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sconforto dopo la laurea


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Ciao a tutti!

 

Mi sono laureato da un mese in Architettura dopo anni di travaglio e di privazioni, è stata una bella soddisfazione!

ho immaginato il mio post lauream in maniera a dir poco idiliaca: ripresa del volontariato, nuove opportunità, viaggi all'estero (e magari un'esperienza di lavoro)..

 

Invece ora mi ritrovo senza punti fissi, depresso e sconfortato.

Dove facevo prima il volontariato ormai è pieno, e non prendono altri.

Il mondo del lavoro... manco a parlarne...

eventuali stage e simili convenzionati con l'uni ormai sono aperti solo ai laureandi, quindi praticamente ho porta chiusa in faccia.

 

Cerco un modo per tirarmi su, ma passo praticamente tutto il giorno al pc ad inviare domande e fare cose.

E penso: master? dottorato? esame di stato?

ma non riesco a vedere un vero sbocco.

 

Tenete presente che ho fatto l'università da pendolare, i miei senza risorse economiche, non ho potuto fare viaggi di studio ne niente..

ho anche saltuariamente lavorato quindi non ho nemmeno un gran bel ricordo spensierato dell'università.

 

Ergo: mi guardo indietro e vedo tanto tempo perso/non speso nella maniera migliore... mi guardo avanti e vedo un futuro nero.  :wild:

 

Qualcuno di voi ha passato questa fase?

Come uscirne?

 

Grazie a chi leggerà il mio pippone...

Link to comment
https://www.gay-forum.it/topic/29435-sconforto-dopo-la-laurea/
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Ti capisco alla perfezione, mi sono laureato un paio di anni fa in economia e tutto andava a schifo.
Dopo anni di sacrifici (abitavo vicino l'uni ma lavoravo perchè non volevo pesare sui miei) l'università stessa è stata la prima a chiudermi le porte in faccia, nessun tipo di aiuto da parte loro.
Gli uffici che richiedevano personale fino a 3 giorni prima della mia laurea, magicamente avevano preso tutti e tutte e non cercavano nessuno.

 

Che dire dopo anni e anni di studio e sacrifici mi sono ritrovato con della carta straccia in mano... poi recentemente ho anche perso lavoro quindi.....
 

Il tutto dipende anche da dove ci scrivi.... la crisi c'è.. se poi vieni da Giuggiulo sul mare....

Ti capisco in tutto e mi rivedo nella tua situazione..

La soluzione dovrai trovarla da te.. La gente che arriva alla laurea con pochi mezzi, perdonatemi se lo dico, ha una marcia

in più, perché sei costretto a far quadrare i conti sempre e a chiudere il cerchio quando è necessario farlo.

Molti possono permettersi di provare un dottorato e pesare ancora sui genitori, ma altri non possono farlo.

Inoltre, chi non ha mezzi economici sufficienti avrà grandi difficoltà a provare la carriera da pendolare.

Io ti consiglierei di valutare la possibilità di andare via dall'Italia.. So che molti non sono d'accordo

e che criticano la scelta di andare via, ma io dico: fatevi gli affaracci vostri.. Non c'è nessun principio superiore

per cui si debba restare in un posto che non ti dà nulla.Tutto il mondo è paese e ognuno deve solo cercare

la felicità, fosse anche dall'altra parte del mondo... AUGURI

MAK

Guarda ti posso parlare da collega...anche io ho finito architettura a settembre. La situazione per il nostro ambito purtroppo è quella che è... pensa che io non ho fatto neanche progetto ma pianificazione urbanistica... quindi è dura perché l'edilizia è in sofferenza...i lavori pubblici non ne parliamo...ma penso siano cose che sai. Dal mio conto ti posso dire che appena finito mi sono inserito in una onlus che fa progetti per i paesi del terzo mondo (ospedali ecc) in modo da tamponare la sensazione di disperazione che si ha quando si pensa "e mò che faccio?" 

