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Bisex.... <3!!!


Olimpo

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Non ti devi scusare, solo che io sento sempre le Donne lamentarsi delle altre Donne ( al lavoro, nelle amicizie, etc).

Non ho la piu' pallida idea di come le Donne bisex Si comportino :-)

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Grazie della testimonianza.

 

Tu Silverselfer sei dichiarato ( come bisessuale, o come gay. Faccio la distinzione perche' per molti che vendono strano qualsiasi cosa che non sia l'eterosessualita' spesso considerano I bisex comunque prevalentemente gay)?

 

Spero di aver inteso bene la domanda ---> Tu sei dichiarato? --> Solo una volta ho fatto un vero e proprio CO a persone che mi pensavano etero, almeno io credevo mi pensassero tale ... Il fatto è che sono un tipo piuttosto complicato ... forse è più giusto dire "ermetico" ... se scrivessi "enigmatico" sembrerebbe che me la tiri ... mettiamola così ---> le mie stranezze vanno ben oltre la bisessualità, tanto che quegli amici quando glielo dissi, trovarono sta cosa "normalizzante" (XD)

 

CMQ non sono solito presentarmi come bisessuale, ma siccome faccio e dico sempre quello che penso, magari la gente se ne accorge da sola ... oppure no ... non lo so e francamente "chissenefrega". 

 

Il virgolettato tra parentesi non sono sicuro di averlo afferrato bene ... io distinguo benissimo la differenza che intercorre tra un gay e un bisex. Ho anche provato a essere solo gay, mi sono iscritto ad un'associazione, ho frequentato solo gay in maniera quasi esclusiva per quasi un anno e mezzo ... poi ho avuto una crisi di rigetto piuttosto violenta ... di cui non finirò mai di chiedere scusa al mio ex compagno per le figuracce che gli feci fare ... 

 

Insomma, posso di re di aver chiarito questo punto .... almeno per quanto mi riguarda. Il punto è che non so quanto questo possa riguardare gli altri bisessuali. Me lo sto domandando da un po' e mi accorgo sempre più che c'è almeno una differenza macroscopica abbastanza evidente tra il maschio B che si sente maggiormente attratto dai maschi e un'altra tipologia di B tendenzialmente più attratto delle donne. Io, al solito, non credo di appartenere neanche a queste due categorie e quindi sono portato a credere che ne esista almeno una terza ibridata dalle due ... con cui non voglio annoiarti. 

 

Per questa "ricchezza di sfumature" trovo quantomeno generica la definizione "bisessuale". Esempio - quando mi sono iscritto al circolo Mario Mieli, alla festa che si fa per l'occasione, ci andai insieme ad altri di questo forum e si aspettava, specie le ragazze, una misteriosa bisex appena arrivata da queste parti. Pranzo al frocinese (noto locale gay friendly di Roma) e vediamo arrivare sta ragazza bisex di razza, lasciatemelo dire, "superiore". Se vogliamo neanche super bella, ma di un fascino tale ... una vera ammaliatrice ... tipo una Monica Bellucci però un po' meno gnocca ... Insomma, durante il pranzo e la passeggiata successiva non si parla di altro, anche perché lei discretamente si svelava senza pudori ... non so ---> si parlava della serata BDSM del Qube (Quello del Muccassassina romano) e si scopre che lei è un habitué e tutti lì  a immaginarla trasformata in una mistress in leather e frustino ... andiamo al succo ... la festa è una roba .. per carità, bella e tutto, ma molto ... come dire? --->  Ciaoooooo (bacini) Uh, stai benissimooo ( e subito dopo) Uh, ma hai visto come stava male ... ---> Ti giuro che in quei contesti divento molto lella camionista. Beh, io ero determinato a iscrivermi e con l'aiuto del mio ex compagno tenni duro, ma questa ragazza, così ... a un certo punto saluta tutti e dandomi un bacino super sexy. mi dice "scusami, ma non ce la faccio proprio" e poi dice a tutti che sicuramente ci si rivedrà. In effetti, poi si senti con una ragazza, attraverso cui scoprimmo ancora altri aspetti della sua turbolenta esistenza ... dopo di che, scomparve, ricomparendo a ... temo che se scrivo la città succeda un quarantotto ... diciamo che si trasferì in una città affascinante e malinconica come lei. 

 

Ecco, io credo che lei appartenesse alla mia stessa specie di bisessualità. Cioè del tipo --> scusami, ma non ce la faccio più ---> Dopo di che "puff" si scompare. Siamo persone molto fragili, ma proprio per questo anche molto strutturate per riuscire a governare la nostra instabilità. Siamo tendenzialmente molto concentrati su noi stessi e questo ci porta a trattare gli altri con un certo distacco. Credo che sia quest'ultimo dettagli che hai colto tu in certe conclusioni che ho espresso sulla bisessualità. 

 

 ... e ora la pianto perché so di essere un tantinello prolisso quando ballo il tip tap sulla tastiera  :suicide:

 

 

Che discorso è? I gay italiani  parlano della civiltà scandinava da decenni - se non da sempre - indicando

in quei paesi un modello di tolleranza nei confronti della donna, della famiglia e della sessualità, da seguire

ed imitare.

