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Nuovo studio pseudoscientifico contro l'omogenitorialità


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Immagino che succederà come per lo pseudostudio di Regnerus che è stato linkato quattro o cinque volte da qualche represso, come fosse uno studio autorevole, quindi meglio anticipare.

Uno studioso un tantino di parte, Paul Sullins (vedere foto) di un'università cattolica (ma va?) ha pubblicato uno studio dal titolo "Emotional Problems among Children with Same-Sex Parents: Difference by Definition" per cui i bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali crescerebbero con più problemi di quelli cresciuti in famiglie eterogenitoriali. Come per lo studio di Regnerus ci sono gravi errori metodologici sulla scelta del campione, oltre al paragone tra genitori biologici etero e adottivi gay, che è come paragonare mele con pere.

 

dad-134-1.jpg

   

Ma quali sono questi veri o presunti problemi in più? Sono specificati, descritti?

 

 

Trovi tutto qua, è scaricabile: http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2500537

 

Faccio notare che il presunto studio è già stato citato da giornali italiani, tra cui La Stampa.

Inoltre la curiosa velocità della peer review.

Non ho ancora letto di cosa parla nello specifico questo studio, ma il 95% dei problemi non risiedono nella famiglia omogenitoriale ma derivano dal trattamento che "gli altri" riservano alla suddetta famiglia e al fatto che esiste un unico modello di famiglia. Tutto ciò che non rispetta quel modello è strano, diverso, malato, da condannare. Ecco che nascono i problemi.

 

Ho avuto la (s)fortuna di crescere in una famiglia unigenitoriale (si dice così?) in mezzo a tante famiglie del mulino bianco. Io non mi sono mai condannata per questo, ci hanno pensato "gli altri" a farlo. La chiesa per prima (motivo per cui ho avuto una comunione molto sofferta e ho rifiutato la cresima).

 

Ergo, ste cose mi fanno ridere e incazzare al tempo stesso.

Mi riprometto di leggerlo in orario meno notturno di questo.

Ad ogni modo, aldilà degli studi singoli, credo che questo comunicato stampa dell'Associazione Italiana di Psicologia ben possa chiarire, oggi, a livello scientifico, quale dev'essere il pensiero in merito.

 

 

i bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali crescerebbero con più problemi di quelli cresciuti in famiglie eterogenitoriali.

 

Significa che saranno più portati allo studio della matematica?:

non sarebbe un male in sé ;-)

Perchè la gente pensa che sia sempre possibile dire il tutto e il contrario di tutto? ma vogliamo lasciare la scienza agli scienziati?

 

questo scimmiottare la ricerca da parte di alcuni membri della chiesa per corroborare le loro idee razziste è ciò che più mi allontana dalla religione ... fortunatamente però,sono convinto che questi falsi studi con il tempo gli si ritorceranno contro ... la scienza non mancherà di evidenziare le carenze,gli errori e le manipolazioni di informazioni .... l'unica cosa che mi preoccupa è l'opinione pubblica ...

 

Purtroppo secondo me è molto più semplice per "la massa" comprendere ed accettare un evidenza scientifica appartenente alle cosiddette "scienze forti" come la biologia,la medicina ecc rispetto a quelle scienze dette umane... in questi ultimi studi (di natura psicosociale) sono messe in gioco una serie di variabili metodologiche,ontologiche ed epistemologiche che ai più è sconosciuta o vagamente intuita.... è quindi più difficile distinguere un buono studio da un cattivo studio ...

Aggiungo qualcosa dopo un po' di approfondimenti. Ovviamente che il tizio sia un prete di per sé non ha importanza sul valore dello studio, però fa capire i presupposti. La cosa veramente importante è che qui si pretende di paragonare situazioni diverse tra loro: la famiglia biologica eterosessuale e le famiglie omogenitoriali in cui almeno uno dei genitori non è biologico. Non si può sapere, con un paragone del genere, se eventuali problemi siano dovuti all'orientamento sessuale o all'adozione in sé, che non è una situazione semplice da gestire. Semplicemente non è scientifico.

Già in generale nella maggior parte della letteratura scientifica di qualsiasi settore (anche nelle "scienze dure") c'è una certa propensione nell'autore di uno studio a voler considerare solo i dati a favore della propria tesi e ad ignorare quelli platealmente contrari: per questo esiste il peer reviewing. Figurarsi su un argomento del genere (che è difficile da poter essere trattato oggettivamente) e a maggior ragione visto che l'autore è un prete cattolico, aspettarsi che tiri acqua al suo mulino è quasi scontato... E da come ha scritto le conclusioni (solite argomentazioni pregiudiziali) direi che è decisamente cestinabile.

Non ho ancora letto di cosa parla nello specifico questo studio, ma il 95% dei problemi non risiedono nella famiglia omogenitoriale ma derivano dal trattamento che "gli altri" riservano alla suddetta famiglia e al fatto che esiste un unico modello di famiglia. 

Esatto. E' questo il problema principale, spesso.

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