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Differenza d'età: quanto conta?


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Non conta tanto l'oggetto della relazione, ma la qualità della relazione. Se c'è reciprocità d' affetto  e di intenzione direi che può funzionare. non voglio suscitare scandalo con quest'affermazione, ma è chiaro siamo lontani dal discosrso dell'approfittamento e della violenza sessuale.

Il brutto è che generalmente i ''daddies'' non cercano relazioni stabili, ma solo ragazzi da scopare due volte al giorno.

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  • idgy73

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  • Michiru Kaioh

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  • Lili

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Secondo me fa più paura parlare di "differenza di esperienze" rispetto alla "differenza di età". Tra un/a venticinquenne con dieci anni di relazioni alle spalle e un/a quarantenne appena emerso/a da una lunga asessualità voi chi preferireste? Non mi piacciono molto le persone che mi parlano di "maturità" perché nessuno vuole mai definire quello che intende.

 

Dipende

Se il quarantenne non ha esperienze in campo omosessuale per me non è una tragedia, se in camera da letto è disposto a "mettersi in gioco"

E ti assicuro che ci stanno under 30 che anche se hanno avuto esperienze sessuali/sentimentali durature nel tempo, non è detto che poi arrivati in camera da letto non ti accorgi che la situazione è tragica a livello di feeling, dovuta per lo più alla chiusura mentale della persona super-esperta.

E, ancora, non è detto che una ventenne con pochissima esperienza non dimostri poi un'affinità perfetta con te-

Quindi, dato che esperienza mi insegna che certe cose le si stabiliscono direttamente una volta finite a letto, non mi faccio tanti problemi fra lo scegliere la 25enne che secondo il suo "storico" dovrebbe essere l'amante perfetta e l'eventuale 40enne appena uscita allo scoperto.

 

Riguardo al discorso maturità, te la posso dare tranquillamente una definizione: ad esempio per me maturità è  arrivare a capire che quando non ti scatta quel "qualcosa" con una persona, di dirlo chiaramente e chiarire la questione.

Non maturità è quando si inizia a girare attorno mettendo in atto teatrini lesbodrammatici fra corna, menzogne, comportamenti narcisistici palesi & affini che sono più indicate per una puntata di L world che per una relazione fra coetanee over 25.

 

Quanto ho notato, è che siamo tutti campioni del mondo a parlar cosa si pretenda dal sesso&affini.

Il problema è che poi nel 95% dei casi 'sta gente non ha la benchéminima idea di come ci si dovrebbe comportare col prossimo, al di là della relazione sentimentale.

 

Ma vabbé, data la situazione sociale, è anche quasi comprensibile una situazione del genere.

Mi sento molto sensibile sull'argomento.. ho una relazione che dura da poco più di 6 mesi con un uomo giusto un po' più grande di me. ......... 23 anni....

Le difficoltà non sono poche, anzi.. tra l'altro per me è la prima vera relazione con un uomo, pur avendo avuto parecchie esperienze, sempre con uomini di almeno 10/15 anni più vecchi di me..

Non riesco a provare attrazione per i miei coetanei e ancor meno per ragazzi più giovani..

Al contrario, con l'altro sesso non ho problemi d'età. ...

Mi sento molto sensibile sull'argomento.. ho una relazione che dura da poco più di 6 mesi con un uomo giusto un po' più grande di me. ......... 23 anni....

Le difficoltà non sono poche, anzi.. tra l'altro per me è la prima vera relazione con un uomo, pur avendo avuto parecchie esperienze, sempre con uomini di almeno 10/15 anni più vecchi di me..

Non riesco a provare attrazione per i miei coetanei e ancor meno per ragazzi più giovani..

Al contrario, con l'altro sesso non ho problemi d'età. ...

Ciao Cini, in effetti 23 anni son un bel divario, ma giusto per comprendere meglio: quanti anni hai?

Perchè sembri comunque orientato ad avere sempre partner molto più grandi di te come hai affermato e non ci vedo nulla di cosi anomalo, evidentemente ti trovi meglio cosi. Sarei curiosa di sapere se sono rapporti che durano o se le difficoltà di cui parli portano alla fine della storia in breve tempo. Grazie se risponderai

Ciao.. non so dare una risposta alla tua domanda. ... come dicevo è la mia prima relazione e, per essendo partita con molta reticenza, soprattutto da parte sua, al momento dura da più di sei mesi, e attualmente siamo giunti ad una buona stabilità. ...

