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Legge sulle Unioni Civili


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800.000 firme non sono per nessuno una soglia semplice da raggiungere, vorrei ricordare che il quesito referendario sul nucleare che riguardava una materia molto sentita (infatti superò il quorum al momento del voto) arrivò a raccogliere 740.000 firme, quindi io non lo darei per nulla scontato.
 

 

Ho visto più post su facebook riguardo la contrarietà/approvazione delle unioni civili, che del nucleare.

Del nucleare non frega un cazzo a nessuno.

Se vogliono raggiungere le 800k firme, le raggiungono senza troppi problemi.

Gran brutta notizia il fatto che abbiano presentato la raccolta firme, tuttavia c'è la speranza che la legge entri in vigore prima dell'approvazione del referendum, così il referendum non sarebbe ammissibile. Dubito che riescano ad organizzarlo assieme al referendum costituzionale (cinque mesi per approvazione da parte della Consulta, raccolta firme e verifica delle stesse sono pochi), comunque non c'è da essere ottimisti, anzi...

 

  • adipolfi
  • ferrara
  • roccella
  • un po' tutta la marmaglia leccapretesca

Tutti assieme questi arrivano al 5% dei voti ?

 

Se la legge non deve entrare in vigore prima della raccolta firme per rendere ammissibile il referendum, alfano fara' di tutto per ritardarla.

 

Io penso come gia' detto che sarebbe un bene votare sulla legge.

Se la legge non deve entrare in vigore prima della raccolta firme per rendere ammissibile il referendum, alfano fara' di tutto per ritardarla.

 

Io penso come gia' detto che sarebbe un bene votare sulla legge.

 

E' possibile il referendum anche quando la legge è in vigore, lo dimostrano le vicine Slovenia e Croazia. I governi in carica avevano proposto una legge che prevedeva unioni civili praticamente equiparate al matrimonio, mentre le opposizioni semplici convivenze registrate con molti meno diritti. Le coppie "sposate" sono state trasformate successivamente in convivenze registrate, la stessa cosa che vuole la destra qui, l'abrogazione parziale lasciando solo la parte con meno diritti (praticamente la proposta di legge di Giovanardi e della Carfagna in parlamento).

 

Se il referendum viene ammesso prevedo un 65% di favorevoli all'abrogazione parziale e una percentuale di votanti attorno al 55-60%.

Io l'avevo detto che la stepchild adoption sarebbe stata presto o tardi trattata dalla Cassazione.

 

-

 

Stepchild, Pg Cassazione: decidano sezioni unite o dire no a richieste di coppie omosessuali

 

Arriva per la prima volta al pettine della Corte di Cassazione il nodo della stepchild adoption, e in particolare l'adozione da parte di una donna della figlia biologica, nata nel 2009, della sua compagna. Dopo due sentenze a favore di una coppia di donne sposatesi in Spagna, una delle quali è la mamma biologica di una bambina di sette anni, la procura della Suprema Corte ha chiesto oggi ai giudici della prima sezione civile di passare la parola alle sezioni unite civili. O, in alternativa, di accogliere il ricorso della procura di Roma che si oppone alla domanda di adozione da parte della coppia già autorizzata dal Tribunale dei minori e dalla sezione minori della Corte d'appello di Roma.

 

Il Pg Ceroni: «Evitare sentenze Giano Bifronte»

