio ancora ti maltrattano lasciadoti solo come un cane chiedendoti dove tu abbia sbagliato.Una frase che mi è stata d'aiuto con il tempo è stata questa: Sei una parte preziosa e necessaria dell’universo. Non devi guadagnarti il diritto di esistere

Edited by kintsugi92

Hai la classica vita dei gay in veneto comprendo benissimo la tua situazione, ma vivendo a Padova hai molte più possibilità di trovare ambienti più aperti mentalmente, capisco la chiusura e la super sorveglianza pure io sono soggetto ad inquisizione a casa, ma devi tirare fuori la grinta e far valere te stesso anche a costo di perdere i rapporti coi tuoi, non possiamo sempre vivere nella loro ombra.

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