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Legge sulle Unioni Civili


Sbuffo

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Continua il viaggio nei paradossi burocratici italiani...derivanti da una

legge scritta coi piedi

 

A Firenze le Unioni Civili possono essere celebrate solo dal Sindaco

 

Poichè il DPR 396 del 2000 non contempla la Unioni Civili fra gli atti per

il cui compimento il Sindaco può dare delega, ma solo il matrimonio, la qual

cosa mi pare abbastanza ovvia visto che nel 2000 le unioni civili non c'erano

a Firenze l'Ufficio demografico del Comune ha ritenuto l'atto non delegabile ( non

riguardando diritti e/o doveri dei coniugi l'interpretazione analogica non rientrerebbe

nella previsione espressa della Cirinnà ) a Consiglieri Comunali etc

 

Da qui la richiesta di chiarimenti alla Prefettura di Firenze, che a sua volta ha rimesso

al ministero degli interni l'onere di dirimere la questione attraverso interpretazione autentica

 

Certo Nardella quando ha concesso l'uso della Sala rossa non pensava di dover anche celebrare

tutte le unioni civili gay di persona...LOL

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Finalmente c'è qualche dato sul numero di unioni civili, anche se limitate ai comuni capoluoghi:

 

AOSTA 1 unione civile - 0 convivenze registrate

TORINO 119 unioni civili - 23 convivenze registrate

MILANO 128 unioni civili - 146 convivenze registrate

TRENTO 8 unioni civili - 11 convivenze registrate

VENEZIA 19 unioni civili - 3 convivenze registrate

TRIESTE 7 unioni civili - 4 convivenze registrate

BOLOGNA 18 unioni civili - 0 convivenze registrate

GENOVA 38 unioni civili - 1 convivenza registrata

FIRENZE 57 unioni civili - 23 convivenze registrate

PERUGIA 3 unioni civili - 0 convivenze registrate

ANCONA 5 unioni civili - 1 convivenza registrata

ROMA 83 unioni civili - 1 convivenza registrata

PESCARA 0 unioni civili - 0 convivenze registrate

CAMPOBASSO 0 unioni civili - 0 convivenze registrate

NAPOLI 21 unioni civili - 10 convivenze registrate

BARI 9 unioni civili - 0 convivenze registrate

POTENZA 1 unione civile - 0 convivenze registrate

REGGIO C. 3 unioni civili - 0 convivenze registrate

PALERMO 26 unioni civili - 0 convivenze registrate

CAGLIARI 11 unioni civili - 4 convivenze registrate

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Le convivenze registrate sono etero ?

 

Sia etero che omo, sono quelle che in alcuni paesi (es. Cechia e Ungheria) chiamano "civil partnership" qui sono chiamati "contratti di convivenza" o "convivenze registrate". Sorprendono i numeri bassi di Roma e Napoli comunque in rapporto alla popolazione.

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Sia etero che omo, sono quelle che in alcuni paesi (es. Cechia e Ungheria) chiamano "civil partnership" qui sono chiamati "contratti di convivenza" o "convivenze registrate". Sorprendono i numeri bassi di Roma e Napoli comunque in rapporto alla popolazione.

In Ungheria le unioni civili sono riservate solo agli omosessuali e hanno una struttura simil-matrimoniale come la nostra legge o quella tedesca che io sappia.

 

Per adesso le unioni civili sono 500-600 e le convivenze circa 200, considerando solo le città riportate da Fabius81.

Secondo me in un anno ci sarà qualche migliaio di unioni civili, almeno 3000-4000, che è più o meno il numero che c'è stato con matrimoni o unioni civili in paesi con circa il nostro numero di abitanti come Francia e Regno Unito.

Edited by Uncanny
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Per avere delle statistiche bisogna prima che le unioni civili siano

celebrate e registrate

 

A Firenze sono state celebrate 7 Unioni Civili

 

50 coppie gay hanno fatto domanda, ma aspettano che il Sindaco

Nardella sia disponibile

 

Per le convivenze registrate occorre dire che in molti Comuni già esistevano

e potendo far fede lo stato di famiglia, non occorre registrarsi una seconda volta

per ottenere i diritti riconosciuti dalla Bosco Alfano

 

Quindi in questo caso si può parlare di "nuove coppie" formatesi dopo Giugno 2016

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Nessuno ha parlato della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge 104? Che ora è valida anche per le coppie conviventi.

