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La vostra città e le persone LGBT


Onerom90

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In Campania la storica meta friendly non è Capri?

 

 il Comune ha inaugurato il registro delle unioni, Sorrento è il paradiso: ricca, snob, piena di stranieri (europei e americani) e in cui gli omo non hanno paura di farsi vedere. In effetti Sorrento è un mondo a parte: odiano Napoli ed i napoletani, si credono i migliori in Italia e ci tengono a mostrare la loro agiatezza.

 

 

 

A parte che a Sorrento vivono tutti napoletani emigranti coi soldi vabbè.

 

Allora le mete turistiche campane sono tutte molto friendly ma per un discorso prettamente economico, sono zone di turismo d'elitè e quindi oggi tra le categorie di persone benestanti ci sono gli omosessuali. Per quanto friendly non c'è una vita omosessuale, nel senso il gay è accettato, vanno magari mano nella mano ecc. però non esiste una vita gay strutturata.

 

Capri è un retaggio di quando all'inizio del 900 l'Italia era l'Olanda d'Europa, l'Italia liberale anticlericale aveva depenalizzato l'omosessualità e tutta Europa veniva a fare la vacanze da noi a Capri. Di quella Capri resta poco, non che oggi l'isola sia intollerante ma è tremendamente snob e quindi anche la vita gay è molto dandy e fastidiosa.

 

Io sono di Napoli e non frequento la vita gay,però vi posso dire che come ha detto Iron siamo abbastanza tolleranti,inoltre stanno molti locali (spinti) e posti di scambio culturale come il centro storico o associazioni culturali. Sinceramente io vedo un ambiente cosmopolita,poi ovvio le persone ignoranti stanno ovunque e quelle sono molte volte un problema. L'ignoranza è una brutta bestia U_U 

 

Cosmopolita sempre secondo gli standard italiani e comunque Milano è più aperta sebbene la vita gay sia più stereotipata.

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Per sfatare i miti "regionali", Catania non è la tipica cittadina chiusa del sud che si possa pensare, ci sono parecchi punti di ritrovo friendly o apertamente dedicati alla vita gay... Certo, niente di paragonabile alle grandi capitali europee che qualcuno ha citato, ma secondo me bisogna anche capire e (ahimè) accettare il contesto. Devo ammettere che negli ultimi anni stanno cambiando positivamente molte cose (dal riconoscimento "ufficiale" di coppie di fatto agli ultimi gaypride molto frequentati anche da semplici sostenitori della causa), anche se, ad esempio, mi ha lasciato sgomento la riunione del mese scorso delle sentinelle in piedi. Questa è l'Italia, secondo me, non tutta da buttare ma molto da cambiare!

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Per sfatare i miti "regionali", Catania non è la tipica cittadina chiusa del sud che si possa pensare

Ma non credo che qui l'abbia pensato qualcuno: al contrario, è una città dove la tensione erotica è nell'aria... qualunque tipo di tensione!

 

Cosa non darei per tornarci... [emoji24]

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Aggiungo che il Nord non lo vedo più aperto, in bigottismo l Italia è un paese estremamente unito. Per il resto la differenza è tra grandi città e provincia con il bonus città universitarie che sono tradizionalmente meno conservatrici

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Ma non credo che qui l'abbia pensato qualcuno: al contrario, è una città dove la tensione erotica è nell'aria... qualunque tipo di tensione!

 

Cosa non darei per tornarci... [emoji24]

Mi riferivo al testo di chi ha creato il topic, in cui si diceva che al nord si vive meglio l'omosessualità! E comunque, a noi siciliani le tensioni cci piacciono xD

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E comunque, a noi siciliani le tensioni cci piacciono xD

Senti, Catania è l'unico posto dove, durante lo struscio su via Etnea, mi sia ritrovato letteralmente spo-gli-a-to con gli occhi da una molto piacente signora dall'altra parte del corso.

Avoja, se le tensioni vi piacciono!  :maninlove:  :maninlove:  :maninlove:

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Ma è così ovunque, sfido ad andare nella campagna inglese mano nella mano con la bandiera arcobaleno.