Per il Pg Francesca Ceroni infatti solo le sezioni unite (che nell'ordinamento italiano hanno il compito di garantire una interpretazione uniforme della legge indicando l'indirizzo giurisprudenziale da seguire in caso di contrasto tra le diverse sezioni) «possono evitare che in Italia si crei una situazione a macchia di leopardo» e magari in un tribunale si riconosca la stepchild adoption e in un altro no». Insomma, occorre evitare «sentenze Giano bifronte». Da qui la richiesta di chiedere l'intervento chiarificatore delle sezioni unite o di accogliere il ricorso della procura di Roma che dice no all'accoglimento della domanda di adozione “non legittimante” della minore da parte della partner stabilmente convivente con la madre (la cosiddetta “adozione in casi particolari”). Il sostituto procuratore generale ha poi evidenziato come la legge n. 76/2016 sulle unioni civili (il cosiddetto ddl Cirinnà appena approvato dal Parlamento) non si occupi di stepchild adoption, le cui norme sono state stralciate nel corso dell'iter parlamentare, e che la legge 184/1983 su adozione e affidamento dei minori «alla quale si può al momento fare riferimento si occupa solo di infanzia abusata, abbandonata, maltrattata e di genitori in difficoltà. Qui invece abbiamo il caso di una bambina amata e curata dal genitore biologico».

 

Sul famiglie omogenitoriali »nessuna tendenza europea»

Nella sua requisitoria, il Pg ha messo in evidenza che sul tema delle adozioni omogenitoriali «non esiste una tendenza europea. Non c'è un filo rosso comune: la tesi molto diffusa per cui i minori che crescono in famiglie omogenitoriali non sono svantaggiati rispetto a bambini che crescono con coppie eterosessuali, sarebbe messa in discussione da studi sociologici». «Stiamo parlando di un tema sul quale tutta Italia si interroga - ha osservato - e su cui il Parlamento sta legiferando avendo stralciato la questione delle adozioni dal ddl Cirinnà. Non ci possono più essere oscillazioni, reitero la richiesta di rimessione alle sezioni unite o in subordinato l'accoglimento del ricorso della Procura di Roma» che si oppone, nonostante due sentenze favorevoli, alla stepchild adoption a favore della coppia di donne sposatesi in Spagna.

 

«Questione rilevante»: decisione attesa «in tempi brevi»

Trattandosi di una sentenza civile, il verdetto della Cassazione si conoscerà soltanto contestualmente al deposito delle motivazioni, attese comunque, fa sapere una nota diffusa nel pomeriggio dalla Prima sezione civile della Cassazione presieduto da Salvatore Di Palma, «in tempi brevi» data la «rilevanza delle questioni trattate». Secondo fonti interne al Palazzaccio le indicazioni dei giudici di piazza Cavour - che a questo punto non dovrebbe essere una rimessione alle sezioni unite visto che nella nota si parla di «decisione» della «causa» - dovrebbero arrivare nel giro di un mese, di solito il tempo canonico del deposito delle motivazioni di una sentenza civile.

 

http://mobile.ilsole24ore.com/solemobile/main/art/notizie/2016-05-26/stepchild-pg-cassazione-decidano-sezioni-unite-o-dire-no-richieste-coppie-omosessuali--175334.shtml?uuid=ADjWRPQ&refresh_ce=1

Alla fine dell'articolo si parla di "tempi brevi" e viene detto "nel giro di un mese".

Comunque la Cassazione è sempre stata abbastanza progressista e favorevole alle nostre istanze.

Nel luglio dell'anno scorso ha aperto alla rettificazione dei dati anagrafici senza intervento chirurgico per le persone transessuali.

Nel 2012 ha emesso una sentenza che dice:

« La coppia omosessuale è “titolare del diritto alla vita familiare” come qualsiasi altra coppia coniugata formata da marito e moglie [...]. I componenti della coppia omosessuale, conviventi in stabile relazione di fatto, se secondo la legislazione italiana non possono far valere né il diritto a contrarre matrimonio né il diritto alla trascrizione del matrimonio contratto all’estero, tuttavia [...] possono adire i giudici comuni per far valere, in presenza di specifiche situazioni, il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata »

Sempre la Cassazione, nel 2013, aveva stabilito che l'affidamento del minore ad una coppia omosessuale non è di per sé dannoso per l'equilibrato sviluppo dello stesso, dovendo essere provato il danno sulla base di certezze cliniche o massime di esperienza.

