Jump to content

Cicli e tricicli (e quadricicli, pentacicli...)


Icoldibarin

Recommended Posts

nelle città tedesche, in gran parte ricostruite dopo la Seconda Guerra Mondiale, le piste ciclabili sono parallele a tutte le strade e ben separate dalle corsie per i pedoni, con semafori differenziati e in molti casi passaggi sopraelevati pedoni/biciclette con tanto di rampa con pendenza dolce per la salita delle biciclette

così la bici diventa davvero alternativa all'auto o al mezzo pubblico: da noi una cosa del genere è impensabile (e in alcuni casi anche faticosa, soprattutto nelle città collinari come Roma)

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 92
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • conrad65

    30

  • Icoldibarin

    30

  • marco7

    17

  • Capricorno57

    7

Icoldibarin

Uno dei problemi nostrani è che le ciclabili spesso ci sono ma sono collegate male (per esempio bisogna attraversare ripetutamente la carreggiata auto) od ostacolate da panettoni e gincane che le rendono inservibili.

Link to comment
Share on other sites

  • 4 weeks later...
Icoldibarin

L'altro ieri è arrivato il "potente mezzo".

C'ho messo un bel po' per assemblarlo e alla fine l'ho portata da un ciclista perché non ero convinto di come avevo collegato il freno anteriore.

La bici ora funziona bene e mi piace assai, i freni sono ben modulabili, non eccessivamente aggressivi ma frenano in spazi onesti senza mai bloccare la ruota. Il cambio, dopo un iniziale assestamento dovuto al cavo di comando che doveva rilassarsi per bene, è ora regolato e sembra operare bene, c'è qualche piccola granularità nelle prime marce che dovrebbe sparire fra un centinaio di km a detta di chi lo ha già provato.

Per ora l'unico neo è che il fanalino posteriore non funziona e sarà da mandare in assistenza, quello anteriore è ottimo e produce un cono di luce assai efficace nell'illuminare le strade buie.

Queste le prime impressioni, a breve ci aggiungerò qualche foto e magari anche qualche prova più accurata.

Link to comment
Share on other sites

  • 2 weeks later...
Icoldibarin

Aggiungo due foto di oggi

 

IMG_20150517_112104_1.jpg

IMG_20150517_112205_1.jpg

 

In queste settimane l'ho usata parecchio e ci ho fatto alcuni tragitti di circa 15km. Confermo che si tratta di un buon mezzo, la seduta non affatica, il cambio è ora molto preciso, i freni richiedono un po' di abitudine e vogliono una bella strizzata per le frenate corte, che comunque tendo ad evitare.

Penso che dovrei gonfiare un po' di più le gomme, ma la mia attuale pompa non ne vuole sapere di salire oltre una certa.

Il meccanismo di ruota mobile è molto strano, ero abituato al confortante ticchettio delle altre bici, questa invece scorre continuamente, all'atto pratico non fa nessuna differenza, ma mi fa un po' strano :D

Il manubrio ha una forma comoda, ma il rivestimento delle manopole gommoso è forse un po' troppo appicicaticcio.

La luce anteriore di notte è una bellezza, finalmente si vede bene tutta la strada; la dinamo non si sente neanche.

L'ho anche targata, nella seconda foto si vede l'etichetta sul telaio.

Un mezzo molto bello che spero di godere per lungo tempo (e si toccò tre volte le palle...)

Link to comment
Share on other sites

complimenti, davvero un bel ferro :thankyou:

molto elegante, forse avrei preferito un colore più vivace ma non credo fosse disponibile

la vedo molto molto adatta per medie percorrenze e forse anche per cicloturismo, attrezzata con adeguate borse

dicevi che ti è arrivata completamente smontata?

 

e levami una curiosità (che c'entra poco con la bici in sé): ma tu come ti vesti quando vai in bici?

hai il perfetto corredo da ciclista oppure fai come me, che ti metti un paio di pantaloni corti, una maglietta, le vecchie scarpe da ginnastica e vai?

