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Legge sulle Unioni Civili


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No se nessuno raggiunge il 40% al primo turno ci sarà un secondo turno di ballottaggio tra i due partiti più votati.

Al secondo turno il partito più votato ottiene il 54% dei seggi.

A me sembra che questa sia molto simile alla legge sull'elezione dei sindaci in italia.

 

Il risultato della legge potrebbe essere simile al risultato della legge sui sindaci cioe' abbastanza imprevedibile perche' il terzo e quarto partito (gli esclusi dal ballottaggio) determinano che vince.

 

A me sembra inoltre strano che alcuni cattolici si preoccupino del fatto che la legge potrebbe portare una apertura legislativa maggiore ai gay e che dei gay si preoccupino di perdere la legge sulle unioni civili.

 

La legge elettorale non serve principalmente per modificare le leggi sui gay.

Edited by marco7
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Una volta approvata, è difficile che una legge venga abrogata, tanto più se afferente ai temi etici.

 

Non si può mai dire, soprattutto se ci si astrae dall'immediata brevità del presente:

possiamo avere una certa contezza dei sentimenti prevalenti oggi, ma tra dieci anni?

 

Comunque la mia osservazione era sull'argomento pro no al referendum portato da quelli del Family Day e ovviamente sull'argomento pro sì al referendum portato qui sopra da alcuni:

la celerità nell'approvazione o nell'abrogazione d'una legge può giovarti in un caso, ma nuocerti in un altro e quindi non ha senso essere favorevoli o contrari solo per un caso particolare,

Si può essere favorevoli di principio ad una rallentamento della procedura legislativa perché dovrebbe implicare maggiore ponderazione, non perché c'è una legge che piace e così si mantiene per più tempo ovvero una proposta di legge che non piace e così se ne ritarda l'approvazione:

sarebbero giochetti un po' stupidi....

In Italia sarebbe incostituzionale una legge che abrogasse le unioni civili, perchè andrebbe contro il principio di uguaglianza, infatti la stessa Corte Costituzionale ha più volte sollecitato l'approvazione di una legge in tal senso, quindi dichiarerebbe incostituzionale una legge che andasse ad abrogare le unioni civili.

 

Ma poi non esiste nessun caso in Europa in cui una legge sulle unioni civili sia stata approvata e successivamente cancellata sempre dal parlamento.

 

Una volta approvata una legge sulle unioni civili non viene più abrogata, perchè miglia di cittadini ne fanno uso e quindi non si può poi andare a privare quelle persone da un giorno all'altro dei loro diritti maturati, inoltre si sedimenta e consolida una cultura di accettazione a livello sociale che rende progressivamente minoritario il disessenso.

 

 

Una volta approvata una legge sulle unioni civili non viene più abrogata, perchè miglia di cittadini ne fanno uso e quindi non si può poi andare a privare quelle persone da un giorno all'altro dei loro diritti maturati, inoltre si sedimenta e consolida una cultura di accettazione a livello sociale che rende progressivamente minoritario il disessenso.

 

A parte che i diritti maturati possono essere comunque tutelati e l'eventuale abrogazione della legge può valere per il futuro, l'assolutezza del "non viene più abrogata" mi sembra molto fedeistica e poco razionale:

chi può dire come sarà la mentalità sociale, cui inevitabilmente anche i politici e quindi anche le leggi e alla fine anche la giurisprudenza si adeguano, tra venti o trenta o più anni?

A parte che i diritti maturati possono essere comunque tutelati e l'eventuale abrogazione della legge può valere per il futuro, l'assolutezza del "non viene più abrogata" mi sembra molto fedeistica e poco razionale:

chi può dire come sarà la mentalità sociale, cui inevitabilmente anche i politici e quindi anche le leggi e alla fine anche la giurisprudenza si adeguano, tra venti o trenta o più anni?

Stiamo parlando dell'anno prossimo, con il referendum che vorrebbero indire gli omofobi.

 

 

E' stato formato il "Comitato Famiglie per il NO" e questo è il loro simpatico manifesto

sbaglio o quel logo ricorda MOLTO (pure troppo..) da vicino quello del superflop alle comunali di Adipolfi

-che infatti è da un po' che non sentivo più nominare-?