In pratica stabiliva il principio per cui l'onere della prova che con una coppia dello stesso sesso si cresca male spetti a chi si oppone e non viceversa, cioè che chi è favorevole deve dimostrare che si cresca bene, e quindi fino a prova contraria si assume che il bambino cresca bene (la sentenza è la n.601).

Edited by Uncanny

Ma, quindi, non si sa quali commi la mia amica Eugenia e le sue amichette (ho pure visto che è resuscitata Formigona che era un po' uscita dalle scene dopo che i pm di Milano hanno chiesto per lei 9 anni di galera <3 ) vogliono far fuori, vero? Ho capito che non hanno chiesto l'abrogazione totale della parte sulle unioni civili, ma solo alcuni punti. Provando ad indovinare direi sicuramente il comma 20, ma credo che non si siano accontentati di così poco.

Edited by Orfeo87

Il quesito è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale.

In pratica chiedono l'abrogazione di tutti i commi dall'1 al 34

 

http://www.gazzettaufficiale.it/atto/serie_generale/caricaDettaglioAtto/originario?atto.dataPubblicazioneGazzetta=2016-05-27&atto.codiceRedazionale=16A04095&elenco30giorni=false

Cioè, con questo referendum vorrebbero abolire le unioni civili?

Sì, integralmente, lasciando solo la parte sulle convivenze (etero e omo). Senza reversibilità, senza detrazioni fiscali, senza diritti di successione.

Tuttavia sembra improbabile che la Cassazione accetti il referendum. Fossero stati alcuni punti, ne avrebbero discusso ma aprire alla possibilità di eliminare in toto la legge non va contro le prese di posizione della Cassazione?

Riporto quest'articolo molto completo e chiaro sull'arrivo della stepchild adoption alla Cassazione.

 

-

 

La stepchild adoption in Cassazione

 

Giovedì 26 maggio, di mattina, in Cassazione c'è stata l'udienza sull'adozione del figlio della partner in una coppia di donne, il terzo e definitivo grado di giudizio di una vicenda iniziata nel luglio 2014 quando l'allora presidente del Tribunale per i Minori di Roma, Melita Cavallo (oggi in pensione), emise la sua prima storica sentenza riconoscendo ex articolo 44, comma d, della legge sulle adozioni, l'adozione alla madre non biologica del bambino. Come è noto la sentenza fu appellata dall'allora procuratore De Angelis (nel frattempo anche lui è andato in pensione). Tuttavia la Corte d'Appello si pronunciò favorevolmente per la coppia. E anche questa sentenza fu appellata dal sostituto procuratore generale.

 

L'udienza. Così ieri l'udienza. Ha parlato la relatrice consigliera Maria Acierno, citando ampiamente, nella sua relazione, la sentenza della Corte d'Appello proprio laddove i giudici di secondo grado avevano smontato il ricorso del procuratore De Angelis contro la sentenza di primo grado. E' intervenuta anche l'avvocata Maria Antonia Pili, del Foro di Pordenone, che ha seguito le due donne, romane, fin dal primo grado. L'avvocata Pili ha esposto il suo controricorso che era stato ripreso nella sentenza della Corte d'Appello.

 

"Macchia di leopardo". E poi ha preso la parola la procuratrice generale, Francesca Ceroni. La dottoressa Ceroni ha chiesto prima di tutto che la questione venga decisa dalle Sezioni Unite perché quella dell'adozione del figlio o della figlia del/della partner in una coppia di genitori dello stesso sesso è una questione "sulla quale tutta l'Italia si interroga da tempo, tanto da essere arrivati alle recenti violente polemiche. Ed è un tema su cui indagano filosofi, sociologi e pedagoghi". Ed è perciò soltanto con una decisione presa dalle Sezioni Unite che è possibile evitare una "situazione a macchia di leopardo".

 

La "pace sociale". Questo perché una decisione presa dalla sezione semplice "non darebbe ai giudici di merito alcun indirizzo stringente": infatti sulla questione "i valori etici sottesi sono talmente pregnanti che ogni giudice in Italia potrebbe dare una sua interpretazione e si arriverebbe alla più totale incertezza del diritto". Bisogna invece mirare alla "pace sociale".

