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I gay e i sociopatici


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Christian1967

Un saluto a tutti. Come avevo promesso nel mio post di presentazione inizio qui a stendere riflessioni, idee ma soprattutto paure che mi sono derivate dalla mia più recente relazione, avuta con una persona di cui mi sono dovuto rendere faticosamente conto, nel giro dei pochi mesi che è durata la storia (di fatto da fine agosto al 4 gennaio, giorno in cui si è conclusa – anche per mia scelta, di cui spiegherò le ragioni più avanti – in maniera a dir poco disastrosa), della sua natura di sociopatico semplicemente inabile (perché la sua è una vera e propria disabilità mentale anche se non risalta immediatamente come tale) ad avere relazioni umane degne di questo nome soprattutto sul piano emotivo che, per come la vedo io, è semplicemente la base stessa su cui si può costruire una relazione sostanziale tra le persone e non soltanto "pro-forma" o di puro e semplice "uso" reciproco (e sulla questione dell'usare gli altri caratteristico dei sociopatici avrò da dire un po' nel corso del thread).

 

Tengo a precisare anzitutto che la congiunzione "e" del titolo del post non è casuale ma voluta: gay E sociopatici sono due tipi di persone assolutamente distinte che, per quanto finiscano per assomigliarsi data la comune frequentazione di ambienti e situazioni (saune, locali, clubs vari) che sono in effetti più costruiti a misura delle esigenze dei sociopatici che non dei gay comuni, sono e rimangono di natura completamente differente tra loro non fosse che per il fatto che i primi, a differenza dei secondi, non hanno un reale "io" e quindi una reale personalità con cui interagire realmente con altre persone anche se poi in effetti, riescono a fingere fin troppo bene un interesse empatico ed emotivo che in realtà non provano affatto.

 

Da questo punto di vista (quello del possesso di  una identità e di un "io" ben definiti con i necessari livelli di autostima che ne conseguono) i sociopatici sono molto ma molto più conciati dei gay i quali, per quanto possa essere disastrata dalle condizioni di clandestinità e scarsa accettazione, una identità comunque ce l'hanno e sulla base di questa possono, se lo vogliono, ingaggiare battaglia con il resto del mondo per affermare la loro individualità, prendersi i propri spazi di vita e guadagnarsi quindi, sulla base di questo, il rispetto e all'occorrenza l'affetto delle persone – soprattutto delle persone ADULTE – con cui interagiscono e di cui si circondano.

 

Ritengo doverosa questa precisazione perché sono ancora in molti a considerare i gay come una "variante" di sociopatici quando in effetti si tratta di una condizione completamente differente al punto che, francamente, nonostante le apparenze contrarie, sono arrivato alla conclusione che i sociopatici, nonostante infestino alla grande gli ambienti gay, in realtà non siano né gay, né etero, né bisex, né nient'altro: sono allo stesso tempo tutto questo e niente di tutto questo. Per essere gay come per essere etero bisogna avere un'identità e una percezione della propria personalità - cioè un "io" – ben solide e definite. I sociopatici, per quello che sto riuscendo a capirci da solo, non hanno niente di tutto questo e, in un certo senso, più che persone sono una sorta di automi privi di una reale coscienza di sé, così come viene normalmente intesa da tutti noi.

 

Per ora mi fermo a questa introduzione per sgombrare gli equivoci e malintesi. Continuo più tardi, dopo il ritorno a casa, raccontando più da vicino cosa mi è successo sia per sfogarmi un po' sia, lo spero, per mettere in guardia tante possibili vittime di queste persone che tra noi gay, per ragioni che cercherò di esporre più avanti, abbondano e che proprio per questo costituiscono per costoro un succoso terreno di caccia predatorio entro cui "divorare" il senso di identità degli altri per puntellare quello loro evanescente o addirittura inesistente. Dopotutto, anche se molti pensano che il senso di identità e di autostima sia nei gay decisamente "magro" rispetto a quello che si suppone abbiano gli eterosessuali, è pur sempre abbastanza appetibile per coloro che non ne hanno proprio. Anche e soprattutto perché, contrariamente agli eterosessuali, i gay sono molto meno portati ad autodifendersi e, all'occorrenza, anche a scontrarsi a muso duro con chi cerca di prenderli per il naso o addirittura di subornarli (come, in parte, è successo con me; i dettagli comunque a dopo).

 

A dopo. Intanto cominciate a dire la vostra che altrimenti non posso aggiungere altri post. Grazie.

 

Un abbraccio a tutti quanti avranno la pazienza di leggermi... e ce ne vorrà di pazienza! :-(

 

 

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https://www.gay-forum.it/topic/29299-i-gay-e-i-sociopatici/
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mah.. temo dipenda molto da chi hai avuto la (s)fortuna di frequentare..

a me, per esempio, magari per una enorme botta di qulo, non è capitato di conoscerne molti.