I problemi principali che c'erano erano dovuti più alla paura per la differenza d'età che non a reali incompatibilità. ...

 

 

I problemi principali che c'erano erano dovuti più alla paura per la differenza d'età che non a reali incompatibilità

Esattamente. Questa è la difficoltà principale da superare. Dopodichè, se due persone si trovano, non c'è alcuna differenza tra questa e altre relazioni tra coetanei

Io non penso tanto che le storie finiscano per la differenza di età. Io trovo proprio difficile immaginare, nel mio caso, che inizino.

Ho 26 anni, e mi è capitato di avere delle frequentazioni con persone più piccole. In un caso ero anche piuttosto presa. Si trattava di una ragazza che mi piaceva tantissimo fisicamente, che mi faceva ridere, con cui avevamo anche qualche interesse in comune. Però nella mia testa ho saputo sempre che non poteva nascere una relazione "seria", perchè non eravamo allo stesso "livello".Ho bisogno di stare con una persona che abbia qualcosa da insegnarmi, che abbia fatto tante esperienze, che sappia un minimo chi è e cosa vuole. Il problema non era lo stile di vita, che era più o meno lo stesso, ma che quella ragazza, che aveva 21 anni mentre io ne avevo 25, non era a quel punto. C'è a chi piace essere costantemente nella coppia quello/a che dà consigli, che insegna le cose, che ha più cultura. A me annoia. Ecco perchè, ad oggi, non ritengo plausibile una relazione con una persona più giovane, mentre sono aperta all'idea di una storia con una persona più grande.

 

Concordo in pieno. Stavo con un ragazzo di un anno più grande (io 23 anni lui 24, quasi 25), ma di testa ne aveva 40: zero autoironia, chiusura mentale, poca voglia di crescere (perché sappiamo tutti che crescere è faticoso, e la sindrome di Peter Pan è sempre in agguato); chiaramente aveva altre buone qualità, è una persona bravissima e molto sensibile, ma col passare del tempo sono maturata io, ho capito cosa volevo e come ottenerlo, lui invece è rimasto press'a poco dov'era. La storia è (ovviamente) finita. Anche io come te sento il bisogno di un confronto continuo con una persona che abbia fatto esperienze, che sappia ciò che dice perché CI E' PASSATA e lo ha fatto. Semplicemente perché avendo scoperto relativamente da poco di essere bi ho bisogno di stabilità e di prospettive. Ma forse è perché le mie esperienze personali mi hanno portato a crescere alla svelta, quindi credo si tratti anche di maturità mentale.

Poi dipende cosa uno cerca: se cerca una relazione a lungo termine è un conto, se cerca la storia passeggera, allora è quasi ovvio che vada a finire male. 

 

Conosco parecchi ragazzi e ragazze che hanno 16-20 anni e sono affettivamente molto più maturi di tanti trentenni che conosco, come vogliamo metterla?

 

Riguardo al discorso maturità, te la posso dare tranquillamente una definizione: ad esempio per me maturità è  arrivare a capire che quando non ti scatta quel "qualcosa" con una persona, di dirlo chiaramente e chiarire la questione.

Non maturità è quando si inizia a girare attorno mettendo in atto teatrini lesbodrammatici fra corna, menzogne, comportamenti narcisistici palesi & affini che sono più indicate per una puntata di L world che per una relazione fra coetanee over 25.

 

Quanto ho notato, è che siamo tutti campioni del mondo a parlar cosa si pretenda dal sesso&affini.

Il problema è che poi nel 95% dei casi 'sta gente non ha la benchéminima idea di come ci si dovrebbe comportare col prossimo, al di là della relazione sentimentale.

 

Ma vabbé, data la situazione sociale, è anche quasi comprensibile una situazione del genere.

 

 

 

 

Concordo con quanto hai scritto, e aggiungo anche che maturità è, secondo me, saper prendere il buono e il brutto perché nello stare insieme a qualcuno (avendo come presupposto una relazione a lungo termine) ci saranno INEVITABILMENTE periodi cagosi: maturità è avere la forza e la capacità di resistere alla tentazione di fuggire, tradire, inveire contro il partner senza prima provare a chiarire le cose, innanzitutto con sé stessi, poi col partner, ragionando anche più volte, perché può succedere che persone totalmente affini e complementari in alcuni campi siano completi disastri quando si tratta di chiarirsi.