 

Le Sezioni Unite. Naturalmente sarà il presidente della suprema corte di Cassazione a decidere se saranno le Sezioni Unite o meno a emettere la sentenza: una decisione delle Sezioni Unite dà, infatti, un orientamento definitivo, poiché esse sono la massima espressione della giurisprudenza italiana in materia di legittimità procedurale, tanto che le singole sezioni non possono esprimere un avviso diverso senza il parere delle Sezioni Unite.

 

Contraria. L'intervento di Francesca Ceroni è stato un intervento del tutto contrario alla sentenza di Melita Cavallo e a quella dei giudici della Corte d'Appello. La lettura della sua relazione è durata oltre un'ora. Un'ora in cui ha tentato di smontare pezzo per pezzo la sentenza della Corte d'Appello con argomentazioni ancora più forti di quelle esposte nel ricorso della Procura Generale, che, comunque, ha precisato di condividere.

 

X e altri contro Austria. Intanto, ha detto, non c'è uniformità a livello europeo circa la questione, cioè quella dell'adozione del/la figlio del/la partner in una coppia dello stesso sesso. A riprova di questo, c'è la sentenza "X e altri contro Austria" emessa dalla Corte europea dei diritti dell'uomo il 19 febbraio 2013 che al capoverso 91 dichiara: "Peraltro, la tesi molto diffusa della 'indifferenziazione', ossia l’idea, espressa in numerosi studi, secondo la quale i minori che crescono in famiglie omogenitoriali non si trovano in una situazione di netto svantaggio rispetto ai minori cresciuti in famiglie eterogenitoriali, sarebbe stata rimessa in discussione da recenti studi sociologici condotti in particolare negli Stati Uniti. Tenuto conto del carattere poco convincente dei risultati degli studi scientifici realizzati in materia e dell’ampio margine di apprezzamento di cui beneficerebbero gli Stati per quanto riguarda il diritto di famiglia, l’interesse del minore giustificherebbe il fatto di riservare l’adozione, ivi compresa l’adozione coparentale, alle coppie eterosessuali".

 

Fraintendimento? Peccato, però, che il capoverso 91 non sia un'argomentazione della corte di Strasburgo e quindi non faccia parte in alcun modo del giudizio. Si tratta infatti di uno degli argomenti delle parti, che la corte elenca in tutta la prima parte. Il capoverso 91 in particolare riferisce le argomentazioni di un'associazione contraria alle adozioni per omosessuali. La decisione della Corte europea è stata invece favorevole all'omogenitorialità. La Pg ha semplicemente frainteso?

 

Le "norme vigenti". La Pg ha poi citato l'articolo 3 della legge sulle unioni civili dove si legge che “resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozioni dalle norme vigenti”: un articolo che lascia alla magistratura il pronunciamento caso per caso sulle adozioni per le coppie dello stesso sesso. Ma, ha detto Francesca Ceroni, la legge sulle adozioni, la 184/1983, è tutta incentrata sulle questioni riguardanti l'infanzia maltrattata, abusata e abbandonata, e anche i genitori in difficoltà. Mentre il caso in esame agli Ermellini è un caso che riguarda "un minore sano, amato e curato dal genitore legittimo". E dunque è del tutto assente il fondamento per un'interpretazione di quella norma, perché "la legge sulle adozioni non si occupa" di quel bambino.

 

Le "invasioni di campo". Secondo le interpretazioni dei giudici di primo e secondo grado - ha ancora argomentato la Pg - il diritto all'adozione del figlio del partner deriva dall'interpretazione dell'articolo 44 della legge sull'adozione, la legge 184/1983: che però, ha detto, rispetto a tutto il sistema della legge 184/1983, nella sua lettera d) ha un valore "derogatorio" e come tale va restrittivamente interpretato. Soprattutto per una questione di "compostezza istituzionale" e di "self restraint" del potere giudiziario, "che non deve mai fare invasioni di campo".

