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Spot di Tiffany con coppia gay


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I soldi degli omosessuali sono come quelli degli eterosessuali per chi deve vendere un prodotto.

 

In teoria sì, ma in pratica c'è anche chi, o per intima omofobia o per dabbenaggine incauta, fa qualche passo falso, vedi Guido Barilla, perciò non si può non rendere onore al merito di chi sa coniugare diligentemente la pecunia con la virtus.

Sì, la cosa funziona solo quando il target di gay e persone gay-friendly

supera quello delle persone omofobe.

 

Può funzionare per una pubblicità della Tiffany in Gran Bretagna

motlo meno per una pubblicità della Kalashnikov in Afghanistan.

 

Nonostante la destra conservatrice gay creda che il merito del cambiamento dell'atteggiamento verso i gay

sia da attribuirsi al marketing e non all'impegno dell'assciazionismo e delle istituzioni politiche,

è vero invece al contrario che è il marketing a seguire la società e non viceversa, come Barilla dimostra.

per le tante intolleranze che ho in famiglia, compriamo solo senza glutine e/o senza lattosio. quindi la pasta barilla con noi avrebbe fatto comunque "la fame", lol.

 

tuttavia io sono tornato ad essere grande consumatore di prodotti mulino bianco, da quando si è ravveduta.

C'è poco da fare il potere acquisitivo dei gay fa molto di più di associazioni o attivismo personale. Alla fine importa il risultato, ma non si può negare che se i gay fossero stati un target di poveracci non avremmo avuto l'appoggio di marketing e aziende.

Per intenderci 2 gay con stipendi normali (1.000 euro circa) sono già 2 galline dalle uova d'oro rispetto a una coppia etero che con quel budget deve sfamare dei figli.

Guarda @ilromantico che i gay c'erano pure negli anni Cinquanta...

 

Il motivo per cui i grandi marchi sponsorizzano il Pride a Madrid e non quello a Roma

non è perché i gay spagnoli sono più ricchi dei gay italiani,

ma solo perché il Pride di Madrid è dieci volte quello di Roma grazie alle associazioni spagnole

e all'impegno politico dei protagonisti omosessuali spagnoli.

 

Se fosse il marketing a dare i diritti agli omosessuali, Milano sarebbe la capitale gay d'Europa;

ma i gay italiani non comprano volentieri prodotti "a target gay" perché non vogliono "ghettizzarsi".

Nonostante Valentino, Versace, Dolece & Gabbana e Armani, Milano è comandata dalla Destra cattolica di CL

perché manca nei nostri imprenditori gay il senso della comunità.

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Familismo_amorale

Io non la compro, ma non per motivi dell'infelice dichiarazione (per fortuna o per interesse ha fatto un inversione a U), quanto perché è davvero scadente come pasta...

anche questo è vero... ma barilla non fa solo pasta: è innegabile che i loro sughi o prodotti da forno siano di qualità e con ingredienti mediamente migliori (poi dipende molto da quanto è curata la linea, perché in quasi tutti i dolci usano ancora l'olio di palma, ad eccezione ad esempio delle linee grancereale e mulino verde)

Effettivamente penso che l'analisi almadelliana sia realistica e corretta

 a parte le dichiarazioni, poi abiurate, di Barilla, io consumo maggiormente prodotti Buitoni semplicemente perchè li trovo qualitativamente migliori, a partire dai sughi pronti

Edited by prefy

@Almadel

La tua analisi non ha alcun senso visto e considerato che nella stessa Italia più di qualche azienda ha strizzato l'occhio alla fetta di mercato gay. Le sponsorizzazioni non c'entrano un tubo col mio discorso, qui si parla di medie o grandi aziende che puntano al target gay per far soldi.

 

Non capisco poi cosa c'entri citare i gay degli anni 50. Il mercato gay è relativamente recente perché direttamente relazionato alla possibilità di vivere da gay. E il vivere da gay non è per forza correlato al fatto di essere out e/o in coppia, motivo per cui molte aziende fanno anche moltissimi soldi con i velati. In effetti tutto questo marketing gay ci fa capire che esistono molti più gay di quanto non sappiamo e le aziende sono le prime ad essersene accorte, è un dato indiretto diciamo.

 

Qua in Spagna, in alcune zone, il turismo gay e i loro soldi sono una salvezza per molti commercianti. Il Pride, i diritti e l'attivismo non c'entrano una mazza (almeno non come intendi tu), anzi direi che è vero il contrario. I soldi e la possibilità di far quattrini con i gay e il suo turismo 'spendaccione' ha agevolato la strada per i diritti e l'accettazione sociale. La gente cambia volentieri idee retrograde se arriva a fin de mese grazie ai tuoi soldi.

Comunque non c'è nulla di cui 'vergognarsi' se i soldi sono una delle motivazioni principali per cui la comunità gay è considerata. Sinceramente chissene...l'importante è il risultato.

 

E per quanto riguarda "Dolce&Gabbana" e Co., in effetti sono assolutamente scandalosi e vergognosi, ma presumo siano gente con una mentalità da gay datata e che comunque siano pur sempre società di stampo italiano composta magari da un gruppo di azionisti italiani omofobi (paradossalmente).

voi comprate ora la pasta barilla ?

no. never ! questo vale anche per mulino bianco e company...

 

(p.s. non è che poi sia difficile per me visto che sono perennemente a dieta :P 1 o 2 volte a settimana mi compero qualcosa di zuccheroso come biscotti, caramelle, cioccolato o gelato... però di marche tra cui scegliere ce ne sono tante :P)

un'ottima mossa dal punto di vista commerciale, più che morale. con tutti gli stati che hanno approvato il matrimonio e le unioni, mostrarsi gay friendly vuol dire acchiapparsi un'ampia fetta di mercato...