 

[non che ne senta minimamente la mancanza, eh..]

sbaglio o quel logo ricorda MOLTO (pure troppo..) da vicino quello del superflop alle comunali di Adipolfi

-che infatti è da un po' che non sentivo più nominare-?

 

[non che ne senta minimamente la mancanza, eh..]

Sì, si somigliano molto, ma alla fine molti gruppi familisti-omofobi usano come logo bambini con mamma e papà stilizzati.

Comunque pare che la nuova passione di Adinolfi sia quella di cercare collegamenti per associare omosessualità e pedofilia.

Un buontempone. :D

Edited by Uncanny

Sì, si somigliano molto, ma alla fine molti gruppi familisti-omofobi usano come logo bambini con mamma e papà stilizzati.

Comunque pare che la nuova passione di Adinolfi sia quella di cercare collegamenti per associare omosessualità e pedofilia.

Un buontempone. :D

Non si può denunciare?

Ad esempio in nessun paese in cui sono stati approvati il matrimonio same-sex o forme di unioni civili, questi sono stati poi abrogati in legislature successive (l'unico caso di abrogazione è quello della Slovenia, ma è passata per via referendaria).

 

 

Sarebbe da approfondire se la Slovenia aveva già celebrato dei matrimoni oppure la legge non era ancora entrata in vigore. 

 

Una volta entrata in vigore sarebbe complesso "disunire" le unioni già celebrate, potrebbero trasformarle in semplici convivenze?

Ora escono fuori anche i sindaci del Pd contro la legge Cirinnà, leggete questo : «Io maschi con maschi e femmine con femmine qui non ne sposerò» ma soprattutto la chicca «Ritengo il giuramento sul Vangelo molto più qualificato di quello sulla Costituzione» (!!!)

 

http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/politics/item/46206-il-sindaco-anti-nozze-gay-vicino-al-pd-«hanno-ragione-i-leghisti»/46206-il-sindaco-anti-nozze-gay-vicino-al-pd-«hanno-ragione-i-leghisti»

 

e anche questo (sempre a guida Pd) http://www.quotidianodipuglia.it/brindisi/brindisi_mesagne_unioni_civili_polemica_su_assessore_catanzaro-1878141.html

 

Posso capire le giunte leghiste ma che facciano lo stesso sindaci di area Pd...

Ora escono fuori anche i sindaci del Pd contro la legge Cirinnà, leggete questo : «Io maschi con maschi e femmine con femmine qui non ne sposerò» ma soprattutto la chicca «Ritengo il giuramento sul Vangelo molto più qualificato di quello sulla Costituzione» (!!!)

 

http://www.corrieredellacalabria.it/index.php/politics/item/46206-il-sindaco-anti-nozze-gay-vicino-al-pd-«hanno-ragione-i-leghisti»/46206-il-sindaco-anti-nozze-gay-vicino-al-pd-«hanno-ragione-i-leghisti»

 

e anche questo (sempre a guida Pd) http://www.quotidianodipuglia.it/brindisi/brindisi_mesagne_unioni_civili_polemica_su_assessore_catanzaro-1878141.html

 

Posso capire le giunte leghiste ma che facciano lo stesso sindaci di area Pd...

Del resto lo diciamo da un po' che l'invito alla tolleranza religiosa e non solo che i cattolici fanno vale "per gli altri" ma non per molti di loro. E non da meno ritengo siano espressioni di violenza. È vero che a differenza di altri non producono violenza fisica, ma sempre di violenza si tratta e non di libera manifestazione di pensiero che ovviamente non si vuole impedire (anche se a volte di fronte ad alcune posizioni la tentazione è forte)

 

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

E il passaggio sulla Costituzione è a dir poco vergognoso.