 

Non parlo della contrapposizione città/campagna o città/provincia: nella stessa milano puoi girare tranquillamente in centro o in porta venezia (la "zona gay" di Milano), ma prova a spostarti in zona piazzale Corvetto e le cose cambiano radicalmente. Sono entrambe zone DI MILANO (non una in città e una in provincia) eppure sono molto diverse 

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Non parlo della contrapposizione città/campagna o città/provincia: nella stessa milano puoi girare tranquillamente in centro o in porta venezia (la "zona gay" di Milano), ma prova a spostarti in zona piazzale Corvetto e le cose cambiano radicalmente. Sono entrambe zone DI MILANO (non una in città e una in provincia) eppure sono molto diverse 

 

Io non so se a Londra andrei a Brixton a limonare con il mio ragazzo

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@iron84 ok, se la mettiamo così allora la domanda per me diventa: su quale criterio si stabilisce se una città è friendly o meno? E qui secondo me, per dire che la città X è friendly, bisogna ci sia una sicurezza mediamente diffusa, non circoscritta a poche e limitate riserve. Se ci si limita a considerare la presenza di luoghi di ritrovo gay, allora quasi tutte le grandi città italiane sarebbero da considerarsi friendly: prendiamo il caso di Roma, c'è una grande scena gay (locali, luoghi di ritrovo abituale, associazioni) eppure non è certo una città gay-friendly

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Una città friendly lo può essere tranquillamente senza locali specifici però certo che se in una città c'è un quartiere dove i gay sono la maggioranza, per il cittadino sarà più facile sposare la mentalità friendly e quindi di conseguenza la città sarà più tollerante.ma sta alle istituzioni creare tutto questo. 20 anni fa nizza era una città piuttosto pericolosa, specie il centro storico ed ora è un quartiere gay.

cosa è successo?

Sono statii sindaci ad indirizzare la città verso questo senso perché hanno capito che il turismo gay è una fonte di reddito non indifferente.

Ed i risultati si vedono: nascita di nuovo locali ed omofobia quasi inesistente.

E cosa ancora più importante il 30%dei nizzardi è di origine araba .

Dove abitavo prima, a Sanremo, nessuno ha mai fatto nulla in questo senso è ci sono ancora troppi tabù ...tali che persino l'apertura di un sexy Shop ha creato disagio ed imbarazzo. ..figuriamoci un locale gay ...

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Nella mia città le persone LGBT sono tutte checche sfrante che urlano: <Oddioooo, non è alla moda>.

 

oVVoVe D:

 

ma no dai, a Torino c'è una buona dose di gay intellettuali o attivisti o comunque seri! 

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prendiamo il caso di Roma, c'è una grande scena gay

 

Paragonata a Parigi, Londra, Madrid, Berlino, Amsterdam?

 

Direi di no

 

Non per svilire i gay romani, il problema del paragone si riproduce

allo stesso modo per città di diverse dimensioni e rilievo

 

Con questo non voglio dire che sia l'unico criterio da valutare, ci

sono tanti altri fattori che vanno dall'atteggiamento delle amministrazioni

comunali, alle iniziative pubbliche, alle politiche etc

 

La visibilità gay è un elemento essenziale

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Quando ne trovi avvisami!

 

Quelli che "scheccano" ti sembrano la maggioranza solo perché li vedi subito. L'anno scorso nell'ambito di un lavoro per il poli ho avuto modo di approfondire il rapporto con il responsabile del progetto (gay) e non è assolutamente uno che grida "oddio" ecc. Così come altri ragazzi che ho conosciuto tramite amiche in comune. Probabilmente ne conosci già anche tu ma non sai che sono gay =)

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Paragonata a Parigi, Londra, Madrid, Berlino, Amsterdam?