 

Quindi può tranquillamente indicarsi un modello, o se preferite una "avanguardia" proprio per il fatto che si ha

in testa una direzione del "progresso" e si ha coscienza del fatto che è ancora qualcosa di futuribile, ma realizzabile

in modo concreto

 

Si tratta di stabilire solo se questa idea esista per i bisex, o anche per i bisex ; certo è innegabile esista per i gay

 

Io - come gay - non ho dubbi su questo 

 

Se anche poi questo nascente associazionismo fosse "viziato" da una componente iniziale di "auto aiuto" ( in ipotesi )

beh dovrei far constatare che l'associazionismo gay italiano in gran parte ha le stesse caratteristiche ( accoglienza,

help line, autocoscienza, informazione e prevenzione sessuale etc )

 

Certo non esiste un obiettivo politico specifico dei bisex, come il matrimonio egualitario, perché l'obiettivo è comune

essendo un obiettivo dell'intero movimento LGBT, a meno di non sostenere che un vero associazionismo bisex abbia

ragione di esistere solo come forma di espressione di un "separatismo bisex" rispetto a gay e lesbiche

 

Ma questo sarebbe il frutto di un approccio scettico soggettivo: siccome sono bisex dubito che le battaglie gay mi

riguardino anche in quanto bisex, Laddove invece anche un bisex può fare CO, accedere ad un matrimonio egualitario

come un gay, adottare un figlio con il proprio compagno etc

 

Hai ragione Hinz ... è che nel (vano) tentativo di contenere le dimensioni del post, ho tagliato tutta una discettazione sul "positivismo" americano che non ti sto dire.

 

La questione di Portland .. beh, sai che tutto ciò che è strano abita a Portland. Questo si usa dire negli States non senza una punta di sarcasmo. Esiste un bellissimo libro di Palahniuk "Portland Souvenir" che è una vera e propria guida alle stravaganze della piccola cittadina. Ora io lo so che non era nelle tue intenzioni fare del sarcasmo, sono io che l'ho recepito come l'avrebbe letto un americano medio. Nel senso che se la scintillante e colta San Francisco è la capitale dei Gay a noi ci tocca l'umida e queer Portland ,,, che poi, a conti fatti, a me non starebbe manco male,

 

La ricerca di un modello come funziona per i gay ... e non lo so. Sicuramente esiste una bisessualità che può convivere con l'omosessualità, condividendone anche le battaglie civili eccetera ... allo stesso modo di come ne esiste una che preferisce vivere secondo uno stile eterosessuale. Per il resto, l'associazionismo Bisex tende a comprendere tutte le sfumature possibili e immaginabili che vanno tra questi due estremi. il che porta all'unica sintesi possibile della Rivoluzione Queer ...  

 

--> Tu da Gay non hai dubbi ---> Io da bisex faccio dei dubbi un modus vivendi. 

 

Se anche poi questo nascente associazionismo fosse "viziato" da una componente iniziale di "auto aiuto" ( in ipotesi )

beh dovrei far constatare che l'associazionismo gay italiano in gran parte ha le stesse caratteristiche ( accoglienza,

help line, autocoscienza, informazione e prevenzione sessuale etc )

 

Temo di non poter parlare a nome dell'intera categoria ... detto questo ... avrei qualche dubbio sulla bisessualità di un ragazzo o una ragazza che vanno in associazione a chiedere aiuto. Non è propriamente nel nostro stile accettare l'idea che qualcuno ci venga a spiegare come dovremmo essere. Un bisessuale pretende di vivere a modo suo e se qualcuno prova, anche a fin di bene, di spiegargli che sarebbe meglio non farlo ... s'incazza, ti sfancula e buonanotte al fischio. Ognuno di noi carezza l'idea di essere unico e irripetibile, quindi nessuno può capirlo fino in fondo. 

 

Un gay si rivolge all'associazione anche per trovare una possibile anima gemella. Due bisex riescono a stare insieme nella stessa stanza solo a condizione che si stabilisca un rapporto maschio alfa e maschio beta, esattamente come accade tra etero, ma con uno smaccato accento di egocentrismo che caratterizza parecchi di noi. Questo rende poco allettante l'idea di relazionarci tra simili. Magari se si creerebbe un ambiente promiscuo anche con le ragazze bisex o bisex passivi ... oddio ... non voglio scrivere quello che ho appena pensato ... XD ... mi sa che la sola associazione che ci andrebbe a genio somiglierebbe pericolosamente a un bordello ... 

 

Non lo so ... forse si potrebbe iniziare con un semplice logo e aspettare di vedere in pratica cosa succede.

 

Sicuramente metterla giù come un consultorio matrimoniale per coppie in crisi "causa bisessualità" non lo trovo accettabile. Questo perché da ad intendere che un bisessuale non potrà mai essere fedele. Io posso essere fedele come chiunque altro. Torno a ripetere ---> la monogamia è una scelta sessuale aliena per tutti. Siamo diversi dai pappagalli, dagli albatros o da qualsiasi altra specie che si accoppia per tutta la vita. Io scelgo di essere fedele a una persona e di conseguenza mi assumo la responsabilità del rispetto delle promesse matrimoniali. La coppia aperta è un'altra roba diversa dal matrimonio "convenzionale" e va da sé che si deve essere in due a compiere la scelta di starci. Se a monte esiste una malafede. allora la questione non è la bisessualità, ma la paraculaggine di qualcuno che preferisce fare i propri porci comodi a scapito del o della partner che, ignorando la verità, gli risparmia le famigerate e temute corna.