Edited by Bad_Romance
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Nessuno ha parlato della sentenza della Corte Costituzionale sulla legge 104? Che ora è valida anche per le coppie conviventi

 

Sì giusto, ma se vuoi un effetto "pubblicità" per le convivenze registrate

non ti puoi basare sui diritti concessi dai giudici

 

Devi considerare - al contrario - che per avere quel diritto è servita una

sentenza e quindi la legge Boschi Alfano non lo riconosceva

 

I diritti concessi a dei conviventi etero che non vogliano sposarsi, sono

pochissimi...beninteso a Firenze prima dell'approvazione della legge c'era

una media di 7/8 convivenze registrate l'anno....quindi 23 convivenze registrate

non è poi male

 

Ma certo in assoluto sono cifre basse, che dimostrano uno scarso interesse

della popolazione eterosessuale all'istituto della convivenza

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In Ungheria le unioni civili sono riservate solo agli omosessuali e hanno una struttura simil-matrimoniale come la nostra legge o quella tedesca che io sappia.

 

Si, Cechia e Slovenia, non Ungheria, sorry.

 

Per le convivenze registrate occorre dire che in molti Comuni già esistevano  e potendo far fede lo stato di famiglia, non occorre registrarsi una seconda volta

per ottenere i diritti riconosciuti dalla Bosco Alfano

 

Quindi in questo caso si può parlare di "nuove coppie" formatesi dopo Giugno 2016

 

Molto probabile, alcune coppie inoltre penso che si fossero già registrate privatamente tramite notai quindi non hanno ripetuto la registrazione in comune. E' molto probabile che il numero di convivenze registrate aumenti soprattutto nelle coppie etero, visto il forte calo della nuzialità avvenuto negli ultimi anni.

Edited by Fabius81
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E' molto probabile che il numero di convivenze registrate aumenti soprattutto nelle coppie etero, visto il forte calo della nuzialità avvenuto negli ultimi anni.

 

In teoria sì, anche perchè i numeri sono veramente molto bassi

quindi possono solo aumentare

 

Certo rispetto alla Francia dove ogni 3 matrimoni ci sono 2 PACS

la distanza da colmare è oceanica

 

Ma d'altronde gli etero italiani non hanno mosso un dito per chiedere

qualcosa di meglio della Boschi Alfano

 

L'etero italiano che convive è ancora in larga parte un separato o un divorziato

che non vuole sottrarre l'eredità ai figli del matrimonio precedente o si sposa se

fa i figli durante la seconda convivenza importante della sua vita, per tutelarli

 

Più o meno credo che le cose stiano in questi termini

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La Stampa


 


La sposa ha 44 anni, una laurea in Filosofia e la vita intera passata nelle missioni del mondo. Anche l’altra sposa si è sempre dedicata ai poveri ed ai tossicodipendenti, da Roma all’Africa. Si sono conosciute durante un viaggio pastorale, essendo entrambe due suore francescane. Ma Isabel e Federica si uniranno in matrimonio a Pinerolo. Perché hanno capito di amarsi. 


 


«Dio vuole le persone felici, che vivano l’amore alla luce del sole», dice Isabel. «Chiediamo alla nostra chiesa di accogliere tutte le persone che si amano», dice Federica. Sono molto timide, molto forti. E chiedono di non dire altro.  


 


L’unione civile verrà celebrata dal sindaco del Movimento 5 Stelle Luca Salvai in municipio, la seconda da quando è entrata in vigore la legge. Ma alla fine ci sarà anche una funzione religiosa, e forse davvero non poteva essere diversamente. Verrà officiata dalla persona che meglio di tutte conosce la storia di Isabel e Federica. Come è nato il loro amore? «Come tutte le storie d’amore del mondo» risponde don Barbero. «Lentamente. Conoscendosi. Capendo, infine, di provare un sentimento profondo. Sarà bello averle qui nella nostra comunità di ascolto e preghiera». 


