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La vostra città e le persone LGBT


Onerom90

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Discutendo con amici qualche sera fa, sono venuti fuori i soliti discorsi: "per le persone lgbt le città grandi sono migliori", "il nord è più aperto", "nei piccoli paesi non si può vivere serenamente", "L'unico modo è andare via dall'Italia".

 

Così visto che mi sono iscritto a questo forum, le prime cose che mi è venuto in mente di chiedere sono: qual è la situazione che vivono le persone lgbt nel vostro paese, nella vostra città di riferimento o nella vostra città/zona? Rispetto ad alcuni anni fa, come è cambiata e quanto potrà cambiare questa specifica situazione secondo voi?

 

Io credo che questi temi possano essere analizzati senza pregiudizi solo guardando ai dati ma, allo stesso tempo, avendo un po' di buon senso. I dati dei sondaggi rivelano che ci sono delle differenze abbastanza grandi nella percezione che gli italiani hanno dell'amore omosex e dei diritti lgbt a seconda della zona della nazione e della popolazione del centro abitato, ma questo non significa che si possa considerare avanzata o arretrata un'intera area in base a quei sondaggi. Anche solo tra città e città della stessa area ci possono essere grandi differenze, a causa di diverse storie, diversi movimenti, diversi trascorsi. Ho conosciuto persone trovarsi benissimo in piccoli e sperduti paesi appenninici e altre lamentarsi della continua omofobia in alcuni grandi centri. Quindi sebbene i sondaggi siano utili per farsi un'idea generale, trovo che tentare di descrivere una realtà in base ad essi non possa funzionare. Quale miglior modo se non raccontarla direttamente dunque?

 

Io vivo in Alessandria, Piemonte. Fino a circa quattro anni fa, c'era il deserto (ma solo alla luce del sole, in realtà le chat sono sempre state affollate di alessandrini XD). Sembrava non ci fossero coppie gay dichiarate, non c'erano eventi, non c'erano politiche di inclusione. L'unico provvedimento era un vecchissimo ordine del giorno degli anni '90 che impegnava il comune a non riconoscere mai le coppie di fatto. Poi miracolosamente le cose hanno iniziato a cambiare. Oggi, nonostante sia infrequente, può capitare di vedere qualche coppia gay di uomini o di donne camminare mano nella mano, tanto che anche il mio ragazzo ed io, quando ci sentiamo più sicuri, ci buttiamo in mezzo alla folla tenendoci per mano, ed è veramente bello nonostante i timori. Esistono alcuni bar implicitamente gay-friendly, c'è una associazione attiva e coinvolgente, è stato approvato il registro delle unioni civili e il sindaco ha dichiarato che, in caso di richieste in tal senso, sarebbe disposta a trascrivere dei matrimoni gay contratti all'estero nel registro di stato civile. Sembra poco ma sono stupito che sia accaduto così tanto in pochi anni, considerando che Alessandria non arriva ai centomila abitanti. Non oso dare per scontato che il futuro sarà positivo ma per ora ci sono buone premesse. E voi cosa mi dite?

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imalittlemonster98

Allora io abito in un paesino in Valtellina vicino a Sondrio...qui la lega impera e quindi si può capire anche la mentalità omofoba e razzista del valtellinese medio! Più specificamente nel mio paese non c'è davvero niente! Solo due bar e basta! La città più vicina, Sondrio, è assolutamente priva di ogni locale gay friendly e persone dichiarate sono pochissime e per strada non vedrai MAI due ragazzi tenersi la mano! C'era una associazione ma che poi non ho ancora capito perché, è stata sciolta! Quindi dire "il nord è più aperto" è sempre relativo al contesto in cui vivi!