 

A me sta bene tutto, ma questo "modello" --> dell'uomo e donna bi che deve trovare il modo di soddisfare o sopire quella "strana voglia di so bene che cosa"  per tenere in piedi un matrimonio ---> non mi appartiene. Io sto con una persona, gli/le sono fedele o ci divertiamo condividendo le nostre esperienze o qualsiasi altro tipo di rapporto s'instauri nella franchezza dei propositi "comuni"  ... e poi, se dovesse incrinarsi il patto che ci ha uniti, ci si lascia. Mi pare che si tratti dell'unico modo civile con cui si possa stare in coppia ... del resto riconosciuto anche dalle norme vigenti sul divorzio. Se un bisessuale inganna la propria partner ne pagherà le conseguenze come tutti, la bisessualità non deve essere percepita come un'attenuante. Se decido di tacere la mia bisessualità, poi devo anche avere le palle di diventare etero ... non è per niente un sacrificio. Lo diventa quando puntualmente l'amore sciama, diventa routine e si deve far fronte a tutte le problematiche di una coppia chiusa. Ma a quel punto si è tutti messi dinanzi al giuramento di fedeltà fatto al momento del  matrimonio. Se non lo rispetti divorzierai, punto e basta. Se preferisci la via del tradimento ... allora andrai a puttane o ti cercherai amanti di una notte in chat ... essere o no bisessuali non cambia la natura del gesto. La moglie di un bisessuale è la stessa dell'eterosessuale che cerca aiuto da un consulente matrimoniale; se in quella sede si troverà a discutere la diversa natura dell'uomo che ha sposato ... perdonami, ma saranno cazzi suoi. Quella "problematica" non mi riguarda ... si tratta di una stortura della bisessualità. 

 

Per come la vedo io, i bisessuali hanno bisogno di essere assistiti soprattutto per non farsi del male, cercando di amputare quel qualcosa in più che la natura ha voluto regalarci. In questo ti do ragione, c'è bisogno di un percorso di autocoscienza ... questo per non accorgersi solo a quarant'anni di aver rinunciato a un sacco di opportunità di essere felici. Certo però che avremmo bisogno anche di persone bisessuali capaci di sintetizzare una narrazione comune in grado di catturare l'immaginario collettivo ... in modo da delegarvi un po' della nostra soggettività. 

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Grazie della risposta. Quando leggo questi messaggi mi sento un cavernicolo, dato che tendo a vivere la Mia vita romantica e sessuale in maniera molto semplice ( mi piace. No, non mi piace). Oppure sono solo molto fortunato.

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Temo di non poter parlare a nome dell'intera categoria ... detto questo ... avrei qualche dubbio sulla bisessualità di un ragazzo o una ragazza che vanno in associazione a chiedere aiuto.

 

Ti rendi  conto - ovviamente - che il tuo atteggiamento non è dissimile da quello di quei gay 

che dubitano siano veri bisex, i passivi, gli sposati etc. etc.

 

Cioè ogni persona che abbia "una certa idea di" Bisessuale può in automatico sollevare dubbi

su chi si discosti da questa idea

 

Basterebbe tornare agli anni '50 in Italia e dei gay avrebbero potuto dirti che un locale gay sarebbe

stato un pollaio di "galline" ed era molto più produttivo andare a battere davanti alle caserme per

rimorchiare veri maschi in libera uscita, piuttosto che riunirsi fra "froci". Però questa cosa in ambito gay

è oggi improponibile. 

 

Del pari l'idea che i gay siano dei narcisisti egocentrici, non mi pare esattamente "nuova" ed è superata

etc

 

Se rivediamo la storia gay del passato, molti dei dubbi e delle riserve che sollevi sono già declinate

perché il gay - con tutti i suoi limiti - ha avuto meno chance di "adattamento" e quindi non poteva

affezionarsi più che tanto ad una situazione del genere

 

Il limite della tua esperienza personale potrebbe essere che hai fatto certe cose "per il tuo fidanzato"

quindi hai fatto le cose che piacevano a lui e per lui, invece di cercare di fare le cose che potevano piacere

a te, per te ( ammesso che ne esistano, ma io direi debbano esistere per forza XD )

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Ti rendi  conto - ovviamente - che il tuo atteggiamento non è dissimile da quello di quei gay  che dubitano siano veri bisex, i passivi, gli sposati etc. etc.   Cioè ogni persona che abbia "una certa idea di" Bisessuale può in automatico sollevare dubbi su chi si discosti da questa idea

 

Me ne rendo conto e me lo ripeto ogni volta che ho dei dubbi, cercando sempre di tenerli per me.

 

Detto questo ---> E' indubbio che la bisessualità per molti è solo un momento di transito, molti altri la preferiscono percependola come un male minore rispetto a qualcosa che li spaventa di più ... c'è poi chi si definisce bisessuale solo perché saltuariamente si ritrova a scambiare qualche effusione con un'amica ---> Ecco ---> secondo il mio personalissimo avviso, questa vasta area grigia idealizza una bisessualità che fornisce modelli forvianti.

 

Ora io non sono nessuno per certificare o dare bollini di qualità e tanto meno voglio togliere il diritto a qualcuno di definirsi bisessuale. Credo solamente più probabile che sia una di queste persone a rivolgersi ad un'associazione per "risolvere" il suo problema.