 


Non è corretto chiamarlo don. Perché Franco Barbero dopo numerosi processi ecclesiastici, nel 2003 ha ricevuto da Papa Giovanni Paolo II la sospensione a divinis, che di fatto lo ha messo fuori dalla Chiesa cattolica. All’origine della scomunica papale ci sono proprio le sue posizioni sui matrimoni omosessuali. «Ma io continuo a sentirmi un prete fino alla punta dei capelli - dice - amo la mia chiesa, faccio il prete tutto il giorno a tempo pieno. Scrivo dei libri, curo un blog, sono in contatto con tantissimi sacerdoti che la pensano come me. Ed è proprio attraverso la rete che ho conosciuto anche Isabel e Federica». 


 


Sono coetanee. Una è italiana, l’altra è sudamericana. Il fatto che Isabel qui in Italia abbia solo un visto turistico ha reso necessario accelerare le pratiche per la cerimonia. «Sono due persone belle, con due lauree importanti. Persone di fede intensissima. Si sono conosciute tre anni fa. La loro è stata una decisione pregata. Hanno riflettuto a lungo, è stato un cammino tormentato. Hanno preso la loro decisione con coraggio, sapendo che non sarebbe stata molto condivisa». Molto? «Posso assicurare che non tutti sono stati contrari. Sono state criticate, ma anche capite da alcune consorelle. Così come ci sono tantissimi preti buoni che non condannano questo genere di scelte. E devo aggiungere, per la cronaca, che non è neppure la prima volta che mi capita di sposare due suore». 


 


Quest’anno Franco Barbero ha celebrato 19 matrimoni omosessuali. Quello di Isabel e Federica sarà il ventesimo. Il rito consiste nella benedizione della coppia. Una messa lunga e partecipata, con liberi interventi e ricordi. Le spose hanno chiesto l’anonimato. Vorrebbero che questo loro sogno coraggioso rimanesse riservato. «Non è pudore, ma paura dei pregiudizi. Non vogliamo diventare delle celebrità, ma vivere serenamente insieme e trovare presto un nuovo lavoro. Usciamo dal convento, ma non lasciamo la Chiesa e non dimentichiamo la fede». 


 


Stanno distribuendo i loro curricula. Diplomi, lauree, esperienze fatte in Italia e nel mondo. Della loro speranza di una vita nuova, si è già fatta carico la Cgil di Pinerolo. «Ma qui non si tratta soltanto di trovare un lavoro e uno stipendio, ma di un progetto di inclusione. Le due donne hanno una grande esperienza nell’insegnamento, vedremo... ». Così parla il segretario Fedele Mandarano. Che poi aggiunge: «Grazie alla legge Cirinnà si aprono scenari che non eravamo abituati a vedere. Ben venga questa apertura mentale!». 


 


Per arrivare a questa giornata di festa, Federica e Isabel hanno dovuto fare tutti i passaggi formali in Vaticano per farsi togliere i voti e lasciare il velo. Ma all’ex suora italiana resta ancora il compito forse più difficile. È nata in un piccolo paese del Meridione italiano: «Non solo dovrò dire a mio padre che non sono più suora, ma anche che sono felice di sposarmi con Isabel». 


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Gaypost

 

“Ricordo a tutti che il militare che dovesse fare “outing” (coming out) o intendesse unirsi civilmente con altra persona dello stesso sesso, ovvero conviverci, non può e non deve avere valutazioni e trattamenti diversi dall’ ordinario“. Così il generale Claudio Gabellini, secondo quanto riporta Repubblica.it, ha scritto nella circolare inviata Comando delle forze da combattimento dell’Aeronautica per mettere fine alle discriminazioni contro le persone omosessuali all’interno delle forze armate, almeno quelle di sua competenza.

 

La circolare arriva proprio quando si apprende che due appartenenti all’Aeronautica, di cui il corpo non ha diffuso l’identità, si sono uniti civilmente in base alla legge 76/2016.
“Sarà considerato illegittimo ogni commento o comportamento teso a denigrare e offendere la reputazione di detto personale – continua la circolare -. Tutti i militari, a nulla rilevando le proprie scelte e orientamenti, dovranno essere valutati disciplinarmente soltanto laddove il contegno e la condotta non fossero in linea con i dettami dello specifico status”.