E quelli nei quali mi è capitato di imbattermi avevano problemi più di omofobia interiorizzata e/o scarsa accettazione della loro frociaggine che di poca socialità.

 

Poi vabbè, soggetti simili cerco di evitarli più che posso;

ma quella è un'altra storia, credo

Edited by freedog
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A leggerti sembra che la cosa sia un po degenerata... capisco il tuo intento di discuterne, portare all'attenzione, prevenire, sfatare un tabù o quello che vuoi, ma sembra che più parli di sto "tormento" più ci sei vicino ad esserlo :uhsi:

 

attendo la seconda parte, visto che la prima (per me) non ha senso 

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Christian1967

A leggerti sembra che la cosa sia un po degenerata... capisco il tuo intento di discuterne, portare all'attenzione, prevenire, sfatare un tabù o quello che vuoi, ma sembra che più parli di sto "tormento" più ci sei vicino ad esserlo :uhsi:

 

attendo la seconda parte, visto che la prima (per me) non ha senso 

 

Fino a tre-quattro mesi fa non avrebbe avuto senso neppure per me. Posso solo augurare di cuore a te e a tutti quanti che continui a non avere senso. Per me si sta rivelando, alla fine, una esperienza in qualche modo necessaria a conoscermi meglio (e a guardarmi in faccia meglio per quel che sono: dopotutto se mi sono messo insieme a una persona di un certo tipo di cui inconsciamente avevo compreso fin dall'inizio la natura è perchè, come in tutti gli innamoramenti, qualcosa in me si è riconosciuto in questa persona - questa è stata una delle prime cose che ho dovuto ammettere con me stesso una volta che ho ritrovato un po' di lucidità - cioè da non più di una settimana).

 

Certo che se fossi stato cosciente fin da subito di dove stavo andando a finire e con chi mi stavo mettendo non avrei neppure iniziato. Ma avrei continuato a ignorare una parte di me che, anche se finora è stata sempre relativamente silente, è in realtà potenzialmente molto pericolosa. In effetti io e questa persona ci siamo ritrovati ad essere fin troppo simili, al punto che la mia rottura con lui di ormai un mese fa ha avuto più che le caratteristiche di una rottura quelle di una vera e propria fuga... anche da me stesso in un certo senso.

 

Sono cose di cui mi sto rendendo conto ora proprio mentre sto scrivendo... e sudo freddo. Chiedo scusa se vi ho coinvolto troppo, ma a non parlarne con nessuno è semplicemente peggio.

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Chiedo scusa se vi ho coinvolto troppo, ma a non parlarne con nessuno è semplicemente peggio.
ma fai bene a parlare, e come ti dissi nel topic di presentazione ti sfoghi anche, ma mi sembra che prima di arrivare al succo del discorso, tutto svanisce...

sorvolando sulle premesse, cosa ti ha sconvolto cosi? quali eventi si sono succeduti? 

scusa se te lo dico, ma mi sembra una discorso a puntata, quella importante manca!

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Christian1967

Avevo intenzione di dilungarmi un po' e raccontare un po' le mie cose. Ma vedo che la gente si annoia, quindi evidentemente ho sbagliato gruppo di discussione.

 

Grazie per avermelo fatto capire tempestivamente: le perdite di tempo non piacciono a nessuno ma tantomeno a me che ne ho veramente poco.

 

Buon proseguimento e buona serata a tutti. E' stato comunque un piacere.

 

Christian

 

 

PS - Chiedo agli amministratori di cancellare il mio account su questo forum perché, non volendo essere di noia a nessuno, non ha più ragione di essere.

 

Grazie fin da ora.

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m, sì, ci sono gay sociopatici e ci sono etero sociopatici e bisex sociopatici...perciò?

Sta più attento la prossima volta ;)

Per stare bene devi trovare un tuo modo di fare le cose e di interagire cogli altri, tenendo a mente che tu puoi far la tua parte e il resto è sempre un po' una scommessa...non è facile, provaci lo stesso, ciao!

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Non dovresti fermarti ad uno o due post critici, quando si scrive come fai tu in un forum di discussione, si è pronti anche alle critiche no?
Altrimenti, se non ti senti di poterle reggere, forse fai bene ad andartene.


Nota a margine: sto notando sempre più spesso ultimamente che alcuni scambiano questo forum per un gruppo di auto-aiuto
"Ah ma io ho scritto così per sapere se qualcuno ha vissuto delle cose simili alle mie, non per sentirmi dire che non siete d'accordo, se non siete d'accordo potete anche saltare il topic".
Ma i forum non funzionano così, quando si apre un topic, ci si apre ai commenti di tutti gli utenti, anche quelli critici; semmai si può rispondere alle critiche, ma finché sono educate e fatte nel rispetto delle regole, sono legittime.