 

 

 

Basterebbe tornare agli anni '50 in Italia e dei gay avrebbero potuto dirti che un locale gay sarebbe stato un pollaio di "galline" ed era molto più produttivo andare a battere davanti alle caserme per rimorchiare veri maschi in libera uscita, piuttosto che riunirsi fra "froci". Però questa cosa in ambito gay è oggi improponibile.    Del pari l'idea che i gay siano dei narcisisti egocentrici, non mi pare esattamente "nuova" ed è superata etc

 

Se ti riferisci alla descrizione che ho fatto della festa del tesseramento ... faccio ammenda, ma non ritratto. Una volta ho assistito a un dibattito in ambito associativo, dove si discuteva proprio di una sorta di bullismo alla rovescia; cioè, i gay escludono chi non è "abbastanza" gaio. Io non voglio entrare in merito alla questione, però esiste un codice comportamentale che esaspera degli stereotipi. Sicuramente non parlerei mai di pollaio, ho presente il volto di tanti ragazzi impegnati e mai e poi mai, ribadisco "mai", li giudicherei per il loro modo di esprimersi o relazionarsi. 

 

Il narcisismo non è un problema specifico dei gay. Come in ogni ambito sociale esistono degli stereotipi. In genere chi è in grado di esprimere una propria personalità non ne ha bisogno. Chi no, invece, usa queste maschere e ne fa un metro per giudicare gli altri.

 

 

 

Se rivediamo la storia gay del passato, molti dei dubbi e delle riserve che sollevi sono già declinate perché il gay - con tutti i suoi limiti - ha avuto meno chance di "adattamento" e quindi non poteva affezionarsi più che tanto ad una situazione del genere

 

Beh, sicuramente e per fortuna oggi l'omosessualità si è affrancata da parecchie etichette. A tal proposito, se ci pensi, la trasgressione era una di queste e portava in seno all'omosessualità tanta roba che per il vero non c'entrava niente. Un po' come oggi succede ancora in ambito bisessuale. Non credi che l'emancipazione del movimento omosessuale sia passato anche attraverso il rigetto di quell'indefinita aria grigia, in cui c'era spazio per ogni stranezza? 

 

Sul gay "iperboreo" permettimi di avere qualche riserva. Io non credo che basti nascere dopo per definirsi "progredito". Preferisco valutare i fatti e facendolo tengo sempre conto della "gioia" che se ne ricava. Un fattore questo che non dipende solo dai diritti civili ... questi sono sacrosanti e indispensabili, ma da soli non bastano. La ragione si è sempre sposata male col sentimento ...

 

 

 

Il limite della tua esperienza personale potrebbe essere che hai fatto certe cose "per il tuo fidanzato" quindi hai fatto le cose che piacevano a lui e per lui, invece di cercare di fare le cose che potevano piacere a te, per te ( ammesso che ne esistano, ma io direi debbano esistere per forza XD )

 

Fidanzato ... ora che mi ci fai pensare ... con lui sono stato "fidanzato" ... e non lo ero mai stato prima e neanche dopo ... intendo fidanzato nel senso di periodo di corteggiamento ... non ho mai dubbi sul coinvolgimento sensuale, poi magari mi sbaglio, però me ne rendo conto dopo, a volte parecchio dopo ... oddio, non è che pure con lui il rapporto sia rimasto casto allungo ... tuttavia ci sono stati tutti quei passaggi - il corteggiamento, il primo appuntamento, il primo bacio, tenersi per mano e anche l'agognato sì per farmi salire in casa ... voglio dire - non è successo tutto in una sera ... beh, ora posso dire anche di essere stato fidanzato e ... ora direi che mi è piaciuto, ma sul momento non tanto. No, giocare sull'attesa per accrescere il desiderio, con me è superfluo. Mi piace corteggiare e anche da compagni ufficiali non sono  mancati i momenti romantici ... adoro quei momenti ... e con lui ne ho avuti tantissimi ... il primo mazzo di fiori a San Valentino, impagabile il suo sguardo e l'abbraccio commosso ... il lento ballato sulle note di Bon Anniversaire di Azanvour sotto una luna enorme che troneggiava sul Colosseo ... o il ridere quando sono venuto mentre dalla caserma accanto a casa suonavano la fanfara del mattino ... a me questo piaceva ... è a lui che non bastava.

 

Sicuramente ho capito di non poter vivere in una comunità gay. Ora tu dirai che sono stereotipi ... Isher mi ha fatto capire che non esiste uno specifico stile di vita Gay ... lo so, tuttavia, esiste un comune modo di sentirsi gay ... e trovo anche che sia una cosa positiva. Dall'Uganda a New York, Pechino o Roma, i gay hanno una matrice comune nel sentire ed esprimersi. Trovo che sia una cosa molto bella e v'invidio per questo. 

 

Sono perfettamente cosciente di non poter rappresentare il prototipo del bisessuale medio ... lasciami però dire ai ragazzi gay che si approcciano a un ragazzo Bi, di tener conto di andare a formare una coppia etero-genea. Nel senso che non si tratterà mai di un'unione di uguaglianze. Siamo diversi quasi quanto i maschi e le femmine.

