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Legge sulle Unioni Civili


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http://www.corriere.it/politica/15_agosto_24/de-girolamo-da-l-addio-ncd-alfano-andra-centrosinistra-681d77e0-4a23-11e5-bdc5-ee9c5a368093.shtml

 

 

Anche se non c'entra direttamente con il ddl cirinnà, però potrebbe c'entrarci (qualora il ddl naufragasse in autunno-inverno) anche in vista di eventuali leggi future a tutela dei diritti lgbt (matrimonio, accesso alla fecondazione eterologa per le coppie lesbiche, adozione da parte dei single, etc.).

Se Renzi non può fare tutto ciò che vuole - che è la solita storia che ci sentiamo ripetere dalle froce renziane - perché governa con Ncd , cosa cambia se  poi il PD i vari catto-talebani se li porta dentro un eventuale listone?

 

Detto ciò, la De Girolamo è un personaggio politicamente e umanamente orribile.

Edited by Orfeo87

Ma quello lo dice la De Girolamo che non è proprio il verbo rivelato. :asd:

 

Anche perchè con la nuova legge elettorale non ci saranno le coalizioni e lo sbarramento sarà al 3%, quindi Ncd non potrà allearsi al Pd per il semplice fatto che non ci saranno le coalizioni, dovrebbe quindi confluire ma al di là del fatto che mi sembra difficile (già è difficile far nascere un listone di centrodestra in cui far confluire Ncd mi sembra ancora più difficile che confluisca in un listone di centrosinistra) non vedo nemmeno la necessità visto che il 3% è una soglia gestibile per Ncd.

 

A me sembra più una sparata della De Girolamo, così ha una scusa per lasciare Ncd (visto che non era più nè ministro nè capogruppo) e allo stesso tempo per attaccare la maggioranza e per prendersi qualche pagina di giornale.

Edited by Sbuffo

La Stampa

 

Il piccolo incidente che ha preceduto di poche ore l’arrivo di Matteo Renzi al Meeting di Cl racconta bene lo spaesamento del mondo cattolico al tempo di papa Francesco: due giorni fa il padre domenicano Giorgio Carbone aveva pronunciato parole “fuori linea” sui gay («Le coppie omosessuali sono più esposte al suicidio») e la direzione del Meeting aveva subito sospeso i dibattiti dedicati alla cosiddetta “teoria gender”. I ciellini, impegnati in una complessa conversione (da campioni dei valori non negoziabili alla celebrazione del nuovo Papa), si sono trovati spiazzati dal domenicano che li riportava bruscamente al passato. Ma questa mattina, quando Renzi arriverà il Meeting e ne visiterà gli stand, nulla sarà lasciato al caso: dietro le quinte, con la consueta perizia, lo stato maggiore di Cl ha preparato un’accoglienza con i fiocchi. 

 

E non soltanto perché Cl è sempre stata accogliente con tutti i governi: in 35 edizioni il Meeting è riuscito a coinvolgere ed ospitare tutti i presidenti ed ex presidenti del Consiglio, tutti tranne il socialista Bettino Craxi. Ma questo è un anno di transizione. Dopo aver incoronato tanti leader, il Meeting 2015 è alla ricerca di una doppia ri-legittimazione: col Papa, che cinque mesi fa, celebrando i 60 anni del Movimento invitò i centomila ciellini riuniti a piazza San Pietro a non essere «schiavi dell’autoreferenzialità», che porta ad una «spiritualità di etichetta» e a «trasformarsi in meri impresari di una ONG». Matteo Renzi non ha mai usato parole così sferzanti verso Cl, ma lo scorso anno aveva cortesemente rifiutato l’invito, preferendo l’adunata della “sua” Agesci. Ma la presenza al Meeting di monsignor Nunzio Galantino, battagliero segretario generale della Cei e di Matteo Renzi dimostra che l’operazione ri-legittimazione di Cl è in atto e il discorso di oggi del premier è destinato a suggellarla.  

 

Nei giorni scorsi Renzi ha preparato un intervento di ampio respiro, di ripresa delle attività governative, che dovrebbe affrontare anche la delicata questione delle unioni civili. 