 

Vedo tante coppie che si mettono insieme, si mollano, fanno gli scopamici, che con la scusa del "non so come va, viviamo alla giornata" vanno avanti per anni senza sapere nessuno dei due cosa vuole. E' più facile fuggire e tradire quando le cose vanno male piuttosto che farsi un esame di coscienza e mettere in discussione la coppia. Uno dei vantaggi della coppia omosessuale è che i ruoli non sono fissi e predefiniti, ma sono (purtroppo o per fortuna) costantemente ridefiniti, sono dinamici... E magari le persone scambiano questa dinamicità per una sorta di superficialità.

 

Quindi secondo me si può benissimo avere un compagno ventenne sveglissimo e capace e un coglione quarantenne narcisista ed egocentrico (perché diciamocelo, uno\a che arriva a quarant'anni senza avere una relazione un minimo stabile con qualcuno, o non vuole averla o non è stato capace di mettersi in gioco per davvero)

Edited by nihal

Concordo in pieno. Stavo con un ragazzo di un anno più grande (io 23 anni lui 24, quasi 25), ma di testa ne aveva 40: zero autoironia, chiusura mentale, poca voglia di crescere (perché sappiamo tutti che crescere è faticoso, e la sindrome di Peter Pan è sempre in agguato); chiaramente aveva altre buone qualità, è una persona bravissima e molto sensibile, ma col passare del tempo sono maturata io, ho capito cosa volevo e come ottenerlo, lui invece è rimasto press'a poco dov'era. La storia è (ovviamente) finita. Anche io come te sento il bisogno di un confronto continuo con una persona che abbia fatto esperienze, che sappia ciò che dice perché CI E' PASSATA e lo ha fatto. Semplicemente perché avendo scoperto relativamente da poco di essere bi ho bisogno di stabilità e di prospettive. Ma forse è perché le mie esperienze personali mi hanno portato a crescere alla svelta, quindi credo si tratti anche di maturità mentale.

Poi dipende cosa uno cerca: se cerca una relazione a lungo termine è un conto, se cerca la storia passeggera, allora è quasi ovvio che vada a finire male. 

 

Conosco parecchi ragazzi e ragazze che hanno 16-20 anni e sono affettivamente molto più maturi di tanti trentenni che conosco, come vogliamo metterla?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Concordo con quanto hai scritto, e aggiungo anche che maturità è, secondo me, saper prendere il buono e il brutto perché nello stare insieme a qualcuno (avendo come presupposto una relazione a lungo termine) ci saranno INEVITABILMENTE periodi cagosi: maturità è avere la forza e la capacità di resistere alla tentazione di fuggire, tradire, inveire contro il partner senza prima provare a chiarire le cose, innanzitutto con sé stessi, poi col partner, ragionando anche più volte, perché può succedere che persone totalmente affini e complementari in alcuni campi siano completi disastri quando si tratta di chiarirsi.

 

Vedo tante coppie che si mettono insieme, si mollano, fanno gli scopamici, che con la scusa del "non so come va, viviamo alla giornata" vanno avanti per anni senza sapere nessuno dei due cosa vuole. E' più facile fuggire e tradire quando le cose vanno male piuttosto che farsi un esame di coscienza e mettere in discussione la coppia. Uno dei vantaggi della coppia omosessuale è che i ruoli non sono fissi e predefiniti, ma sono (purtroppo o per fortuna) costantemente ridefiniti, sono dinamici... E magari le persone scambiano questa dinamicità per una sorta di superficialità.

 

Quindi secondo me si può benissimo avere un compagno ventenne sveglissimo e capace e un coglione quarantenne narcisista ed egocentrico (perché diciamocelo, uno\a che arriva a quarant'anni senza avere una relazione un minimo stabile con qualcuno, o non vuole averla o non è stato capace di mettersi in gioco per davvero)

Non tutti i quarantenni, uomini o donne che siano, se arrivano a quell'età senza avere in piedi una relazione, sono dei coglioni narcisisti ed egocentrici, cosi come carinamente li hai descritti tu. Ce ne saranno, ovviamente, ma non puoi generalizzare.

davydenkovic90

per la mia esperienza, non mi trovo bene con quelli significativamente più piccoli di me (4-5 anni e oltre) , ma non escludo di poter cambiare idea.

con quelli più grandi mi trovo bene (Anche molto più grandi, di 10-15 anni) ma non ho mai provato ad averci una storia quindi non so.