Link to comment
Share on other sites

Icoldibarin

Beh il colore è quello, zero alternative, mi piace molto tuttavia. Comunque è fin troppo allegro per una bici tedesca :D

 

Completamente smontata per fortuna no, ma ho dovuto fare tutti i collegamenti dell'anteriore e montare il manubrio, per il freno ho dovuto chiedere aiuto ad un ciclista dato che non mi fidavo molto di quello che avevo fatto io.

 

Non uso abbigliamento tecnico in bici, anche perché la uso come mezzo di trasporto e sarebbe scomodo girare con la tutina da ciclista dopo esser scesi di sella...

L'altra bici mi mangiava/sporcava tutti i pantaloni larghi infatti, anche per questo questo ho scelto una carenatura completa.

Però metto sempre il caschetto!

Link to comment
Share on other sites

beh certo se la usi come mezzo di trasporto, è chiaro che devi vestire normalmente... già il fatto che la bici lo permette (di vestirsi normalmente senza sporcarsi i pantaloni) è un'ottima cosa

anch'io uso sempre il caschetto, anzi metto un classico cappellino con visiera sotto e sopra il caschetto :sisi:

Link to comment
Share on other sites

  • 5 weeks later...

segnalo due interessanti innovazioni tecnologiche

 

nel campo delle bici pieghevoli, che hanno un grande mercato soprattutto tra i residenti nei centri urbani senza giardini condominiali o posti auto, un giovane italiano ha inventato un progetto innovativo, la bici pieghevole senza raggi

 

 

8a0e3870-1103-11e5-a0a6-05f0e4d49d43_814

 

https://it.finance.yahoo.com/notizie/gianluca-sada-l-italia-%C3%A8-pronta-per-la-bici-senza-raggi-130856911.html

 

7c359a90-1103-11e5-ba3a-61c1aefb6b98_814

 

nell'ambito delle bici elettriche invece un'azienda cinese, la Bafang, ha inventato un motore che si può montare praticamente su ogni bici esistente, e anche molto efficiente

 

new-year-promotation-MTB-bike-motor-best

 

qui è descritto come si monta

 

Link to comment
Share on other sites

Icoldibarin

Quel prototipo di bici senza raggi circola oramai da un po', però mi lascia alcuni dubbi.

Principalmente il prezzo finale di un mezzo simile credo sia fuori portata per un utente medio, inoltre la delicatezza della struttura e l'ammortizzazione, che credo sia praticamente inesistente non avendo raggi, lo rendono a mio giudizio più un mezzo da palcoscenico che uno per girare comodamente in città per collegamenti intermodali.

 

Sinceramente non ci vedo molti pregi rispetto ad un ancora più compatto monopattino, più pratico, più leggero e certamente meno costoso (con 120€ si porta a casa) ed adatto agli stessi terreni in cui si potrebbe usare la sadabike

 

Il secondo motore è interessante ma sarebbe interessante pure conoscerne il prezzo. Per la verità qualcosa di simile, integrato completamente nel mozzo centrale esiste già, ma ad un prezzo assai salato. Non mi ricordo il nome della ditta (americana) che li produce. I kit di conversione partono da circa 1'000€.

 

Invece, che ne pensate di questo bizzarro e simpatico mezzo, di cui il proprietario pare entusiasta?

Link to comment
Share on other sites

il prezzo del Bafang non è basso: in Italia lo trovi attorno ai 700 euro, cui sono da aggiungere i costi della batteria e forse della centralina elettronica (prezzi presi da qui http://www.alcedoitalia.it/ )

quindi in tutto dovremmo stare sui 1000 euro o forse qualcosa in più

 

per quanto riguarda il triciclo nel precedente filmato, sembra un oggetto interessante per la mobilità nell'ambito di quartieri residenziali o comunque in località ben attrezzate di piste ciclabili e senza molto traffico

a Roma sarebbe ingestibile perché rimarrebbe comunque prigioniero delle auto incolonnate perdendo uno dei grandi vantaggi del trasporto su due ruote

senza contare cosa potrebbe accadere in caso di pioggia (e non tanto per l'acqua meteorica, ma per gli schizzi dalle pozzanghere degli altri veicoli)

