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Come Riconoscere un Comportamento Manipolatorio


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Post molto interessante.. per mia esperienza personale.. esistono persone veramente manipolatorici.. queste persone da una parte mi disgustano ma dall'altra mi affascinano.. perche' la loro (di quelli/e che ho conosciuto io) e' una vera e propria arte... mettono in piedi una vera e propria personalita' candida.. di persone carine, sincere e pronte ad aiutare il prossimo.. ma solo per nascondere la loro perversa e lasciva personalita' reale... guardate CRUEL INTENTIONS.. il personaggio di Kathryn (Sarah Michelle Gellar) vi aprira' un mondo..

questa (del film) si finge una santarellina vergine di ferro (in realta' e' una sorta di ninfomane, che nasconde la cocaina di cui fa uso nel suo rosario)

 

 

esistono persone veramente manipolatorici.. queste persone da una parte mi disgustano ma dall'altra mi affascinano.

 

certo esistono, e in genere sono dei gran bugiardi, dei bugiardi patologici capaci di negare anche l'evidenza

per mia esperienza bisogna sempre diffidare dei bugiardi, quando uno scopre che qualcuno gli ha detto una bugia (e spesso più piccola e ingiustificata è la bugia, maggiori sono gli indizi in questo senso) è sempre meglio mettere quella persona da parte, o tenerla a distanza, perché è manipolatoria

credo sia un talento innato, qualcosa che fanno in modo istintivo: sono comportamenti che, se fossero tenuti in modo calcolato, richiederebbero un controllo sovrumano

@conrad65

Concordo in pieno (;

 

io stesso a volte sono stato un esperto manipolatore.. ma solo per punire chi mi ha ferito profondamente..

per esempio, una volta mi sentivo con una tipa.. uscivamo.. e sembrava stessimo ingranando.. ho usato tutte le mie qualita' per renderla felice..quindi capirai come mi sono sentito quando mi fa: in questo tempo sono uscita sia con te che con un altro.. e i miei sentimenti sono verso l altro...

Bene.. mi sono ripreso la mia vendetta.. ho avuto modo di conoscere quest'altro...un ingenuotto pazzesco.. e abbiamo chiacchierato a lungo.. tanto che ha cominciato a parlarmi di questa ragazza che gli aveva trafitto il cuore (la stessa con cui eravamo usciti -.-).. e mi fa.. solo che ho paura.. non so neanche baciare.. io.. e che problema c'e? La pratica porta alla perfezione.. limonati quante piu' ragazze possibile.. l importante e che lei non lo sappia.. questo idiota in seguito mi hanno raccontato fu beccato a baciare la migliore amica di lei

Ecco, ho scoperto quello che sotto sotto sospettavo da sempre:

sono una persona che mette in atto comportamenti manipolatori col partner (non ne ho uno da anni, perciò per la prossima relazione credo riuscirò a correggere questi errori).

Subisco vessazioni manipolatorie da parte dei miei genitori da sempre, benché loro, a differenza di me, non ne siano affatto consapevoli, il che mi rende difficile abbandonare il nido (a 27 anni! Una vergogna).

Non da ultimo, un paio d'anni fa ho sofferto di attacchi di panico e temo che pure in quello ci fosse un larvato tentativo di attirare l'attenzione altrui...

 

Tornando ai rapporti di coppia o di amicizia, c'è qualcosa che nell'articolo postato da Almadel non viene evidenziato a sufficienza:

a volte chi tenta di mettere in atto comportamenti manipolativi s'è davvero SMAZZATO per qualcun'altro e s'attende, non dico gratitudine o riconoscenza, ma almeno un filo di rispetto -e qui entra in gioco la difficoltà nell'essere assertivi-.

Se ti tengo i cani finché vai in vacanza (alla quale speravo di partecipare e, poniamo, bado alle bestiole di malavoglia ma lo faccio perché mi fan pena o perché se non lo faccio io non lo fa nessuno) e tu colla faccia come il culo mi rispondi "Meno male! Grazie per tenerli d'occhio mentre io son via" appena ne ho l'occasione ti do una ginocchiata sui coglioni che te la ricordi per un pezzo.

 

Sarà mai che chi si lamenta dei comportamenti manipolatori spesso è più abile di altri a metterli in atto?