 

Questione delicata perché divide i due fronti, quello della politica e quello della Chiesa. Ma dietro le immutate posizioni ufficiali (già il 21 luglio il ministro Maria Elena Boschi aveva detto che saranno legge entro l’anno) tra la Cei e il governo si è determinato un accordo informale, basato su uno “scambio”: la Conferenza episcopale ha già fatto sapere a Renzi, attraverso i suoi canali, di essere sostanzialmente favorevole ad una legge sulle unioni civili senza asperità, che sia capace (nell’ottica di Oltretevere) di creare un argine rispetto alla deriva considerata più pericolosa: matrimoni gay e adozioni fuori dalla coppia. Papa Francesco e la Cei non sposano le unioni civili e mai le sposeranno, ma hanno implicitamente abbracciato la dottrina del male minore, una novità storica nell’approccio alle questioni eticamente sensibili.  

 

Per questo motivo la Cei ha fatto sapere al governo che gradirebbe che l’approvazione in prima lettura della legge non avvenisse poco prima, o coincidesse, con un appuntamento considerato strategico da papa Francesco: il Sinodo sulla famiglia che si svolgerà tra il 4 e il 25 ottobre. Un Sinodo con la partecipazione dei vescovi di tutto il mondo, chiamato a decisioni simbolicamente importanti: una sorta di “congresso” sulla linea impressa dal papa e che la Cei di Galantino preferirebbe non sovrapporre al dibattito parlamentare italiano. Anche perché dentro la Cei, come ha dimostrato la recente intervista del cardinale Angelo Bagnasco al Corriere della Sera, esistono due linee e la «libera discussione» auspicata dal papa è ancora in corso. 

Edited by Rotwang

Si tratta solo di trattative per vedere se rendere più evidente la distinzione fra unioni civili e il matrimonio nel testo del ddl sul piano formale.

In pratica riscrivendo certe cose togliendo riferimenti espliciti al matrimonio, riusciranno a trovare maggiori consensi per la legge, facendo contenti i cattolici del PD e altri.

Ma sul piano sostanziale non verrà tolto nulla.

Considera che Tonini, uno dei principali fautori di questa possibile ma probabile revisione, dice che il ddl va revisionato eliminando riferimenti al matrimonio, ma dice anche che la pensione di reversibilità e la stepchild adoption vanno mantenute (e questi due sono i punti più contestati).

Tanto sempre di unioni civili si parla, quindi non cambia nulla se decidono di eliminare riferimenti espliciti al matrimonio nel testo riformulando alcune parti, e se questo serve per poter avere maggior consenso e una maggioranza che altrimenti non ci sarebbe, ben venga.

Edited by Uncanny

Lepri, cattolico del PD, dice:

"Bisogna infatti riformulare gli articoli 2, 3 e 4, che regolano essenzialmente la parte patrimoniale, la convivenza sotto lo stesso tetto e la reciproca assistenza. Cirinnà farà le sue proposte, poi nella dinamica dei subemendamenti si potrà arrivare alla formulazione migliore e più condivisa."

 

In pratica il testo ora è in parte strutturato in questo modo (semplifico molto):

-Parte patrimoniale: vedi legge sul matrimonio.

-Reciproca assistenza: vedi legge sul matrimonio.

Etc...

Quello che si vuole fare è sostituire quel "vedi legge sul matrimonio" con la cosa contenuta nel matrimonio relativa a quell'aspetto (ad esempio la parte patrimoniale) senza fare esplicito riferimento al matrimonio.

Cambia la forma ma non la sostanza.

Edited by Uncanny

Lepri, cattolico del PD, dice:

"Bisogna infatti riformulare gli articoli 2, 3 e 4, che regolano essenzialmente la parte patrimoniale, la convivenza sotto lo stesso tetto e la reciproca assistenza. Cirinnà farà le sue proposte, poi nella dinamica dei subemendamenti si potrà arrivare alla formulazione migliore e più condivisa."

 

In pratica il testo ora è in parte strutturato in questo modo (semplifico molto):

-Parte patrimoniale: vedi legge sul matrimonio.

-Reciproca assistenza: vedi legge sul matrimonio.

Etc...

Quello che si vuole fare è sostituire quel "vedi legge sul matrimonio" con la cosa contenuta nel matrimonio relativa a quell'aspetto (ad esempio la parte patrimoniale) senza fare esplicito riferimento al matrimonio.

Cambia la forma ma non la sostanza.