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Allineedisyou

Allora io vivo in provincia di Milano in una zona densamente urbanizzata con cittadine che si aggirano attorno ai 10000 - 100000 abitanti..Ma di coppie gay ne ho intraviste solo alcune in Milano città, devo dire che non si fanno problemi per esempio a baciarsi o a tenersi per mano in pubblico anche se sempre la gente tira occhiate strane e imbarazzanti. Questo non succede invece ad esempio in Germania una volta ero in un ristorante e la coppia a me vicina si teneva per mano tranquillamente e nessuno ha detto o fatto qualcosa. In Italia penso che la coppia avrebbe sentito in giro risatine idiote..Personalmente io al massimo quando incontro amici oso solamente baciarli il viso come segno di saluto, ma anche se avessi avuto un ragazzo difficilmente lo prenderei per mano in pubblico per esempio..Generalmente qui in italia le persone non sono abituate a vedere certe cose nella propia quotidianità quindi anche un semplice gesto di affetto fra persone dello stesso sesso può essere un piccolo gossip da raccontare in giro..Per quanto riguarda eventi, locali, ritrovi etc. Milano è il mio unico punto di riferimento e lì ci trovo di tutto..

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La situazione in provincia di Mantova é questa:

Il 90% sono velati. Non vedo nessuno girare mano nella mano o baciarsi

(mi da che io e il mio tipo siamo gli unici..).

 

C'é una associazione in cittá ma non ho idea di cosa facciano

(quando ero su fb sponsorizzavano solo aperitivi -.-").

 

L'omofobia é molto alta soprattutto tra i giovani.

Praticamente giro con coltello e spray urticante per sicurezza.

 

C'é un locale a Desenzano qui vicino più o meno, si chiama Art

É molto famoso in zona e ci vanno anche molti etero ma non ci sono mai stato..

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Qui a mezz'ora di macchina da Brescia, a nord della stessa, forse manco si sa cosa vuol dire essere gay! Qui non succede un tubo di niente, solo deserto!

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Io vivo nella periferia sud di Milano. Omofobia alle stelle, specialmente fra i giovani e giovanissimi XD gay dichiarati anch'essi molto pochi (forse contribuisce il fatto che, avendo Milano a 10 minuti coi mezzi, molti preferiscono vivere "apertamente" la grande città per poi tornare nell'anonimato passato il confine) e coppie gay visibili non pervenute.

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Io abito in provincia di Trapani, e non ho mai visto Gay, lesbiche ecc.. dichiarati.
Nella mia città non c'é nessun locale per gay o simili.
In una città vicina avevo sentito che avevano aperto decine e decine di locali per gay però poi li hanno fatto chiudere tutti.
Nella mia città da quello che ho visto il 95% sono omofobi, basta che vedono un ragazzo con un paio di mesh fra i capelli che subito si mettono a ridere e a prenderlo in giro (E poi magari quel ragazzo è etero).

Poi a un capodanno nella mia città hanno messo un mega schermo nella piazza e hanno messo un canale a caso che in quel momento facevano vedere foto di modelli mezzi nudi, e tutti a urlare "Guarda quei froci!!", solo perché erano mezzi nudi secondo loro erano gay -_-' Mah.
Ho sentito da molti che Milano è la capitale dei Gay quindi penso che appena possibile mi trasferirò li.

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dove abito io non so, ma siccome per la scuola sono sempre a como, mi capita magari in treno o per strada di scovarne qualcuno, perchè quando vedo qualcosa di sospetto aguzzo le orecchie. Poi non so se è una moda a como città dove quasi tutte l femmine vanno in giro abbracciate o mano nella mano o sono effettivamente lesbiche, boh

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Abito a Nizza come molti sanno quindi beh decisamente si sta bene visto che il sindaco Estrosi è gay friendly.abbiamo un quartiere gay chiamato le petit marais dove in pochi anni sono nati vari tipi di locali e le due associazioni gay sono molto attive .sul sito turistico di nizza c è da qualche tempo uno spazio dedicato alla comunità gay con i vari indirizzi e serate e qu'est anno il 27 febbraio ci sarà il carnevale gay ...

Non possiamo lamentarci.