Edited by conrad65
Link to comment
Share on other sites

Icoldibarin

 

 

a Roma sarebbe ingestibile perché rimarrebbe comunque prigioniero delle auto incolonnate perdendo uno dei grandi vantaggi del trasporto su due ruote senza contare cosa potrebbe accadere in caso di pioggia (e non tanto per l'acqua meteorica, ma per gli schizzi dalle pozzanghere degli altri veicoli)

A Roma sarebbe ingestibile perché verrebbe verosimilmente vandalizzato presto, a meno di un adeguato ricovero.

In realtà non credo che rimarrebbe prigioniero delle auto, certo non è agile come una bici ma è comunque largo meno della metà di un'auto piegando in un fazzoletto. Credo che passi dove può passare un maxiscooter, certo in Italia abbiamo la brillante idea di sbarrare l'accesso alle ciclabili, rendendone impossibile la fruizione per questi mezzi (e comunque scomoda per le bici normali, tant'è che in genere desisto dall'entrarci).

Per la pioggia non saprei, l'ideatore dice di averci fatto 500km in ogni condizione climatica ed essersi trovato bene. Io credo sia ben riparato ad occhio, certo se poi un camion ti passa nella pozzanghera a fianco alta 20cm non c'è riparo che tenga.

Link to comment
Share on other sites

Mercante di Luce

Icoldibarin, vedo solo adesso il nuovo acquisto. Congratulazioni!

Mi incuriosiscono molto le soluzioni tecniche, soprattutto per quanto riguarda i freni. Non essendo affatto ferrato sui cicli hai qualche link dove ne trattano?

Link to comment
Share on other sites

Icoldibarin

Su internet troverai alcuni siti che ne accennano, soprattutto in inglese. Qua invece c'è un post sul un forum di bici pieghevoli che ne da una buona descrizione ed anche alcune osservazioni "critiche".

Diciamo che io ho comprato un po' a scatola buia non avendone mai provato uno prima (come per il cambio, del resto) e mi sono dovuto fidare delle recensioni.

Direi che non mi pento della scelta, il vantaggio più evidente secondo me è che stanno ben riparati dalla pioggia e non necessitano del riassestamento costante del cavo che bisogna avere coi V-Brake o coi freni a disco col comando a cavo.

Capisco però che molti non li abbiano in simpatia, infatti il loro comportamento è un po' strano e bisogna farci abitudine (e comunque in definitiva può piacere o meno). Visto che sei appassionato di auto d'epoca per chiarirti il concetto direi che sono un po' come i freni della vecchia Panda: per metà corsa della leva sembra quasi di non frenare, poi la coppia frenante arriva poderosa (ma resta sempre modulabile).

Diciamo che non sono i freni adatti a chi vuole frenare con un dito e neanche per chi vuole prestazioni ultra-sportive.

Sono freni che amano essere spremuti per fare il loro onesto lavoro (frenare affidabilmente il mezzo anche in pochi metri, se necessario) nell'uso quotidiano senza abbisognare di frequenti cure.

Il fatto che vengano usati in molti servizi di bike sharing, come a Milano, dove servono biciclette robuste e sempre in ordine mi ha dato fiducia nella scelta.

Link to comment
Share on other sites

  • 2 months later...

le bici mi sono sempre piaciute :D

....

 

come sogno nel cassetto, vorrei comprarmi una Brompton, la bici pieghevole, da utilizzare negli spostamenti in città misto  mezzi pubblici - bicicletta

 

Le brompton vanno provate bene prima dell'acquisto perche' per tanta gente sono scomode, specialmente se sei alto.