Cosa identifica davvero un comportamento manipolatorio come tale? Perché se è solo il richiamo al "dover essere" o al "senso di colpa"...bah, io temo si rischi di intravedere manipolazioni in qualsiasi circostanza in cui sia implicata un po' di intimità.

Forte di questa convinzione, la mia ricetta per evitarli -e come artefice e come vittima- solitamente è il silenzio o la presa di distanze :D

Edited by schopy

 

 

Tornando ai rapporti di coppia o di amicizia, c'è qualcosa che nell'articolo postato da Almadel non viene evidenziato a sufficienza: a volte chi tenta di mettere in atto comportamenti manipolativi s'è davvero SMAZZATO per qualcun'altro e s'attende, non dico gratitudine o riconoscenza, ma almeno un filo di rispetto -e qui entra in gioco la difficoltà nell'essere assertivi-.

 

Il presupposto fallace non è l'oggetto dell'aspettativa, ma comincia già dall'aspettativa stessa: vuol dire che stai facendo qualcosa aspettandoti comunque qualcos'altro in cambio.

 

 

 

(alla quale speravo di partecipare e, poniamo, bado alle bestiole di malavoglia ma lo faccio perché mi fan pena o perché se non lo faccio io non lo fa nessuno

 

Il periodo che ho riportato, a mio avviso (non ha importanza se sia il tuo caso o meno), è molto utile per comprendere e concludere perfettamente il quadro descrittivo delle personalità manipolatorie che io ho conosciuto: tutto ciò s'inserisce infatti nell'atteggiamento da martire e vittima - tipicamente cristiano - di quelle persone che fanno (e si impegnano a fare) ciò che è buono ed è giusto in modo da potersi sentire ed essere riconosciute migliori degli altri. Tuttavia sono convinto del fatto che queste personalità sappiano (inconsciamente o meno) di non essere buone e giuste, e che sia dunque per questo che pretendano gratitudine, riconoscenza e fili di rispetto continui, e che si offendano nel momento in cui a questa pretesa non viene dato seguito.

Il presupposto fallace non è l'oggetto dell'aspettativa, ma comincia già dall'aspettativa stessa: vuol dire che stai facendo qualcosa aspettandoti comunque qualcos'altro in cambio.

(...)

tutto ciò s'inserisce infatti nell'atteggiamento da martire e vittima - tipicamente cristiano - di quelle persone che fanno (e si impegnano a fare) ciò che è buono ed è giusto in modo da potersi sentire ed essere riconosciute migliori degli altri.

 

Alcune delle persone che mi hanno conosciuto m'hanno mosso questa critica.

Io non credo si tratti di vocazione al martirio; piuttosto in alcune circostanze mi son sentito eccessivamente responsabilizzato, o troppo coinvolto, da impegni che non erano di mia competenza...quando poi vedevo che per aiutare qualcuno mi sbattevo più io dell'interessato permetterai che un po' mi girassero i maroni e di qui le mie affermazioni "manipolatorie"?

 

Chi critica sempre questa faccenda della morale cristiana non sa che a volte il fatto di sentirsi "chiamati" a far qualcosa perché si ritiene sia la cosa giusta da fare (ché quella cosa nella scala dei valori sta più in alto di qualcos'altro) non c'entra nulla colla volontà di sentirsi "migliori", o col desiderio di un riconoscimento particolare, anzi...

Edited by schopy

 

 

solo il richiamo al "dover essere" o al "senso di colpa"...

 

Beh quello forse è il segnale predominante nel caso di manipolazione

dei genitori ed in ispecie della mamma ( o di alcune mogli che replicano

coi loro mariti etero la stessa dinamica )

 

Non sarei altrettanto sicuro possa valere alla stessa maniera in un fidanzamento

tra gay dove non esiste una codificazione culturale di diritti e doveri reciproci ed i

relativi ruoli sono abbastanza liberi ( il ché però implica una contrattazione ed anche

-se vogliamo vedere il lato "patologico" della libertà- un potere contrattuale diseguale )

  • 1 month later...

La manipolazione come ha detto già qualcun'altro scusatemi ma avendo letto tutte le vostre risposte mi sono persa con i nick e non ricordo che l'abbia detto, comunque si trova in ogni rapporto sociale, voi avete parlato soprattutto delle madri io invece l'ho subita per tutta la vita da mio padre e poi replicata in passato con le mie compagne perché probabilmente è anche questa una delle finalità di chi manipola, quella di far sì che il soggetto da manipolare diventi come chi manipola, mi verrebbe da dire che cag***! e mi sono volutamente autocensurata.