 

Il dato normativo. La dottoressa Ceroni ha citato anche la sentenza 22292/2013 della Cassazione, dove si argomenta che ciò che viene regolamentato e incluso dall'articolo 44 è di stretta interpretazione e che l'interesse del minore non può piegare il dato normativo: dunque, l'impossibilità di affidamento preadottivo non può essere "giuridica", come - ha detto la Pg - hanno invece sostenuto nelle loro sentenze il Tribunale per i Minori di Roma e la Corte d'Appello di Roma.

 

La protezione dell'infanzia. Francesca Ceroni è tornata poi a sottolineare come adozione legittimante e adozione in casi particolari siano entrambi "strumenti attuativi di un unico progetto di protezione dell'infanzia". Argomentando ancora che la normativa si occupa di bambini a rischio di evoluzione psico-fisica disarmonica.

 

La coppia sposata. Erronei e fuorvianti, poi, sono stati poi ritenuti dalla Pg i precedenti richiamati nella sentenza della Corte d'Appello (Tribunale per i Minorenni di Milano ne. 626/2007 e Corte d'Appello di Firenze 1274/2012, relativi alla richiesta di adozione particolare del partner del genitore del minore in coppia eterosessuale: essi, infatti, aggirano e superano la disposizione della lettera B) (in particolare nel fatto che la coppia debba essere sposata) per approdare allo "strumento a maglie larghe di cui alla lettera d).

 

Fantasmi senza diritti. E infine la procuratrice generale ha infine concluso affermando che deve essere il legislatore a stabilire "quali valori e quali diritti tutelare, se quelli della famiglia tradizionale o quelli della famiglia ricostituita". E dunque non i tribunali. Gli unici che, finora, hanno riconosciuto l'esistenza di bambini altrimenti fantasmi senza diritti.

 

http://cappelli.blogautore.repubblica.it/2016/05/26/arriva-in-cassazione-il-primo-caso-di-stepchild-adoption/

Edited by Uncanny

Tuttavia sembra improbabile che la Cassazione accetti il referendum. Fossero stati alcuni punti, ne avrebbero discusso ma aprire alla possibilità di eliminare in toto la legge non va contro le prese di posizione della Cassazione?

 

Mi sembrate troppo ottimisti...

@@Fabius81, tu mi sembri troppo pessimista.. 

Guarisci dalla tua omofobia interiorizzata che è meglio ;)

Avete mai fatto caso che da dopo l'approvazione delle Unioni Civili.. la gente ne parli meno? Anzi... mi sembra molto più sollevata perché prima c'era un vero e proprio bombardamento mediatico. 

Alla gente sostanzialmente non gliene frega niente, è passiva.. prima borbotta.. ma poi lascia tutto scorrere.. come quando ci fu con l'aborto ecc.  

Devono iniziare a raccogliere 500.000 firme non oltre il 30 settembre e devono farlo in 3 mesi. Firme autentiche, certificate da documenti di identità. Poi entro i primi mesi di Febbraio si dovrebbe pronunciare la Corte Costituzionale.

 

Io credo che non riusciranno nemmeno a raccogliere le firme. Se iniziassero molto prima del 30 settembre, cioè tipo adesso sarebbero dei folli perché significherebbe farlo in estate e in un periodo in cui tutta l'attenzione mediatica sarebbe per la riforma costituzionale. Se iniziassero alla fine di settembre forse avrebbero qualche chance in più, ma è una strada comunque in salita... In cassazione si sono presentati in 12 parlamentari. Nessuna associazione, nessun comitato. La CEI ufficialmente non è contro, ma si è comunque defilata...La notizia di questo referendum non è stata data in nessun telegiornale, a stento giusto una notizia dell'Ansa. A me sembra più che altro una mossa di gente in cerca di visibilità politica. Non tanto diversa da quella di Adinolfi (il quale, oltretutto, non ha appoggiato manco lui il referendum). Stiamo parlando di persone come la Roccella e Quagliarello, ovvero disperati che cercano di non finire nell'oblio.