Link to comment
Share on other sites

  • 2 months later...

il progresso nel mondo del ciclismo è inarrestabile

ecco un nuovo prototipo di bici motorizzata, ma senza batteria: utilizza come combustibile l'idrogeno

 

http://corriereinnovazione.corriere.it/cards/prima-bike-senza-batteria/senza-batterie_principale.shtml

 

a mio avviso rimarrà un prototipo: l'assenza della batteria infatti non permette il recupero di energia fornito dalla pedalata assistita facendo funzionare il motore come dinamo; inoltre dover fare il pieno di idrogeno da qualche parte rende il tutto molto meno pratico rispetto alla semplice ricarica del pacco batterie direttamente dall'utenza elettrica di casa

comunque è interessante il fermento del settore

Link to comment
Share on other sites

A ricaricare una batteria ci vogliono ore. A ricaricare l'idrogeno sei minuti dalla pompa se la si ha.

 

Io non credo esistono bici elettriche che recuperano energia elettrica da mettere nella batteria frenando o andando in discesa attualmente.

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

 

 

Io non credo esistono bici elettriche che recuperano energia elettrica da mettere nella batteria frenando o andando in discesa attualmente

 

beh allora è una cosa da fare assolutamente... ne faremo una start-up

Link to comment
Share on other sites

è difficile recuperare l'energia in modo economico. se non lo fanno le auto elettriche figuriamoci le bici elettriche.

 

i treni italiani pure non lo fanno ma quelli svizzeri invece si perchè usano elettricità alternata mentre quelli italiani non usano elettricità alternata.

Link to comment
Share on other sites

mah. io avevo sentito che non lo fanno. il tuo link non mi funziona.

 

quando comprai il camper mi informai sulle toyota perchè pensavo eventualmente di prenderne una con roulotte ma mi dissero che era un bluff, che non facevano quello che promettevano e non avrebbero mai tirato una roulotte.

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

 

 

mi dissero che era un bluff

chiunque dica che le Toyota ibride siano un bluff, vende Volkswagen...

 

Il cambio automatico CVT della Prius e delle altre auto che lo montano (Subaru) non è adatto al traino, di sicuro.

https://it.wikipedia.org/wiki/Cambio_continuo

 

Per il traino è molto meglio un'auto con motore turbodiesel (con una "coppia" a bassi e medi regimi ben superiore a un pari cilindrata a benzina anche se turbo) e con cambio manuale. 

 

Per quanto riguarda il link che non funziona, non so, è una pagina di Forum di Quattroruote, leggibile senza essere registrati, credo. In pratica, su una ibrida Toyota, la prima parte della corsa del pedale del freno rallenta l'auto ricaricando la batteria col motore elettrico che diventa generatore e senza interessare i freni, schiacciando il pedale di più si ottiene la frenata di emergenza. 

Link to comment
Share on other sites

 

 

 

infatti mi riferivo proprio a questo:

 

"L'argomento della ricarica durante la frenata o in discesa è un altro argomento che ritorna frequentemente. Con il motore collegato al mozzo una e-bike senza il meccanismo di "ruota libera", si può generare corrente quando ci si muove più velocemente della velocità del motore senza carico. In questo caso il motore agisce come regolatore di velocità travasando l'eccesso di energia nella batteria. E' stato stimato che questa funzione può migliorare l'autonomia di circa 5% , non è possibile però la sua implementazione sulle e-bike con motore centrale e meccanismo di "ruota libera"."

 

potrebbero aver ragione, ma meriterebbe un approfondimento teorico, ad esempio ridefinendo l'attuale meccanismo di ruota libera in modo da rendere possibile il recupero di energia

Link to comment
Share on other sites

 

 

ridefinendo l'attuale meccanismo di ruota libera in modo da rendere possibile il recupero di energia

Sì, anche se quel presunto 5%  appare un po' pochino, poi d'accordo che tutto aiuta...

I veri "progressi" si avranno con batterie di nuova concezione, in fase di sperimentazione, di cui ho letto ma non ricordo quali materiali\metalli potranno usare,e, eventualmente, le famose fuel cell. 

Link to comment
Share on other sites

che l'ibrida Toyota non tiri i carri ci sta per il motivo detto prima, che sia un bluff è falso e ogni appassionato di auto che non sia di parte lo sa. 

Alla luce delle ultime novità, i bluff sono altri, caso mai.  