Quello che stanno cercando di fare è evitare che la corte costituzionale mettà mano alla legge, trovando ingiustificata la separazione dall'istituito del matrimonio.

Io penso che sarebbe buona cosa mantenere i "vedi matrimonio" proprio per rendere evidente l'assurdità di questa legge, cercando quindi poi un'estensione dei diritti a livello giudiziario.

La Stampa

 

Ancora pochi giorni prima della ripresa dell’attività parlamentare e a palazzo Chigi già si lavora sulle due linee cardine della nuova stagione: mettere in sicurezza la maggioranza in vista di quella che potrebbe essere l’ultima battaglia della legislatura, l’approvazione della riforma del Senato, e preparare il terreno per una campagna elettorale alla quale Renzi vuole tenersi pronto in ogni momento.  

 

In quest’ottica il premier ha utilizzato l’ultima settimana di pausa agostana per ricucire clima e relazioni col mondo cattolico. Prima l’intervento al meeting di Comunione e Liberazione, ora l’apertura a modificare il Ddl Cirinnà sulle unioni civili che dal 2 settembre riprenderà il suo percorso in commissione a palazzo Madama.  

 

L’impianto della legge non verrà stravolto e conterrà le tre assi portanti disegnate dalla relatrice: l’estensione dei diritti sociali, la reversibilità per i membri della coppia unita civilmente e la step child adoption. Sparirà invece il richiamo agli articoli del Codice civile relativi al matrimonio che verranno sostituiti da un’elencazione dei diritti stilati sulla base dell’articolo 2 della Costituzione e non del 29. Si allontana così ogni equiparazione formale del nuovo istituto giuridico a quello matrimoniale.  

 

Se l’operazione andrà in porto Renzi avrà messo fuori gioco gli oltranzisti della maggioranza come Giovanardi, Formigoni o Marinello, evitando nel contempo di mettere le dita negli occhi all’ala cattolica e ottenendo le unioni civili richieste sia dal fianco sinistro che dall’area liberal del Pd.  

 

Un risultato ottenuto grazie al lavoro dei pontieri che è iniziato nella seconda metà di luglio e si è protratto fino ai primi di agosto. Zanda, Lo Giudice, Tonini e la stessa Cirinnà, hanno dialogato con Schifani, Chiavaroli, Lupi e Quagliariello, tendendo una mano all’ala dialogante di Area popolare, che a sua volta ottiene tre cose dall’accordo: la distinzione giuridica tra matrimonio e unione civile, una tutela dall’eventuale pronunciamento della Corte Costituzionale che entro il 2017 potrebbe accogliere i ricorsi delle associazioni che chiedono il matrimonio egualitario e, soprattutto, un intervento straordinario per le famiglie numerose, anche quelle unite civilmente, che verrà inserito nella prossima finanziaria.  

 

Tra l’altro, anche dal punto di vista del percorso parlamentare, la partita sembra ormai chiusa. In commissione Giustizia ci sarebbe l’accordo con la presidenza per mandare il testo in aula anche senza relatore. A quel punto la legge Cirinnà dovrebbe uscire blindata da palazzo Madama entro il 15 ottobre, per ricevere il voto finale della Camera prima della fine dell’anno, come annunciato da Renzi.  

Dobbiamo digerire pure l'eliminazione degli articoli relativi al matrimonio... peccato che non valga la citazione shakespeariana sulla rosa :( i nomi contano.

Ad ogni modo che i Ciellini si siano accontentati di cambiare il nome alla rosa mi sembra strano. Vedremo...

Ed è cmq un boccone amarissimo, la cirinnà era il minimo sindacabile, qualsiasi ritocco fa scendere l'asticella oltre il limite di guardia :(

Non mi pare siano cambiati i termini della questione.

 

C'è un'apertura al dialogo per modifiche formali ma rimane ferma l'indisponibilità a modifiche sostanziali per diritti come la reversibilità e la stepchild adoption.

viola, quella é la proposta del PD, é chiaro che ottenere Il via libera dai ragionevoli ciellini imporra altri step

già.

 

le modifiche formali quando si parla di diritti civili purtroppo sono più importanti che in altri ambiti. Ovviamente non butteremo per questo via l'acqua sporca col bambino, ovviamente per quello ci penserà l'insistituibile intervento CL...