 

Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk

 

 

Ora escono fuori anche i sindaci del Pd contro la legge Cirinnà, leggete questo : «Io maschi con maschi e femmine con femmine qui non ne sposerò»

 

Tali dichiarazioni rivelano una scarsa ( a dire poco.....) conoscenza giuridica, filosofica e financo religiosa:

le unioni civili innanzi tutto giuridicamente non sono un matrimonio, ma se anche si volesse opporre che sono un matrimonio civile dissimulato, cui non è stato dato il nome di matrimonio per ragioni politiche, rimane inoppugnabile che non sono e non possono essere un matrimonio religioso né secondo la nostra tradizione cattolica né secondo quella mussulmana, ebraica e neppure per gran parte di quelle cristiane non cattolcihe.

 

Quindi non si capisce quale sia l'impedimento a celebrarle per un sindaco:

 

non può essere legale né ordinario, perché la legge vige ed il regolamento è stato emanato, né costituzionale (che per altro non può essere addotto da un sindaco), stante la nota sentenza della Corte in merito all'opportunità di regolare le unioni civil;

 

non può essere morale, perché, pur ammettendo che le unioni siano un matrimonio dissimulato, l'unico matrimonioo della nostra morale tradizionale è quello religioso cattolico, tra l'altro indissolubile, o almeno cristiano, quindi il sindaco dovrebbe essere impedito da una sua propria e personale morale, che però in quanto tale non può avere dignità di "mos maiorum", ma solo d'opinione privata e stravagante;

 

non può neppure essere filosofico, salvo che il sindaco non si proponga d'impedire non solo la stipulazione di qualsiasi contratto di qualsiasi genere, ma anche un qualsiasi vincolo sentimentale tra due persone di sesso maschile (o tra due di sesso femminile) nell'ambito del suo Comune, in forza d'una filosofia di vita che rifiuti qualsiasi relazione patrimoniale o sentimentale tra persone dello stesso sesso:

quindi ad esempio dovrebbe logicamente impedire tra soli maschi o tra sole femmine perché disdicevoli amicizie, convivenze anche tra parenti stretti, contratti commerciali, lasciti ereditari eccetera.

 

 

 

 

«Ritengo il giuramento sul Vangelo molto più qualificato di quello sulla Costituzione»

 

Be', questo ha senz'altro un senso, ma solo per chi creda nel Vangelo come manifestazione della parola d'una divinità che poi punisca gli spergiuri.

  • 4 weeks later...

Unioni civili: "nodo" codice fiscale risolto con decreti Ministero Giustizia, non cambia identita'. Si attende ok Cdm

(ANSA) - ROMA, 11 SET - La scelta del doppio cognome per le coppie omosessuali che contraggono le unioni civili non comportera' un cambio del codice fiscale, ne' alcuna modifica sui documenti di identita'. Lo assicurano gli uffici interessati del ministero della Giustizia. Il 'nodo' del cognome con tutti gli effetti di carattere burocratico e amministrativo si era posto con la celebrazione delle prime unioni civili nei Comuni, disciplinate al momento da un 'decreto ponte'. Ma ora gli uffici di via Arenula hanno messo a punti i decreti attuativi che hanno gia' ottenuto il primo via libera degli altri ministeri interessati. I nuovi testi, come spiegano le stesse fonti del ministero, "non prevedono variazioni anagrafiche" per chi opta per il doppio cognome. Ora i decreti dovranno andare al vaglio del Consiglio dei ministri. Un ultimo atto che realizzera' l'impegno del ministro Andrea Orlando di dare attuazione alla legge sulle unioni civili prima dei termini che lo stesso provvedimento prescrive. "La scelta del cognome - spiega Angelo Schillaci del gruppo dei legali delle Famiglie Arcobaleno - e' stata mutuata dalla legge tedesca: e' un segno di identificazione molto forte dell'unione e resta comunque una libera scelta. Certo il cambio del codice fiscale era un effetto molto forte". Ora i decreti supereranno questo inconveniente. "Comunque la possibilita' di scelta del cognome in una unione civile anticipa lo spirito di quello che ci chiede l'Europa, ovvero che non ci siano regole automatiche o tradizionali" nella individuazione del cognome nella famiglia. La possibilita' di scegliere il cognome del partner - sottolinea Aurelio Mancuso, presidente di Equality - "e' una norma positiva, ce lo chiede l'Europa da tempo, e nelle unione civili si anticipa quello che andrebbe esteso a tutti". Mancuso indica proprio nei decreti attuativi in fase di approvazione la sede in cui fare tutte le correzioni del caso. E infatti il problema sara' superato. "Io difendo la norma a spada tratta - sottolinea Mancuso - perche' l'imposizione ai figli del cognome del padre fa parte di una societa' che non c'e' piu', quella in cui c'era il capofamiglia. In Parlamento c'e' una proposta di legge su questo perche' l'Europa ci chiede di cambiare" ovvero dare la possibilita' di prendere il cognome del partner e la possibilita' di scegliere anche quale cognome dare ai figli. "In effetti le unioni civili su questo hanno precorso i tempi", conclude il presidente di Equality.(ANSA). TU 11-SET-16 18:18