Stra iper mega  d'accordo  .. sono bravi solo in quello   vedesi Findus  etc.. 

@ilromantico, proprio sei convinto che la Spagna sia così perché c'è Sitges e non viceversa?

A me pare che Mykonos non abbia fatto nulla per migliore la situazione dei gay greci o mi sbaglio?

Infatti l'idea che la Svezia sia friendly perché c'è l'Ikea e non l'Ikea sia friendly perché è in Svezia fa ridere

(infatti la Danimarca è friendly uguale, anche se le famiglie gay non comprano i Lego...).

Boh penso sia una cosa legata alla specificità del "monopolio"sul target gay l'importanza economica e commerciale dello spot ... ovviamente inutile per i diritti ... ma importante per i portafogli

 

Se oltre al normale bacino d'utenza,( etero )riesco a diventare "il marchio preferito dei gay" allora vuol dire che mi assicuro una buona fetta di clienti ... è lo stesso discorso di quei marchi d'abbigliamento tipici di un certo stile ... <saranno pure una minoranza rispetto ad etero o omofobi,ma se sono tutti miei sono tanta roba>XD

Il tutto sta nel creare un mercato di monopolio,per quanto apparentemente ridotto,è abbastanza selettivo e prevedibile(selettività,monopolio e prevedibilità del target sono,non a caso, 3 ingredienti miracolosi per i salvadanai)

 

 

 

l'idea che la Svezia sia friendly perché c'è l'Ikea e non l'Ikea sia friendly perché è in Svezia fa ridere
 

 

straquoto!!!

Edited by Plutone

 

 

Stra iper mega d'accordo .. sono bravi solo in quello vedesi Findus etc..

 

E che cosa dovrebbe mai fare un'impresa?:

fare una pubblicità che respinga una larga fetta di possibili acquirenti?

 

Ovvio che le pubblicità gay friendly abbiano un obbiettivo commerciale e sarebbe assurdo se non l'avessero:

le imprese non spendono mica milioni o addirittura miliardi in pubblicità per far scappare i consumatori!

 

Peraltro ci sono anche imprese (vedi dichiarazioni di Guido Barilla al di là delle interpretazioni malevole) che preferiscono andare sul sicuro e non scostarsi dalla tradizionale immagine della normalità etero per timore di perdere più clienti di quanti ne potrebbero acquisire o semplicemente per quieto vivere.

Quindi sono in ogni caso notevoli i casi di quelle imprese che si dimostrano abbastanza audaci da rivolgersi apertamente anche ad un pubblico non etero, benché sia ovvio che lo fanno per conquistare pubblico:

ma ci sono anche quelle che non sono altrettanto audaci.

Qui bisogna fare delle distinzioni, anche se in generale @Almadel ha ragione

 

Il problema di un potenziale equivalente di Tiffany, non è certo la clientela gay

i gay comprano e si scambiano anelli di fidanzamento da sempre ; costituendo una

fetta di mercato rilevante, ma ristretta, la paura dell'imprenditore quale è?

 

Che se pubblicizzo il mio Tiffany esplicitamente come gay, poi i maschi etero non compreranno più

o ( peggio ) si terranno alla larga anche parte delle fidanzatine-spose-donne etero etc ; mentre se

non lo faccio non è che i gay smettano di comprare ( a parte incidenti clamorosi tipo quello di Barilla

perché è chiaro che, tacere, non ha mai significato insultare chi ti porta soldi )

 

Il fatto che negli USA si parli esplicitamente di anelli matrimoniali gay significa che questo problema non

esiste più, anche se i gay americani probabilmente venerano Tiffany dai tempi di Truman Capote ( alludo

a Colazione da Tiffany )

A me spiace di non essere ricettivo verso il marketing gay-friendly,

perché ritengo positivo che le aziende che puntano di noi

abbiano anche un reale ritorno di vendite.

 

Non so se voi o i vostri amici gay premino la Findus o Althea.

Non so neanche se gli omofobi le boicottino, a dire il vero.

E che cosa dovrebbe mai fare un'impresa?:

fare una pubblicità che respinga una larga fetta di possibili acquirenti?

 

Ovvio che le pubblicità gay friendly abbiano un obbiettivo commerciale e sarebbe assurdo se non l'avessero:

le imprese non spendono mica milioni o addirittura miliardi in pubblicità per far scappare i consumatori!

 

Peraltro ci sono anche imprese (vedi dichiarazioni di Guido Barilla al di là delle interpretazioni malevole) che preferiscono andare sul sicuro e non scostarsi dalla tradizionale immagine della normalità etero per timore di perdere più clienti di quanti ne potrebbero acquisire o semplicemente per quieto vivere.

Quindi sono in ogni caso notevoli i casi di quelle imprese che si dimostrano abbastanza audaci da rivolgersi apertamente anche ad un pubblico non etero, benché sia ovvio che lo fanno per conquistare pubblico:

ma ci sono anche quelle che non sono altrettanto audaci.

ok d'accordo con te  per l'amor del cielo .. ma sa troppo di effetto  mediatico e sopratutto  il loro ragionamento  è  "si  facciamo comprare i nostri prodotti anche a loro così vendiamo di più". Capisco che un impresa quello deve fare  e va perfettamente  in ordine di logica ..  ma comunque  è uno svendere delle persone e delle categorie .. ( che io a mio pensiero odio anche se ne faccio parte) scusa mi sà squallido  oh nun sò che farci xD  piuttosto non farlo  se è per vendere la tua pasta o i tupi prodotti continua a venderli normalmente cm prima  nn penso che  la gente  compri i bastoncini findus  xk c'è il tipo che dice alla madre " non è solo il mio coinquilino è il mio compagno " ... 

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