L'unico elemento delle chiacchiere più recenti che potrebbe rivelarsi interessante è che alcuni esponenti del Pd (Cirinnà e, a quanto pare, Campana) hanno accennato a una mossa che segnerebbe un cambio rispetto alla linea assunta in precedenza dal partito, ossia alla possibilità di mandare la legge in aula senza relatore dopo un certo termine (fine di settembre, mi sembra di aver capito). Questo sarebbe, almeno, un modo concreto di superare l'ostruzionismo e far procedere l'iter, ma al momento sono meno che voci di corridoio. Sembra chiaro, però, che la componente cattolica del Pd che vuole svuotare ancora un po' il testo non sia ancora stata tranquillizzata.

Per il resto, Cirinnà e Lo Giudice si bullano parecchio per la seduta del 2 settembre, che dovrebbe durare l'intera giornata, ma che mi pare una goccia nel mare rispetto al problema dei mille e passa emendamenti.

 

Altra questione di cui si erano occupati i giornali qualche tempo fa è la verifica dei presidenti delle commissioni parlamentari, che a quanto pare è prassi effettuare a metà legislatura (settembre, anche in questo caso). Nitto Palma, che dopo la sua elezione è passato all'opposizione, dovrebbe essere sostituito da un esponente della maggioranza (Pd o Ncd). Il nuovo presidente potrebbe dare un indizio sulla sorte del nostro povero ddl (ma forse anche questa questione sarà rinviata per troppe turbolenze interne, chissà).

Ma infatti, quanto allarmismo, anche su Facebook vedo gente presa dalla disperazione e delusa.

L'unico svantaggio potrebbe essere quello, già citato, di una maggior difficoltà (ma non l'impossibilità) nell'ottenere il matrimonio per via giudiziaria.

Ma sembra che partiate dal presupposto che sicuramente facendo ricorso, verrebbe introdotto, quando la corte costituzionale non ha mai detto che va introdotto il matrimonio.

In quali altri stati si è passati dalle unioni civili al matrimonio grazie alla magistratura e grazie a degli eventuali riferimenti al matrimonio presenti nel testo delle unioni civili? Nessuno.

Edited by Uncanny

Ma sul matrimonio la Corte Costituzionale si è già pronunciata e ha già detto che non si può introdurre per via giurisprudenziale ma dev'essere il parlamento se vuole ad introdurlo, quindi il problema sulla questione non si pone.

 

Poi non sarebbe certo una diversa formulazione formale a cambiare la questione.

Solo voi potete trovare motivo di conforto nel fatto che Renzi vada

al meeting di CL ( l'anno scorso non c'era andato ) e girino voci di

una "blindatura" della legge con i cattolici di Area popolare.

 

Ci sarà forse in altri un eccesso di allarmismo, ma voi ci fate la figura

dei poveri ingenui, tanto più che è solo l'ultima di una serie negativa

di pessime notizie

 

Comunque saranno i fatti a dirci chi avrà ragione, io che Schifani accetti

di votare la proposta del PD senza suggerire dei correttivi ulteriori, non ci

credo finchè non lo vedo

L’estate sta finendo, cantavano i Righeira, e un anno se ne va. E la comunità LGBT è ancora qui fiduciosa che questo 2015 non si concluda con la mancata approvazione della ddl sulle unioni civili. L’ultima promessa di Matteo Renzi è che il testo esca dal Senato entro il 15 ottobre e che ci sia l’approvazione finale alla Camera entro fine anno.

In questi giorni il tema è tornato sui giornali a seguito di vari interventi da parte di esponenti PD (Tonini, Fattorini, Valiante, …) in cui si parla di passi indietro, di una rivisitazione di alcune parti del testo e anche per le parole del Presidente della CEI, Bagnasco.

Alla luce di questo sono tornato a parlarne con Monica Cirinnà, senatrice PD e relatrice del testo, per capire cosa sta succedendo.

Senatrice Cirinnà a che punto siamo? Cosa sta succedendo al suo disegno di legge?

“Non sta succedendo nulla. Quello che stanno raccontando alcuni giornali sono fantasie estive. La realtà è che abbiamo chiuso i lavori il 7 agosto in Commissione Giustizia e da allora è tutto fermo, riprenderemo il 2 settembre la votazione degli emendamenti. Tutto il resto sono “romanzi” come li ha ben definiti ieri il collega Tonini.”