Credo senza dubbio che una storia con una grande differenza d'età possa funzionare tranquilamente...

Forse non capisco tanto quelle persone che cercano APPOSITAMENTE gente di età completamente diversa (tipo il ragazzino che cerca il 40enne, e ancor meno capisco il viceversa, cioè il 40enne che cerca il ragazzino). Non mi piace l'apriorismo, perchè penso che magari nasconda altro, oltre alla semplice volontà di trovare qualcuno con cui stare insieme... però anche qui, de gustibus. cioè se al 40 enne piace solo carne fresca, ha tutto il diritto di cercarsela. :)  forse lo capisco poco perchè io già a 21-22 anni non riuscivo a frequentare gente di 18-19 e quindi mi immagino che se ne avessi 40 preferirei gente della mia età, o in un intorno di raggio 10 anni, come diceva Rob.

@nowhere: Quindi diciamo che, di norma parto, dal presupposto che la differenza di età conti poco e niente,

E' necessario stabilire più che altro quanto si ha effettivamente in comune con la persona in questione e se si ha la medesima visione rispetto alle relazioni.

Certo, vien più facile da pensare che la differenza di età sia una discriminante.

Ma ti assicuro che non è così.

 

Condivido in pieno.

Non tutti i quarantenni, uomini o donne che siano, se arrivano a quell'età senza avere in piedi una relazione, sono dei coglioni narcisisti ed egocentrici, cosi come carinamente li hai descritti tu. Ce ne saranno, ovviamente, ma non puoi generalizzare.

 

Non intendevo offendere, mi riferisco soprattutto agli uomini, gay o etero che siano. Poi chiaro, ci stanno le situazioni in cui uno purtroppo non è ancora riuscito a trovare la persona giusta!

Non intendevo offendere, mi riferisco soprattutto agli uomini, gay o etero che siano. Poi chiaro, ci stanno le situazioni in cui uno purtroppo non è ancora riuscito a trovare la persona giusta!

.....o che magari l'ha persa. Comunque non mi sono sentita offesa come quarantenne, mi sembra riduttivo generalizzare così. Ciao Nihal

Ma Idgy penso che Nihal si riferisse a chi non ha mai avuto una relazione duratura, non ai separati o ai divorziati.

Poi sicuramente fra omosessuali e bisessuali le relazioni importanti in media arrivano più tardi, a causa del lungo percorso di accettazione/autoaccettazione che dobbiamo compiere per stare bene con noi stessi prima di riuscire a stare bene con un'altra persona.

Ma Idgy penso che Nihal si riferisse a chi non ha mai avuto una relazione duratura, non ai separati o ai divorziati.

Poi sicuramente fra omosessuali e bisessuali le relazioni importanti in media arrivano più tardi, a causa del lungo percorso di accettazione/autoaccettazione che dobbiamo compiere per stare bene con noi stessi prima di riuscire a stare bene con un'altra persona.

Ciao Lili, si io e Nihal ci siamo già chiarite su ciò che intendeva, in generale vede poca voglia di impegnarsi in relazioni serie e durature da parte di persone adulte che poi si lamentano di essere sole.

Per quanto riguarda l'accettazione di se stessi, la mia è coincisa con la voglia di impegnarmi da subito seriamente, proprio con la donna che mi ha aiutata a capire che sono lesbica. Prima di lei, non mi ero posta il problema di non essere eterosessuale. Perciò il mio scoprirmi non mi ha creato problemi di accettazione. Per altr* ovviamente non è cosi. Paradossalmente, inconsciamente, faticavo più nei panni di eterosessuale, a sentirmi a mio agio. Quando ho compreso di non esserlo in realtà, mi sono sentita bene subito, libera.

Ciao Lili, si io e Nihal ci siamo già chiarite su ciò che intendeva, in generale vede poca voglia di impegnarsi in relazioni serie e durature da parte di persone adulte che poi si lamentano di essere sole.