 

Io non voglio stare qui a dire cos'è o cosa non è un bisessuale. Neanche potrei farlo senza cadere in qualche errore perché la bisessualità è talmente "versatile" da diventare sfuggente a qualsiasi definizione. Dico soltanto che sarebbe ora di cominciare anche noi ad escludere qualche sfumatura di grigio. Trovo che il pretesto della rivoluzione queer fornisca anche un alibi per rifiutare di essere una minoranza ben definita. Mi piacerebbe che l'etero curioso, il sodomita seriale, il libertino impenitente non siano più categorie ascrivibili alla bisessualità. Ci aggiungerei anche la fascia dei gay che variano la propria dieta sessuale con un po' di figa.  E poi la bisessualità di transito mi piacerebbe non fosse presa come stereotipo per individuare il bisessuale medio. 

 

C'è poi sempre da ponderare il percorso di autocoscienza compiuto da chi abbiamo davanti. Questo è molto importante. Lo sto dicendo specialmente ai ragazzi più giovani in cerca del maschio "virile", Vedi Hinz ... quando sottolineo l'egocentrismo bisessuale parlo anche di una deformazione "patologica". Però non voglio neanche spaventare nessuno, okay? Diciamo che in ambito Bi ci si può imbattere in persone che hanno sviluppato un super Io capace di auto assolversi. Per dire, giusto per fare un esempio pratico e niente di più, succede come con quei maschi alfa che picchiano le mogli e poi sostengono che è colpa loro. Sono persone in genere capaci di affascinarti e renderti succube di situazioni nefaste. Però non è che siamo tutti matti, ve! Tuttavia direi che questo è un tratto caratteriale comune e per lo più ci rende molto restii a situazioni in cui bisogna uniformarsi. 

 

Vedi, tu dici a me - sempre se esiste qualcosa che possa piacermi - non è che non esiste, ma non mi basta. E chi si mette con un Bi lo deve mettere in conto che ogni mattino avrà da scoprire una persona un pochettino diversa da quella con cui si è addormentato. Fa parte della nostra personalità una continua ridefinizione di noi stessi. Si è bisessuali non solo a letto ma in ogni aspetto della vita. Esattamente come un gay che non può vivere da etero non perché gli fa schifo la figa, o non solo per quello, quanto piuttosto ha un modo diverso di approcciarsi alle situazioni. Ha gusti e attitudini diverse non solo in ambito sessuale. Così il bisessuale non può essere etero e tanto meno omosessuale. Sicuramente abbiamo molta strada da fare per individuare un minimo comune denominatore, se ci riusciremo sarà più facile comprenderci sia tra noi, sia con le altre comunità sociali. 

 

Nel frattempo ... abbiate pazienza e voleteci bene, please. 

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@Silverselfer sono indeciso

se assumerti come PR della causa bisex

o chiederti di asternerti dal commentare

per non affossarla :)

 

C'è una cosa che assolutamente non mi torna, però.

 

Il mondo della bisessualità maschile è un mondo dei continui distinguo:

bisogna togliere dal novero dei bisex i ragazzini senza esperienze,

quelli in cerca di trasgressione, quelli troppo attivi che un buco vale l'altro,

quelli troppo schiavi che una scarpa in faccia vale l'altra e via di seguito...

Alla fine - oltre a Silverselver - ci rimane davvero poco.

 

Viceversa noi gay siamo invece costretti a considerare nostri "fratelli"

anche persone con le quali io scambierei con difficoltà un saluto fossero etero.

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Una volta ho assistito a un dibattito in ambito associativo, dove si discuteva proprio di una sorta di bullismo alla rovescia; cioè, i gay escludono chi non è "abbastanza" gaio. Io non voglio entrare in merito alla questione, però esiste un codice comportamentale che esaspera degli stereotipi. Sicuramente non parlerei mai di pollaio, ho presente il volto di tanti ragazzi impegnati e mai e poi mai, ribadisco "mai", li giudicherei per il loro modo di esprimersi o relazionarsi. 

Se era al Mieli un annetto o due fa, mi sa che a quel dibattito c'ero anch'io;

se non ricrdo male, dopo una ventina di minuti m'erano totalmente cadute le.. braccia per il livello da pesciaroli che stava prendendo la discussione

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Credo solamente più probabile che sia una di queste persone a rivolgersi ad un'associazione per "risolvere" il suo problema.

 

E' una tua idea, ovviamente è legittimo averla, ma dubito che sia vera

 

Tanto più che presuppone una unica dimensione del fenomeno associativo - gay e bisex - che

sarebbe l'auto-aiuto e tu stesso che in associazione ci sei stato e peraltro non ti è piaciuto, guarda

caso non eri lì per quel motivo, ma per altri, quindi secondo me è una idea che si regge su un tuo

personale pregiudizio e su una valutazione negativa dell'associazionismo

 

 

 

Se ti riferisci alla descrizione che ho fatto della festa del tesseramento ... faccio ammenda, ma non ritratto.

 

Nessuno ti chiede di ritrattare niente, d'altronde sappiamo benissimo Roma come è, quali omosessuali ci sono

e come funziona, ed in effetti io mi sono sempre chiesto che ci stai a fare tu in una città che ti è totalmente estranea 

Però non è sempre così e non lo è ovunque, ad ogni modo una comunità omosessuale è anche quello

 

Salvo il fatto che dire "non faccio parte della comunità gay" perché al Mieli si schecca troppo e si fanno dibattiti stupidi

è una affermazione stupidina ( semmai sarebbe un buon motivo per non andare al MIeli )

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  • 2 weeks later...