Link to comment
Share on other sites

A ricaricare una batteria ci vogliono ore. A ricaricare l'idrogeno sei minuti dalla pompa se la si ha.

 

il problema non è il tempo ma la disponibilità della fonte: non esistono reti capillari di distributori di Idrogeno e anche modificare gli attuali distributori di carburante è costoso e potrebbe non essere economicamente conveniente

invece se io arrivo in ufficio in bici, poi prendo il pacco batteria. lo attacco alla corrente e lo metto sotto carica, poi quando esco dopo alcune ore è sicuramente carico

così quando arrivo a casa la sera ho tutta la notte per ricaricare

inoltre in alcuni comuni, perfino nell'inefficiente Roma, hanno realizzato delle colonne di ricarica per auto e bici elettriche presso alcuni parcheggi del centro storico

Edited by conrad65
Link to comment
Share on other sites

E' chiaro,che ci vuole la struttura delle pompe per farlo, ma era un discorso teorico se questa struttura esistesse.

 

Per quella bici specifica dovrebbero fare pero' un apparecchio specifico di ricarica che funziona ad elettricita' ed acqua.

Link to comment
Share on other sites

nuovi fermenti tecnologici attraversano anche il mondo delle cyclette

 

ecco a voi la lavatrice sostenibile

 

bike-washing-machine4-e1431342081550.jpg

 

http://www.rinnovabili.it/ecodesign/lavatrice-sostenibile-forma-876/

 

come lavare la biancheria tenendosi in forma

e, per i patiti del fitness a tutti i costi, c'è anche l'opzione "doppia centrifuga" :sisi:

Link to comment
Share on other sites

è difficile recuperare l'energia in modo economico. se non lo fanno le auto elettriche figuriamoci le bici elettriche. i treni italiani pure non lo fanno ma quelli svizzeri invece si perchè usano elettricità alternata mentre quelli italiani non usano elettricità alternata.

 

Non è cosi difficile a dire il vero visto che il motore funziona benissimo anche come generatore senza necessita di modifiche.

L'unico problema sono le batterie che faticano ad assorbire la grande mole di energia che viene liberata nei pochi secondi di frenata.

Per questo sui treni (soprattutto su linee ad alta frequenza di traffico) la cosa risulta molto più redditizia in quanto l'energia liberata può essere rimessa in rete ed usata dagli altri treni. Non è che in Svizzera lo fanno ed in Italia no perché noi siamo cattivi e voi siete bravi. Dipende dalle linee la convenienza di recuperare l'energia di frenata. In realtà su quasi tutte le linee tranviarie italiane viene recuperata, su ferrovia pesante è più difficile.

Ad ogni modo l'Italia fu una delle prime nazioni ad usare corrente alternata trifase per l'alimentazione dei treni, nel 1906 in Valtellina. Dopo i primi anni di trazione elettrica oggigiorno l'alimentazione a corrente continua è poco diffusa.

 

Io non credo esistono bici elettriche che recuperano energia elettrica da mettere nella batteria frenando o andando in discesa attualmente.

 

Ma certo che esistono.

 

nuovi fermenti tecnologici attraversano anche il mondo delle cyclette ecco a voi la lavatrice sostenibile

 

 

Figata, almeno mi sentirei motivato a pedalare nel salotto!

 

 

a mio avviso rimarrà un prototipo: l'assenza della batteria infatti non permette il recupero di energia fornito dalla pedalata assistita facendo funzionare il motore come dinamo; inoltre dover fare il pieno di idrogeno da qualche parte rende il tutto molto meno pratico rispetto alla semplice ricarica del pacco batterie direttamente dall'utenza elettrica di casa comunque è interessante il fermento del settore

 

Infatti non ho capito perché abbiano scelto la bici, che è forse l'unico campo dove grazie alle modeste potenze richieste anche le attuali batterie sono adeguate al trasporto quotidiano e rimangono economiche (un pacco batterie buono per bici difficilmente costa più di 500/800€ mentre per le auto arrivano tranquillamente a 30'000).

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.


×
×
  • Create New...