Avrà sicuramente letto le dichiarazioni di Bagnasco. Qual è la sua reazione?

“La mia reazione è un “no” secco alle sue parole, motivato innanzitutto dal fatto che ognuno fa il proprio lavoro: lui fa il presidente della CEI e lo rispetto, ma noi siamo in uno stato laico e ci atteniamo a quello. Bagnasco sostiene che vadano salvaguardati solo i diritti individuali delle persone omosessuali, ma questo già c’è e non è questo che serve: il mio testo serve per disciplinare i diritti delle coppie. Io e mio marito Esterino abbiamo diritti di coppia e perchè gli stessi non possono averli Laura e Monica o Luca e Giovanni?”

E con i cattolici, anche dentro al PD e Area Popolare, che chiedono delle modifiche costa sta succedendo?

“Diciamo che c’è una parte di cattolici dialoganti, che auspica una maggiore distanza formale tra l’unione civile e il matrimonio. In realtà il testo è già così, l’unione civile del mio testo si ispira all’art 2 della Costituzione e non all’articolo 29 come è per il matrimonio. Quello che potrebbe accadere è una modifica, solo in termini formali, ad alcuni articoli del DDL, ossia senza mettere un richiamo secco agli articoli del codice civile, questi sarebbero declinati direttamente nel testo. Gli articoli del testo che potrebbero ricevere questa modifica formale sono l’articolo 1 e l’articolo 3, nel quale ad esempio non sarebbero richiamati gli articoli del codice civile 146 (“allontanamento dalla residenza familiare”, NdR), 147 (“doveri verso i figli”, NdR) e 148 (“concorso negli oneri”, NdR). Ripeto che questi potrebbero essere gli unici margini, dato che ad oggi non è stato presentato nessun emendamento. Siamo arrivati alla quarta versione del testo e la sostanza non cambierà. Ogni modifica precedente l’ho discussa insieme alle associazioni LGBT e lo stesso farò se dovessero esserci anche questa volta.”

In varie occasioni, lei e il senatore Lo Giudice avete sostenuto che, raggiunto questo obiettivo, il successivo sarà quello del matrimonio egualitario. Togliendo adesso, però, i richiami secchi agli articoli del codice civile non diventerà più faticosa quella battaglia?

“Sì, se la battaglia sarà fatta tramite ricorsi alle Corti. Non sarà così se invece la battaglia sarà condotta nelle istituzioni politiche, dato che noi del PD dovremo mettere il matrimonio egualitario nel nostro prossimo programma.”

Una volta alla Camera, prevede dei pericoli per il suo testo?

“Come già detto da me e da Micaela Campana, il testo alla Camera sarà blindato. Il gruppo parlamentare PD sarà compatto. Certo che ci sarà l’ostruzionismo degli oppositori come ho adesso io al Senato quotidianamente, ma alla Camera ci sono due strumenti, quello del “canguro” e il “Comitato dei Nove“, che faranno superare la fase emendativa in tempi più veloci.”

Parlando di sostanza: reversibilità della pensione e step child adoption restano?

“Sono intoccabili. La sostenibilità economica della reversibilità della pensione non solo è confermata dalle varie analisi tecniche ed economiche fatte in questi mesi, ma è stato già approvato in Commisisone l’emendamento 19 bis che conferma proprio l’estensione di questo diritto. La step child adoption rimane così com’è: era nel programma del PD, nel modello delle unioni civili alla tedesca che abbiamo sempre pensato, lo confermano anche il presidente Renzi e la ministra Boschi.”

Però c’è un emendamento dei senatori Fattorini e Lepri che chiede di cambiarlo in affidamento temporaneo.

“Sì, ma l’affido è un’altra cosa. La nuova legge sull’affido, da poco approvata in Senato, prevede il rinnovo dell’affidamento fino a un massimo di quattro anni e, a quel punto, si valuta per l’adozione o meno. La step child adoption riguarderà invece l’adozione del figlio biologico del partner, non può esserci inserito l’affido in questo disegno, come hanno già confermato le recenti sentenze dei tribunali di Roma, Palermo e Torino. I figli sono progetti d’amore e quelli che hanno come genitori due mamme o due papà devono avere gli stessi diritti dei miei figli. Il fatto che alcuni di questi possano essere nati grazie a progetti di gestazione per altri, in paesi tra l’atro dove questa pratica è ben regolamentata e disciplinata, non può essere un argomento per far venire meno questo diritto, soprattutto pensando ai bambini. Sicuramente c’è qualcuno che, per propria ideologia personale, è contro chi ha fatto scelte di GPA, ma non possono pensare di far pagare questo ai bambini, che devono avere semplicemente gli stessi diritti degli altri bambini.”