Omofobia molto rara e i ragazzini di 16 anni già sanno bene ciò che vogliono...altro che ai miei tempi

Edited by cambiapelle
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Io non condivido il "l' unico modo è andare via dall' Italia", perché è vero, non ci sarà una gran tolleranza ne' tante possibilità per la comunità LGBT nel nostro stato, ma siamo molto avanti rispetto ad altre nazioni, e dico molto di più. Io adesso vivo in Repubblica Dominicana e ho avuto modo di viaggiare molto negli ultimi tempi in tutta l' America Centrale e in buona parte dell' America Latina. Eccezion fatta per alcuni paesi dove la vita omosessuale è più libera, se qualcuno qui venisse a sapere che sono gay sono convinto che mi brucerebbero vivo. La gente parla degli omosessuali con disgusto, si rifiutano anche solo di provare a conoscere la realtà. Ovviamente parlo in generale, ci saranno pure famiglie mentalmente aperte qua, ma per ora trovarne una mi sembra ancora difficile.

La mia host sister è lesbica, non avete idea della situazione che si è creata in casa da quando ha deciso di dirlo ai miei hostparents. Litigi continui, pregiudizi di ogni genere...

Per quanto la mia vita sentimentale sia stata 'povera' fino ad adesso se faccio un paragone tra l' Italia e i Caraibi non c' è dubbio che l' Italia è molto più aperta mentalmente.

 

In Italia io vivo a Viareggio, in provincia di Lucca, è molto piccola ma è vicina a Pisa, Lucca e Firenze, non è poi così difficile trovare un appuntamento. Solo c' è da fare attenzione a non essere visti in giro, le voci girano molto veloci e ci sono un sacco di bande di ragazzacci che più di una volta hanno condotto 'spedizioni' per fare giustizia contro coppie gay..

 

Poi boh, io quoto Londra e lo farò sempre, non ho mai visto tanta libertà di espressione come in questa città... i gay si sentono liberi di camminare per mano e guai a chi osa importunarli.

Edited by Mamaguana
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Dragon Shiryu

Allora... parlando nel mio paese: non c'è assolutamente nulla. Se ci sono sono ben nascosti!

Se invece mi sposto in cittò, già a Bari un pochetto va meglio... si vedono qualche coppia, ma si si possono contare sulla punta delle mani!

So che ci sono associazioni, fra cui l'arcigay che per ora non ha nemmeno una sede (almeno da quanto so io). Ma so che non sono molto frequentati.

E dalle chat sembra che moltissimi soano anche nella città nascolti (e molti vogliono i famosi "pari requisiti")!

Edited by Dragon Shiryu
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Boh.

Qui da me (un paesotto di 20mila abitanti ai confini della Capitale) c'è poca presenza omo, ma forse sono io che non ne sono al corrente visto che praticamente qua ci dormo e basta.

In compenso: a) la titolare del ristorante dove vado spesso (che tra l'altro ha mezzo fatto le medie con me) non si è fatta problemi né quando una mia amica si è presentata con una delle sue ragazze, né quando io ho portato il mio ex a cena; B) abbiamo passeggiato spesso e volentieri per strada e l'ho presentato anche come "il mio compagno" quando (bei tempi!) stavamo per prendere casa insieme.

Mai viste reazioni strane, ma io dormo in piedi e non faccio testo.

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Vivo in un paesuncolo bigottello e ignorante nella provincia nord di Milano.

 

Qua gay ≤ (minore o uguale) a zero. Se mi sposto a Milano ovviamente il numero aumenta, ma non c'è lo stesso senso comunitario che c'è per esempio a Barcellona nell'enorme quartiere di L'Eixample o nell'altrettanto enorme quartiere di Le Marais di Parigi. Coppie tenersi per mano qui mai viste nemmeno in centro. A Milano siamo tutti atomizzati per il semplice fatto che tendenzialmente il gay milanese è classista, catalogatore e se la tira ed è, tra le altre cose, totalmente intricato nelle dinamiche di potere create dai corpi e dall'estetica in generale.