 

Un problema, quello dell’omofobia nelle forze armate e nelle forze dell’ordine, che l’associazione Polis Aperta, che raggruppa proprio le persone lgbt in divisa, denuncia da tempo. Secondo l’associazione, sono 19 mila i gay, le lesbiche, i/le bisessuali e le persone trans in divisa in Italia e contro di loro si consumano decine di atti omofobici ogni anno. “Il bollettino del generale Gabellini ha un’importanza enorme va esteso a tutte forze armate – ha dichiarato a Repubblica Gabriele Guglielmo, vicepresidente di Polis Aperta – decine di militari vorrebbero unirsi civilmente ma temono ritorsioni”.

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Il sito articolo29.it ha pubblicato gli schemi dei decreti attuativi della legge sulle unioni civili, cioè quelli che andranno entro qualche mese a sostituire il decreto ponte che da luglio scorso disciplina provvisoriamente la materia.

Ebbene, "piccola" cosa simbolica: il primo dei tre decreti presentati, all'articolo 1, lettera s), dove si riferisce alle modifiche da apportare al DPR 396/2000 dice: «all'articolo 70, comma 1, dopo le parole "il matrimonio" sono inserite le parole: "e nel costituire l'unione civile"». Quindi l'articolo 70 in questione diventa così:
 

Art. 70 (Fascia tricolore)

 
1. L'ufficiale dello stato civile, nel celebrare il matrimonio e nel costituire l'unione civile, deve indossare la fascia tricolore di cui all'articolo 50, comma 12, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, da portarsi a tracolla.

:dancer:

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Gaypost

 

La ministra della Difesa Roberta Pinotti celebrerà una unione civile tra due donne, a Genova. A renderlo noto è stata la stessa Pinotti con una lettera inviata all’associazione di persone LGBT in divisa Polis Aperta che l’aveva invitata alla propria assemblea nazionale in programma il prossimo 10 ottobre a Milano. Pur spiegando di non poter partecipare al “significativo evento” per via della direzione nazionale del Pd prevista per lo stesso giorno, la ministra ha mostrato il suo sostegno all’associazione ed ha rivelato che il prossimo 8 ottobre celebrerà l’unione civile di due donne (civili) a Genova, la sua città.

 

“Tengo a rendervi partecipi – ha scritto Pinotti nella lettera inviata all’associazione – che il prossimo 8 ottobre celebrerò, a Genova, un matrimonio tra due persone dello stesso sesso”.

Non c’è alcun rapporto tra la coppia e la ministra, ma le ragazze, Pamela ed Elisabetta si sono rivolte a Pinotti perché donna, genovese e membro del governo. “È come se il governo si mettesse al servizio dei cittadini” hanno spiegato le due donne nella lettera inviata alla ministra. E la responsabile della Difesa ha accettato. Un segnale forte, anche per il ruolo che riveste Roberta Pinotti, e che vadritto al cuore delle forze armate italiane dove, come ha già più volte denunciato Polis Aperta, l’omofobia è un problema dilagante che colpisce gay, lesbiche, bisessuali e trans che vestono la divisa.
“Probabilmente – spiegano dallo staff di Pinotti, secondo quanto riporta Repubblica.it – hanno percepito l’impegno nei confronti degli omosessuali che la ministra ha più volte esternato in convegni e appuntamenti pubblici”.

 

“È un gesto che parla da solo – commenta a Gaypostil vicepresidente di Polis Aperta Gabriele Guglielmo-. Significa che il ministero ha fatto la necessaria e opportuna apertura che auspicavamo da tempo”. “Solo fino a poco tempo fa, i nostri militari avevano un forte timore anche solo a fare coming out – continua Guglielmo -. La presa di posizione di Orlando su Clemente Russo prima e ora questa dichiarazione di Pinotti rappresentano l’abbattimento delle barriere e l’inclusione definitiva delle persone LGBT nelle forze dell’ordine e nelle forze armate”.

 

“Speriamo – conclude il vicepresidente – che la ministra faccia il passo ulteriore di riconoscere la nostra associazione perché per un’antica regola del ministero, i nostri iscritti sono potenzialmente punibili perché appartenenti, come militari, ad un’associazione non riconosciuta dal dicastero”.
Polis Aperta aveva richiesto il patrocinio dell’assemblea di Milano. Dal ministero, però, hanno fatto sapere che non c’era i tempi tecnici per concederlo (60 giorni, ndr) ma hanno assicurato che “siccome appoggiano la nostra attività di contrasto alla discriminazione nelle forze armate, la prossima richiesta andrà a buon fine se fatta nel rispetto dei tempi necessari – spiega Guglielmo – e di questo siamo molto contenti“.