Edited by Orfeo87

 

 

Avete mai fatto caso che da dopo l'approvazione delle Unioni Civili.. la gente ne parli meno? Anzi... mi sembra molto più sollevata perché prima c'era un vero e proprio bombardamento mediatico. 
 

È proprio questo il problema, che ora se ne parla di meno, il bombardamento mediatico riguardo le unioni civili, quindi una cosa che riguarda anche  soprattutto i gay, dovrebbe essere ancora più grande di quello di prima, bisognerebbe che in TV se ne parli ancor più di prima, sui social, ovunque, che ci sia molta più propaganda e bombardamento.

Perché queste unioni civili per quanto siano un buon obbiettivo, hanno cambiato veramente poco e niente.

Temo che si vada a finire veramente come la rana bollita, era cosi che diceva newmarchetta ?.

La Stampa


 


La legge sulla «stepchild adoption» non c’è, ma due coppie di donne hanno ottenuto comunque a Torino l’adozione dei figli della compagna. Così ha deciso la Corte d’Appello, dopo che il procuratore generale Giulio Toscano aveva dato parere positivo all’adozione sulla base dell’interpretazione della legge in vigore sulle adozioni che prevede in casi particolari l’adottabilità anche da parte di una persona non coniugata con il genitore, come già riconosciuto da alcune sentenze a Roma.  


 


Le sentenze torinesi vanno anche oltre, citando nelle motivazioni la Corte Europea dei diritti dell’Uomo, che «fornisce una definizione del concetto di vita familiare fondamentalmente ancorata ai fatti, e non tanto basata su condizioni giuridiche, e che sono i rapporti, i legami, la convivenza, a meritare tutela. La definizione di vita familiare non è subordinata all’accertamento di un determinato status giuridico quanto piuttosto all’effettività dei legami. Nessun rilievo - scrive ancora il giudice - può avere la circostanza che il nucleo familiare sia formato da una unione affettiva eterosessuale ovvero tra le persone dello stesso sesso». Un principio accolto, sottolinea la sentenza, anche da un pronunciamento della Corte di Cassazione del 2015.  


 


Inoltre, quanto ai casi specifici, il giudice afferma che dalle relazioni emerge come le minori siano «bambine serene, ben accudite e in un ambiente familiare lieto».  


Devono iniziare a raccogliere 500.000 firme non oltre il 30 settembre e devono farlo in 3 mesi. Firme autentiche, certificate da documenti di identità. Poi entro i primi mesi di Febbraio si dovrebbe pronunciare la Corte Costituzionale.

Io credo che non riusciranno nemmeno a raccogliere le firme. Se iniziassero molto prima del 30 settembre, cioè tipo adesso sarebbero dei folli perché significherebbe farlo in estate e in un periodo in cui tutta l'attenzione mediatica sarebbe per la riforma costituzionale. Se iniziassero alla fine di settembre forse avrebbero qualche chance in più, ma è una strada comunque in salita... In cassazione si sono presentati in 12 parlamentari. Nessuna associazione, nessun comitato. La CEI ufficialmente non è contro, ma si è comunque defilata...La notizia di questo referendum non è stata data in nessun telegiornale, a stento giusto una notizia dell'Ansa. A me sembra più che altro una mossa di gente in cerca di visibilità politica. Non tanto diversa da quella di Adinolfi (il quale, oltretutto, non ha appoggiato manco lui il referendum). Stiamo parlando di persone come la Roccella e Quagliarello, ovvero disperati che cercano di non finire nell'oblio.

Per le firme, con gli appoggi che hanno riuscirebbero a procurarsele: la Chiesa cattolica farebbe firmare tutte le vecchiette che vanno a messa, con una scusa o con un'altra.

Comunque, prima bisogna vedere che dice la Cassazione.