 

 

 

Qualcuno mi spiega che senso ha prendere il cognome dell'altro se questo non figura neppure sui documenti ufficiali?

Nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia è stato introdotto nel nostro

codice civile l'art 143 bis

 

Cognome della Moglie

La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante

lo stato vedovile, fino a che non passi a nuove nozze

 

Questa è la norma e non lascia dubbi interpretativi, non c'è scritto che la moglie "può"

aggiungere c'è scritto "aggiunge", sembra cioè un dovere

 

In precedenza il cognome della moglie era quello del marito il capofamiglia, ma era

riconosciuto per via giurisprudenziale la possibilità per la moglie di aggiungere a quello

del marito il proprio ed usare solo il cognome da nubile nei rapporti professionali

 

In conseguenza di tale norma ci dovremmo immaginare che dal 1975 sia stata introdotta

una disciplina a cascata su carte di identità, passaporti etc in cui sia previsto GIA' il doppio

cognome

 

Perchè se la norma dice che la moglie deve aggiungere il cognome del marito, i cognomi sono 2

e non uno.

 

Ebbene, no

 

Praticamente la conclusione molto italiota è stata che l'obbligo sussiste nei rapporti sociali, ma per

aggiungere il cognome del marito al proprio la moglie dovrebbe avviare un procedimento amministrativo

di modifica del cognome, che rimarrebbe unico ma composito...LOL

 

E' ovvio che non l'ha fatto praticamente nessuno....non so forse qualche donna sposata ad un nobile casato

che ci teneva ad evidenziare di essere la "contessa" etc

 

Questa è la paradossale situazione di un "doppio cognome fantasma"

 

A cui si aggiunge la novità della Boschi Alfano che i gay non possono conservarlo durante lo stato

vedovile e quindi una "sensibilità" su eventuali possibili discriminazioni etc

 

La verità - secondo me più sconvolgente - è che la Repubblica Italiana ha ritenuto di poter interpretare

questa norma del 1975 in modo da annullarne ogni impatto burocratico, cosa che a me non disturba sia

chiaro perchè l'obbligo della moglie di aggiungere il cognome del marito lo trovo anche sbagliato, ma dà la

misura della pigrizia della nostra burocrazia

Nel 1975 con la riforma del diritto di famiglia è stato introdotto nel nostro

codice civile l'art 143 bis

 

Cognome della Moglie

La moglie aggiunge al proprio cognome quello del marito e lo conserva durante

lo stato vedovile, fino a che non passi a nuove nozze

 

Questa è la norma e non lascia dubbi interpretativi, non c'è scritto che la moglie "può"

aggiungere c'è scritto "aggiunge", sembra cioè un dovere

 

In precedenza il cognome della moglie era quello del marito il capofamiglia, ma era

riconosciuto per via giurisprudenziale la possibilità per la moglie di aggiungere a quello

del marito il proprio ed usare solo il cognome da nubile nei rapporti professionali

 

In conseguenza di tale norma ci dovremmo immaginare che dal 1975 sia stata introdotta

una disciplina a cascata su carte di identità, passaporti etc in cui sia previsto GIA' il doppio

cognome

 

Perchè se la norma dice che la moglie deve aggiungere il cognome del marito, i cognomi sono 2

e non uno.