Ho letto la discussione e l'ho trovata piuttosto stimolante, soprattutto per quanto concerne i commenti di Hinzelmann, Salamandro, Almadel e Silverselfer.

 

Capisco quello che prova Olimpo dal momento che io stesso mi sento traviato dalla imperante mentalità retrograda di stampo fallocentrico.

Proprio come si diceva all'inizio del topic anche la mia mente tende a ragionare in termini di alfa e beta, a livello sessuale.

Consciamente mi vergogno a morte di percepire la realtà in questi termini politicamente scorretti, ma poi di fatto categorizzo e mi ritrovo attratto dagli altri in una scala di virilità arcaica senza poterci fare nulla.

Per cui razionalmente mi ritrovo in disaccordo con quanto dice Olimpo dal momento che l'orientamento sessuale nulla dovrebbe avere a che fare con l'espressione di genere, ma concretamente sperimento lo stesso fascino che viene suggerito.

 

Che io sia plagiato o meno dal contesto sociale, penso che se dovessi ritrovarmi in una relazione con un ragazzo bisessuale soffrirei terribilmente al pensiero di non soddisfarlo completamente e agonizzerei qualora dovesse succedere che mi lasciasse per mettersi assieme a una donna, per costruire una famiglia assieme a lei, magari: sarebbe la concretizzazione dell'incubo di non essere all'altezza dell'altro, incapace di offrire ciò che una donna può (la realizzazione di una famiglia e di una relazione socialmente accettata). La mia autostima non saprebbe reggere il colpo.

 

A tratti mi è risultato difficile leggere per il ritratto che è stato fornito dell' "esemplare di bisex" che esclude categoricamente coinvolgimenti emotivi con uomini perché mi fa soffrire l'idea di poter essere sfruttato in ambito sessuale per poi essere abbandonato da qualcuno per il quale potrei provare una forte attrazione.

 

Spero di non essere andato in necro con il mio groviglio di ragionamenti sconnessi e ipotetici. Nel caso ignoratemi.

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Anche io ho trovato questa discussione molto stimolante, infatti quando sono in bagno ma non mi scappa mi basta leggere qui e taak..

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L'ho letta tutta e concordo un pò con faby, purtroppo gli stereotipi e i pregiudizi su noi bisex sono sempre i soliti...

Io non credo ci voglia molto a capire che ci si innamora di chi ci si innamora, a prescindere dal sesso.

E no, non si cerca altro... se si è innamorati si sta con la persona amata. Non si è promiscui, indecisi, repressi, no.

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Saramandasama

 

 

Io non credo ci voglia molto a capire che ci si innamora di chi ci si innamora, a prescindere dal sesso.

Questa frase suona molto autoassolutoria. Come gli effemminati che affermano che la virilità sia irrilevante.

Può essere irrilevante per un sissy lover, come per un queer è irrilevante il sesso.

Sono evidentemente casi specifici.

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Pure io sono d'accordissio con Olimpo!!!I bisex diffcilmente vogliono una relazione. Ed è un peccato...io la desidererei pure :D Olimpo, io e te siamo folli?ahahahaah

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Non si è promiscui, indecisi, repressi, no.

 

I bisex maschi cis non sono né promiscui né indecisi né repressi.

I miei stereotipi sul maschio bisessuale cisgender sono i seguenti

1) O sta con un maschio gay (che non tradisce)

2) O sta con una donna e la tradisce con altri maschi

3) O non ha mai avuto ancora vere relazioni con entrambi i sessi

 

Tutte le eccezioni possibili, come ad esempio:

a) Sta con un maschio gay, ma lo tradisce con donne

b ) Sta con una donna, ma non la tradisce

c) Dopo una relazione in cui tutti sapevano che stava con un maschio, si trova con una donna

contraddicono invece i miei stereotipi.

 

Chi ha stereotipi sui maschi bisex tipo:

1) Pensano solo a scopare e ogni buco a loro va bene ("promiscui")

2) A volte credono di volere una donna, a volte credono di volere un maschio ("indecisi")

3) Non accettano la loro omosessualità e si fingono bisex ("repressi"? Beh, se proprio uno si reprime si fingerà etero,no?)

Probabilmente non ha mai conosciuto un maschio bisessuale in vita sua.

 

Intendo dire che il maschio bisessuale medio

- quando supera la paura sociale di una relazione con un maschio -

(intendo proprio convivere, dirlo ai genitori, vacanze insieme, eccetera...)

poi non ritorna a mettersi insieme con una donna.

I motivi sono lunghi da elencare, ma anche abbastanza intuibili.

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@Krad77, no.

Non direi lo stesso della bisessuale media.

 

E' anche vero che ho delle "aspettative" diverse per ciascuna categoria,

basate sulle esperienze che ho avuto con loro.

E mi colpiscono molto le persone che contraddicono i miei stereotipi.

 

Intendevo dire solo che c'è una bella differenza

tra i pregiudizi di chi conosce i bisex

e i pregiudizi di chi non li conosce.

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I motivi sono lunghi da elencare, ma anche abbastanza intuibili.

 

Se sono lunghi non li elencare tutti...ma in sintesi quali sarebbero secondo te? Una volta che si va con un uomo poi non si torna più indietro? ahahahaha è questo il senso?  