La settimana scorsa l'ordine degli avvocati di Trento ha organizzato un seminario sulla legge Cirinnà, io ho avuto modo di assistere all'intervento di Gloria Servetti, esperta di diritto di familia e presidente della Corte di Appello di Trento.

E' stato un commento molto tecnico e pacato, che più volte ha rimarcato come l'intervento del legislatore fosse necessario e ormai improcrastinabile.

Questo articolo dello scorso dicembre a firma della stessa Servetti ne riporta sostanzialmente i contenuti:

http://27esimaora.corriere.it/articolo/unioni-civili-il-disegno-della-legge-cirinna-spiegato-punto-per-punto/

 

Tuttavia, mi hanno colpito due affermazioni.

 

La prima la si ritrova anche nell'articolo citato ed è la seguente: "Ferma, in sintesi, la rilevata necessità di una disciplina interna, resta affermato, almeno a mio avviso, che per riconoscere alle coppie omosessuali l’accesso all’istituto del matrimonio dovrebbe intervenirsi sulla carta costituzionale e non sarebbe legittimo approntare una normativa ordinaria".

Sarà un mio limite, ma io non ravviso alcun impedimento costituzionale al riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, se davvero questa fosse l'intenzione del legislatore. La Corte costituzionale, sempre per come ho inteso io la sentenza 138/2010, si è limitata ad affermare l'assenza di un obbligo costituzionale, non già la presenza di un divieto riguardante il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

La seconda è più una nota di colore. La presidente Servetti ha espresso apprezzamento per la decisione del legislatore di espungere l'obbligo reciproco di fedeltà, ciò sia perché le unioni civili sarebbero risultate troppo simili al matrimonio, sia perché tale obbligo non sarebbe conforme alle caratteristiche sociali delle omocoppie. Quest'ultima considerazione mi lasciato davvero perplesso: gli omosessuali in quanto tali sono incapaci di essere fedeli, al punto da non poter assumere un impegno giuridicamente vincolante alla reciproca fedeltà? Va detto che si è trattato di un'affermazioen del tutto incidentale, forse dettata dalla volontà di cercare di dare un senso alla scelta del legislatore, per cui non deve essere sopravvalutata, tuttavia le mie perplessità rimangono.

 

 

"Ferma, in sintesi, la rilevata necessità di una disciplina interna, resta affermato, almeno a mio avviso, che per riconoscere alle coppie omosessuali l’accesso all’istituto del matrimonio dovrebbe intervenirsi sulla carta costituzionale e non sarebbe legittimo approntare una normativa ordinaria". Sarà un mio limite, ma io non ravviso alcun impedimento costituzionale al riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, se davvero questa fosse l'intenzione del legislatore. La Corte costituzionale, sempre per come ho inteso io la sentenza 138/2010, si è limitata ad affermare l'assenza di un obbligo costituzionale, non già la presenza di un divieto riguardante il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

 

Già ne parlammo e concordammo in altro thread:

affermare che ci sia un divieto costituzionale al matrimonio tra persone dello stesso sesso è palesemente un abuso interpretativo, pur considerando che l'Italia è la patria del cavillo...

La Costituzione indica solo qual è la famiglia ai cui diritti è dovuto un riconoscimento da parte della Repubblica, che è appunto la famiglia fondata sul matrimonio:

dato il tempo in cui fu scritta la Costituzione, è pacifico che i costituenti intendessero il matrimonio tra uomo e donna.

Finita qui:

non ci sono divieti e definizioni esclusive del matrimonio che implichino un'impossibilità costituzionalmente sancita di concessioni di diritti a matrimoni non conformi a quello della nostra tradizione etico giuridica e che ovviamente è quello tra uomo e donna.

Del resto il matrimonio della nostra tradizione etico giuridica era anche indissolubile, ma non  mi risulta che qualcuno abbia mai tirato in ballo l'articolo 29 della Costituzione per impugnare la legge che introdusse il divorzio.

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