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La cerimonia è durata pochi minuti, poi il classico «sì», il bacio e le firme dei documenti ufficiali con i testimoni. David Angelini, 48 anni di Aosta, e Giancarlo Giambrone, 38 anni di Torino, entrambi residenti nel capoluogo valdostano, sono i due primi valdostani a essere uniti civilmente in base alla legge


 


La cerimonia si è tenuta nel salone del Consiglio comunale del municipio: a celebrare c’era il sindaco Fulvio Centoz, con fascia tricolore e visibilmente emozionato. Centoz ha letto la lettera di Samuele Tedesco, presidente regionale dell’Arcigay: «Grazie anche a nome di quella "nuova generazione" che da oggi si nasconderà di meno». Infine, la lettura di «Ode al giorno felice» del Nobel cileno Pablo Neruda: «Succede solo che sono felice fino all’ultimo profondo angolino del cuore».  


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  • 2 weeks later...
  • 3 weeks later...

Si sono recati dal notaio per ratificare le loro dimissioni i 17 consiglieri comunali che hanno fatto cadere la giunta di Massimo Bitonci a Padova, aprendo la strada ad un commissario e ad elezioni anticipate.

 

Il dato politico inequivocabile è che è stata la sua stessa coalizione a non poterne più: per capire il perché, basta riportare le parole di un suo fedelissimo assessore a commento della vicenda. “Sui cadaveri dei Leoni festeggiano i cani credendo di aver vinto, ma i Leoni rimangono Leoni e i cani rimangono cani“.

 

Senza ricorrere alla massima buddista del ‘chi semina odio raccoglie tempesta’, la misura era colma per tutti. Nel suo piccolo, molto piccolo, Bitonci è stato portatore degli stessi valori di intolleranza, discriminazione e odio che caratterizzano il neo eletto Donald Trump. E finché si trattava delle opposizioni, dai “comunisti” come chiamava chiunque non fosse allineato al pensiero unico leghista, passi.

 

Ma le offese più gravi le ha fatte alla cittadinanza padovana e alle istituzioni. Bitonci è quello che ha umiliato pubblicamente migliaia di persone che volevano festeggiare le unioni civili dei loro cariimpedendone di fatto la cerimonia e costringendoli ad emigrare nei comuni vicini, con un danno di immagine pesante per una città che è sempre stata all’avanguardia dell’accettazione.

 

Basti ricordare le centinaia di migliaia di euro date a Sgarbi per un fallimentare festival di stampo leghista, svilendo di fatto il termine “festival” che si contraddistingue per l’apertura e togliendogli quel significato di rinascita culturale che aveva per la città. Pessime le relazioni con le attività commerciali, con l’Università, vera istituzione cittadina, e con il polo ospedaliero, dove Bitonci si è contraddistinto per il litigio con Zaia, suo collega di partito e governatore del Veneto, sull’area dove costruire il tanto urgente nuovo centro ospedaliero (in collaborazione con l’università). Per non parlare della gestione dell’immigrazione, dove è stato lampante il tentativo di scaricare negli altri Comuni il problema. Insomma, un sindaco all’insegna del “tanti nemici tanto onore“, coadiuvato da un assessore di estrema destra, Saia, che ha più volte umiliato i dipendenti comunali invece che collaborarci.

 

Alla fine, la sua stessa coalizione lo ha mollato. Puoi seminare odio e discriminare, ma alla fine questo è l’inevitabile epilogo. Si aprono nuovi spazi a Padova. Serve portare nuove idee, governare con la paura non paga.

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Guardate che quando vi si invita a mettervi in giacca e cravatta, cravatta è da intendersi letteralmente.

Perchè ai gay piace il papillon? E' orribile. 

 

Poliziotti, carabinieri, ecc... sono eleganti e sexy sempre  :D

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  • 2 weeks later...

Non so, ma due miei amici si sono sposati da poco

e uno di loro ha preso il cognome dell'altro

e a quanto pare dovrà tornare negli USA per aggiornare i documenti...