 

Quindi io sono per il fuggire. Non ho scelto io di nascere, non ho scelto io di nascere in questo luogo e men che meno in quest'epoca. Tutto ciò che mi precedeva è una datità e come tale me ne faccio quel che voglio io; non ho le radici come gli alberi. Se domani continuerò a provare il disagio che provo oggi qua, be', lavoro permettendo, non mi farò alcun problema a trasferirmi a Barcellona, New York o Londra.

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Di vita gaia l'ho fatta nel mio periodo romano e sinceramente dalla capitale mi sarei aspettato qualcosina di più, ok finchè si parla di locali dove c'è una buona scelta, per il resto è tutto abbastanza concentrato zona Colosseo.

Per quanto riguarda Napoli, non molto diverso da Roma, ci sono un paio di associazioni e locali dedicati ma sono decisamente un pò troppo "spinti", insomma si va per fare altro.
Esistono invece una serie di eventi gay organizzati settimanalmente in una serie di locali etero e il centro storico è una zona molto tollerante. Tutto sommato  abbiamo una giunta molto molto friendly è sta collaborando molto e i risultati cominciano a vedersi.
Per il resto non faccio vita gay nella mia città la so indirettamente quindi magari potrò essere impreciso.

 

Nel complesso, salvo alcune criticità non mi sento di dire che Napoli sia omofoba almeno non secondo standard italiani, invece non appena si esce dal comune e si arriva in provincia bè la situazione è totalmente diversa.

Edited by Iron84
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Dove abito io non c'è nulla, ma non è un grosso centro, se mi sposto a Genova o sulla Riviera cambia tutto, diciamo che non c'è molta vita gay ma l'ambiente non è ostile, anzi, ci sono molti ragazzi e uomini gay tranquillamente dichiarati. La zona più friendly però, a detta di tutti, è l'estremo ponente, specie Sanremo e Ventimiglia, anche perché sono sempre state zone liberali e piuttosto anticlericali, almeno nei tempi antichi.

Nei paesi interni secondo me invece non si pongono nemmeno il problema, anche perché in generale tutti i giovani (gay e non) ci stanno giusto per mangiare e dormire perché non c'è davvero nulla.

 

@Iron84 io mi sono sempre immaginato Napoli e la Campania come una sorta di Olanda piazzata in Italia, invece appena usciti dal capoluogo è un incubo?

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@Iron84 io mi sono sempre immaginato Napoli e la Campania come una sorta di Olanda piazzata in Italia, invece appena usciti dal capoluogo è un incubo?

 

 Napoli essendo una grande città centro di una provincia popolosissima accoglie tutti i gay dell'interland e quindi è possibile trovare una certa vita gay ed anche una buona apertura mentale nella classe borghese, cosa che spesso non accade nel resto d'Italia ma tutto qui. Nelle classi sociali più basse c'è la solita ostilità verso il diverso, salvo alcune eccezioni culturali che vedono il femminello o il trans come portafortuna. In passato si è sentito anche di atti di violenza però non posso dire che sia raro vedere coppie gay tenersi per mano (questo non vuol dire che accade spesso).

 

Insomma la città è tollerante ma di sicuro non può definirsi friendly ma appena si va soprattutto nell'entroterra o nel casertano finisce tutto.

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@@Iron84,

 

concordo con la tua vision su Napoli, mentre un po' meno sulla provincia, che mi pare essenzialmente trattata allo stesso, sbagliato modo con cui generalmente i napoletani di Napoli trattano i napoletani della provincia di Napoli, ossia con grande ed ingiustificata presunzione.

 

L'unica grande differenza che porrei è nella categoria "persone di bassa cultura": credo che quelle di Napoli centro siano più tolleranti, ma non solo rispetto alla provincia, ma anche rispetto ai loro stessi concittadini di Napoli non centro storico. Il motivo lo credo legato anche all'apertura verso situazioni spesso legate ai costumi portati dal turismo e dalla storia.