 

Direi di no

 

Non per svilire i gay romani, il problema del paragone si riproduce

allo stesso modo per città di diverse dimensioni e rilievo

 

Con questo non voglio dire che sia l'unico criterio da valutare, ci

sono tanti altri fattori che vanno dall'atteggiamento delle amministrazioni

comunali, alle iniziative pubbliche, alle politiche etc

 

La visibilità gay è un elemento essenziale

 

Si ma Roma è bigotta a prescindere, come il resto dell'Italia, il nostro rapporto con la sessualità è da sempre molto morboso, lo tolleriamo ma non lo legittimiamo mai e questo vale sia per gli etero che per i gay, difficile trovare zone veramente trasgressive e sempre molto da cercare.

Edited by Iron84
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il nostro rapporto con la sessualità è da sempre molto morboso, lo tolleriamo ma non lo legittimiamo mai

 

è vero anche io ho fatto questa riflessione. Se si vivesse la sessualità con più leggerezza e per quel che è (un istinto assolutamente naturale che tutti abbiamo) sarebbe decisamente tutto meno complicato e incasinato.  

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Si ma Roma è bigotta a prescindere, come il resto dell'Italia, il nostro rapporto con la sessualità è da sempre molto morboso, lo tolleriamo ma non lo legittimiamo mai e questo vale sia per gli etero che per i gay, difficile trovare zone veramente trasgressive e sempre molto da cercare.

 

Ma con questi ragionamenti dimostri che anche tu sei vittima di certi preconcetti. In modo inverso, ma il principio è lo stesso. E te lo dico perché non si capisce cos'abbiano a che fare il bigottismo e le zone 'trasgressive' con l'accettazione sociale dell'orientamento sessuale. Come se un gay non possa essere bigotto e conformista, ma debba essere 'trasgressive' a tutti i costi. Suvvia...

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Ma con questi ragionamenti dimostri che anche tu sei vittima di certi preconcetti. In modo inverso, ma il principio è lo stesso. E te lo dico perché non si capisce cos'abbiano a che fare il bigottismo e le zone 'trasgressive' con l'accettazione sociale dell'orientamento sessuale. Come se un gay non possa essere bigotto e conformista, ma debba essere 'trasgressive' a tutti i costi. Suvvia...

 

Ma no non c'entra niente questo discorso con quello che voglio dire io. In generale le capitali europee sono più aperte al mondo omosessuale come conseguenza di un'apertura a 360 gradi, lasciando stare le megalopoli come Parigi e Londra dove una certa apertura è fisiologica date le dimensioni, città friendly come Amsterdam o Berlino lo sono perchè c'è un elemento culturale particolarmente tollerante a tutte le diversità.

In Italia la gente si guarda allo specchio e sistema il capello anche per scendere l'immondizia e chi veste diverso da determinati schemi è già di per sè oggetto di sguardi e il rapporto con la sessualità è molto concentrato all'interno dell'elemento privato. Concludendo per non dilungarmi troppo anche il gay più bigotto per noi è sempre trasgressivo per il resto della nostra società-

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Quelli che "scheccano" ti sembrano la maggioranza solo perché li vedi subito. L'anno scorso nell'ambito di un lavoro per il poli ho avuto modo di approfondire il rapporto con il responsabile del progetto (gay) e non è assolutamente uno che grida "oddio" ecc. Così come altri ragazzi che ho conosciuto tramite amiche in comune. Probabilmente ne conosci già anche tu ma non sai che sono gay =)

I gay sono malvagi. Pace.

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  • 1 month later...

Nella mia città in vent'anni avrò visto per strada si e no due-tre coppie lgbt. Ora, nella zona in cui lavoro, in 3 mesi almeno una dozzina.

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Che strano, credevo di aver già dato il mio contributo a questa discussione...