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Non so, ma due miei amici si sono sposati da poco

e uno di loro ha preso il cognome dell'altro

e a quanto pare dovrà tornare negli USA per aggiornare i documenti...

Perché ha usufruito della legge con i decreti provvisori. In quelli definitivi, che devono ancora essere approvati, i dati anagrafici non cambiano.

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Corriere della Sera - La 27esima Ora

 

Visto che la legge sulle unioni civili è stata definita «il trionfo dell’amore», vale la pena riflettere non tanto su chi sarà tutelato dalle nuove norme, ma su chi subirà delle conseguenze negative. 

 

Matrimoni e unioni civili
Il mancato riconoscimento del diritto a sposarsi per le coppie omosessuali e il divieto di trascrizione del matrimonio contratto all'estero da cittadini italiani dello stesso sesso contrasta con il diritto di due cittadini stranieri in un Paese che ammette il matrimonio gay che, invece, potranno, su richiesta, ottenere la trascrizione in Italia nel caso in cui trasferiscano la loro residenza nel nostro Paese. È quanto stabilito anche da una pronuncia della Corte di Appello di Napoli del luglio 2015 che è molto chiara: la trascrizione del matrimonio di coniugi stranieri residenti in Italia non può incontrare alcun limite. È evidente, quindi, la disparità di trattamento che si viene a creare e la maggior tutela che, in tal modo, viene data ai cittadini stranieri rispetto alle coppie omoaffettive italiane che, a causa della mancata possibilità di sposarsi e della possibilità di trascrivere il loro matrimonio contratto all'estero, rimangono del tutto privi della tutela matrimoniale piena e vengono quindi declassati a «unioni civili». Il riconoscimento delle unioni civili quali specifiche formazioni sociali riconosciute, infatti, rappresentano comunque un affievolimento dello stato civile rispetto ai coniugi regolarmente sposati.  

 

Le tre forme di famiglia
D’altra parte, il legislatore ha identificato tre diverse forme di «famiglia» (coniugi, omosessuali, conviventi) con tre diverse tutele: questo rappresenta la prova che manca una tutela omogenea che andrebbe estesa alle forme di convivenza stabili, anche secondo il concetto di famiglia che da anni si sta delineando nell'ambito della legislazione e della giurisprudenza europea ed internazionale. Il divieto per le coppie omosessuali di adottare e, quindi di diventare genitori, rappresenta l'ennesima ammissione che è negato alle coppie omosessuali l'accesso alle procedure previste per la valutazione dell'idoeneità ad adottare. Queste coppie infatti non potranno accedere alle adozioni, nazionali ed internazionali, di minori «terzi» che non abbiano legami con uno dei due partner, come previsto per le coppie eterosessuali. Questo a prescindere dalla trascrizione delle tante sentenze di adozione da parte di omosessuali o di single effettuate all’estero.  

 

I diritti del minore
La mancata ammissione della stepchild adoption nella nuova legge costituisce infine una palese mancata tutela del diritto del minore a vedersi riconosciuto il diritto ad avere una famiglia che lo ha amato, cresciuto ed educato secondo i principi non solo dell'ordinamento, ma soprattutto dell'amore, e nella quale lo stesso si identifica. Nonostante il comma 20 della legge «Cirinnà» e l’intervento della Corte di Cassazione lascino ampi spazi alla discrezionalità di un giudice di riconoscere l'adozione speciale in capo al convivente omosessuale del genitore naturale e stabilisca che l’interesse del minore possa essere comunque attuato, la stimagtizzazione legislativa della mancata previsione della stepchild adoption lascia aperto un margine di rischio in ordine al divieto del principio di non discriminazione ed al diritto all’uguaglianza costituzionalmente sancito. 

 

In conclusione, in una scala realistica che rispecchi veramente il mondo sociale, bisognerebbe parlare, in ordine di tutela, di 1) relazioni affettive e genitoriali 2) diritto 3) politica. Dove le prime, che sono il tessuto del mondo, si vedono affievolire le loro tutele spesso dal diritto fino a vedersele annullate dalla politica.

Edited by Rotwang
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Il Corriere in un articolo di qualche giorno fa ha parlato di circa 1000 coppie unite da quando la legge è in vigore.

Considerando che è effettivamente in vigore da fine luglio e quindi 4 mesi, direi che si tratta di un buon numero.

Edited by Uncanny
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