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https://www.gay-forum.it/topic/29299-i-gay-e-i-sociopatici/#findComment-830602
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A me è stata diagnosticata una "leggera sociopatia" anni fa

ed effettivamente rispondo abbastanza bene

al profilo che ne fa wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_antisociale_di_personalit%C3%A0

ma è possibile che io desideri essere considerato sociopatico

solo per il gusto di essere al centro dell'attenzione,

visto che - in precedenza - mi è stato attribuito anche un "leggero istrionismo"

http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_istrionico_di_personalit%C3%A0

:D

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davydenkovic90

mi accodo, non ho capito una mazza. E' meno contorto il mio libro di geometria algebrica.

Comunque mi sembra di aver capito che ti sei innamorato di una persona e che tu abbia sofferto in seguito a incompatibilità o a suoi atteggiamenti più o meno volontari. Embè? Che c'è di strano. Succede a tutti e sempre, gay, etero, sociopatici, p.r., santarelline, zoccole, draghi verdi e Raffaella Maria Roberta Pelloni.

Tranquillo, sfogati e prima o poi passerà. Non credo che convenga "costruire" tanto sopra a queste situazioni. Intendo costruire " a parole ", iniziare a dare giudizi, a fare analisi accurate come fai tu... bisogna semplicemente lasciar correre, se si è deciso di lasciar correre, e passare oltre.

Se poi ha deciso lui di troncare, be', puoi sempre provarci, per un po', ma la decisione di qualcuno che ti rifiuta o ti lascia è insindacabile e devi accettarlo, per quanta sofferenza possa portarti.

Edited by davydenkovic90
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Peccato che l' opener se ne sia andato così. Alla sua età...

Ero curioso di leggere la storia, perchè a suo tempo rimasi vittima volontaria di uno strano personaggio, talmente eccessivo in tanti suoi aspetti, ne rimasi innamorato a lungo mio malgrado.

Fortunatamente era distante da casa mia 220 km di bellissima strada (guidare, 25 anni fa, era tanto più divertente di oggi).  

Non fu semplice lasciarlo, ma molto salutare. 

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  • 6 months later...

A me è stata diagnosticata una "leggera sociopatia" anni fa

ed effettivamente rispondo abbastanza bene

al profilo che ne fa wikipedia

http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_antisociale_di_personalit%C3%A0

ma è possibile che io desideri essere considerato sociopatico

solo per il gusto di essere al centro dell'attenzione,

visto che - in precedenza - mi è stato attribuito anche un "leggero istrionismo"

http://it.wikipedia.org/wiki/Disturbo_istrionico_di_personalit%C3%A0

:D

Nonostante non abbia letto un cazzo di quello che ha scritto l'autore del topic, i link che hai postato m'hanno aiutato a capire meglio.

Mammamia che palle. È sempre la solito solfa! E la cosa tragica è che io mi ostino per quieto vivere a non fare ciò che debbo fare nei miei confronti; perchè lo so che poi si scatenerà una bomba da una scureggia. Purtroppo vivo con i miei, de cui mi madre c'ha la sindrome della timorata de dio perchè è calabrese e ha figliato prima del "maddrimonnio", mi padre non ha mai preso in considerazione che poteva esse frocio ed ha sfornato 4 figli. Roba che s'è auto-annichilito da solo con la cattiveria non capendoce un cazzo e sofgando la sua rabbia (dopo anni) su noi piccoli, in primis sul primo maschio (io) a suon di botte perchè je ricordavo tremenedamente lui. Diocane. Però in tutto questo, nonostante io me ritenga un esaurito, cerco solo de tirà sta bella puttanona che c'ho dentro che non je la faccio più! :°D

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Qualche parolina sugli ambienti gay fatti a misura dei sociopatici

mi pare vada detta però

 

Perchè la prima cosa che fecero gli psichiatri newyorkesi negli anni '40

quando aprirono i primi bar gay visibili, fu di associare l'omosessualità

all'alcolismo ( per alcolismo qui si intende il caso estremo )

 

E' chiaro che la sauna non è il luogo deputato a verificare le capacità

sociali di nessuno, io valuterò l'aspetto fisico e se si combina qualcosa

le capacità sessuali di una persona, ma sarebbe ridicolo pretendere che

la sauna sia qualcosa di diverso rispetto a ciò che è

 

Mentre nei luoghi di socializzazione una idea della persona che si incontra

ce la si fa, è chiaro che ci si può sbagliare perchè come dice Capricorno57

una certa persona ci piace, o per mille altri motivi

 

L'unica cosa che si può dire è che i "gay comuni" ( suppongo stia per "normali" )

vivendo in una società omofobica o poco tollerante, non amano ambienti selettivi

soprattutto lungo l'asse del giudizio di una vera o presunta "normalità" il chè peraltro

non impedisce affatto loro di essere - dentro il locale - anche molto giudicanti

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