Allo stato attuale, credo che le giovani generazioni dell'area napoletana guardino con moltissima apertura l'omosessualità, salvo casi di ignoranza e degrado. Salendo con l'età, credo che la zona si dimostri molto più vicina all'omofobia di alcune aree "no".

 

Edited by Fe92
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Nelle classi sociali più basse c'è la solita ostilità verso il diverso, salvo alcune eccezioni culturali che vedono il femminello o il trans come portafortuna. 

 

Esatto, mi riferivo proprio alla figura del "femminiello" che è tipicamente campana e che è presente praticamente da sempre nell'area. Il casertano invece è una zona tendenzialmente omofoba?

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No problem da queste parti. Non è il paese dei balocchi, ma in Spagna si vive decisamente bene da gay ancor più se ti muovi per giri ed ambienti dove l'omofobia è inesistente. Magari nel tuo vicinato ci sono migliaia di super omofobi, ma se i tuoi amici etero sono tutti gay-friendly, il lavoro è a prova di omofobo (perché non ce n'è o non ti ci devi relazionare), ti muovi per zone gay/gay-friendly o in locali poco friendly, ma con i tuoi amici etero, allora è altamente improbabile che ti tocchi ad avere a che fare con l'omofobia diretta. Ovviamente questo è uno scenario da 'campana di vetro', ma è quello per cui vedo optare molte persone. Ciò nonostante anche negli scenari "meno prudenti" è raro succeda qualcosa. Io sono anni che vivo qui e non ho mai avuto particolari problemi (e tocchiamo ferro) anche se è pur sempre vero che in certi contesti censuro l'effusioni pubbliche. In una strada isolata di notte in periferia o davanti a un gruppo da stadio o neo-nazi, direi che non è prudente darsi la mano o baciarsi, per quanto poi una città possa essere 'gay-friendly'.

 

Non conosco la situazione dei paesi nordici, ma ho solo visto in S. Francisco una buona qualità di vita gay come la vedo qui.

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@@Iron84,

 

concordo con la tua vision su Napoli, mentre un po' meno sulla provincia, che mi pare essenzialmente trattata allo stesso, sbagliato modo con cui generalmente i napoletani di Napoli trattano i napoletani della provincia di Napoli, ossia con grande ed ingiustificata presunzione.

 

L'unica grande differenza che porrei è nella categoria "persone di bassa cultura": credo che quelle di Napoli centro siano più tolleranti, ma non solo rispetto alla provincia, ma anche rispetto ai loro stessi concittadini di Napoli non centro storico. Il motivo lo credo legato anche all'apertura verso situazioni spesso legate ai costumi portati dal turismo e dalla storia.

 

Allo stato attuale, credo che le giovani generazioni dell'area napoletana guardino con moltissima apertura l'omosessualità, salvo casi di ignoranza e degrado. Salendo con l'età, credo che la zona si dimostri molto più vicina all'omofobia di alcune aree "no".

 

 

 

Ahahha forse hai ragione, però tu mi insegni che esiste provincia e provincia.

Ammetto candidamente che fino a poco tempo fa la consideravo con un unico calderone di case alla rinfusa e invece esistono vari paesi e varie realtà, però quando parlavo dell'entroterra facevo volontariamente una distinzione tra le zone costiere e quelle più interne verso l'aversano.

In tutta sincerità la mentalità provinciale forte c'è e c'è poco da fare in alcune realtà, forse in altre no, sinceramente non lo so.

Mi riesce difficile pensare una Giugliano, una San Giorgio o una Pompei come friendly.

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Io vivo nel retroterra milanese e francamente la situazione non mi pare disperata come descritto da altri utenti, bensì molto migliorata rispetto solo a qualche anno fa.

È ovvio che poi le situazioni dipendono dalle varie realtà particolari.

A Milano nei quartieri universitari la situazione è molto aperta, almeno rispetto alla media italiana, e in diverse zone della città non mancano locali espressamente amichevoli verso la clientela arcobeleno.

