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Roma - Registro Unioni Civili


Sbuffo

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Non è passato per l'ostruzionismo della destra, come volevasi dimostrare, in molte città è andato tutto liscio, ma Roma è problematica, troppo forte il potere della Chiesa e dei partiti di destra, in altre città addirittura l'opposizione di cdx ha votato a favore!

 

http://roma.repubblica.it/cronaca/2015/01/27/news/unioni_civili_consiglio_a_oltranza_fino_al_voto_bagarre_in_aula-105923853/

Edited by Fabius81
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Il centrodestra è solo riuscito a far rinviare di un giorno la votazione.

 

Poco male, l'aula torna a riunirsi domani mattina dalle 10 alle 14, si voteranno gli ultimi emendamenti e ci sarà il voto finale.

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Evviva, anche con più maggioranza di quello che si pensava, ora nelle dieci città metropolitane manca solo Reggio Calabria (ma l'attuale sindaco penso sia favorevole), dopo di che non ci sono più scuse per non fare una legge nazionale.

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Utile (forse.....) per chi vuole qualche effetto concreto a livello di singolo Comune, come quelli citati da Sbuffo:  accesso alle graduatorie per le case popolari  o per gli asili nido, sempre che uno abbia figli.

 

Inutile (forse anche controproducente.....) per chi voglia una parificazione dell'amore:

si trascrivono anche gli accorpamenti di unità immobiliari eppure non sono convivenze basate sull'amore!

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Questi sono attualmente i Comuni più importanti che prevedono i registri:

 

Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Parma, Modena, Reggio Emilia, Perugia, Livorno, Ravenna, Cagliari, Sassari, Monza, Siracusa, Pescara, Vicenza, Terni, Bolzano, Ancona, Andria, Arezzo, Cesena, Barletta, Pesaro, La Spezia, Alessandria, Pistoia, Pisa, Treviso, Pozzuoli, Sesto San Giovanni, Casoria, Fiumicino, Ragusa, Aprilia, L'Aquila, Massa, Trapani, Viterbo, Carrara, Crotone, Fano, Pomezia, Crotone, Olbia, Foligno, Bagheria, Portici, Siena, Velletri, Civitavecchia, Rho, Scandicci, Collegno, Rieti, Vercelli, Biella, Lodi, Imperia, Macerata, Oristano, Enna, Sondrio, Tempio Pausania.

Edited by Fabius81
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Atto solo simbolico ma di fatto inutile...noi non ci registreremo, e nemmeno le altre coppie che conosciamo lo faranno, perché non ha senso. Comico poi chi cita i bandi per le case popolari: A Roma sono 40 anni che avere una casa popolare è praticamente impossibile, visto che le concedono solo a famiglie ultraindigenti e con molti figli,ed è difficile averle anche per chi rientra in tale categoria.

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Comico poi chi cita i bandi per le case popolari: A Roma sono 40 anni che avere una casa popolare è praticamente impossibile, visto che le concedono solo a famiglie ultraindigenti e con molti figli,ed è difficile averle anche per chi rientra in tale categoria.

 

In effetti quello dell'accesso alle case popolari od agli asili nido per i figli sembra più una specie di premio di consolazione  per non dire che gli effetti pratici del registro sono praticamente nulli, interesse statistico a parte.

E comunque rimane il fatto che non si può procedere quot capita tot sententiae anche perché i Comuni in Italia sono ottomila!

Almeno che si riduca la faccenda a livello regionale, per avere una certa uniformità territoriale, anche se comunque gli effetti sarebbero comunque quasi nulli.

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E comunque rimane il fatto che non si può procedere quot capita tot sententiae anche perché i Comuni in Italia sono ottomila!

Almeno che si riduca la faccenda a livello regionale, per avere una certa uniformità territoriale, anche se comunque gli effetti sarebbero comunque quasi nulli.

 

E' ovvio che i comuni di poche centinaia di abitanti, di cui magari la maggioranza vecchi, non istituiranno mai un registro per ovvi motivi. L'importante è che l'abbiano fatto le città principali, a livello regionale ci sono dei riconoscimenti negli statuti di alcune regioni, puramente simbolici.

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@Fabius81,

ma anche se fossero solo i Comuni medi o grandi a poterlo istituire, cosa che comunque rappresenterebbe ua discriminazione ingiusta tra chi può e chi non può registrarsi, rimane il fatto che, mancando una norma comune, molti lo istituiranno, molti no e per di più alcuni che l'hanno istituito potrebbero a rigore sopprimerlo, se cambiasse la maggioranza politica.

Se non è un casino questo.....

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@Fabius81,

ma anche se fossero solo i Comuni medi o grandi a poterlo istituire, cosa che comunque rappresenterebbe ua discriminazione ingiusta tra chi può e chi non può registrarsi, rimane il fatto che, mancando una norma comune, molti lo istituiranno, molti no e per di più alcuni che l'hanno istituito potrebbero a rigore sopprimerlo, se cambiasse la maggioranza politica.

Se non è un casino questo.....