Nel mentre ovviamente ho cercato lavoro...ho continuato a fare il lavoro saltuario che facevo mentre studiavo...ho fatto dei workshop consigliati da docenti per ampliare le possibilità di trovare "agganci" ecc.. Penso sia questa la strada.. Per fortuna dopo un mesetto ho avuto la possibilità di fare 4 mesi nello studio dove avevo fatto il tirocinio della magistrale. 

Ora ho in mente di andare via (avevo già scritto qua nel forum della mia intenzione di andare in Sudafrica)...quindi mi sto concentrando sull'inglese :D

 

Il mio consiglio quindi è quello di non farsi prendere dalla sconforto e di cercare di fare di tutto per non rimanere fermi...questo è fondamentale! Fai qualsiasi cosa ti possa mettere in contatto con professionisti ecc...anche boiate che magari non ti sembrano immediatamente spendibili (tipo mini corsi di approfondimento su tematiche varie ecc) ma che comunque ti fanno capire come muoverti, ti fanno conoscere gente che ti da idee...consigli. 

Ci sono passato anche io e ti faccio un piccolo rimprovero, con una laurea in architettura i problemi per inserirsi dovevi sapere che ci sarebbero stati quindi poco avvilimento e molta motivazione.

 

Come uscirne? Io non condivido quelli che pensano che l'estero sia la panacea di tutti i mali, certo nel mondo un posto di lavoro c'è da qualche parte ma il punto è quale?

 

Hai un sogno talmente forte da portare avanti? In tal caso armi e bagagli e vattelo a cercare ovunque sia, se invece sei confuso cerca di capire cosa vuoi.

Prima cosa fai una scaletta delle priorità nella tua vita, lavoro autonomo o dipendente, pubblico o privato, piena realizzazione professionale, carriera, amore affetti abitudini, cerca di capire tutte queste variabili e poi formula una scelta.

Se invece hai un sogno chiaro e in Italia non è realizzabile inseguilo se ci tieni veramente e comunque se hai un sogno hai la motivazione e quando uno è veramente motivato riesce a superare tutte le competizioni.

Invece ora mi ritrovo senza punti fissi, depresso e sconfortato.

 

vado forse controcorrente e ti dico: è normale

ci sono passato anch'io appena laureato, credo ci siano passati tutti: la chiamerei depressione post laurea

il nodo chiave è che la laurea è un traguardo importante, sudato, ambito: funziona da catalizzatore di tante energie, e questo crea una grande aspettativa

poi dopo la laurea il crollo della tensione, la perdita dell'obiettivo, un certo disorientamento

soprattutto il sentirsi preparati e pronti e vedere che il mondo, che dovrebbe accoglierci a braccia aperte, va avanti per conto suo senza accorgersi di noi, come se non esistessimo, come se quello sforzo non trovasse una sua giusta ricompensa

è normale, fa parte della vita: certo la crisi economica e la difficoltà a trovare il primo lavoro influisce, ma quel senso di vuoto e di inutilità lo hanno più o meno attraversato tutti

ci vuole tempo a metabolizzare la nuova situazione, oggi siamo sostanzialmente diventati tutti dei liberi professionisti, e come tali dobbiamo passare rapidamente dalla fase in cui crediamo che "sapere" sia sufficiente, a quella in cui impariamo a "saper vendere" l'unica merce di cui disponiamo, ossia noi stessi

cercare lavoro è peggio di un lavoro: occorre scrivere curriculum sintetici e raffinatissimi, che comunichino con un solo colpo d'occhio

ogni domanda di lavoro dovrà avere il suo curriculum specifico, studiando le parole chiave dell'annuncio cui si risponde

affrontare i primi colloqui... insomma dopo il primo disorientamento in cui siamo delusi perché nessuno ci cerca, le risorse riemergono piano piano e si comincia  a navigare in mare aperto

 

io ho una sola raccomandazione a chi si è appena laureato: sopravvivere è giusto, ma non piegatevi troppo, non accontentatevi di qualsiasi lavoro

cercate di mantenere dritta la barra verso l'obiettivo vero, il lavoro che vi piacerebbe fare nella vita

Edited by conrad65

Sono fondamentalmente d'accordo con conrad.... Diversi studi affermano che si ricava benessere da livelli intermedi di stimoli, qui si è passato da "ansia" a "noia" in un attimo (e a me sembrava una tesi abbastanza valida ad ogni esame sostenuto), e a parte questo, un certo disorientamento alla fine di un percorso del genere lo trovo normalissimo.

