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Legge sulle Unioni Civili


Sbuffo

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Hinzelmann

La vera notizia è che per nostra fortuna i decreti attuativi da fare

entro 6 mesi non sono stati assegnati ad Alfano, ma al ministro della

Giustizia

 

Se ad Alfano hanno dato il "contentino" della disciplina ponte e lui ne

approfitta, direi sia un male minore, rispetto al pericolo che uno o più

decreti fossero assegnati a lui

 

L'essenziale è che siano emanati prima del referendum costituzionale

cioè con un paio di mesi di anticipo sul termine finale

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Più che altro del referendum della mia amica Eugenia, non si sa nulla? Peccato, me la volevo vedere ad agosto nei tavolini a raccogliere le firme disperata.... In attesa di un arrivo provvidenziale dei centri sociali.

Edited by Orfeo87
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Capricorno57

qui si scherza, intanto le nozze gemelli-capricorno sono rimandate alla settimana dei 3 giovedì..

non va bene. 

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incredibile ma vero, perfino al Mieli si sò accorti che ancora non ci sonos ti benedetti decreti!

e sulla cosa c'hanno fatto addirittura sto comunicato!!!

----

#Angelinomollaildecreto!

E’ scaduto ieri il termine previsto dalla recente legge sulle Unioni Civili (per precisione la Legge n. 76 del 2016) per l’emanazione del famigerato “decreto ponte”, una sorta di guida pratica che dovrebbe informare i Comuni cosa fare quando una coppia di uomini o di donne si presenta per chiedere di essere unita civilmente, quali documenti occorre presentare, come si deve svolgere il rito, quali formule deve pronunciare l’Ufficiale di Stato Civile che celebra all’unione e via dicendo.

E’ compito del Presidente del Consiglio Matteo Renzi emanare il decreto ponte ma la proposta gli dovrebbe giungere dal Ministro dell’Interno, Angelino Alfano.

“Non ci spieghiamo il ritardo nell’emanazione del decreto” – commenta a caldo il Presidente del Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Mario Colamarino – “considerando che senza quel decreto ponte si lasciano i Comuni in un vuoto procedurale che potrebbe creare problemi in ordine alle richieste di unioni civili di questi giorni. E’ bene ricordare che in ogni caso a partire da oggi una coppia di uomini o di donne può presentarsi davanti all’Ufficiale di Stato Civile del suo Comune e chiedere di essere unita civilmente, che il decreto ci sia oppure no. Ma senza il decreto ponte e vista la novità dell’istituto giuridico delle Unioni Civili questo comporterebbe possibili inceppamenti nell’ingranaggio.

Non vogliamo pensare che il ritardo sia dovuto alla ben nota idiosincrasia di Angelino Alfano per questa legge, che lui e il suo partito in sede di dibattito hanno di fatto smontato fino a riuscire a toglierne alcune parti di grande rilievo come la stepchild adoption e l’obbligo di fedeltà. “

Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli

Mario Colamarino – Presidente

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“Non ci spieghiamo il ritardo nell’emanazione del decreto”

 

non è che sono un po' tonti al mieli ? 

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non è che sono un po' tonti al mieli ?

ti prego, fammi una domanda di riserva...

-sennò mi devo mordere la lingua...-

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Bhe Alfano recita la sua parte, non credo ci si potesse aspettare un comportamento molto diverso, deve far vedere al suo elettorato che non agevole in nessun modo le unioni civili, già deve farsi perdonare di aver approvato una fiducia sulla legge per le unioni.

 

Cmq la legge oramai è stata approvata, Alfano non può più fare nulla.

 

Ora che sono scaduti i 30 giorni mi sembra che i comuni possono già procedere in modo indipendente ad unire civilmente le coppie omosessuali che ne facciano richiesta e quanto prima arriverà cmq il decreto di Orlando.

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Icoldibarin

Si però in mancanza di un decreto attuativo una legge sono solo belle parole (in questo caso nemmeno, dato che è scritta di cacca).

Purtroppo è stata la sorte di molte leggi lasciate zoppe dalla mancanza di decreti attuativi.

Lasciare ogni comune nel caos equivale a produrre nel migliore dei casi un intricato ingarbuglio burocratico.