 

Ebbene, no

 

Praticamente la conclusione molto italiota è stata che l'obbligo sussiste nei rapporti sociali, ma per

aggiungere il cognome del marito al proprio la moglie dovrebbe avviare un procedimento amministrativo

di modifica del cognome, che rimarrebbe unico ma composito...LOL

 

E' ovvio che non l'ha fatto praticamente nessuno....non so forse qualche donna sposata ad un nobile casato

che ci teneva ad evidenziare di essere la "contessa" etc

 

Questa è la paradossale situazione di un "doppio cognome fantasma"

 

A cui si aggiunge la novità della Boschi Alfano che i gay non possono conservarlo durante lo stato

vedovile e quindi una "sensibilità" su eventuali possibili discriminazioni etc

 

La verità - secondo me più sconvolgente - è che la Repubblica Italiana ha ritenuto di poter interpretare

questa norma del 1975 in modo da annullarne ogni impatto burocratico, cosa che a me non disturba sia

chiaro perchè l'obbligo della moglie di aggiungere il cognome del marito lo trovo anche sbagliato, ma dà la

misura della pigrizia della nostra burocrazia

Cioè, hanno colmato un vuoto legislativo del matrimonio con i decreti attuativi prima versione e con la seconda si ritorna a un regolamento manchevole?

No

 

Hanno applicato alle unioni civili ciò che - semmai - andava fatto

per i matrimoni eterosessuali, ma non è mai stato fatto dal 1975

ad oggi

 

Il risultato è che per le unioni gay, in cui l'aggiunta sarebbe opzionale

e precaria ( perchè non esiste stato vedovile o divorzio ) si prevede una

normativa d'attuazione che sarebbe stato logico introdurre -invece- per il

matrimonio dove l'aggiunta del cognome sarebbe un obbligo

 

Alcuni sostengono sia per scoraggiare l'adozione del cognome comune da

parte dei gay -che costringerebbe a rifare un serie di documenti - altri dicono

per asineria generica, altri ancora perchè non costituendo una coppia gay una

famiglia non può esistere un uso sociale del cognome ed allora bisogna dargli

una diversa funzione ( quella anagrafica e/o fiscale identificativa )

 

Vi sono poi dei militanti del PD che sostengono saremmo l'avanguardia della

riforma del doppio cognome sul matrimonio ( che però riguarda la polemica del

cognome dei figli visto che il cognome obbligatorio della moglie è obbligatorio per

modo di dire, come ho illustrato )

No

 

Hanno applicato alle unioni civili ciò che - semmai - andava fatto

per i matrimoni eterosessuali, ma non è mai stato fatto dal 1975

ad oggi

 

Il risultato è che per le unioni gay, in cui l'aggiunta sarebbe opzionale

e precaria ( perchè non esiste stato vedovile o divorzio ) si prevede una

normativa d'attuazione che sarebbe stato logico introdurre -invece- per il

matrimonio dove l'aggiunta del cognome sarebbe un obbligo

 

Alcuni sostengono sia per scoraggiare l'adozione del cognome comune da

parte dei gay -che costringerebbe a rifare un serie di documenti - altri dicono

per asineria generica, altri ancora perchè non costituendo una coppia gay una

famiglia non può esistere un uso sociale del cognome ed allora bisogna dargli

una diversa funzione ( quella anagrafica e/o fiscale identificativa )

 

Vi sono poi dei militanti del PD che sostengono saremmo l'avanguardia della

riforma del doppio cognome sul matrimonio ( che però riguarda la polemica del

cognome dei figli visto che il cognome obbligatorio della moglie è obbligatorio per

modo di dire, come ho illustrato )

Ho contattato Rete Lenford. Essenzialmente regna il caos: per adesso con il cognome di famiglia i dati cambiano. Con i decreti definitivi, che si fociferi vogliano abolire le modifiche nei documenti, si crea un altro problema: e chi sceglie di sostituire il proprio cognome con quello di famiglia? Secondo l'avvocato, quindi, per chi vuole aggiungerlo al suo non cambiano i documenti mentre chi vuole sostituirlo è obbligato ad avere un nuovo codice fiscale etc.

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