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@@Ilromantico, Ma tu in che parte della Spagna vivi?

Perché Barcellona per esempio mi è sembrata il paradiso per chiunque voglia semplicemente vivere se stesso in ogni sfaccettatura della personalità senza avere problemi.

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In Campania la storica meta friendly non è Capri? Qui in Liguria come dicevo prima la zona più friendly è la Riviera dei Fiori e le Cinque Terre. La mia opinione comunque è che, in generale, i luoghi di vacanza, economicamente più ricchi, sono anche i più aperti mentalmente, le zone interne, abituate a vivere sempre tra di loro, le più chiuse.

 

Sulla Spagna penso che anche li ci sia una bella differenza tra Barcellona e le Baleari e, ad esempio, l'Extremadura.

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Mi riesce difficile pensare una Giugliano, una San Giorgio o una Pompei come friendly.

Io ho scoperto domenica che Pompei è una zona di battuage.

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A Milano nei quartieri universitari la situazione è molto aperta, almeno rispetto alla media italiana, e in diverse zone della città non mancano locali espressamente amichevoli verso la clientela arcobeleno.

 

Il problema infatti sorge appena ti allontani da queste oasi felici, che costituiscono solo una piccola parte dell'intera area urbana

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Sulla Spagna penso che anche li ci sia una bella differenza tra Barcellona e le Baleari e, ad esempio, l'Extremadura.

 

Certo, ma è anche un discorso demagogico e scontato. Già l'"oasi gay" non è omogenea in città friendly, figurarsi in realtà più rurali o provinciali, basti pensare che anche per gli etero non è lo stesso vivere in una grande città che in un paesino di montagna. Comunque non sempre funziona questo tipo di logica, mi è capitato di vedere paesini particolarmente friendly e mi pare che nelle Canarie e ad Ibiza la scena gay non sia male, ma non ci sono mai stato quindi non certifico :).

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Allora... Io vivo in Provincia di Napoli e quindi posso chiarire alcune questioni.

Non conosco la realtà di Napoli quindi alzo le mani. Sulla costiera ogni città è a sé stante. Pompei è un celebre luogo di prostituzione trans, nell'area degli scavi. A parte ciò il Comune ha inaugurato il registro delle unioni, quindi non credo sia una città molto intollerante. Torre Annunziata è una città popolare con molta malavita ma c'è la cultura dell'omo portafortuna e se non sbaglio c'è il registro anche lì. Nella mia di città non sono omofobi ma molto retrogradi, quindi se non ti comporti come loro vieni escluso. Sorrento è il paradiso: ricca, snob, piena di stranieri (europei e americani) e in cui gli omo non hanno paura di farsi vedere. In effetti Sorrento è un mondo a parte: odiano Napoli ed i napoletani, si credono i migliori in Italia e ci tengono a mostrare la loro agiatezza.

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Io sono di Napoli e non frequento la vita gay,però vi posso dire che come ha detto Iron siamo abbastanza tolleranti,inoltre stanno molti locali (spinti) e posti di scambio culturale come il centro storico o associazioni culturali. Sinceramente io vedo un ambiente cosmopolita,poi ovvio le persone ignoranti stanno ovunque e quelle sono molte volte un problema. L'ignoranza è una brutta bestia U_U 

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Io ho scoperto domenica che Pompei è una zona di battuage.

 

Ah bè allora se parliamo di battuage, segaioli, sesso open air e marchettari la Campania è una versione trasgressiva dell'Olanda :P

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Il problema infatti sorge appena ti allontani da queste oasi felici, che costituiscono solo una piccola parte dell'intera area urbana

 

Ma è così ovunque, sfido ad andare nella campagna inglese mano nella mano con la bandiera arcobaleno.

Ma come si diceva giustamente prima, la mentalità dipende molto dalla realtà di riferimento, più è piccola più è conformista e diffidente e vale anche per gli etero.

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