Nemmeno oso pensare a cosa possa significare unirsi civilmente in un comune amministrato, ad esempio, dalla Lega. Secondo me ufficiano nei cessi del comune.

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Io però non capisco la fretta di unirsi subito: se una legge o una qualsiasi altra cosa è in fase di rodaggio, non è meglio aspettare che la situazione si assesti?

La Cirinnà comunque ha scritto che il decreto ponte è prossimo ad essere pubblicato.

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Icoldibarin

Ci sono tante ragioni per avere fretta.

Ad esempio uno dei due futuri coniugi sta per morire e vuole partire in pace tutelando il/la propria compagna.

Poi ci sono quelli che aspettano da decadi e non vogliono più attendere.

In fine ci siamo noi, che anche se non vogliamo unirci subito e preferibile che qualcuno lo faccia presto, poiché se nessuno ne ha ancora usufruito è più facile che la legge venga abrogata in una prossima legislatura. Andare di retroattività è invece ben più difficile.

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update:

sul sito di Repubblica scrivono che Renzi, letto l’articolo che ho linkato qui sopra, avrebbe telefonato a Guarise durante una pausa del Summit Nato per confermargli che i tempi per l’efficacia del decreto attuativo saranno rapidi.

Ieri sera, infatti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti ha trasmesso al Consiglio di Stato lo schema di Dpcm (Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri), che regola il regime transitorio di trascrizione delle unioni civili nei registri dello stato civile. 

http://www.repubblica.it/politica/2016/07/09/news/unioni_civili_renzi_tempi_rapidi_per_attuazione_decreto_-143731920/

Ergo, ora non ci saranno davvero più scuse.

Almeno spero...

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Sembra che sia già uscito il decreto attuativo (boh!)

Almeno sul corriere della sera.. (non riesco a postare il link per quella cazzo di faccenda che è a pagamento).. 

Il dubbio che mi è rimasto è per il cognome in comune. 
Non era permesso l'uso del doppio cognome? In quell'articolo c'è scritto che è permesso un solo cognome per identificare lo stato di famiglia. boh! 

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Gaypost

 

#angelinomollaildecreto, avevamo twittato per ricordare al ministro Alfano la scadenza per presentare il “decreto ponte” per celebrare le Unioni Civili approvate dalle Camera. Ora l’attesa è finita. Si apprende infatti dall’onorevole Campana, responsabile diritti civili del Pd, che il Ministero degli Interni ha prodotto il documento atteso: “Questa sera il decreto della presidenza del Consiglio dei ministri adottato su proposta del Ministero dell’Interno è stato trasmesso al Consiglio di Stato per i pareri. Dopodiché i comuni avranno le indicazioni necessarie per costituire le prime unioni civili”.

 

“Si tratta -aggiunge Campana- del primo decreto ponte in attesa dei decreti del ministero della Giustizia che daranno maggiore completezza alla materia”.

 

Ora il decreto passerà al vaglio del Consiglio di Stato che ha 30 giorni di tempo per esprimere un parere. Toccherà poi alla Corte dei Conti che dovrà valutare eventuali spese: in questo caso non dovrebbero esserci, il che rende il passaggio particolarmente rapido. Infine il decreto verrà emanato dal Presidente del Consiglio. Solo dopo si potranno celebrare le prime unioni civili.

 

Cosa prevede in dettaglio il “decreto ponte”? Il contenuto di questo non è stato, al momento, reso pubblico.

Edited by Rotwang
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in pratica non l'avevano ancora scritto e, dopo aver scavalcato alfano, hanno chiuso un gruppo di assistenti in una stanzetta di palazzo chigi con l'endovena collegata alla macchinetta del caffè

 

Ps: mi correggo, leggendole credo di poter dire che le ha scritte la mary eli in 15 minuti facendo copia incolla dal superemendamento

Edited by Demò
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  • 2 weeks later...

 

 

La Raggi in tutto ciò cosa dice?

non lo so (ma credo nulla)

nè mi interessa.