 

Effettivamente è un vero e proprio casino, anche se però, se i registri funzionano i comuni farebbero una brutta figura a toglierli anche in caso di cambiamento di maggioranza (vedi Bologna che l'ha istituito nel 1999 e durante il periodo Guazzaloca di cdx non l'ha toccato, idem Perugia). Ho dato un'occhiata alle regioni, poche hanno una forma di tutela negli Statuti (questi non modificabili se non a larghissima maggioranza):

 

- Campania : "il riconoscimento ed il sostegno alla famiglia fondata sul matrimonio ed alle unioni familiari"

 

- Lazio : "Salvaguarda e valorizza il diritto alla libertà e garantisce l’eguaglianza di ogni componente della comunità laziale nell’esercizio dei diritti civili, sociali, economici e politici"

 

- Emilia Romagna : "l'importanza delle formazioni sociali attraverso le quali si esprime e si sviluppa la dignità della persona" 

 

- Umbria : "tutela altresì forme di convivenza"

 

- Toscana : "il riconoscimento delle altre forme di convivenza"

 

- Calabria : "riconoscimento delle formazioni sociali, culturali, economiche e politiche nelle quali la personalità umana"

 

- Marche : "le più opportune politiche di sostegno alle giovani coppie e alle famiglie socialmente svantaggiate"

 

Sono aperture molto "formali", ma come al solito siamo di fronte allo stesso caso della Costituzione : ottime leggi ma che non vengano attuate. Credo ci sia qualcosa anche della Valle d'Aosta e dell'Abruzzo ma al momento non le ho trovate. 

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non proibiscono la procreazione ma vietano ai centri di procreazione assistita svizzeri di averti come paziente se sei una lesbica in unione civile. 

 

http://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/20022194/201307010000/211.231.pdf

 

articolo 28 pagina 7:

 

Art. 28 Adozione e medicina riproduttiva

Chi è vincolato da un’unione domestica registrata non può adottare né valersi di

tecniche di procreazione medicalmente assistita. 

 

dimenticavo:

chi è in unione civile non può adottare mentre un gay single può adottare in svizzera, anche se raramente single adottano in pratica.

 

 

 

 

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Correlazione_(statistica)

 

http://www.dm.unipi.it/syl/upload_doc/482.Lez22.pdf

 

:swoon:  assurdo!!! In Italia non penso si potrebbe fare, dato che il servizio sanitario nazionale non può discriminare i pazienti per nessuna ragione. In poche parole, se si autorizza una terapia/trattamento medico, questo deve essere disponibile e accessibile per tutti i cittadini. Sarebbe inammissibile discriminare una paziente perchè sposata con una donna, per la legislazione attualmente in vigore, se succedesse avesti buone probabilità di vincere facendo ricorso.

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tornando sull'argomento del topic,

questo è il testo integrale dell'istituzione di sto registro

http://www.mariomieli.net/wp-content/uploads/2015/02/dacdelib._n_1_del_28.01.2015.pdf

 

Ora, una domanda per i legulei, chè non ho capito un dettaglio per me importante:

per riuscire ad iscrivercisi, devo/dobbiamo avere la stessa residenza O lo stesso domicilio?

Chè per esempio io a Roma ho il domicilio, NON la residenza (che ho lasciata al paesello, chez Madre).

 

Senza fare nomi ma solo nickname: Hinz, riesci a capirlo?

Edited by freedog
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@freedog,

 

si parla di dimora abituale:

"Ai fini del presente Regolamento l’Unione Civile ricade nella definizione della
famiglia anagrafica fornita dall’art. 4 del D.P.R. n. 223/1989 come “un insieme di persone
legate da vincoli affettivi coabitanti ed aventi dimora abituale nello stesso Comune”
(art. 4 comma 1 D.P.R. n. 223/1989, Nuovo Regolamento anagrafico della popolazione
residente)."

 

quindi interessa il luogo dove effettivamente si risiede, cioè la residenza che è uno stato di fatto, mentre non interessa il domicilio che è uno stato di diritto dove si può benissimo non risiedere.

 

 

 

 

Chè per esempio io a Roma ho il domicilio, NON la residenza (che ho lasciata al paesello, chez Madre).

 

Ma se risiedi in Roma, non hai la residenza nel paesello, se non abusivamente:

si risiede dove realmente si dimora, non dove s'elegge il centro dei propri affari ed interessi (domicilio) pur non dimorandovi.

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Da quel che leggo mi sembra sia richiesto che la coppia sia formata

da almeno un residente nel Comune di Roma, con prova di una coabitazione

di almeno un anno ( ma trattandosi di abituale dimora il partner del residente

può anche solo avere stabile dimora a Roma, cosa che si può provare ad es.

con un contratto di lavoro o una iscrizione all'università etc )

 

Quindi due residenti, ma anche un residente in stabile coabitazione con un

partner che abbia dimora a Roma

 

Quindi Freedog se tuo marito è residente non hai bisogno di spostare anche

la tua residenza, basta la prova della coabitazione all'indirizzo XY insieme ad

un residente ed il fatto che lavori a Roma 

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uhm.. quindi è un casino!!

nel senso: il coniuge c'ha la residenza a Roma, ma all'indirizzo che aveva prima che ci mettessimo insieme: ha rifatto la carta d'identità a giugno 2006 (stiamo insieme dal mese appresso) e vale 10 anni.

Quindi dovrebbe spostare la residenza, pure se stiamo in affitto?

uffa..

ma non poteva bastare il domicilio, chè quello potevamo provarlo facilmente dalle bollette & dagli abbonamenti che arrivano sia a nome mio che suo??

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