Ad ogni modo, nella mia città la situazione è controversa: ci sono tanti cafoni (ma tanti!) che in pratica osteggiano qualsivoglia fattore o modo di vita che esca dalla loro concezione della quotidianità (leggasi: vandalizzare-sesso-calcio). Ci sono però molti gay in città, spesso organizzati in giri di conoscenze. Se entri nel giro scopri luoghi gay e altro, immagino. Non conosco bene la situazione a Napoli ma essendoci due associazioni gay ed essendo la città una metropoli, credo che la situazione sia leggermente diversa. Dico leggermente perché alla fine Napoli (ma credo un po' tutte le grandi città italiane) sono una sorta di versione allargata delle cittadine: ci sono i giri, ci si può mostrare a rischio e pericolo... Sorrento invece è molto diversa da Napoli e dalla mia città: località turistica, l'omofobia non viene esternata e così gli omo possono mostrarsi con abbastanza tranquillità. Di Pompei, infine, conosco solo la situazione dell'area degli scavi: di giorno è pieno di turisti e non credo vi siano problemi per gli omo ma di sera quella zona si tramuta in luogo di posteggio e di molestie, con la presenza di prostitute trans.

Secondo me in Campania ogni città è a sé stante e presenta una diversa situazione per gli omo. :)

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In provincia nord di Torino (appena piedi dei monti) mi sembra tutto sommato ci sia buona apertura.

Nel paese in cui abito (circa 4000 abitanti) conosco delle persone gay (e due sono quasi miei vicini di casa; e non tramite chat, specifico) e mi sembra, in linea di massima, ci sia buona apertura, rispetto al contesto. Ovviamente c'è del pregiudizio, diffuso discretamente fra i vecchi e meno fra i giovani, perché non si è mai conosciuto una persona gay, che viene vista come estranea e lontana, qualcuno da cui diffidare (ma questo in un paesino anonimo di provincia mi sembra normale, poi non è neanche un fenomeno così marcato). Ma c'è anche un'indubbia buona apertura, il pregiudizio è dato dalla "non conoscenza".

Nel paese in cui vado a scuola (circa 15000 abitanti, ed è 10 km più vicino alla città rispetto al paesello) c'è generale buona apertura, maggiore che nel paesello sicuramente, e nella scuola in cui vado, almeno per quanto riguarda la gente che conosco, ancora di più (sebbene non vi siano gay dichiarati), tranne nei casi di quegli studenti che arrivano da paesi di 1000 abitanti circa che vengono da paeselli sperduti per i monti, che a momenti non sanno neanche cosa sia un gay (esagero, ma è per rendere l'idea).

Torino città mi sembra un posto molto friendly, sebbene si tenda alla riservatezza, sia dal lato etero sia da quello gay, quindi difficilmente si vede una coppia gay che si tiene per mano (almeno io ne ho viste poche in centro in tutti questi anni), ma non per un clima omofobico. Poi probabilmente se per strada uno vedesse una coppia tenersi per mano, rimarrebbe interdetta, ma, appunto, più per curiosità e perché "è una cosa che non si vede spesso", che per reale omofobia.

Edited by Uncanny
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Ciao a tutti..

Io vivo in provincia di una delle città considerate più omofobe e razziste in Italia.. amministrazione leghista, tifoseria della squadra cittadina di estrema destra e tutte cosine simpatiche..

Nonostante questo.. ci sono alcuni bar Friendly, una disco, la sauna... e non è impensabile vedere coppie omosessuali in giro per il centro, mi è capitato ancora di vedere coppie per mano, e io stesso col mio uomo ci capita di prenderci per mano o di avere qualche atteggiamento un po' intimo, non mi metto di certo a baciarlo in piazza o a far tutta la via principale per mano.. ma non lo facevo nemmeno con la mia ex, quindi.....

Io abito in un paesino di circa 3000 abitanti appena fuori città, e ho una coppia gay e una coppia lesbica che abitano nel mio stesso residence.. si fanno gli affari loro, ma tutti sanno e nessuno se ne fa un problema..

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Verona che è una città molto chiusa e xenofoba ha delle aperture che mi hanno piacevolmente sorpreso. Alla Terme di pescantina in un contesto familiare ho visto due coppie che si baciavano tra la folla nell indifferenza come è giusto che sia. Sono stato un po' ad osservare i commenti della gente e invece nulla è evidente che un po' il turismo un po' le influenze tirolesi, fatto sta che mi ha piacevolmente sorpreso

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