 

Tra i progetti che avevi in cantiere, oltre volontariato e lavoro, c'era l'idea di un viaggio all'estero.... Perché non ci fai un pensierino? In fondo ti laureato da poco, e te lo meriti! E può essere un buon modo per far ripartire il motore, svagarsi, riflettere sul futuro, etc. etc. :-)

Grazie a tutti per le risposte...!!! sapere che anche altri ci sono passati è molto consolante.. si effettivamente la cosa che più mi distrugge è essere passato da adrenalina a mille al nulla più totale. Adesso capisco cosa prova chi va in pensione!!!!

 

quello che mi fa più male è vedere come -da quest'anno, perchè lo scorso anno non era così- l'università abbia chiuso le porte in faccia ai suoi laureati. Tutte le richieste andavano fatte da studente.. io ho dato il massimo per prendere il massimo ed invece ho fatto male.

 

Anche il mio ragazzo mi dice di andare all'estero un periodo, dal momento che -per problemi economici- mai l'ho potuto fare durante il corso di studi (quando provai a chiedere ai miei un aiuto economico per l'erasmus, mi urlarono in faccia e non me lo diedero). Sarebbe un bel regalo per me stesso, si!

con i soldi che mi hanno regalato alla laurea vorrei anche farmi un certificato di inglese serio, spendibile sul curriculum.

 

Per quanto riguarda architettura... bah io vedo che tutte le facoltà più o meno hanno problemi a trovare un impiego, quindi non mi sento in "difetto" per questo.

 

Beppe89 pensa che la mia tesi è proprio in ambito sanitario! ho curato la riqualificazione di un poliambulatorio qui vicino Roma, portandolo fino agli esecutivi ed alle tavole di cantiere. Posso chiederti il nome della Onlus? Ho scritto anche io ai miei ex tirocini, vediamo se qualcosa ne esce fuori. Ho scritto anche alla relatrice, per chiedere un parere, un consiglio anche per un eventuale dottorato (se rientri con borsa sossoldi).

 

Comunque davvero GRAZIE a tutti!

Edited by Hedgebob

 

 

Posso chiederti il nome della Onlus?

 

Certo, è una onlus molto piccola... si chiama "Mattone su mattone" ed ha sede ad Avigliana (pochi km da Torino)..

Avevo contattato anche "Architettura senza frontiere" che è più grande ed ha sedi sia a Roma che a Torino che in Abruzzo (non so in che città) però non avevano disponibilità al momento. 

A Milano invece c'è "Architetti senza frontiere" che è ancora diversa...e anche questa più grande ma l'avevo scartata perché non volevo farmi Torino-Milano tre volte a settimana per un'attività non pagata XD 

Si pure a me Architettura senza frontiere ha rifiutato, hanno dei requisiti veramente alti per essere volontariato... (laurea con il massimo, iscrizione all'albo, inglese e francese....).

Quando ero cciovane ho fatto volontariato anche con i vigili del fuoco, ma praticamente ho visto che adesso è impossibile rientrare. Senza contare tutto senza rimborso spese.. quindi anche io 4 ore di viaggio minimo tra andata e ritorno.

Probabilmente anche qui a Roma riesco a trovare qualche associazione che mi da la possibilità di mettere in pratica quello che ho studiato.

Adesso comunque cerco di riscrivermi il curriculum in modo serio...

 

Ma tu hai fatto la quinquennale come me??

 

insomma keep calm! :)

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