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Il problema a me pare che oltre la contestazione sulla

esistenza di pregiudizi negativi e stereotipi, non si va

 

Mancano le "testimonianze positive" dei bisex e dei

ragazzi gay che hanno avuto relazioni con loro

 

Per di più quei bisex come Silverserfer che intervengono

sostengono che la bisessualità è inconoscibile, a partire

dalla propria esperienza ( che in effetti lui stesso pare non

comprendere e saper spiegare Lol )

 

 

 

Una volta che si va con un uomo poi non si torna più indietro?

 

E quale donna se lo ripiglia?

In Italia? Figuriamoci....Lol 

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E quale donna se lo ripiglia? In Italia? Figuriamoci....Lol 

 

vedi che allora è come dicevo qualche centinaio di post fa (XD) in questa discussione:

 

 

 

Beh ma quante ragazze etero pensi siano disposte a mettersi con ragazzo sapendo che gli piacciono anche i maschi?
 

 

Per questo dicevo che in un certo senso comprendo maggiormente il timore dei bisex nel dichiararsi tali, rispetto ai gay. 

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@Beppe_89,

credo che il motivo principale* sia che nell'omosessualità maschile

si conciliano il bisogno di un partner e il sogno adolescenziale del "miglior amico".

Tutti i maschi etero sono divisi tra la loro donna

e gli amici con cui giocare a calcetto, guardare certi film e parlare di certe cose.

A meno che un bisex non si trovi una ragazza con interessi da maschio

o un maschio con interessi da ragazza si accorgerà che il rapporto etero sarà sempre "a metà".

Un maschio etero ovviamente accetta questa cosa come "naturale" ,

ma un bisex che abbia provato cosa significhi "innamorarsi corrisposto del proprio migliore amico"

non tornerà volentieri indietro

 

*principale = il primo che mi è venuto in mente

 

Mancano le "testimonianze positive" dei bisex e dei

ragazzi gay che hanno avuto relazioni con loro

 

 

@Hinzelmann, in realtà mancano solo le testimonianze positive

dei gay (o dei bisex) che stanno insieme con bisessuali.

Di bisex che stanno insieme con gay nel forum ne abbiamo.

 

C'è mancato - in tutti questi anni - proprio qualcuno che dicesse:

"Basta con queste cazzate, il mio ragazzo è bisex e la nostra esperienza è questa".

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nell'omosessualità maschile si conciliano il bisogno di un partner e il sogno adolescenziale del "miglior amico"

 

Mh sì capisco ciò che dici e lo condivido...però penso difetti un po' di idealizzazione questa cosa... nel senso che quando c'è di mezzo l'attrazione fisica le cose si complicano sempre...quindi dire che due gay che stanno insieme sono come due grandi amici etero del liceo che in più scopano tra loro mi pare un po' parziale.

 

Mi spiego meglio facendoti un esempio dalla mia esperienza pre coming out.... all'uni ero diventato molto ma molto amico di un ragazzo...con lui c'era grande complicità (basata su interessi comuni, stesse visioni su tante cose, affinità caratteriale ecc), anche se non parlavamo quasi mai di ragazze...forse perché aveva capito di me e quindi cercava di evitare l'argomento... Sta di fatto che io nel diventare suo amico mi sono sempre imposto, ovviamente, di non pensare a lui "in altro modo"...e ci sono sempre riuscito...non so come...ma per me lui era un amico e basta... Poi però ho deciso di iniziare ad affrontare la spada di damocle che sentivo pendermi sulla testa da sempre...di iniziare a chiedermi come fare venire fuori la mia omosessualità...a come viverla...a come dirlo agli altri... Ecco, non appena è iniziato questo processo...la mia percezione di lui è cambiata... per un periodo mi sono distaccato, mi sono sentito in colpa con me stesso per non riuscire più ad essere per lui l'amico con cui poteva sempre scherzare e ridere... Finché non l'ho completamente lasciato andare...pur di non dirgli di me... Solo pochi mesi fa ho avuto il coraggio di dirgli tutto...però ormai le cose erano cambiate (lui si stava per trasferire all'estero ed era un anno che non ci vedevamo) e insomma...il rapporto che c'era non c'è più.

 

Tutto questo pippone ahhahaha per dire che: nel mio caso se mi fossi dichiarato e lui mi avesse detto: "si beppe!! anch'io sono gay!" ahahahah le cose sarebbero andate come dici tu... ossia saremmo diventati due migliori amici che scopano felici e spensierati! 

Però quando conosci un altro ragazzo già sapendo che lui è gay...inevitabilmente il rapporto parte già basato sull'interesse che potrebbe esserci...quindi boh non è la stessa cosa... capite cosa intendo? Non c'è lo stesso disinteresse che c'è quando diventi amico di qualcuno perché vuoi essere suo amico e basta. 

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Per questo dicevo che in un certo senso comprendo maggiormente il timore dei bisex nel dichiararsi tali, rispetto ai gay. 
 

 

Il problema non è neanche questo, o solo questo

quanto il fatto che la bifobia delle donne eterosessuali

viene "giustificata" dai bisex e neanche percepita come tale

 

Il bisex non è che manifesta "timori", la qual cosa susciterebbe

comprensione, o comunque la susciterebbe in alcuni o in molti

semplicemente il bisex ritiene di non doverlo fare  ed è questo

doppio standard che ovviamente irrita i gay : a noi lo dici e ci

contesti l'eventuale bifobia, con le donne la bifobia non esiste

perché non lo dici 

 

 

 

Di bisex che stanno insieme con gay nel forum ne abbiamo.