 

chè anche volesse fare l'obiettrice di coscienza leccapreti,

a sto punto non può fare più niente

e dovrà delegare qualche ufficiale di stato civile o qualche usciere a cirinnarci

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La Repubblica

 

Il governo ha firmato oggi il decreto attuativo sulle unioni civili. La firma sul dpcm (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) è stato firmato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, dal ministro della Giustizia Andrea Orlando e dal ministro dell'Interno Angelino Alfano

Il decreto adotta le disposizioni transitorie per la tenuta dei registri negli archivi dello Stato civile, ai sensi della legge 76/2016 sulla regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

Le firme arrivano all'indomani del parere favorevole del Consiglio di Stato sullo schema di decreto, che entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

UNIONI CIVILI: LA LEGGE PUNTO PER PUNTO

Prime celebrazioni prima di Ferragosto
. Il presidente della sezione Atti Normativi del Consiglio di Stato, Franco Frattini, aveva detto che "ragionevolmente prima di Ferragosto" potranno essere celebrate le prime unioni gay in Italia, se il governo si fosse mosso in fretta. E il governo, con le firme di oggi, ha risposto celermente. E le città iniziano a muoversi: in molti Comuni, con il Nord in testa, sono attivi da giorni i numeri dedicati alle prenotazioni delle unioni civili, mentre è già gara a chi offre la location più bella.

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Il Post

 

Il 23 luglio è stato firmato il decreto attuativo sulle unioni civili: è il decreto che fa entrare in vigore le unioni civili diventate legge l’11 maggio e lo hanno firmato il primo ministro Matteo Renzi, il ministro della Giustizia Andrea Orlando e il ministro dell’Interno Angelino Alfano (responsabili dei due ministeri interessati dalla questione).

La pagina Facebook della sezione Repubblica di Bologna ha pubblicato su Facebook il video – dura più di un’ora – di quella che viene definita «prima unione civile in Italia». In effetti non risulta che oggi ne siano state celebrate altre, in Italia ( ANSA ha scritto che il Ministero degli Interni deve ancora approvare le formule e i moduli adeguati).

 

La cerimonia, aperta al pubblico, è stata fatta a Castel San Pietro Terme, a circa 20 chilometri da Bologna. A legarsi in una unione civile sono state Elena Vanni e Deborah Piccinini, di cui la Repubblica di Bologna aveva parlato il 19 luglio, intervistandole e annunciando l’unione civile. La cerimonia è stata celebrata da Fausto Tinti, sindaco del Partito Democratico di Castel San Pietro Terme. L’autrice del video di Repubblica ha spiegato che «l’unione civile è stata registrata nel registro dei matrimoni e appena arriveranno i registri ufficiali sarà trascritto in quello delle unioni civili, ma con l’approvazione dei decreti [quella tra Vanni e Piccinini] si può considerare davvero la prima unione civile» in Italia. Alle 18 di domenica 24 luglio il video era stato visto da più di 125mila persone, condiviso da più di 600 persone e aveva ricevuto più di duemila “mi piace”.

 

Le cose da sapere sulle unioni civili

Le unioni civili sono diventate legge a maggio, quando la Camera ha approvato con 372 voti favorevoli e 51 contrari il ddl Cirinnà. Poche ore prima la stessa aula aveva votato e approvato la questione di fiducia posta dal governo sul testo della legge. Il testo era già stato approvato – identico – il 25 febbraio dal Senato, con un voto di fiducia su un maxi-emendamento che riscriveva la legge sulla base dell’accordo trovato tra il Partito Democratico e il Nuovo Centro Destra e con alcune sostanziali modifiche rispetto alla prima versione della legge: erano stati eliminati i riferimenti alla stepchild adoption e all’obbligo di fedeltà. Per il resto la legge sulle unioni civili estende alle coppie dello stesso sesso i diritti previsti dal matrimonio civile.

 

L’unione civile tra persone dello stesso sesso è stata istituita come “specifica formazione sociale”. Per contrarla bisogna essere “due persone maggiorenni dello stesso sesso” e bisogna fare una dichiarazione pubblica davanti a un ufficiale di stato civile alla presenza di due testimoni. La dichiarazione viene registrata nell’archivio dello stato civile. Non possono contrarre unioni civili le persone che sono già sposate o sono parte di un’unione civile con qualcun altro; quelle interdette per infermità mentale; quelle che sono parenti; quelle che sono state condannate in via definitiva per l’omicidio o il tentato omicidio di un precedente coniuge o contraente di unione civile parte; quelle il cui consenso all’unione è stato estorto con violenza o determinato da paura.

Edited by Rotwang
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