E concordo il manipolatore instilla il senso di colpa per farci fare ciò che non vogliamo fare.

E ci riesce spesso e volentieri scatenando in noi anche il vittimismo successismo è un meccanismo perverso.

Comunque grazie Almadel proponi sempre temi che apprezzo, se non ho l'emicrania li apprezzo altrimenti li metto tra i preferiti e ci ritorno sopra successivamente e non lo dico con intento manipolatorio ehehehhe!

Comunque personalmente ho fatto un lavoro su me stessa per uscire da questo circolo perché soffrivo e facevo soffrire.

fondamentalmente uno nella vita rimette in moto i medesimi meccanismi che ha appreso da piccolo, involontariamente, anche se l'hanno fatto soffrire... è difficilissimo cambiare punto di vista, eppure è incredibile scoprire, quando uno ci riesce, come gran parte della sofferenza che uno aveva non dipendeva dal "contesto" o dalla sfortuna, come sempre si crede, ma dai propri stessi comportamenti, dal modo di interpretare il contesto, dalle risposte sbagliate date a un determinato contesto

questo vale anche per chi ha subito da piccolo comportamenti manipolatori dalle figure parentali: difficilmente poi entrerà in un rapporto affettivo da adulto senza essere a sua volta manipolatorio, o comunque cercherà sempre partner/amici con cui instaurare un rapporto manipolatorio

ma questo vale non solo per i comportamenti manipolatori: ho conosciuto donne adulte, picchiate da piccole dal loro padre, che hanno cercato inconsciamente partner violenti da cui farsi picchiare tutta la vita, perché inconsapevolmente identificavano quel trauma infantile con un'espressione di amore da parte del gentore

dunque hanno ripetuto per anni uno schema autodistruttivo del tipo: fidanzato/compagno/marito violento -> rapporto in crisi -> separazione -> ricerca di un altro partner violento etc.

La manipolazione è un argomento veramente interessante, dal momento che sono piuttosto manipolabile e sono stato influenzato in diverse occasioni in passato.

Ovviamente anch'io ho pensato a mia madre, la quale penso sia una delle persone che conosco che fa più uso di vittimismo per ottenere ciò che vuole (e ci riesce quasi sempre).

Ho pensato però anche al mio migliore amico: molti anni fa era un gran manipolatore, ma con gli anni è fortunatamente cambiato.

E penso a mia sorella, che mi manipolava cercando di portarmi all'opposto di ciò mi induceva a fare mia madre.

Ormai sono riuscito ad essere più immune a tali meccanismi, li riconosco ma non opto quasi mai per una soluzione aggressiva come quella descritta nella guida. Ignoro semplicemente.

Io stesso a volte condiziono le persone con tali tecniche, solitamente non tanto i miei amici ma i miei genitori. Ma lo faccio consapevolmente, mentre ritengo che molti adottino tali atteggiamenti più per indole.

Tendenzialmente una personalità manipolatoria soffre del disturbo narcisistico di/della personalità.

Le due cose insieme fanno molta paura.

 

Linko questo che è più esplicativo:

www.terzocentro.it/cosa_curiamo/disturbi_di_personalita/narcisistico.asp

  • 6 months later...

grazie almadel!!!

non pensavo che fosse tutto così documentato e classificato!

Io, come persona che cerca sempre di non scontentare il prossimo, mi sono trovato circondato da persone che mi manipolavano semplicemente facendomi sentire in colpa su tutto.

Schema generale:

"Ciao Jeanne, come stai, quanto tempo che non ci sentiamo!"

"Ah, ciao Luca. Certo che tu non chiami mai!"

"Ma... sto chiamando..."

Il problema è che a un certo punto il mio compagno, la mia migliore amica, il mio migliore amico e il mio socio di lavoro avevano tutti imparato la cosa...

Potrei fare mille esempi, compresi però solo molto tempo dopo.

Al momento, e non senza difficoltà, ho tagliato con tutti loro, tranne il socio che, però, tengo sotto controllo.

Il fatto di attirare persone che si incastrano coi nostri problemi ci impedisce di vivere il mondo in modo davvero libero.

Il lavoro da fare è tantissimo, ma prima o poi si riesce.

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