Fioroni propone di istituire un Referendum di indirizzo sui temi etici. C’entra qualcosa col suo ddl?

“Nulla. La proposta di Fioroni è accessoria alla riforma del Senato e propone di istituire, in caso di bisogno, dei referendum di indirizzo sui temi etici, una volta che ci sarà il nuovo Senato, proprio per sopperire alla mancanza del doppio passaggio camerale. Sulle unioni civili non ha alcun impatto.”

Fonte: http://www.glistatigenerali.com/famiglia_partiti-politici/unioni-civili-cirinna-ad-oggi-nessuna-modifica-e-confermo-tutti-i-diritti/

Sono dei bugiardi, Cirinnà in primis. A me dispiace dirlo e avevo riposto la mia fiducia in lei e nelle sue dichiarazioni sui social media ma si è dimostrata anche lei una pedina controllata dai poteri forti. Innanzitutto sta pubblicando messaggi di ammonimento ai pessimisti che rasentano l'ingiurioso, affermando cose che non sono per nulla vere!

Ad esempio, ha detto che il ddl Cirinnà non verrà snaturato, perché tutte le modifiche vengono discusse da un comitato in cui figurano anche le associazioni LGBT. Rete Lenford ha però smentito questa notizia, dichiarando che le suddette associazioni non hanno poteri in merito.

Ha altresì affermato che si sta facendo solo confusione sul ddl, perché ad oggi non è stato modificato. Ma davvero ci ha preso per stupidi? Quando avrebbero dovuto modificarlo, nella pausa estiva? E' ovvio che se ne sta parlando per poi metterci mano una volta ritornati dalle vacanze.

Ha poi detto che il ddl nel suo insieme non cambierà (ed io mi chiedo a quale titolo faccia queste dichiarazioni) ma che ad alcune comma saranno apportati dei cambiamenti formali. In particolare, dovrebbe scomparire il riferimento al matrimonio. Nientemeno? Questa è una modifica importante, che difatti renderà più difficile il raggiungimento del matrimonio egualitario! Che poi, se davvero si toglierà il riferimento al matrimonio egualitario, bisognerà stilare una lista di diritti che verranno ottenuti mediante le unioni civili. Sento puzza di ribasso... e non solo io!

La Cirinnà ha poi fieramente asserito più volte che i diritti fondamentali, come reversibilità e stepchild adoption, non verranno toccati. E ci mancherebbe, sono il minimo sindacabile! In particolare, la stepchild adoption prevede che il figlio del partner, qualora questo venisse meno, sia affidato alla famiglia della madre e solo se questa non può prendersene cura spetterebbe al compagno. A lui e solo a lui, tralaltro, dato che la sua famiglia non avrebbe nessun diritto sul bambino. Che tutela del c---o!

Quindi il ddl Cirinnà, nella sua attuale forma, è già un gioco a ribasso, in un mondo in cui si celebra il matrimonio egualitario. Se poi, per prendere voti, si apre anche al mondo omofobo-cattolico, cosa ne verrà fuori?

Ma non è cambiato nulla da com'era la situazione prima della pausa estiva.

 

C'è sempre stata un'indisponibilità a cambiamenti di natura contenutistica (vedi stepchild adoption o reversibilità) ma allo stesso tempo c'è anche sempre stata apertura al dialogo per cambiamenti di natura formale se questo può creare maggiore condivisione sull'approvazione del ddl .

 

Non cambierebbe nulla nel concreto se i diritti fossero elencati nella legge invece che esserci un rimando al codice civile, sarebbe solo un cambiamento formale.

Edited by Sbuffo

Lo ammette la stessa Cirinnà che la battaglia diverrà più lunga togliendo i riferimenti al matrimonio.

Portati almeno al suo livello e smetti di dire che non cambierebbe nulla, per favore.

Cambierebbero molte cose, e molti motivi per cui sostenere questa legge già umiliante.

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