 

Non è che siano molto bravi neanche loro a spiegarsi...quanto ai loro

partner in effetti è vero che la situazione è particolarmente deficitaria

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@Beppe_89, però io non so se tu hai mai avuto relazioni anche sessuali con donne.

Un conto è dire "Io vivo la mia omosessualità in questo modo e non in un altro";

un altro conto è paragonare le proprie relazioni con le donne alle proprie relazioni con gli uomini.

 

Per me personalmente l'eterosessualità è stata traumatica

e ancora oggi ho delle reazioni esagerate quando una ragazza ci prova con me.

Ragazzi che hanno mantenuto un atteggiamento più "giocoso" sulla sessualità

sono certo riescano a parlare di bisessualità in modo meno dicotomico.

 

Di certo quando un bisex mi dice: "Che differenza c'è tra amare un uomo o una donna? E' quello che c'è dentro che conta!"

Io capisco immediatamente che il massimo della sua bisessualità l'ha sperimentato alle Medie col gioco della bottiglia...

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però io non so se tu hai mai avuto relazioni anche sessuali con donne.

 

No sessuali no...sia perché credo che non sarei riuscito a combinare nulla e sia perché essendo consapevole di me non ho mai voluto prendere per il culo nessuno! Ho creato dei legami di amicizia con delle ragazze però anche molto forti...perciò conosco la differenza tra il diventare molto intimi di una ragazza rispetto al diventarlo con un ragazzo.

 

La questione però rimane... davvero pensi che una relazione omosessuale sia come un forte legame di amicizia tra due etero con il plus del sesso? 

 

p.s. perché andare con le ragazze è stato traumatico? che ti hanno fatto? ahaahaah 

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Ho creato dei legami di amicizia con delle ragazze però anche molto forti...perciò conosco la differenza tra il diventare molto intimi di una ragazza rispetto al diventarlo con un ragazzo.

 

Credo proprio che stiamo parlando di due cose enormemente diverse.

 

 

 

La questione però rimane... davvero pensi che una relazione omosessuale sia come un forte legame di amicizia tra due etero con il plus del sesso?

 

Non è proprio così.

Ho detto che a un etero anche innamoratissimo

avrà sempre bisogno di un momento che potrà condividere solo con un altro maschio

(il calcio, i videogiochi, i film d'azione, andare a pesca, ruttare...)

mentre un gay può ambire ad avere un ragazzo che "non lo divida in due".

 

Dico "ambire" perché anche questo topic dimostra

che non è affatto vero che i gay vogliono un ragazzo gay come loro:

spesso vogliono "quello alfa" o "il bisex" o cose di questo genere.

Solo che non è un atteggiamente che in genere porta molta fortuna in amore...

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il calcio, i videogiochi, i film d'azione, andare a pesca, ruttare...

 

Boh questi sono tutti stereotipi...in gran parte adolescenziali... Penso che giocare a pes e ruttare non siano le massime aspirazioni di tutti i maschi.. (che poi mica siamo nell'800 che non puoi ruttare davanti alla tua compagna se no si scandalizza...al massimo ti dice: sei proprio un maiale! e ti fai una risata) e comunque ormai le differenze di genere negli interessi sono ormai molto sfumate... ho amiche che vanno a giocare a laser game due volte a settimana...così come amici (etero) che vanno a teatro a vedere drammi moderni... quindi boh... 

In ogni caso anche in una relazione omo non si può chiudere il rapporto tra te e il partner...perché tanto ti fa sia da amico che da amante.. continueresti comunque ad avere amicizie fuori dal rapporto... quindi la dicotomia "amici - compagno" rimarrebbe. 

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Ilromantico

 

 

credo che il motivo principale* sia che nell'omosessualità maschile si conciliano il bisogno di un partner e il sogno adolescenziale del "miglior amico".

 

E' una semplificazione eccessiva, ma c'è del vero xD! Però il bisogno di 'staccare' e ritagliarsi dei propri spazi lo si ha anche in una relazione omosessuale. In questo senso non noto differenze con una relazione etero, però sì in linea di massima nelle relazioni omosex c'è il vantaggio della sensazione del "miglior amico".

 

Comunque un altro motivo sono i ruoli sociali imposti di una relazione etero. Fortunatamente le relazioni etero si sono evolute molto negli ultimi anni, ma ci sono ancora certe dinamiche di coppia che sono abbastanza odiose in comparazione a quelle omosessuali. Per intenderci, lui deve offrire la cena, lei deve farsi corteggiare o è indecisa e blah blah. Una relazione omosessuale è nettamente più egualitaria, i ruoli e le dinamiche vengono stabiliti per puro gusto e spontaneità. Basti pensare che in un approccio gay uno può essere sia il corteggiato che allo stesso tempo il corteggiante.

 

Comunque non la butterei troppo sulla logica dei vantaggi. E' vero che una volta che dai un salto nel mondo gay hai più convenienza e vantaggi nel muoverti in questo mondo (facilità di cuccaggio, relazioni più egualitari, similitudini e blah blah), ma l'opposto eterosessuale ha pur sempre il suo fascino e proprio nella sua diversità sta la magia. Poi è tutto un susseguirsi di isterie femminili e capricci, ma quella è un'altra storia... xD

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