Per quanto riguarda l'accettazione di se stessi, la mia è coincisa con la voglia di impegnarmi da subito seriamente, proprio con la donna che mi ha aiutata a capire che sono lesbica. Prima di lei, non mi ero posta il problema di non essere eterosessuale. Perciò il mio scoprirmi non mi ha creato problemi di accettazione. Per altr* ovviamente non è cosi. Paradossalmente, inconsciamente, faticavo più nei panni di eterosessuale, a sentirmi a mio agio. Quando ho compreso di non esserlo in realtà, mi sono sentita bene subito, libera.

...in effetti io ho il dubbio che uno dei quarantenni irrisolti con cui sono uscita sia gay, e sia questo il suo problema, ma non lo ammetterà mai XD

Il mio atteggiamento a riguardo è cambiato moltissimo durante gli anni. Quando ero un liceale(16-18 anni) mi garbava l'idea di avere il ragazzo più grande. Non più di 10 anni, in ogni caso. Crescendo questa cosa è andata a scemare. Adesso,24 anni, preferisco trovare qualcuno della mia età o massimo 27/28 anni. Purtroppo le persone già di un anno più piccole non mi attirano e scatta quella "rotellina" del pregiudizio mentale e non mi ci impegno. Questo è un blocco mentale ed è una limitazione effettivamente.
Poi, come è stato detto già detto, dipende da moltissimi fattori, soprattutto, più dovuti all'essere maturi nell'affrontare una relazione, esperienze e cosa si vuole. A volte puoi trovare qualcuno che ha meno anni di te, ma c'è affinità e tutto ciò che servere per creare una base. E se vogliamo anche fisicamente possono sembrare più adulti/adulte non bambocci. E viceversa, persone più grandi ma che si avvicinano al tuo modo di pensare e vedere le cose. Credo sia una variante molto soggettiva e dipende molto dai casi. Poi, è ovvio che noi abbiamo un nostro modello immaginario.

Edited by Kiri
  • 4 weeks later...

a mio parere dipende molto dalla fascia d'età della coppia... come detto da qualcuno, dai 18 ai 30 c'è molto divario anche come stile di vita; 25-37 già cambia parecchio pur essendoci sempre 12 anni di differenza. Io ho avuto rapporti con uomini e donne (sono bisex) anche molto più giovani di me e sono stati duraturi... belli e intensi... pur con le loro problematiche, ma non dovute principalmente alla differenza di età; l'intesa non ha età..

Io penso che non conta l'età effettiva, ma quella mentale. Ci sono ragazzi e ragazze che anche a 18 anni sono molto più maturi/e dei propri coetanei e che potrebbero secondo me tranquillamente avere una relazione con persone anche di dieci anni più grandi di loro. Ovviamente questi sono una netta minoranza, dato che la maggior parte dei ragazzi diciottenni sarebbero incompatibili con dei trentenni...Troppa divergenza nel modo di passare il tempo, negli interessi e nella maturità

io continuo ad essere dell'idea che per certe fasce di età sia piuttosto difficile venirsi incontro,anche mettendo una grande "maturità" e presa di coscienza da ambo le parti.Un 30enne ha e avrà sempre delle priorità diverse da un 18enne ad esempio.Se riescono ad amalgamarsi benvenga per loro ma questa rimane l'eccezione non la regola.

Io credo che troppa differenza possa influire nella coppia sopratutto per quanto riguarda le esigenze personali. A 20 anni si hanno altre priorità che a 40.

 

Io ho 28 anni e non credo che potrei mai avere una relazione con ragazze al di sotto dei 25/24 anni, però non escludo invece la possibilità di una relazione con donne più grandi di me, tipo sui 35-36 anni. Non so spiegare come mai io guardi di più le donne più grandi di me, forse perché mi ci sono sempre trovata più a mio ago per un fatto mentale (Anche se ho conosciuto donne che 40 anni li avevano solo a livello anagrafico, perché di mente potevano essere benissimo delle pre-adolescenti).

 

Però al di la di questo contano anche le singole persone e come riescono ad interagire tra di loro. Possono esserci coppie di coetanee/i che non funzionano ed esserci coppie con un grande divario d'età che invece vanno d'amore e d'accordo. 

Dipende però se diventa un rapporto padre figlio anche se dovesse funzionare non riesco a concepirli come coppia

Conosco una coppia che vive insieme da quasi tre mesi, 25 e 41 e il più piccolo (un paio di mesi prima che andasse a convivere dal 40enne) mi ha confidato in maniera positiva che lo tratta come un figlio.

Ora, io non vorrei assolutamente avere un fidanzato che mi tratti come un figlio.

Non so neanche se sia sano, fare la parte del padre e del figlio in una coppia! (Premetto il 25 ha subito carenze affettive da parte del bero padre, quindi è subito palese che cerca in questo uomo un nuovo padre...no?)

Ma magari le cose si sono evolute dopo che mi ha confidato questa cosa, sinceramente mi auguro sia così.

Poi convivere subito dopo essersi conosciuti credo non sia normale.

  • 2 weeks later...
Michiru Kaioh

Qui leggo tanti discorsi sul sesso, ma non è l'unica cosa che conta in una relazione sentimentale (sottolineo sentimentale non sessuale). Quello che conta secondo me è, come altri hanno evidenziato: l'età mentale. Esistono anche coppie con 20anni di differenza e quando reggono è perché o il più piccolo dei due è molto maturo, o il più grande in realtà è molto immaturo. Premettendo che fino a qualche anno fa per me il limite massimo di differenza d'età era di tre anni. per fare un pratico esempio di quanto detto prima: ho conosciuto ragazze (o donne se preferite) in certi casi che si sono fatte avanti con me nonostante la grande differenza di età anagrafica e la differenza era, nella maggior parte dei casi, abissale. Non solo dal punto di vista fisico, ma soprattutto da quello psicologico. Spesso mi sembrava di parlare con allegre e spensierate 17enne, non con trentenni o quarantenni. Personalmente io non sono interessata a relazioni con donne molto più grandi di me. Al di là del fatto che sopra i dieci anni di differenza anche dal punto di vista di vista fisico si vede la differenza, eccome (calcolando poi che già io a fatica dimostro la maggiore età XD). Anche la mia fidanzata per altro la pensa allo stesso modo (eravamo andate sul discorso parlando di una coppia di sue amiche che stavano insieme nonostante gli 11anni di differenza). A proposito inoltre di esperienze personali e di fidanzate: la mia ex aveva solo due anni in meno di me, ma ha sempre avuto cinque anni in meno psicologicamente; una ragazza che aveva cinque anni in più di me... stesso discorso: sembrava avere 16anni quando in teoria ne aveva 24. Oltre al fatto che era insopportabile perché mi faceva sempre pesare i miei cinque anni in meno, cosa che mi è pesata al punto dallo scartare qualsiasi ragazza con più di tre anni rispetto a me per evitare di farmi sentire come una colpa il fatto di essere nata molti anni dopo. Però la mia incoerente vita sentimentale non poteva che finire con il fidanzamento con una ragazza anche lei di cinque anni più grande. In tal caso non sentiamo minimamente la differenza d'età.

Per concludere: cinque anni in più di me per me sono il limite massimo, mentre sono tre in meno sono l'altro limite (non mi ci vedo con una ragazza sotto i vent'anni) perché poi, anche dal punto di vista fisico, si nota il divario. Al di là del mio punto di vista, la differenza resta sempre non tanto nell'età anagrafica, ma in quella psicologica. 

La differenza d'età, per come la vedo io, conta in base alle fasi di vita. Mi spiego: una ragazza di 16 anni ed una di 26 si spera che non abbiano lo stesso livello esperienziale e lo stesso grado di approfondimento dei rispettivi interessi. Qualora ciò accadesse, nella maggior parte dei casi ci si troverebbe di fronte ad una ventiseienne immatura o comunque poco interessata ed interessante. 

Traslando la stessa differenza d'età di una decade in avanti, il discorso cambia radicalmente.

Detto questo, nelle mie storie ho sempre cercato un reciproco arricchimento e tanta, tanta curiosità verso i reciprochi interessi e verso il mondo in generale. 

Per affascinarmi, una donna deve possedere il mio stesso "grafico a torta". Mi spiego: se le varie fette della torta dovessero rappresentare i miei interessi, ho bisogno che queste suddivisioni trovino specchio nell'altra. Questo non significa che nel pezzo "arte" debbano trovarsi le medesime cose, ma sicuramente quel pezzo deve essere presente anche nell'altra e deve avere più o meno lo stesso peso che ha per me.

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